Confcooperative Parma

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Sito Ufficiale: www.confcooperativeparma.net

Anche i cooperatori under 40 vogliono dare il loro contributo alla costruzione di “una economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda”. Sono alcune delle parole scritte da Papa Francesco per invitare giovani ricercatori, economisti, imprenditori ed esponenti di organizzazioni all’evento “The Economy of Francesco” in programma dal 26 al 28 marzo 2020 ad Assisi. 

E proprio a quel grande appuntamento della prossima primavera guarda l’iniziativa “CAMBIAMO L’ECONOMIA? inSÌeme!” che i Giovani Imprenditori Cooperativi di Confcooperative Emilia Romagna hanno organizzato per venerdì 29 novembre alla Fondazione San Filippo Neri di Modena (Via Sant’Orsola 52). Si tratta di un pomeriggio di lavoro aperto al pubblico a partire dalle 16, preceduto dall’assemblea dei delegati dell’Organizzazione giovanile presieduta dal presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza.
Promosso in collaborazione con i Giovani Imprenditori Cooperativi di Confcooperative Modena, l’evento si pone l’obiettivo di fornire il contributo del movimento cooperativo giovanile all’elaborazione della nuova e inclusiva economia di cui parla Papa Francesco, intercettando così quella voglia di partecipazione e intraprendenza rappresentata dai cooperatori under 40.

Il programma dell’evento pubblico.
La prima parte si svolge dalle 16 alle 17.15 con il saluto istituzionale di Carlo Piccinini (presidente Confcooperative Modena), l’introduzione della mostra fotografica “100 Giorni di Solitudine” dell’artista palestinese Nidaa Badwan e i lavori dei cinque tavoli tematici che si riuniranno per discutere di valori e dignità per un’economia più giusta; genere e generazioni per un’economia più inclusiva; ambiente e territorio per un’economia più sostenibile; lavoro e formazione per un’economia più ricca; fallimento e successo per un’economia anti-fragile.


Dalle 17.30 via alla seconda parte con il dibattito moderato da Francesca Corrado, portavoce nazionale di Confcooperative Giovani Imprenditori. Interverranno Imen Boulahrajane (strategic consultant e digital creator), un rappresentante del Comitato scientifico Economy of Francesco, Andrea Zorzi (ex pallavolista, giornalista e commentatore sportivo), mons. Erio Castellucci (arcivescovo di Modena-Nonantola), Maurizio Gardini (presidente Confcooperative).
Infine dalle 19 l’aperitivo di networking.

L’evento è gratuito previa iscrizione al seguente link:
http://www.confcooperativemiliaromagna.it/IT/Eventi/Varie/CAMBIAMO_LECONOMIA_inSeme

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Carlo Piccinini, presidente Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna, chiede un impegno ai parlamentari della regione affinché tolgano questa tassa iniqua


(Bologna, 18 novembre 2019) – “La sugar tax è un’aberrazione che crea un doppio danno all’agricoltura italiana, colpendo da un lato la filiera bieticolo-saccarifera, che trova nella cooperativa bolognese COPROB-Italia Zuccheri l’ultimo baluardo della produzione di zucchero 100% italiano, dall’altro le industrie alimentari che utilizzano frutta italiana per la produzione di succhi. Con una sola tassa, profondamente iniqua, il Governo penalizza due colture fondamentali per il reddito degli agricoltori emiliano-romagnoli: quella della barbabietola da zucchero e quella della frutta destinata alla trasformazione industriale”.


È quanto dichiara Carlo Piccinini, presidente di Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna, federazione regionale che riunisce 425 cooperative agroalimentari con 55.000 soci e 9,7 miliardi di euro di fatturato.
“Siamo al fianco delle nostre cooperative agroalimentari soprattutto in una fase delicata come questa dove l’agricoltura italiana si trova sotto l’attacco di dazi USA, deve fare i conti con i rischi di taglio della PAC ed è chiamata a fronteggiare nuove tasse ipotizzate dal Governo nazionale – continua Piccinini -. Chiediamo a tutti i parlamentari emiliano-romagnoli un forte impegno per eliminare dalla prossima Legge di Bilancio misure fortemente penalizzanti per l’agricoltura regionale, a partire dalla sugar tax e dalla plastic tax. I nostri agricoltori devono competere sui mercati internazionali con Paesi che hanno costi di produzione molto più bassi di quelli italiani, non possiamo penalizzarli ulteriormente aggiungendo tasse che creano evidenti disparità e danneggiano chi coltiva e utilizza materia prima italiana”.

 

Accordo UE-Cina, la soddisfazione di Alleanza Cooperative: “apre buone opportunità commerciali alle nostre imprese”


Roma, 7 novembre 2019 – Roma, 7 novembre 2019 – “Alleanza Cooperative Agroalimentari esprime soddisfazione sull'intesa siglata tra Ue e Cina, un accordo che tutela molte delle produzioni di eccellenza italiane, a partire dalle DOP del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano, ed offre al contempo buone opportunità commerciali alle imprese e alle cooperative agroalimentari già molto attive da tempo in Cina, specie nei comparti del vino e dei formaggi”.


Così il presidente Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri commenta l'accordo bilaterale siglato tra Ue e Cina, che andrà in vigore nel 2020 e che prevede il mutuo riconoscimento di 100 Indicazioni Geografiche Protette europee in Cina (di cui 26 italiane) e altrettante Ig cinesi in Europa. In attesa di esaminare il testo, confidiamo che la Cina riservi alle nostre IG lo stesso grado di tutela oggi assicurato nel mercato europeo.
La lista dei prodotti tutelati verrà ampliata nei prossimi quattro anni. “Ci sono alcune esclusioni – commenta il presidente Mercuri – che sicuramente determineranno costi aggiuntivi sia per le imprese che hanno già aperto il mercato (come nel caso delle arance rosse) e che quindi dovranno subito proteggersi da sole dal punto di vista legale, sia per quelle che riusciranno ad entrare nel mercato cinese ben prima dei prossimi 4 anni, come auspichiamo per le pere e le mele. Ciò non può tuttavia esimerci dall’esprimere un giudizio complessivamente positivo sull’intesa siglata”.


“Per le nostre imprese l’export è diventato sempre di più un obbligo – argomenta Mercuri. “Come Alleanza cooperative accogliamo pertanto con favore – conclude Mercuri - ogni accordo commerciale che aiuti ad aprire mercati lontani e a favorire le opportunità di business che accrescono la presenza dei nostri prodotti agroalimentare di eccellenza fuori dai confini comunitari”.

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