Dal 1° luglio sarà attivo il nuovo servizio per lavoratori e visitatori del polo logistico di Fontevivo.
Programma di grande fascino per la Filarmonica Toscanini. Diretta da Omer Meir Wellber interpreterà "Ciò che resta" della compositrice in residenza Silvia Colasanti e la Quarta di Mahler sia a Parma che agli Arcimboldi di Milano. Soprano la vincitrice del Concorso Operalia 2019, Adriana Gonzalez. Il direttore musicale del Festival Toscanini protagonista anche di Salotto Toscanini con Mihaela Costea e Pietro Nappi.
Rinnovata la convenzione fra Interporto e la Onlus che sostiene chi è in povertà. Ancora un anno di spazio e servizi logistici per lo stoccaggio dei beni alimentari
Quando la famiglia è grande, serve una dispensa grande. E la famiglia della San Cristoforo è decisamente numerosa. Un'associazione i cui volontari, ogni giorno fanno "un pezzo di strada insieme" a più di duecento uomini e donne in grave difficoltà, offrendo loro cibo e una casa. Ma non da soli, però. Fra chi porge la mano c'è CePIM - Interporto di Parma che offre gratuitamente all'associazione proprio lo spazio per quella grande dispensa, dove stoccare i beni prima della distribuzione. Spazio per il deposito ma anche servizi logistici, come la movimentazione, il trasporto delle merci e la gestione degli ordini. Si tratta di una convenzione stipulata un anno fa e rinnovata nuovamente per l'anno a venire.
"Cepim crede fermamente nella promozione del nostro territorio, sostenendo iniziative per il bene della nostra comunità. Questa è solo una delle tante attività che portiamo avanti; responsabilità sociale non solo nell'ambito della solidarietà ma anche della cultura e della formazione dei giovani" dice Luigi Capitani Amministratore Delegato di CePIM SpA – Interporto di Parma.
Avere un luogo dove stoccare i beni alimentari è fondamentale per contrastare ogni spreco ed evitare che il cibo finisca al macero e non su una tavola apparecchiata. Spesso i beni alimentari arrivano in dono da aziende o supermercati, perché non più idonei al commercio. Sono brutti ma buoni e rischiano di essere scartati solo perché hanno confezioni danneggiate, etichette scolorite o perché troppo prossimi alla scadenza per essere venduti.
L'associazione li fa arrivare all'Interporto. Da lì, operatori e volontari li smistano fra i propri utenti e altre quattordici associazioni. E' un circolo virtuoso che ogni anno movimenta 80 tonnellate di cibo.
La San Cristoforo dà da mangiare e ascolto a tante persone che rischiano di restare ai margini della società: ci sono i detenuti ai domiciliari senza una famiglia dove vivere, gli ex-detenuti che attendono un'opportunità di lavoro, gli studenti universitari immigrati che hanno perso la borsa di studio e si ritrovano senza nulla; c'è poi chi è uscito dall'alcool o dalla tossicodipendenza e non è più incluso nei percorsi protetti dei servizi e le famiglie di alcune parrocchie della nostra città.
L'elenco delle persone che rischiano di essere dimenticate è molto lungo. Sono uomini e donne che l'associazione quotidianamente accompagna nel loro cammino di integrazione, aiutandoli nella ricerca di una nuova prospettiva. Dignità, inclusione e autonomia e un lavoro per poter tornare guardare nuovamente al futuro con fiducia.