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Dopo una partenza incerta, Antonio Rusce vince insieme a Farnocchia bissando il successo del 2019. Nel palpitante finale in seconda piazza concludono Tosi-Del Barba a 1”3 mentre finiscono a podio Medici-Nobili per un podio tutto reggiano marchiato Skoda.

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Venerdi’ 24 luglio 2020, la stazione cc di Fornovo Taro veniva contattata dal servizio sociale del comune di Varano de’ Melegari al fine di dare supporto a personale sanitario impegnato in un sopralluogo domiciliare volto a controllare le condizioni di vita di un minore di soli novi mesi, all’interno di un nucleo familiare residente in quel comune.

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Rally di Salsomaggiore Terme: un altro successo di iscritti. Saranno 170 in gara nel weekend!

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I carabinieri della stazione di Monticelli terme a termine attività di indagine hanno deferito in stato di libertà per truffa, sostituzione di persona, falsità in scrittura privata un cittadino napoletano classe '77 residente a Salsomaggiore terme.

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Venerdì 20 giugno 2020, la compagnia Carabinieri di Salsomaggiore Terme (PR), in aderenza alle disposizioni impartite dal Ministero dell’Interno, al fine di prevenire gli assembramenti e far rispettare il distanziamento interpersonale per contenere la diffusione del contagio dal covid-19 in prossimità dei locali pubblici,

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Nel corso di un intervento d’iniziativa volto al contrasto dell’abusivismo commerciale, i finanzieri della Tenenza di Fidenza (PR) hanno individuato, nel comune di Salsomaggiore Terme, una donna trentenne che svolgeva l’attività di estetista all’interno della propria abitazione, senza alcuna qualifica professionale e/o licenza ad operare.

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I carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Parma hanno denunciato per sostituzione di persona è falsa attestazione pubblica identità un cittadino nigeriano classe 95 domiciliato a Salsomaggiore.

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I Carabinieri della Stazione di Collecchio, coordinati dal Comando Compagnia CC di Salsomaggiore, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Parma, hanno tratto in arresto, in Collecchio, un soggetto con l’accusa di maltrattamenti ai danni della moglie.

Da anni il suddetto maltrattava la moglie, prendendola a cinghiate, insultandola e minacciandola di continuo, anche in presenza dei figli minori. In un’occasione, colpendola al volto con un telefonino, le aveva anche fatto saltare un dente (di qui l’accusa di lesioni aggravate dall'indebolimento permanente dell’organo della masticazione, essendosi per l’appunto verificata l’avulsione di un dente).

La donna viveva nel terrore e non aveva mai trovato il coraggio di denunciare il marito, un 31enne, come lei di nazionalità albanese, finché, alcuni giorni fa, a seguito dell’ennesima aggressione, la donna ha deciso di fuggire dalla casa condivisa con l’indagato e rifugiarsi a Collecchio presso alcuni cugini.

Ma il marito non ha accettato la nuova situazione e si è recato sotto la casa dei parenti della donna brandendo un pugnale affilato con una lama di circa 30 cm., minacciandoli tutti di morte se la moglie non fosse tornata a casa con lui.

A questo punto c’è stata la svolta.

Spaventati, i parenti della vittima hanno chiesto aiuto ai Carabinieri della Stazione di Collecchio, che sono intervenuti immediatamente sul posto ed hanno iniziato a ricostruire la storia di soprusi e violenze subite negli anni dalla giovane, la quale, rassicurata dalla presenza dei militari e come liberata da un peso, ha iniziato a raccontare la sua tragica storia.

Nel frattempo una seconda pattuglia rintracciava l’aggressore a bordo della sua auto, ancora in possesso del pugnale, che veniva prontamente sequestrato.

Le successive indagini, dirette dal PM titolare del fascicolo (dottoressa Daniela Nunno) hanno permesso di ricostruire un grave quadro indiziario a carico dell’uomo.

Vista la gravità della condotta e per garantire l’incolumità della vittima, la Procura di Parma ha richiesto pertanto nei suoi confronti la misura cautelare di massimo rigore.

Il GIP, concordando con le risultanze investigative, ha accolto le richieste del PM disponendo la custodia in carcere per l’indagato, che il 24 u.s. è stato rintracciato dai Carabinieri di Collecchio che lo hanno accompagnato presso la Casa circondariale di Parma.

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Continua il progetto di solidarietà nato dalla collaborazione tra CNA Agroalimentare di Parma e l’Emporio Market Solidale, per aiutare chi, in questo periodo di emergenza sanitaria, sta vivendo un momento di grave difficoltà economica. L’iniziativa, fortemente voluta dal Presidente di CNA Agroalimentare, Shpendi Ndreu, consiste nella raccolta di prodotti alimentari e di prima necessità, la cui prima consegna è avvenuta lo scorso venerdì 17 aprile.

"Il progetto ha fin da subito riscontrato la risposta positiva di diverse aziende appartenenti al settore alimentare e confermato la generosità e il prezioso valore di “fare squadra” che gli imprenditori associati a CNA hanno nuovamente dimostrato in questa occasione – ha affermato il Presidente di CNA Parma, Paolo Giuffredi - possiamo definirla una vera e propria fornitura di prodotti alimentari, che grazie al grande lavoro dell’Emporio solidale di Parma, darà un aiuto concreto e immediato a coloro che ne hanno bisogno."

Un ringraziamento va innanzitutto ai primi imprenditori che si sono impegnati per realizzare questa iniziativa: Shpendi Ndreu, Presidente di CNA Agroalimentare e titolare dell’azienda L.I.R.A. di Shpendi Ndreu & C. Sas di Langhirano che ha donato in primis 3.500 confezioni di prosciutto crudo di Parma affettato, Aldo Girardi, fondatore dell’azienda Girasole di Salsomaggiore Terme, che ha consegnato all’Emporio di Parma e alla Croce Rossa di Fidenza, prodotti sott’olio, salse e marmellate e Gianpaolo Ghilardotti, titolare dell’azienda Foodlab di Polesine Zibello che ha messo a disposizione e distribuito prodotti confezionati a base di pesce.

Numerose sono però altre aziende coinvolte in questo progetto di solidarietà che hanno contribuito sia nella donazione di prodotti, sia nell’attività di lavorazione e di confezionamento, che è necessario ringraziare: Filiera Uno Prosciutti Srl di San Daniele di Udine, Gualerzi Spa di Pilastro di Langhirano, Cadonici Salumi Srl di Neviano degli Arduini, Prosciuttificio Verduri Snc di Neviano degli Arduini, Disossatura Tre O di Ortalli Giorgio, Corrado e Michele Snc di Langhirano.

Oltre che all’Emporio Solidale di Parma e di Lesignano De Bagni, i prodotti sono stati consegnati alla Protezione Civile di Parma, all’Assistenza Pubblica di Langhirano, alla Centrale Operativa 118 di Parma e alla Croce Rossa di Fidenza. Seppur la raccolta è stata inizialmente avviata all’interno della provincia di Parma, l’intenzione di CNA Agroalimentare è di ampliare la prospettiva, coinvolgendo la rete imprenditoriale del territorio regionale e nazionale.

"Sono certo – conclude Il Presidente Giuffredi – che le imprese della provincia di Parma sapranno dare ancora una volta prova del proprio grande cuore, nell’auspicio che numerose realtà produttive e commerciali vogliano entrare a far parte di questa vera e propria squadra di solidarietà"

In data 2.4.2020 i Carabinieri di Salsomaggiore, con la collaborazione dei Cc di Merate (Lecco) hanno dato esecuzione alla misura cautelare della custodia in carcere disposta dal Gip di Parma su richiesta della Procura di Parma (PM dott. Fabrizio Pensa) nei confronti di Serio Vincenzo per il reato di rapina aggravata.

La mattina del 10 febbraio scorso, con il volto travisato e minacciando con una pistola gli impiegati e i cittadini presenti, l’uomo aveva rapinato l’ufficio postale di Salsomaggiore Terme, allontanandosi con un “bottino” di circa 650 euro composto da banconote e monete.

Il 43enne, un siciliano pregiudicato e residente in provincia di Lecco, non è nuovo ad imprese del genere, avendo precedenti penali anche specifici. In passato aveva soggiornato anche nella cittadina termale in provincia di Parma e dunque conosceva bene i luoghi in cui aveva deciso di agire.

La sua identificazione è stata possibile grazie al notevole impegno investigativo dei militari della Compagnia di Salsomaggiore Terme che, coordinati dalla Procura di Parma, hanno portato avanti sin dal primo momento un meticoloso lavoro di raccolta e analisi di tutti i possibili elementi utili all’indagine, tra cui i filmati estrapolati dalle telecamere della videosorveglianza installate all’interno e all’esterno dell’ufficio postale, i tabulati telefonici e le dichiarazioni delle persone informate sui fatti (soprattutto i dipendenti dell’ufficio), elementi che, complessivamente analizzati, hanno permesso di ricostruire gli spostamenti dell’autore del fatto, il quale, subito dopo aver commesso la rapina non si è dato velocemente alla fuga ma si è addirittura intrattenuto per alcuni minuti in un parco nelle immediate vicinanze dell’ufficio postale.
In particolare, grazie alle dichiarazioni dei dipendenti si è riusciti ad ottenere una descrizione fisica del soggetto, e cioè della sua statura e del colore dei suoi occhi, ma non degli altri dettagli del volto, che era coperto.

Si è arrivati, inoltre, a individuare i capi d’abbigliamento utilizzati nel corso dell’azione delittuosa, confrontandoli con quelli che si possono osservare nelle immagini di videosorveglianza (di notevole importanza il giubbino, contraddistinto da un segno catarifrangente sul retro del cappuccio), nonché l’arma utilizzata per minacciare le persone presenti all’interno dell’ufficio postale.
Decisivo è stato, infine, quanto narrato da una persona informata sui fatti che conosceva il rapinatore e che ha fornito particolari utili alle indagini, tra cui i dettagli dei suoi spostamenti antecedenti e successivi alla rapina.

Tali dichiarazioni, pienamente riscontrate dalle risultanze dei tabulati telefonici dell’utenza in uso all’uomo, hanno consentito di giungere ad un quadro indiziario ritenuto grave anche dal Gip che ha emesso la misura cautelare.

In occasione della esecuzione della misura cautelare, avvenuta in provincia di Lecco, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro dei capi di abbigliamento riconducibili a quelli utilizzati al momento della rapina, ovvero un giubbotto con striscia rifrangente sul cappuccio ed un paio di guanti neri.

Al termine della redazione degli atti l’indagato è stato tradotto presso la casa circondariale di Lecco in attesa di essere interrogato dal G.I.P. per esporre gli elementi in sua difesa

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