Consorzio di Bonifica di Piacenza

Consorzio di Bonifica di Piacenza

FUNZIONI e COMPITI del Consorzio di Bonifica di Piacenza

Il Consorzio esercita le funzioni e svolge i compiti finalizzati alla difesa del suolo, ad un equilibrato sviluppo del territorio, alla tutela e alla valorizzazione delle produzioni agricole e dei beni naturali con particolare riferimento alle risorse idriche e al loro uso plurimo. 

Il Consorzio di Bonifica di Piacenza ha qualifica di persona giuridica pubblica che si amministra per mezzo di organi propri i cui componenti vengono eletti dai consorziati. Ha carattere associativo cioè riunisce tutti i proprietari di immobili, terreni e fabbricati che si trovano all’interno del comprensorio di bonifica ed è retto dal principio dell’autogoverno, come recita lo Statuto dell’Ente, approvato dalla Giunta della Regione Emilia-Romagna con delibera n. 1385 in data 20 settembre 2010.  Il Consorzio di Bonifica di Piacenza è stato  istituito con la Legge della Regione Emilia-Romagna n. 5 del 24 aprile 2009. 

La funzione che svolge il Consorzio, e che comporta oneri a carico dei consorziati , è quella di contribuire in modo determinante alla sicurezza idraulica del territorio assicurando condizioni idonee allo sviluppo della vita civile e delle attività economiche.

RECAPITI:

Indirizzo:

Strada Val Nure, 3 - 29122 Piacenza

tel. 0523-464811 

fax 0523-464800

NUMERO VERDE: 800219162  (attivo dal Lunedì al Venerdì dalle ore 14.00 alle ore 17,00)

e-mail: info@cbpiacenza.it

Posta Elettronica Certificata: cbpiacenza@pec.it

Referente: Angela Zerga

Sito WEB: http://www.cbpiacenza.it/index.php?lang=it

Mercoledì, 14 Novembre 2018 16:24

40 milioni di buone notizie per Piacenza

Piacenza, 14 novembre 2018 - Premiato il lavoro dei tecnici progettisti del Consorzio di Bonifica di Piacenza che dopo mesi di lavoro hanno visto finanziati progetti per 40 milioni di euro sul territorio di Piacenza.

Sono ingegneri, geologi e un architetto che con motivazione e determinazione hanno progettato nuove infrastrutture e una serie di manutenzioni all'esistente.
A complimentarsi con lo staff è prima di tutti il Presidente Fausto Zermani: "Un plauso ai tecnici che con competenza e passione hanno reso Piacenza un'eccellenza e un modello da esportare e di cui essere fieri" continua: "come Consorzio, abbiamo presentato dei progetti di qualità dando il via ad una nuova fase di pianificazione infrastrutturale per il territorio".

I progetti finanziati sono:
- la realizzazione di una condotta di 20 km che da Castell'Arquato, passante in sinistra Arda fino a Fiorenzuola, giunge ad Alseno parallelamente alla ferrovia (progetto finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali tramite il Programma di Sviluppo Rurale Nazionale 2014-2020).
- La realizzazione di 5 laghi irrigui con una capacità tra 100mila e 250mila metri cubi situati a: Caolzio in comune di Castell'Arquato, Fabbiano e Sito Nuovo a Bilegno in comune di Borgonovo e Molinazzo e Moronasco in comune di Alseno (progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna tramite il Programma di Sviluppo Rurale Regionale 2014-2020).
- La ristrutturazione funzionale della traversa di Mirafiori in comune di Rivergaro: gli interventi riguardano la ristrutturazione della tratta crollata a seguito dell'alluvione del 2009, il recupero conservativo delle parti rimaste integre, la messa in sicurezza della struttura nel suo complesso e la realizzazione di un sistema di telecontrollo (progetto finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tramite il Piano invasi).
- Il recupero di volume di invaso della Diga di Mignano (Vernasca) pari a 300mila metri cubi tramite la rimozione di materiale ghiaioso e limoso (progetto finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tramite il Piano invasi).
- La manutenzione straordinaria degli scarichi di fondo e mezzofondo della Diga di Mignano in comune di Vernasca (progetto finanziato dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020)
- La manutenzione straordinaria alla Diga del Molato (Nibbiano in comune di Alta Val Tidone) con il rifacimento di parte del rivestimento dello sbarramento, l'adeguamento sismico della palazzina di guardia, la manutenzione straordinaria dell'impianto di illuminazione, la manutenzione straordinaria degli scarichi di fondo e mezzofondo e l'aggiornamento del sistema di telecontrollo.

Le ultime due manutenzioni straordinarie alla diga del Molato e di Mignano sono in fase progettuale mentre tutti gli altri progetti sono cantierabili e in fase di avvio.

Piacenza, 30 ottobre 2018 - Rimane alto il livello di attenzione dei tecnici del Consorzio di Bonifica di Piacenza per le eccezionali raffiche di vento, le intense piogge e l'innalzamento del Po e dei torrenti appenninici nelle ultime 72 ore.

"Stiamo monitorando l'intero territorio e già dalle primissime ore di oggi siamo intervenuti sulle situazioni di maggior criticità. In Alta Val Trebbia e in Alta Val d'Arda i maggiori danni. I tecnici del Consorzio e alcune ditte piacentine sono al lavoro per ripristinare la circolazione stradale di alcune zone montane", afferma l'Ingegner Filippo Volpe, direttore dell'Area Tecnica del Consorzio di Bonifica di Piacenza.

A seguire la situazione del territorio.

Zona montana
La situazione più grave si registra in alta Val Trebbia, dove le forti raffiche di vento in comune di Bobbio e di Coli hanno divelto molti tetti e fatto cadere alcune piante causando, tra i vari danni, anche l'interruzione della strada consortile "Vezzera – Pradaglione" che collega Gavi a Fontana in comune di Coli.
Subito riattivata, invece, la circolazione stradale in località Lagobisione di Bobbio grazie all'intervento dei tecnici del Consorzio e di alcune ditte locali.
Per quanto riguarda la parta montana comprendente le valli Nure, Arda e Tidone non si segnalano danni significativi alle infrastrutture viabilistiche gestite dal Consorzio.
Da rilevare, in alta val d'Arda, la messa in sicurezza della strada che collega Santa Franca a Morfasso grazie al tempestivo intervento degli abitanti della zona e di una ditta del posto.

Diga di Mignano (comune di Vernasca)
Non risulta alcun danno alla struttura il cui funzionamento risulta regolare.
Da segnalare solamente alcune problematiche agli impianti di illuminazione e ai ponti radio dovute alle eccezionali raffiche di vento con velocità superiore ai 100 km/h.
Tra sabato, domenica e lunedì sono caduti complessivamente 131 mm di pioggia.
Nella giornata di ieri, 29 ottobre, si è verificato un evento di piena con portata massima in ingresso diga di circa 110 mc/s (metri cubi al secondo) a cui è seguita un'erogazione massima di 25 mc/s.
La quota di invaso è aumentata di circa 9 metri con un volume trattenuto durante l'evento di circa 2 milioni di mc.

Diga del Molato (comune di Alta Val Tidone)
Piogge intense e forte vento non hanno causato particolari danni.
Tra sabato, domenica e lunedì la pioggia caduta è stata di 85mm.
Nella giornata di ieri è stato registrato un incremento della portata in ingresso diga con valore massimo di circa 9 mc/s (metri cubi al secondo) a cui non è corrisposta nessuna erogazione salvo il rilascio del DMV già in corso. La quota di invaso è aumentata di circa 3 metri con un relativo aumento di volume di 450 mila mc.

Città di Piacenza e fascia costiera del Po
Per quanto riguarda gli impianti idrovori di sollevamento meccanico situati lungo l'argine del Po:
l'impianto idrovoro della Finarda, a difesa della città, non è entrato in funzione ma, visto l'innalzamento del Po, da lunedì sera sono state chiuse le paratoie di valle.
L'impianto idrovoro dell'Armalunga, utile alla difesa idraulica della zona suburbana è entrato in funzione sabato notte per l'innalzamento del Nure ed è ancora in funzione.
L'impianto idrovoro di Zerbio, sempre in funzione perché situato in una zona depressa rispetto al livello dei corsi d'acqua ricettori (Po e torrente Chiavenna), ha visto un'intensificarsi sia del volume sollevato che delle ore di funzionamento delle pompe.
Se necessario, pronto ad entrare in funzione anche l'impianto idrovoro di Braciforti di Fossadello.
Sempre a causa dell'innalzamento del livello del grande fiume è stata chiusa questa mattina la paratoria dell'impianto idrovoro di Casino Boschi, nella bassa val Tidone, mentre nel pomeriggio di lunedì sono state attivate le pompe di sollevamento meccanico ed è iniziato lo sfioro nella cassa di espansione in Via Paul Harris a protezione dell'abitato di San Nicolo.
Sul reticolo idraulico funzionale al comprensorio non si rilevano situazioni di criticità ma, sia per i canali che per gli impianti, continua un attento monitoraggio.

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Strada che collega Santa Franca a Morfasso

 

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Strada Vezzera Pradaglione

 

Il Consorzio di Bonifica si sta adoperando perché il territorio sia pronto a drenare le acque piovane

Piacenza, 26/10/2018 - In pianura l'attività del Consorzio di Bonifica di Piacenza consiste nella manutenzione e nella vigilanza delle reti e degli impianti di bonifica: canali diversivi, canali di scolo e drenaggio, manufatti e impianti idrovori di sollevamento meccanico.

Attraverso il costante svolgimento di queste attività il Consorzio assicura l'efficienza e l'efficacia delle opere di bonifica rispetto al loro scopo primario di scolo e di difesa idraulica.
Difesa idraulica che significa protezione della città, dei nuclei abitati, delle infrastrutture, degli immobili e dei terreni dalle conseguenze delle precipitazioni.
In questo periodo dell'anno, finita la distribuzione irrigua e non ancora iniziato il periodo delle precipitazioni autunnali e invernali, il Consorzio di Bonifica di Piacenza dedica molte delle sue attività alla manutenzione degli impianti e alla pulizia della sua fitta rete di canali.

Operazione, quest'ultima, non banale visto che il reticolo idrografico misura circa 2.400 chilometri.

In merito a questi temi Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, afferma: "Stiamo procedendo con il programma di pulizia dei canali e stiamo preparando il territorio per il periodo autunnale; dopo tanto sole e caldo ci aspettiamo che si confermino manifestazioni di pioggia concentrate ". Da diversi mesi, infatti, non si stanno registrando piogge ma visto che la media stagionale non cambia ci si aspetta un inverno caratterizzato da precipitazioni.
Prosegue poi Zermani riferendosi alla portata particolarmente scarsa del fiume Trebbia: "Valutate voi quanto sarebbe importante un invaso a monte che possa fare da riserva non solo per l'agricoltura ma anche per attenuare situazioni di criticità e di secca in periodi lontani dall'estate".
Ritornando al tema della salvaguardia idraulica in pianura, come funzione il complesso sistema di salvaguardia idraulica in pianura e quali sono gli impianti gestiti dal Consorzio?
Nella maggior parte della pianura piacentina le acque vengono allontanate a gravità, sfruttando il reticolo idraulico che raccoglie le acque in eccesso fino a riversarle nei fiumi.
Alcune aree di pianura invece, poste alle quote inferiori rispetto al Po, per non essere allagate necessitano di particolari operazioni idrauliche che vengono effettuate grazie al funzionamento degli impianti idrovori per il sollevamento meccanico delle acque. Nella zona urbana (circa 18 chilometri quadrati) le acque giungono all'impianto idrovoro Finarda, posto lungo il Po, tramite i canali Settentrionale e Rifiuto, mentre nella zona suburbana (località Mortizza) le acque confluiscono all'impianto idrovoro Armalunga. Entrambi gli impianti, mediante sollevamento meccanico, immettono l'acqua in eccesso nel fiume Po.
I canali Diversivi di Ovest e di Est (che perimetrano Piacenza) raccolgono l'acqua piovana proveniente dalle colline, acqua che altrimenti allagherebbe la città.
In caso di piogge intense Piacenza viene difesa anche dalla cassa di espansione Riello (quartiere Farnesiana) che può contenere circa 98.000 metri cubi d'acqua.
La bonifica a sollevamento meccanico nella fascia costiera del Po interessa i comuni di Castel San Giovanni, Sarmato e Caorso. La difesa idraulica di queste zone avviene attraverso gli impianti idrovori di Casino Boschi, Zerbio e Braciforti di Fossadello. A salvaguardia di parte dell'abitato di San Nicolò c'è poi la cassa di espansione in via Paul Harris.
Tutti gli impianti e i manufatti necessitano di monitoraggi e di manutenzione. Il controllo quotidiano è gestito anche grazie alla reperibilità degli addetti 24 ore su 24.

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