Parma, 17 Dicembre 2018 – Parma Calcio 1913 comunica che l'Assemblea dei Soci – opportunamente convocata il 7 dicembre scorso a norma di Statuto – ha deliberato nella giornata di ieri un Aumento di Capitale per un importo complessivo di € 11,7 milioni.
L'intero importo è stato contestualmente sottoscritto e già versato per il 100% nelle casse sociali da parte del socio di maggioranza Nuovo Inizio S.r.l., coprendo in base agli accordi parasociali anche la quota (10%) del socio PPC SpA.
In caso di sottoscrizione nei prossimi 30 giorni della quota (30%) anche da parte del socio Link International, l'eventuale eccedenza verrà restituita al socio di maggioranza.
Il suddetto aumento di capitale si è reso necessario per ripianare ogni perdita di esercizio maturata con il Bilancio chiuso al 30 Giugno 2018, le perdite maturande al 31 Dicembre 2018 e ricostituire il capitale sociale.
I ragazzi di D'Aversa non vanno oltre all'uno a uno contro il Chievo, ultimo in classifica, in una partita dai buoni ritmi e dalle tante occasioni. Splendido il goal del capitano portoghese, siglata con una potente punizione dai 30 metri.
di Luca Gabrielli - Parma, 9 dicembre 2018 -
Il Parma non si dimostra cinico e letale come in altre occasioni e non riesce ad avere la meglio al Tardini contro i clivensi, al quarto pareggio consecutivo dopo il ritorno in panchina di Domenico Di Carlo. Assenze importanti per i crociati con Grassi che ha chiuso anzitempo la stagione per la rottura del crociato e Gervinho che probabilmente si rivedrà all'inizio del 2019 ma sostituiti al meglio con Rigoni e Di Gaudio autori, soprattutto quest'ultimo, di una buona prestazione. Tutti si aspettavano la più classica rete dell'ex di Roberto Inglese e invece a pareggiare lo svantaggio firmato da Stepinski a metà del primo tempo è stato il capitano Bruno Alves che a 38 anni appena compiuti regala una vera perla al pubblico del Tardini. Una punizione potentissima scagliata da più di trenta metri che si insacca alle spalle di un incolpevole Sorrentino all'incrocio dei pali. Lo stadio applaude estasiato la meravigliosa giocata che ha ricordato le gesta di Zola, Chiesa, Veron e Mutu, qualche campione che aveva deliziato il palato della gente di Parma. La sfida si infiamma dopo l'uno a uno e nella ripresa, a mezz'ora dal termine, gli ospiti restano in dieci uomini a causa della doppia ammonizione ai danni di De Paoli che finisce anzitempo negli spogliatoi. I crociati si buttano in avanti incoraggiati dai cori dei tifosi e il massimo sforzo lo produce proprio l'ex Inglese che colpisce il palo con una botta violentissima a 5' dal temine. La partita si conclude con un pareggio giusto che lascia l'amaro in bocca a entrambe le squadre.
Occasione persa o punto guadagnato?
È la domanda che si pongono i tifosi dopo i 90' minuti visti al Tardini. Contro l'ultima in classifica verrebbe da dire che i tre punti erano d'obbligo ma il Chievo visto nell'ultimo mese dopo il ritorno in panchina di Di Carlo sta dimostrando di non meritare l'attuale posizione in classifica. Il Parma ha dovuto affrontare una squadra ben organizzata e preparata atleticamente che non ha mai mollato un contrasto. Da sottolineare anzi la pronta reazione dei ragazzi di D'Aversa che grazie alla prodezza del capitano hanno riagguantato immediatamente il pareggio e in seguito hanno alzato il ritmo conducendo la partita. Resta il rimpianto del palo di Inglese che ancora adesso sta tremando ma si è visto un buon gioco e voglia di vincere da parte dei giocatori.
Ora ci sarà da preparare la trasferta insidiosa di Marassi contro la Sampdoria ma giocando con questa determinazione sarà possibile tornare a casa con un risultato positivo.
I crociati escono sconfitti da San Siro commettendo alcuni errori nelle azioni chiave. Un'altra partita sontuosa da parte di Roberto Inglese e paura per l'infortunio a Gervinho accorso nella ripresa.
di Luca Gabrielli - Parma, 2 dicembre 2018 -
È mancato davvero poco al Parma per tornare a casa con qualche punto nello scontro al vertice contro il Milan. Non si è visto sicuramente un grande spettacolo a San Siro ma i crociati, dopo un primo tempo giocato su buoni ritmi, sono riusciti a sbloccare il risultato al 50' con un preciso colpo di testa di Roberto Inglese sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Gli uomini di D'Aversa con la rete del vantaggio avrebbero potuto amministrare al meglio il risultato giocando di rimessa come piace a loro ma dopo neanche cinque minuti i rossoneri hanno riportato il risultato in parità approfittando di una sciagurata palla persa di Scozzarella. Cutrone non è tipo da buttare via certi regali e con una girata in diagonale è riuscito a battere l'estremo difensore crociato Sepe. Dopo l'uno a uno la partita ha preso tutta un'altra piega. Lo stadio si è infiammato e a venti minuti dalla fine, dopo aver consultato la Var, l'arbitro Calvarese ha concesso un calcio di rigore al Milan per un fallo di mano del difensore crociato Bastoni. Dal dischetto l'ivoriano Kessie non ha sbagliato e ha regalato la vittoria ai supporters milanisti.
Paura per Gervinho in vista del match contro il Chievo
Un buon Parma quello visto a San Siro con la netta sensazione che si potesse vincere o almeno pareggiare questa partita, specialmente dopo essere passati in vantaggio con Inglese. I crociati non hanno sofferto più del dovuto la manovra di un Milan in emergenza da qualche settimana, mostrando ancora una buona compattezza tra i reparti e la giusta mentalità nell'affrontare squadre più blasonate. Unica pecca di giornata è quella di non essere riusciti a conservare il vantaggio trovato nella ripresa, lasciando il pallino del gioco alla squadra di casa. Ma di fronte si aveva comunque il Milan, con ambizioni ben più alte di quelle de Parma e non si può quindi criticare una squadra che, reduce da tre promozioni consecutive, si trova già a venti punti in classifica. Piuttosto preoccupa l'uscita dal campo di uno spento Gervinho che è tornato in panchina zoppicando. Nei prossimi giorni verranno fatte le dovute valutazioni mediche nella speranza che già da domenica possa esserci nella partita in casa contro il Chievo. Un elogio in particolare va fatto al bomber Roberto Inglese che ormai non stupisce più per le prestazioni da uomo squadra sfoggiate da quando gioca a Parma. Il Ct della Nazionale Mancini dovrà sicuramente prendere appunti vista la penuria di centravanti che affligge l'Italia.
"Un capitano, c'è solo un capitano" - E' stato questo il richiamo del popolo crociato per Alessandro Lucarelli. Tutti i posti esauriti all'Auditorium Paganini di Parma, anzi diversi tifosi si sono "accomodati" i piedi, per salutare e onorare l'ultima bandiera del Parma. L'uomo simbolo della risalita, quello che non ha abbandonato la nave nemmeno quando stava affondando, anzi l'ha trascinata attraverso tutti i campionati per approdare, in tempo di record, nuovamente in serie A.
"Scusatemi: temo di aver sottovalutato il vostro affetto", ha esordito Alessandro.
L'ex capitano crociato si racconta in "Alessandro Lucarelli, l'ultima bandiera" e moltissime le persone e i giovani che hanno fatto la fila presso lo stadio Tardini di Parma per l'ambito autografo in occasione dell'anticipazione del libro, presentato ufficialmente ieri sera all'Auditorium Paganini.
(Foto e gallery di Francesca Bocchia).
Gervinho e Bruno Alves regalano i tre punti al Tardini e proiettano la squadra nella zona Europa. Bella prestazione di carattere dei crociati contro un Sassuolo poco incisivo in zona goal.
di Luca Gabrielli Parma. 25 novembre 2018 -
La sosta per le nazionali non imbriglia il buon momento del Parma che dopo l'ultima vittoria in trasferta contro il Torino trova un'altra vittoria fondamentale per l'obiettivo salvezza. Ma dando un'occhiata alla classifica i tifosi, ad oggi, incominciamo a pensare a qualcosa di più gratificante di una semplice salvezza, un vero e proprio sogno che vorrebbe dire Europa.
La classifica infatti alla 12a giornata vede i crociati in sesta posizione con ben venti punti portati in cascina e squadre del calibro di Roma e Fiorentina alle spalle. Si tratta di una "mission impossible" il raggiungimento del traguardo Europa League ma quest'anno il campionato vede molte squadre sullo stesso livello e nessuna capace di mostrarsi superiore alle altre, a parte una Juventus impressionante.
Il Parma si trova lì ad approfittare dei passi falsi di squadre ben più attrezzate ma che ancora non hanno trovato una quadra di gioco. Idea di gioco che invece ha il team allenato da D'Aversa che piaccia o non piaccia sta per il momento portando ottimi risultati.
La squadra ducale adotta il classico catenaccio intervallato da rapide ripartenze, pronta a colpire l'avversario di turno con le accelerazioni di un ritrovato Gervinho. Piano piano l'infermeria si sta svuotando con la possibilità per l'allenatore di far ruotare maggiormente i giocatori. Davanti poi c'è un Roberto Inglese sempre pronto a far sportellate con i difensori e meritevole probabilmente di una chiamata in Nazionale e un gigantesco Bruno Alves a guidare con grande esperienza la difesa.
Gervinho e Bruno Alves chiudono la gara nei primi 45'
Un primo tempo molto divertente con il Parma che passa in vantaggio già nei primi minuti con Gervinho che ribatte a rete una parata di Consigli su un suo tiro. Al 25' il raddoppio è servito con Bruno Alves che sugli sviluppi di un calcio d'angolo deposita in rete un pallone facile facile alle spalle dell'estremo difensore neroverde. Il Sassuolo è sotto shock e solo l'intervento della Var permette a Babacar di accorciare le distanze su calcio di rigore al 36'. La ripresa non regala le stesse emozioni del primo tempo e il Parma arretra il baricentro aspettando un Sassuolo privo di mordente. Solo Matri nelle ultime battute regala un brivido al Tardini ma Sepe si trova pronto nell'intervento.
I crociati sorpassano proprio il Sassuolo e si posizionano alle spalle di quel Milan che affronteranno nella prossima giornata di campionato a San Siro in un vero e proprio spareggio per l'Europa.
Il Parma Calcio è la squadra che ha fino a questo momento impiegato meno giocatori stranieri da quando è iniziato il campionato di Serie A Tim 2018/19.
Spulciando tra i dati che riguardano tutte le rose delle squadre che partecipano alla massima serie di questa stagione, gli italiani sono stati più di quelli stranieri tra quelli impiegati da Mister Roberto D'Aversa.
Analizzando nel dettaglio* si nota che dei 24 giocatori schierati dal Parma nelle prime 12 giornate di Serie A, 18 sono i giocatori italiani (il 75,9%) e 6 gli stranieri (24,1%). Dando invece un'occhiata al minutaggio, sono 8988 i minuti collezionati dagli italiani in campo, mentre 2861 sono stati i minuti giocati dagli stranieri Bruno Alves (1080 minuti), Stulac (952), Gervinho (573), Da Cruz (142), Biabiany (101) e Sierralta (13).
Al secondo posto in questa particolare classifica troviamo il Frosinone (26 giocatori impiegati, dei quali 18 italiani – 69,6% – e 8 stranieri – 30,4%), mentre al terzo posto c'è il Cagliari (13 gli italiani impiegati finora – 58,8% – e 8 stranieri – 41,2%).
Un dato al momento che può essere paragonato con una delle recenti – e migliori – stagioni del Parma in Serie A: nell'annata 2012/13, conclusa dai Crociati con il decimo posto finale, la nostra rosa alla 12° giornata aveva un punto meno di oggi, cioè 16, in una stagione che vide impiegati in totale su 33 giocatori 13 stranieri (29%) e 20 italiani (71%). La media punti fu di 1,29 punti a gara, contro la media attuale di 1,31 punti a partita.
*Dati Transfermarkt aggiornati al 16 novembre 2018
Preoccupante involuzione della squadra guidata da D'Aversa che non riesce a battere in casa il modesto Frosinone. Follia di Stulac a metà ripresa che lascia i suoi compagni in dieci costringendoli a una gara difensiva.
Parma, 4 novembre 2018 - di Luca Gabrielli
In questo turno il Parma doveva assolutamente portare a casa tre punti dopo le ultime partite molto deludenti contro Lazio e Atalanta dove a sollevare più di un campanello d'allarme era stata l'assoluta sterilità sotto porta. Una preoccupante involuzione dal punto di vista del gioco visto purtroppo anche nel match del Tardini contro il Frosinone, penultimo in classifica e anche lui bisognoso di punti salvezza. L'aspetto più deludente è stato proprio l'incapacità della squadra di creare occasioni da rete, cercando di sfruttare solo la velocità di Gervinho, brutta copia della freccia nera ammirata nelle prime partite. Il rientro in campo del bomber Roberto Inglese e di Alberto Grassi a centrocampo aiuteranno l'allenatore ad aumentare il tasso tecnico e a ruotare maggiormente i suoi uomini facendo rifiatare elementi che dall'inizio del campionato hanno giocato sempre (vedi Rigoni).
La prossima sarà una trasferta impegnativa contro il Torino, club in grande forma che lotta per un posto in Europa e che davanti ha attaccanti di grandissimo livello come Belotti e Iago Falque. D'Aversa dovrà lavorare molto sulla testa dei giocatori perché la squadra vista nelle ultime uscite sembra troppo attendista e timorosa. Una nota di merito va a Sepe che a parte qualche incertezza con i piedi, dimostra di essere un portiere affidabile tra i pali e giorno dopo giorno convince sempre di più i tifosi. La parata salva risultato dell'ultimo secondo della gara contro il Frosinone rispecchia infatti il buon momento vissuto dall'estremo difensore napoletano.
Stulac ma che combini?!
Se Sepe sta dimostrando un ottimo momento di forma, la stessa cosa non si può dire del regista Stulac che ha lasciato i suoi compagni in dieci uomini a metà ripresa per un fallaccio a centrocampo su Chibsah. Un intervento con il piede a martello che poteva davvero fare molto male all'avversario e che molto probabilmente il giudice sportivo condannerà a più di una giornata di squalifica l'ex Venezia. La squadra per fortuna si è compattata bene e, complice un avversario poco pericoloso, è riuscito a strappare un punto che porta i ducali a +8 dalla zona retrocessione. Guai però a rilassarsi perché è un attimo venire risucchiati nel vortice per la lotta salvezza e poi uscirne incolumi. Qui dovrà essere il mister D'Aversa ad essere bravo a toccare le corde giuste nella testa dei giocatori e ricominciare a macinare gioco e punti
I crociati subiscono una lezione di calcio nel secondo tempo dall'Atalanta perdendo per tre a zero agli Atleti Azzurri d'Italia. Un autogol di Gagliolo spiana la strada ai padroni di casa che chiudono poi i conti con i goal di Palomino e Mancini su calcio d'angolo.
Parma, 28 ottobre 2018 - di Luca Gabrielli -
C'è veramente poco da salvare della prestazione fornita a Bergamo dagli uomini di D'Aversa che resistono un'ora, imbrigliando il gioco dell'Atalanta ma poi crollano dopo il comico autogoal di Riccardo Gagliolo, spianando la strada agli attacchi della "Dea".
Il copione della gara si vede fin dalle prime battute con i nerazzurri a condurre il gioco e il Parma in attesa nella propria metacampo che cerca di approfittare di un errore dell'avversario per colpire in contropiede. Mossa tattica che sta rappresentando la squadra ducale dall'inizio del campionato con il compito principale di innescare la freccia nera Gervinho e concedere il meno possibile all'avversario di turno.
L'ivoriano torna dopo l'infortunio che l'ha frenato per tre settimane ma gioca forse la più brutta partita da quando è a Parma, non riuscendo a sfruttare la sua velocità nelle ripartenze e sbagliando l'unica occasione ghiotta del match dei crociati nel secondo tempo sullo zero zero a due passi dalla linea di porta. Come già detto i crociati chiudono il primo tempo non subendo più di tanto la manovra avvolgente degli uomini di Gasperini ma nella ripresa cambia l'antifona con i padroni di casa che spingono sull'acceleratore e trovano l'erroraccio di Gagliolo che gli spiana la strada per il vantaggio.
Il difensore sbaglia un facile passaggio al limite dell'area regalando il pallone ad Ilicic che non ci pensa due volte a tirare, Sepe respinge come può ma sul rimpallo sfortunato Gagliolo spedisce la palla nella propria rete. Per il difensore italo-svedese è il secondo errore consecutivo dopo il rigore procurato la scorsa settimana nel finale di partita contro la Lazio. Dovrà ritrovare serenità e concentrazione nei prossimi giorni, aiutato sicuramente dal compagno di reparto Bruno Alves, anche ieri impeccabile come sempre.
L'Atalanta approfitta del regalo e da qui in poi non si ferma più trovando il raddoppio e poi il terzo goal entrambi su calcio d'angolo grazie ai difensori centrali Mancini e Palomino, abili a sfruttare le loro qualità aeree e chiudendo di fatto la gara.
Preoccupante involuzione dei crociati nelle ultime settimane
La pausa per le nazionali non ha per nulla giovato al Parma che ha perso sia contro la Lazio in casa che contro l'Atalanta in trasferta. Per carità, si può perdere contro squadre di caratura assolutamente superiore ai crociati ma a preoccupare sono le prestazioni fornite dagli uomini di D'Aversa, apparsi svogliati e sempre in balia dell'avversario. Non si può giocare per novanta minuti nella propria metacampo e sperare che Gervinho risolva sempre la partita con uno sprint dei suoi.
Serve un cambio di mentalità e di prestazioni perché continuando su questa strada si rischia seriamente di perdere fiducia e venire risucchiati nel vortice delle squadre che lottano per salvarsi. La speranza è che i giocatori non si siano fatti distrarre dalle ultime vicissitudini societarie che hanno visto un capovolgimento inatteso delle quote in favore di Barilla e Pizzarotti a discapito del presidente cinese Lizhang. Un fulmine a ciel sereno che potrebbe aver creato più di un pensiero a D'Aversa & Co.
Il Parma domenica prossima non potrà più sbagliare e vincere al Tardini contro il Frosinone, agli ultimi posti in classifica, per riprendere il cammino verso una salvezza tranquilla.
Un errore di Gagliolo a dieci minuti dalla fine condanna i crociati che non riescono a reagire al rigore realizzato da Ciro Immobile e subiscono il due a zero finale da Correa. La prestazione non è da buttare contro una Lazio da primi posti in classifica.
Parma, 22 ottobre 2018 - di Luca Gabrielli -
Ce l'aveva quasi fatta la squadra allenata da D'Aversa a inchiodare la Lazio sullo zero a zero ma all'81' un intervento scomposto in area di rigore del centrale Gagliolo permette al cinico bomber Immobile di battere dal dischetto l'estremo difensore crociato Sepe e di dare una svolta alla gara, fino a quel momento in equilibrio. Certo gli ospiti nella ripresa hanno cambiato ritmo chiudendo nella meta campo gli ordinati giocatori ducali. Ma il calcio è fatto di episodi e l'astuto Berisha, subentrato nella ripresa, ha permesso agli aquilotti di portare a proprio vantaggio il match. Il Parma, a dieci minuti dalla fine, subisce il colpo e prova in modo disordinato a riportare la gara in parità dando alla Lazio l'occasione di colpire in contropiede proprio con l'onnipresente Immobile che al 94' serve un assist al neoentrato Correa che in diagonale trafigge l'incolpevole estremo difensore parmigiano e fissa il risultato sul due a zero finale. Nel primo tempo non ci sono troppe emozioni, con i laziali che sembrano imballati con un un giro palla lento, permettendo al Parma di chiudere bene gli spazi e cercare di colpire in contropiede. Nella ripresa invece la squadra di Inzaghi alza il ritmo e aumenta il pressing rendendosi più pericoloso dalle parti di Sepe.
I cambi di Inzaghi danno una svolta alla gara
Ma sono i cambi effettuati da Simone Inzaghi che regalano i tre punti alla Lazio con Berisha e Correa che prendono il posto rispettivamente di Lucas Leiva e Luis Alberto, fino a quel momento evanescente.
Il Parma gioca una partita con tenacia e concentrazione ma l'assenza pesante di Gervinho e un Roberto Inglese a mezzo servizio alla lunga pesano sull'economia del gioco e del risultato che cambia in favore degli ospiti proprio grazie ai due subentrati. Nulla da rimproverare agli uomini di D'Aversa che contro una Lazio formato Champions non sfigurano per niente. Ora testa alla prossima trasferta di Bergamo contro un'Atalanta vittoriosa ieri per cinque a zero contro un Chievo letteralmente in disarmo. Non sarà facile agli Atleti Azzurri d'Italia ma il Parma visto quest'anno ci ha abituati a imprese fuori dall'ordinario.
Dopo la partita tragico episodio per un tifoso della Lazio. Un uomo di 53 anni si è accasciato al suolo in Viale Solferino all'interno del cortile del Seminario Minore dove è stato trovato da alcuni passanti che hanno dato l'allarme. Le cause del decesso sembra siano di origine naturale.
Molto probabilmente l'uomo, a fine della partita Parma Lazio, era in cammino verso la stazione ferroviaria quando è stato colto da un improvviso malore. Dei passanti hanno dato l'allarme vedendo il corpo dell'uomo a terra, ma i soccorsi sono stati inutili. Quando è arrivata l'ambulanza non c'era più niente da fare. Sul posto la Polizia di Stato e la scientifica per gli accertamenti del caso. Il corpo dell'uomo è a disposizione dell'autorità giudiziaria per gli accertamenti del caso.