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Piccinini, dal 15 gennaio scorso presidente di Confcooperative Modena, è stato eletto dal comitato direttivo in sostituzione di Gaetano De Vinco, che ha guidato l'Alleanza delle Cooperative di Modena.
Modena, 25 maggio 2016
Carlo Piccinini è il nuovo portavoce del coordinamento modenese dell'Aci (Alleanza delle Cooperative Italiane), il soggetto unitario per la rappresentanza delle cooperative costituito a livello nazionale da Agci, Confcooperative e Legacoop. Piccinini, dal 15 gennaio scorso presidente di Confcooperative Modena, è stato eletto dal comitato direttivo in sostituzione di Gaetano De Vinco, che ha guidato l'Alleanza delle Cooperative di Modena dal 22 dicembre 2014.
«A Modena - ha detto De Vinco - la costruzione di un unico soggetto di rappresentanza del mondo cooperativo ha ricevuto ulteriore stimolo dal successo della raccolta firme a sostegno di una proposta di legge contro le false cooperative».
«La cooperazione modenese è viva e ricca di idee – ha aggiunto il neo portavoce Piccinini, che resterà in carica per tutto il 2016 – Adesso dobbiamo radicare l'Alleanza delle Cooperative entrando nel merito dei problemi e discutendo in modo costruttivo».
«L'Alleanza delle Cooperative è un progetto molto importante e valido sia dal punto di vista associativo che imprenditoriale; sono certo che, come sta procedendo a livello nazionale, così possa procedere anche a Modena e a Ferrara con la stessa convinzione e gli stessi risultati», ha affermato Andrea Benini, presidente di Legacoop Estense e dell'Alleanza delle Cooperative di Ferrara. Dal canto suo Paolo Cristoni (Agci) ha dichiarato che occorre portare a compimento il progetto coinvolgendo al massimo i cooperatori e le cooperative.
«Siamo al sesto anno di vita dell'Alleanza delle Cooperative, che rappresenta l'85 per cento della cooperazione italiana per occupati e il 93 per cento per fatturato – ha sottolineato il presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini - È nostra la responsabilità di assicurare anche un grande futuro al movimento cooperativo. L'unificazione delle nostre associazioni non si fa in un giorno, ma la consideriamo una decisione irrevocabile, un processo irreversibile. Abbiamo l'assoluta determinazione – ha concluso Gardini - di realizzare questa impresa con compiutezza».
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)
Una soluzione innovativa contro il rischio di furti di bici elettriche. Una polizza ideata dalla cooperativa modenese di utenti assicurativi Insieme (aderente a Confcooperative) in partnership con Itas Assicurazioni e MyClose, un originale sistema di antifurto sviluppato dalla Maggigroup, un'azienda di Olginate (Lecco).
Modena, 20 maggio 2016
È nata a Modena la prima polizza assicurativa sperimentale per e-bike, le bici elettriche che costano mediamente 2.500 euro (ma si arriva anche a 7.000 euro).
A causa del valore di queste bici e del rischio troppo elevato di furto, finora per i proprietari era molto difficile (e oneroso) trovare compagnie disponibili ad assicurarle.
Oggi la polizza c'è ed è la prima in Italia. L'ha ideata la cooperativa modenese di utenti assicurativi Insieme (aderente a Confcooperative) in partnership con Itas Assicurazioni e MyClose, un originale sistema di antifurto sviluppato dalla Maggigroup, un'azienda di Olginate (Lecco).
«Crediamo di aver trovato una soluzione innovativa contro il rischio di furti di bici elettriche – afferma Antonio Fierro, presidente della cooperativa Insieme – L'accordo tra Insieme, Itas e MyClose, riservato per ora agli operatori professionali del settore (rivenditori, noleggiatori, albergatori ecc.) interessati ad assicurare intere flotte di e-bike, consente di attivare la polizza sperimentale installando il dispositivo di sicurezza MyClose, da usare ogni volta che il mezzo è lasciato incustodito».
MyClose è un lucchetto intelligente che offre tre diverse funzioni: protezione meccanica con lucchetto omologato, comunicazione verso lo smartphone, geolocalizzazione.
Mediante una app si viene informati dei tentativi di furto e si è comunque sempre in grado di localizzare la bici. In pratica il sistema è in grado di dare l'allarme in tempo reale.
Il dispositivo, inoltre, può essere spostato su altre biciclette o su moto. Dalla collaborazione tra la modenese Insieme, Itas e MyClose nasce dunque una protezione globale per le flotte di e-bike che permetterà un ulteriore sviluppo di questa forma di mobilità intelligente, comoda ed ecologica.
Nel 2015 in Italia sono state vendute 60 mila e-bike (+10 per cento sul 2014). Il parco circolante è di 270 mila unità; si stima che ogni anno vengano rubate 8 mila e-bike, per un danno complessivo di 20 milioni di euro.
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)
Sono positivi i conti di Unicapi, la principale cooperativa modenese di abitazione a proprietà indivisa. Unicapi in 45 anni di attività ha costruito 920 alloggi in 16 Comuni della provincia.
Modena, 17 maggio 2016
Nonostante la crisi delle costruzioni e di molte cooperative di abitazione della regione, sono positivi i conti di Unicapi, la principale cooperativa modenese di abitazione a proprietà indivisa.
Lo dimostra il bilancio 2015, approvato dai soci insieme al preventivo 2016. L'utile d'esercizio è stato di 935 mila euro, in aumento del 55 per cento rispetto ai 601 mila euro del 2014. La somma è stata destinata a riserva indivisibile, andando così a incrementare il patrimonio netto di Unicapi, che supera i 20 milioni di euro.
«Abbiamo ormai assorbito i colpi del terremoto 2012, che aveva causato danni a tre edifici della nostra cooperativa a Camposanto e Rovereto – dichiara il presidente di Unicapi Loris Bertacchini – Con la ricostruzione, completata l'anno scorso, di una palazzina di nove alloggi a Rovereto che avevamo dovuto abbattere, abbiamo restituito l'abitazione a tutti i nostri soci che l'avevano persa a causa del sisma».
Per le manutenzioni Unicapi l'anno scorso ha speso oltre 700 mila euro, che diventeranno 910 mila quest'anno. Nonostante una cooperativa come Unicapi debba essere attenta a non superare certi limiti nella determinazione dei canoni di affitto, sulle manutenzioni sono previsti investimenti in aumento anche negli anni futuri.
Nel 2016, intanto, continueranno le verifiche sismiche e la certificazione del livello di sicurezza dei fabbricati di proprietà.
Quanto al futuro della cooperazione a proprietà indivisa, Bertacchini spiega che Unicapi, la quale in 45 anni di attività ha costruito 920 alloggi in 16 Comuni della provincia, può essere uno strumento in grado di rispondere all'aumento della domanda di case a canoni sociali. «Purtroppo non ci sono più le aree a basso costo e anche i finanziamenti pubblici sono calati rispetto al passato. Per evitare il rischio di sopravvivere gestendo solo il vecchio patrimonio, la cooperativa deve condividere competenze ed esperienze con la cooperazione sociale. Queste due forme di cooperazione – conclude il presidente Unicapi – possono essere protagoniste di un nuovo modo di abitare e creare insediamenti che abbiano le caratteristiche di comunità solidali».
A fine 2015 i soci di Unicapi erano 3.154, di cui 2.234 "non assegnatari"; dal 2000 la base sociale è cresciuta del 40 per cento. Nel 2015 le ammissioni a socio sono state 69; il 46 per cento risiede nel Comune di Modena, il 28 per cento è straniero, il 42 per cento è pensionati, mentre i giovani rappresentano il 26 per cento.
Per prevenire conflittualità e gestire situazioni di tensione all'interno di qualche fabbricato, nel novembre 2015 Unicapi ha organizzato un corso rivolto ai responsabili dei consigli di gestione con l'obiettivo di sensibilizzarli sui temi della convivenza, condivisione e rispetto delle regole. Il corso, gestito dalla cooperativa sociale Mediando di Modena, ha implementato le competenze relative alla mediazione dei conflitti, alla capacità di ascoltare le persone e a individuare i loro bisogni.
(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)