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Assoturismo-Confesercenti Modena: "Oltre a risultare un ulteriore polo attrattivo – in questo caso unico al mondo - contribuirebbe ad arricchire in modo prestigioso l’offerta turistica locale" -

 

Modena, 1 aprile 2014 -

 

“Una scelta che ci sentiamo di condividere; primo passo importante verso la realizzazione di una struttura museale in ricordo del grande tenore modenese Luciano Pavarotti”. Questa la posizione di Assoturismo-Confesercenti Modena dopo l’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Modena del cambio di destinazione d’uso di quella che fu la residenza del grande tenore modenese. Variazione, che può consentire l’avvio del processo di trasformazione in ‘Casa museo del Maestro’. “La realizzazione di una simile struttura museale oltre che un fiore all’occhiello per il territorio, potrebbe rappresentare a livello nazionale ed internazionale un’esclusività tutta modenese”.

 

Secondo Assoturismo infatti, contribuirebbe ad incrementare l’offerta turistica modenese, arricchendo in modo prestigioso – in questo caso – quella già presente e rappresentata da elementi locali di comprovata attrattività come appunto le note eccellenze motoristiche e automobilistiche del territorio, le manifestazione culturali (Festival della Filosofia in testa), e non solo. “Risulterebbe un ulteriore polo attrattivo, con ogni probabilità unico al mondo, in grado di richiamare turisti e appassionati di Luciano Pavarotti e della lirica più in generale; cosa per altro già dimostrata nei pochi momenti in cui la casa è stata aperta al pubblico. Con l’aggiunta di ulteriore valore oltretutto e ricaduta per il territorio: ovvero la possibilità di visitare anche – come per altro è già possibile - i teatri in cui il grande tenore mosse i primi passi e cantò più volte”, conclude Assoturismo.        

 

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

In occasione dell’ultima settimana dei Giovedì Gastronomici XL, biglietti omaggio per il cinema Michelangelo -

 

Modena, 31 marzo 2014 -

La promozione è valida in tutti i 24 ristoranti aderenti, tra città e provincia, da oggi, lunedì 31 marzo a giovedì 3 aprile 2014. “Un omaggio agli appassionati dell’iniziativa” 

 

Si profila il traguardo per l’edizione 2014 dei Giovedì Gastronomici XL. Ma prima di congedarsi in occasione dell’ultima settimana per gli estimatori dell’iniziativa promossa da Fiepet-Confesercenti Modena ci sarà, grazie alla possibilità di degustare pietanze prelibate anche quella di andare gratuitamente al cinema Michelangelo. Una novità che vuol premiare gli appassionati della rassegna e che fa il pari con quella introdotta la settimana scorsa: il doppio timbro, per ogni menù scelto sulla fidelity card, finalizzato al raggiungimento dei premi ‘fedeltà’ quanto prima.

 

COME FUNZIONA In ognuno dei 24 ristoranti di Modena e provincia aderenti all’iniziativa, i primi due clienti che ordineranno il menù dei Giovedì Gastronomici XL, potranno richiedere al ristoratore il coupon che da diritto ad un ingresso omaggio per una proiezione al Cinema Teatro Michelangelo. Il coupon recante il timbro del ristorante, dovrà poi essere presentato in cassa al Michelangelo per il ritiro del biglietto d’ingresso. Il coupon è valido per la visione di un solo film, scelto dall’utente, all’orario che preferisce tra tutti quelli in programmazione dal 31 marzo al 28 aprile 2014, consultabili sul sito www.cinemateatromichelangelo.com.    

 

“E’ un ‘omaggio’ in più che abbiamo voluto riservare ai nostri affezionati amici, unitamente a quello del doppio timbro sulla fidelity card (valido fino al 3 aprile) anche a fronte al discreto successo che l’iniziativa sta riscontrando - spiega Gianfranco Zinani, presidente locale di Fiepet Confesercenti - La rassegna, lo ricordo mira a promuovere eccellenze modenesi conosciute ed apprezzate, come l’aceto balsamico tradizionale Dop e Igp, il lambrusco, il parmigiano reggiano e il prosciutto di Modena Dop, sapientemente declinate in piatti tipici o rivisitati, creati appositamente per i Giovedì Gastronomici XL, in una serie di menù a costi contenuti”. 

 

A misurare il buon esito dell’iniziativa, anche i quasi 350 ‘mi piace’ raccolti sulla pagina facebook (aggiornata in modo costante tra curiosità, menù filmati e video ricette) http://www.facebook.com/pages/Gioved%C3%AC-Gastronomici-XL/325716174135098.. Per tutte lle informazioni in merito si ricorda infine la pratica guida tascabile (con riferimenti dei ristoranti, descrizione dei menù e i relativi prezzi) in distribuzione gratuita presso tutte le sedi di Confesercenti Modena, i ristoranti e i punti informativi dei maggiori comuni della provincia; il nuovo sito www.giovedigastronomicixl.com. e la possibilità di scaricare la lista dei ristoranti aderenti dal sito www.confesercentimodena.it

 

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Nel rapporto sulla desertificazione, tra il numero delle imprese e quello degli abitanti la città della Ghirlandina risulta ben al di sotto della media nazionale e regionale -

 

Modena, 28 marzo 2014 -

 

Da un lato le vendite al dettaglio alimentare letteralmente al palo, dall’altro l’avanzare della desertificazione nei centri urbani per i piccoli esercizi che trattano questi generi: in Italia, ma ancor di più sul territorio modenese. A rilevarlo un’analisi condotta dall’Osservatorio di Confesercenti. Se a livello nazionale la media risulta poco meno di 1,6 negozi alimentari ogni mille abitanti, in città, a Modena, si abbassa drasticamente, assestandosi a 0,89: meno di un negozio alimentare ogni mille persone. Un dato che proietta Modena rispetto agli altri capoluoghi di provincia ai vertici - 7°posto - nel rapporto sulla desertificazione (presenza di PMI alimentari/numero abitanti), tracciato dall’Associazione.     

 

La crisi dei consumi, unita ad un eccesso di liberalizzazioni su orari e giorni di apertura sta cancellando molte PMI della distribuzione commerciale, comprese quelle alimentari, favorendo in questo modo la desertificazione delle vie delle città. Una crisi dei consumi, che perdura ormai dal 2008, che si riflette in modo pesante sulle piccole attività, e che continua senza alcun accenno di inversione di tendenza. Anche i dati ISTAT relativi alle vendite al dettaglio del mese di gennaio certificano che questa tendenza non conosce interruzione. Il commercio nel comparto alimentare, a livello nazionale, risulta fermo su base mensile e in flessione rispetto a gennaio 2013 dello 0,1%. Percentuale che peggiora, se guardiamo alla media del trimestre novembre 2013-gennaio 2014: la flessione registrata è dello 0,4% rispetto a quello precedente. Numeri dunque negativi, aggravati oltretutto anche dal confronto delle vendite per forma distributiva: rispetto al gennaio 2013, mentre la grande distribuzione segna un incremento dell’1,0%, frutto soprattutto dell’impennata del canale Discount (+3,1%), per le imprese operanti su piccole superfici, il calo registrato è del -2,5%. Non si discosta di molto da questo contesto il dato modenese in cui le vendite al dettaglio tra i piccoli esercizi del settore alimentare nel 2013, rispetto all’anno precedente, hanno subito un calo dell’1,1%.

 

A preoccupare però sono i dati relativi al numero di negozi alimentari presenti. Di fronte ad una situazione che ha visto la chiusura a livello nazionale tra gennaio e febbraio 2014, di circa 30 imprese al giorno, attualmente nel Paese risultano attive, nel settore della vendita di generi alimentari al dettaglio, 95.105 piccole imprese, pari a 1,59 ogni 1000 persone. Una media che si abbassa ulteriormente, se messa a confronto con quella delle città capoluogo dell’Emilia Romagna dove il numero PMI alimentari è di 1,19, ogni 1000 abitanti. Mentre solo Bologna risulta con i suoi 1,72 negozi, superiore alla media nazionale, decisamente negativo è il dato modenese. In città infatti su quasi 180 mila abitanti, gli esercizi commerciali che trattano la vendita al dettaglio di generi alimentari sono 159; che significa una media di 0,89 esercizi: al di sotto di quella regionale - davanti solo a Reggio Emilia - e quasi la metà rispetto a quella Italiana

 

“Il Paese è ancora fermo ed i consumi arretrano, segno inequivocabile della mancata ripresa e del persistere delle difficoltà delle famiglie. I dati Istat nazionali ci consegnano un quadro di crisi profonda che sta attraversando il settore del commercio al dettaglio – evidenzia Confesercenti Modenain cui le micro e piccole imprese stentano sempre più a restare sul mercato. In una situazione in cui la desertificazione commerciale appare inarrestabile, Modena si trova a livello nazionale tra le prime città italiane a subire gli effetti di questo disastroso quanto preoccupante fenomeno. Il servizio di vicinato, garanzia per le fasce di popolazione più deboli e per la sicurezza del territorio, è sempre più a rischio. Anche per questo ci aspettiamo dal Governo un’accelerazione sulle misure a favore delle imprese e per il sostegno ai redditi più deboli, per porre fine alla lunga crisi del mercato interno, alle Amministrazioni locali invece chiediamo fermamente di mettere fine alle politiche che hanno favorito l’espansione delle grandi strutture di vendita. Ci aspettiamo una programmazione del territorio che invece promuova uno sviluppo della rete distributiva in sui si salvaguardi la pluralità dei canali distributivi, da tutti ritenuta un valore sia sociale che economico”.   

 

 

Tabella desertificazione: consistenza numerica delle imprese del commercio al dettaglio alimentare, rapportata al numero degli abitanti. Elaborazione Confesercenti su dati Istat e Osservatorio Confesercenti

 

Popolazione

N. negozi dettaglio alimentare

N. negozi per 1000 abitanti

Italia

59685227

95105

1,59

Città capoluogo di provincia

     

Bologna 

380635

654

1,72

Rimini

143731

219

1,52

Piacenza

100483

126

1,25

Parma

177714

218

1,23

Ferrara

131482

149

1,13

Ravenna

154288

172

1,11

Forlì - Cesena

116029

118

1,02

Modena

179353

159

0,89

Reggio Emilia

163928

137

0,84

 

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

Confesercenti: “Crisi, scarsità di neve e meteo avverso fanno crollare arrivi e presenze: -20%”. In calo gruppi e settimane bianche; flette la ristorazione. Diminuiscono i prezzi medi per le forti promozioni. “Il prodotto turistico invernale è da ripensare” -

Modena, 25 marzo 2014 -

 

Male. È purtroppo l’unico termine in grado di definire l’andamento turistico-invernale dell’Appennino modenese. La speranza riaccesa seppur flebile, dalle nevicate di questi giorni – si scierà fino a pasqua – difficilmente mitigherà una delle peggiori stagioni degli ultimi anni in cui, fin dall’avvio, è stato il segno ‘-‘ a prevalere. Il calo delle presenze stimabile ad aggi si aggira intorno al -20%. Dato in linea con i numeri relativi agli appassionati sulle piste, recentemente rilevato dal Consorzio degli Impianti di risalita e con quello della ristorazione dove la flessione rasenta le medesime cifre. “La crisi economica, in costante peggioramento, continua a condizionare fortemente l’afflusso turistico in Appennino – spiega Confesercenti ModenaQualche segnale positivo arriva dai soggiorni brevi individuali: solo infrasettimanali però e con offerte estremamente economiche. Continua il declino invece per la settimana bianca e per i gruppi sportivi organizzati per i quali fino a qualche anno fa la montagna modenese era destinazione privilegiata”.

 

L’andamento stagionale Come quello passato, anche l’inverno 2013/14 risulta ad oggi parecchio influenzato da crisi economica e condizioni meteo avverse. Temperature elevate e scarso innevamento nel periodo compreso tra Natale e l’Epifania hanno limitato notevolmente l’afflusso turistico: col numero delle presenze in ulteriore calo rispetto a quelle della scorsa stagione, oltretutto già negativo. Condizioni che si sono poi perpetuate a gennaio e in parte febbraio incrementando la contrazione di arrivi e vacanzieri nelle strutture ricettive. Leggermente meglio marzo, per ora, ma sempre con un andamento negativo rispetto al 2013. Le avverse condizioni climatiche poi caratterizzanti quasi tutti i fine settimana, hanno contribuito inoltre al calo dei pacchetti week-end e week end lunghi, formule preferite nelle passate stagioni. Qualche speranza viene riposta nelle prossime festività Pasquali: anche se per ragioni di calendario, difficilmente questo periodo risolleverà le sorti della stagione.

 

L’andamento delle strutture ricettive: alberghiero e ristorazione Complessivamente il campione di strutture alberghiere monitorate da Confesercenti rileva un calo delle presenze del -20% rispetto all’inverno 2012/2013. Da notare poi che i prezzi sono stabili ormai da tre anni e che per cercare di mantenere la percentuale di occupazione delle camere, molti alberghi hanno praticato promozioni con forti sconti sui listini. Strategie commerciali che stanno portando all’azzeramento dei margini di guadagno: tentativi estremi di sopravvivenza pur di poter mantenere aperte le strutture.

 

“Se a bilanci definitivamente chiusi saranno confermati questi dati, deciso calo delle vendite di skipass, delle presenze nelle strutture turistiche e  dei consumi nei ristoranti, dovremo aprire una profonda riflessione sulle politiche di promo commercializzazione del nostro Appennino – dichiara Confesercenti - Continuare a puntare su un mercato di prossimità composto da provincia di Modena e limitrofe, su cui vendere solo ed esclusivamente il prodotto neve, significa restare inesorabilmente appesi alle condizioni meteo. Col rischio tangibile che, il ripetersi di un’altra stagione analoga a questa, potrebbe significare la chiusura definitiva di molte strutture. 

 

“Al fine dunque di non solo scongiurare, quanto prevenire il pericolo del crollo del sistema turistico del nostro Appennino, occorre capire su quali mercati potrebbe essere indirizzata l’offerta e cosa soprattutto proporre ad essi. Nei termini oggi imprescindibili di un prodotto oltre che competitivo, più strutturato e articolato. Per questo risulta fondamentale modificare le strategie di promo-commercializzazione. Operazione che porta ad un profondo ripensamento del ruolo del Consorzio Valli del Cimone che deve essere strategicamente riposizionato in funzione delle nuove esigenze degli operatori turistici. Confidiamo che il percorso di trasformazione avviato porti quindi il Consorzio ad essere all’altezza del compito”, conclude Confesercenti.

 

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

“Forte preoccupazione tra residenti ed operatori del commercio. Sicurezza e presidio da garantire” ...

 

Modena, 24 marzo 2014 -

 

“Sgomento per quanto avvenuto, a pochi passi dal centro storico, ma anche forte preoccupazione per l'eventuale possibilità che episodi del genere possano ripetersi”. Così Mauro Salvatori, presidente di Confesercenti per l'area di Modena, di fronte al grave fatto accaduto nella tarda serata di venerdì scorso 22 marzo all'interno del parco Novi Ark.

 

“Abbiamo ragione di credere che dopo quanto successo – evidenzia Salvatori - si vada diffondendo un certo timore fra quanti per necessità o lavoro frequentano abitualmente la zona anche la sera. Pensiamo ai cittadini residenti, a fruitori abituali e non data l'attrattività dei locali della Pomposa, agli stessi operatori commerciali dell'area che non hanno esitato a manifestare immediatamente il proprio disagio. A maggior ragione se guardiamo al Novi Ark in sè: un parco archeologico 'fiore all'occhiello' per la città ed il suo cuore storico”. 

 

“Siamo d'accordo sui passi fatti in avanti in tema di prevenzione con l'adozione dei sistemi di video sorveglianza. Ma considerato l'alta frequentazione della zona, una delle principali porte d'accesso al centro, in particolare in determinati momenti del giorno, come della settimana, riteniamo sia quanto meno importante un incremento del presidio da parte delle forze dell'ordine specie a ridosso degli orari più sensibili che nelle ore serali, al fine di poter garantire un standard di sicurezza ottimale. La sicurezza è il primo passo fondamentale per contrastare il degrado e la desertificazione oltre che prioritaria in questo particolare momento. Utile quindi ogni sforzo a garantirla, pur non nascondendo la nostra preoccupazione a fronte dell'intenzione del Governo di voler ridimensionare gli organici delle forze di polizia”, conclude Salvatori.

 

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

C'è molto rammarico da parte di ANVA-Confesercenti Modena rispetto alla "piega" che ha preso la normativa regionale sugli hobbisti... 

 

Modena, 24 marzo 2014 -

C’è molto rammarico da parte di ANVA-Confesercenti Modena rispetto alla “piega” che ha preso la normativa regionale sugli hobbisti. “Comprendiamo che le pressioni di amministratori, Proloco, etc, siano state parecchie. Ma dopo anni di discussione ed una decisione così importante, ci aspettavamo francamente che si fosse atteso luglio e le conclusioni previste dalla clausola valutativa, per apportare le necessarie modifiche alla norma sulle valutazioni di merito acquisite sulla base dell’esperienza fatta”, nota ANVA. 

 

“Questo avrebbe permesso – continua ANVA - di far emergere dal sommerso buona parte di chi ha fatto dell'hobbismo la propria attività principale, ma letteralmente in nero. Perché almeno non avrebbe potuto permettersi di restare nell'ombra per tutta la primavera e buona parte dell'estate. Invece si è preferito, prima dare l’illusione della proroga e poi svuotare la norma senza che neanche entrasse in vigore, dando quindi ragione a quanti (Comuni, Proloco e organizzatori vari) fin dallo scorso anno, continuavano a ripetere a tutti gli hobbisti di stare tranquilli, che tanto la legge sarebbe comunque cambiata e che non era necessario mettersi in regola”. 

 

“Nonostante tutto – aggiunge ANVA - alcuni Comuni, anche importanti hanno cominciato ad applicare la normativa, prendendola sul serio e qualche hobbista il cosiddetto tesserino l'ha preso. Ma pensiamo anche a chi ha speso 200 euro per il tesserino, ora praticamente inutile, visto che tutti i mercatini diverranno del ‘Riuso’; e di quei Comuni che hanno agito per la regolarizzazione degli hobbisti e che ora vedono premiate quelle amministrazioni che nulla avevano fatto. Infatti, come avevamo ampiamente previsto tutti i mercatini si stanno trasformando in ‘mercati del riuso”. 

 

“Rimane quindi un profondo rammarico. Noi, non cambiamo idea sull'importanza della legalità nel commercio e sull’opportunità di sostenere alcune giuste battaglie, nonostante la crisi pesantissima e profonda che stiamo vivendo e che sta travolgendo tante piccole aziende, le loro famiglie e spesso i risparmi di una vita di lavoro. E tutto ciò senza ammortizzatori sociali, nel silenzio di molti anche se sempre con grande dignità. Una delibera che scontenta tutti. Tranne i finti hobbisti che potranno continuare a lavorare in modo irregolare oltre che illegale, eludendo il fisco. A che pro quindi continuare a fare sacrifici e resistere, quando ad essere premiati sono i furbi?”, chiede concludendo ANVA. 

 

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Anva Modena)

 

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

La rassegna che vede coinvolti 24 ristoranti durerà fino al 3 aprile, tra piatti tipici e rivisitazioni d’autore, ma sempre a costi contenuti. Più facile ottenere i premi, dal 24 marzo 2014 fino al termine della rassegna per ogni menù 2 timbri sulla fidelity card.

 

Modena, 24 marzo 2014 - 

 

“Suscitano dapprima curiosità ed interesse. I menù piacciono e vengono richiesti”. È un successo discreto anche in termini di clientela, quello riscontrato fino a qui dai Giovedì Gastronomici XL e che apre la quinta settimana dell’iniziativa promossa da FIEPET-Confesercenti Modena

 

Un successo che ha spinto l’Associazione ad introdurre una novità nella rassegna: per quanti, si recheranno nei 24 ristoranti aderenti all’iniziativa – come sempre dal lunedì al giovedì sera(ad esclusione dei giorni di chiusura per turno)  - dal 24 marzo, fino al 3 aprile e sceglieranno i menù appositamente dedicati, è previsto non più un solo timbro sull’apposita fidelity card (da richiedere nei ristoranti) bensì due. “Così da consentire quanto prima ad un maggior numero di fruitori – spiega Gianfranco Zinani, presidente locale di Fiepet Confesercenti – il raggiungimento dei premi predisposti per i frequentatori assidui”.

    

La rassegna, lo ricordiamo fa leva su quelle eccellenze modenesi conosciute ed apprezzate, come l’aceto balsamico tradizionale Dop e Igp, il lambrusco, il parmigiano reggiano e il prosciutto di Modena Dop. Al cui fianco si collocano tipicità quali: il marrone del Frignano, la patata di Montese, il salame felino di San Felice, i mirtilli del Cimone o l’amaretto di Spilamberto. Ingredienti sapientemente declinati in portate uniche create appositamente per i Giovedì Gastronomici XL, tradizionali o rivisitate, tutte da assaporare, a costi assolutamente accessibili. 

 

A misurare il buon esito dell’iniziativa, anche i consensi, raccolti sulla pagina facebook (aggiornata in modo costante tra curiosità, i menù, filmati e video ricette) http://www.facebook.com/pages/Gioved%C3%AC-Gastronomici-XL/325716174135098, incrementati di quasi 50 nuovi “Mi piace” nelle ultime due settimane, ed ora a quota 340. Per tutte le informazioni infine relative ai Giovedì Gastronici si ricorda infine la pratica guida tascabile - contenente i riferimenti dei ristoranti, la descrizione dei menù e i relativi prezzi - in distribuzione gratuita presso tutte le sedi di Confesercenti Modena, i ristoranti e i punti informativi dei maggiori comuni della provincia; il nuovo sito internet www.giovedigastronomicixl.com. e la possibilità di scaricare la lista dei ristoranti aderenti dal sito www.confesercentimodena.it

 

(Fonte: ufficio stampa Confeserecnti Modena)

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Confesercenti: “Il presidio del territorio non deve esimersi dal contrastare anche le varie forme di irregolarità ed abusivismo commerciale” -

Modena, 21 marzo 2014 -

“E' sicuramente importante guardare alle prossime elezioni amministrative, ma lo è altrettanto non perdere di vista anche questioni che interessano da vicino il territorio anche ora: tra le quali quelle inerenti alla sicurezza, un problema che rimane reale”. Confesercenti area di Castelfranco Emilia concentra l’attenzione su di un fenomeno che pare aver preso nuovamente vigore in paese, e sotto le sue forme più svariate. “Non si tratta solamente di furti o rapine, che principalmente hanno come oggetto gli operatori del commercio, ma anche delle varie forme di abusivismo e irregolarità commerciale, che sospinte dalla crisi, non mancano di trovare diffusione”. spiega Mauro Bastoni presidente di Confesercenti Castelfranco con riferimento a quanto è avvenuto pochi giorni fa quando grazie alle Forze dell'Ordine sono stati scoperti oltre 2000 prodotti in vendita del tutto irregolari.

“Un episodio – prosegue Bastoni - che ha destato preoccupazione tra gli operatori regolari del commercio, che mal tollerano queste situazioni, oltre che segnale inequivocabile di come tale fenomeno si stia diffondendo. Plaudendo all’impegno e allo sforzo portato avanti delle Forze dell’Ordine in tal senso, abbiamo l’esigenza che si operi per contrastare e reprimere queste forme di illegalità, come l’abusivismo e l’irregolarità commerciale. Riteniamo che tutti dovranno essere coinvolti: operatori economici, amministratori locali, semplici cittadini, tutori dell’ordine; tutti dovranno sentirsi doverosamente impegnati. L’affermazione di questa, non potrà, non passare attraverso poi la denuncia ed il contrasto concreto. Abusivismo, contraffazione, merce priva dei crismi della regolarità, sono sinonimo di danni ingenti per le imprese che operano regolarmente, come pure per l’intera comunità. Ed hanno costi diretti e indiretti notevoli: la concorrenza sleale, i rischi personali per i consumatori (da quelli relativi alla salute o alla sicurezza, a quelli di carattere legale, con sanzioni che possono arrivare a migliaia di euro); e l’evasione fiscale e contributiva che si nasconde dietro al ricorso a falsi commercianti, falsi artigiani, falsi professionisti”.

Un’ultima riflessione Bastoni la focalizza sulla necessità del presidio del territorio, “Importante nell’arco dell’intera giornata, notte compresa; esteso alle frazioni e a ridosso di quegli orari ritenuti più sensibili e cioè di apertura e chiusura delle attività imprenditoriali. È fondamentale l’utilizzo di sistemi di sicurezza passivi quali video sorveglianza o allarme, ma debbono essere implementati col prezioso lavoro svolto dallo forze dell’ordine”, conclude Bastoni.

 

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

 

Sistema che non regge, servono misure che incidano sull'attuale spesa pensionistica -

 

Modena, 14 marzo 2014 -

Pensioni: "Fondamentale sarà ridurre da subito la pressione contributiva ed evitare lo scontro tra generazioni, primi passi per garantire il futuro pensionistico della categoria". È la riflessione di FIARC-Confesercenti Modena, a margine della presentazione di uno studio relativo alla tenuta del sistema previdenziale degli agenti di commercio e le sue prospettive. La ricerca "Il sistema pensionistico degli agenti di commercio oltre la riforma del 2011" realizzata dall'Associazione, in collaborazione con le Università La Sapienza e Tor Vergata di Roma, è stata oggetto di dibattito oltre che di confronto in occasione del convegno regionale di FIARC a Modena che ha visto la partecipazione di oltre 70 agenti.

Le varie riforme negli anni succedutesi, hanno modificato radicalmente il precedente sistema pensionistico degli agenti di commercio che ora è totalmente contributivo. La pensione viene calcolata in base ai contributi versati e l'età per accedervi si allontanerà sempre più. "Modifiche, le ultime, che hanno ulteriormente appesantito la contribuzione previdenziale, INPS ed Enasarco, con aumenti che in taluni casi hanno raggiunto il 41% dei ricavi – ha evidenziato Umberto Calizzani presidente provinciale e regionale della FIARC - La situazione adesso è tale che lo spazio per ulteriori interventi sugli agenti di commercio attivi è del tutto esaurito. Occorrono provvedimenti straordinari che incidano direttamente sull'attuale spesa pensionistica perché il cosiddetto sistema a ripartizione, non regge più. C'è necessità di trovare una via d'uscita prima di far esplodere un conflitto generazionale".

Per il prof. Michele Faioli, studioso ed esperto di previdenza sociale nonché coordinatore insieme al prof. Raitano del team di studio che ha realizzato la ricerca, è sulla tenuta del sistema previdenziale che occorre prestare attenzione. "Le preoccupazioni sono più che giustificate. In un sistema come quello italiano caratterizzato da un modello a ripartizione, con impostazione di promessa intergenerazionale delle tutele da garantire, l'attuale crisi economica incide in modo determinante sia sul lavoro che sostiene attualmente le pensioni, che quello futuro. A ciò si aggiunga che l'invecchiamento demografico della popolazione comporterà un aumento della spesa con la conseguenza che le entrate contributive non saranno sufficienti a coprire la domanda crescente paventando il collasso dell'equilibrio finanziario del sistema".

"La categoria degli agenti di commercio, nell'attuale situazione è tenuta a contribuire in modo obbligatorio, sia all'INPS, che all'ENASARCO. Da notare che "l'ENASARCO, così come gli altri enti previdenziali dotati di autonomia gestionale, è stato sottoposto dal decreto "Salva Italia" del 2011 al vincolo di equilibrio delle gestioni mediante bilanci tecnici volti a considerare un arco temporale di 50 anni. La ricerca dell'equilibrio finanziario nel medio-lungo periodo - ha precisato Faioli - per ENASARCO significherà esplorare soluzioni che colgono altresì le possibilità di estendere la platea degli iscritti all'obbligo di contribuzione o, ancora, quelle di modificare l'attuale assetto istituzionale, basato sulla ripartizione, trasformandolo in istituzione a capitalizzazione (tipo, fondo pensione/previdenza complementare). Nei sistemi a capitalizzazione per ciascun iscritto sono previste posizioni individuali, in cui l'ente annota i versamenti effettuati dalle ditte preponenti unitamente a tutti gli altri accrediti effettuati dagli iscritti. I fondi disponibili sono poi investiti secondo regole di prudenza definite dalla legge che tengono conto della finalità previdenziale e non speculativa dell'investimento".

"Ciò, con l'ulteriore peculiarità di un sistema di erogazione delle prestazioni sulla base di un modello di calcolo di tipo contributivo che tenga conto della contribuzione versata, della durata del periodo di versamento dei rendimenti ottenuti, al netto dei costi, con l'investimento sui mercati finanziari dei contributi versati. Aggiungo inoltre – ha poi continuato Faioli – che non sia da escludere la valutazione di una "reductio ad unum" del sistema ENASARCO, con confluenza consequenziale verso l'ente degli obblighi contributivi attualmente posti a favore dell'INPS. O, in alternativa, l'istituzione in INPS di una gestione speciale unica per gli agenti capace di assorbire ENASARCO, con estinzione contestuale del sistema ex d.lgs. 30 giugno 1994, n. 509".

"Questa ricerca – evidenzia Domenica Cominci presidente nazionale FIARC-Confesercenti - rappresenta un punto di partenza di un percorso che intendiamo affrontare insieme alle altre organizzazioni sindacali, alle forze politiche e parlamentari, affinché insieme si trovino soluzioni adeguate, pensando soprattutto alle nuove generazioni. Per superare le attuali difficoltà e dare alla nostra categoria un futuro pensionistico certo, dignitoso ed equo".

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Mo)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Dato peggiore degli ultimi 40 anni sia a livello locale, regionale che nazionale. L'Associazione: "Mercato interno ancora in profonda crisi. La ripresa della domanda è indispensabile e fondamentale per far ripartire il territorio e l'Italia" -

 

Modena, 13 marzo 2014 -

"Un anno di crisi feroce il 2013, l'ennesimo. Con un calo del Pil e, soprattutto, dei consumi peggiore del previsto – sostiene Confesercenti Modena - Un'eredità pesante, che nei primi due mesi del 2014 ha portato ad una vera e propria emorragia di imprese nei settori del Commercio, del Turismo e dell'Intermediazione. Secondo le rilevazioni dell'Osservatorio di Confesercenti, il primo bimestre dell'anno, i settori citati hanno registrato a livello nazionale complessivamente oltre 29.000 cessazioni, con un saldo negativo di oltre 17.000 imprese. Numeri che significano sul totale delle imprese registrate un -2,0% in soli due mesi. Dati che peggiorano in ambito emiliano-romagnolo, dove le chiusure sono state oltre 2.500 per un saldo negativo di 1.700 pari ad un -2.3% (sempre sul totale delle imprese registrate). Ma ancor di più se guardiamo al solo territorio modenese, città e provincia: ammontano infatti a 373 le imprese che hanno cessato l'attività, per un saldo negativo finale di 240 unità che corrisponde al -2,4% sul totale di quelle registrate".

"Particolarmente preoccupante poi – continua l'Associazione - il dato relativo alle nuove aperture che nelle categorie esaminate sono state appena 11.400 a livello nazionale, 880 a livello regionale e 134 a livello provinciale: dal nazionale, al locale si tratta del dato più basso, per quanto riguarda il primo bimestre, degli ultimi 40 anni. A chiudere, secondo le analisi dell'Osservatorio, sono state soprattutto donne e imprenditori over 50; mentre ad avviare nuove attività con maggior frequenza, i giovani e gli stranieri. Dopo l'ennesimo Natale fiacco, molti imprenditori hanno ritenuto di non affrontare l'anno, con il suo carico di spese ed adempimenti fiscali, optando invece per la chiusura. Anche perché il mercato interno è ancora in una fase acuta di crisi e di conseguenza la riduzione di consumi non accenna ad arrestarsi. Il fortissimo numero di cessazioni di imprese attive nell'intermediazione commerciale – 103 in provincia di Modena, 670 in Regione e 5.800 a livello nazionale - ci segnalano inoltre l'immobilità della domanda in tutti i settori, dalla compravendita di case a quella di auto e beni commerciali".

Dal rapporto negativo rilevato dall'Osservatorio Confesercenti, tra aperture e chiusure registrato nei primi due mesi dell'anno, non si salva nemmeno il commercio su area pubblica. Il settore dei commercianti cosidetti 'ambulanti', che fino ad oggi aveva mostrato un andamento anticiclico, segna questa volta sul territorio modenese un saldo negativo di ben 20 imprese; di 124 in regione e di 529 a livello nazionale. A raggiungere il peggior risultato, fra i comparti esaminati, è però il commercio al dettaglio in sede fissa extra alimentare: a Modena e provincia solo 35 le aperture a fronte di 157 chiusure, con un saldo negativo di ben 122 imprese, che a livello regionale diventano 693 ed a livello nazionale ben 9.385. La nostra provincia, per quanto riguarda il saldo delle imprese di commercio al dettaglio, si colloca con il suo -1,4% al di sotto della media regionale che registra un – 1,2%, ed ancor di più della media nazionale che si attesta ad un -1,0%.

Modena e provincia registrano dati appena migliori seppur negativi per il commercio al minuto alimentare che segna un saldo pari al – 0,5%, quando in regione si registra un – 1,0% e a livello nazionale un -0,6%. Discorso analogo anche nel settore modenese dei pubblici esercizi e turismo che con il suo -0,1% si colloca al di sopra della media regionale (- 0,7%) e nazionale (-0,4%). Leggermente meglio della media regionale anche l'intermediazione: – 1,2% Modena, contro il -1,4% regionale, ma peggio della media nazionale: - 0,8%.

"La recessione della domanda – evidenzia Confesercenti – non va assolutamente sottovalutata. Il mercato interno italiano è il decimo al mondo per dimensioni e costituisce un asset fondamentale della nostra economia contribuendo a formare l'80% del PIL, del quale poi il 60% è costituito dalla componente spesa delle famiglie. Con l'Informativa del Consiglio dei Ministri presentata dal Premier Renzi si annunciano provvedimenti che vanno nella giusta direzione: tagli energici alla spesa pubblica e risorse che vengono dirottate a sostenere i redditi più bassi. Riteniamo che queste misure possano andare nella direzione di sostegno al mercato interno. Restano però penalizzati i redditi più bassi degli imprenditori e dei lavoratori autonomi che vengono ingiustamente esclusi dai provvedimenti di riduzione del cuneo fiscale. Riteniamo poi che la prevista riduzione del 10% dell'IRAP sia un provvedimento ancora insufficiente per ridurre in maniera sensibile il carico fiscale sulle imprese. Sarà comunque necessaria valutare nel merito i provvedimenti, una volta pubblicati, per fornire un giudizio più articolato". tiene a precisare concludendo Confesercenti.

 

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

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