Consorzio Parmigiano Reggiano

Consorzio Parmigiano Reggiano

Il Consorzio è intervenuto per eliminare un prodotto illegale dagli scaffali dei grandi magazzini Selfridges - uno dei templi dello shopping di Londra. Il prodotto non conterrebbe affatto Parmigiano Reggiano ma un mix di anacardi, lievito, sale dell’Himalaya, aglio e olio tartufato. In seguito alle richieste del Consorzio, l’azienda ha eliminato qualsiasi riferimento alla DOP.

Reggio Emilia, 23 dicembre 2019 – L’etichetta nera appiccicata sul vasetto di vetro riportava la scritta “grated italian style Parmesans”, ma il luogo di produzione indicato sul retro è apparso da subito molto lontano dall’area di origine prevista dal disciplinare della DOP: Handmade in London - “fatto a mano a Londra”.

Sono questi i due elementi che hanno permesso al Consorzio Parmigiano Reggiano di individuare l’ennesimo caso di violazione della DOP e di intervenire per ritirare il prodotto illegale dal mercato. A seguito di questo intervento, l’azienda inglese ha immediatamente accolto le richieste del Consorzio sostituendo il nome del prodotto in etichetta, eliminando qualsiasi riferimento alla DOP.
I vasetti in questione sono stati scovati nei giorni che precedono le festività natalizie sugli scaffali dei grandi magazzini Selfridges - uno dei templi dello shopping di Londra. Sono oltre 2000 le ispezioni che il Consorzio Parmigiano Reggiano opera ogni anno in altrettanti punti vendita distribuiti in 61 città di 27 paesi esteri per individuare i casi di potenziale contraffazione del prodotto DOP.
In questo caso, il produttore ha utilizzato indebitamente una variante del termine parmesan per creare il gioco di parole “Parmesans”, ossia “senza – parmesan”. Il prodotto, si è poi scoperto leggendo l’etichetta, non conterrebbe nemmeno formaggio ma un mix di anacardi, lievito nutrizionale, sale dell’Himalaya, aglio e olio tartufato.

L’uso del nome “Parmesans” sulla confezione contestata evocherebbe la denominazione Parmigiano Reggiano con conseguenze potenzialmente lesive della reputazione della DOP e del Consorzio, creando confusione per i consumatori. Ricordiamo infatti che, come stabilito nel 2008 dalla Corte di Giustizia Europea, solo il formaggio Parmigiano Reggiano DOP può essere venduto con la denominazione "parmesan" all’interno dell’UE. Con questa sentenza storica, la Corte ha voluto tutelare non solo i produttori della DOP ma anche i consumatori, che hanno così ottenuto una forte garanzia di tracciabilità e sono tutelati da denominazioni fuorvianti sul mercato.
Sfortunatamente, le leggi che classificano e proteggono il Parmigiano Reggiano all'interno dell'Unione Europea non valgono in tutti i paesi del mondo, dove possono coesistere sullo stesso scaffale sia il Parmigiano Reggiano sia il generico parmesan che molto spesso viene scambiato dal consumatore per l’autentico prodotto DOP.


“L’attività di vigilanza – ha commentato il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli – prevede interventi mirati e diretti a rimuovere casi di contraffazione alimentare con l’obiettivo di pulire il mercato dalle frodi e dagli illeciti, ridurre i tentativi di nuovi eventi e favorire indirettamente la presenza di una corretta informazione relativa al prodotto DOP. Quest’ultimo intervento nel Regno Unito ci dimostra che combattere e vincere l'Italian Sounding e i furbetti dell'evocazione illegittima si può! Il Consorzio è ogni giorno sul campo e nel 2020 servirà un grande gioco di squadra con il Governo e le istituzioni europee per affrontare con lo stesso piglio e determinazione il terreno degli accordi e delle dispute internazionali.”


Il Regno Unito è il quarto mercato estero per il Parmigiano Reggiano con 6.940 tonnellate di prodotto importato nel 2018. Anche in caso di Brexit, non ci saranno cambiamenti significativi dal punto di vista della protezione del marchio poiché Parmigiano Reggiano è un marchio registrato nel Regno Unito e gode della relativa protezione legale che si estende anche al termine parmesan.

 

Lunedì, 23 Dicembre 2019 09:25

Consorzio Parmigiano Reggiano e Whole Foods

Parmigiano Reggiano e Whole Foods: siglato storico accordo tra la dop italiana e la catena americana specializzata in prodotti sani e naturali. L’accordo siglato dal Consorzio prevede azioni concrete che incrementeranno le vendite di Parmigiano Reggiano: eventi, materiali informativi nei punti vendita e attività di marketing diretto sui clienti di Whole Foods, player di primo piano nel settore dei supermercati con oltre 500 punti vendita tra USA, Canada e Regno Unito.

Reggio Emilia, 20 dicembre 2019 – Il Consorzio Parmigiano Reggiano ha firmato uno storico accordo con Whole Food Markets (WFM) per aumentare i volumi della DOP in oltre 500 punti vendita tra Stati Uniti, Canada e Regno Unito.

La catena americana si impegna a dare un’adeguata presentazione del prodotto all’interno dei supermercati per aiutare il consumatore a distinguere il Parmigiano Reggiano dai prodotti similari.


L’accordo rappresenta un concreto passo avanti nello sviluppo dei mercati esteri: Whole Foods Markets, fondato nel 1980 a Austin (Texas) e acquistato nel 2017 da Amazon per 13,7 miliardi di dollari, è un player di primo piano nel settore dei supermercati e può contare su una rete distributiva di 487 negozi negli Stati Uniti, 14 in Canada e 7 nel Regno Unito. Tre paesi che a loro volta rientrano nella Top 5 dei maggiori importatori di Parmigiano Reggiano al mondo: gli Stati Uniti (10.439 tonnellate) rappresentano il secondo mercato export dopo la Francia, il Regno Unito (6.940 tonnellate) è il quarto mercato export, il Canada (3.030 tonnellate) è il quinto mercato export.
L’accordo non è una semplice dichiarazione di intenti ma punta a sviluppare tre azioni concrete che saranno intraprese dal colosso di Austin per incrementare le vendite e, allo stesso tempo, offrire un posizionamento adeguato al Parmigiano Reggiano. In primis, WFM organizzerà due eventi all’anno per aumentare la visibilità e la partecipazione del pubblico alla cerimonia di apertura della forma di Parmigiano Reggiano: un vero e proprio show che attira Foodies e curiosi all’interno dei punti vendita. Tali eventi avranno le forme di Parmigiano Reggiano al centro, e in ogni punto vendita l’apertura a mano della forma sarà il momento clou da cui partire per fornire informazioni al consumatore sulla qualità del prodotto e per promuoverne l’acquisto.


Il secondo punto dell’accordo prevede uno scambio di informazioni e di dati di marketing raccolti tramite la rete e i social media. Whole Foods Markets si impegna inoltre, terzo punto, a collocare materiali informativi del Consorzio in ogni supermercato. L’obiettivo è informare il consumatore circa le caratteristiche del Parmigiano Reggiano e le differenze rispetto ai prodotti similari.
Tutto questo assume un significato strategico sia per il posizionamento di WFM rispetto ai propri consumatori, sia per il vasto programma di nuove aperture che prevede quasi 50 nuovi punti vendita nel solo mercato US.
Questa collaborazione rappresenta, di fatto, la prima dimostrazione concreta del nuovo approccio promosso dal Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano per consolidare e sviluppare la domanda del Re dei formaggi nei mercati internazionali.


“L’accordo con Whole Foods – afferma il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli – non ha precedenti nella storia dei prodotti DOP europei. Questa azione, in concerto con la lotta alla contraffazione e all’Italian Sounding, ci consentirà di fare cultura di prodotto nei mercati che ci stanno più a cuore ed è il frutto di una strategia che vuole il Consorzio sempre più presente nei mercati internazionali”.
“L’accordo ha anche una portata più ampia: nello scenario attuale, sul quale pesano i dazi di Trump, una delle più note catene americane sceglie di stare dalla parte del Parmigiano Reggiano per assicurare la massima qualità e informazione su un prodotto che ancora una volta si conferma unico e inimitabile”, conclude Nicola Bertinelli.

 

Lo scopo primario del Progetto, presentato al Museo Ferrari di Maranello (MO) il 28 novembre, è promuovere lo sviluppo di un nuovo segmento di mercato sempre più richiesto dal consumatore: la lunga stagionatura “40 mesi”. Sono già 56 i caseifici aderenti, per oltre 31 mila forme destinate a diventare Parmigiano Reggiano “40 mesi”.

Reggio Emilia, 29 novembre 2019 – Il suo profumo deciso e speziato, il sapore sapido e intenso rendono il Parmigiano Reggiano 40 mesi un prodotto dalle caratteristiche inconfondibili e sempre più richiesto sulle tavole dei consumatori. È per questo motivo che il Consorzio Parmigiano Reggiano ha lanciato il Progetto Premium “40 mesi” nel corso di un evento dedicato che si è tenuto giovedì 28 novembre al Museo Ferrari di Maranello (MO).

Ricordiamo che la stagionatura minima per il Parmigiano Reggiano è di 12 mesi (il più lungo periodo di stagionatura minima di tutti i formaggio DOP), mentre non esiste una stagionatura massima imposta dal Disciplinare di produzione.

Friabile, estremamente solubile e dalla forte personalità, il Parmigiano Reggiano 40 mesi è apprezzato e utilizzato dai cuochi di tutto il mondo come ingrediente per dare un tocco di umami ai piatti. Solo la degustazione in purezza, tuttavia, riesce a trasferire al naso e al palato tutta la complessità e le caratteristiche organolettiche di questo formaggio: dalle note speziate, in particolare noce moscata e pepe, a quelle di frutta secca, fino al brodo di carne.

“Lo scopo del Progetto Premium ’40 mesi’ – ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – è promuovere lo sviluppo di un nuovo segmento di mercato a lunga stagionatura. Il Consorzio punta a raggiungere l’obiettivo introducendo una specifica selezione di qualità a garanzia del consumatore e agevolando, anche economicamente, i caseifici che decideranno di aderire all’iniziativa. Di fatto, il Consorzio vuole operare da ‘acceleratore’ di un trend che è anche un’opportunità per i produttori”.

“Il Progetto – ha aggiunto Bertinelli – parte dal lato dell’offerta offrendo un incentivo ai caseifici per trattenere sulle loro scalere 30 mila forme che oggi hanno 24 mesi e 70 mila forme delle produzioni 2018. Il tutto affinché questo prodotto non finisca sul mercato prima del dovuto. Lavorando in comunicazione, di concerto con la gdo, puntiamo a portare sugli scaffali uno stagionato 40 mesi per Natale 2020. L’importanza del nuovo Progetto si può facilmente intuire dai numeri: al momento del lancio sono già 56 i caseifici aderenti, per un totale provvisorio di oltre 31 mila forme”.

Il Progetto “40 mesi” agirà in concerto con le altre politiche del Consorzio – dalla nuova campagna pubblicitaria alle iniziative di trade marketing – per sviluppare le vendite dirette dei caseifici e per contenere l’offerta di prodotto, in modo da mantenere le condizioni di equilibrio di mercato.

 

L’evento di presentazione del Progetto Premium “40 mesi” è stata anche l’occasione per premiare i caseifici della Nazionale del Parmigiano Reggiano, reduci da un World Cheese Awards da record. Nel corso dell’ultima edizione che si è tenuta lo scorso ottobre a Bergamo, la Nazionale - composta da 86 caseifici provenienti da tutte le province del comprensorio – ha vinto 110 medaglie tra cui 4 Super Gold. Il Parmigiano Reggiano (25 mesi) della Latteria Santo Stefano di Parma è riuscito ad aggiudicarsi il secondo posto assoluto tra 3.804 formaggi provenienti da 42 paesi.

 

 

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