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Carpi, 26 settebre 2019 - Lo scorso mese di marzo, il titolare di un’azienda di GO – Kart ha sporto denuncia presso gli Uffici del Commissariato di P.S. di Carpi per aver subito una truffa on – line.

In particolare, dopo aver acquistato un “tornio-parallelo” su una piattaforma di compravendita on line, non ha mai ricevuto il macchinario.

Personale del Commissariato ha svolto accurate indagini, riuscendo a risalire all’identità dei truffatori: un cittadino italiano di anni 36 e un 60enne di nazionalità rumena, entrambi gravati da numerosi precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio.

I due, al termine dell’attività di indagine, sono stati deferiti all’autorità Giudiziaria per il reato di truffa in concorso.

Sono in atto ulteriori accertamenti al fine di verificare se altri cittadini carpigiani sono caduti vittime dei predetti truffatori.

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Nella mattinata odierna, la città di Carpi è stata interessata da un servizio straordinario dedicato al controllo del territorio e svolto da personale del Commissariato di P.S., con l’impiego di sette pattuglie, unitamente a due equipaggi della locale Polizia Municipale.

In ausilio anche il Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia e una unità cinofila.

Nel corso del servizio sono stati effettuati controlli all’interno di diversi appartamenti in via Unione Sovietica e in via Fermi, dove sono state identificate 34 persone di nazionalità straniera, tutte regolari sul territorio nazionale.

L’attività del Commissariato è poi proseguita con alcuni posti di controllo lungo le principali arterie stradali cittadine. Sono state effettuate verifiche anche presso una sala giochi.

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Personale della Squadra Mobile ha eseguito ieri la misura cautelare del “divieto di avvicinamento alla persona offesa”, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Modena il 18 settembre scorso a carico di un italiano di 30 anni, indagato per i reati di atti persecutori, sequestro di persona e violenza privata nei confronti della ex fidanzata.


È un altro caso di stalking da inizio anno, trattato dalla Sezione della Squadra Mobile specializzata nei reati contro la persona e conclusosi con l’emissione di una misura cautelare in attesa degli sviluppi processuali.
Il 30enne, nel corso della relazione durata all’incirca tre anni e anche successivamente alla fine del legame sentimentale, ha posto in essere reiterate condotte assillanti ed invasive nei confronti della donna, realizzate mediante telefonate, appostamenti, pedinamenti, incontri indesiderati, ovvero una serie di azioni persecutorie dirette ed indirette tali da incutere uno stato di soggezione nella vittima e da provocarle un disagio fisico e psichico, nonché un inevitabile grave stato di ansia e timore per la propria incolumità.


L’uomo, durante la relazione affettiva, in occasione di un litigio era addirittura arrivato a segregarla all’interno della camera da letto, chiudendo a chiave la porta e bloccando la tapparella dall’esterno, motivo per cui è stato accusato di sequestro di persona. In altre occasioni l’aveva aggredita non solo verbalmente, ma anche sferrandole schiaffi al volto, tirandole i capelli e afferrandola con forza per poi lasciarle lividi sul corpo.
La donna sfinita dalle continue vessazioni ed impaurita dall’atteggiamento dell’ex fidanzato, che l’aveva anche minacciata di morte, si è rivolta alla Polizia di Stato.
Gli investigatori, grazie ad una minuziosa attività di indagine, hanno raccolto una serie di fonti di prova che hanno permesso alla Procura della Repubblica di Modena, nella persona del dott. Amara, di richiedere in via d’urgenza al G.I.P. l’emissione della misura coercitiva del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, quantificato in 200 metri, a cui si aggiunge il divieto di comunicare con la vittima attraverso qualsiasi mezzo.

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37enne maltrattato e picchiato, viveva in uno stato di soggezione da anni: la Polizia di Stato arresta il suo aguzzino

Nelle prime ore di questa mattina, personale della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Mirandola ha proceduto all’arresto di un cittadino italiano di 38 anni, ritenuto responsabile di una aggressione avvenuta il 3 settembre scorso a Mirandola nei confronti di un 37enne, a seguito della quale la vittima, risvegliatasi dal coma farmacologico alcuni giorni fa, era stata ricoverata presso l’Ospedale di Carpi in prognosi riservata per le lesioni gravissime cagionategli in quella circostanza.


Esclusa l’ipotesi di una aggressione avvenuta a Ferrara ad opera di ignoti, come aveva inizialmente affermato la stessa vittima, prima di entrare in coma, gli agenti, grazie ad una serrata e approfondita attività di indagine, sono riusciti a restringere il quadro investigativo attorno alla cerchia di amici e conoscenti, fino ad individuare il reo nella persona del datore di lavoro, nonché affittuario dell’immobile, ove risiede il 37enne.
Gli inquirenti hanno ricostruito un quadro di comportamenti violenti, aggressivi ed intimidatori, risalenti ad almeno due anni orsono, subiti dalla vittima, la quale versava in una situazione di piena soggezione e completa dipendenza, anche materiale, nei confronti del suo aguzzino, capace addirittura di gestirne le risorse economiche; di fatto, il 37enne viveva in uno stato di paura di ripercussioni e del verificarsi di azioni violente commesse dall’indagato senza alcun reale motivo, se non quello di dare sfogo alle proprie frustrazioni o istinti brutali.


La vittima, una volta risvegliatasi dal coma farmacologico, grazie alla sensibilità e alla bravura degli agenti, che sono riusciti a guadagnarsi la sua fiducia, ha avuto il coraggio di confidarsi e raccontare non solo quanto accaduto il 3 settembre, ma anche le aggressioni e i maltrattamenti subiti negli ultimi anni, confermando il risultato delle indagini.


Lesioni gravissime, maltrattamenti e violenza sessuale sono i capi di imputazione contestati nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Modena.

 

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Mercoledì, 18 Settembre 2019 10:35

Obbligo di legge per i detentori di armi

Con l’entrata in vigore del decreto legislativo nr. 104 del 10.08.2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale -serie generale - nr. 209 dell’8.9.2018, è stato disposto che a partire dal 14 settembre 2019 è scaduto il termine di 1 anno entro il quale i soggetti detentori di armi (che non abbiano conseguito una licenza di porto di fucile o pistola negli ultimi cinque anni), devono presentare il certificato medico per il rilascio del nulla osta all’acquisto di armi comuni da fuoco, che non sia stato già prodotto nei cinque anni antecedenti alla data di entrata in vigore della suddetta disposizione.

Si tratta, del resto, di una disposizione non nuova, infatti l’obbligo della produzione della documentazione sanitaria in argomento era stata già prevista nel Decreto Legislativo 29 settembre 2013 nr. 121, ma la nuova normativa – ovvero il citato D.L.vo 104/2018 – nella fase di prima applicazione aveva concesso ai detentori di armi un anno di tempo per ottemperare.

Gli Uffici di P.S., pertanto, stanno provvedendo a diffidare formalmente i singoli interessati, affinché procedano alla produzione della certificazione entro i successivi 60 giorni dal ricevimento dell’atto, decorsi infruttuosamente i quali sarà data comunicazione al Prefetto per l’emissione di un decreto di divieto di detenzione delle armi denunciate, ai sensi dell’art. 39 del Testo Unico delle Leggi di P.S., per mancanza dei requisiti soggettivi.

Le certificazioni dovranno essere presentate all’Ufficio di Polizia competente (Questura o Commissariati di Pubblica Sicurezza nei comuni dove sono presenti tali uffici, ovvero Comandi Stazione dell’Arma dei Carabinieri).

Il certificato dovrà essere rilasciato dal settore medico legale delle Aziende sanitarie locali, o da un medico militare, delle Polizia di Stato o del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, previa esibizione del certificato anamnestico rilasciato dal medico di base, avente data non anteriore a tre mesi dal giorno della presentazione.

 

(Foto di Valentina Carpin) 

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Controlli straordinari della Polizia di Stato presso negozi e attività commerciali siti nel comune di Carpi. 

Nella giornata del 27 agosto scorso, personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Carpi, unitamente a personale della Polizia Municipale di Carpi, nell'ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio, hanno proceduto a controlli e verifiche di alcuni negozi etnici e altre attività commerciali.

I controlli hanno interessato la stazione ferroviaria, quella delle autocorriere, 3 phone center ubicati in via Galilei, via Santa Chiara e via Ugo da Carpi, 3 bar e 2 esercizi commerciali.

L'attività ha portato all'identificazione di 79 persone di cui 34 stranieri extracomunitari, tutti in possesso di regolare permesso di soggiorno, 8 dei quali con precedenti di Polizia.

Dagli accertamenti svolti sono state altresì riscontrate alcune violazioni amministrative a carico di alcuni esercizi commerciali controllati, che non rispettavano le norme sulla etichettatura dei prodotti alimentari, esposizione dei prezzi ed occupazione di suolo pubblico senza autorizzazione.

 

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Carpi 27 agosto 2019 - Personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Carpi ha deferito all'A.G. una donna di anni 29, nomade stanziale, pluripregiudicata, residente in città, per il reato di furto in abitazione.

La vittima in sede di denuncia riferiva di essersi recata presso la sala Bingo e di aver riconosciuto una ragazza vista nel cortile della sua abitazione pochi minuti prima del furto avvenuto qualche giorno prima.

Dall'abitazione dell'anziana donna ed in particolare nella sua camera da letto, erano stati asportati alcuni oggetti oltre ad un prezioso anello in oro e brillanti.

L'attività investigativa condotta dagli Agenti ha portato all'individuazione dell'autrice del furto e il successivo deferimento all'autorità Giudiziaria.

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Donna ubriaca rifiuta di pagare la consumazione in un bar e sferra calci e pugni agli agenti. La Polizia di Stato la deferisce ali'A.G

Personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Carpi ha deferito all' A.G. una donna di anni 36, residente in città per i reati di resistenza a P.U., oltraggio a P.U. e danneggiamento.

Nei giorni scorsi gli agenti sono intervenuti su segnalazione di persona molesta all'interno di un bar del centro di Carpi, dove una donna in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all'assunzione di bevande alcoliche, si rifiutava di pagare la consumazione tentando di allontanarsi.

Gli Agenti hanno quindi fermato la donna che alla richiesta di fornire le proprie generalità ha iniziato a minacciare e percuotere con calci e pugni i poliziotti. A bordo dell'autovettura di servizio la stessa ha continuato la sua condotta violenta sferrando calci contro i vetri da macchina e sputando verso gli operatori; non contenta terminava la sua opera danneggiando altresì una porta del Commissariato.

La donna veniva quindi denunciata a piede libero per i reati di cui sopra e affidata al personale medico del 118 che procedeva ad accompagnarla presso il locale Pronto Soccorso per gli accertamenti del caso.

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Il Questore di Modena ha disposto, ai sensi dell'art. 100 T.U.L.P.S., la sospensione dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande sita a Modena in via Piave, nei pressi della stazione ferroviaria.

Il provvedimento, notificato nella giornata del 20 agosto 2019 da personale della Polizia di Stato in servizio presso la Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Modena, al titolare della licenza, è stato adottato a seguito dei ripetuti controlli effettuati dalle Forze dell'Ordine che hanno rilevato in più occasioni la presenza di persone pregiudicate per reati inerenti agli stupefacenti, contro la persona e contro il patrimonio.

Tale situazione è stata rappresentata altresì da un esposto presentato dai cittadini residenti nella zona "Tempio", che sovente hanno assistito a liti, spaccio all'interno e all'esterno dell'esercizio commerciale, che ha generato un forte senso di insicurezza negli stessi.

La gravità dei fatti esposti e la condotta inottemperante del titolare hanno giustificato l'adozione del provvedimento di chiusura per la durata di 10 giorni decorrere dalla data di notifica.

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La Polizia di Stato esegue misura cautelare nei confronti di un pregiudicato straniero di Mirandola. 

Personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Mirandola, sabato scorso, ha dato esecuzione alla misura coercitiva della custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino marocchino di 41 anni con dimora in città.
Il provvedimento, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Modena, si è reso necessario per i delitti di rapina e lesioni personali commessi a Mirandola pochi giorni prima ai danni di un avventore di una sala scommesse.


Nello specifico, al fine di appropriarsi della somma di Euro 450, lo straniero ha ripetutamente aggredito con calci e pugni un cliente di una sala scommesse procurandogli delle ferite al volto per una prognosi di gg.10, per poi darsi alla fuga.

Dopo una attenta e scrupolosa indagine, mantenendo il riserbo investigativo, i poliziotti hanno individuato l'aggressore traendolo in arresto e dando quindi seguito all'esecuzione cautelare.
Il pregiudicato è stato quindi associato presso la Casa Circondariale di Modena a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.

Pubblicato in Cronaca Modena
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