attraverso tre capolavori del Novecento Fabrizio Ottaviucci esplora la possibilità di entrare nelle timbriche estreme del pianoforte e di rivelarne tutto il potenziale espressivo ed esplosivo. La genialità del pianoforte preparato di John Cage, la capacità di produrre armonici attraverso la risonanza ottenuta da ostinati violenti propria della poetica di Alvin Curran e la trasformazione in continuum del suono del pianoforte ottenuta tramite la ripetizione di piccole cellule sonore come avviene in Keyboard Studies, manifesto del minimalismo di Terry Riley, sono gli elementi trainanti del percorso.
Fabrizio Ottaviucci ha tenuto centinaia di concerti nelle maggiori città italiane e tedesche, e tournèe in Spagna, Inghilterra, Polonia, Austria, Svizzera, Usa, Canada, Messico, India, Corea del Sud, Iran.
Di particolare rilievo è la sua attività rivolta ai repertori dal secondo novecento ad oggi. In questa linea ha collaborato intensamente con i più grandi interpreti contemporanei, come Markus Stockhausen, Stefano Scodanibbio, Mike Svoboda, Rohan De Saram, Antonio Caggiano, Gianni Trovalusci, Daniele Roccato. E’ stato piu volte invitato ai festival nazionali di maggior prestigio nella nuova musica.
Ha realizzato produzioni discografiche con la Wergo ( J.Cage, S. Gubaidulina, G. Ustvolskaya) e la Stradivarius ( T. Riley, G. Scelsi).