Consorzio Parmigiano Reggiano

Consorzio Parmigiano Reggiano

Al Labirinto della Masone a Fontanellato, si è tenuta la Parmigiano Reggiano Identity, un incontro diretto tra professionisti e produttori di Parmigiano Reggiano per favorire una scelta consapevole e per valorizzare l'artigianalità e le produzioni distintive. Una tappa verso la formazione della Piattaforma gastronomica regionale.

Reggio Emilia, 23 febbraio 2016 

"L'incontro che si è tenuto oggi si inserisce nell'impegno assunto dal Consorzio per favorire la promozione dei caseifici e la loro presenza diretta sul mercato, incentivando la riconoscibilità del caseificio e della marca aziendale presso il consumatore finale con le vendite dirette negli spacci e nei negozi gestiti direttamente, le vendite on-line e con altre iniziative che abbiamo in campo, come Caseifici aperti e Caseifici in tour. Con la giornata di oggi ci siamo rivolti al mondo professionale della ristorazione e della gastronomia di qualità, per favorire l'incontro diretto tra i nostri produttori e gli utilizzatori finali. L'obiettivo è far diventare questo un appuntamento fisso, ed anche aperto in una prospettiva internazionale".

Così Giuseppe Alai, presidente del Consorzio, ha aperto l'incontro di presentazione della Parmigiano Reggiano Identity, che ha visto radunati dal Consorzio presso il Labirinto della Masone a Fontanellato di Parma 27 caseifici che si sono presentati con le loro diverse produzioni di Parmigiano Reggiano ai vari professionisti della ristorazione (cuochi, ristoratori, pizzaioli, enotecari) e della distribuzione di qualità (gastronomie, delicatessen, gourmandises). Questi professionisti hanno così potuto incontrare i produttori, conoscere le diverse realtà dei caseifici, per poter scegliere in modo più consapevole il Parmigiano Reggiano più adatto alle esigenze proprie e del proprio locale.

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"Il Parmigiano Reggiano è un grande prodotto, con una lunga storia e tradizione, che si è mantenuta ad esempio nell'uso dei foraggi della zona di origine e nell'assenza di additivi nella sua produzione – ha affermato Riccardo Deserti, direttore del Consorzio, che ha coordinato l'organizzazione della giornata – ma ha una grande ricchezza: vi sono diverse declinazioni, particolarità, legate ai diversi ambienti dove lo si produce, pensiamo alla montagna, alla collina e alla pianura, legate alle razze delle vacche, come la pezzata nera, la bruna, la rossa reggiana e la bianca modenese, legate a diverse metodologie e certificazioni, come quelle da agricoltura biologica o kosher o halal. Già ora per il Parmigiano Reggiano si afferma nel mercato sempre più la domanda di questi prodotti specifici e distintivi. E poi, per tutti i caseifici, c'è l'artigiano casaro a fare la differenza. Mettere a disposizione degli operatori professionisti queste particolarità e la possibilità di conoscere i produttori, significa approfondire la conoscenza del prodotto e del nostro mondo da un lato, dall'altro consentire agli operatori della ristorazione e della gastronomia di mettere in risalto presso le loro clientele questa concreta possibilità di unicità. Significa anche percorrere una tappa verso la formazione della Piattaforma gastronomica regionale, il progetto lanciato l'anno scorso col Viaggio verso Expo della Regione Emilia Romagna e realizzato da ChefToChef, di cui il nostro Consorzio è socio fin dall'origine e che di cui abbiamo chiesto un forte coinvolgimento anche nella giornata di oggi".

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Era infatti presente all'incontro lo chef Massimo Spigaroli, presidente dell'associazione ChefToChef emiliaromagnacuochi. "Ancora una volta il Consorzio del Parmigiano Reggiano accoglie, e nel caso della Parmigiano Reggiano Identity anticipa, i bisogni della ristorazione. Una manifestazione che favorisce l'incontro tra chef e produttori coglie nel segno di rafforzare la necessità di uno chef di poter conoscere e a sua volta raccontare al cliente-ospite l'origine delle materie prime da lui utilizzate e le storie delle persone che le producono. Altrettanto significativa è la presentazione della nuova linea del quinto quarto del latte del Parmigiano Reggiano che, come ChefToChef, abbiamo deciso di adottare. Questi prodotti saranno anche il filo conduttore della prossima edizione di Centomani in programma lunedì 18 aprile".

L'incontro è stato chiuso da Simona Caselli, Assessore all'agricoltura della Regione Emilia Romagna: "Ritengo ottima questa iniziativa di filiera corta – ha dichiarato la Caselli – che favorisce la conoscenza reciproca tra la gastronomia e i produttori di Parmigiano Reggiano. Se tutti a livello mondiale esaltano la gastronomia della nostra regione, il merito è da condividere tra la ristorazione e i produttori di tutte le nostre eccellenze, grazie a una grande agricoltura e ad una capacità di trasformazione di eccellenza. Questa valorizzazione del nostro sistema deve avere l'obiettivo finale di aumentare il reddito dei produttori, per consentire loro di restare sul mercato e proseguire così il mantenimento in vita delle nostre filiere agroalimentari, con le ricadute sul sistema economico e l'equilibrio territoriale".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Scoperta segatura di legno in una confezione di formaggio duro grattugiato made in Usa. Il Consorzio di tutela chiede nuovamente la rimozione delle norme che consentono la circolazione di prodotti di imitazione e caratterizzati da elementi di "italian sounding". 

Reggio Emilia, 19 febbraio 2016 -

"La scoperta di segatura di legno in una confezione di formaggio duro grattugiato made in Usa e venduto come "parmesan" conferma che i consumatori statunitensi continuano ad essere esposti a rischi di frodi e contraffazioni che vanno assolutamente rimossi nell'ambito dei negoziati TTIP tra Unione Europea e Usa, consentendo di eliminare anche i danni che continuano a riversarsi sui produttori di Parmigiano Reggiano a causa di imitazioni e richiami alla denominazione originale che generano confusione e sospetti tra i consumatori d'oltre oceano".
Così il Consorzio del Parmigiano Reggiano scende in campo all'indomani della scoperta, da parte della FDA (Food and Drugs Administartion, ente governativo degli Usa che si occupa della regolamentazione degli alimenti e dei farmaci) di cellulosa in confezioni di formaggio duro statunitense grattugiato, scoperta evidenziata in un servizio giornalistico dell'agenzia Bloomberg dei giorni scorsi che ha portato il caso all'attenzione dei media e dei consumatori sulla presenza eccessiva di cellulosa – definita "segatura di legno" – oltre i limiti della normativa consentita negli Stati Uniti.
"Una situazione – spiega il Consorzio – che in alcun modo si può verificare con il ricorso ad autentico Parmigiano Reggiano, perché l'uso della denominazione comporta proprio l'uso esclusivo del nostro formaggio e l'assenza di qualsiasi additivo e coadiuvante". "Se il prodotto reperibile negli Usa è accompagnato dal marchio "fetta e forma" – prosegue il Consorzio – questo significa, oltretutto, che è stato importato dall'Italia già confezionato e controllato, escludendo così qualsiasi ipotesi di manipolazione". D'altra parte, sottolinea il Consorzio, nel mercato americano è molto diffusa la pratica di grattugiare i formaggi a livello di singoli punti vendita o da ditte specializzate locali. Anche in questo caso emerge un grande differenza tra formaggi di imitazione ed il vero Parmigiano Reggiano. Quest'ultimo, infatti, essendo l'unico formaggio che raggiunge stagionature di 24 mesi ed oltre, una volta grattugiato non richiede l'uso di coadiuvanti – quali la segatura di legno o cellulosa – per evitare la formazione di grumi. Viceversa, i formaggi duri di imitazione, essendo molto meno stagionati e più umidi, necessitano quasi obbligatoriamente di coadiuvanti e antiagglomeranti per evitare grumi nel formaggio.

"Il vero problema – secondo l'Ente di tutela – è rappresentato dai prodotti che circolano liberamente negli Stati Uniti e sono caratterizzati non solo da denominazioni ambigue, ma anche da elementi grafici che sulle confezioni si richiamano direttamente al nostro Paese (il tricolore è il più usato, ma speso vi sono richiami a monumenti e opere d'arte), inducendo i consumatori a ritenere che il prodotto provenga dall'Italia".
"I dati delle nostre più recenti ricerche – prosegue il Consorzio – ci dicono quanto alta sia la probabilità che i consumatori vengano ingannati: di fronte a confezioni caratterizzate da elementi di "italian sounding", infatti, il 67% degli acquirenti americani è convinto di trovarsi di fronte ad autentico prodotto italiano".
"La vicenda della cellulosa nelle confezioni di formaggio americano proposto come "parmesan" – conclude l'Ente di tutela – dimostra da una parte che la sicurezza, anche negli Usa, risiede solo nell'acquisto di autentico Parmigiano Reggiano e, dall'altra, ripropone l'urgenza di nuove norme di tutela che negli Stati Uniti consentano una reale difesa degli interessi dei consumatori e, contemporaneamente, la tutela di quella dei produttori italiani, danneggiati dalla libera circolazione di prodotti di imitazione ed evocativi della nostra denominazione che ammontano a 100.000 tonnellate".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Martedì, 09 Febbraio 2016 12:26

Le varie identita' del Parmigiano Reggiano

Lunedì 22 febbraio, presso il Labirinto della Masone a Fontanellato (Parma), si terrà la Parmigiano Reggiano Identity, dove il mondo della ristorazione e della gastronomia di qualità potrà conoscere direttamente i produttori di Parmigiano Reggiano e compiere un viaggio nel variegato mondo del Re dei formaggi.

Reggio Emilia, 9 febbraio 2016

Un originale momento di incontro e conoscenza diretta tra chi produce il Parmigiano Reggiano e chi ne fa uso in cucina: sarà questo la Parmigiano Reggiano Identity, organizzata dal Consorzio di tutela; un'iniziativa, alla prima edizione, che si terrà il 22 febbraio prossimo, dalle 10,30 alle 18.00, presso il Labirinto della Masone, di Franco Maria Ricci a Fontanellato (Parma). Un evento concepito per permettere ai professionisti della ristorazione (cuochi, ristoratori, pizzaioli, enotecari) e della distribuzione di qualità (gastronomie, delicatessen, gourmandises) di incontrare i produttori, conoscere le diverse realtà dei caseifici, per scegliere in modo più consapevole il Parmigiano Reggiano più adatto alle proprie esigenze e a quelle del proprio locale e di ogni specifica attività.


La giornata metterà in contatto circa 25 produttori – rappresentativi dei vari territori della zona di origine e delle differenti declinazioni produttive del Parmigiano Reggiano, delle sue biodiversità, delle diverse razze bovine – con numerosi utilizzatori qualificati, che potranno così conoscere approfonditamente le varie tipologie di prodotto; i produttori stessi faranno assaggiare i propri formaggi di diverse stagionature, si faranno conoscere da chi professionalmente utilizza il Parmigiano Reggiano, per instaurare rapporti e collaborazioni commerciali dirette, offrendo agli utilizzatori finali la possibilità di evidenziare nei punti vendita le diverse tipologie di Parmigiano Reggiano e i nomi dei produttori.


"La realtà del Parmigiano Reggiano è in continua evoluzione – spiega Riccardo Deserti, direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano – con una forte presenza di caseifici che a fianco del marchio collettivo Parmigiano Reggiano DOP comunicano sempre più la loro marca aziendale, proponendosi per le specifiche distintività. Ovviamente, tutti sono tenuti a rispettare il disciplinare di base, che consente di sviluppare una forte identità di prodotto, basata sul legame con la zona di produzione, sull'alimentazione delle bovine con i foraggi della zona di origine, sugli ingredienti (latte crudo, caglio di vitello, sale, senza alcun additivo) che lo rendono un prodotto totalmente naturale, caratterizzato da una tipica struttura della pasta e un profilo aromatico complesso, che cambiano durante la stagionatura. Tuttavia, per il Parmigiano Reggiano si afferma nel mercato sempre più la domanda di prodotti specifici e distintivi: di montagna e collina, di vacche brune, di vacche rosse, di vacche bianche, prodotto seguendo le procedure dell'agricoltura biologica o con la certificazione kosher. Ecco, con la Parmigiano Reggiano Identity vogliamo offrire la possibilità di conoscere tutte queste diverse declinazioni e queste particolarità al mondo dei professionisti che utilizza il nostro formaggio, affinché possano scegliere il Parmigiano Reggiano più adatto alle proprie esigenze. Inoltre c'è un valore aggiunto impagabile; quello di entrare in contatto direttamente con il produttore. Infatti, ogni caseificio e ogni famiglia di produttori, con la loro storia e le loro particolarità, sono un'espressione a sé che merita di essere conosciuta e apprezzata".


La giornata inizia con la presentazione dell'evento alle 10,30, seguita dall'apertura dei banchi d'assaggio. Alle 11,00 è offerta la possibilità di una visita guidata al Labirinto della Masone (il più grande d'Europa, con i suoi tre chilometri di dedalo tra il bambù). Alle 14,00 un incontro di approfondimento su "Come scegliere, proporre e raccontare il Parmigiano Reggiano alla clientela", seguito alle 16,30 dalla presentazione di "Gamma Mito", la nuova linea di prodotti freschi ottenuti dalla lavorazione del latte dei caseifici del Parmigiano Reggiano con le varie possibilità gastronomiche. 
L'ingresso è gratuito ed occorre registrarsi sul sito www.pridentity.parmigianoreggiano.it 

Parmigiano Reggiano Identity Formaggio rid

(Fonte: Centro Stampa Comunicazione Integrata Consorzio del Parmigiano Reggiano)

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