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La nota stampa dei sindacati Cgil-Cisl-Uil di Modena e i rispettivi patronati Inca, Inas e Ital contro il taglio di 150 milioni di euro ai fondi per i patronati contenuto nella legge di Stabilità -
Modena, 23 ottobre 2014 -
Se il governo conferma il taglio ai fondi, i patronati dovranno chiudere oppure far pagare ai cittadini pratiche e servizi finora gratuiti. L'allarme è lanciato da Cgil-Cisl-Uil di Modena e dai rispettivi patronati Inca, Inas e Ital, preoccupati per il taglio di 150 milioni di euro ai fondi per i patronati contenuto nella legge di Stabilità.
«I patronati sono organismi, previsti dalla Costituzione, che assistono gratuitamente le persone in materia previdenziale e socio-assistenziale, su malattie e infortuni sul lavoro, per i permessi di soggiorno e per molte altre questioni burocratiche della vita di tutti i giorni – ricordano i sindacati – Se confermato, il taglio dei fondi per i patronati costituirebbe un inaccettabile e incomprensibile attentato alla tutela e ai diritti dei cittadini».
Cgil-Cisl-Uil sottolineano che i milioni di pratiche e servizi gestiti dai patronati (a Modena quest'anno sono state aperte finora oltre 120 mila pratiche) consente alla pubblica amministrazione di risparmiare quasi 600 milioni di euro all'anno. «La sola telematizzazione e riorganizzazione del personale Inps ha limitato molto la consulenza agli sportelli dell'istituto; per avere risposte i cittadini devono presentarsi ai patronati. Con la regolarizzazione dei permessi di soggiorno degli stranieri, gestita dai patronati, - aggiungono Cgil-Cisl-Uil - sono sparite le file davanti alle questure. I cittadini devono sapere che con questi tagli, che immaginiamo non saranno compensati da servizi aggiuntivi erogati direttamente dallo Stato, si mettono in ginocchio servizi e opportunità di tutela, specie per le persone più colpite dalla crisi e per le fasce più deboli della popolazione, cioè proprio quelle che, a parole, il governo dice di voler favorire. Senza il sostegno dei patronati i diritti dei cittadini rischiano di essere sulla carta, ma non esigibili, e di diventare un affare per commercialisti, consulenti del lavoro o, peggio, faccendieri».
Per questo i patronati Inca, Inas e Ital, insieme alle tre confederazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil, saranno impegnati nelle prossime settimane in una campagna di comunicazione e mobilitazione per illustrare ai cittadini il valore sociale dei patronati sia a livello locale che nazionale.
(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)
Sabato 18 ottobre Jobsday Cisl a Modena. Dibattito social con studenti su #bastafuturoprecario in risposta alle proposte del governo sulla riforma del mercato del lavoro -
Modena, 15 ottobre 2014 -
«Noi non scioperiamo, ma andiamo sui social network per chiedere ai ragazzi modenesi come vedono il loro futuro. La loro opinione ci interessa molto, ci parleremo attraverso Facebook e Twitter». Il segretario provinciale della Cisl William Ballotta annuncia le modalità modenesi del Jobsday, in programma sabato 18 ottobre in tutta Italia per iniziativa della Cisl nazionale in risposta alle proposte del governo sulla riforma del mercato del lavoro.
I cislini dell'Emilia-Romagna si incontrano al cinema Galliera di Bologna alle 9.30 di sabato; prima di partire per il capoluogo regionale, i sindacalisti della Cisl modenese distribuiranno davanti ad alcune scuole superiori di Modena, Carpi, Mirandola, Pavullo, Sassuolo e Vignola un volantino che contiene l'hashtag #bastafuturoprecario e il QRCode per collegarsi a cislmodena.it/bastafuturoprecario e alle pagine Facebook e Twitter attivate appositamente per aprire un dibattito on line.
«Vogliamo ascoltare gli studenti sui temi che stanno loro più a cuore, dalla scuola al lavoro – spiega Ballotta – Risponderemo in tempo reale alle domande che ci rivolgeranno, analizzeremo le questioni poste e rifletteremo anche su eventuali critiche. È ora di raccogliere la forte richiesta di aiuto che i giovani ci hanno lanciato attraverso un questionario – conclude il segretario provinciale Cisl - distribuito nei mesi scorsi durante sedici incontri tenuti nelle scuole modenesi da Cgil-Cisl-Uil».
(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)
I corsi sono strettamente collegati con le imprese e garantiscono un'alta occupabilità. Le storie di Jacopo, assunto subito dopo la fine del corso, e di Cecilia, che ha lasciato il lavoro per tornare sui banchi -
Modena, 7 ottobre 2014 -
Ultimi giorni per iscriversi ai corsi Its Maker, l'istituto tecnico superiore che forma i cosiddetti "supertecnici" della meccanica e dei motori. Il termine per le iscrizioni scade venerdì 10 ottobre (info e bando su www.itsmaker.it). I corsi sono strettamente collegati con le imprese e garantiscono un'alta occupabilità, come confermano le storie emblematiche di due allievi: Jacopo Ferrari e Cecilia Bardelli.
Jacopo Ferrari ha 22 anni, abita a Formigine e nel 2012 si è diplomato perito meccanico all'Itis Corni. Nel novembre dello stesso anno si è iscritto al corso Its Maker per tecnico superiore in meccanica dei materiali. Prima ancora di terminare il corso (luglio 2014) ha ricevuto una proposta di lavoro dall'azienda che lo aveva ospitato per uno stage di tre mesi (440 ore). «Si tratta di uno studio tecnico di consulenza che mi ha assunto appena terminato il corso – spiega Jacopo – Opero nel settore del packaging alimentare; il mio lavoro consiste nella progettazione dei componenti meccanici destinati alle macchine automatiche per l'impacchettamento alimentare. Il corso Its si è rivelato fondamentale per farmi conoscere dalle aziende e aprirmi le porte del mondo del lavoro».
Cecilia Bardelli, invece, il lavoro lo aveva, ma l'ha lasciato per iscriversi al corso Its. 35 anni, residente a Modena, anche lei perito meccanico all'Itis Corni, Cecilia è stata disegnatrice e commerciale tecnico in un paio di aziende prima di andare a lavorare, nel 2008, nell'officina del padre, un artigiano specializzato in rettifica per conto terzi. «Effettuiamo le lavorazioni intermedie tra produzione e prodotto finito, ma mi sono resa conto che non riuscivo ad aggiornare le mie competenze in disegno e tecnologia. Per questo – spiega Cecilia – ho deciso di rimettermi in gioco e nel 2013 mi sono iscritta al corso Its. È una bellissima esperienza personale e professionale; quest'estate sono stata due mesi e mezzo in stage a Berlino. Non so se tornerò nell'officina di mio padre, ma sicuramente al termine del corso – luglio 2015 - avrò acquisito nuove competenze e conoscenze che faciliteranno il mio rientro nel mondo del lavoro».
(Fonte: ufficio stampa Cisl Mo)