Finalmente, si fa per dire, parte nel 2024 la Commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia, ma il perimetro nel quale gli addetti, 15 senatori e 15 deputati dovranno muoversi, ha già innescato dei conflitti istituzionali.
Oggi non è per niente facile affermare la verità soprattutto quando si cerca giustizia per comprendere le motivazioni di un triste destino, come quello che ha colpito il conducente del bus Alberto Rizzotto, precipitato dal cavalcavia di Mestre.
È accaduto di sera presso la stazione ferroviaria, quando il conducente del mezzo della Linea 1 è stato aggredito sia verbalmente che fisicamente da due ragazzi. Portato al Pronto Soccorso, è poi stato dimesso con una prognosi di 5 giorni
Non è ancora chiaro quale sia stata la scintilla che ha scatenato la brutale, violenta e inumana, reazione del giovane di colore ai danni del 51enne autista della TEP di Parma.
L'episodio, avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri alla stazione dei Bus ha visto come protagonista un autista della locale azienda dei trasporti, che stava prendendo servizio, e un gruppo di giovani che "bivaccavano" nel piazzale degli autobus da dove il mezzo avrebbe dovuto intraprendere la corsa sino a Mezzani.
Qualsiasi fosse la motivazione, non si può giustificare una così inumana reazione da parte del gruppo e in particolare del giovane, dalla apparente età di 20 anni, che riesce a forzare la porta e, come una furia, aggredire l'autista.
Le immagini sono eloquenti. E' evidente e limpida la volontà di fare male.
"Cosa fai? Cosa fai? Chiamate la polizia", urla il conducente con voce terrorizzata. L'uomo viene sbattuto a terra dal ragazzo che lo aggredisce con pugni e calci anche quando il conducente è a già a terra.
Un'aggressione che è stata condannata senza riserve da Forza Italia, da Casa Pound, dalla CGIL, dalla Lega Nord e da Fratelli d'Italia-AN.