Campionato mondiale della pizza e non solo. Un ricco programma di appuntamenti "educativi", con laboratori, organizzati in collaborazione con Slow Food e la rivista "Pizza e Pasta", hanno accompagnato la tre giorni dedicata ai pizzaioli, chef e cultori della pizza.
Di Lamberto Colla Parma 13 aprile 2019 -. In concomitanza con Cibus Connect si è svolto il 28esimo appuntamento con il Campionato Italiano della Pizza che, per la cronaca, ha visto primeggiare Riccardo La Rosa (Levanto) nella Categoria Piazza Classica.
Un evento internazionale, dalla imponente organizzazione che ha visto calare a Parma una struttura di ben 150 persone alle quali si sono aggiunti i servizi acquisiti in loco come l'indispensabile servizio di interpretariato puntuale e altrettanto strutturato per poter assecondare le decine di iniziative, tra convegni e laboratori, che si sono succeduti tra Cibus Connect e il Campionato Mondiale della Pizza.
Interessante l'iniziativa "Fucina della Pizza", con i suoi 11 laboratori suddivisi nella tre giorni del campionato,che ha raccontato i segreti per fare una buona pizza, smontando molte delle distorte opinioni collettive.
Se si parla di Pizza classica, non si può non parlare di formaggi con particolare focus sulla tradizione.
Il laboratorio "Mozzarella, Fior di latte & Co", a cura di Slow Food, ha messo a confronto la Mozzarella di Bufala Campana DOP, Il Fior di Latte e il Filato per pizzeria con un passaggio interessante sul "Parmigiano Reggiano" e il "Pecorino Romano" che, non è a tutti noto, entrano nella tradizione classica come ingredienti grattugiati e distribuiti appena fuori forno.
Sotto la guida precisa di Antonio Puzzi, curatore del libro Pizza, sostenuto dal puntuale contributo di Ilaria Bertinelli (Interconsul srl) nella traduzione simultanea e apprezzata "food blogger", sono emersi i fattori di forza che fanno della pizza il piatto che dona più felicità, secondo un'indagine Doxa\Deliveroo, condotta su un campione rappresentativo della popolazione di età superiore ai 15 anni.
Se un tale primato è stato raggiunto, lo si deve alla qualità delle materie prime e il laboratorio "Mozzarella, Fior di Latte & Co." ne ha evidenziato le motivazioni.
In conclusione, oltre allo straordinario gap qualitativo, in termini di sapori e profumi, la differenza economica tra una Pizza con Mozzarella di Bufala Campana DOP o con Fiordilatte, rispetto a una anonima e insapore pizza condita con Filato da pizzeria (nato per l'industria della surgelazione) incide per solo 0,5€.
Di fatto, la pizza scadente si carica inutilmente di 0,5€ di filato di pizzeria, privo di sapori e aromi, mentre l'euro che "pesa" sulle Pizze classiche di qualità, rappresenta invece il plus che garantisce gusto, piacere e quindi "felicità".
A questo successo è agli ingredienti che va assegnata una importanza fondamentale, ha sottolineato il rappresentante di Slow Food, e questi devono essere pochi e facilmente identificabili in un territorio, oltre a rispondere a tre parole d'ordine:
Buono, Pulito (in senso ambientale) e Giusto.
(foto sopra: Ilaria Bertinelli - Interconsul srl)