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Gaetano De Vinco, coordinatore provinciale dell'Alleanza delle Cooperative Italiane: «Se qualcuno ha sbagliato pagherà, ma non siamo tutti uguali». -
Modena, 13 aprile 2015 -
Soddisfazione del coordinamento provinciale dell'Alleanza delle Cooperative Italiane per l'ordine del giorno sulle cooperative spurie approvato giovedì dal consiglio comunale di Modena. «Apprezziamo che la politica locale affronti finalmente un fenomeno così preoccupante per il nostro tessuto economico e sociale – afferma Gaetano De Vinco, coordinatore provinciale dell'Alleanza delle Cooperative Italiane – Noi denunciamo da tempo la concorrenza sleale di cooperative che, non aderendo alle nostre centrali, sfuggono più facilmente ai controlli ai quali sottoponiamo le nostre imprese. Confermiamo la nostra piena disponibilità a potenziare l'Osservatorio sul facchinaggio e ogni altro strumento utile a contrastare, anche con la collaborazione degli Ordini professionali, chi usa la forma cooperativa in modo improprio, avvalendosi a volte di consulenti poco scrupolosi».
De Vinco interviene anche sulle vicende di questi giorni che vedono la cooperazione sotto accusa. Per il coordinatore modenese dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, se si dovesse dimostrare che ci sono comportamenti sbagliati di dirigenti cooperativi i quali non rispettano le regole della concorrenza leale con la complicità di una politica malata e di una burocrazia che continua a produrre leggi, come alcune recenti, confuse e applicabili in modo troppo discrezionale, la cooperazione sarà la prima a condannarli senza sconti. «Detto questo, però, è chiaro che anche il movimento cooperativo deve interrogarsi sulla coerenza tra i modelli organizzativi di certe cooperative e i principi della cooperazione. Il movimento cooperativo – ricorda De Vinco - ha sempre combattuto i comportamenti spregiudicati e non accetta di essere omologato a chi oggi è accusato di reati. Sbaglia chi fa di ogni erba un fascio e in questi giorni incontrandoci ci dice "Siete tutti uguali". Quella della cooperazione è una storia limpida di cui andiamo orgogliosi. Sono convinto – continua De Vinco - che le vicende di questi giorni favoriranno una profonda riflessione su come le cooperative possono continuare a dare il proprio contributo alla crescita del nostro territorio e dell'intero Paese, portando nella modernità i valori storici della cooperazione. Non fanno, invece, i conti con la realtà certi richiami a un passato romantico e idealizzato. Noi cooperatori - conclude il coordinatore provinciale dell'Alleanza delle Cooperative Italiane – sappiamo bene che dobbiamo affrontare tutti i giorni la sfida, ardua ma esaltante, di coniugare ideali, innovazione e competitività, per garantire lavoro e benessere ai soci delle nostre cooperative e alla comunità».
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)
Progetto di Confcooperative per formare nuovi cooperatori sociali. Domani in programma il terzo incontro presso la cooperativa sociale Libellula dedicato ai rapporti con la pubblica amministrazione. -
Modena, 9 aprile 2015 -
Prosegue "Socialmente", il progetto formativo per amministratori e dirigenti di cooperative sociali organizzato e gestito da Federsolidarietà, l'organismo che rappresenta le cinquanta cooperativa sociali aderenti a Confcooperative Modena.
Domani – venerdì 10 aprile – è in programma il terzo incontro; si svolge dalle 8.30 alle 13 presso la cooperativa sociale Libellula ed è dedicato ai rapporti con la pubblica amministrazione (Mepa, Intercenter ecc.).
«"Socialmente" ha l'obiettivo di favorire la crescita professionale di nuovi cooperatori in ambito sociale - spiega la presidente di Federsolidarietà Modena Elena Oliva – Quello di domani è il terzo di cinque incontri che affrontano vari argomenti, dal bilancio sociale al diritto societario, dall'evoluzione del mercato alle economie di filiera, dall'accesso al credito al fundrasing e crowdfunding».
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)
Cinquant'anni che il caseificio S. Pietro e Paolo a Gaiato di Pavullo trasforma in Parmigiano Reggiano il latte prodotto dalle aziende agricole della zona. Conosciuto soprattutto per la qualità del suo formaggio. -
Modena, 9 aprile 2015 -
Compie oggi cinquant'anni il caseificio S. Pietro e Paolo, società cooperativa agricola costituita il 9 aprile 1965 a Gaiato di Pavullo per trasformare in Parmigiano Reggiano il latte prodotto dalle aziende agricole della zona. Aderente a Confcooperative Modena, il caseificio aveva all'inizio oltre cinquanta soci. Attualmente sono soltanto tre e l'anno scorso hanno conferito poco più di 28 mila quintali di latte, un volume che colloca il S. Pietro e Paolo al terzo-quarto posto tra i caseifici della montagna.
La produzione 2014 di Parmigiano Reggiano ha superato le 5.200 forme, ma il S. Pietro e Paolo è conosciuto soprattutto per la qualità del suo formaggio, scelto tra gli altri dal celebre chef Carlo Cracco per il suo ristorante milanese. Presidente della cooperativa è l'imprenditore agricolo Renzo Lavacchielli, che guida il S. Pietro e Paolo dal 1970. Il cinquantenario della costituzione del caseificio viene celebrato sabato 11 aprile con una cena presso il ristorante Belvedere. Nella zona di Pavullo sono ancora attivi dodici cooperative casearie. A livello provinciale i caseifici aderenti a Confcooperative trasformano in Parmigiano Reggiano oltre il 60 per cento del latte che esce dalle stalle modenesi.
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)