L’emergenza causata dalla diffusione del Covid-19 ha imposto restrizioni e procedure di sicurezza ma non ha fermato l’attività dei settori manifatturieri.
Tratto da meccagri 13 marzo, 2020 - FederUnacoma in una nota stampa sottolinea come le industrie italiane della meccanica agricola abbiano mantenuto in funzione le proprie linee di produzione per fare fronte alla domanda di macchinari e di componentistica “made in Italy” proveniente soprattutto dai Paesi esteri.
GARANTITI BUONI RITMI PRODUTTIVI, NEL PIENO RISPETTO DELLE NORME DI PREVENZIONE
L’associazione dei costruttori italiani di macchine agricole sottolinea la vocazione internazionale di questo comparto della meccanica, che esporta oltre il 70 per cento della produzione (circa 11 miliardi di euro il valore del fatturato complessivo) con quote molto consistenti in mercati pregiati come quelli di Germania, Francia e Stati Uniti; e segnala il rischio che informazioni non corrette, relative ad una presunta sospensione delle attività produttive e ad una difficoltà nella movimentazione delle merci, possano danneggiare le normali relazioni commerciali.
Le fabbriche – rassicura FederUnacoma – proseguono la propria attività, sia pure sulla base di nuovi criteri organizzativi e nell’osservanza scrupolosa delle norme di prevenzione stabilite dal Governo e dalla comunità scientifica.
MARCIA A PIENO REGIME L’ORGANIZZAZIONE DI EIMA INTERNATIONAL, IN SCENA DALL’11 AL 15 NOVEMBRE
Superata la fase critica, torneranno in primo piano le fiere internazionali specializzate, con tutte le novità di prodotto e le tecnologie avveniristiche che questo comparto dell’industria è in grado di realizzare.
Prima fra tutte la rassegna di Eima International, la grande fiera della meccanica agricola che FederUnacoma organizza a Bologna e che celebrerà dall’11 al 15 novembre prossimo la sua 44esima edizione.
La macchina organizzativa marcia a pieno ritmo – comunicano le strutture operative della Federazione – perché Eima 2020 si possa confermare un evento di formidabile portata, e possa essere vissuta da tutti come un simbolo di rinascita per l’economia e per le comunità di cittadini.
Fonte testo: FederUnacoma
Fonte immagine: Argo Tractors.
(Per approfondimenti: Meccagri del 13 marzo 2020)
Con 12.333 unità immatricolate nel 2019 contro le 12.102 dell’anno precedente, equivalenti ad una crescita dell’1,9 per cento, il mercato trattoristico del Regno Unito chiude in positivo per il terzo anno consecutivo.
Tratto da meccagri 27 Febbraio, 2020 - di Barbara Mengozzi - Le cifre fornite da The Agricultural Engineers Association (AEA) e relative ai trattori sopra i 50 cavalli necessitano però di alcune precisazioni sia per non rischiare di avere un quadro distorto sia per cercare di valutare i potenziali impatti della Brexit sul settore ora che la Gran Bretagna ha detto ufficialmente addio all’Unione Europea.
TREND DIVERSIFICATI NEI DUE SEMESTRI DEL 2019
(Tabella: Immatricolazioni trattori agricoli (>50 HP), in unità – Anni 2019-2018 e Var.%, fonte: AEA)
Dati alla mano, si evidenzia un picco primaverile delle immatricolazioni (1.843 unità in marzo, in aumento dell’11,7% rispetto allo stesso periodo del 2018, e 1.744 unità in aprile, ben 555 in più dell’aprile 2018), che viene messo in relazione all’introduzione di macchine nel Paese prima della Brexit, inizialmente prevista per il 29 marzo.
Assistiamo invece nella seconda parte dell’anno ad un’inversione del trend, che si fa particolarmente evidente nell’ultimo trimestre, con cali nel confronto con il 2018 del 3,6, 21,5 e 22,6 per cento relativi rispettivamente a ottobre, novembre e dicembre.
Complessivamente nel periodo maggio-dicembre 2019 le immatricolazioni di trattori hanno fatto registrare una flessione del 6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2018.
Occorre tener presente, avverte AEA, che quelle del 2018 erano cifre sottostimate che non riflettevano le dimensioni reali del mercato a causa dell’impennata delle immatricolazioni che aveva caratterizzato gli ultimi mesi del 2017 da ricollegare all’entrata in vigore della Mother Regulation. Eliminata la distorsione introdotta da quest’ultima il mercato nel 2019 evidenzierebbe un calo piuttosto che un incremento.
PARTENZA IN NEGATIVO NEL 2020
Un trend negativo che trova conferma anche all’inizio del 2020. Infatti, sempre da fonte AEA nel mese di gennaio sono stati immatricolati 477 trattori, vale a dire il 31 per cento in meno rispetto a gennaio 2019 (693 unità), e questa cifra, sulla quale potrebbero aver influito provocando una riduzione degli ordini le condizioni atmosferiche sfavorevoli registrate nell’autunno 2019, caratterizzato da abbondanti precipitazioni, rappresenta il peggior avvio dell’anno dal 2001 a oggi.
Va inoltre tenuto presente che a partire dall’inizio del 2020 AEA ha rivisto la metodologia utilizzata per calcolare le immatricolazioni dei trattori agricoli e il sito dell’associazione contiene anche una tabella con i dati dei 2019 ricalcolati con la nuova metodologia.
(... Continua - Per approfondimenti: Meccagri del 28 febbraio 2020)
Trattrici in ripresa, è boom per gli usati, in calo i portati e trainati. Crollo dei rimorchi
Tratto da Meccagri 20 Febbraio, 2020 - Mentre Saragozza si prepara ad ospitare Fima (Feria Internacional de la Maquinaria Agrícola) 2020 (vedi link), la rassegna della meccanica agraria in calendario dal 25 al 29 febbraio prossimi che costituisce uno degli eventi di punta del settore a livello nazionale ed internazionale, il Ministero spagnolo dell’agricoltura, della pesca e dell’alimentazione-MAPA ha diffuso i dati delle immatricolazioni di macchine agricole relativi al 2019 (Registros Oficiales de Maquinaria Agrícola ROMA, Inscripción de Maquinaria Agrícola Año 2019) che permettono di delineare il trend del mercato, a partire ovviamente dai trattori.
Fonte: ROMA, Inscripción de Maquinaria Agrícola Año 2019
Dopo il flop del 2018 (-9,2%), le vendite di trattori in Spagna hanno fatto registrare lo scorso anno un discreto recupero raggiungendo le 12.087 unità contro le 11.325 dell’anno precedente (+6,73%).
Un leggero aumento (+0,96%) rispetto al 2018 viene registrato anche dalle vendite sul mercato spagnolo di macchine semoventi (categoria che include, tra le altre, macchine per la raccolta, attrezzature per la movimentazione di materiali, motoagricole, motocoltivatori e motozappe), salite da 1.866 a 1.884 unità.
All’interno del sottogruppo “Macchine per la raccolta”, che conta complessivamente 559 macchine vendute, si segnalano le 200 mietitrebbie, in discesa rispetto alle 284 unità del 2018, e le 107 vendemmiatrici, che risultano invece in crescita del 9,2 per cento rispetto all’anno precedente. In forte incremento, ormai da diversi anni, le attrezzature per la movimentazione di materiali.
Evidenziano un calo nel confronto con i dati del 2018 le altre due categorie di macchine di cui il MAPA fornisce i dati di immatricolazione.
Le vendite di macchine trainate o portate ammontano nel 2019 a 17.774 unità, equivalenti al 19,06 per cento in meno rispetto all’anno precedente, ma, come avverte lo stesso MAPA, non si tratta di una reale fotografia del mercato poiché gran parte di questo macchinario sfugge alle immatricolazioni. Un fenomeno peraltro che è maggiormente avvertito per alcune sottocategorie, come ad esempio quella delle macchine per la lavorazione del terreno e la semina (ad eccezione delle seminatrici per l semina diretta ), mentre i dati relativi alle macchine per i trattamenti fitosanitari sono molto vicini alle cifre reali di vendita.
Pesante flessione (-41%), infine, per i rimorchi scesi dalle 5.955 unità del 2018 alle 3.503 del 2019.
Aiuti dallo Stato - Alle evidenti necessità di svecchiare il parco macchine agricole spagnolo cerca di far fronte il Piano Renove con il quale già da diversi anni il Governo, attraverso il MAPA, fornisce finanziamenti sotto forma di aiuti diretti all’agricoltore per i nuovi acquisti.
Nel 2019 sono stati stanziati 5 milioni di euro e rispetto all’anno precedente è stato ampliato l’elenco dei macchinari sovvenzionati che include, tra gli altri, trattrici, seminatrici da sodo, spandiconcime VRT (per la distribuzione sito-specifica VRA, Variable Rate Application), macchine per la raccolta automatica, trapiantatrici ed irroratrici precisione, macchine operatrici per la distribuzione localizzata di liquami con manichette.
L’obiettivo di questi nuovi aiuti è quello di soddisfare le nuove e diverse esigenze di meccanizzazione dell’agricoltura spagnola, attraverso l’acquisto di macchinari più efficienti dal punto di vista energetico, con maggiore capacità di lavoro, più sicuri e più rispettosi nei confronti dell’ambiente.
E' BOOM di macchine usate - Sta di fatto però che, complice la ridotta redditività delle imprese agricole che riduce drasticamente la possibilità d’investimento per l’acquisto di mezzi meccanici e tecnologie di nuova generazione – l’esigenza di rinnovare il parco macchine, a cominciare dalla sostituzione del trattore, viene spesso soddisfatta ricorrendo a macchinari di seconda mano.
(Per approfondimenti: Meccagri del 20 febbraio 2020)
Presentata a Verona, nella cornice di Fieragricola lo scorso 29 gennaio, l'edizione 2020 di EIMA International, la grande rassegna internazionale della meccanica agricola in programma a Bologna dall'11 al 15 novembre. Ad oggi sono 1.600 le aziende che hanno formalizzato la richiesta di partecipazione. Molte le novità previste quest'anno a partire da quelle logistiche e organizzative. A metà settembre a Bologna un evento specificamente dedicato al concorso "Novità Tecniche".
EIMA International si presenterà ai nastri di partenza, mercoledì 11 novembre prossimo a Bologna, con le credenziali per un nuovo grande successo. Oggi, a dieci mesi dall’evento, già 1.600 aziende (600 delle quali estere) hanno formalizzato la richiesta di partecipazione. Secondo FederUnacoma, l'associazione che rappresenta i costruttori di macchine agricole e che organizza la grande rassegna internazionale della meccanica agricola, potrebbe essere eguagliato e superato il massimo storico della rassegna, raggiunto nel 2018 con 1.950 aziende espositrici. Secondo le previsioni degli organizzatori, gli espositori che hanno partecipato all'edizione del 2018 dovrebbero confermare in toto la loro presenza visto l'alto tasso di fidelizzazione alla manifestazione. A questi si aggiungono circa cento aziende "new entry" che hanno già formalizzato la richiesta di partecipazione. Ad oggi - ha spiegato questo pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa a Fieragricola, il direttore generale di FederUnacoma Simona Rapastella - risulta già virtualmente occupato il 90% delle aree espositive con una copertura merceologica completa.
La presenza di aziende e modelli è particolarmente consistente nei settori IV (lavorazione e preparazione del terreno), II (bonifica e forestazione) e nei Saloni di EIMA Idrotech (sistemi per l’irrigazione) e di EIMA Componenti.
Molte le novità previste, a partire da quelle logistiche e organizzative. Ai due nuovi padiglioni - il 29 e il 30 inaugurati nel 2018 - se ne aggiungerà un terzo, il 37, che si sviluppa su 16 mila metri quadrati lordi e che presenta i più alti standard architettonici e funzionali. Un'altra importante novità riguarda i parcheggi che, eliminati dalle aree interne del quartiere fieristico, saranno potenziati all'esterno. Lo spazio reso così disponibile consentirà di allestire un’area dimostrativa dedicata alle macchie per la gestione delle biomasse agricole e forestali, alle macchine per le sistemazioni territoriali e la prevenzione del rischio geologico, ma soprattutto alla mostra-spettacolo delle trattrici finaliste del Tractor of the Year. L'area tematica di EIMA Digital diviene un vero e proprio Salone sulle tecnologie dell'agricoltura 4.0 e prevede anche uno spazio per le numerose Start up del comparto, andando così ad aggiungersi ai Saloni EIMA Green e di EIMA Energy, e ai già citati EIMA Idrotech ed EIMA Componenti.
Lo spazio di EIMA M.i.A, dedicato alla multifunzionalità, si presenta non più come un unico blocco ma articolato in tre distinte iniziative: la prima dedicata alle sistemazioni territoriali e alla lotta contro il dissesto idrogeologico e il rischio ambientale, la seconda agli allestimenti e alla manutenzione delle aree verdi, la terza alla convegnistica sulle tematiche multifunzionali.
Ma il vero tema forte dell'edizione 2020 di EIMA International - ha ricordato Simona Rapastella - è ancora una volta l'innovazione. Ed è proprio per valorizzare le nuove tecnologie sviluppate dalle industrie della meccanica agricola che il concorso "Novità Tecniche" prevede, circa due mesi prima della rassegna, un evento specificamente dedicato. L'appuntamento è infatti per metà settembre a Bologna con un’anticipazione delle tecnologie premiate, che poi verrano messe in mostra all’EIMA, e permetterà alle case costruttrici di illustrare nel dettaglio i contenuti tecnici delle proprie innovazioni.
Sempre in tema di concorsi, EIMA International vede quest'anno il debutto di una nuova iniziativa con il "contest" relativo agli allestimenti espositivi. «Una commissione di esperti - ha spiegato Simona Rapastella - premierà gli stand più performanti dal punto di vista estetico e della funzionalità, sottolineando la crescente propensione delle case costruttrici a valorizzare i prodotti meccanici nel loro design e a promuovere il brand aziendale mediante un’immagine coordinata sempre più efficace e attraente».
(Fonti: Verona Fiere)
I dati sulle vendite di trattrici nei principali paesi indicano nel 2019 una crescita negli Stati Uniti e in Europa, mentre in calo risultano India, Cina e Turchia. In crescita le esportazioni di macchinario italiano. Previsioni in negativo per i primi mesi del nuovo anno.
Il mercato mondiale delle trattrici ha presentato nel 2019 un andamento disomogeneo. Gli Stati Uniti registrano una crescita del 3,6% nelle vendite a fronte di 245 mila unità – ha spiegato il Presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti nel corso di una conferenza stampa svoltasi il 29 gennaio 2020 a Verona nel contesto di Fieragricola - ed anche l’Europa comunitaria chiude l’anno con un incremento significativo, pari all’8% in ragione di 178 mila trattrici immatricolate, pur evidenziando differenti performance da Paese a Paese. La Francia chiude con un attivo consistente (+16% in ragione di 34.600 macchine immatricolate) – ha precisato Malavolti - ed anche la Germania chiude con una crescita significativa (+4,7% per 29.000 unità), così come il Regno Unito che registra un attivo del 5,4%, mentre la Spagna segna un attivo del 6,8%.
Tra i Paesi che esibiscono un trend positivo si segnala anche la Russia, che nel mese di ottobre marciava con una crescita del 15% e che si ritiene abbia chiuso l’anno con un significativo incremento (sia pure relativo ad un numero di macchine limitato – circa 25 mila - per un Paese di quella estensione).
Diversa intonazione hanno i mercati di India, Cina e Turchia. Il consuntivo relativo al mercato indiano – diffuso dall’associazione nazionale dei costruttori TMA - indica per il 2019 un totale di 723 mila trattrici, in calo del 10% rispetto all’anno precedente, ma comunque tale da confermare il Subcontinente come il mercato di gran lunga più consistente al mondo in termini di unità. Il calo registrato in India viene letto dagli analisti come un assestamento fisiologico dopo l’incremento imponente che ha caratterizzato gli ultimi anni, e le prospettive per il colosso asiatico restano positive anche per gli anni prossimi in considerazione dei cospicui piani di sostegno all’economia agricola messi in campo dal Governo.
Più critica la situazione del mercato cinese – ha sostenuto il Presidente dei costruttori italiani - che si stima abbia registrato nell’anno un calo nell’ordine del 20%, a causa, oltre che del rallentamento complessivo dell’economia, delle difficoltà specifiche del settore agricolo (produttività insufficiente per via delle modeste dimensioni aziendali e riduzione dei sussidi pubblici per l’acquisto di macchinario agricolo). Non si arresta la fase negativa in Turchia, innescata da una combinazione di fattori politici, economici e monetari, che nei primi nove mesi del 2019 segna un calo del 54%, dopo quelli già molto consistenti avuti lo scorso anno. Il positivo andamento nel 2019 dei mercati di Stati Uniti, Francia e Germania, che sono i tre principali sbocchi per le macchine agricole prodotte in Italia – ha illustrato Malavolti - si riflette positivamente sulle nostre esportazioni. Nei primi dieci mesi del 2019 – secondo i dati ISTAT sul commercio estero – queste risultavano complessivamente in crescita del 2,5% in valore rispetto allo stesso periodo 2018, anche se con un differente andamento per le trattrici, che segnavano un calo di poco inferiore all’1%, e per le altre macchine agricole che risultavano invece in crescita del 3,7%. Il fatturato complessivo delle esportazioni di macchinario italiano nei dieci mesi ammonta a quasi 4 miliardi di euro.
Per quanto riguarda le prospettive per l’anno in corso, l’osservatorio previsionale di Agrievolution così come il Business Barometer del comitato dei costruttori europei CEMA indicano un calo del mercato a livello generale, almeno nei primi mesi dell’anno. Oltre all’Estremo Oriente e all’Europa sono previsti in contrazione anche il mercato nordamericano e quello dell’Europa dell’Est. Insieme alle trattrici, la flessione dovrebbe riguardare anche le altre tipologie di macchine e le attrezzature, vedi ad esempio i mezzi per la lavorazione del terreno e quelli per la protezione delle colture che il CEMA prevede in flessione nel continente europeo. Sul fronte orientale una variabile importante è costituita dall’epidemia in corso in Cina, le cui conseguenze sull’economia primaria e sugli scambi commerciali sono ancora tutte da valutare.
Verona, 29 gennaio 2020
(Fonti: FederUnacoma e Meccagri)
Fieragricola di Verona compie quest'anno il 114esimo genetliaco. Un traguardo invidiabile, frutto di continui adattamenti al veloce passo dell'innovazione agricola, della meccanica agraria e della zootecnica. Dieci padiglioni occupati, 900 espositori, due aree esterne, 800 capi di bestiame, oltre 130 convegni ed eventi in quattro giorni, per un evento che punta su innovazione, sostenibilità ed economia circolare. Tra le novità presenti non potevano mancare le attrezzature uscite dalla nuova divisione NOBILI Electronics.
di Virgilio, Verona 29 gennaio 2020 - Efficienza e efficacia sono gli imperativi per chi deve operare nel mondo dell'agricoltura e della sostenibilità di ogni azione umana. La proposta della novità "green" non sempre è il frutto di una vera e propria ricerca ma semplicemente un adattamento migliorato di tecnologie solo aggiornate.
L’agricoltura moderna invece sta cambiando radicalmente il suo volto grazie all’ingresso delle nuove tecnologie digitali e della crescente elettronificazione. Un passo rapido dietro al quale solo aziende all'avanguardia, presidiate da centri di ricerca concentrati sull'ambiente e sulla soddisfazione del cliente, possono affrontare.
Nobili spa, l'azienda di Molinella di Bologna, leader nella produzione e esportazione di irroratrici e trince, sta affrontando la sfida dell’innovazione con un elevato tasso di ricerca. Ecco quindi che l'elettronica avanzata viene applicata alle tecnologie tradizionali creando una gamma di nuovi prodotti, unici sul mercato, nati dall’attività progettuale della nuova divisione NOBILI Electronics.
Le novità NOBILI Spa in esposizione a Verona - FIERAGRICOLA dal 29/1 al 1 febbraio 2020 -
Nuove trince TDP
I Triturator TDP serie 1000 sono provvisti di due pick-up idraulici per il sollevamento dei tralci di potatura. Adatti a trattori di potenza compresa tra 70 e 150 CV, possono essere applicati frontalmente, posteriormente e su trattori a guida retroversa, semplicemente cambiando la posizione del timone di attacco. Di costruzione particolarmente robusta la TDP serie 1000 dispone del rotore XP, per un trinciato omogeneo e fine che agevola il lavoro su grosse andane. Caratteristica peculiare del rotore XP sono i supporti dentati che portano i perni dei coltelli e che sono saldati sul tubo rotore seguendo una doppia elica. Nella triturazione di grosse andane o di sarmenti di grossa dimensione quando i coltelli mobili indietreggiano a causa dei colpi ricevuti, i supporti dentati sopperiscono alla momentanea assenza del taglio della mazza agendo essi stessi da coltelli fissi sulla legna. Grazie a queste caratteristiche TDP serie 1000 riesce a triturare finemente in un solo passaggio voluminose andane di sarmenti di grosso diametro con alte velocità e produttività. I Triturator sono costruiti in conformità alle Normative Europee.
Nuove trince per vigneto-frutteto
Le nuove trince BV e BVR per vigneto e frutteto hanno un’ampia apertura frontale ideale per grandi volumi di potatura. Le BVR serie 1000 hanno rotore con supporti dentati e mazze pesanti per residui di grosso diametro
Nuovo VENTIS portato
La gamma VENTIS portato si rinnova, riducendo gli ingombri e migliorando l’ergonomia. Pensata per terreni con forte pendenza e ridotti spazi di manovra, mantiene inalterate le caratteristiche tecniche che hanno reso il nebulizzatore di NOBILI la soluzione ottimale per l’irrorazione del vigneto.
By meccagri at Ottobre 30 2019 - L’innovazione è una delle principali leve per l’acquisto di nuove macchine per le costruzioni, secondo gli utilizzatori: i requisiti chiave sono l’efficienza e il contenuto green, in termini di emissioni e rumorosità.
Un ruolo sempre più centrale, nel comparto, lo vanno acquisendo le macchine intelligenti: il 16 per cento degli utilizzatori e il 31 per cento dei noleggiatori le ritengono un criterio di scelta rilevante per l’acquisto. Quasi il 4 per cento degli utilizzatori (con punte del 16% nel settore estrattivo), inoltre, ha sostituito mezzi tradizionali ancora funzionanti in favore di modelli smart.
L’INDAGINE DI SAMOTER-VERONAFIERE PRESENTATA AL SAMOTER DAY
Sono alcuni degli aspetti che emergono dall’indagine a cura di SaMoTer-Veronafiere, in collaborazione con Prometeia e realizzata con il supporto di Ance Verona, Anepla, Assodimi – Assonolo, Nad, Unacea, presentata lo scorso 29 ottobre al Centro Congressi di Veronafiere durante la sesta edizione del SaMoTer Day.
La ricerca fornisce una mappatura aggiornata del parco macchine per costruzioni attivo in Italia e mette in luce i cambiamenti intercorsi nel decennio 2008-2018 con riferimento alle sue dimensioni, alle caratteristiche tecnologiche, all’età media e ai principali aspetti connessi alle modalità d’uso dei macchinari, in proprietà e a noleggio.
«Con il SaMoTer Day, giornata di incontro e confronto per la community di SaMoTer, vogliamo mettere a disposizione delle imprese un vero e proprio strumento di market intelligence con cui affrontare gli scenari economici attuali e futuri, sempre più in rapido mutamento», è stato il commento del direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani (nella foto sopra). «Un moderno operatore fieristico, infatti, oggi deve affiancare alla promozione di prodotto il ruolo di fornitore di soluzioni ai propri clienti».
UN PARCO MACCHINE PER LE COSTRUZIONI DA POCO MENO DI 180 MILA UNITÀ
(Foto - n° 4 - 5 - 6 )
Il campione preso in esame dalla ricerca è di 514 realtà, di diversi settori di attività e dimensioni. Il mercato di riferimento in Italia, che si estende dalle aziende di costruzioni a quelle manifatturiere, estrattive, agricole o specializzate in scavo, conta complessivamente 120.224 imprese e 1,018 milioni di addetti per un valore della produzione di 188,71 miliardi di euro.
Il parco macchine per costruzioni, stimato in 179.224 mezzi, è composto principalmente da macchine per il movimento terra (66,1%), per il sollevamento (20,7%), stradali (8,2%), per il calcestruzzo (4%) e quelle per la perforazione (1,1%).
In media, il 30 per cento di questi mezzi fa capo ai noleggiatori, con rilevanti distinzioni tra le diverse tipologie di macchine: il peso del parco noleggio spazia dal 61 per cento dei mezzi per il sollevamento al 2 per cento di quelli per il calcestruzzo.
ALLA RICERCA DI MAGGIORE INNOVAZIONE
Il manifatturiero è il settore che ha maggiormente rinnovato il proprio parco mezzi introducendo macchine intelligenti, seguito dalle grandi imprese di costruzioni. A influire sulla decisione di acquistare queste nuove tecnologie è stata soprattutto la ricerca di modelli più innovativi (67,9%).
Rilevante nella scelta di acquisto è la possibilità di accedere a misure di agevolazione: il 44 per cento degli intervistati ha dichiarato di averne utilizzate per acquistare le macchine in parco, in particolare super ammortamento, nuova Sabatini e bandi ISI.
La caratteristica più diffusa tra le diverse tecnologie di macchine, sia nel parco degli utilizzatori che in quello dei noleggiatori, è la geolocalizzazione, mentre i benefici ritenuti più strategici da parte delle imprese (67,4% degli intervistati) riguardano la sicurezza, ma anche la sostenibilità ambientale, in particolare per le grandi imprese di costruzioni, il manifatturiero, le multiutility e le aziende agricole.
MANUTENZIONE PREDITTIVA E MOTORI ELETTRICI IN CIMA ALLE RICHIESTE
Guardando al futuro, le aziende si aspettano un aumento della strategicità delle tecnologie intelligenti nei prossimi anni: la manutenzione predittiva è quella riconosciuta più determinante oggi e in futuro, la motorizzazione elettrica è quella che, invece, secondo gli intervistati, vedrà la crescita maggiore.
IL 78 PER CENTO DEL PARCO DEGLI UTILIZZATORI È COSTITUITO DA MACCHINE ACQUISTATE NUOVE
Il parco macchine per costruzioni facente capo agli utilizzatori è stimato in poco meno di 120 mila unità, di cui oltre il 70 per cento è rappresentato dal comparto del movimento terra.
In media, il 78 per cento del parco è costituito da macchine acquistate nuove, il restante 22 per cento da usate. La quota di usato è particolarmente elevata nelle macchine per la perforazione, dove supera il 40 per cento. Per il movimento terra è in aumento al 22 per cento, dal 7 per cento dell’indagine 2008.
FA CAPO AI NOLEGGIATORI CIRCA IL 30 PER CENTO DEL PARCO
(Foto n° 8 e 9)
La scelta di ricorrere a macchine a noleggio, rispetto all’utilizzo di quelle in proprietà, ha inciso per circa il 30 per cento nell’ultimo biennio. Le piccole imprese di costruzioni, i vivai, e le aziende agricole sono le categorie di imprese che maggiormente fanno ricorso a servizi di noleggio.
Le macchine di proprietà vengono utilizzate in media per 759 ore annue, contro le 281 delle macchine noleggiate. Per il movimento terra il dato medio (690 ore) è in linea con quello del 2008.
Guardando alla composizione del parco per fasi di motorizzazione, nel campione analizzato si rileva una più alta incidenza di macchine obsolete (Fase I e II) tra le macchine per il calcestruzzo e per la perforazione. Movimento terra e macchine stradali, invece, vantano circa un terzo delle macchine in parco in Fase IV e V (di recente inserimento).
UN’ETÀ MEDIA DI CIRCA 11 ANNI
L’età media è di circa 11 anni, seppur con qualche distinzione: macchine stradali e movimento terra mostrano un’età media intorno ai 10 anni, le macchine per il sollevamento oltre i 14.
Tra gli operatori, il parco più “giovane” è detenuto dalle imprese di raccolta e smaltimento rifiuti, scavi e demolizioni e grandi imprese di costruzioni, il più “anziano” dalle piccole imprese di costruzioni.
PARCO MACCHINE MOVIMENTO TERRA DIMEZZATO RISPETTO AL 2008
(Foto n° 11)
L’indagine stima che le macchine movimento terra siano 118.402: il parco mezzi risulta dimezzato rispetto al 2008, con un calo più forte per gli utilizzatori (-59%) rispetto ai noleggiatori (-19%), in linea con il ridimensionamento del mercato determinato dalla crisi del settore edile. A fronte di ciò, il peso del noleggio nel movimento terra appare in forte aumento nell’ultimo decennio, salendo al 29.6 per cento dal 18 per cento stimato nel 2008.
Più nel dettaglio, la riduzione del parco è stata nettamente più forte per gli utilizzatori rispetto ai noleggiatori: per gli utilizzatori il calo ha interessato tutte le tipologie di macchine, con una fortissima flessione per le terne (-75%) e solo una piccola correzione (-18%) per i dumpers.
I noleggiatori hanno, invece, dismesso principalmente le macchine più grandi e «tradizionali» (apripista, dumpers, terne, pale cingolate), puntando sulle macchine più piccole e versatili (miniescavatori, minipale, telescopici) che hanno sostanzialmente mantenuto i livelli del 2008.
Fonte: Veronafiere
Fonte tabelle: Prometeia.
Ricavi a livello mondiale per circa 889 miliardi di dollari USA, una superficie investita, sempre su scala globale, pari a circa 143 milioni di ettari, in crescita del 5,5 per cento nel periodo 2000-2016, con produzione e rese che nello stesso arco di tempo sono aumentate rispettivamente del 24 e del 20,5 per cento, grazie soprattutto alla crescita del livello di meccanizzazione.
Meccagri.it By Barbara Mengozzi - È questo, in estrema sintesi, lo scenario che caratterizza le colture specializzate, protagoniste in questi ultimi anni di un’autentica escalation che ben giustifica la scelta di Agrievolution Alliance – l’organizzazione internazionale nata per promuovere i benefici della meccanizzazione in un’agricoltura globale sostenibile e che riunisce 15 associazioni di produttori di macchine agricole, in rappresentanza di oltre seimila costruttori mondiali del settore – di dedicare agli “specialty crops” una delle due sessioni del Summit internazionale svoltosi in Spagna, a Madrid, lo scorso 1° ottobre e seguito da una giornata di prove in campo a Valencia.
ESIGENZE DI MECCANIZZAZIONE DIVERSIFICATE PER AREE GEOGRAFICHE
La meccanizzazione delle colture specializzate, come ha sottolineato nel suo intervento Carlo Lambro (nella foto sotto), Brand President di New Holland, manifesta livelli ed esigenze fortemente differenziate nelle diverse aree geografiche.
Per quanto riguarda la frutta, ad esempio, mentre in Europa – dove si concentra l’11 per cento delle superfici complessive (9 milioni di ettari) che generano però poco meno di un quarto dei ricavi (114 miliardi di dollari) su scala globale – sono richiesti alti livelli di meccanizzazione e di tecnologie, nelle aree APAC (Asia e Pacifico) e MEA (Middle East and Africa), dove dal 73 per cento delle superfici totali si ottiene il 53 per cento dei ricavi, siamo in presenza di bassi livelli di meccanizzazione e bassa richiesta di tecnologia.
Nell’area NAFTA (USA, Canada e Messico) – con il 3 per cento della superficie e il 10 per cento dei ricavi – alti livelli di meccanizzazione si accompagnano ad una bassa richiesta di tecnologia (grandi compagnie con operatori non specializzati), mentre una situazione completamente contrapposta si riscontra nell’area LATAM (America Latina), con il 13 per cento della superficie e dei ricavi, dove un basso livello di meccanizzazione richiede un crescente livello di tecnologia.
SUPERFICI IN CRESCITA PER GLI SPECIALTY CROPS, A SPESE DEI SEMINATIVI
Trend di medio termine e fabbisogni diversificati in termini di meccanizzazione anche per quale che riguarda le singole colture specializzate ma con un denominatore comune che è quello di una prevista forte crescita degli “High Value Crops” nei prossimi anni.
Previsioni di crescita degli “specialty crops” per il 2030
Fonte: 2018 – IHS (based on FAO)
Dal 2007 al 2030 il valore della produzione di vigneti, colture orticole e frutteti dovrebbe salire infatti da 772 a 1.056 miliardi di dollari, con prospettive decisamente incoraggianti per i costruttori di macchine.
Si pensi all’alto potenziale di crescita dell’olivicoltura contraddistinta oggi da un bassissimo indice di meccanizzazione (solo il 2 per cento delle superfici investite è interamente meccanizzato), delle piantagioni di caffè (attualmente solo la varietà Arabica brasiliana, vale a dire 2 milioni di ettari a fronte di 11 milioni complessivi, è meccanizzata), della melicoltura, trascinata dalla forte crescita dei consumi in Cina, solo per fare qualche esempio.
A dare la misura del ruolo sempre più importante rivestito dalle coltivazioni specializzate all’interno del comparto agricolo ci sono anche le cifre relative all’export. Tra il 2005 e il 2017 le esportazioni mondiali di frutta sono cresciute del 120 per cento, raggiungendo quota 107 miliardi di dollari, e quelle di verdure del 100 per cento (68,7 milioni di dollari). Incrementi a due cifre anche per olio di oliva (8,1 miliardi di dollari, in crescita del 61,1 per cento) e vino (32,2 miliardi di dollari, in crescita del 70,7 per cento).
LE CONSEGUENZE DELLE NUOVE ABITUDINI ALIMENTARI
Ad innescare la prevista forte crescita degli “specialty crops” contribuiscono una serie di fattori, tra i quali, un ruolo di primo piano spetta ai cambiamenti in corso nei regimi alimentari con un progressivo calo dell’assunzione di proteine di origine animale ed un aumento dei consumi di frutta e verdura che sono oltretutto in grado di fornire un alto valore nutritivo con un minor impatto ambientale.
Giova ricordare a tal proposito che l’Organizzazione mondiale della sanità e la FAO raccomandano un consumo minimo giornaliero di 400 grammi di frutta e verdura per la prevenzione di malattie croniche specialmente nei Paesi meno sviluppati.
Cifre alla mano, come ha evidenziato Rainer Morgenstern (nella foto sopra), Member of the Management Board Sales and Marketing, SDF, le colture specializzate possono rappresentare una risposta alla sfida di sfamare e nutrire il pianeta negli anni a venire.
L’evoluzione è già in atto e la composizione della produzione agricola mondiale espressa in milioni di tonnellate appare destinata a modificarsi negli anni a venire con una progressiva diminuzione della componente cereali che dal 60 per cento del 2017 dovrebbe scendere al 40 per cento, mentre frutta e verdure dovrebbero salire rispettivamente dal 18 al 30 per cento e dal 22 al 30 per cento.
SPAGNA DOCET
Emblematica di questo trend è proprio la situazione spagnola dove negli ultimi anni,a fronte di una diminuzione di 200 mila ettari di superfici a seminativi, c’è stato un incremento equivalente di superfici a colture arboree, costituite prevalentemente da olivi, mandorli e piante di pistacchio (vedi tabelle qui sopra).
Qualcosa di analogo, su scala ridotta, si è verificato in Portogallo dove le superfici a seminativo sono diminuite di 100 mila ettari mentre quelle a colture arboree sono aumentate di 20.000 ettari.
PIÙ REDDITIVITÀ E SALVAGUARDIA AMBIENTALE
Dalla meccanizzazione per le colture specializzate si attendono concrete risposte alle conseguenze dei cambiamenti climatici in atto (stress idrici, siccità, desertificazione) ma anche alle esigenze di difesa ambientale che richiedono un sempre minore impiego di mezzi chimici.
Le business opportunity offerte dagli “specialty crop”, ha fatto presente Lambro, esigono soluzioni ad hoc in tema di meccanizzazione e l’innovazione New Holland in questo campo sta cercando di rispondere con prontezza ai fabbisogni e ai mutamenti in corso. In quelle colture, ad esempio, dove è richiesta una riduzione dei costi della raccolta ed un aumento generale della redditività il brand giallo-blu prevede un utilizzo sempre più diffuso di macchine da raccolta capaci di adattarsi, con l’attivazione degli scuotitori a diverse altezze e intensità, a zone fruttifere della pianta molto differenziate, come già avviene con grande successo con le vendemmiatrici Braud New Holland adattate per raccogliere le olive e il ribes nero.
Nell’ottica, poi, di far pervenire al consumatore finale il messaggio di una produzione più ecologica condotta e gestita con criteri di sostenibilità e secondo i dettami dell’agricoltura biologica, si potranno impiegare veicoli a guida autonoma e macchine operatrici robotizzate per operazioni semplici e ripetitive, fino ad arrivare alla raccolta robotizzata grazie a telecamere, sensori e sistemi di visione artificiale in 3D.
AUTOMAZIONE E DIGITALIZZAZIONE
John Deere, ad esempio, come ha ricordato Mark von Pentz (nella foto a fianco), presidente della Divisione internazionale Agriculture & Turf di John Deere, crede fermamente nell’intelligenza artificiale al servizio della meccanizzazione agricola e lo ha dimostrato con l’acquisizione della start-up californiana Blue River Technology, alla quale si deve lo sviluppo della tecnologia “See & Spray” (nella foto sopra), uno sprayer ad alto quoziente intellettivo capace di individuare le erbe infestanti o altre avversità all’interno di una coltivazione e di localizzare opportunamente la distribuzione di diserbanti, fungicidi e insetticidi.
«Puntiamo ad avere un sistema di architettura aperta che ci permetta di diventare come l’App Store di Apple dove le App di altri sviluppatori possono girare sul nostro sistema e connettersi alla macchina», ha dichiarato Von Pentz.
E, sempre con riferimento a John Deere, è rivolta espressamente al settore delle colture specializzate la partnership globale siglata dal Cervo con Pulverizadores Fede, azienda spagnola con sede a Valencia, la cui tecnologia H3O è in grado di offrire agli utilizzatori la possibilità di ottimizzare i costi operativi abbattendo i consumi di carburante e di sostanze chimiche, dimezzando l’effetto deriva e riducendo sensibilmente le emissioni acustiche.
Porta la firma di Fede anche la Specialty Crop Platform “SCG” – prezioso “tool” per controllare con assoluta precisione i trattamenti eseguiti– ora integrata nel portale My John Deere.
“MACCHINE SPECIALI PER COLTURE SPECIALI”
Ma anche relativamente ai trattori la meccanizzazione può soddisfare le specifiche richieste delle colture specializzate fabbricando macchine differenti in funzione delle differenti esigenze dei diversi Paesi ma anche delle differenti normative in materia di emissioni per quel che riguarda i motori, tenendo sempre ben d’occhio il rapporto costi benefici. «Le colture specializzate – ha concluso Morgenstern facendo riferimento all’accentuata diversificazione che contraddistingue la gamma di trattori specializzati SDF – necessitano di macchine speciali con speciali caratteristiche».
© Barbara Mengozzi 24 ottobre 2019
Fonte tabelle: relazioni guest speakers Agrievolution Summit 2019 M1/Mechanization of specialty crops T1/Current situation and long-term trend of specialty crops.
Dal 10 al 13 ottobre, nel quartiere fieristico del capoluogo pugliese, Nobili spa sarò tra i protagonisti della sesta edizione di Agrilevante, la rassegna internazionale delle macchine e delle tecnologie per le filiere agricole del Mediterraneo. Più di 80 mila i visitatori attesi, oltre 350 le aziende espositrici.
di Virgilio, Bari 09 ottobre 2019 - L’agricoltura moderna sta cambiando il suo volto grazie all’ingresso delle nuove tecnologie digitali e della crescente elettronificazione. Nobili, affrontando la sfida dell’innovazione di settore, presenta nuovi prodotti unici sul mercato, nati dall’attività progettuale della nuova divisione NOBILI Electronics.
Le novità NOBILI Spa in esposizione a Bari - Agrilevante dal 10 al 13 ottobre 2019 -
Nuove trince TDP
I Triturator TDP serie 1000 sono provvisti di due pick-up idraulici per il sollevamento dei tralci di potatura. Adatti a trattori di potenza compresa tra 70 e 150 CV, possono essere applicati frontalmente, posteriormente e su trattori a guida retroversa, semplicemente cambiando la posizione del timone di attacco. Di costruzione particolarmente robusta la TDP serie 1000 dispone del rotore XP, per un trinciato omogeneo e fine che agevola il lavoro su grosse andane. Caratteristica peculiare del rotore XP sono i supporti dentati che portano i perni dei coltelli e che sono saldati sul tubo rotore seguendo una doppia elica. Nella triturazione di grosse andane o di sarmenti di grossa dimensione quando i coltelli mobili indietreggiano a causa dei colpi ricevuti, i supporti dentati sopperiscono alla momentanea assenza del taglio della mazza agendo essi stessi da coltelli fissi sulla legna. Grazie a queste caratteristiche TDP serie 1000 riesce a triturare finemente in un solo passaggio voluminose andane di sarmenti di grosso diametro con alte velocità e produttività. I Triturator sono costruiti in conformità alle Normative Europee.
Nuove trince per vigneto-frutteto
Le nuove trince BV e BVR per vigneto e frutteto hanno un’ampia apertura frontale ideale per grandi volumi di potatura. Le BVR serie 1000 hanno rotore con supporti dentati e mazze pesanti per residui di grosso diametro
Nuovo VENTIS portato
La gamma VENTIS portato si rinnova, riducendo gli ingombri e migliorando l’ergonomia. Pensata per terreni con forte pendenza e ridotti spazi di manovra, mantiene inalterate le caratteristiche tecniche che hanno reso il nebulizzatore di NOBILI la soluzione ottimale per l’irrorazione del vigneto.
La fiera di Bari dedicata a macchine agricole, impianti e tecnologie.
Si tiene dal 10 al 13 ottobre 2019 a Bari “Agrilevante”, l’esposizione Internazionale delle macchine, degli impianti e delle tecnologie per la filiera agricola, la più importante tra le manifestazioni fieristiche dedicate al settore primario che si svolgono nell’intero bacino mediterraneo.
La fiera, dal carattere specialistico e professionale, si svolge su una superficie di 50 mila mq e ospita oltre 300 aziende a copertura di 6 filiere produttive (Filiera Cerealicola, Filiera Energetica Colture No Food, Filiera Olivicolo Olearia, Filiera Ortofrutticola, Filiera Vitivinicola Enologica e Filiera Zootecnica).
La manifestazione offre ai visitatori (circa 70.700 nell’edizione 2017, con oltre 40 delegazioni estere accreditate) un panorama completo di soluzioni efficaci per l’intero ciclo produttivo: dalla lavorazione e preparazione del terreno alla semina, dall’irrigazione ai trattamenti, fino alle fasi di raccolta, trasporto e prima lavorazione dei prodotti. A questo si aggiungono le filiere a destinazione non alimentare, vedi quelle delle materie prime per l’industria e per l’energia.
L’evento è particolarmente focalizzato sulle colture tipiche del Mediterraneo, per le quali l’industria della meccanizzazione è in grado di offrire una gamma di mezzi ed attrezzature molto ampia e tecnologicamente avanzata.
(Fonte Agrilevante Bari)