Dove andare il 3 e il 4 ottobre. Tutti gli eventi dei 24 borghi: una proposta per un fine settimana d'autunno diverso. L'Emilia Romagna più suggestiva e romantica si fa scoprire : ventitrè tra i borghi storici più belli ed affascinanti da Piacenza alle colline riminesi, danno il benvenuto all'autunno con enogastronomia, spettacoli, mercati di artigianato tipico, visite in musei, castelli e palazzi storici. -
Parma, 30 settembre 2015 - di Cigno Nero -
Accogliere l'autunno è un rito meraviglioso.
Il suo arrivo va festeggiato. Ed è quello che l' Emilia Romagna, con i suoi borghi, si prepara a fare il 3 e il 4 ottobre.
Niente è più invitante di un fine settimana alla riscoperta dei ritmi lenti, del folklore e della tradizione più autentici, dei sapori di una volta, del contatto diretto con le persone, immersi nella magica e romantica atmosfera di alcuni dei più belli e suggestivi borghi italiani, tra rocche, masti, antichi ponti e vecchi palazzi nobiliari.
"Borghi Aperti" è l' iniziativa promossa dall'Assessorato al Turismo dell'Emilia-Romagna in collaborazione con ANCI Emilia Romagna che sabato e domenica coinvolgerà 24 borghi emiliano romagnoli, dal piacentino alla Romagna, con un ricco calendario di eventi.
Non c'è che l'imbarazzo della scelta, dalla "Caccia al fantasma letterario" a Vigarano Mainarda nel ferrarese (gioco-spettacolo per famiglie e bambini lungo vie del centro alla scoperta di testi e letture, sabato 3 ottobre, dalle 20,30) a "Mangiarsano" a Montefiore Conca, manifestazione sull'alimentazione biologica e di qualità dedicata quest'anno al riso, con mercatini, degustazione e convegni, passando per "Gambeinspalla", il trekking lungo i sentieri della valle di Bobbio, nel piacentino (Domenica 4 ottobre, ore 8.30), e "Borgo Indie" a Brisighella (Ra), la due giorni dedicata a creatività e produzione indipendente con protagonisti musicisti, artigiani, vignaioli, editori ed artisti. E ancora, "Il Gusto della Cultura" a Fontanellato (Pr), visite in notturna al Castello con animazioni e cena degustazione, "Novellara Balsamica", la due giorni di Novellara con conferenze, workshop e degustazioni interamente dedicate all'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, passando per "Pennabilli Rock", il meeting di arrampicata con apericena e musica di Pennabilli.
E poi ancora musei curiosi e unici, palazzi dalla storia affascinante, monumenti e luoghi storici, tutti aperti per visite guidate diurne e notturne, senza dimenticare mercati e sagre dei prodotti di stagione, mostre, enogastronomia tipica, spettacoli ed intrattenimento per grandi e piccoli.
«Accanto alle città d'arte e ai grandi appuntamenti con la cultura -evidenzia Andrea Corsini, Assessore Regionale al Turismo- l'Emilia Romagna vanta anche un "volto" più nascosto e suggestivo: i suoi borghi storici. Luoghi di grande fascino e bellezza, in grado di attrarre non solo turisti italiani, ma anche gli ospiti stranieri amanti delle atmosfere del passato, di folklore e tradizioni, di ritmi slow e genuina convivialità. Con questa nuova iniziativa, diamo risalto e visibilità ad un'altra originale proposta di vacanza in Emilia Romagna, che unisce cultura, enogastronomia, tradizioni, natura e storia in un attraente mix».
«Grazie a questa due giorni -sottolinea Liviana Zanetti, Presidente di Apt Servizi Emilia Romagna- alcuni dei nostri borghi più belli diverranno il palcoscenico di tanti eventi pensati per l'intrattenimento di tutta la famiglia, senza dimenticare le coppie, sicuramente attratte da questi luoghi ricchi di romanticismo e atmosfere rarefatte».
«Un grande riconoscimento ai Comuni della nostra regione – dichiara Fabio Fecci, Vice-Presidente Vicario ANCI Emilia-Romagna - che in tempi di ristrettezza economiche sono riusciti a mettere in piedi un programma che esprime la molteplicità, ricchezza storica e artistica di tutto il territorio ma soprattutto perchè nel farlo si sono dimostrati in grado di lavorare come sistema, garantendo la rappresentanza geografica e culturale di tutti i circuiti e delle principali associazioni di riferimento».
Un riconoscimento anche al lavoro di supporto e coordinamento svolto da ANCI Emilia Romagna: la scelta della Regione di affidarne il compito alla struttura più vicina ai Comuni, dimostra che il lavoro di filiera non è un'occasione 'improvvisata' per EXPO, ma un modo di lavorare fondamentale non solo per promuovere i territori ma per cogliere opportunità di sviluppo locali ed europee. Come ANCI Emilia Romagna lavoriamo perchè questo metodo di lavoro diventi normalità operativa e perchè la capacità di fare rete che abbiamo sviluppato sia valorizzata come una specificità della nostra regione».
A garanzia dell'unicità dei borghi protagonisti dell'evento ci sono i tanti riconoscimenti ottenuti da questi luoghi, dalle "Bandiere Arancioni" del Touring Club Italiano ai "Borghi Più Belli d'Italia" promosso dalla Consulta del Turismo dell´Associazione dei Comuni Italiani (ANCI), passando per le "Città Slow" di Slow Food, i "Borghi Autentici" e i "Gioielli d'Italia". Sono complessivamente 48 in Emilia Romagna i borghi certificati con marchi riconosciuti ufficialmente a livello nazionale ed internazionale.
Parteciperanno a Borghi Aperti: Bagno di Romagna (Fc), Berceto (Pr), Bertinoro (Fc), Bobbio (Pc), Borgo Val di Taro (Pr), Brisighella (Ra), Busseto (Pr), Castel San Pietro Terme (Bo), Castell'Arquato (Pc), Castelvetro (Mo), Castrocaro Terme e Terra del Sole (Fc), Fontanellato (Pr), Gualtieri (Re), Longiano (Fc), Montefiore Conca (Rn), Montegridolfo (Rn), Novellara (Mo), Pennabilli (Rn), Sala Baganza (Pr), San Leo (Rn), Vigarano Mainarda (Fe), Vernasca (Pc) e Verucchio (Rn).
Ospiti d'onore della giornata: FEDERICA GALLI, la dama 2015 della 34ª edizione della Sagra del Tortellino e giornalista di TRC e FABIO DONADIO e NICHOLAS SIGHINOLFI, due pallavolisti di Modena Volley. -
Modena, 25 Settembre –
Domenica 27 settembre si terrà la seconda edizione di "Pomplaza: il tortellino dal tramonto all'Alba" nella zona limitrofa a Piazza della Pomposa, organizzata dalle attività della zona con la collaborazione di Modena a Tavola e Modenamoremio.
Ricordiamo che per partecipare all'evento occorre acquistare un ticket, al costo di 20 euro, disponibili in prevendita fino al 26 settembre e disponibili presso il sito www.modenamoremio.it, ufficio di Modenamoremio in via scudari 12, le attività coinvolte all'evento (Osteria D'amare, Al Goblet, Resét, Salumeria del Cardinale, Trattoria Pomposa) e l'Associazione "La San Nicola" di Castelfranco Emilia. Durante la giornata della manifestazione sarà possibile ritirare i biglietti acquistati online e acquistare gli eventuali biglietti ancora disponibili.
Il pranzo avrà luogo in Piazza Pomposa e prevede due turni: il primo inizierà alle ore 12.30 mentre il secondo alle ore 13.30.
il menu completo è disponibile sul sito www.modenamoremio.it
E per non farci mancare nulla, durante la giornata, e più precisamente durante il turno delle 12.30, avremo la presenza di tre ospiti d'onore: FEDERICA GALLI, la dama 2015 della 34ª edizione della Sagra del Tortellino e giornalista di TRC e FABIO DONADIO e NICHOLAS SIGHINOLFI, due pallavolisti di Modena Volley.
Si avrà il piacere di ospitare anche uno stand di Zona No Tax Area e Terremotiamo, saranno presenti anche i ragazzi dell'Istituto Statale Spallanzani che contribuiranno a servire le pietanze durante il pranzo domenicale. Il pezzo forte della giornata sarà la presenza delle "Sfogline", in Piazzale Muratori, le quali insegneranno la loro arte e tutti i segreti del "tortellino perfetto" a grandi e piccini.
Novità di questa edizione 2015 è il: Tortellino Street Food!
Sempre domenica 27 settembre in Piazza Pomposa, non si può perdere, dalle ore 18, l'aperitivo con il tortellino preparato sul momento dall'Associazione La San Nicola.
Si potrà degustare pertanto un cocktail, un bicchiere di vino o una pinta di birra accompagnati dal tradizionale piatto emiliano. Ad arricchire la serata, sarà anche la scuola di danza "Centro la Fenice" che si esibirà, dalle ore 19.00, in una coinvolgente danza urbana.
La qualità, bandiera inconfondibile di "Pomplaza, il tortellino dall'alba al tramonto", è tutelata dall'Associazione La San Nicola e da tutti i consorzi del gusto riuniti in Piacere modena, i quali ci permetteranno di assaporare le eccellenze eno-gastronomiche del territorio.
L'evento è patrocinato dal Comune di Modena e ha visto la gentile collaborazione di Modena a Tavola e Modenamoremio, società di promozione del centro storico.
(Fonte: ufficio stampa Modenamoremio)
E’ appena terminato il Festival del Franciacorta, un weekend nel quale poter visitare le cantine più blasonate nel territorio conosciuto per la sua eccellenza vitivinicola. Vediamone alcuni pregi e difetti
Di Chiara Marando – Sabato 26 Settembre 2015 - (Guarda la gallery in fondo all'articolo)
Da pochi giorni è terminato il tradizionale appuntamento con il Festival del Franciacorta, un weekend all’insegna del buon vino e delle tradizioni che hanno reso questo suggestivo territorio un punto di riferimento nel mondo in fatto di eccellenze vitivinicole. Ma il Festival non è solo un’ottima occasione per assaporare alcune tra le migliori varietà di bollicine disponibili, è anche un’immersione completa nella cultura della zona, alla scoperta delle varie cantine, dei loro segreti e tecniche di lavorazione.
Per due giorni, ogni azienda apre le porte al pubblico per raccontare la realtà che le contraddistingue, far comprendere quanto lavoro e dedizione si trovi dietro ad ogni singolo sorso. Certo il marketing fa da padrone, ma la verità è che alcune sono veramente in grado di far respirare il grande amore che nutrono per il lavoro e la terra, se ne percepisce la reale piacevolezza di condivisione.
Ecco perché, anche lo scegliere quali cantine visitare all’interno del ricco programma di eventi non è propriamente semplice, ci si deve lasciare trasportare dall’istinto, dalla curiosità ed, ovviamente, dal desiderio di degustare qualcosa di nuovo. Difficile cadere male, anche se spesso alcuni produttori perdono di vista l’anima del Festival, ovvero che questi due giorni non sono solo fonte di puro guadagno, ma anche e soprattutto di grande ospitalità.
Inutile generalizzare, questo è certo, ma penso sia corretto evidenziare mancanze e pregi di alcune delle cantine che ho selezionato per la mia giornata in Franciacorta. Non si tratta di un giudizio prettamente legato alle diverse etichette, piuttosto ai diversi approcci riscontrati in fase di visita.
Cominciamo con il più che famoso “Cà del Bosco”, azienda che certo non ha bisogno di particolare pubblicità e la cui location lascia stupefatti: una distesa di prati e vigne che si rincorrono a perdita d’occhio lungo un terreno collinare verdeggiante al cui centro impera l’area di produzione, la zona eventi e quella degustazione. Una guida preparata ed estremamente disponibile ha illustrato tutto il processo di lavorazione delle uve, descrivendo le peculiarità che caratterizzano il prodotto finale. Il percorso nelle cantine di invecchiamento non smette mai di affascinare, complice la luce soffusa, i soffitti a volte e le migliaia di botti e bottiglie che arredano gli ambienti.
Non poteva mancare la fase di degustazione: tre diverse tipologie di Franciacorta, Vintage Collection Dosage Zéro 2010, Vintage Collection Brut 2010 e Vintage Collection Satèn 2010, abbinate a sfiziosi e ricercati finger food di mare e terra che ben si sposavano con il gusto e gli aromi dei vini.
In sintesi, due ore nelle quali la cura e l’attenzione verso il cliente si coniugavano con la raffinatezza delle proposte enogastronomiche.
La seconda tappa prevedeva un altro nome di rilievo, ovvero “l’Azienda Agricola Monte Rossa” conosciuta per la bevibilità delle sue etichette più famose: il Rosè Flamingo ed il Cabochon Brut 2009. Nulla da dire sulle due proposte, ma qualcuno dovrebbe insegnare agli organizzatori che il tavolo di presentazione dovrebbe essere imbandito con qualche cosa di più sostanzioso rispetto ai miseri grissini, soprattutto se si pensa che i visitatori quel giorno si dedicheranno anche ad altre cantine. A nessuno piace tornare a casa ubriaco o con la testa “molle”.
Stesso discorso per “Bellavista” dove, oltre alla totale assenza di professionalità ed ospitalità da parte del personale (sembrava di essere caduti in una catena di montaggio spremi-soldi), è mancata completamente una qualsiasi tipologia di stuzzichino che spezzasse gli assaggi e permettesse di godere al meglio ciò che si stava bevendo, ossia Alma Cuvée Brut e Vendemmia Satèn 2010.
Fortunatamente, dopo qualche esperienza poco soddisfacente, la giornata si è conclusa con una più che piacevole serata trascorsa nell’antica residenza “Guido Berlucchi”, il Palazzo Lana Berlucchi, dove per l’occasione è stato organizzato un particolarissimo “Aperitivo Pop” con i finger food dello chef Davide Oldani. Una location d’eccezione, come il parco interno della villa, ed un’accoglienza sincera da parte della titolare, la signora Ziliani, hanno reso ancora più apprezzabile la degustazione: ’61 Brut, ’61 Satèn e ’61 Rosé abbinati ad assaggi originali quali Pasta di salame su panella di ceci, tamarindo ed olive croccanti, Bignè allo zafferano ripieno di Erborinato ed accompagnato con Composta di fichi e semi tostati e, per finire, Centrifugato di verdufrutta con Stracciatella e fave di cacao. Veramente Deliziosi!
Il consiglio è quello di visitare le stanze del Palazzo, ricche di fascino ed eleganza senza tempo, ma soprattutto le antiche cantine sotterranee dove il vino riposa avvolto da un silenzio rigenerante: volte in pietra, lunghi corridoi che conservano la suggestione di epoche passate, nascosti da una luce morbida e quasi timida, ed una distesa di bottiglie che attendono solo di essere stappate.
A Expo l'assessore al turismo, Andrea Corsini, e i campioni sportivi Giuliano Razzoli e Rachele Barbieri in rappresentanza del comprensorio montano che va dal Cimone al Corno alle scale.
Bologna, 22 settembre 2015 -
Fari puntati sul turismo emiliano romagnolo nella quarta giornata della settimana di protagonismo della Regione ad Expo. Lo spazio Emilia-Romagna e la piazzetta, a pochi metri da palazzo Italia, hanno messo in mostra le eccellenze dell'Appennino Bolognese e Modenese dove è ormai prossimo l'avvio della nuova stagione invernale.
A fare gli onori di casa l'assessore al turismo Andrea Corsini che ha ricevuto due testimoni d'eccezione della montagna emiliana, il campione olimpico di sci, Giuliano Razzoli e la campionessa europea di ciclismo Rachele Barbieri.
"Stiamo chiudendo una stagione estiva molto positiva che ha registrato un trend di crescita medio del 5%, con punte del 15% in Appennino. – ha detto l'Assessore Corsini - Il nostro obiettivo è quello di un'ulteriore crescita in tutti i comparti, non solo la costa ma le città d'arte, le terme e naturalmente la montagna. Ecco perché giudichiamo un punto di partenza la nostra presenza ad Expo, dove abbiamo investito sul protagonismo di tanti territori e abbiamo incontrato operatori, giornalisti e buyers. Siamo qui per raccontare al mondo le nostre eccellenze e un tipo di turismo esperienziale."
Il pubblico in piazzetta ha potuto conoscere le diversificate offerte turistiche del più importante comprensorio montano della Regione e compiere un viaggio virtuale in montagna - grazie a speciali occhiali tridimensionali - passando da un veloce corsa giù dai tornanti appenninici ad una ripida discesa in snowboard da una pista innevata. Ad intrattenere i visitatori di Expo anche le gioiose esibizioni del Gruppo Folkloristico Storico di Barigazzo (Mo).
Tra le diverse personalità presenti in piazzetta ieri Flavio Roda, presidente della Federazione italiana sport invernali, Luciano Magnani presidente del Collegio Nazionale dei Maestri di Sci italiani (Amsi); Alessandro Tebaldi presidente Valli del Cimone; Giuliano Grani presidente diel Consorzio stazione invernale Cimone e Antonio Grani presidente Ottolupi srl, società di gestione del Corno alle scale.
(Fonte: ufficio stampa Regione ER)
Si svolge in Emilia Romagna dall'11 al 14 settembre un educational tour promosso dall'assessorato regionale all'Agricoltura in collaborazione con Apt Servizi. Fa parte del progetto "Deliziando", il programma di promozione e valorizzazione all'estero della produzione enogastronomica regionale. Reporter e blogger provengono da Germania, Regno Unito, Cina, Svezia, Danimarca, Stati Uniti, Brasile, Finlandia, Canada, Norvegia, Vietnam. -
Parma, 11 settembre 2015 -
Dieci reporter e undici food blogger internazionali provenienti da undici paesi saranno dall'11 al 14 settembre in Emilia Romagna alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche regionali.
L'educational tour (che ha programmi per giornalisti e blogger) è promosso dall'Assessorato all'Agricoltura dell'Emilia Romagna in collaborazione con Apt Servizi. Fa parte del progetto "Deliziando", il programma di promozione e valorizzazione all'estero dei prodotti e vini regionali a qualità certificata promosso da Regione, Unioncamere e sistema camerale regionale con la collaborazione dei Consorzi di tutela e dell'Enoteca regionale.
Quest'azione promozionale, nell'anno dell'Expo, è un altro importante momento collaborativo, tra Assessorato all'Agricoltura e Apt Servizi, a sostegno dei 41 prodotti Dop e IGP regionali meta di tanti viaggi del gusto in regione.
Il primo eductour - a cui partecipano 10 giornalisti provenienti da Regno Unito, Germania (2), Cina, Svezia (2), Danimarca, Vietnam (3) - inizierà nel pomeriggio dell'11 settembre con la visita ad Anzola Emilia del "Carpigiani Gelato Museum" mentre, in serata, il gruppo parteciperà a Fidenza alla tappa del cartellone-eventi "Emilia Romagna in viaggio verso Expo" dove gli chef Massimo Spigaroli, Cristina Cerbi e Claudio Di Bernardo delizieranno i palati del pubblico proponendo diversi piatti di cibo di strada.
Sabato 12 settembre il programma prevede tappe in un caseificio di Parmigiano Reggiano, la visita a un salumificio dove si produce Prosciutto di Parma seguita da una sosta, per il pranzo, a Parma, uno dei luoghi del Festival del Prosciutto. Nel pomeriggio, dopo la visita ad un'acetaia dove si produce Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, trasferimento nel centro storico di Modena per scoprire i suoi patrimoni Unesco.
Domenica 13 settembre tappa a Casa Artusi di Forlimpopoli per una lezione di cucina seguita da una visita ad un'azienda vinicola di Bertinoro prima del trasferimento alle Terme della Fratta per un pomeriggio tutto dedicato al wellness.
Lunedì 14 settembre i reporter internazionali faranno rientro nei loro paesi mentre il cinese Ricco Ho proseguirà il tour verso Rimini fermandosi a Verucchio per essere coinvolto in un tour in bicicletta per conoscere l'offerta cicloturistica del territorio. Martedì 15 settembre il programma prevede la visita, a Rimini, all'area archeologica della Domus del Chirurgo con un tour guidato in bicicletta del centro storico. Nel pomeriggio visita in un'azienda vinicola di San Clemente nel Riminese, dove è possibile vivere una wine experience. La tappa a Dozza (per la visita al Borgo Medioevale e all'Enoteca regionale) concluderà il tour del reporter cinese.
Sono 11 i food blogger che partecipano al secondo eductour provenienti da Stati Uniti (4), Cina, Brasile, Germania, Finlandia (2), Canada, Norvegia.
Il tour inizierà nel pomeriggio dell'11 settembre con la visita all'Enoteca regionale di Dozza per poi assistere alla vendemmia in un agriturismo di Fontanelice (Bologna). Sabato 12 settembre, a Casa Artusi di Forlimpopoli, si svolgerà un corso sulla pasta fatta a mano e sulla Piadina romagnola cui seguirà il trasferimento, per una degustazione di vini, alla casa vincola "Poderi dal Nespoli". Domenica 13 settembre, in mattinata, si svolgerà nel Parmense una visita ad un produttore di Prosciutto di Parma per poi raggiungere Langhirano, per il pranzo, in occasione del Festival del Prosciutto mentre, nel pomeriggio, è prevista nel Modenese una sosta presso un produttore di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. L'ultimo giorno, lunedì 14 settembre, previste tappe nel Modenese ad un caseificio dove si produce Parmigiano Reggiano e, ad Anzola Emilia, al "Carpigiani Gelato Museum".
(Fonte: Ufficio Stampa Apt Servizi)
L'Emilia Romagna presente al Salone del Camper nel padiglione 2. La manifestazione è un'efficace vetrina per le offerte del turismo all'aria aperta dall'Appennino alla Riviera e ai Castelli del Ducato, fra natura, arte, cultura e divertimento. Ogni giorno allo stand sono in programma degustazioni e animazioni. –
Parma, 12 settembre 2015 -
Il Salone del Camper di Parma, seconda manifestazione di settore in Europa, arriva al quartiere fieristico, con tutta l'offerta per il turismo all'aria aperta, sino al 20 settembre. Lo spazio dell'Emilia Romagna è al padiglione 2, stand J044 e ospiterà ogni giorno animazioni, laboratori, degustazioni di prodotti tipici, ma soprattutto presenterà le ultime proposte vacanze dall'Appennino alla Riviera. Si va dagli itinerari nella natura, ai percorsi in riva al mare fra spiagge e pinete, ci si può fermare qualche giorno nelle destinazioni d'arte e di svago e visitare i meravigliosi Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, senza dimenticare gli itinerari enogastronomici. Sono questi i punti di forza del territorio che al Salone del Camper troverà una vetrina straordinaria: con oltre 130.000 visitatori già prenotati e più di 300 espositori.
In Emilia Romagna le aziende dell'open air sono 129 e offrono oltre 89.300 posti letto. Ogni anno gli ospiti sono in media circa 600.000 per un totale di oltre 5.000.000 presenze (dati Faita, Federazione italiana camping - Emilia Romagna, Confcommercio). Il settore dell'open air, campeggi e villaggi turistici, ha registrato negli ultimi anni un contenuto ma costante aumento della domanda. Il contatto con la natura, la possibilità di fermarsi in strutture sempre più ricche di comodità, godere della bellezza dei luoghi che ospitano i campeggi ed i villaggi turistici, la sensazione di libertà, sono i motivi che spingono a partire in camping o in tenda.
Il territorio dell'Emilia Romagna è perfettamente organizzato: accanto ai 129 villaggi turistici, si aggiunge una cinquantina di comuni lungo la Via Emilia dotati di aree attrezzate. Molte emergenze turistiche sono attrezzate per accogliere i turisti dell'aria aperta, basti pensare ai grandi parchi divertimento della Riviera o i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, il circuito di 24 manieri da favola, circondati da piccoli borghi medioevali e aperti al pubblico in alcuni casi anche per mangiare e per dormire.
Info: www.appenninoeverde.it, www.adriacoast.com
(fonte: Ufficio Stampa Apt Servizi – Tel. 0541/430190 - www.aptservizi.com)
Previsti dal 12 settembre al 10 ottobre oltre 3100 arrivi con base logistica in 11 hotel di Rimini. Previste diverse escursioni in regione. Ogni domenica una festa di benvenuto rilancerà l'identità accogliente dell'Emilia Romagna. La presidente Apt Servizi Liviana Zanetti: "Sono certa che rimarranno entusiasti potendo vedere, scoprire e assaporare questa terra straordinaria con l'anima e il sorriso". -
Parma, 9 settembre 2015 -
Oltre 3100 arrivi per circa 22mila pernottamenti. Questi i numeri delle "vacanze d'autunno" in Emilia Romagna dei pensionati austriaci aderenti alla PVÖ (Pensionistenverband Österreichs) che, con circa 390.000 iscritti, è la più importante associazione della terza età in Austria. Attiva da oltre 60 anni PVÖ è presente in tutto il Paese con 9 coordinamenti regionali, 110 organizzazioni di distretto e 1.742 gruppi locali.
La scelta di PVÖ dell'Emilia Romagna come luogo delle vacanze autunnali (Herbsttreffen) non è certo casuale: da oltre un anno l'Assessorato Regionale al Turismo e Apt Servizi hanno svolto un intenso lavoro di relazioni con i responsabili dell'Associazione austriaca che ha portato a questo risultato.
I soggiorni, della durata di una settimana con base logistica in 11 hotel di Rimini, inizieranno sabato 12 settembre e termineranno il 10 ottobre.
Per ogni settimana il programma prevede l'arrivo il sabato, mentre la domenica pomeriggio verrà organizzata una festa di benvenuto al Palas di Rimini (mentre il 27 settembre la festa si terrà al Palazzo dei Congressi di Bellaria Igea Marina). Dal lunedì al venerdì di ciascuna settimana si terranno diverse escursioni di una giornata intera a Parma e Brescello e tre tour di mezza giornata a Bologna, alla scoperta dei sapori di Romagna e a San Marino. Altre escursioni opzionali interesseranno il centro storico e l'entroterra di Rimini, Santarcangelo di Romagna, Ravenna, Comacchio e il Delta del Po.
Partner commerciale per confezionare il pacchetto vacanza Herbsttreffen 2015 sarà la riminese Montanari Tour, scelta direttamente dal tour operator austriaco ACM Touristik (che ha l'esclusiva per PVÖ della destinazione Italia) mentre il pacchetto stesso è stato distribuito in Austria da Senioren Reisen, il tour operator interno dell'Associazione.
La festa di benvenuto, organizzata da APT Servizi, sarà un emozionante viaggio lungo la Via Emilia da Piacenza a Rimini, con spettacoli circensi ispirati alle atmosfere felliniane, arie verdiane cantate dal Coro Amintore Galli di Rimini e balli folcloristici romagnoli eseguiti dalla scuola di ballo Le Sirene Danzanti con musiche di Secondo Casadei. Al termine della festa di benvenuto ad ogni partecipante sarà data una shopper Emilia Romagna contenente la brochure prodotta da Apt Servizi per questa occasione e un prodotto tipico regionale (il sale aromatizzato delle saline di Cervia).
"E' una grande soddisfazione – afferma la presidente di Apt Servizi Liviana Zanetti – poter ospitare per quattro settimane nella nostra regione i turisti dell'importante associazione di pensionati austriaci PVÖ. Sono certa che rimarranno entusiasti della nostra regione potendo vedere, scoprire e assaporare questa terra straordinaria con l'anima e il sorriso".
(fonte: Ufficio Stampa Apt Servizi)
Ad Albareto, Borgo Val di Taro e Bedonia, fra settembre e ottobre, tre eventi dedicati ai prodotti tipici della vallata. Gastronomia, musica, sport, spettacoli, mostre e mercati, ma anche visite guidate alla ricerca di funghi e tartufi. -
Parma, 8 settembre 2015 –
Un autunno ricco di appuntamenti in Val Taro, che celebra i suoi prodotti tipici, promuovendo il territorio.
Tre fiere che uniscono alla gastronomia, musica, sport, spettacoli, mostre e mercati. Previste anche visite guidate alla ricerca di funghi e tartufi, cene dedicate, stand gastronomici, assaggi e degustazione di vini: il tutto per avvicinare i visitatori ai frutti del sottobosco, per conoscerne le qualità e per apprezzarne le caratteristiche.
Dall'11 al 13 settembre in programma la Fiera Nazionale del Fungo porcino ad Albareto; il 19, 20, 26 e 27 settembre la Fiera del Fungo di Borgotaro IGP a Borgo Val di Taro; il 18 ottobre la Fiera del tartufo a Bedonia.
L' Autunno in Val Taro è stato presentato in Provincia durante una conferenza stampa con Gianpaolo Serpagli, Consigliere delegato della Provincia di Parma, Fabio Campisi, Presidente del comitato Fiera del Fungo di Borgotaro, Omar Olivieri, Assessore al turismo Comune di Borgo Val di Taro, Simone Bertorelli, Presidente del comitato Fiera Nazionale del fungo porcino di Albareto, Davide Riccoboni, Sindaco Comune di Albareto, Serena Previ, Consigliera con delega al turismo Comune di Bedonia.
Il Consigliere Delegato Serpagli ha ricordato che "La Val Taro è unita per la promozione delle sue manifestazioni e dei suoi prodotti: in questo modo riusciamo a portarne in tutta Italia e non solo. Questo significa investire sulla promozione anche in autunno e dare una mano all'economia dei paesi coinvolti. Anche la Provincia continua a puntare sulla capacità dei Comuni di lavorare insieme, portando un contributo fattivo alla promozione dei territori". Simone Bertorelli, Presidente del Comitato Fiera del Fungo di Albareto ha affermato che "l'unire le forze è segno di maturità da parte dei Comuni e indica un percorso da seguire. Albareto giunge al ventesimo anno e celebriamo quest'anniversario con un ricco programma: molti appuntamenti, la rinnovata collaborazione con ALMA, incontri di micologia, una mostra dedicata al Centenario della Prima Guerra Mondiale". Anche Fabio Campisi, Presidente del Comitato Fiera del Fungo di Borgotaro, ha commentato che "la novità è che tutti insieme diamo notizia delle manifestazioni in Val Taro e promuoviamo i prodotti del sottobosco. Siamo alla quarantesima edizione della Fiera del Fungo di Borgotaro dove si troverà buon cibo e grande divertimento". Infine è Serena Previ, consigliera con delega la Turismo di Bedonia a parlare della Fiera del tartufo. "Siamo solo alla seconda edizione della Fiera, ma speriamo di raggiungere le altre in longevità e importanza. Cominciamo così a valorizzare un prodotto molto importante per l'economia della nostra zona".
FIERA NAZIONALE DEL FUNGO PORCINO DI ALBARETO www.fieradialbareto.it
Si comincia, dall'11 al 13 settembre, con la 20esima edizione della Fiera Nazionale del Fungo Porcino di Albareto, la più importante manifestazione dedicata al frutto del sottobosco, capace di attirare ogni anno migliaia di visitatori da tutta Italia e dall'estero. Ha anche ottenuto il riconoscimento di Fiera Nazionale da parte della Regione Emilia Romagna e il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e di EXPO MILANO 2015. Venerdì 11 inaugurazione della Fiera e apertura degli stand gastronomici con la partecipazione del corpo bandistico di Albareto e la "special guest" Veronica Ruggeri da "Le iene". Alle 18.30 il Palafungo diventa il teatro di "Aperitivando col Porcino", il primo assaggio della festa, con aperitivi e degustazione di vini; sabato 12 apertura degli stand con una giornata che offre tante proposte, dalla Convention Fitness & Funghi all'appuntamento con gli studenti del corso di enogastronomia ed ospitalità alberghiera di Bedonia, fino al convegno La Grande Guerra–Agricoltura e Requisizioni – Un Dazio per i combattenti, in programma alle 11. Numerosi anche gli appuntamenti dell'ultima giornata, domenica 13, con ALMA Scuola Internazionale di Cucina Italiana che offre corsi di cucina per bambini e adulti. Dopo Aperitivando col Porcino, la serata si animerà con la musica dell'orchestra "Mario Zecca". La Fiera si chiuderà ufficialmente alle 24 con il tradizionale ingresso delle "Maglie Rosse".
FIERA DEL FUNGO DI BORGOTARO IGP www.sagradelfungodiborgotaro.it
Si continua con la Fiera del Fungo di Borgotaro IGP, il terzo (sabato 19 e domenica 20) e il quarto (sabato 26 e domenica 27) week end di settembre a Borgo Val di Taro, manifestazione gastronomica di attrazione nazionale, una tappa imperdibile per gourmet più alla moda tanto quanto per gli amanti della tradizione. Punto cardine sarà Piazza XI febbraio che, per l'occasione, si trasforma in "piazza del Buon Gusto": sarà predisposto un ampio spazio dedicato agli showcooking con la presenza di due chef di Masterchef Italia, Giuseppe "Il Conte" Garozzo e Chiara Zanotti, oltre che allo chef Alma Mario Marini e ai laboratori di pulitura e lavorazione dei funghi porcini a cura di Danilo Carretta. Diversi i punti "street food" sparsi per la fiera, dal truck del tartufo dall'Umbria alla focaccia di Recco, passando per barbecue giganti e funghi fritti da passeggio. In programma anche mostre d'arte, mercati di abbigliamento, antiquariato, giochi gonfiabili gratuiti e tanta musica con gruppi di musicisti itineranti che animeranno la fiera: ospiti speciali di questa edizione i "Contrada Lamierone" da Cesena.
FIERA DEL TARTUFO A BEDONIA www.fieradeltartufodibedonia.it
Si conclude il 18 ottobre con la seconda Fiera del tartufo a Bedonia, una giornata dedicata alla valorizzazione e alla degustazione del prezioso alimento. Apertura degli stand alle 9.30 con il mercatino dell'artigianato-mercato del tartufo, alle 10.30 un Convegno sul tartufo della Valceno con la partecipazione del critico enogastronomico Edoardo Raspelli; alle 12.30 possibilità di pranzare nei ristoranti convenzionati con il menú a tema o in uno stand con la collaborazione dei ragazzi dell'Istituto enogastronomico; nel pomeriggio "Sapori di tartufo" con degustazioni del prodotto, la gara di tartufai e un laboratorio artistico dedicato ai più piccoli. Per tutta la giornata le vie del paese saranno animate da musica e da artisti di strada.
Isole Lofoten, una guida veloce per un percorso senza eguali. E una gallery di immagini spettacolari, per un luogo prezioso e appartato. Per i viaggiatori che non hanno paura di osare e che amano silenzi e contrasti. (scorri sino in fondo per guardare la galleria immagini allegata)
di Cigno Nero, Parma 6 settembre 2015 - Le isole Lofoten sono di pochi.
Dei centauri, dei grandi camminatori, degli scalatori, degli autostoppisti. Sono sconsigliate a chi soffre di vertigini. Sono consigliate, invece, a chi cerca vertigini particolari: quelle emozionali...
Per viaggiatori fuori dal comune, un piccolo mondo incantato vive nei mari della Norvegia, attraversati un tempo da indomiti vichinghi, che seppero convivere con una natura selvaggia e spesso impietosa, la addomesticarono e ne fecero una alleata...
Il viaggio inizia dal continente. Ma, prima di affrontarlo, è necessario lasciare sulla terraferma tutto quello che appartiene alla quotidianità e ai ritmi di questo millennio per lasciarsi trasportare in un mondo a sé stante, fatto di piccole cose, di tempi lenti, scanditi dalla luce e dal crepuscolo, dal vocìo frenetico e rumoroso dei gabbiani che attendono il rientro dei pescherecci.
Dalla cittadina moderna di Bodo, rasa al suolo durante la seconda guerra mondiale, ma che conserva ancora il fascino del tipico porto dei pescatori di merluzzo, si arriva facilmente, in mezz'ora di volo, a Leknes, un villaggio che ha un aeroporto minuscolo servito continuamente da piccoli velivoli. Il volo sulle isole Lofototen è un viaggio nel viaggio: dall'alto, i fiordi, che si insinuano con decisione nelle rocce a forma di cono prepotenti nel loro slancio dal mare blu cobalto verso il cielo, sembrano centinaia di piccole dolomiti, che raggiungono i mille metri di altezza.
Mare e imponenti montagne pietrose: il primo contrasto che lascia senza fiato.
La Norvegia cambia completamente a seconda del periodo dell'anno. Per questo si consiglia di andarci in estate, quando è verde e mostra dolcezza e un certo tepore e poi di tornarci in inverno, quando l'aurora boreale colpisce violentemente i suoi cieli con lampi viola, verdi e gialli.
Leknes può essere una buona base. Sta a te decidere se fare di questo percorso un rilassante viaggio nel tempo o se farne un'avventura a piedi, in bici o in moto.
Da Leknes si può partire per arrivare fino ai fiordi nelle punte estreme delle Lofoten, dove microscopici villaggi di pescatori vivono da centinaia di anni silenziosamente. Li vedi farsi strada fra le rocce e protendersi verso le piccole insenature, ognuno con un suo colore che ricopre tutte le casette di legno consunto dal tempo e dalla salsedine. Ogni caseggiato si distingue: rosso per il villaggio di A, quello più a sud, da cui puoi ammirare tramonti che tingono di lilla e rosa il cielo sfiorando dolcemente la linea azzurro pastello dell'orizzonte. Qui si può rivivere l'atmosfera di un villaggio di pescatori del 1800: distilleria di olio di fegato di merluzzo, rorbu (tipiche cabine dei pescatori in cui si può alloggiare), granaio, rimessa per le barche, fucina. Ad A è bello arrivare alla fine, dopo aver percorso tutte le isole – collegate da ponti che sembrano montagne russe perché seguono la morfologia indomabile del territorio, o da gallerie sottomarine – come tappa finale, intensa e sorprendente.
Possibile che qui la 'civiltà' non arrivi? Ogni gesto dell'uomo è cadenzato dalla luce. I pescatori li vedi tornare verso sera e al tramonto pulire sul molo il risultato del loro duro lavoro. Il rumore di centinaia dei gabbiani rompe il silenzio. In questa punta estrema si può sostare una notte nelle semplici cabin o accamparsi in tenda sul fiordo e cuocere il pesce, non senza aver fatto una scorta di birra norvegese, che è eccellente e antica, visto che i vichingi producevano grandi quantità di orzo.
Prima di arrivare all'estremo sud è obbligatorio raggiungere il Lofotr Vikingmuseum, a Borg. In questa parte più dolce delle isole regnava, oltre 1000 anni fa, uno dei più potenti capi vichinghi della Norvegia del Nord. La sua residenza è stata ricostruita in scala reale, per una lunghezza di 83 metri. L'odore del fuoco del camino riempie l'aria mentre si ammirano i gioielli e i reperti di artigianato. Alla darsena si trova la nave vichinga.
Percorrendo le strade che assecondano l'andamento tortuoso delle coste e dei fiordi non si finisce di incontrare scorci che ti lasciano senza fiato. La natura è selvaggia, ribelle, potente e lancia all'uomo un messaggio chiaro: qui, in questi luoghi, nessuno potrà mai sopraffarla e mutarla. Semmai sarà l'essere umano a dovercisi adattare, in punta di piedi....
Ogni angolo è la porta verso qualcosa di ignoto. Ogni punto può essere un sentiero segreto, non battuto. Impervio ma che alla fine ti premia con un panorama che non ti saresti mai aspettato. E' la terra delle sorprese, che regala emozioni mai provate a chi ha la volontà di scoprirla. Come un regalo per il viandante è la spiaggia di Kvalvika. Un tratturo di tre chilometri che si insinua in un fiordo e poi sale faticosamente ti fa ridiscendere per aprirti la strada, all'improvviso, fra enormi sassi, su una piccola spiaggia di sabbia bianca e finissima, lambita da un mare cristallino. Questo è un luogo in cui, in agosto, il sole tramonta tardissimo. E i viaggiatori più sportivi affrontano la scalata con zaini e bambini al seguito, anche piccolissimi, per passare la notte in quel lembo di sabbia baciata dal sole.
Ma di spiagge caraibiche le Lofoten sono piene. Ramberg è quella più grande. Questa volta, percorrendo la E10 – la strada che attraversa tutte le isole - l'arenile appare all'improvviso e si allunga per più di un chilometro affacciandosi in un mare trasparente e placido e perdendosi tra i monti dolomitici.
Le isole sono un groviglio di stradine che portano ai paesi di pescatori. Nusfjord, dalle capanne gialle, sorge in un fiordo appartato che racchiude specchi d'acqua verde smeraldo. E poi c'è Reine, il centro più grosso, prima di A. Non ci sono piazze. Solo una strada che si collega al molo, circondato dalle casette rosso mattone posate su palafitte, da cui si parte per escursioni marine, pesca, giri in canoa.
Sono luoghi solitari, silenziosi, cristallizati. Non c'è vita nottura. Solo qualche ristorante o qualche rivenditore di baccalà e granchio reale che ti fa mangiare entro le otto di sera. Il cibo è semplice ed eccellente.
Risalendo verso Nord si arriva a Henningsvaer. Chiamarla la Venezia delle Lofoten, come fanno in molti, è riduttivo e non rende giustizia all'unicità di questo posto incantato. Il villaggio è formato da diverse isolette, collegate alla terraferma tramite ponti. Oggi è la più turistica ma non ha perso la sua bellezza. E' uno spettacolo al tramonto, con le sue botteghe artigiane, i suoi ottimi ristorantini sul molo, le sue gallerie. Le montagne alle spalle sono perfette per escursioni e arrampicate.
Da questo punto si può continuare verso la parte alta delle isole, arrivando a Svolvaer, il centro che sembra farti ritornare in contatto con la realtà. La Svolvaergeita è il simbolo della cittadina ed è una vera sfida per gli scalatori. Ma da questo paese si può partire anche per un safari fotografico su veloci gommoni, a caccia di aquile reali che raggiungono quasi tre metri di apertura alare, balene e altri cetacei oppure far parte di un equipaggio di pescatori per catturare merluzzi.
Prima di ripartire non si può evitare di visitare uno stabilimento per la lavorazione del baccalà e per l'allevamento del salmone (nei pressi di Leknes ce n'è uno importante). Una garanzia per un alimento che ancora può essere mangiato con tranquillità, per la purezza delle acque e dell'aria dei posti in cui viene prodotto .
Visitare Expo: più facile a dirsi che a farsi. Ecco una carrellata di situazioni per capire cosa aspettarsi veramente da una giornata tipo tra i padiglioni di questa Esposizione Universale.
Di Chiara Marando – Sabato 05 Settembre 2015 - (guarda la gallery in fondo all'articolo)
Decidere quando andare ad Expo è un po’ come scegliere il giorno e l’ora giusti per una ”partenza intelligente”: si tirano i dadi e si tenta la fortuna. Solo che la fortuna non è utile esclusivamente all’ingresso, che anzi può essere addirittura rapido, bensì nel corso dell’intero giro turistico.
Ma andiamo con ordine e proviamo ad analizzare una giornata tipo da visitatore all’interno di questo enorme “parco giochi” mediatico.
Non si discute sull’impatto scenico che conquista già ad una prima occhiata, ci si trova catapultati in un universo parallelo che racchiude parte del mondo, un brulicare di nazionalità che si avvicendano tra i vari padiglioni, bandiere di culture che si esprimono in architetture originali e fantasiose. La parola d’ordine non è tanto “essere”, piuttosto “stupire” per raccontare l’eccezionalità racchiusa in ogni Paese.
Quindi, ecco che dopo un momento di panico da smarrimento si afferra la cartina e si decide da dove cominciare. Bene, prima di buttarsi nel turbinio di gente il percorso quasi obbligato giunge in aiuto e conduce nel Padiglione 0, quello dell’ONU. Un’enorme biblioteca in legno a parete accoglie i visitatori e mostra loro una metafora visiva del “Sapere Universale” per poi lasciare spazio, nelle sale successive, ad un excursus sul genere umano ed il suo rapporto con il cibo: conservazione, coltivazioni protette, consumismo e spreco.
Ma la cartina con l’elenco delle “attrazioni” è ancora lì tra le mani e, terminato questo giro iniziale, è praticamente impossibile non consultarla, pena l’essere recuperati chissà dove da un cane San Bernardo verso l’orario di chiusura.
Certamente chi decide di esplorare Expo ci arriva già con qualche idea su quali padiglioni visitare ma, ahimè, la realtà potrà dimostrarsi molto più crudele: le code non perdonano.
No, non si tratta di un bollettino di guerra ma è giusto evidenziare una mancanza estremamente importante in fatto di organizzazione, ovvero che non può essere umanamente sostenibile il sopportare ore di coda in piedi sotto il sole per riuscire ad entrare in quelli che vengono considerati i padiglioni più meritevoli. Tutto questo non solo riduce drasticamente le possibilità di visita, ma è causa di veri e propri collassi. E poi diciamolo, che cosa ci sarà mai di così strepitoso da vedere per meritare una tale fatica?
A onor del vero, molti Paesi sono riusciti a realizzare dei veri e propri capolavori emozionali, racconti che parlano di territori, usi e costumi, popolazioni ed , ovviamente, cibi tipici e specialità strettamente legate alla loro terra. Per farlo sono stati scelti strumenti diversi: pannelli descrittivi, foto, filmati, ologrammi, musica, composizioni create con elementi naturali, proiezioni e spettacoli. L’innovazione si sposa con la tradizione e da vita ad un viaggio della conoscenza.
Quindi quali sono i padiglioni da visitare?
In realtà non c’è una vera e propria regola, ma il consiglio è di non escludere a priori i meno vistosi e monumentali perché possono regalare piacevoli esperienze, nonché far scoprire caratteristiche meno conosciute delle diverse nazionalità. E’ il caso dell’Inghilterra che ha scelto un alveare gigante per raccontare l’importanza delle api nel suo ecosistema, oppure dell’Austria che propone una camminata tra i boschi che caratterizzano le sue montagne, un inno all’aria pura ed all’attenzione verso la natura.
Inutile dire che la via dedicata alle regioni italiane non può mancare. La carrellata si conclude con il Padiglione Italia e, soprattutto, con l’ormai famoso Albero della Vita, simbolo di questa Esposizione Universale. Ecco, il vederlo illuminato ed assistere allo spettacolo serale di luci, acqua e musica fa venire la pelle d’oca.
Ritornando al tour, una menzione particolare, anche per l’organizzazione e le tempistiche, va alla Corea del Sud che, grazie a straordinarie trovate tecnologiche, è riuscita a trasformare poeticamente il suo personale concetto della filosofia “Nutrire il Pianeta”. Segue il Marocco che, con grande sensibilità, narra la storia delle sue tradizioni passando tra i vari territori e prodotti che ne rappresentano l’identità.
Poi ci sono i più ricercati, e qui la pazienza per l’attesa non è mai troppa: parlo ad esempio del Giappone, dove la delicatezza di una narrazione ricercata accompagna in un cammino alla scoperta delle radici culturali e gastronomiche; degli Emirati Arabi Uniti, la cui struttura ha pareti in sabbia increspata dal vento alte 12 metri; della Francia, che ricorda nella forma quella del mercato coperto, luogo simbolo della cultura alimentare francese; della Cina, il cui padiglione rispecchia l’atteggiamento di integrazione e rispetto del popolo nei confronti della natura.
A tutto questo si aggiunge la possibilità di gustare le diverse specialità perché, alla fine di ogni tour, ad attendere gli avventori ci sono ristoranti e bar che propongono cibo tipico take away, oppure pietanze più elaborate da mangiare comodamente seduti al tavolo.
Purtroppo, anche in questo caso, una scelta meticolosa è d’obbligo perché alla domanda frequente «Offrono qualcosa da mangiare giusto come assaggio?», la risposta è un secco «NO». Fin qui però nulla di strano, solo che i prezzi esposti risultano veramente esagerati a fronte di porzioni estremamente ridotte che possono essere considerate dei veri finger food. Quindi, un controsenso in piena regola che ben dimostra la volontà di sfruttare in tutto e per tutto quella che costituisce la “gallina dalle uova d’oro” del momento.
Ma poi, sarà oro zecchino oppure splendida e vistosa bigiotteria?