Parma, 15 settembre, 2022 - E’ possibile ammirare in contemporanea e in un solo luogo disegni originali degli anni ’60 di sognanti abiti da cocktail, foto esclusive dei pionieri dell’automobilismo sportivo degli anni ’30 come Nuvolari e Varzi, scatti di grandi fotografi contemporanei, la celeberrima pila di Alessandro Volta (1745 - 1827) ed avere come grande scenografia antiquariato e design?
E’ possibile solo a Mercanteinfiera, una sorta di jam-session dell’ antiquariato del design storico e del collezionismo vintage di Fiere di Parma in programma dal 1° al 9 ottobre. Giunta quest’anno alla sua 41ma edizione, l’appuntamento internazionale, ogni anno meta di circa 100mila visitatori, proporrà al pubblico ben quattro collaterali (anziché le storiche due).
“Uno sforzo - afferma Ilaria Dazzi, Exhibition Director - che corrisponde alla nostra volontà di ibridare sempre di più la nostra proposta espositiva con l’obiettivo da un lato di proporre un’idea di arte “aperta" che includa ad esempio il disegno di moda spesso relegato alla sua valenza commerciale, dall’altro di coltivare il valore della storia del costume, un patrimonio culturale cui sono sempre più attente anche le nuove generazioni ”.
Le collaterali
“Dal disegno all’archivio: gli originali della collezione Fontana” vuole essere un tributo alle Sorelle Fontana. Nata dalla collaborazione con CSAC-Centro Studi e Archivio della Comunicazione, l’esposizione ha l’obiettivo di raccontare, attraverso una selezione di disegni tra gli oltre 6.000 figurini conservati in archivio, la creatività di queste celebri protagoniste dell’Alta Moda Italiana, svelando attraverso la loro storia anche l’evoluzione del gusto e le trasformazioni del costume. Figure esemplari dell’imprenditoria al femminile, ambasciatrici del Made in Italy, hanno contribuito, per merito anche del loro stile congeniale al mondo del cinema, a fare conoscere lo stile italiano nel mondo.
L’esposizione è ospitata nel padiglione 7, dove si svolge in contemporanea Art Parma Fair, sezione dedicata ad Arte Moderna e Contemporanea.
“Lampi di genio, Alessandro Volta precursore della sostenibilità” (pad.4) è invece il titolo della seconda esposizione in programma che intende raccontare come il sogno visionario e astratto del famoso cittadino comasco, che creò la pila in un’epoca in cui nulla funzionava attraverso l’elettricità, continui oggi più che mai a rivoluzionare il mondo.
In mostra alcuni pezzi rari come una rara litografia di Marcello Dudovich rappresentante l’esposizione internazionale del 1899 in occasione delle celebrazioni voltiane, la celeberrima pila a dischi in zinco e rame, solo per citare alcune delle opere presenti.
All’esposizione hanno collaborato il Museo della Seta di Como, il Setificio Paolo Carcano, la Fondazione Setificio, l’Associazione Ex Allievi del Setificio di Como, i Musei Civici di Como, il Museo Casartelli, il Liceo Classico e Scientifico Alessandro Volta, la Fondazione Alessandro Volta e le Società Palchettisti Teatro Sociale di Como.
Dopo il successo di pubblico ottenuto recentemente a Mia Photo Fair, nuovo partner del polo fieristico, arriva a Parma l’esposizione fotografica presentata dalla maison di orologeria svizzera Eberhard & Co, “Quei temerari delle strade bianche. Nuvolari, Varzi, Campari e altri eroi alla Cuneo - Colle della Maddalena”(pad.4), a cura di Giosuè Boetto Cohen.
Un percorso ad immagini tratte dall’archivio di pellicole realizzate dal fotografo piemontese Adriano Scoffone (1891-1980) che immortala la sfida automobilistica Cuneo-Colle della Maddalena delle edizioni 1925, ‘26, ‘27 e 1930.
Le corse automobilistiche di novant’anni fa si svolgevano su strade completamente diverse da quelle di oggi. Protagonisti della mostra, quindi, i piloti ritratti in spettacolari controsterzi, fughe nei rettilinei e sbandate nel polverone. E poi lei, la strada.
La fotografia torna protagonista in“Number 8: collezione Fiere di Parma – Otto opere per una nuova Collezione d’Arte” (pad. 4). Si va dagli scatti di Camilla Borghese e Laetitia Ky, di Maddalena Barletta e Regina Anzenberger passando per Santi Caleca, Gianpiero Fanuli, tutti entrati nella collezione privata di Fiere di Parma.
Le opere sono state selezionate da una commissione composta da Fabio Castelli e da esponenti dello CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma: Francesca Zanella, Lucia Miodini, Cristina Casero.
Mercanteinfiera in numeri
In mostra 1000 espositori (di cui 20 % stranieri) distribuiti in quattro padiglioni su una superficie espositiva di 40mila mq.
In arrivo 5000 buyer provenienti da USA, Francia, Cina, e USA segno che il salone è a pieno titolo ormai una tappa imprescindibile nelle agende mondiali.
Risultati non casuali quelli di Mercanteinfiera, frutto di una strategia di lungo respiro che ha saputo rinnovarsi, rispondere alle nuove tendenze del gusto, rendendo oggi il salone attrattivo per diversi pubblici, giovani inclusi.
Mercanteinfiera, l’arcipelago delle rarità tra antiquariato, design storico, modernariato e collezionismo vintage
E’ il pezzo unico la vera cifra distintiva di Mercanteinfiera uno spazio dove non è inusuale scovare un bassorilievo fiorentino del ‘700 a fianco di un raro ventaglio dei primi del ‘900 da atmosfere burlesque. Il tutto magari poco lontano da un eccentrico porta profumi in opalina rosa del 1870 o da un quadro della famosa Sonia Delaunay, l’artista ucraina che rivoluzionò l’arte del Novecento con la forza del colore.
C'è il design storico-d'autore, quella produzione di mobili e complementi per la casa che va dal secondo Dopoguerra fino agli anni Ottanta e che fa riferimento a designer universalmente riconosciuti come “maestri”: Gio Ponti, Franco Albini,Iosa Ghini, Joe Colombo e Vico Magistretti solo per citarne alcuni. E poi il modernariato quella serie di oggetti che sembrano essere stati abbandonati dal flusso della vita come vecchi giochi di inizio ‘900 o suggestivi album di fotografie a carillon.
A sfilare nei quattro padiglioni del polo fieristico, infine, l’antiquariato dal 500 all’800, gioielli, l’orologeria anche vintage (Rolex, Audemars Piguet, Vacheron Constantin, Patek Phlippe, Hublot) e la moda d’antan.