Nonostante le criticità generate da guerre, speculazioni, inflazione, incremento dei tassi e andamento oscillante del mercato dei cereali su scala globale il CAP consolida nel 2023 risultati e performances nei diversi comparti in cui opera. Bilancio approvato all’unanimità.
Foraggi, mangimi , metodologie di lavoro di filiera sono state al centro delle analisi degli esperti intervenuti al convegno del Consorzio Agrario Parma tra cui le Università di Parma e di Bologna
La nuova fondamentale certificazione a garanzia di una filiera “sicura” a misura di produttore e consumatore.
Con la Certificazione Norma ISO 22005 - straordinaria nel panorama italiano della fornitura di mangimi - EMILCAP incrementa notevolmente il valore di salubrità delle materie prime a beneficio di una corta filiera tutta italiana
Parma 4 Settembre 2019 – Garanzia “blindata” per una filiera nazionale tracciabile a beneficio di tipicità locali del territorio di provata qualità e con una spiccata sensibilità e attenzione verso tutti i complessi percorsi di produzione che hanno a cuore la sostenibilità e la tutela ambientale unitamente al benessere animale. Sono queste le importanti ragioni che, anche grazie alle nuove certificazioni, consentono oggi ad una impresa come EMILCAP – in progressiva e costante crescita di quote di mercato e fatturato nel settore mangimi Non OGM – di centrare l’obiettivo di della propria mission aziendale: quello di assicurare maggior salubrità alimentare per i consumatori.
EMILCAP continua infatti il percorso di valorizzazione dei principi che sono alla base della sua filosofia produttiva: step by step il brand, che nasce dalla collaborazione tra il Consorzio Agrario dell'Emilia, il Consorzio Agrario di Parma e il Consorzio Terrepadane, è diventato sempre più punto riferimento e partner consolidato di molteplici realtà produttive per la produzione di mangimi di altissima qualità.
Oltre alla garanzia di una filiera agricola oggi orgogliosamente “tutta italiana” e all'utilizzo di mangimi esclusivamente e rigorosamente Non OGM, EMILCAP alza ancora l’asticella avviando così un percorso ulteriormente virtuoso di certificazione di massimo livello per la tracciabilità della filiera di origine italiana per amidi e proteine, legata ai contratti di coltivazione degli agricoltori italiani promossi dal complesso universo produttivo dei consorzi agrari.
EMILCAP, che produce mangimi per tutti gli animali ma, principalmente, per vacche da latte per la produzione del Re dei formaggi, il Parmigiano Reggiano, anche con tecnologie speciali di precottura degli alimenti uniche nel panorama italiano, esegue oltre 7.500 analisi di autocontrollo all'anno, attraverso un laboratorio in house di analisi scientifica. Sicurezza alimentare e qualità dei prodotti sono da sempre alla base del suo percorso: è certificata Non OGM e nel 2007 ha ottenuto la certificazione biologica per la commercializzazione dei prodotti con alti standard qualitativi.
Con questa nuova certificazione (norma ISO 22005), straordinaria nel panorama italiano della fornitura di mangimi, EMILCAP si propone di determinare, oltre al valore sanitario delle materie prime, dato dalla filiera “cortissima” e dal controllo delle materie prime dalla semina, anche le tipologie varietali più idonee alle rese delle produzioni zootecniche.
Una filiera completa che va dalla fase di coltivazione, attraverso quella del ritiro e stoccaggio presso i Centri di stoccaggio dei consorzi agrari o presso i fornitori accreditati, a quella della trasformazione delle materie prime in mangimi internamente presso gli stabilimenti EMILCAP di Parma, infine quella della fornitura dei prodotti direttamente alle stalle. Il percorso di tracciabilità è in grado quindi di fornire evidenze trasparenti: Data di semina/Lotto del seme, Quaderno di campagna (Trattamenti fitosanitari, concimazioni ed altre operazioni colturali), Data di raccolta, Ricevimento del prodotto post-raccolta, Controlli nella eventuale fase di essiccazione per alcuni cereali (es. granoturco nazionale), Attività di monitoraggio sul Lotto nella fase di stoccaggio, Lotto della materia prima entrata in Mangimificio, Lotto di uscita del mangime.
Bilancio approvato unanimemente dai soci che rilanciano sugli investimenti. Picco di ricavi ad oltre 32 milioni di euro per 115.625 tonnellate di mangime lavorato e prodotto a sostegno delle filiere
Parma, 26 Giugno 2019 – Lo stretto legame con le filiere del territorio fiori all'occhiello del Made in Italy e la distintività ricercata delle sue produzioni Non OGM a garanzia di una maggiore salubrità hanno assicurato ad Emilcap, società di mangimi ideata dai Consorzi agrari dell'Emilia, Parma e Terrepadane con sede nella città ducale, un anno di primati: il 2018 ha infatti segnato il picco produttivo dalla sua fondazione, il settimo consuntivo consecutivo con segno "più" contraddistinto dai più alti ricavi di sempre.
Facendo leva sull'avanzata ricerca scientifica applicata al comparto e sulle innovazioni tecnologiche avanzate introdotte (come per esempio il moderno impianto di termofioccatura per altro entrato in funzione solo nella seconda parte dell'anno passato) lo staff tecnico di Emilcap ha saputo cavalcare l'onda lunga del positivo andamento dei mercati delle produzioni zootecniche ed in particolare il tangibile e redditizio incremento del valore del Parmigiano Reggiano, core business dell'impresa.
Nel corso dell'assemblea dei soci – in cui, all'unanimità, il bilancio ed il piano di investimenti strategici hanno ottenuto il plauso collettivo dei presenti – il Presidente di Emilcap Gabriele Cristofori, insieme all'Amministratore Delegato Stefano Villa, hanno snocciolato i dati più significativi della stagione: ricavi per 32,084 milioni di euro con un + 3,36% di incremento rispetto al 2018 e una produzione di 115.625 tonnellate lavorate negli impianti di strada dei Mercati a Parma totalmente di mangime Non OGM prodotte e immesse sul mercato: un mercato che vede la diretta commercializzazione dei quantitativi ai numerosi soci e non all'indirizzo di terzi; un dato, questo, che incrementa ancora di più il valore di quanto fatto nei dodici mesi trascorsi.
Tra gli altri, un elemento positivo che si aggiunge al quadro colorito del 2018 è rappresentato anche dalla progressiva crescita del comparto mangimistico biologico salito a 5.035 tonnellate prodotte per oltre 2,350 milioni di valore. Particolare interesse suscitano i servizi mirati che Emilcap sta fornendo attraverso la sua rete di esperti alle stalle del comprensorio in cui opera: un'attività di consulenza mirata volta a fare crescere l'efficienza, le rese e il benessere animale in modo quasi "sartoriale" nelle nostre stalle al fine di ottenere al contempo un prodotto più salubre e di potenziato valore qualitativo e commerciale.
200 tra imprenditori agricoli, zootecnici, ricercatori e addetti ai lavori si sono ritrovati numerosi a Parma in occasione dell'incontro organizzato dalla azienda parmigiana Emilcap con partners di eccellenza: Università, Consorzi Agrari e Consorzio del Parmigiano Reggiano
PARMA (24-11-2018) - Due Università (Cattolica di Piacenza e Bologna), tre Consorzi Agrari (Parma, Terrepadane e Consorzio dell'Emilia), il Consorzio del Parmigiano Reggiano e un'impresa in netta ascesa, Emilcap - con sede e board a Parma - hanno richiamato circa 200 interessati, tra imprenditori ed addetti ai lavori, all'incontro "Economia, Salute e Territorio: gli elementi da valorizzare" tenutosi all'Hotel Link 124 nella città ducale.
L'azienda di mangimi ha voluto offrire uno sguardo d'insieme ad ampio raggio sul settore agroalimentare, limitando in questo modo lo spazio alla promozione delle proprie azioni sul mercato e promuovendo, al contrario, importanti riflessioni globali sulle prospettive delle diverse filiere del nostro territorio, sulla consapevolezza delle scelte dei consumatori, sul ruolo dei produttori e distributori in un'ottica maggiormente sostenibile.
Oltre a questo, non meno rilevante, è stato l'approfondimento legato al ruolo del brand legato alle singole tipicità e all'opportunità di non scindere il prodotto finale - che finisce sulle nostre tavole - dai processi di lavorazione che lo generano e contribuiscono notevolmente ad accrescerne la ricchezza anche in termini di marketing, ma anche di strategie commerciali trasparenti che rendano un migliore e più visibile riconoscimento a tutti i protagonisti dei diversi processi produttivi.
L'analisi della filiera - che prende vita dai foraggi e dalle materie prime zootecniche di qualità - ha offerto così ai relatori che si sono alternati al microfono la possibilità di stimolare il pubblico con le loro esperienze più dirette a partire dal neo presidente di Emilcap Gabriele Cristofori che ha, di fatto, inaugurato il nuovo corso dell'impresa, al professor Alberto Ragazzoni (Economia Estimo Rurale Università di Bologna) sul tema "Gestione dell'azienda agro-zootecnica del futuro", al professor Sebastiano Grandi (Trade Marketing Università Cattolica di Piacenza) "Nuovi consumi e nuovi consumatori, le sfide di marketing per i mercati agroalimentari", al dottor Paolo Guardiani (Emilcap) su "Qualità , Igiene e Sicurezza Alimentare" e infine Nicola Bertinelli (Presidente del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano) che ha tratto le conclusioni della mattinata intervenendo a 360° sul Re dei Formaggi il Parmigiano Reggiano.
L'introduzione al convegno e le interviste realizzate ai relatori durante l'incontro sono state curate dal giornalista Andrea Gavazzoli.
La valutazione scientifica del Solanum glaucophyllum è la prima effettuata ai sensi del nuovo quadro giuridico per le materie prime dei mangimi.
Parma, 19 gennaio 2015 -
Si pubblica quest'oggi un nuovo parere scientifico su una materia prima per mangimi derivata da Solanum glaucophyllum, pianta della famiglia delle Solanacee. Si tratta della prima valutazione effettuata dall'EFSA in base al nuovo quadro giuridico per le materie prime per mangimi, di cui al Regolamento 767/2009.
La valutazione riguarda l'uso di un mangime composto a base di foglie di Solanum glaucophyllum miste a farina, destinato a vari animali da allevamento.
Solanum glaucophyllum contiene un composto con attività simile a quella della vitamina D, che può contribuire a soddisfare il fabbisogno di tale vitamina nell'animale. Tuttavia l'ingestione di quantità eccessive di foglie di Solanum glaucophyllum può provocare ipercalcemia (cioè elevati livelli di calcio nel sangue) ed essere dannosa per la salute degli animali.
Gli esperti dell'EFSA hanno concluso che per suini e pollame il suo utilizzo nella dieta, sino a un certo tenore, non presenta rischi. Nelle vacche da latte, invece, il suo utilizzo può contribuire a prevenire la mastite, ma non è stato possibile stabilirne un livello di sicurezza. Analogamente non è stato possibile fissare un livello di sicurezza comune a tutte le specie animali.
Scientific Opinion on the safety of Solanum glaucophyllum standardised leaves as feed material
(EFSA 16/1/2015)