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Il riconoscimento, consegnato dall'assessore regionale al Turismo dell'Emilia-Romagna, Andrea Corsini, arriva nella quinta edizione del Soundtrack Stars Award, manifestazione che premia la migliore colonna sonora tra i film in concorso. Quest'anno in giuria anche la cantante Paola Turci

Bologna – Al musicista romagnolo Andrea Guerra va il premio alla carriera, per la sua attività di compositore di colonne sonore di film. Il riconoscimento è arrivato dalla giuria della quinta edizione del Soundtrack Stars Award, premio collaterale della 74a Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. A premiare il musicista e compositore di Santarcangelo di Romagna, è stato l'assessore regionale al Turismo dell'Emilia-Romagna, Andrea Corsini, durante una cerimonia svoltasi questo pomeriggio all'Hotel Excelsior del Lido di Venezia.

"E' con grande piacere- ha detto l'assessore Corsini- che consegno ad Andrea Guerra questo riconoscimento. Un artista della nostra terra, la cui carriera è stata segnata da importanti traguardi da un punto di vista artistico e che oggi viene premiata nell'ambito della prestigiosa Venezia74"

Il Soundtrack Stars Award valuta la migliore colonna sonora tra le opere in selezione ufficiale alla Mostra del cinema di Venezia, il film e l'artista che più avranno valorizzato la colonna sonora tra i titoli in concorso. La giuria, guidata quest'anno dal presidente Sngci, Laura Delli Colli, era formata da Antonella Nesi (Adnkronos), Stefania Ulivi (Corriere della Sera e Corriere.it) e Giuseppe Fantasia (Huffington Post): giurata d'eccezione la cantante Paola Turci.
Soundtrack Stars Award, nato da un'idea dell'agenzia Free Event, punta a valorizzare, da quest'anno insieme al Sngci e in collaborazione con Siae, il ruolo della musica nel mondo del cinema: l'edizione 2017 della manifestazione è stata sostenuta da By Creation e Garvan.

Andrea Guerra
Nato nell'ottobre del 1961 a Santarcangelo di Romagna, Andrea Guerra ha studiato composizione e arrangiamento a Bologna con il maestro Ettore Ballotta. Dopo essersi trasferito a Roma, Guerra ha iniziato la sua carriera componendo musica per documentari naturalistici. Guerra, che scrive anche colonne sonore per numerose serie e miniserie televisive, ha composto più di cento colonne sonore per film di vario genere, lavorando con registi quali Ettore Scola, Rob Marshall, Terry George, Griffin Dunne, Maneesh Sharma, Zhang Yuan, Gabriele Muccino. Ha collaborato anche con Ferzan Ozpetek, Giuseppe Bertolucci, Riccardo Milani, Roberto Faenza ed Emanuele Crialese.

Nel palmares un David di Donatello per la colonna sonora del film di Ferzan Ozpetek La Finestra di Fronte (2003): l'album della colonna sonora ha venduto più di 75 mila copie ed è diventata Disco d'oro, mentre il singolo "Gocce di memoria", scritto da Guerra e cantato da Giorgia, è stato una hit di successo in Italia, vendendo più di 120 mila copie e diventando Disco di platino. Guerra ha inoltre vinto due Italian Music Award, uno per la miglior composizione e un altro per il miglior arrangiamento.

Pubblicato in Arte Emilia

Con Spotlight, film di Tom McCarthy con Mark Ruffalo e Black Mass di Scott Cooper, con Johnny Depp, si racconta il lato oscuro di Boston, quello fatto di abusi su minori da parte di preti pedofili e quello dei gangster degli anni '70. -

Parma, 7 settembre 2015 - foto e testo di F.P. - tutte le foto in fondo alla pagina -

C'è una sola parola che può riassumere al meglio la seconda e la terza giornata della 72° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica: Boston.
La città del Massachusetts è lo sfondo di due film fuori concorso presentati in anteprima mondiale alla stampa: Spotlight e Balck Mass.
Due pellicole basate su storie vere che raccontano dell'altra faccia di Boston negli ultimi trent'anni: la città in cui il cittadino non può trovare vera giustizia a causa dei poteri forti che si annidano nel profondo del tessuto sociale.

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Spotlight

Thomas McCarthy è alla regia della pellicola che descrive una delle notizie che ha fatto più scalpore in assoluto nella storia del giornalismo d'inchiesta: la scoperta, da parte del reparto investigativo "spotlight" del Boston Globe, di abusi su minori da preti appartenenti alla diocesi di Boston e il sistematico insabbiamento da parte della Chiesa.
La storia viene raccontata esattamente come si è svolta, dai primi fatti segnalati nei primi anni settanta, fino al lancio della "bomba mediatica" nei primi giorni del 2002.
Un percorso tortuoso, narrato come solo la vecchia Hollywood sa fare, fatto di coraggio e di giornalismo d'altri tempi, ostacolato dalla fortissima influenza che la comunità Cattolica esercita nella città di Boston.
I personaggi di questo film sono magistralmente interpretati da un cast d'eccezione: Mark Ruffalo, Stanley Tucci, Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber e John Slattery.

Black Mass

Scott Cooper dirige questo film, tratto da una storia vera, che sembra rubato dalla scrivania di Scorsese: in una Boston anni '70, il Gangster James "whitey" Bulgar (Johnny Depp) stringe un accordo con il suo amico d'infanzia, ora agente FBI, Jonh Connolly per sgominare l'egemonia della mafia italiana nella città di Boston. Il risultato: Bulgar diventa collaboratore fornendo informazioni di pochissimo conto ottenendo in cambio l'immunità da parte dei FBI, così trasformandosi a colpi di pistola e mitragliatore nel gangster più potente di Boston.
Il Cast Hollywoodiano è di tutto rispetto e intorno a Johnny Depp gravitano Joel Edgerton, Benedict Cumberbatch, Dakota Johnson, Kevin Bacon, Sienna Miller.

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ll settantaduesimo Festival del Cinema di Venezia si è aperto con l'arrivo al Lido di Elisa Sednaoui, madrina del Festival, l'anteprima di "Everest" e un Red Carpet stellare. -

Parma, 3 settembre 2015 - testo e foto di F.P. - nella galleria in fondo alla pagina tutte le foto del nostro inviato al Festival -

Una parata di star ha sfilato davanti alla folla, in trepida attesa da ore per vedere i propri attori preferiti. Vere protagoniste sono state le aste per i selfie che svettavano e scattavano senza sosta.
Le prima giornata é iniziata con le foto a Elisa Sednaoui, madrina del Festival, prima arrivata al Lido (come vuole la tradizione), in contemporanea alla proiezione del film Everest e del suo cast da Blockbuster composto da Emily Watzon, Jacke Gyllenhaal, Josh Brolin e Jason Clarke. Poi é stato il momento di un Mostruo de mil cabezas (Il mostro dalle mille teste), pellicola messicana dai toni drammatici diretta da Rodrigo Plá e di Beasts of No Nation diretto da Cary Fukunaga (il regista delle siete TV True Detective).
In contemporanea cerimonia di apertura con il canonico Red Carpet e folla impazzita per Jacke Gyllenhaal. Ospite d'eccezione Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana.

Everest - Vertigini ad alta quota in 3D

In anteprima mondiale, la storia vera della spedizione di Rob Hall (Jason Clarke) alpinista esperto e organizzatore di tour guidati a pagamento per alpinisti intenzionati a scalare la vetta della montagna più alta del mondo.
Un'avventura raccontata esattamente come si é svolta grazie alla testimonianza del giornalista che ha preso parte alla spedizione, Jon Krakauer, lo stesso che ha raccontato la storia di Christopher McCandle da cui é stato girato Intothewild.
Due ore di panorami spettacolari ad alta quota in cui il punto di non ritorno tra follia e ambizione é veramente sottile: scelte difficili da condividere, errori umani ed emozioni tra passione, tenacia e desiderio di conquista come non si vedevano da diversi anni sul grande schermo.
Un cast di spicco, degno della Serie A hollywoodiana: Jason Clarke, Jake Gyllenhaal, Elizabeth Debicki, Josh Brolin, John Hawkes, Robin Wright, Sam Worthington, Keira Knightley, Emily Watson e Martin Henderson.
In sala da settembre.

Un monstruo de mil cabezas

Un caso di cronaca nera per Rodrigo Plá, al suo quarto film come regista. La storia di una donna stremata dal dilaniante tumore del marito quasi in fin di vita che dopo aver trovato una possibile soluzione (ipotecando tutti i suoi averi) si trova a dover combattere con il mostro dalle mille teste: la burocrazia della sanità Messicana. Lunghe attese, frasi di circostanza, scelte discrezionali da parte dei dirigenti della sua assicurazione sanitaria, porteranno la donna -ormai esasperata- a prendere decisioni estreme, che cambieranno drasticamente il corso della sua vita e della sua famiglia.
Una storia che lascia l'amaro in bocca e invita a riflettere sull'equità di un sistema in cui le vite umane sono ridotte a numeri in un conto economico da stilare a fine anno.

Beasts Of No Nation

Film prodotto da Netflix che non si risparmia scene crude e toni forti: il regista Cary Fukunaga racconta la storia del giovane Agu, bimbo africano stappato alla sua serenità, alla sua famiglia e al suo villaggio. Trasformato in recluta di una banda di ribelli che lo indurranno sistematicamente a perdere la sua gioia di vivere attraverso la coercizione fisica e psicologica verso le peggiori azioni commissibili dall'uomo. Una storia nella quale é difficile non immedesimarsi: un vortice di dolore, violenza gratuita, follia e brama di potere in cui le persone perdono ogni dignità e ogni inibizione e si lasciano trasportare dai più barbari sentimenti. Lo spettatore si immedesima a tal punto che nell'unica inquadratura in cui compare una donna bianca, rimane sbigottito quanto i protagonisti del film che non ne hanno mai vista una.
Una storia narrata con grande abilità dal regista che ha trasformato True Detective in un successo planetario.

Pubblicato in Cultura Emilia
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