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Confesercenti: "Inclusa area con buon numero di MPMI. Possibilità di accedere a finanziamenti per la riqualificazione delle attività commerciali"

Castelvetro (MO) 18 agosto 2014 - "Un'opportunità per le imprese del capoluogo; un sostegno utile, in un periodo ancora contrassegnato da forti difficoltà". Questa l'opinione di Confesercenti Terre dei Castelli a fronte della decisione presa recentemente dall'Amministrazione comunale di Castelvetro di allargare il perimetro urbano che offre la possibilità alle MPMI commerciali di vicinato di accedere a finanziamenti pubblici per la sostituzione degli arredi esterni.

Con la delibera assunta dal Consiglio comunale di Castelvetro, in occasione della seduta tenutasi 7 agosto 2014, il tessuto commerciale del capoluogo si è di fatto allargato oltre la zona originaria. "Riteniamo questo provvedimento oltre che adeguato anche opportuno, dato che la nuova perimetrazione comprende anche una area in cui sono presenti parecchie attività commerciali. Si è così contribuito a dare continuità al centro commerciale naturale del capoluogo".

Aspetto questo, rimarca l'Associazione imprenditoriale importante, visto che consente per le imprese che ne faranno richiesta di ottenere fondi pubblici da destinare ad interventi di ammodernamento e sostituzione di arredi e capottine esterne degli esercizi. "La linea di intervento 'Astambein' volge alla riqualificazione degli esercizi commerciali localizzati all'interno delle aree dei Centri Commerciali Naturali destinando loro risorse atte a co-finanziare investimenti coordinati relativi al sistema di arredi commerciali della linea che prende appunto il nome dell'intervento 'Astambein'", conclude Confesercenti.

(Fonte Confesercenti Modena)

Confesercenti: "Serranda alzata per un'attività ogni due. Aperti sì, per chi rimane in città, ma anche per contrastare gli effetti della crisi"

Modena 14 agosto 2014 - Strade deserte e saracinesche abbassate d'agosto? Un'immagine che ormai appartiene al passato. "Sono sempre meno, infatti – rileva Confesercenti Modena - i pubblici esercizi ed i negozi modenesi che chiudono nel periodo clou dell'estate, e con ogni probabilità almeno un'impresa su due quest'anno rimarrà aperta per tutto il mese. Le eventuali chiusure si limiteranno al fine settimana di Ferragosto, fatta eccezione però di diversi bar e ristoranti".

Guardando al capoluogo, sono in tanti quelli che hanno scelto di rimanere aperti in agosto: per continuare ad offrire un servizio, per intercettare quanti rimangono in città, così come gli eventuali turisti, o più semplicemente per lavorare e così contrastare le difficoltà economiche indotte dalla crisi. Si va dalle attività di vendita di generi alimentari (forni e rivendite di frutta e verdure per ovvie ragione non mancano nei diversi quartieri), ai negozi di abbigliamento (compresi quelli di alta moda in centro storico), dato che è periodo di saldi, fino ai centri estetici (per trattamenti viso e corpo), che pare registrino un vero e proprio incremento di presenze in questi giorni. Segno che chi è rimasto in città non rinuncia ad una pausa di benessere.

Appena differente la situazione riguardo bar e ristoranti: a colpo d'occhio risulta aperto almeno il 40%. "Riteniamo sia un po' azzardato pensare ad una città deserta di locali pubblici ad agosto ed in particolare al suo centro storico. Non lo è stato gli anni scorsi, pensiamo non lo sarà nemmeno questo. La città non si svuota ormai nemmeno a ridosso della metà del mese e i locali che optano per l'apertura sono diversi". Riguardo a quelli chiusi invece Confesercenti fa notare che: "È risaputo, ad esempio che (dati di Hera) il conferimento dei rifiuti diminuisce normalmente del 35% nelle due settimane centrali di agosto: dato che combacia con la minor presenza dei cittadini. Risulta normale quindi che una parte di bar e ristoranti siano chiusi. Senza contare inoltre che un certo numero di pubblici esercizi del cuore cittadino e non solo si regolano anche in conseguenza allo svolgimento delle attività lavorative presenti nelle loro zone: è naturale perciò pensare che un consistente numero di imprese chiuda per ferie. Oltre a questo c'è da considerare anche il calo dei consumi nei pubblici esercizi: -3,2% nel 2013 sull'intero 2012 e -1,4 % solo nei primi sei mesi di quest'anno. Si tratta di pranzi e colazioni venuti a mancare a causa delle ristrettezze economiche delle famiglie. Un calo fronte al quale le spese di gestione – costi energetici e del personale - sono aumentate e così le difficoltà nel far quadrare i bilanci. Mettendoci nei panni degli operatori, ci pare che la scelta di chiudere 10 o 15 giorno, oltre che meritato periodo di riposo, risulta quasi obbligata."

"Incertezze economiche e meteo – continua poi Confesercenti – hanno rallentato inoltre l'esodo dalla città, e le imprese commerciali si sono adeguate nella speranza di recuperare un po' di vendite. Sono le motivazioni economiche, infatti, a pesare più di tutti. Considerato inoltre che nei primi 6 mesi del 2014 a livello nazionale si sono persi circa 1,7 miliardi di consumi, cui si aggiunge la scomparsa sempre nello stesso periodo e sempre in ambito nazionale di oltre 20mila attività nel commercio e nel turismo. Si rimane aperti d'estate, dunque, per non chiudere per sempre in autunno, quando assisteremo a un diluvio di balzelli, a partire da Tari e Tasi, che potrebbero trasformarsi in una vera e propria stangata per le imprese".

Il clima avverso ha inciso pesantemente: mancano anziani, famiglie e avventori del fine settimana. Premature le previsioni per agosto: chi prenota decide all'ultimo -

Modena, 7 agosto 2014 -

La crisi da un lato, il maltempo dall'altro: è il segno meno a prevalere nell'estate turistica dell'Appennino modenese. Le ristrettezze economiche ed il clima decisamente autunnale dei mesi di giugno (salvo una settimana) e luglio hanno fatto precipitare il numero dei vacanzieri secondo le prime stime di Assoturismo Confesercenti Modena con un calo delle presenza che si aggira intorno al 35%. Nelle località a ridosso del Cimone e sulla parte Est della montagna modenese, sono mancati quasi del tutto i clienti più anziani, quelli al solito alla ricerca di refrigerio (percentuale importante) ed i giovani appassionati di sport nei week end, poiché questi ultimi particolarmente flagellati dal maltempo. Tengono, ma a fatica solamente i soggiorni dei gruppi sportivi.

Andamento stagionale

Giugno, ha segnato un deciso calo delle presenze, bilanciate solamente dall'arrivo delle compagini sportive: ambito però che risente anch'esso delle difficoltà economiche. Complessivamente il mese ha fatto registrare un -25% medio di turisti che è andato ad aggravarsi il mese successivo. Complici infatti temperature ben al di sotto della media del periodo (anche in pianura tra l'altro), luglio si è contraddistinto per il numero di giorni di pioggia record ed una pesante flessione delle presenze del -40%. Poco ottimismo inoltre arriva dai dati relativi alle prenotazioni per il mese di agosto, per ora non particolarmente confortanti. Anche se è sempre più usuale prenotare le vacanze all'ultimo momento in base ad occasioni, offerte e condizioni meteo (quando sono azzeccate...), per cui è decisamente prematuro fare previsioni relative al mese in corso..

Presenze turistiche, permanenza e tipologia di soggiorno

Il turismo climatico presso le stazioni modenesi riguarda una tipologia di clientela composta principalmente da anziani - la cui diminuzione in questo bimestre estivo è stata anche del 70% - e da famiglie con figli piccoli, in calo per ora del 50%. In flessione seppur lieve, intorno al -10%, anche i gruppi sportivi, a causa soprattutto dell'assottigliarsi del numero medio dei componenti nei soggiorni. Decisamente assenti, -50% anche i turisti che invece scelgono l'Appennino per un tipo di "vacanza dinamica" (mountain bike, trekking, etc.). popolano le località generalmente nei finesettimana, cosa che quest'anno s'è visto di rado data la persistenza specie nei week-end del maltempo. Molto pochi insomma e 'molto locali': la provenienza come al solito, è di prossimità, dalla nostra provincia e quelle limitrofe e quindi dall'Emilia Romagna e dalla Toscana.

"Questi dati seppur provvisori – tiene a precisare Assoturismo Confesercenti – mostrano come non sia sufficiente agli operatori promuovere 'offerte attrattive, adeguando i prezzi alle esigenze di una clientela con una capacità di spesa contenuta, pur garantendo buoni livelli di qualità. Pratica che viene vanificata se le condizioni meteo sono avverse, come è avvenuto nei primi due mesi estivi, e nelle ultime stagioni invernali. Con queste premesse il sistema turistico del nostro Appennino rischia il tracollo se a breve non si provvede a ridefinire e riposizionare il prodotto. Promuovendolo, come attrattiva storico-cultural-gastronomica, paesaggistica e naturalistica, nonché di occasioni ed attività per tutta la famiglia, in un mercato non solo di prossimità che prenota sotto data e troppo vincolato a previsioni meteo, spesso peraltro eccessivamente pessimistiche. E' la sfida più importante. E anche ora, sebbene le risorse per la promozione turistica sono in diminuzione, non si può pensare di sopravvivere senza investire se si vuole avere futuro e tenere il passo con i nostri competitor".

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

Giovedì, 07 Agosto 2014 11:44

La Cispadana tra le opere su cui punta il Governo

Confesercenti Modena: "Un'occasione di crescita per la bassa; favorirà l'attrattività del territorio. Segnale positivo, l'auspicio che possa concretizzarsi in tempi brevi" -

Modena, 7 agosto 2014 -

"È per ora una 'mezza' soddisfazione, ma pure il segno tangibile che qualcosa si sta muovendo in senso positivo, nella direzione di una concreta ripartenza post-sisma del territorio". il commento è di Mauro Bega, direttore sindacale di Confesercenti per l'Area Nord, a margine della conferma dell'Autostrada Regionale Cispadana, nell'elenco delle opere finanziate, contenuto nel Decreto 'Sblocca Italia', che il Governo proverà a portare in Consiglio dei Ministri l'8 agosto prossimo, domani, e la cui approvazione è prevista con ogni probabilità dopo la pausa estiva.

La notizia, apparsa sugli organi d'informazione è stata motivo per una riflessione più ampia ed articolata da parte di Confesercenti. "Ben vivo è il ricordo di quei giorni, come pure delle drammatiche conseguenze e di quello che hanno significato per la bassa – premette Bega - Con uno sforzo enorme Comuni, cittadini e soprattutto imprese stanno cercando malgrado avversità di ogni genere, con ogni mezzo di risollevarsi. Anche se problemi e questioni irrisolte indicano che un ritorno alla normalità, risulta ancora lontano. Resta il fatto però che ogni giorno si compiono passi importanti finalizzati a consolidare la ripartenza. E riteniamo che l'inserimento della Cispadana tra le opere finanziate dal Governo e quindi di futura realizzazione possa rientrare tra questi."

"L'arteria, che collegherà l'autostrada del Brennero a Ferrara (e quindi alla Bologna-Padova) e che attraverserà buona parte della bassa modenese, risulterà un importante strumento di avvicinamento ai grandi assi viari del Paese, nonché ad un importante snodo del traffico navale quale il porto di Ravenna. Anche per questa ragione s'appresta a diventare un volano fondamentale di sviluppo, soprattutto se inquadrato nei termini di ricostruzione, ripresa e rilancio della bassa devastata dal terremoto. Un segnale positivo dunque, per il quale auspichiamo approvazione in tempi celeri - conclude Mauro Bega – poiché offrirà un contributo non di poco conto in termini di attrattività ad un'area che è già sede di un distretto industriale d'eccellenza e riconosciuto a livello internazionale, come quello del biomedicale e che può diventare un polo per la crescita economica di tutta la nostra provincia."

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti MO)

Ilaria Lugli presidente del coordinamento dei giovani imprenditori di Confesercenti Modena: "Dati regionali preoccupanti al primo semestre 2014, per la tenuta del tessuto economico". Rispetto al 2013 sono scesi del 4,4%. Presso la Camera di Commercio di Modena intanto è stato costituito il comitato dei giovani imprenditori -

Modena, 6 agosto 2014 -

"Che ne sarà del tessuto economico/produttivo e imprenditoriale sia locale che regionale, se il numero delle imprese condotte da giovani nella nostra regione continua lentamente ma inesorabilmente ad assottigliarsi?". È questo l'interrogativo che si pone Ilaria Lugli presidente di CNGI, il coordinamento dei giovani imprenditori di Confesercenti Modena, di fronte ai dati diffusi a fine luglio 2014 dal centro studi e ricerche di Unioncamere Emilia Romagna.

Secondo Lugli infatti: "Il tema della tenuta del tessuto produttivo modenese ed emiliano romagnolo, dovrebbe essere oltre che tema cruciale, al centro dell'attenzione di tutte le istituzioni pubbliche e private. Rendendo più favorevole il clima che favorisce l'insediamento di nuove attività, ed in particolare quelle condotte da giovani imprenditori". Le imprese giovanili (quelle guidate da under 30) della nostra regione sono risultate, al 30 giugno 2014, 33.593 pari all'8,1% del totale.

Rispetto alla stessa data dello scorso anno hanno chiuso ben 1.549 unità, che corrisponde ad una riduzione del 4,4%. I dati riferiti ai settori per attività economica ci dicono che si è registrato un crollo tra le imprese di costruzioni (-1.025, il 10,2% in meno), risultano in diminuzione le attività manifatturiere (-6,6%), ma calano, anche se in misura più contenuta, le imprese del commercio (-160 unità, pari all'1,9% in meno). Crescono invece, anche se in modo contenuto le attività di ristorazione e di promozione e mediazione finanziaria.

In questo quadro, di per sé poco confortante emerge una notizia positiva. "Finalmente – afferma la presidente di CNGI-Confesercenti Modena - dopo mesi di gestazione, si è costituito presso la sede della Camera di Commercio di Modena il "Comitato Giovani Imprenditori". La riunione avvenuta il 15 luglio scorso, ha visto l'elezione del presidente del Comitato, l'imprenditore carpigiano Tommaso Leone. Fanno parte del neo consiglio 10 imprenditori in rappresentanza di 10 diverse Associazioni imprenditoriali e di tutti i settori produttivi dell'economia modenese (commercio, turismo e servizi, piccola, media e grande industria, artigianato, agricoltura e cooperative). Il Comitato ha tra gli obiettivi quello di perseguire finalità volte ad incentivare, valorizzare e promuovere lo sviluppo dell'imprenditorialità giovanile, oltre a essere un organo di consultazione per i progetti a sostegno dell'imprenditoria giovanile.

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena
Martedì, 05 Agosto 2014 13:34

Modena - Il centro storico fra turismo e cantieri

Confesercenti è ottimista per gli importanti eventi in programma da settembre: "Tempi maturi per la realizzazione di un brand Modena, mentre i lavori sono da terminare: settembre coi suoi eventi è alle porte" -

Modena, 8 agosto 2014 -

"Apprezzabile da parte nostra lo sforzo che si sta facendo volto ad incrementare la vocazione turistica cittadina – sostiene Confesercenti Modena – Compreso quello, è notizia di questi giorni, di consentire l'apertura della torre Ghirlandina, al fine di renderla visitabile pure il mese di agosto. Mese in cui, lo ricordiamo, il flusso turistico in città diminuisce, ma che se coi giusti accorgimenti ed una programmazione mirata, evitando determinati errori commessi in passato potrebbe essere equiparato al pari degli altri. In altri termini i tempi sono maturi per la creazione di un brand turistico che sia per Modena elemento di distinzione e quindi c'è la necessità di fare leva e mettere a sistema quelle eccellenze che singolarmente già contraddistinguono Modena a livello nazionale ed internazionale."

"Diventa però difficile lo riconosciamo, parlare di turismo, per un centro storico attualmente caratterizzato da diversi disagi, causati da alcuni cantieri. Nulla da obiettare riguardo i lavori in Corso Duomo, come pure sul rifacimento del manto stradale in via Emilia. Lavori da portare a termine, in quanto portatori di non pochi fastidi per i cittadini come pure ed in particolare per le attività economiche che si affacciano su quelle zone. Ma sarà importante scrivere la parola fine nei termini prestabiliti anche per la ragione che settembre, col suo carico di eventi – dal ricordo di Pavarotti, passando per il Festival della Filosofia, per arrivare alle manifestazioni legate alla Beat Generation - è alle porte. Sarebbe oltremodo controproducente e fastidioso anche soprattutto dal punto di vista dell'attrattività turistica presentarsi, come avvenuto per altro lo scorso anno, a cantieri ancora aperti: guasterebbe non poco all'immagine della città, con tutte le conseguenze, facilmente immaginabili del caso.", conclude Confesercenti.

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

Silingardi, Presidente Confesercenti Modena: "Positiva la riduzione del diritto camerale auspichiamo la riconferma al Senato. Ora sia accelerato il confronto col Governo" -

Modena, 1 agosto 2014 -

"C'è condivisione da parte nostra, anche se rimangono aspetti da chiarire e lacune da colmare." Si esprime in questo modo il Presidente provinciale di Confesercenti Modena Massimo Silingardi riguardo il Decreto Legge 90/2014 in via di conversione definitiva in Senato. Il Decreto, che interviene, tra le tante misure, in materia di riduzione del diritto camerale, prevede nel testo approvato dalla Camera dei Deputati, una diminuzione del 35% nel 2015, del 40% nel 2016 e del 50% dal 2017.

"Questo ulteriore tempo a disposizione offre alle Camere di Commercio l'opportunità di avviare un processo di riforma che come Confesercenti – sostiene Silingardi - caldeggiamo da tempo. Processo che dev'essere attuato e finalizzato ad una maggiore e migliorata efficienza. Da declinarsi anche però in una riconosciuta trasparenza amministrativa e quindi in una riduzione dei costi che possa per le imprese trasformarsi in risparmi, oltre che in maggiori risorse per le politiche attive da destinare allo sviluppo dell'economia".

"Tutto ciò dovrà spingere le Associazioni imprenditoriali a premere sul Governo affinché sia avviato al più presto un confronto sul quadro complessivo di riforma degli Enti camerali. Necessario ed utile, al fine di evitare che le ipotesi di autoriforma su cui si sta misurando il sistema camerale da un lato e i principi contenuti nel disegno di legge delega depositato in Senato viaggino su binari paralleli o ancor peggio portino a vanificare lo sforzo di autoriforma che sta facendo il sistema camerale. Confronto oltretutto indispensabile in quanto i principi contenuti nel Disegno di Legge si basano su di una riforma radicale delle Camere di Commercio sia rispetto alle circoscrizioni territoriali che alle loro funzioni attribuite. Il processo di autoriforma deve quindi continuare perché costituisce un lavoro fondamentale nel momento in cui è in grado di incidere nel nuovo quadro normativo dentro cui dovranno operare i nuovi enti camerali", conclude Silingardi.

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

Confesercenti Modena: "Consumi a picco, domanda interna ferma, oneri troppo elevati e politiche economiche mal calibrate alimentano la sfiducia" -

Modena, 29 luglio 2014 -

Un bilancio che va via via peggiorando. Nei settori modenesi del commercio, turismo e servizi, l'auspicato rallentamento del numero delle attività modenesi cessate rimane un miraggio: -591 quelle che hanno chiuso nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2014. Mentre, il saldo tra aperture e chiusure resta fortemente negativo: -276 imprese. A rilevarlo è l'Osservatorio di Confesercenti Modena che commenta: "Un crollo inarrestabile; il territorio va verso il depauperamento di una parte importante del suo tessuto produttivo e della ripresa, troppe volte annunciata ancora non c'è traccia".

E la drammatica contabilità non può che partire dal commercio al dettaglio alimentare e non, dove a fronte di 112 nuove iscrizioni, al 30 giugno 2014 le cessazioni sono state ben 277, con un saldo negativo di 165 unità. Il peggiore, quello modenese in regione che supera Bologna (saldo aperture/chiusure -160) e Parma (saldo -119) Guardando al capoluogo, Modena sono 103 i negozi che hanno chiuso e solo – meno della metà oltretutto – quelli che hanno aperto, 45, con un saldo negativo di 58 attività. Pesante poi il bilancio tra le imprese del commercio al dettaglio di tessile, abbigliamento e calzature, altro brutto primato: le 20 aperture non colmano le 63 cessazioni di attività e il saldo si assesta ad un pesante -43 MPMI.

Discorso che non cambia analizzando l'andamento del settore turismo alloggio e somministrazione: mancano a giugno 2014, 124 imprese all'appello e solo 75 sono le nuove aperture (saldo -49). Tra quelle che offrono il solo servizio di alloggio si registra nessuna nuova impresa nei primi sei mesi dell'anno, mentre 6 sono le attività dismesse di cui 2 nel capoluogo. Anche tra ristoranti e bar è il segno meno a prevalere. La tenuta, coadiuvata dall'apertura di qualche nuovo esercizio in città, 8 in tutto, è presto messa in ombra dai dati provinciali: 115 le cessazioni nel semestre contro 81 nuovi locali entrati in attività con un saldo di -34.

Per nulla positiva poi anche la situazione del commercio ambulante che (a differenza dell'ambito nazionale in cui segna maggior tenuta ed incremento) a livello locale continua perdere posizioni: 51 le imprese cancellate in sei mesi, contro solo19 quelle aperte (saldo -32). Come non si discosta di molto l'andamento delle MPMI che operano dell'intermediazione commerciale tra nuove aperture (109) e chiusure (139), il saldo risulta negativo di ben 30 unità. L'unico segno '+' arriva da quelle attività imprenditoriali specializzate nel commercio via internet. Sul territorio: su un totale di 183 imprese attive, 17 sono quelle aperte nel primo semestre 2014, e 14 le cessazioni (+3).

"Le chiusure continuano – evidenzia Confesercenti Modena – e si registra un'allarmante diminuzione delle aperture: l'alto tasso di imprenditorialità che ha sempre caratterizzato il nostro territorio pare venir meno per il clima di sfiducia causato dalla stretta del credito e da un mercato che sta cannibalizzando le imprese più piccole. Schiacciate da oneri troppo alti, compresi quelli locali e da una domanda interna nulla che non da segni di ripresa. Sono molti gli imprenditori che in queste condizioni rinunciano a portare avanti, l'impresa, vittime come sono di politiche economiche mal calibrate che penalizzano i consumi e che stanno distruggendo un tessuto di grande importanza sociale, portando ad una rapida avanzata della desertificazione, nei centri urbani e in quelli periferici. Se non si trova il modo di risollevare la domanda interna, le MPMI che ad essa fanno riferimento chiuderanno sempre in numero maggiore, continuando ad esacerbare la spirale di disoccupazione e povertà imboccata dal Paese".

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

Andamento occupazione rivelato dall'Osservatotio Confesercenti: dati peggiori nei pubblici esercizi, male anche alimentare ed extra. L'associazione imprenditoriale: "Situazione drammatica, è necessario fornire alle imprese, quanto prima, strumenti utili per creare nuova occupazione" -

Modena, 26 luglio 2014 -

Sempre più in caduta l'occupazione nelle imprese del commercio, turismo e servizi secondo la ricerca condotta dal Centro Studi di Confesercenti Modena. Dallo studio emerge che nelle oltre 1.500 PMI monitorate, la forza lavoro ha segnato una flessione, nel primo semestre dell'anno, pari al - 9,9% sullo stesso periodo del 2013.

Calano anche drasticamente (- 62,9%) le ore di cassa integrazione, ma non si tratta di un segnale positivo. Sono le forti incertezze sui tempi di proroga e sulle coperture finanziarie della Cassa integrazione in Deroga, ma soprattutto la perdurante e sempre più profonda crisi che non lascia intravvedere sbocchi a breve, le principali ragioni che costringono le imprese a ridurre l'organico licenziando. L'Osservatorio di Confesercenti conferma quindi come nella nostra provincia la crisi permane ancora gravissima, soprattutto per le piccole imprese che operano esclusivamente sul mercato interno.

"Da questo quadro emerge che la gravità della crisi è tale che i provvedimenti succedutisi negli ultimi anni (dalla Riforma Fornero ai decreti sui contratti a termine e l'apprendistato, peraltro convertiti con modifiche che ne hanno depotenziato gli incentivi per le nuove assunzioni), non hanno in alcun modo fatto da argine contro l'aumento della disoccupazione. Rimarchiamo quindi la necessità – sottolinea il Direttore Generale di Confesercenti Modena, Tamara Bertoni – di fornire strumenti utili alle imprese per creare nuovi stimoli ad assumere, in un mercato del lavoro ancora troppo ingessato e rigido. Strumenti che devono però essere necessariamente accompagnati da una politica che incentivi nuovamente la ripresa degli investimenti nelle imprese e il rilancio dei consumi delle famiglie".

Turismo e pubblici esercizi

È il settore che, più di ogni altro, denota sofferenza sul dato occupazionale le cui micro e piccole imprese segnano un calo drammatico degli occupati: -19,9% nel primo semestre 2014 sullo stesso periodo del 2013. In questo settore sono venute quasi del tutto a mancare le assunzioni stagionali che tradizionalmente si facevano all'inizio dell'estate quando, con l'apertura dei dehors i posti aumentavano. Quest'anno invece, complice la crisi, il personale già in forza basta a soddisfare la clientela sempre più scarsa. È poi da segnalare la sempre minor frequenza dei picchi lavorativi che quindi non vengono più coperti dalle imprese con assunzioni a chiamata, ancora troppo burocratizzate, ma con lo strumento del voucher che rende meno stabile il rapporto di lavoro.

Vendita di generi alimentari

Anche in questo settore il primo semestre 2014 si connota con un pesante calo degli occupati, pari al 9,2% rispetto allo stesso periodo del 2013. Questo dato è innegabilmente determinato dal calo dei consumi che, da diversi trimestri, colpisce anche il settore alimentare e in particolare le imprese operanti su piccole superfici.

Settore extra-alimentare

Persiste il calo degli occupati anche in questo settore: meno 7,5 punti percentuali nel primo semestre dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2013. Anche in questo settore il pesante calo dei consumi che si protrae ininterrotto da anni, sta provocando un calo inarrestabile dell'occupazione nelle imprese che non riescono a intravedere segnali di un'inversione di tendenza.

Servizi di intermediazione

Rispetto al quadro generale fortemente negativo, il settore dei servizi di intermediazione limita la perdita di occupati nel primo semestre 2014: - 2,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. È opportuno ricordare, però, che questa tipologia di imprese a causa della profonda ristrutturazione della filiera commerciale negli ultimi anni aveva già dovuto ridurre in modo significativo il personale dipendente, in seguito ad un sensibile calo dei fatturati.

Commercio all'ingrosso

È l'unico comparto in cui, al momento, si registra ancora un minimo di ripresa occupazionale: +3,2% nei primi 6 mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In particolare si nota una lieve progressione del numero di occupati nelle imprese che si rivolgono al manifatturiero, che hanno tratto beneficio dalla ripresa dell'attività notata in alcuni settori produttivi. Va però evidenziato che le imprese dell'ingrosso hanno creato nuovi occupati ma con orari ridotti e molto flessibili, in modo da aderire meglio alle richieste di un mercato che presenta alcuni picchi di lavoro alternati a momenti di attività ridotta.

"Senza prospettive di crescita stabile – prosegue Tamara Bertoni – le imprese non potranno riprendere ad investire sul fattore 'risorse umane'. C'è inoltre la pressante necessità di misure volte a costituire un reale incentivo all'assunzione di giovani disoccupati, misure che devono essere accompagnate da una sufficiente dote finanziaria nonché da un carico burocratico ridotto ai minimi termini. Ma per ridurre la disoccupazione occorre altresì adeguare il sistema formativo alla complessità dei problemi e integrare meglio il sistema scolastico con il mondo del lavoro, magari attraverso percorsi strutturati di alternanza scuola-lavoro, e sostenere la formazione professionalizzante che fin'ora si è dimostrata uno dei pochi strumenti in grado di favorire l'occupazione dei giovani e riconvertire figure dal mercato del lavoro".

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

Più di 600 persone hanno partecipato, nell'ultimo anno, a iniziative promosse da Cescot. Sette su dieci tra coloro che erano in cerca di occupazione, a due anni di distanza dai corsi, hanno trovato un lavoro stabile. Sul canale 'Youtube' tre testimonianze esemplari di persone che dopo avere frequentato corsi di formazione guardano al futuro con minore incertezza.

Modena, 12 luglio 2014 -

La formazione e l'aggiornamento professionale servono o non servono? Sono davvero strumenti efficaci per aumentare e qualificare l'occupazione, sostenere la crescita economica e favorire la diffusione dell'innovazione nelle imprese? Tagliare o quantomeno ridurre drasticamente i finanziamenti, nazionali e comunitari significa ridurre degli sprechi o negare delle opportunità?

Domande dirette, per certi aspetti provocatorie, alle quali si deve dare una risposta, entrando però nel concreto, misurando qualità e quantità degli interventi e ascoltando i protagonisti veri, vale a dire i partecipanti ai corsi. Evitando, in altre parole, posizioni pregiudiziali o prese di posizione autoreferenziali. A scendere in campo con determinazione su questi temi che sono di recente stati giorni oggetto anche di aspre polemiche a livello nazionale, è CESCOT, l'ente di Formazione di Confesercenti Modena. Lo fa partendo dalle parole della giovane direttrice Francesca Sola, modenese poco più che trentenne, che snocciola dati e soprattutto porta tre testimonianze che possono definirsi esemplari. Quella di un imprenditore di successo come Silvano Franciosi dell'agenzia di comunicazione Proxima, di Davide Cacciani, laureato che dopo un corso ha finalmente trovato un'occupazione stabile con un contratto a tempo indeterminato e di Barbara Philippart, aspirante imprenditrice nel settore della promozione turistica.

"La formazione e l'aggiornamento professionale svolgono un ruolo importante nel qualificare le risorse umane – afferma Francesca Sola – e proprio nella formazione si possono trovare una parte delle risposte alle difficoltà che il mondo dell'economia, si tratti di lavoratori o imprenditori, è da tempo chiamato ad affrontare. A confermarlo sono i risultati conseguiti".

Lo scorso anno Cescot ha promosso più di 50 iniziative, che complessivamente hanno interessato oltre 600 persone (età media 35 anni), per un numero totale di ore di formazione erogate che ha raggiunto quota 4.350. A due anni dalla partecipazione a un corso professionalizzante, il 70% di chi non aveva un'occupazione ha un lavoro grazie alla formazione ricevuta.

"Si tratta di numeri molto incoraggianti, per noi, così come per l'intera comunità modenese, che sono frutto di analisi accurate che ci permettono di plasmare l'offerta formativa partendo dal fabbisogno reale delle imprese. Un giusto mix tra parti teoriche e applicazione sul campo in contesti reali, con l'affiancamento di docenti rigorosamente selezionati rappresentano i mattoni coi quali costruiamo la nostra offerta. Incontriamo regolarmente imprenditori e lavoratori, utilizzando la conoscenza diretta di centinaia di imprese del territorio per dare maggior concretezza ai nostri interventi - prosegue Francesca Sola - anche grazie alla collaborazione con Confesercenti Lavoro, la nostra agenzia per il lavoro, che permette di agevolare l'incontro tra domanda e offerta". "Non dobbiamo però dimenticare - prosegue Francesca Sola - che quasi nella totalità dei casi questi interventi sono stati possibili grazie a finanziamenti in parte riconducibili all'Unione Europea (Fondo Sociale Europeo) e in parte a Fon.Ter, il Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua del terziario. La presenza di questo sostegno è vitale. Naturalmente altrettanto fondamentale è che l'utilizzo delle risorse avvenga in modo trasparente ed efficace, offrendo sempre la possibilità di misurare i risultati effettivamente conseguiti".

Tre storie esemplari di persone che, dopo avere frequentato corsi di formazione, guardano al futuro con meno incertezza

Accanto ai numeri, per quanto lusinghieri, è altrettanto importante ascoltare la voce di alcuni dei veri protagonisti, di chi ha partecipato ai corsi di formazione per comprendere il valore strategico per il sistema socio-economico della formazione.

Il laureato che ha trovato lavoro a tempo indeterminato
"Ho trentasette anni – racconta Davide Cacciani – e un lavoro a tempo indeterminato in un supermercato a Carpi grazie a un corso di Cescot sulla lavorazione delle carni. Quando ho iniziato la formazione non sapevo cosa avrei fatto ma, oggi, posso dire che grazie a questa esperienza ho avuto la fortuna di potermi rimettere in gioco. Il corso a cui ho partecipato, infatti, mi ha dato una mano a trovare la strada giusta, mi ha indirizzato verso il lavoro, accompagnando la teoria alla pratica".

Chi è Davide Cacciani, un suo breve profilo
Classe 1977, nato a Correggio. È sposato e da poco è diventato papà. Grazie alla frequenza di un corso di seicento ore sulla lavorazione delle carni organizzato da Cescot Modena, ha trovato lavoro presso un'azienda per uno stage. Oggi, nella stessa ditta, ha un contratto a tempo indeterminato.

L'azienda di successo
"Abbiamo sempre fatto della ricerca e sviluppo la nostra ragion d'essere – sottolinea Silvano Franciosi, responsabile delle relazioni con i clienti dell'agenzia di comunicazione Proxima –. Gli interventi di formazione servono per acquisire capacità tecniche e professionali, ma anche per sviluppare e diffondere in azienda la cultura del 'gioco di squadra'. Siamo in un momento storico di grande cambiamento e credo che la formazione sia una risorsa strategica per continuare ad essere competitivi sul mercato".

Chi è Silvano Franciosi un suo breve profilo
Nato a Castelnuovo Rangone nel 1953, laureto al DAMS di Bologna, collabora per diversi anni con l'Ufficio cinema del comune di Modena. Agli inizi degli anni '80 il centro di Formazione professionale 'Patacini' lo incarica di sviluppare una innovativa attività di formazione e consulenza aziendale. Anche grazie a questa esperienza, nel 1987 dà vita insieme ad altri professionisti, alla agenzia di comunicazione Proxima. Dalla sua fondazione, ricopre il ruolo di Responsabile relazioni con i Clienti al quale si sono aggiunti la Ricerca e Sviluppo e il Mood aziendale. Con troppi hobby e passioni, esplora in camper, con curiosità, luoghi e persone.

L'aspirante imprenditrice
"Sono ventotto anni che lavoro in uno studio notarile – spiega Barbara Philippart – e a inizio gennaio 2013 sono stata messa in cassa integrazione. È stato un periodo molto duro. Sentivo di aver perso la mia identità di lavoratore. Così ho cercato di cambiare punto di vista. Da sempre amo viaggiare e ho pensato potesse essere interessante sviluppare nuove competenze come operatore turistico dei nostri prodotti locali. Il corso di formazione organizzato da Cescot, grazie a insegnanti validissimi che hanno sviluppato la mia curiosità, mi ha fatto conoscere un intero mondo. Oggi ho ripreso il lavoro nello studio notarile ma l'idea di creare qualcosa di mio per la promozione turistica del territorio non è scomparsa. Anzi, credo molto nel progetto e spero che a breve possa diventare realtà".

Chi è Barbara Philippart, un suo breve profilo
Nasce a Pavullo nel 1966 da padre belga - militare delle Forze della Nato - e mamma italiana. Vive i primi cinque anni tra Belgio, Germania e Olanda. Torna quindi a Pavullo dove si diploma all'Istituto Tecnico Commerciale Cavazza. Nel 1985 parte per un'esperienza di lavoro in Senegal per poi tornare a Modena e iscriversi al corso di laurea in Giurisprudenza. Inizia, proprio in questo periodo, a collaborare con il notaio Gino Bergonzini. Coltiva da sempre l'hobby dei viaggi, l'Africa è la sua seconda patria, dove va almeno tre volte all'anno. Il viaggio è la sua 'molla' e il sogno nel cassetto è lavorare nel settore del turismo. Oggi è impiegata nello studio notarile Bergonzini, dopo una parentesi non facile di cassa integrazione durante la quale ha frequentato i corsi di formazione di Cescot per mettere a frutto le sue aspirazioni legate alla promozione del territorio.

ON-LINE SU 'YOUTUBE'
Una sintesi video delle tre testimonianze è visibile sul canale 'Youtube' di Confesercenti Modena all'indirizzo: https://www.youtube.com/channel/UCwZkElsjqLJIESfefOrZkIw/featured

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena
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