Infrastrutture ferme, mercato del lavoro in perdita e sviluppo del Paese bloccato: l'analisi dell'Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro sugli effetti della crisi del settore edile negli anni 2008-2018 e le proposte della Categoria per rilanciare occupazione e investimenti Dal 2008 al 2017 sono oltre 3,4 milioni i posti di lavoro persi nel settore delle costruzioni a livello europeo, di cui 539 mila solo in Italia. E mentre gli altri Paesi dell'area euro hanno visto, dopo la crisi, un aumento degli occupati nel settore edile, il Belpaese ha continuato a perdere posti di lavoro registrando un esiguo aumento di 5 mila unità nel 2017.
La flessione di mezzo milioni di occupati ha coinvolto principalmente i lavoratori italiani (-498 mila), specie i più giovani, mentre è nettamente inferiore tra gli stranieri extra-comunitari (-41 mila) e soprattutto tra gli stranieri comunitari, in gran parte romeni, che registrano una flessione di sole mille unità (-0,8%). Allo stesso tempo il lavoro irregolare nel settore è passato dall'11,4% del 2008 al 15,8% del 2016, rendendo l'edilizia il secondo settore produttivo, dopo quello agricolo, con il più alto livello di irregolarità.
Un fattore registrato soprattutto nel Mezzogiorno dove quasi un edile su quattro lavora in nero (23,7%); quota che scende al 27,9% nelle regioni del Centro e al 10,4% in quelle del Nord. A causare il crollo dei posti di lavoro la flessione degli investimenti: negli anni presi in considerazione si registra una diminuzione di oltre 70 miliardi di euro, di cui 65 solo nel comparto delle costruzioni. È la fotografia scattata dall'Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro nel report "Edilizia, una crisi inarrestabile" sugli effetti della crisi nel settore edile negli anni 2008-2018, che sarà presentato domani a Genova in occasione di "Verso il Festival del Lavoro", l'evento di anteprima della decima edizione del Festival del Lavoro, che si terrà a Milano dal 20 al 22 giugno 2019.
L'evento nel capoluogo ligure, organizzato dal Consiglio nazionale dell'Ordine e dalla Fondazione Studi, oltre a manifestare la vicinanza della Categoria alla città dopo il crollo del Ponte Morandi, vuole tenere alta l'attenzione sull'urgenza di un piano per ritornare a investire in infrastrutture per far ripartire economia e lavoro. La ripresa incompiuta dell'Italia, infatti, può essere attribuita principalmente ad investimenti insufficienti: la quota di PIL persa durante i nove anni di recessione economica è pari complessivamente a 8,1 punti percentuali e avrebbe incentivato la creazione di 1,2 milioni di posti di lavoro, con il conseguente abbattimento del tasso di disoccupazione. Dal report elaborato dall'Osservatorio di Categoria si osserva che a subire la contrazione più pesante, pari al 51,3%, sono gli investimenti per la realizzazione di nuove costruzioni, di opere pubbliche e di edilizia non residenziale privata. Una spinta al settore, anche a livello occupazionale, giunge dagli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture esistenti (+74%). Ad incentivare tali interventi per la riqualificazione del patrimonio edilizio gli incentivi fiscali, che hanno svolto un'azione anticiclica, anche se non risolutiva, rispetto alla recessione registrata nel settore.
Su 701 miliardi di euro investiti dal 2007 al 2017 in manutenzione straordinaria, 218 miliardi sono stati mossi dagli incentivi fiscali - pari al 31,1% del totale -, che per ciascun anno hanno attivato circa 300.000 posti di lavoro.
Si conferma quindi l'importante ruolo di rilancio del settore giocato dagli sgravi. Aumentare di circa 1 miliardo di euro gli sgravi fiscali – si evidenzia nel rapporto - permetterebbe di ridurre il costo del lavoro e di creare una domanda aggiuntiva diretta e indiretta di circa 2 miliardi e 292 milioni di euro, con una ricaduta complessiva sul sistema economico di 3 miliardi e 513 milioni di euro. Questo produrrebbe inoltre un incremento di circa 15-18 mila unità nette di lavoro, di cui 10-12 mila direttamente nel settore delle costruzioni e il restante nei comparti collegati.
"Investire in infrastrutture e ridurre il costo del lavoro sono le direttrici principali con cui fare ripartire l'economia italiana creando occupazione", ha commentato il Presidente della Fondazione Studi, Rosario De Luca. "L'esempio del Ponte Morandi ha drammaticamente sottolineato come il sistema delle infrastrutture viarie in Italia sia fermo da oltre 50 anni". "Sono rari gli esempi - ha continuato - sia di realizzazione di nuove costruzioni, sia di manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere pubbliche esistenti. Riprendere ad investire in questo settore significherà far ripartire l'economia, fare il bene delle aziende, dei lavoratori e dei cittadini italiani, che finalmente potranno godere di un Paese più moderno e sicuro", ha poi concluso.
(In allegato il documento completo dell'Osservatorio, scaricabile in pdf)
Annualità di stipendio per comprare casa oggi ne servono 6,2 mentre 10 anni fa 9,2.
L'acquisto della casa è una delle spese maggiori che le famiglie italiane devono sostenere. A livello nazionale si evince che sono necessarie 6,2 annualità di stipendio per comprare casa, sostanzialmente tante quante ne servivano l'anno scorso. La Capitale è la città dove occorrono più annualità (9,6) seguita da Milano con 9,2 annualità e Firenze con 8,5 annualità. La città dove servono meno annualità di stipendio è Palermo (3,7).
Effettuando un confronto a distanza di dieci anni, si evince che a livello nazionale la differenza è stata più consistente: infatti si è passati dalle 9,2 annualità nel 2008 alle 6,2 nel primo semestre del 2018. In questo lasso temporale Roma e Milano (-3,8 annualità) seguite da Bari (-3,7 annualità) e Napoli (-3,6) hanno avuto le variazioni più rilevanti.
NOTA METODOLOGICA
L'analisi condotta dall'Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa si basa sui dati relativi al prezzo al metro quadro di un immobile medio usato, raccolti dalle agenzie affiliate delle Grandi Città, riferiti al primo semestre 2018 sulle retribuzioni contrattuali annue di cassa per dipendente, (al netto dei dirigenti) a tempo pieno per attività economica e contratto, al lordo delle trattenute fiscali e previdenziali, ricavate dalla banca dati ISTAT. Si è inoltre ipotizzato che il reddito fosse destinato interamente all'acquisto di un'abitazione di 85 mq. In questa analisi il valore finale della retribuzione è stato ottenuto da una stima.
L'impresa parmigiana Pizzarotti firma il contratto per la costruzione del "New maternity hospital", il secondo ospedale più grande tra quelli in via di realizzazione in Kuwait.
Parma, 28 ottobre 2016
L'impresa parmigiana Pizzarotti - tra le prime quattro imprese di costruzioni italiane - si aggiudica un nuovo importante progetto di edilizia sanitaria. E' stato infatti firmato il contratto per il nuovo maxi cantiere che sorgerà in Kuwait per la costruzione del "New maternity hospital", il secondo ospedale più grande tra quelli in via di realizzazione in Kuwait. Un edificio di oltre 200.000 metri quadrati destinato ad accogliere giovani madri degenti e neonati che richiedano un trattamento di terapia intensiva. Una struttura che consolida l'esperienza a livello internazionale nel settore dell'edilizia ospedaliera dell'azienda parmigiana. Il valore complessivo e' di 220 milioni di dinari kuwaitiani, pari a circa 660 milioni di euro e ospiterà più di 800 posti letto.
Seminario gratuito intitolato "La gestione dei rifiuti nel settore edile e nelle costruzioni" in programma oggi, lunedì 14 dicembre dalle 18.30 presso la sede provinciale di CNA, a Modena, in via Malavolti 27. La presenza di un esperto come Flavio Balestri, permetterà di inquadrare i principali adempimenti che sono da osservare per una corretta gestione in materia di rifiuti nel settore delle costruzioni offrendo agli intervenuti la possibilità di porre domande e di illustrare situazioni di quotidiana operatività. -
Modena, 14 dicembre 2015 -
La gestione dei rifiuti in ambito edile è materia tanto importante quanto delicata. Un argomento, secondo CNA Costruzioni, meritevole di un particolare approfondimento. Ed è proprio attorno a questo tema che si svilupperà il seminario intitolato "La gestione dei rifiuti nel settore edile e nelle costruzioni" in programma oggi, lunedì 14 dicembre dalle 18.30 presso la sede provinciale di CNA, a Modena, in via Malavolti 27.
"Con questo incontro – spiega Paolo Vincenzi, presidente di CNA Costruzioni - seminario, oltre a fare il punto sulla gestione e sul trattamento dei rifiuti nel settore delle costruzioni, verranno analizzati, nello specifico, casi concreti che si presentano ogni giorno agli imprenditori che operano nei cantieri edili".
Inerti e rifiuti derivanti dalla demolizione di edifici, sottoprodotti, materiali per i quali è possibile il loro riutilizzo, residui delle lavorazioni dei materiali lapidei, raccolta dei rifiuti per l'avvio a recupero o smaltimento, la nuova disciplina sulla gestione delle terre e rocce da scavo, anche alla luce delle novità introdotte dal Consiglio dei Ministri del 6 novembre scorso: queste sono alcune delle numerose problematiche e casistiche concrete che saranno discusse nel corso del seminario.
La presenza di un esperto come Flavio Balestri, permetterà di inquadrare i principali adempimenti che sono da osservare per una corretta gestione in materia di rifiuti nel settore delle costruzioni offrendo agli intervenuti la possibilità di porre domande e di illustrare situazioni di quotidiana operatività.
Ai partecipanti sarà consegnata una scheda che riassume gli obblighi e le problematiche legate alla gestione dei rifiuti nel settore edile e delle costruzioni.
La partecipazione al seminario è gratuita.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Riforma degli appalti in discussione alla Camera. Il presidente responsabile di CNA Costruzioni Modena, Paolo Vincenzi: "Accolte alcune richieste dell'Associazione per favorire la partecipazione delle PMI del territorio, ma vanno rivisti i portali Mepa e IntercentER." -
Modena, 24 novembre 2015 -
"La riforma degli appalti, che è in discussione alla Camera – dichiara il presidente responsabile di CNA Costruzioni Modena, Paolo Vincenzi - va nella direzione di cogliere le richieste che da tempo stiamo avanzando a tutti i livelli istituzionali. Proposte che ribadiremo, quando saremo consultati per portare il nostro contributo alla realizzazione del nuovo sistema. Siamo soddisfatti nel constatare alcune significative aperture contenute nel progetto di riforma del codice degli appalti e, ancor di più, nel vedere riconosciute alcune delle proposte che come CNA abbiamo già più volte avanzato in diverse sedi, dal 2014".
Da tempo infatti l'Associazione si batte, innanzitutto per lo "spacchettamento" in lotti dei grandi appalti in modo da consentire la partecipazione a un numero maggiore di piccole imprese locali e per l'eliminazione del massimo ribasso negli appalti, per evitare offerte anomale e privilegiare la qualità dei lavori.
"Il testo del disegno di legge è in generale positivo – aggiunge Vincenzi – perché dovrebbe facilitare le condizioni di accesso agli appalti delle PMI, incentivando la suddivisione dei lotti e regolamentando i subappalti. Apprezziamo la scelta del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa nei progetti oltre i cinque milioni di valore, a patto che non si ricada nel perverso meccanismo del massimo ribasso. E ci piace che, al di sotto di questa soglia, e nei progetti semplici, la stazione appaltante possa affidare il lavoro anche con il criterio del massimo ribasso, in presenza di un progetto esecutivo, che difficilmente potrà determinare variazioni in corso d'opera".
Nota dolente, invece, per i portali Consip/Mepa ed IntercentER: "La normativa della spending review ha reso obbligatorie dal 2013 – conclude il presidente di CNA Costruzioni - procedure di registrazione alle piattaforme Consip/Mepa ed IntercentER per le ditte che intendono erogare servizi e forniture alle pubbliche amministrazioni. Queste procedure informatizzate hanno creato diversi problemi alle ditte ed alle P.A. stesse, non hanno semplificato le prassi come si erano proposte, a causa di programmi poco snelli ed intuitivi, aumentando i costi per le imprese in termini di tempo e risorse anziché ridurli. Inoltre, i criteri degli inviti alle gare da parte della P.A., vengono in alcuni casi effettuati senza una metodologia coerente con la normativa. Auspichiamo, dunque, che il testo definitivo della riforma preveda dei correttivi che attuino concretamente la semplificazione normativa, ad esempio unificando le piattaforme regionali in un'unica nazionale o facendole dialogare tra di loro in modo che le imprese abbiano un unico interlocutore".
In attesa della definitiva approvazione della riforma, spetta agli enti locali fare la propria parte. "Diverse amministrazioni comunali modenesi non si sono ancora adeguate alle norme sulla centralizzazione degli appalti scattate a inizio novembre, una lacuna che potrebbe determinare addirittura il blocco degli appalti sino a 40.000 euro, almeno sino a fine anno. Si tratterebbe di una situazione davvero difficile da spiegare alle imprese e alle comunità", commenta Vincenzi.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
In sette anni perso oltre il 35% del fatturato, ma mancano iniziative di sostegno al settore, penalizzato, al contrario, dalle nuove norme come
lo "split payment" -
Modena, 2 febbraio 2015 -
Nel giro di sette anni l'edilizia modenese ha lasciato sul campo il 35,5% del proprio fatturato. E se qualcuno pensa che la crisi sia finita, basta citare la flessione del 10,9% che il settore delle costruzioni ha segnato a giugno 2014 rispetto a dodici mesi prima, dati certificati dalla minuziosa analisi dell'indagine TrendER di CNA regionale.
"Un simile calo di fatturato ha una conseguenza diretta in termini di chiusure di aziende e perdita di occupazione. E anche se poi molti lavoratori tentano la carta dell'attività in proprio, il risultato netto di questo processo è il depauperamento della professione". E' un vero e proprio grido di allarme quello lanciato da Paolo Vincenzi, presidente di CNA Costruzioni Modena, per la crisi pluriennale che condiziona un settore che ha importanti ricadute su tutta l'economia. "Edilizia ferma significa anche un rallentamento degli investimenti nel settore e quindi conseguenze negative anche per l'industria estrattiva o la meccanica, tanto per fare un paio di esempi".
Come uscire da questa impasse? "Servono investimenti – continua Vincenzi – a cominciare dal settore pubblico. Pensiamo alla tutela del territorio, e noi sappiamo quali siano le implicazioni dell'assenza di manutenzione dei fiumi e delle montagne, ad esempio. Non meno importante è l'edilizia scolastica, e la riqualificazione delle città. Azioni per lee quali esistono anche risorse, la cui utilizzazione, però, è spesso ostacolata dalla burocrazia e da vincoli ispirati dalle norme per la finanza pubblica, come il patto di stabilità".
E' paradossale, secondo il presidente degli edili di CNA, chiedere ai cittadini e alle imprese di investire, quando al contrario le istituzioni sono le prime a tagliare. Si tratta di una linea di rigore a senso unico che non fa certo bene all'economia nel suo complesso e al settore costruzioni in particolare.
"Come se ciò non bastasse, le recenti norme introdotte dalla Finanziaria vanno a rendere sempre più difficile la vita delle imprese che, malgrado la crisi, in questi anni hanno resistito". E' il caso dello "split payment" e del "reverse charge", due norme che prevedono che l'azienda non riscuota l'iva dal cliente (il pubblico nel caso dello "split", il privato per ciò che riguarda il "reverse") ma che debba attendere il rimborso da parte dell'erario, se a credito.
"Ciò significa meno liquidità da parte delle imprese, e un livello di burocrazia ancora maggiore, per tutti gli adempimenti necessari al rimborso".
Una complicazione che si aggiunge al raddoppio, dal 4 all'8%, della ritenuta applicata sui bonifici bancari collegati alle operazioni di ristrutturazione ed efficientamento energetico delle abitazioni e degli immobili delle imprese, l'unica modalità di pagamento ammissibile per avere diritto alle relative detrazioni fiscali.
"La banca dati degli studi di settore dimostra che su 100 euro di ricavi il reddito per l'impresa è intorno ai 10 euro. Portare all'8% la ritenuta significa, per le imprese, anticipare l'80% di quest'ultima allo Stato. Reddito che dovrebbe servire, tra l'altro, a pagare i dipendenti ed i fornitori. L'effetto di questo provvedimento, dunque, potrebbe essere quello di costringere le imprese a presentarsi in banca per reperire la liquidità necessaria ad onorare i propri impegni, con le difficoltà ed i costi ben noti a tutti".
"Si tratta – conclude Vincenzi – di norme davvero inique, che vanno in direzione opposta al sostegno del settore, che, al contrario, avrebbe bisogno di misure fiscali agevolative, ad esempio a favore delle giovani coppie, e di un allentamento del patto di stabilità che favorisca la ripresa degli investimenti".
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Ristrutturazioni e risparmio energetico: la manovra raddoppia l'importo della ritenuta sui bonifici bancari -
Modena, 6 novembre 2014 -
CNA lo aveva sottolineato, commentando la Legge di Stabilità: una manovra in grado di rappresentare un'inversione di tendenza rispetto al passato, a patto che gli investimenti previsti non vengano alimentati da nuove tasse e meccanismi in grado di penalizzare le imprese. Purtroppo, invece, questo rischio si va materializzando ai danni delle pmi dell'edilizia, il settore che più sta pagando la crisi.
La Legge di Stabilità, infatti, ha raddoppiato dal 4 all'8% la ritenuta applicata sui bonifici bancari collegati alle operazioni di ristrutturazione ed efficientamento energetico delle abitazioni e degli immobili delle imprese, l'unica modalità di pagamento ammissibile per avere diritto alle relative detrazioni fiscali. "Una sberla da 920 milioni di euro – commenta Paolo Vincenzi, presidente di CNA Costruzioni di Modena, che mina una situazione di liquidità già precaria per le imprese dell'edilizia".
La gravità di questo prelievo è testimoniata paradossalmente dallo stesso fisco. "La banca dati degli studi di settore dimostra che su 100 euro di ricavi il reddito per l'impresa è intorno ai 10 euro. Portare all'8% la ritenuta significa, per le imprese, anticipare l'80% di quest'ultima allo Stato. Reddito che dovrebbe servire, tra l'altro, a pagare i dipendenti ed i fornitori. L'effetto di questo provvedimento, dunque, potrebbe essere quello di costringere le imprese a presentarsi in banca per reperire la liquidità necessaria ad onorare i propri impegni, con le difficoltà ed i costi ben noti a tutti".
"Un dubbio sorge spontaneo – chiosa Vincenzi – che si voglia creare un credito d'imposta a favore delle imprese talmente elevato da renderne difficile e costoso il recupero, visto che lo Stato è un attento riscossore ma un poco puntuale pagatore. E non vengano a raccontare che l'aumento della ritenuta serve a combattere l'evasione. Per combattere l'evasione è sufficiente una ritenuta dello 0,1%: tanto basta alle banche per comunicare all'Agenzia delle entrate il pagamento effettuato all'impresa".
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Si è aperta con una buona notizia la due giorni iniziata questa mattina al Tecnopolo promossa dalla CNA Reggio Emilia, l'Ordine degli Architetti di Reggio Emilia e il Tecnopolo sul tema "Riuso e rigenerazione urbana". Dallari, Cna: "Soddisfazione per una decisione che rilancerà il comparto delle costruzioni e il mercato interno" -
Reggio Emilia, 10 ottobre 2014 -
"Siamo molto soddisfatti – dichiara il Presidente provinciale CNA Nunzio Dallari - per l'annuncio, di appena 48 ore fa, del Vice Ministro dell'Economia, Enrico Morando, di riconfermare per i prossimi tre anni gli incentivi per le ristrutturazioni nelle attuali proporzioni del 50 per cento per le ristrutturazioni e del 65 per cento per gli efficientamenti energetici".
Si è aperta con una buona notizia la due giorni iniziata questa mattina al Tecnopolo promossa dalla CNA Reggio Emilia, l'Ordine degli Architetti di Reggio Emilia e il Tecnopolo sul tema "Riuso e rigenerazione urbana".
"Un bel modo di cominciare la nostra iniziativa – aggiunge Dallari - che ha tra i suoi obiettivi quello di affrontare uno dei temi strategici per il rilancio del settore edile, ovvero la riqualificazione del patrimonio edilizio diffuso. La tavola rotonda di domani sarà l'occasione per approfondire questo tema e aprire un tavolo di confronto con la programmazione sull'urbanistica avviata dalla nuova amministrazione comunale".
Sabato 11 ottobre, infatti, dalle 9 alle 13 il Centro Internazionale Loris Malaguzzi ospiterà un convegno pubblico nel quale dopo i saluti di Nunzio Dallari, e dell'Arch. Walter Baricchi, Presidente provinciale Ordine degli Architetti PPC Reggio Emilia, interverrà l'Arch. Lorenzo Bellicini, Direttore CRESME, che parlerà degli scenari di mercato e delle opportunità di rigenerazione urbana. A seguire ci sarà la tavola rotonda sul tema: "Le potenzialità del RiUSO tra deburocratizzazione e semplificazione", insieme ad autorevoli esponenti istituzionali, come l'Assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Reggio Emilia Alex Pratissoli, e della filiera tecnica tra cui Aimone Storchi, presidente Reggio Emilia Innovazione.
"Siamo sicuri – conclude il Presidente CNA – che efficientamento energetico e rigenerazione urbana siano gli strumenti principali in grado di contribuire al riavvio della domanda interna, allo sviluppo e all'occupazione, con effetti positivi sul fronte delle entrate".
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Scenari e opportunità per la filiera delle costruzioni nella due giorni promossa da CNA, Ordine degli Architetti e Tecnopolo -
Reggio Emilia, 8 ottobre 2014 -
Parola d'ordine: rigenerare. Venerdì 10 e sabato 11 ottobre Reggio Emilia sarà al centro di una due giorni dedicata al tema del "RiUso e rigenerazione urbana", promossa da CNA Reggio Emilia, Ordine degli Architetti di Reggio Emilia in rappresentanza dell'area tecnica delle professioni e Tecnopolo, con il sostegno di Banca Mediolanum e Bertani Spa.
Tanti i relatori del mondo accademico, professionale e istituzionale che si avvicenderanno nei numerosi incontri pensati per coinvolgere tutta la filiera del comparto edile: dalle aziende di costruzioni e impiantistica a architetti, ingegneri, geometri, periti industriali e amministratori di condominio. Esperienze e prospettive di riuso a Reggio Emilia e in Emilia Romagna, innovazione tecnologica, soluzioni finanziarie per la riqualificazione, casi di studio e sperimentazioni nazionali e internazionali, alcuni dei temi che saranno approfonditi.
Nello specifico, la prima giornata venerdì 10 ottobre si svolgerà interamente al Tecnopolo di Reggio Emilia – Piazzale Europa, Area Ex Officine Reggiane capannone 19 – dalle 9 alle 18 e prevede tre seminari tecnico-informativi riservati agli addetti ai lavori.
Nella mattinata di sabato 11 ottobre si terrà un convegno aperto al pubblico, dalle 9 alle 13, presso la Sala conferenze del Centro Internazionale Loris Malaguzzi – Via Bligny, 1 – durante il quale, dopo i saluti di Nunzio Dallari, Presidente provinciale CNA, e l'Arch. Walter Baricchi, Presidente provinciale Ordine degli Architetti PPC Reggio Emilia, interverrà l'Arch. Lorenzo Bellicini, Direttore CRESME, che parlerà degli scenari di mercato e delle opportunità di rigenerazione urbana, con un focus sulle utilità e i vantaggi offerti dai fondi europei.
A seguire una tavola rotonda incentrata su: "Le potenzialità del RiUSO tra deburocratizzazione e semplificazione", alla quale prenderanno parte Aimone Storchi, Presidente Fondazione Reggio Emilia Innovazione, Alex Pratissoli, Assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Reggio Emilia, Stefano Landi, Presidente della Camera di Commercio, Leopoldo Freyrie, Presidente Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C., Ferdinando De Rose, Coordinatore Nazionale Costruzioni CNA, Edoardo Zanchini, Vice Presidente LEGAMBIENTE, Sergio Santini, Vice presidente nazionale ANACI, Elisa Valeriani, Presidente ERVET.
"La nostra iniziativa – spiega il Presidente CNA Nunzio Dallari - è nata dall'esigenza di dare voce al comparto edile, uno dei settori più colpiti dalla crisi economica, tanto più nella nostra provincia, che ha basato parte della sua ricchezza sul settore delle costruzioni. Riteniamo sia indispensabile dare nuovo impulso all'edilizia tradizionale: non è più tempo di costruire, dobbiamo ri-costruire valorizzando il patrimonio esistente. In questo la politica deve darci una mano con più incentivi e meno tassazione".
"Gli obiettivi – aggiunge l'Arch. Walter Baricchi – sono molteplici: per prima cosa affrontare uno dei temi strategici per il rilancio del settore edile puntando sul patrimonio edilizio diffuso; in secondo luogo, mettere in atto una sinergia con il Tecnopolo orientata alla sostenibilità e rafforzare i rapporti di rete nell'ottica della progettazione integrata tra la filiera tecnica, ovvero architetti, ingegneri, geometri, periti, e le imprese. Infine, aprire un tavolo di confronto con la programmazione sull'urbanistica avviata dalla nuova amministrazione comunale".
Per maggiori informazioni e prenotazioni obbligatorie gli Associati CNA possono rivolgersi alla Segreteria organizzativa rif. Daniela Nasi tel. 0522-356380, email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Per gli Ordini di Architetti, Geometri, Ingegneri, Periti industriali rivolgersi alle rispettive segreterie.
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Lunedì 29 settembre, dalle ore 16.00, convegno gratuito organizzato da CNA Modena in collaborazione con CRESME sull'innovazione nella filiera edile -
Modena, 24 settembre 2014 -
L'analisi della situazione congiunturale del settore edile, a livello nazionale ma soprattutto nella realtà modenese, serve come spunto per definire una linea di sviluppo che passa necessariamente attraverso un percorso d'innovazione basato sull'integrazione tra i diversi attori della filiera delle costruzioni. Questo è l'obiettivo del convegno organizzato da CNA che si terrà lunedì 29 settembre, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, presso la Sala Leonelli della Camera di Commercio di Modena.
L'innovazione di processo verrà resa ancor più evidente nelle sue potenzialità grazie a uno strumento come il B.I.M. (Building Information Modeling): un sistema di progettazione integrata in 3D che, partendo dalle informazioni riguardanti un edificio o le sue parti, costringe a valutare tutti gli aspetti riducendo i rischi di errore (e quindi i costi), allargando la prospettiva al costo relativo all'intera vita utile di un immobile, invece che al solo investimento iniziale. Questo sistema innovativo rappresenta la strategia verso la quale CNA vuole puntare: una struttura che favorisce una visione globale d'insieme e l'integrazione dei vari soggetti che intervengo nella filiera edile.
Partecipano e promuovono il convegno tutti gli Ordini e i Collegi di professionisti, periti industriali, geometri e architetti, riconoscendo agli iscritti crediti formativi.
Dopo una prima parentesi introduttiva tenuta da Paolo Vincenzi (Presidente Unione Costruzioni CNA Modena) e Paolo Visentin (in rappresentanza dei professionisti), il relatore dell'incontro sarà Lorenzo Bellicini di CRESME, Centro Studi leader in Italia per il mercato delle costruzioni.
Il convegno è gratuito: per l'iscrizione basta registrarsi sul sito www.mo.cna.it oppure rivolgersi a Giorgio Falanelli allo 059-418546, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)