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L'assessore Gazzolo: "Il presidente Errani ha firmato oggi il decreto di dichiarazione dello stato di crisi regionale."

 

Parma, 7 maggio 2014 –

“Il presidente Vasco Errani ha firmato oggi il decreto di dichiarazione dello stato di crisi regionale per i territori di Castelfranco Emilia, Nonantola e San Cesario sul Panaro: un primo segnale concreto di vicinanza ad un territorio più volte duramente provato, in cui siamo fin da subito al lavoro per garantire il ritorno alla normalità”.
Così l’assessore regionale alla Difesa del suolo e protezione civile Paola Gazzolo rispondendo in aula ad una interrogazione presentata nel corso dell’Assemblea legislativa. L’assessore ha fatto il punto sugli interventi attuati dopo i violenti temporali, accompagnati da trombe d’aria, che lo scorso 30 aprile si sono abbattuti sul modenese colpendo circa 70 aziende e 30 abitazioni con danni significativi, a cui si sommano ulteriori 50 abitazioni con danni minori, oltre a quelli su autovetture, veicoli, infrastrutture a rete e interruzioni della viabilità.
L’assessore ha ricordato che “per quanto riguarda l’agricoltura, la Giunta regionale attraverso le Province ha già avviato le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale e la conseguente attivazione del fondo di solidarietà”, mentre “per i danni a strutture e infrastrutture pubbliche, privati e attività produttive, l’Agenzia di protezione civile insieme alle Amministrazioni locali ha già avviato la raccolta delle informazioni relative ad una loro prima valutazione e agli interventi di somma urgenza che si ritengono necessari. Su questa base - ha concluso l’assessore Gazzolo - verrà richiesta al Governo la deliberazione dello stato di emergenza, fondamentale per la successiva ricognizione analitica dei danni e l’eventuale attribuzione di fondi statali”.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Mercoledì, 07 Maggio 2014 16:34

Una App 3D per l’Alta Via dei Parchi

Turisti ed escursionisti verranno “guidati” online: un'innovativa app 3D guiderà il turista alla scoperta dei sentieri regionali collegati all'Alta Via dei Parchi -

 

Parma, 7 maggio 2014 -

 

Novità per chi ama il trekking e le escursioni: un’innovativa app 3D guiderà il turista alla scoperta dei sentieri regionali collegati all’Alta Via dei Parchi. Le mappe saranno navigabili sia in modalità on-line, sia off line per il funzionamento anche in alta quota. Nella App si potrà trovare la lista dei percorsi e aprire una scheda di avvio del tragitto selezionato con vista 3D. Gli itinerari realizzati tra Emilia Romagna e Toscana per ora sono tre: quello dalle Foreste Sacre a Camaldoli, Sentiero di Matilde e la Via degli Dei - Il progetto, unico nel suo genere in Appennino, è nato dalla collaborazione della Regione Emilia-Romagna con l’Unione Appennino Verde, Apt Servizi e il Servizio Parchi - Per scaricare i percorsi: www.appenninoeverde.it

 

La montagna e i suoi percorsi diventano un prodotto turistico innovativo, con una promozione che passa dal cartaceo al web e ai telefoni di ultima generazione. Una novità per chi ama il trekking e le escursioni: una App guiderà il turista alla scoperta dei sentieri regionali collegati all’Alta Via dei Parchi. I dati delle mappe si possono anche scaricare da casa, per consentire un funzionamento off-line anche in alta quota. Nella App si potrà trovare una lista di percorsi predefiniti e aprire una scheda di avvio del tragitto selezionato, con navigazione in 3D. All’interno saranno visibili tutte le informazioni sui percorsi, dati utili per l'escursionista quali ad esempio il profilo altimetrico, le lunghezze totali e per singole tappe, salita e discesa; sarà inoltre possibile visualizzare in 3D la propria posizione, e registrare il proprio tracciato GPS. Gli itinerari realizzati tra Emilia Romagna e Toscana per ora sono tre: dopo quello dalle Foreste Sacre a Camaldoli (già presentato in anteprima alla Bit a Milano), il Sentiero di Matilde e la Via degli Dei. 

Il percorso dalle Foreste Casentinesi a Camaldoli è una suggestiva traversata (34km) percorribile in diverse tappe lungo il crinale tosco-emiliano tra luoghi sacri, monumentali foreste e magnifici boschi. 

Il Sentiero di Matilde (80 km) taglia trasversalmente la provincia di Reggio Emilia da Ciano d’Enza a Toano proseguendo nel modenese fino al Passo delle Radici. Collegandosi costituisce la principale via d’accesso sentieristica ai monumenti matildici. 

La Via degli Dei unisce Bologna a Firenze ripercorrendo un’antica viabilità storica utilizzata fin da epoche romane per unire la città di Felsina (Bologna) con Fiesole-Firenze. 

Il progetto, unico nel suo genere in Appennino, è nato dalla collaborazione della regione Emilia-Romagna con l’Unione Appennino Verde, Apt Servizi e il Servizio Parchi. I percorsi per gli amanti del trekking collegati all’Alta Via dei Parchi rappresentano un’assoluta novità nel panorama delle offerte di escursionismo in montagna con l’abbinamento anche di pacchetti per tutte le tasche e … per tutte le gambe. I camminatori possono scegliere tante proposte: da un giorno a più giorni, dal trekking per i più esperti alle classiche escursioni per chi ama la natura e desidera assaporarla a ritmo “slow”. Questi itinerari –navigabili con la nuova app - sono una straordinaria opportunità per conoscere le bellezze dei parchi montani della Regione, le immense praterie d’alta quota, i laghi, i circhi glaciali, le sterminate faggete e castagneti da frutto, le rupi vulcaniche e i segni lasciati nel corso dei secoli dalla vita contadina. I percorsi collegati all’ “Alta Via dei Parchi” rappresentano un approccio diretto con i diversi ambienti che compongono il variegato paesaggio appenninico. Una realtà che, oltre ad essere un ottimo biglietto da visita per il turismo italiano ed europeo, rappresenta un’opportunità per scoprire un bellissimo territorio. Da oggi, quindi, oltre ai pacchetti un’altra opportunità per chi ama il trekking e le escursioni è quella di utilizzare una app che guida alla scoperta dei sentieri regionali più suggestivi. 

Per scaricare i percorsi: www.appenninoeverde.it

 

(Fonte: Ufficio Stampa Apt Servizi, tel. 0541/430190 – www.aptservizi.com)

 

Il Presidente Luigi Spinazzi: "Soldi reinvestiti per la salvaguardia dei nostri territori" -


Parma, 7 Maggio 2014 –

 

In questi giorni più di 130.000 consorziati riceveranno l'avviso di pagamento del contributo di bonifica per l'anno 2014. L'importo richiesto è necessario per poter garantire la manutenzione mirata delle opere di bonifica e di irrigazione, per garantire in modo diretto la salvaguardia del territorio nonché per la prevenzione del dissesto idrogeologico purtroppo sempre più presente e grave soprattutto nelle zone montane. Il repentino cambiamento del clima, l'aumento dei fenomeni meteorologici estremi e il conseguente stress a cui sono sottoposti gli impianti e i 1500 chilometri di canali sottopongono l'ente ad un'intensa attività mirata alla protezione degli immobili dei consorziati.
Anche quest'anno, il Consorzio della Bonifica Parmense, dopo aver sperimentato lo scorso anno la riscossione diretta tramite MAV, mantiene il medesimo strumento che consente un risparmio di oltre 130.000 euro rispetto alla riscossione tramite Equitalia. Questo metodo permette ai consorziati di pagare il contributo senza costi aggiuntivi presso tutti gli sportelli bancari. Il pagamento può essere comunque effettuato presso gli sportelli postali.


"L'avviso è ideato per essere facilmente consultato, e contiene mappe e dettagli specifici sulle singole attività consortili, consentendo una migliore comprensione dell'attività dell'Ente", ha commentato il Direttore Generale Meuccio Berselli.
"Siamo soddisfatti della risposta dei nostri consorziati e siamo oltremodo contenti di aver reinvestito quanto risparmiato ottimizzando il processo di emissione degli avvisi di pagamento in ulteriori lavori per la salvaguardia del nostro territorio", ha aggiunto il Presidente Luigi Spinazzi.

 


(Fonte:  Ufficio stampa Consorzio di Bonifica Parmense)

Due giornate ecologiche perché «Il comune è la nostra casa… teniamolo pulito!» -

 

Parma, 7 maggio 2014 -

Un weekend di educazione ecologica ed ambientale a Salsomaggiore. Nell’occhio delle pulizie primaverili due zone “critiche” secondo i cittadini: il Parco Mazzini e il Parco Porcellini. Ed ora tutti coloro che vorranno contribuire significativamente al decoro urbano cittadino potranno farlo: sabato 10 maggio il ritrovo è alle 15 alla Bocciofila Salsese, mentre domenica 11 maggio alle 9.30 al Parco Porcellini di Tabiano.

L’idea nasce ancora una volta dal consigliere delegato al decoro urbano Enrica Porta, che ha presentato l’iniziativa: «Spero che a queste giornate aderiscano molti cittadini: aspettiamo tutti con scopa e guanti, perché anche attraverso queste iniziative dobbiamo cercare di far sì che degrado ed incuria siano parole che a Salso si pronuncino il meno possibile. Dobbiamo “rifiutare il rifiuto”. Non sempre Salso si presenta ai cittadini e ai turisti al meglio, nonostante l’impegno delle nostre maestranze. Questo, perché in alcuni manca la consapevolezza che strade, viali, parchi e arredi urbani sono un bene pubblico e, come tale creato e mantenuto con i soldi dei contribuenti, quindi di noi tutti. Il Comune cerca di essere il più possibile presente, ma non è facile. È giusto lamentarsene e fare segnalazioni, ma altrettanto giusto credo sia il rimboccarci tutti le maniche e sensibilizzare le persone ad adottare comportamenti corretti anche con pulizie “speciali” per le vie di tutta la città. È un modo per riappropriarci dei nostri spazi e mandare un segnale chiaro a chi non li rispetta».

 

Pubblicato in Ambiente Emilia

Risorse del Programma regionale di sviluppo rurale a favore delle aziende agricole del modenese colpite dal tornado del 30 aprile scorso.

 

Modena, 6 maggio 2014 -


L’annuncio arriva dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni.  “Ci stiamo attivando per intervenire con un bando simile a quello già  emanato per la tromba d’aria che ha colpito il bolognese e il modenese nel maggio 2013 – spiega  Rabboni –  utilizzando precedenti economie sulla misure 126 del Psr 2007-2013. Si tratta di una possibilità concreta  che si affianca a quella di utilizzare le risorse del decreto legge Alluvione  approvato dal Governo lo scorso 18 aprile che stanzia 210 milioni di euro  per  la bassa modenese colpita dall’esondazione del fiume Secchia del gennaio scorso. E’ una decisione che prenderemo non appena avremo chiarito cosa prevede il decreto stesso per quanto riguarda i Comuni colpiti dal tornado.”


Il bando del Psr permetterà di  stanziare contributi dell’80% a favore delle imprese agricole colpite dal tornado nei comuni di Nonantola, San Cesario e Castelfranco, e comunque negli ambiti territoriali in fase di accertamento, per il ripristino delle strutture aziendali distrutte o danneggiate, compresi gli impianti frutticoli e i vigneti, l’acquisto di macchinari e attrezzature, di scorte vive o morte e di impianti antigrandine e di irrigazione danneggiati.
“Il nostro impegno  - spiega Rabboni - è intervenire laddove si siano verificati eventi catastrofici, come appunto il tornado del modenese, per i quali non è prevista l’obbligatorietà di assicurare le produzioni e le strutture per accedere agli aiuti del Fondo di Solidarietà Nazionale. I regolamenti nazionali ed europei non ci danno invece  la possibilità di prevedere misure compensative a fronte di avversità atmosferiche come pioggia e grandine, proprio perché rispetto a queste è  possibile assicurare le produzioni”.
E’ invece estesa tutte le aziende colpite dall’ondata di maltempo dei giorni scorsi la possibilità di usufruire degli sgravi fiscali e previdenziali  previsti  dal decreto legislativo 102 del 2004, qualora  ci sia stato un danno alla Plv superiore al 30%. Tale possibilità potrà essere attivata dopo che la Province competenti avranno terminato la ricognizione dei danni e la delimitazione del territorio colpito.

Entro il 30 maggio le domande per la tromba d’aria di un anno fa.

Scade il prossimo 30 maggio il bando  della Regione  che stanzia 5 milioni di euro  per la tromba d’aria  che un anno fa, per la precisione il  3 maggio 2013, colpì i comuni di Argelato, Bentivoglio, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale in provincia di Bologna e quello di  Castelfranco Emilia in provincia di Modena. Anche in questo caso il finanziamento regionale è stato reso possibile da economie su precedenti bandi e  permetterà di coprire anche le spese già sostenute  purché debitamente documentate. Le domande possono essere presentate oltre che dalle aziende agricole anche dalle imprese di trasformazione e commercializzazione e  vanno  inviate alle Province di Bologna e di Modena. Entro il 5 settembre il Servizio aiuti alle imprese della Regione provvederà ad emanare una graduatoria unica regionale.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Sostituirà quello di viale Olimpia, e grazie al Centro del Riuso incentiverà il riuso dei materiali invenduti non alimentari conferiti dalla GDO e gli oggetti che le persone buttano perché non usano più -

 

Reggio Emilia, 5 maggio 2014 di Ivan Rocchi -

 

Durante lo scorso anno i 6 centri di raccolta rifiuti presenti nel comune di Reggio Emilia hanno intercettato 30.850 tonnellate di materiale da avviare al recupero. Una parte di questo è costituita da prodotti invenduti non alimentari della Grande Distribuzione e beni riutilizzabili conferiti direttamente dai cittadini. Da oggi tutti quegli oggetti potrebbero essere riutilizzati, grazie al nuovo Centro del Riuso che dovrebbe aprire entro la fine del 2014 in via Mazzacurati.
Comune di Reggio e Iren Emilia hanno infatti aperto accanto ai magazzini comunali un nuovo grande centro di raccolta rifiuti, che sostituisce quello dismesso di viale Olimpia. La struttura è stata aperta ufficialmente questa mattina dall'assessore comunale all'Ambiente Mauro Del Bue e dai responsabili di Iren, tra i quali il direttore operativo di Iren Emilia, Eugenio Bertolini. Tra i partecipanti erano presenti anche gli alunni della scuola primaria Collodi, che hanno potuto accostarsi, attraverso animazioni e giochi tradizionali proposti dalle cooperative Maia e L'ovile - come il tiro al barattolo e il tiro a segno con i fucili ad elastico - al tema del riciclo.

 

rid Inaugurazione Centro raccolta via Mazzacurati 3

 


L'area a disposizione è di circa 2.600 metri quadrati ed è stata progettata per agevolarne l'utilizzo da parte dei cittadini. Oltre ai contenitori e ai compattatori, i cittadini avranno a disposizione alcuni settori dedicati a specifiche tipologie di rifiuti (polistirolo, ferro, potature, legname, polipropilene, elettrodomestici non pericolosi), suddivisi da barriere di circa 2,6 metri. I cittadini avranno a disposizione anche un'area in cui ritirare gratuitamente il compost prodotto dagli sfalci e dalle potature raccolti con il servizio "Giro Verde".
Il centro offre inoltre una zona coperta per la raccolta dei rifiuti urbani pericolosi (pile, batterie, olii esausti etc) e dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (frigo, monitor, computer, neon, lampadine a risparmio energetico). I contenitori di questi rifiuti saranno posati su vasche a tenuta e piani di appoggio speciali. Tutto il centro di raccolta è dotato di una pavimentazione impermeabile e una rete di drenaggio delle acque.
Il nuovo impianto di via Mazzacurati rappresenta l'evoluzione del tradizionale Centro di raccolta, perché all'ampia area destinata alla sola raccolta abbinerà, a partire da fine anno, uno spazio di 500 metri quadrati, il Centro del Riuso, che raccoglierà i beni ancora in buono stato che possono essere riutilizzati e avere una "seconda vita".
La struttura costituisce la prima esperienza di questo tipo nel Comune di Reggio Emilia ed è frutto del progetto europeo LIFE "No Waste", per la riduzione dei rifiuti all'interno delle catene di grande distribuzione commerciale e la prevenzione di nuova produzione. Insieme al Comune di Reggio Emilia, che ha il ruolo di capofila, partecipano al progetto LIFE anche il Comune di Trento, Ambiente Italia, Reggio nel Mondo e Coop Consumatori Nordest con la collaborazione di Iren Emilia.
Per orari e informazioni anche sugli altri Centri presenti nel comune di Reggio:
Numero verde 800212607, www.irenemilia.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - App Ecoiren.

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

"Minimaratona del Pedibus", per avvicinare i più piccoli alle tematiche del movimento quotidiano salutare e porre l'attenzione sulla sicurezza stradale e sull'inquinamento atmosferico dovuti al traffico urbano -

 

Piacenza, 5 maggio 2014 - 

Si è svolta ieri, domenica 4 maggio, la "minimaratona del Pedibus", la camminata di un chilometro, che dal palazzetto dello Sport ha visto arrivare in piazza Cavalli ben 1523 iscritti.

 

Maratona 2014 rid6

                                                                                                                               foto di Stefano Lunini

 

Organizzata dal Ceas Infoambiente del Comune di Piacenza, nell'ambito della 19ª edizione della Placentia Half Marathon for Unicef, la “minimaratona del Pedibus”, ha visto la forte partecipazione di alunni di nove scuole dell’infanzia, primarie e secondarie cittadine e di provincia e rispettivi familiari.

 

Maratona 2014 rid 10

 

 

SCUOLE PARTECIPANTI


DE GASPERI - Piacenza
DON MINZONI - Piacenza
PEZZANI - Piacenza
MAZZINI - Piacenza
CADUTI SUL LAVORO - Piacenza
CASA DEL FANCIULLO - Piacenza
GIORDANI - Piacenza
SANT'ANTONIO - Piacenza
VITTORINO DA FELTRE - Piacenza

SCUOLA DELL'INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI Rivergaro

SCUOLA DELL'INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI Gossolengo

SCUOLA PRIMARIA DI Niviano

SCUOLA PRIMARIA DI Quarto

 

 

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

Domani, mercoledì 7 maggio, i bambini della scuola dell'infanzia don Minzoni della fascia dei 4 anni d'età saranno protagonisti del progetto sperimentale "Quattro passi in città", realizzato dalle insegnanti Elisabetta Corvi e Michela Veneziani con l'obiettivo di appassionare i più piccoli alle tematiche della storia e dell'ambiente.

 

Piacenza, 6 maggio 2014 -

In collaborazione con Ceas Infoambiente, la classe ha seguito durante l'anno diversi percorsi di approfondimento in materia di sostenibilità, che nella giornata di mercoledì vedrà emergere in particolare l'aspetto del contesto urbano come bene comune da vivere e tutelare.

La prima tappa della visita itinerante, alle 8.30, sarà Palazzo Farnese, dove i bambini esploreranno la sala delle carrozze e delle armi e verranno coinvolti in attività di laboratorio. Alle 11.15 circa – i maschi dotati di spada da cavalieri, le femmine di coroncina da principesse – si sposteranno verso la chiesa di San Sisto dove, grazie alla disponibilità del parroco don Giuseppe Busani, sosteranno anche per il pranzo nei chiostri della basilica. Nel tragitto tra piazza Cittadella e la chiesa, verranno accompagnati da un personaggio di fantasia, il temibile "Smogus", responsabile dell'inquinamento urbano, che saranno chiamati a sconfiggere.
Dopo la sosta rifocillante, il gruppo visiterà il salone monumentale di Palazzo Gotico dove, alle 14.30, porterà un saluto il sindaco Paolo Dosi che decreterà gli alunni "paladini dell'ambiente". Dall'iniziativa scaturirà anche un'azione di promozione delle bellezze artistiche di Piacenza, grazie alle riprese video che saranno curate dalla sezione 3° a indirizzo multimediale del liceo artistico Cassinari, i cui studenti realizzeranno un filmato dedicato alla città vista e visitata con gli occhi dei bambini.
L'iniziativa è confermata anche in caso di maltempo.

 

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

 

 

 

 Investimenti delle imprese per migliorare l’efficienza energetica e per lo sviluppo delle rinnovabili. Nuova occasione di presentare domanda al fondo rotativo di finanza agevolata per la green economy della regione Emilia- Romagna. 

 

Emilia, 29 aprile 2014. 

Finanziamenti agevolati per interventi di efficientamento energetico nelle pmi, riduzione dei consumi, sviluppo delle rinnovabili.

Dal 14 aprile 2014 è riaperta la possibilità di presentare domanda al fondo rotativo di finanza agevolata per la green economy. Gestito dalla AtiFondo Energia, formata dai consorzi fidi regionali Confidi e Unifidi, il fondo dispone di un plafond complessivo di 24 milioni di euro, 9,5 dei quali a valere sull’Asse 3 del Programma Fesr.

Ad essere agevolabili sono gli investimenti delle imprese destinati a migliorare l’efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili attraverso la produzione o l’autoconsumo, nonché l'utilizzo di tecnologie che consentano la riduzione dei consumi energetici da fonti tradizionali. Scopo ulteriore del fondo è promuovere la nascita di nuove imprese operanti nel campo della green economy, incentivare gli investimenti immateriali volti all’efficienza energetica dei processi o a ridurre il costo energetico incorporato nei prodotti.

Riguardo all’entità e alla durata dei finanziamenti, si confermano le novità introdotte a novembre 2013, alla vigilia della terza call: limite minimo finanziabile ridotto a 20mila euro, con la finalità di sostenere anche piccoli progetti per le microimprese, e limite massimo esteso a 1 milione di euro per sostenere i progetti più strutturati. Mentre la durata massima del finanziamento è stata estesa a 7 anni, per agevolare le imprese nei tempi di rientro dall’investimento. Grazie agli ulteriori incentivi introdotti sulla provvista pubblica, poi, il tasso effettivo praticato alle imprese non supera il 3% agli attuali valori di Euribor.

Possono fare ricorso al fondo le piccole e medie imprese operanti – in base alla classificazione delle attività economiche Ateco 2007 – nei settori dell’industria, dell’artigianato e dei servizi alla persona aventi localizzazione produttiva in Emilia-Romagna. Diversi gli istituti di credito convenzionati con il fondo: tutte le Banche di Credito cooperativo dell’Emilia-Romagna, la Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, il Banco Popolare (che comprende l’ex Banco di San Geminiano e San Prospero e l’ex Banca Popolare di Lodi) e la Banca Popolare di Ravenna.

Nelle prime tre call del fondo, sono 123 le domande presentate dalle imprese, che attiveranno investimenti per 37 milioni di euro, di cui 15 milioni a carico del fondo. Riguardo alla tipologia di investimenti, la quota maggioritaria in valore riguarda la realizzazione di impianti o trattamento di biomassa (11,4 milioni), seguiti dagli impianti fotovoltaici (10,3 milioni di euro). In termini numerici, circa un quarto dei progetti insiste sul capitolo “efficientamento energetico dell’industria”, mentre poco più del 28% riguarda la realizzazione di impianti fotovoltaici, seguiti, con il 17%, da interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Nel loro complesso, i progetti già presentati consentiranno di risparmiare, ogni anno, 13.727 di Tep (Tonnellate Equivalenti di Petrolio), pari a 43.564 tonnellate in meno di anidride carbonica immesse in atmosfera.

Informazioni sul fondo e modalità di presentazione della domanda sul sito: www.fondoenergia.eu

 

Pubblicato in Ambiente Emilia
Domenica, 04 Maggio 2014 09:25

Ambiente. Imballaggi: 100% riciclabili si può.

 

 

 

 

Il caso di Colgate-Palmolive negli Stati Uniti e di Barilla e Gruppo Pedon in Italia

 

Per le aziende la totale riciclabilità degli imballaggi non è sempre una priorità.

Capita di vedere prodotti che da una confezione monomateriale facilmente riciclabile (vetro, plastica o carta) passano ad una in poliaccoppiato e/o con parti non separabili, oppure rivestita da etichette coprenti, oppure contenente additivi che ne compromettono il riciclaggio. 

Per questo motivo e per diffondere tra i cittadini l'informazione necessaria per scelte di consumo consapevoli, è stata lanciata nel 2012 la campagna Meno rifiuti più Benessere in 10 mosse.

Ci sono però anche segnali positivi.

Dalla sede americana della multinazionale Colgate-Palmolive arriva l'impegno a rendere completamente riciclabile entro il 2020 il packaging per tre su quattro delle sue categorie di prodotto. 

Il progetto interessa i prodotti per la cura della casa, della persona e degli alimenti per animali, mentre per la quarta categoria, l'igiene orale, il primo passo è lo sviluppo di un tubetto di dentifricio riciclabile, al posto di quello attuale in materiale composito non riciclabile, caratteristica comune alla maggior parte dei tubetti per dentifricio in commercio.

Altri obiettivi del piano di Colgate Palmolive, da perseguire entro il 2020, sono la riduzione o eliminazione del PVC e l'incremento del contenuto medio di materiale riciclato, che verrà portato dal 40% al 50, sia per il packaging in carta, sia che per quello realizzato nei vari tipi di plastica, PET, HPE, PET, HDPE e PP.

 

La decisione la si deve per lo più all'opera di As-You-Sow, una organizzazione non governativa ambientalista americana che dal 2012 invita le aziende all'adozione di politiche incentrate sulla Responsabilità Estesa del Produttore, anche per gli imballaggi post consumo. 

As-you-Sow ha quantificato in 11,4 miliardi di dollari il valore economico degli imballaggi che invece di essere riciclati sono stati smaltiti negli USA nel 2010, tra discariche e inceneritori.

Tra le aziende multinazionali con cui l'ONG ha instaurato un dialogo costruttivo figurano anche  P&G e Unilever. 

Poco feeling invece tra As-you-Sow e il gruppo Kraft Food, “colpevole” di aver immesso in commercio miliardi di confezioni "stand-up pouch" di succo a marca Capri Sun. 

Le stand-up pouch sono delle buste non riciclabili  in materiale laminato, in genere plastica e alluminio, sempre più utilizzate nel settore di alimenti e bevande per la loro facilità d'uso e il minimo ingombro per trasporto e stoccaggio.

Oggi hanno preso il posto di lattine e bottiglie soprattutto per le mono porzioni. 

Per capire l'impatto di queste confezioni basti pensare che ne vengono vendute negli USA  1,6 miliardi di pezzi all'anno (solamente per la linea Capri Sun), mentre la loro produzione globale ammonta a circa 5 miliardi di pezzi. 

A questo tipo di assurdo imballaggio è stato dedicato buona parte del video "Designed to be waste”, progettati per diventare rifiuto.

 

In Italia Barilla ha sostituito nel 2013  l'incarto delle confezioni di biscotti Mulino Bianco e Pavesi con un poliaccoppiato che può essere riciclato con la carta,  raggiungendo così -con un anno di anticipo rispetto alla scadenza indicata nell'ultimo bilancio di sostenibilità- l'obiettivo del 98% di riciclabilità per il totale degli imballaggi utilizzati.

Barilla Galletti gde

Sempre nel nostro Paese un esempio per le piccole medie imprese è rappresentato dal Gruppo Pedon.

Con l'installazione di 58 silos ecosostenibili, le materie prime possono essere ricevute “Pedoncampagnaeticasfuse”, stoccate cioè direttamente nei silos senza che ci sia più bisogno del confezionamento in sacchi di plastica, da 25 o 50 kg, come avveniva precedentemente. 

I benefici sono quantificabili in un risparmio annuale di circa 37 tonnellate di plastica e nella mancata emissione di 80 tonnellate di anidride carbonica nell’ambiente.

“I consumatori negli ultimi anni sono sempre più attenti ai contenuti green e reputano l'impatto ambientale del prodotto come uno dei fattori di scelta nel processo di acquisto. Per questo motivo è fondamentale che il pack sia caratterizzato da imballi sempre più eco-compatibili”, questo è quanto ha affermato Luca Zocca -marketing manager del Gruppo Pedon- durante il convegno svoltosi a Vimercate sulle novità legate alla stampa dell'imballaggio alimentare.

“Per quanto riguarda il packaging siamo attenti ai costi, ma dobbiamo necessariamente coniugare esigenze di qualità e sicurezza con la facilità d'uso e quando studiamo un prodotto innovativo non lesiniamo sul pack, perché ne perderebbe di appeal e ne sminuirebbe il contenuto” –prosegue Zocca–. “In tema di eco-sostenibilità, utilizziamo per alcune linee di prodotto carta certificata FSC e imballi totalmente riciclabili. Ricordiamo che l'impatto ambientale, associato ad altri aspetti etici, sono importanti driver di scelta e di acquisto del prodotto a scaffale”.

L'utilizzo della plastica nella produzione di imballaggi è purtroppo destinato a salire, come si legge in un recente articolo di Polimerica.it, che presenta uno studio sul mercato europeo della società di consulenza Ceresana.

In assenza di contromisure aumenterà l'utilizzo di contenitori difficilmente riciclabili, che in genere finiscono nel gruppo delle plastiche miste (imballaggi flessibili, sacchetti, vaschette, polistirolo, etc.), con destinazione finale l'inceneritore.

Infatti gli operatori del settore della selezione e riciclo degli imballaggi di plastica rilevano un'inversione di tendenza nella tipologia delle plastiche raccolte. Se in passato le plastiche rigide, costituite da bottiglie e contenitori in PET e HDPE,  rappresentavano la maggioranza degli imballaggi raccolti, con percentuali intorno al 60%, è ora  il gruppo delle plastiche miste ad essere presente in misura maggiore. 

Questa realtà trova anche riscontro nei dati preliminari su raccolta, recupero e riciclo di imballaggi in plastica nel 2013 resi noti da Corepla, che vedono un aumento modesto della percentuale di riciclo sull’immesso al consumo al 37,2% (+1,1%) e una forte crescita del volume degli imballaggi in plastica avviati a recupero energetico (+9,8%), arrivati a 773 mila tonnellate. 

La percentuale di recupero energetico (incenerimento) sull’immesso al consumo di imballaggi di plastica è infatti salita dal 34,3% al 37,8 (+3,5%) superando, seppur di poco, la percentuale degli imballaggi riciclati.

Per poter raggiungere l'obiettivo europeo di riciclo di materia pari al 50% della plastica immessa al consumo entro il 2020, andrebbero intraprese sia sul fronte aziendale che legislativo alcune azioni improcrastinabili che facciano tesoro delle indicazioni che arrivano dai riciclatori europei e dalle migliori esperienze italiane in materia di riciclo delle plastiche miste, come ad esempio Revet Recycling.

 

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