Per fortuna che ci sono i Carabinieri, così come la Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco e tutte le altre forze dell'ordine, ma in questa circostanza è un uomo dell'Arma che si è distinto.
Di Lamberto Colla Parma 21 marzo 2019 - I fatti ormai sono noti, un senegalese naturalizzato italiano, perfettamente integrato al punto di essere abilitato alla guida di un mezzo per il trasporto di ragazzini, ha sequestrato 51 giovanissimi, legandogli le mani con i nastri da elettricista dopo aver sequestrato i loro cellulari. Direzione Linate dove aveva intenzione di compiere una strage di innocenti per vendicare le morti in mare.
Se quanto era nella mente di Ousseynou Sy, il 47enne sequestratore e probabile terrorista di origini senegalesi, non è andato in porto lo si deve a due fattori imprevedibili:
1. la astuzia coraggiosa del ragazziono che ha finto di non possedere il cellulare riuscendo quindi a chiedere i soccorsi;
2. il coraggio e la prontezza di riflessi del carabiniere che dopo avere intercettato il mezzo l'ha speronato e immediatamente si è scagliato a mani nude sul mezzo, spaccando i vetri e le sue stesse mani, ma portando a casa la vita a 51 ragazzini mentre l'autobus andava a fuoco, dopo che il delinquente aveva cosparso gli interni di liquido infiammabile e poi appiccato il fuoco.
Nell'arco di 40 minuti tutto il dramma si è risolto positivamente senza l'intervento delle forze speciali, ma solo grazie alla professionalità e dedizione di quegli operatori della sicurezza che quotidianamente presidiano le nostre strade, i quartieri, le autostrade, sempre pronti a intervenire per salvare la pelle a qualcuno con il rischio di lasciarci la loro.
Ebbene, dopo che tutto si è concluso positivamente, ecco che i soloni della politica e del giornalismo partiticizzato inizano a tamburellare contro Salvini, contro la politica dell'immigrazione voluta da Salvini ma sostenuta dalla maggioranza dei cittadini, almeno a detta dei sondaggi.
Così in primo piano passano le accuse di natura strettamente politica e non la celebrazione delle forze dell'ordine che hanno saputo rispondere con prontezza, tempestività, coraggio e assumendosi enormi responsabilità personali.
Se qualcosa fosse andato storto avremmo dovuto assistere a qualche processo, non solo mediatico, al gruppo di intervento dell'Arma e ai loro superiori. Le cronache ne avrebbero parlato per giorni e giorni mentre oggi, a operazione conclusa con ben 51 giovani vite salvate, della prodezza di questi uomini in divisa nera con guarnisioni rosse e argentate, già non se ne parla più.
Credo che il famoso giornalista Gad Lerner avrebbe potuto spendere parole positive verso l'Arma invece di cogliere l'ennesima occasione per colpire chi non la pensa come la parte politica di sua appartenenza. La "follia criminale del cittadino italiano" - commenta il giornalista - è semplicemente "l'esito di una contrapposizione isterica che manifesta ostilità agli immigrati additandoli come privilegiati, negando le loro sofferenze e la loro umanità".
Lerner ha cantato quasi subito ma presto molti altri si aggiungeranno al coro mentre il Carabiniere "eroe" tornerà di pattuglia augurandosi che non gli accreditino il conto della "gazzella" incidentata nello speronamento.
Poi qualcuno indagherà e, auguriamoci, condannerà coloro che hanno omesso di informare del passato criminale dell'autista, tra i cui reati annovera guida in stato di ebbrezza, quando pare già lavorasse per la compagnia attuale, e di violenza sessuale.
Se questo era una risorsa integrata, figuriamoci gli altri! No comment,