A introdurre la serata, una toccante presentazione dell’Assessore Giovanna Maini e dell’Assessore Barbara Faroldi. Il pubblico ha assistito a un intenso trittico ispirato alle opere pucciniane Turandot, Madame Butterfly e Tosca—tre donne molto diverse tra loro, ma legate da un filo rosso di storie attuali e senza tempo. L’amore tragico, contrastato e osteggiato, l’amore crudele che annienta, la bramosia di possesso che porta alla distruzione: tutto questo ha preso vita nei gesti e nei corpi della compagnia Artemis Danza, ricordandoci quanto queste storie, che hanno commosso il pubblico di tutto il mondo, siano ancora profondamente attuali.
La cifra stilistica di Artemis Danza è una danza corale, istintiva e a tratti selvaggia, che fa un uso vorticoso dello spazio e appare visivamente piena. Una dinamica accelerata da forze propulsive, in cui il dramma e le passioni delle protagoniste si incarnano nei corpi dei danzatori, toccando lo spettatore nel profondo.
Monica Casadei, originaria di Ferrara, si è formata tra Bologna, Londra e Parigi, studiando con i migliori coreografi. Nel 1994 ha fondato Artemis Danza e, dal 1998, la compagnia ha sede stabile presso il Teatro Due di Parma.
“Per l’arte è un momento molto pericoloso” – ha dichiarato la Casadei all’inizio dello spettacolo – “Non ci sono risorse economiche, siamo in un momento delicato. Senza pubblico non esiste il palcoscenico. L’arte è in funzione del pubblico. L’arte dà la forza di continuare, di resistere.”
Uno spettacolo dedicato non solo a tutte le donne, in occasione della giornata a loro dedicata, ma in modo speciale alla danzatrice Francesca Cerati, prematuramente scomparsa otto anni fa in seguito a un tragico incidente. In sala erano presenti anche i suoi genitori, Laura e Vincenzo, accolti con grande commozione.
Lunghissimi gli applausi del pubblico, che ha tributato alla compagnia un caloroso riconoscimento per l’intensità della serata.
“In quest’epoca serve sempre più cura, rispetto e gentilezza tra tutti noi” – ha concluso Monica Casadei, lasciando un messaggio di speranza e consapevolezza.
Gallery fotografica Erika Ferrari