Una BMW Cabrio posteggiata in spiaggia ma resta bloccata per la marea – Il video. Vigili del fuoco e Guardia Costiera recuperano il mezzo
Una lunga intervista senza freni sulla lingua. Con aneddoti succulenti e meravigliosi. Viaggio nella carriera di un pilota che ha segnato il mondo dei motori, vincendo in lungo e in largo, e vivendo in prima persona una passione che oggi racconta nel suo talk show.
di Matteo Landi
Non avrebbe bisogno di presentazioni. Per coloro che seguono marginalmente il motorsport andiamo a ricapitolare i punti salienti della vita, agonistica e non solo, di chi ho avuto la fortuna di intervistare. Thomas Biagi nasce nel 1976 a Bologna, vince di tutto in kart e ben figura in Alfa Boxer, ed in F3. Vicecampione dell'Euro 3000 nel 2001, subito alle spalle di Felipe Massa, vince poi il mondiale GT nel 2003 al volante della Ferrari 550 Maranello, si ripete quindi nel 2007 con la Maserati MC12. Svolge svariati test in F1, dall'esibizione al Motorshow di Bologna con la Jordan a quella al volante della Ferrari F300 al Ferrari Days. "In più di un'occasione ho provato la F300, con il reparto Corse Clienti, ed ho guidato inoltre la 639 di Nigel Mansell e la F2002 di Schumacher", precisa Thomas. Ed inoltre quello con Midland, in cui aveva brillato. "Vero, nel 2005 a Jerez fu una bellissima esperienza, 92 giri, tanti km, più di un GP di F1. Purtroppo mancarono i quattrini per riuscire a firmare un contratto, che mi sottoposero subito dopo il test. Non c'erano le risorse finanziarie che la F1 richiede per poter partecipare, quando un pilota comincia il suo percorso nella massima formula". Risorse che la ex-Jordan cercava per sopravvivere, "ma tuttora le squadre, tolti i top team, vedi ad esempio Williams con Latifi, cercano piloti con risorse importanti. I budget per accedere in F1 oggi sono diventati mostruosi. Non dimentichiamo che lo stesso Schumacher fece il suo debutto nel Circus pagato da Mercedes. Anche per lui gli inizi in F1 senza "mamma Mercedes" non ci sarebbero mai stati". Successivamente e contemporaneamente alla sua carriera di pilota è entrato nel mondo della comunicazione, collaborando con SKY e fondando BAR Motorsport.
Come ti sei avvicinato al Motorsport, Thomas?
"All'età di 8 anni. Abitavo in una zona industriale, nel basso ferrarese. Una domenica mi trovavo a casa da solo, sentii un rombo attraverso la finestra. Era il meccanico del paese, un nonno che portava il nipote in zona industriale a girare con un kart. O meglio, 4 tubi saldati, ruote e motore di una Vespa ed il volante. Dopo tre ore che stetti a guardarlo, un pomeriggio intero, questo nonno mi fece salire al volante. Da lì mi sono innamorato dei motori. Un amore a prima vista che non è mai calato. Un crescendo fino ad oggi, e sono passati quasi 40 anni"
Ad un certo punto della tua carriera hai virato verso le ruote coperte. Che consigli daresti a quei tanti giovani che corrono nelle varie formule propedeutiche nella speranza di arrivare, un giorno, in F1? Un mondo che offre solo 20 sedili (forse 22 in un prossimo futuro, visto il progetto di Andretti...).
"Quando ho debuttato nel mondiale FIA GT fui uno dei più giovani, nonostante avessi 26 anni. Hanno seguito il mio esempio molti altri. Al debutto pensai che avrei potuto farlo prima. O si hanno decine di milioni di euro di budget, o si è un talento sopra la media a livelli mostruosi, altrimenti in F1 non ci si arriva. Quindi, giovani, se non avete risorse da oligarca è meglio dedicarsi da subito al mondo delle ruote coperte. Oggi c'è stato un escalation di costi nelle monoposto, a partire dalla F4. Una stagione costa cifre non pronunciabili"
Molti ex-formulisti sono infatti recentemente entrati nel mondo delle GT...
"C'è un imbuto strettissimo, ti ritrovi contro il muro, dopo la F2. O hai un budget di decine di milioni di euro, o hai vinto al primo colpo in F2, diversamente non c'è altro da fare che buttarsi nelle ruote coperte, che sia GT, LMP2, LMP1, ora Hypercar"
Inoltre, i weekend di gare per vetture a ruote coperte, sono per gli spettatori delle stupende occasioni per andare in circuito. Biglietti gratuiti o a prezzi abbordabili, vetture stupende, grandi piloti. La nuova carriera in auto di Valentino Rossi ha aumentato la visibilità del mondo GT.
Oltre al Thomas Biagi pilota conosciamo anche il commentatore e produttore di contenuti. Come pensi sia cambiato oggi il mondo della comunicazione, soprattutto con l'avvento dei social?
"Avviene tutto più rapidamente. Una volta si aspettava il martedì in edicola Autosprint. Oggi molte notizie un'ora dopo che sono uscite, se non pubblichi subito, diventano vecchie. Tutto più frenetico e nei social è necessario essere bravi a capire quali sono le fonti ed i canali più attendibili, considerando la presenza di persone che si improvvisano e pensano di poter essere dei comunicatori o che addirittura si spacciano per giornalisti"
A BAR Motorsport hai spesso giornalisti famosi e noti, come Mario Donnini...
"E Alberto Sabbatini, grande amico e presenza quasi fissa, Leopoldo Canettoli e Carlo Cavicchi. Tanti giornalisti. Anche ingegneri e piloti importanti del mondo della F1 e non solo. Da Giancarlo Minardi a Stefano Domenicali, da Patrese a Andretti...una lista lunghissima"
Le recenti puntate su Elio De Angelis e Gilles Villeneuve sono state meravigliose. Come presenteresti BAR Motorsport a chi ancora non ha avuto modo di conoscerlo?
"BAR Motorsport è il primo vero talk show strutturato, nato durante il lockdown con un particolare format, che in molti hanno poi ripreso. Nato con lo scopo di rendere il pubblico protagonista, primo mio obiettivo, essendo io stesso in primis un appassionato. Un talk show senza freni sulla lingua. Cerchiamo di raccontare il mondo del motorsport in modo diverso, più profondo. Non abbiamo i tempi televisivi, non abbiamo ancora interruzioni pubblicitarie. Tiriamo fuori le emozioni ed i ricordi più belli delle persone che hanno fatto il bello del motorsport"
A proposito di ricordi. Domanda dalla risposta quasi scontata (vedi le immagini sui gadget di BAR Motorsport...): fra 550 Maranello ed MC12?
"In realtà sono due vetture che porto nel cuore, eccezionali. Due progetti diversi, con filosofie diverse. Ferrari con motore anteriore, senza controlli ed aiuti elettronici, un motore mostruoso da gestire con solo l'acceleratore, una macchina molto fisica. Maserati MC12, vettura molto evoluta, concetto diverso, della quale mi sono innamorato dal primo giorno. Non solo per una questione estetica. Un'auto di quasi 20 anni fa ma, a vederla, sempre attuale"
Fra l'altro una vettura colpita da molte limitazioni regolamentari, come un'ala posteriore più stretta...
"Muso accorciato, taglio di potenza. Hanno voluto castrarla. Un progetto eccezionale. Gli ingegneri furoni fantastici. Molti venivano da Ferrari, anche F1. Costruirono una macchina imbattibile e stupenda"
Tornando alla tua esperienza nell'Euro 3000. Arrivasti alle spalle di Felipe Massa. Ti immaginavi, all'epoca, che il brasiliano sarebbe poi diventato il pilota che abbiamo conosciuto in F1? Pensi che, in "circostanze" diverse, avresti potuto batterlo?
"Per citare Carlo Vanzini, era un predestinato. Mi aspettavo quindi che sarebbe approdato in F1. Aveva già un contratto Ferrari mentre correva con me in F.3000. Posso pregiarmi del fatto che sono stato l'unico a batterlo in due qualifiche. A Donington, dove vinsi la gara, ed a Monza dove feci la pole position con record della pista. Voglio citarti una dichiarazione di Massa, che ho nel mio archivio. Intervistato alla penultima gara gli chiesero cosa pensasse di me. Ebbene, rispose dicendo che ero un pilota in grado di arrivare in F1. Mi fece molto piacere la sua risposta. Sono passati, ad oggi, 21 anni circa. Era un pilota forte ed al tempo stesso un predestinato"
Felipe approdò poi effettivamente in F1, categoria a cui tu stesso sei andato molto vicino, dopo il probante test con la Midland..
"Purtroppo non avevo alle mie spalle multinazionali. I pochi amici, sponsor, che mi supportavano, non avevano i numeri per potermi garantire un ingresso. Pochi sanno che due anni dopo mi venne offerto il sedile che fu di Winkelhock, al Nurburgring. Purtroppo non avevo un euro per potermelo permettere, anche solo per un unico GP. Guardando la gara in TV provai una certa emozione"
Ricordiamo che Winkelhock, correndo solo quella gara, ha stabilito una serie incredibile di record. Fra cui la miglior percentuale in termini di giri percorsi in testa in carriera. Tutto all'interno della memorabile gara in cui Hamilton fu rimesso in pista con la gru, sotto il nubifragio. Detto della F1, ricordiamo che hai vissuto pure la magia di Le Mans...
"L'ho fatta tre volte. Correndo nelle prime posizioni in classifica. In GT1, in GT2 ed in LMP2, ma per problemi meccanici o errori del mio compagno di squadra ci siamo sempre dovuti ritirare. Nel corso della notte o all'alba. Una grande amarezza perchè arrivare sul podio a Le Mans per un pilota è qualcosa di immenso"
Una 24 ore spietata...
"Una delle gare più probanti ed impegnative al mondo. Da veri gladiatori"
Cosa pensi Thomas delle attuali F1 turbo-ibride ad effetto suolo?
"Vetture molto veloci ma troppo grandi, lunghe e pesanti. Probabilmente sarebbe più bello, da pilota, avere un'auto più agile e leggera, magari con meno cavalli, ma meno pesante, senza quell'aspetto che la rende un camion"
Le immagini di un passato, neanche troppo lontano, di vetture più agili nei cambi di direzione confermano la tua tesi. Toto Wolff vorrebbe cambiare il circuito di Monaco, forse sarebbe più opportuno modificare le vetture.
"Vero"
Trovi sia più dura la vita del pilota o quella del conduttore/produttore di contenuti?
"Bella domanda. Quella del pilota è molto difficile. Lotti ogni giorno con il centesimo di secondo. Nel caso di BAR Motorsport se un giorno sei più stanco ed anzichè dare il 120% rendi il 95% non accade niente di grave. Nel mestiere di pilota devi dare sempre più del massimo, se non vuoi essere allontanato dall'ambiente. Un mestiere non tutto rose e fiori come sembra"
Anche per la ricerca del budget...fattore comunque importante anche nella comunicazione
"Sicuramente"
Thomas, ci avviciniamo alla grande festa di BAR Motorsport..
"Sarà il 25 giugno, a San Marino, presso la sede di BAR Motorsport. Chi ci segue sui social può trovare tutte le informazioni. Inizieremo in tarda mattinata e finiremo la sera. L'obiettivo è incontrarsi fra appassionati, dialogare. Ci sarà inoltre un mercatino di miei oggetti che verrano quasi regalati. Vi invito a venire, sarà una grande occasione per condividere la passione per il motorsport!"
Sulla pagina "https://www.facebook.com/barmotorsportofficial/" potete vedere le puntate di BAR Motorsport e tenervi aggiornati in vista del grande evento.
Il motosport in Emilia-Romagna e dintorni è più vivo che mai, anche grazie a chi ci mette faccia e passione ogni giorno. Grazie Thomas!
Antonio Fuoco, in coppia con il neo campione Stefano Gai, vince l'ultimo atto del Campionato Italiano Gran Turismo Endurance sovvertendo i pronostici. Il ritorno in pista di Zanardi accende i riflettori sulla categoria. A Scarperia vanno in scena anche F4, Formula Regional, Prototipi e TCR. Un weekend di automobilismo nostrano, e non solo, in una cornice da favola.
di Matteo Landi
Mugello a Fuoco, avevamo scritto pochi istanti prima della gara. Una speranza per il giovane pilota della Ferrari Driver Academy, impegnato con la Scuderia Baldini 27 al volante di una Ferrari 488 GT3. Una profezia, potremmo dire, dopo il fantastico successo ottenuto dal ragazzo di Cariati. Un trionfo che ha tinto di Rosso il fine settimana del Mugello ed ha consegnato a Stefano Gai, pilota con cui si è alternato alla guida durante le tre ore di gara, il titolo di Campione Italiano Gran Turismo Endurance. Già campione italiano GT nel 2016, Stefano ha condotto lo stint centrale di gara, mostrando come al solito grinta e classe. Nell'ultima frazione la situazione per Fuoco, al volante per due stint su tre, sembrava difficile ed il titolo per Gai pareva un miraggio. Ma ci hanno creduto, e dopo il ritiro della favoritissima BMW Fuoco ha dato il via ad una serie di sorpassi tali da issarsi in seconda posizione. Il pilota italiano è divenuto una furia incontrastabile, avvicinandosi al leader Postiglione su Lamborghini. Quando negli ultimi minuti di gara sono stati resi noti i cinque secondi di penalità affibbiati al pilota del Toro, Fuoco ha dato lo stesso il massimo, avvicinandosi ulteriormente al pilota in testa. Alla fine è stato un tripudio Rosso, con un festeggiante Stefano Gai, zuppo di champagne e felice.
Bel ritorno per Zanardi ma poca soddisfazione per BMW
Poteva essere il fine settimana di Erik Johansson e Stefano Comandini. I piloti BMW sono arrivati in Toscana da leader del campionato. Al Mugello hanno accolto fra le loro fila nientemeno che Alessandro Zanardi. Il campionissimo bolognese ha sfoggiato la sua immensa classe e la sua solita disponibilità con un pubblico osannante fin da quando è arrivato in pista venerdì scorso. Alessandro ha guidato nella prima parte di gara. Inizialmente guardingo, ha poi compiuto un bel sorpasso e consegnato la sua BMW M6 a Comandini in quinta posizione. Un risultato che in quel momento avrebbe consacrato campioni Erik e Stefano. Poi il già citato problema tecnico occorso a Johansson ha spento le speranze di BMW Italia. Comunque un weekend da ricordare per Zanardi, tornato su quattro ruote dopo le vittorie in handbike. Ed un ringraziamento al pilota bolognese deve arrivare da tutto il circo della serie italiana, sotto i riflettori ogni volta che Alex torna a divertirsi nel principale campionato nostrano per auto a ruote coperte.
Un weekend ricco di eventi
Oltre all'ultimo atto del Turismo Endurance al Mugello sono andate in scena le gare del Campionato Italiano Sport Prototipi, dell'Italian F4 Championship, del TCR Endurance e della Formula Regional European Championship. In quest'ultima categoria il mattatore è stato il danese Frederick Vesti. Vincitore di due gare su tre si è aggiudicato il titolo al volante della Tatuus schierata dal team Prema. Gara 3 è stata appannaggio di David Schumacher, secondo in gara 1 e penalizzato in gara 2. Ha attirato attenzione il figlio dell'ex F1 driver Ralf Schumacher, presente nel paddock, vincitore di altre tre gare nel corso della stagione. Il norvegese Dennis Hauger è stato invece il dominatore assoluto della F4 italiana, fregiandosi inoltre del titolo. Segnatevi questo nome perchè presto lo rivedremo vincitore anche nelle classi superiori. Fra i prototipi c'è da rimarcare la performance di Giacomo Pollini, vincitore di gara 1 e trionfante in campionato. Samuele Piccin ha vinto invece la gara del TCR al volante della bellissima Seat Cupra. Stessa vettura con cui Giovanni e Alessandro Altoe' hanno conquistato il titolo. Belle auto e marchi importanti come Volkswagen, Audi e la già citata Seat hanno animato la prima edizione del campionato organizzato da ACI Sport. Un weekend emozionante, nella fantastica cornice verde che solo il Mugello sa regalare. Sole e nebbia, colori e passione. Mugello, what else?
Lo "Sportello dei Diritti": si preannunciava un maxirichiamo di autovetture, ma al momento, da ogni parte d'Italia, ci giungono solo segnalazioni di veicoli diesel autoincendiatisi. Pronta class action in Italia
Tra la fine dello scorso luglio e l'inizio del mese di agosto anche la stampa nazionale ha rilanciato quanto già segnalato dallo "Sportello dei Diritti" il 5 settembre, circa il possibile maxi richiamo di veicoli BMW con motore diesel che sarebbero stati a rischio incendio, senza che a ciò risulti sia seguita quella campagna massiva di richiamo in officina che ci si attendeva anche in Italia. Ora arriva la conferma dalla casa automobilistica tedesca che oggi ha annunciato il richiamo di più di un milione di veicoli in tutto il mondo per risolvere un problema di raffreddamento. Il problema, che riguarda modelli diesel della Bmw, potrebbe causare perdite di liquido di raffreddamento. In casi estremi, la casa segnala il pericolo di incendio se il liquido venisse a contatto con la marmitta. Lo stesso problema ha portato al richiamo di 480.000 veicoli ad agosto.
Basti pensare che nella sola Corea del Sud, il ministero dei trasporti di Seul aveva dovuto disporre lo scorso 14 agosto, con un proprio provvedimento, il fermo per tutti i 27 mila veicoli non ancora esaminati dal costruttore per i rischi connessi ai possibili incendi. Il problema sarebbe legato al potenziale cattivo funzionamento di uno dei moduli dell'Egr (Exhaust Gas Recirculation), il sistema di ricircolo dei gas di scarico per la riduzione degli ossidi di azoto.
Nello specifico, in alcuni casi un liquido, il glicole, potrebbe uscire dal radiatore del sistema di ricircolo e infiammare i gas di scarico assieme ai residui di olio. Il difetto, riguarderebbe diversi modelli BMW ed in particolare serie 3, 4, 5, 6 e 7 oltre che la X3 e la X6 equipaggiate con i motori diesel a 4 cilindri prodotte da aprile 2015 a settembre 2016 e quelle con motori diesel a 6 cilindri dal luglio 2012 al giugno 2015.
Proprio in questi giorni, peraltro, sono giunte numerose segnalazioni allo "Sportello dei Diritti", di autovetture dei tipi ricompresi in quelli che sarebbero dovuti essere oggetto di richiamo, che si sarebbero autoincendiati come, peraltro, documentato dai rapporti dei Vigili del Fuoco che sono intervenuti a domare le combustioni e che abbiamo potuto esaminare. Si tratta di autovetture andate completamente distrutte ed i cui proprietari reclamano il giusto ristoro per i danni subiti che si aggirano su cifre che in alcuni casi andrebbero anche oltre i 50mila euro. Proprio per tali ragioni, ed in assenza di risposte che possano ritenersi soddisfacenti da parte di BMW Italia o dalla casa madre del colosso dell'automobile, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", evidenzia che stiamo già raccogliendo le adesioni per un'azione collettiva a favore dei proprietari delle autovetture che hanno manifestato le stesse problematiche.
Lo "Sportello dei Diritti": si preannunciava un maxirichiamo per oltre 300mila autovetture, ma al momento, da ogni parte d'Italia, ci giungono solo segnalazioni di veicoli diesel autoincendiatisi. Pronta class action in Italia
Tra la fine dello scorso luglio e l'inizio del mese di agosto anche la stampa nazionale ha rilanciato quanto già segnalato dallo "Sportello dei Diritti", circa il possibile richiamo di oltre 300mila veicoli BMW con motore diesel che sarebbero stati a rischio incendio, senza che a ciò risulti sia seguita quella campagna massiva di richiamo in officina che ci si attendeva anche in Italia.
Basti pensare che nella sola Corea del Sud, il ministero dei trasporti di Seul aveva dovuto disporre lo scorso 14 agosto, con un proprio provvedimento, il fermo per tutti i 27 mila veicoli non ancora esaminati dal costruttore per i rischi connessi ai possibili incendi.
Il problema sarebbe legato al potenziale cattivo funzionamento di uno dei moduli dell'Egr (Exhaust Gas Recirculation), il sistema di ricircolo dei gas di scarico per la riduzione degli ossidi di azoto. Nello specifico, in alcuni casi un liquido, il glicole, potrebbe uscire dal radiatore del sistema di ricircolo e infiammare i gas di scarico assieme ai residui di olio. Il difetto, secondo quanto già riportato dal sito dell'Ansa, riguarderebbe diversi modelli BMW ed in particolare serie 3, 4, 5, 6 e 7 oltre che la X3 e la X6 equipaggiate con i motori diesel a 4 cilindri prodotte da aprile 2015 a settembre 2016 e quelle con motori diesel a 6 cilindri dal luglio 2012 al giugno 2015.
Proprio in questi giorni, peraltro, sono giunte numerose segnalazioni allo "Sportello dei Diritti", di autovetture dei tipi ricompresi in quelli che sarebbero dovuti essere oggetto di richiamo, che si sarebbero autoincendiate come, peraltro, documentato dai rapporti dei Vigili del Fuoco che sono intervenuti a domare le combustioni e che abbiamo potuto esaminare.
Si tratta di autovetture andate completamente distrutte ed i cui proprietari reclamano il giusto ristoro per i danni subiti che si aggirano su cifre che in alcuni casi andrebbero anche oltre i 50mila euro. Proprio per tali ragioni, ed in assenza di risposte che possano ritenersi soddisfacenti da parte di BMW Italia o dalla casa madre del colosso dell'automobile, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", evidenzia che stiamo già raccogliendo le adesioni per un'azione collettiva a favore dei proprietari delle autovetture che hanno manifestato le stesse problematiche.
(5 settembre 2018)
Grande folla di parmigiani all'inaugurazione della nuova concessionaria Autotorino di Parma, che ha visto la presentazione della BMW serie 2 Active Tourer e della nuova Mini cinque porte -
Parma, 19 settembre 2014 -
Un ritorno molto atteso nella nostra città, quello del gruppo Bmw che torna a Parma con la nuova e moderna concessionaria Autotorino, nell' anno in cui il gruppo storico si appresta a compiere 50 anni. Un traguardo importante che premia la storia di una famiglia e della sua passione. "Sono particolarmente onorato di celebrare questo traguardo con l'inaugurazione della nuova Concessionaria BMW e MINI di Parma. Due brand prestigiosi, che da sempre sono sinonimo di eleganza, stile e sportività." - ha affermato il Presidente del gruppo Autotorino Plinio Vanini.
A presentare la sfida nella piazza importante di Parma, anche Massimo Senatore, direttore vendite di BMW Italia, che ha sottolineato e ringraziato l'importanza della partnership con il gruppo Autotorino - "Siamo certi che gli elevati standard professionali e l'ottima preparazione del management Autotorino, si tradurranno nella massima soddisfazione dei clienti di Parma e provincia, supportando nel migliore dei modi i nostri numerosi clienti sul territorio, e cogliendo l'elevato potenziale di mercato grazie all'eccellente gamma di prodotti che siamo in grado di offrire con i marchi BMW e MINI". Un'annata incredibile per il marchio BMW contraddistinta da tantissime novità di prodotto, che ha lanciato sul mercato ben dieci nuovi modelli.
Tanti gli ospiti che ieri sera hanno riempito l' autosalone, completato in sette mesi, secondo gli standard BMW. "Sotto il profilo architettonico, lo show-room di Parma interpreta in ogni dettaglio le linee guida di BMW e MINI introdotte con la strategia Future Retail – ha spiegato Stefano Martinalli, Direttore Generale del Gruppo Autotorino. Oltre alla ricca offerta di auto, il punto vendita di via Barbacini, offre una struttura che punta su una serie di servizi di assistenza alla clientela.
Momento clou della serata la presentazione in anteprima di due nuove vetture, la BMW serie 2 Active Tourer e la nuova Mini cinque porte.