Prosegue la ripresa delle quotazioni (altri 10 cent/kg alla Borsa comprensoriale) e aumentano gli ordini per il prodotto oltre i 18 mesi di stagionatura. Attesa per un'impennata delle vendite nelle festività. le scorte di Parmigiano Reggiano mostrano la prima evidente flessione. -
Reggio Emilia, 2 dicembre 2015 -
Dopo due anni di lievi ma costanti incrementi, le scorte di Parmigiano Reggiano mostrano la prima evidente flessione.
Il riferimento, in particolare, è al prodotto stagionato oltre 18 mesi, per il quale (fonte Si-PR) si registra un calo dell'1,1%; non accadeva dal novembre 2013, quando la flessione fu dello 0,2%.
"Un dato positivo - sottolinea il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai - chiaramente determinato da un aumento della richiesta che sta proseguendo e va a consolidare quei dati che a fine ottobre parlavano di un +2,3% delle vendite nella GDO (in netta controtendenza rispetto al calo del 2,9% della vendita di formaggi duri) e di un flusso di esportazioni che a fine agosto risultava in crescita del 7,2% per il prodotto in forme o porzionato e del 14,7% per il grattugiato".
"La flessione delle scorte - prosegue Alai - è a maggior ragione significativa se si considera che si riferisce ad un prodotto marchiato e stagionato oltre 18 mesi, sul quale aumentano complessivamente quegli acquisti che in questi anni si erano già fortemente innalzati per il formaggio a lunga stagionatura (30 mesi e oltre), determinando cambiamenti profondi nella struttura delle scorte".
Alla crescita dei consumi e alla diminuzione del prodotto in stagionatura nei magazzini corrisponde anche un consolidamento della ripresa delle quotazioni all'origine, che già si era manifestata tra le metà di ottobre e la metà di novembre.
"La cautela - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano - è ancora d'obbligo, ma la Borsa comprensoriale ha registrato un ulteriore incremento di 10 centesimi al chilo venerdì scorso e i segnali che giungono dalle ancor più recenti sedute dei mercati delle province interessate sono ancor più confortanti. Siamo ancora al di sotto di valori in grado di garantire reale redditività ai produttori, ma questo trend, ora accompagnato da una flessione delle scorte finalmente evidente, apre migliori prospettive di ritorno a livelli più soddisfacenti, soprattutto in vista di quelle festività che già lo scorso anno determinarono un sensibile rialzo (+7% rispetto al 2013) delle vendite sul mercato interno".
(Fonte: ufficio stampa Consorzio Parmigiano Reggiano)
In crisi profonda il latte spot che porta il segno negativo anche in questa 49esima settimana. Non va meglio per il burro che cede 5 centesimi. Creme e Padano rimangono invariati mentre il mercato del Parmigiano Reggiano sembra risvegliarsi.
di Virgilio Parma, 2 dicembre 2015
LATTE SPOT Non c'è pace per il latte. Un'altra settimana al ribasso ha contrassegnato il latte spot in tutte e tre le categorie prese a riferimento. A Verona cede il -2,13% il latte crudo spot nazionale (35,05 - 36,09€/100 litri di latte), il -3,05% il latte intero pastorizzato estero (32,48 - 32,99€/100 litri latte) e infine anche il latte scremato spot estero, dopo molte settimane di stabilità, crolla del -5,26% posizionandosi tra 18,11 e 19,15€/100 litri latte.
BURRO E PANNA Finita la fase di stasi è la volta della discesa. -5 centesimi perduti a Milano in tutte e quattro le categorie sotto osservazione. Regge invece il burro zangolato da panne fresche di Parma, almeno sino a venerdì prossimo quando, molto probabilmente, cederà 5 centesimi per allinearsi a Reggio Emilia che, nella seduta camerale di ieri, lo zangolato si è adeguato all'andamento del mercato quotando 1,35€/kg (-5 centesimi). Invariate invece le quotazioni delle creme a uso alimentare sia sulla piazza di Milano sia in quella veronese.
Borsa di Milano 30 novembre:
BURRO CEE: 2,80€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,95€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,95€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,75€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,52€/Kg.
Borsa Verona 30 novembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.
Borsa di Parma 27 novembre:
BURRO ZANGOLATO: 1,40€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 01 dicembre
BURRO ZANGOLATO: 1,35 - 1,35€/kg.
GRANA PADANO Non si è replicato il rimbalzo registrato nella scorsa 48esima settimana per il Grana Padano. Il mercato delle due principali DOP sembra risvegliarsi e, con l'approssimarsi delle festività natalizie, un nuovo incremento potrebbe venire presto trascritto sui mercuriali milanesi. In particolare, le quotazioni si sono così confermate: 6,35-6,45 €/kg per il 9 mesi di stagionatura e 7,10-7,75 €/kg per il 15 mesi e oltre di invecchiamento.
PARMIGIANO REGGIANO A fare da traino alla ripresa dei formaggi duri è il Parmigiano Reggiano che, nell'ultima sessione camerale della borsa merci parmense, ha aggiornato i listini con un ulteriore incremento di 10 centesimi. 7,65 -7,90€/kg e 8,70 - 9,00€/kg i listini della borsa parmense relativamente al 12 e ventiquattro mesi di stagionatura.
A Birmingham, al World Cheese Awards 2015 – con in gara 2727 formaggi da 26 paesi – 28 medaglie ai caseifici della Nazionale del Parmigiano Reggiano con il riconoscimento di Supergold a due caseifici: Agrinascente di Fidenza e Venera Vecchia di Gonzaga. -
Parma, 1 dicembre 2015 –
"Anche quest'anno ci siamo superati; abbiamo messo in campo la squadra più numerosa, oltre il nostro precedente record di partecipazione, e abbiamo ottenuto il più alto numero di medaglie, ben 28, con due Supergold per la Nazionale del Parmigiano Reggiano, che risulta essere così il formaggio più premiato, con riconoscimenti assegnati ai caseifici di tutte le province della nostro comprensorio. Testimonianza dell'impegno e della volontà di tutti i nostri produttori di confrontarsi con altre realtà casearie e di battere tutte le strade per comunicare l'alta qualità del Parmigiano Reggiano". Così ha dichiarato Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, nel commentare la partecipazione al concorso World Cheese Awards 2015 di 35 caseifici, riuniti nella Nazionale del Parmigiano Reggiano, che hanno portato 78 campioni di formaggio di diverse stagionature per sfidarsi con produttori e distributori da tutto il mondo. Complessivamente erano infatti 2727 i formaggi provenienti da 26 paesi, dall'Australia agli Usa, dal Sud Africa al Nord Europa, giudicati da oltre 250 giurati provenienti da 22 nazioni.
In grande evidenza la prestazione della Nazionale del Parmigiano Reggiano. Infatti il 're dei formaggi' è risultato il formaggio Dop più premiato dell'intero concorso, con 7 ori, 11 argenti e 8 bronzi e soprattutto i due Supergold, assegnati ai caseifici Agrinascente (Fidenza di Parma) e Venera Vecchia (Gonzaga di Mantova). "I lavori della giuria sono stati assai severi in generale su tutti i tavoli – ha spiegato Gabriele Arlotti, ideatore della Nazionale – eppure siamo riusciti a ottenere il 100° trofeo in quasi quindici anni di vita. In più il grande premio sono i due Supergold che, ricordiamo, che si sommano a quello di Granadoro di Cavriago di Reggio Emilia dello scorso anno. Un lavoro di squadra che premia agricoltori, casari e famiglie così apprezzati anche a Birmigham da una platea internazionale".
Il concorso WCA si è svolto all'interno della manifestazione Bbc Good Food Show, in cui era presente uno spazio di promozione e vendita del Parmigiano Reggiano, curato dalla Nazionale in collaborazione col Consorzio, con tre diverse qualità di Parmigiano Reggiano (pianura, montagna, vacche rosse).
"Complimenti a tutti i nostri caseifici partecipanti e grandi congratulazioni ai caseifici Agrinascente e Venera Vecchia – conclude Alai – che nella squadra della Nazionale del Parmigiano Reggiano sono stati selezionati dai giudici, con il riconoscimento di "Supergold", per concorrere alla finalissima con i migliori formaggi del mondo. Siamo orgogliosi di confermare così non solo un primato di presenza e di risultati, ma la testimonianza dei nostri valori che legano il prodotto e i produttori al territorio di origine e che spingono sempre a ricercare alti livelli qualitativi, una volontà recentemente rafforzata dalle decisioni dell'assemblea dei caseifici con le modifiche del disciplinare di produzione".
Di seguito il dettaglio delle 28 medaglie:
Categoria di 18 – 21 mesi:
Medaglia d'Oro per il Caseificio Venera Vecchia (Bondeno di Gonzaga, MN), che ha poi conquistato anche il Supergold della manifestazione, portando il Parmigiano Reggiano in finalissima;
Medaglia d'Argento per i caseifici Punto Latte (Concordia sulla Secchia, MO), Sociale di Ravarano e Casaselvatica (Ravarano, PR);
Medaglia di Bronzo al Caseificio Sociale di Querciola (Lizzano in Belvedere, BO).
Categoria di 22 – 29 mesi:
Medaglia d'Oro per Cooperativa casearia Agrinascente (Fidenza, PR), che ha anche conquistato il Supergold, partecipando così alla finalissima, e per la Latteria Sociale San Giovanni di Querciola (Viano, RE)
Medaglia d'Argento per il caseificio Latteria Sociale San Giovanni di Querciola (Viano, RE), Caseificio Sociale di Querciola (Lizzano in Belvedere, BO), Caseificio Sociale La Cappelletta (San Possidonio, MO), Latteria Coop. di Marano (Parma), Caseificio Caramasche (Pegognaga, MN).
Medaglia di Bronzo per il Caseificio Sociale Castellazzo (Campagnola Emilia, RE), Caseificio Sociale di Ravarano e Casaselvatica (Ravarano, PR), Latteria Sociale La Famigliare (Correggio, RE), Caseificio Sociale di Urzano (Urzano, PR).
Categoria sopra i 30 mesi:
Medaglia d'Oro per i caseifici Latteria Sociale Nuova (Bibbiano, RE), Il Battistero (Varano Melegari, PR), Caseificio sociale Allegro (Castelnovo di Sotto, RE), Caseificio sociale Fior di Latte (Gaggio Montano, BO).
Medaglia d'Argento per i produttori Caseificio Sociale di Ravarano e Casaselvatica (Ravarano, PR), Cooperativa Casearia del Frignano (Pavullo, MO), Latteria Sociale Barchessone (Reggiolo, RE), Caseificio Dismano (Montese, MO).
Medaglia di Bronzo al Caseificio Gennari Sergio e figli (Collecchio, PR), Antica Fattoria Caseificio Scalabrini (Bibbiano, RE).
La Nazionale del Parmigiano Reggiano 2015 è risultata così composta da 35 caseifici:
12 della provincia di Parma (Cooperativa Casearia Agrinascente; Il Battistero; Beretinazza; Consorzio Produttori Latte; Caseificio Gennari Sergio e figli; Società Agricola Giansanti; Latteria Coop. di Marano; Parmabio di Carpanini M. e Brugnoli F.; Caseificio Sociale di Ravarano e Casaselvatica; Caseificio La Traversetolese; Caseificio Sociale di Urzano; Società Agricola La Vittoria s.s.); 14 della provincia di Reggio Emilia (Caseificio Sociale Allegro; Latteria Sociale Barchessone; Caseificio Sociale Castellazzo; La Famigliare; Fattoria Fiori di Fiori Pierpaolo; Grana d'Oro; Latteria La Grande; Latteria Nuova Lago Razza; Caseificio Sociale del Parco; Latteria Sociale San Giorgio; Latteria Sociale San Girolamo; Latteria Sociale San Giovanni della Fossa; Latteria San Giovanni di Querciola; Antica Fattoria Caseificio Scalabrini); 4 della provincia di Modena (Caseificio Sociale La Cappelletta; Caseificio Dismano; Cooperativa Casearia del Frignano; Punto Latte); 3 della provincia di Mantova (Caseificio Caramasche; Latteria Agricola Venera Vecchia; Latteria Agricola Mogliese); 2 della provincia di Bologna (Caseificio Sociale Fior di Latte, Caseificio Sociale di Querciola). Il palmares complessivo del gruppo, dalla fondazione nel 2001, annovera così 100 premi internazionali.
(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)
Cereali ancora statici. derivati del latte in pausa e primi segnali di ripresa per il Grana Padano. Bene l'incontro tra De Castro e Hogan. Boom per le bollicine. Latte, per Mercuri occorre lavorare sulle aggregazioni. Parmigiano Reggiano punta sulla qualità. Un macigno sulla fiducia appena riconquistata.
(in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 14 - n° 48 29 novembre 2015
1.1 editoriale Un macigno sulla fiducia appena riconquistata
3.1 cereali Cereali, all'insegna della staticità.
4.1 Lattiero caseario Derivati del latte in pausa. Primi segnali di ripresa per il Grana Padano
5.1 vino e etichettatura Mercuri: bene incontro De Castro - Hogan
5.2 latte Mercuri: le misure placano la tempesta ma serve lavorare sulle aggregazioni
6.1 parmigiano reggiano Il Parmigiano Reggiano punta sempre più sulla qualità
6.2 vino E' boom per le bollicine
7.1 agromercati Ismea, Overview sui mercati.
8.1 mais e soia Mais e Soia dati previsionali novembre 2015
9.1 promozioni "vino" e partners
Dall'Assemblea del Consorzio del Parmigiano Reggiano modifiche al disciplinare di produzione che incidono sulla tutela della qualità e sul legame con il territorio. Via a nuovi controlli per sconfiggere le contraffazioni. Ammesso alla trasformazione solo il latte di bovine nate nel comprensorio di produzione. Investimenti in crescita sul mercato interno. L'approvazione in Assemblea. -
Parma, 25 novembre 2015 -
Il Parmigiano Reggiano continua ad investire sulla qualità come leva primaria per consolidare la crescita dei consumi interni (+2,3% da gennaio a fine ottobre), il buon andamento dell'export ( crescita del 7,2% per il prodotto in forme o porzionato e del 14,7% per il grattugiato nei primi otto mesi del 2015) e i primi segnali di ripresa che si stanno manifestando sul fronte delle quotazioni dopo due anni di crisi.
Dall'Assemblea del Consorzio del Parmigiano Reggiano, cui fanno capo 363 caseifici, è venuto un segnale inequivocabile in tal senso, con l'approvazione di alcune modifiche al disciplinare di produzione che incidono proprio sulla tutela della qualità e sul legame con il territorio.
"Sono questi - sottolinea Giuseppe Alai, presidente del Consorzio - i primi elementi distintivi del nostro prodotto e, insieme all'assoluta naturalità, i fattori decisivi nella scelta dei consumatori".
"Ad essi - prosegue Alai - dobbiamo ancora associare gli esiti di una più ordinata ed efficace gestione dei flussi impostata con i Piani produttivi, ma è indubbio che sul versante della qualità si va alla riaffermazione di un primato che ha consentito di fare del Parmigiano Reggiano uno dei prodotti più conosciuti ed apprezzati nel mondo".
Con le modifiche approvate dall'Assemblea si rafforza, innanzitutto, la lotta alle contraffazioni. Grazie all'introduzione di nuovi sistemi e parametri di controllo (riguardanti isotopi, aminoacidi liberi e acido ciclopropanico), infatti, sarà possibile identificare con precisione il prodotto non originale sia per quanto riguarda la provenienza del latte che l'eventuale uso di prodotti vietati dal disciplinare nell'alimentazione delle bovine (insilati, ad esempio), ma anche svelare e contrastare possibili dichiarazioni ingannevoli sulla stagionatura del prodotto.
Quanto al legame con il territorio delle province di Mantova (destra Po), Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna (sinistra Reno), le modifiche al disciplinare - che già stabiliscono l'uso assolutamente prevalente di foraggi locali nell'alimentazione delle bovine - prevedono che il latte destinato alla trasformazione sia prodotto esclusivamente da vacche nate nel comprensorio di produzione del Parmigiano Reggiano.
Stop, dunque, ad animali provenienti da fuori comprensorio e dall'estero, nonché da altre filiere produttive, per i quali era comunque previsto (prima dell'utilizzo del latte per produrre Parmigiano Reggiano) un periodo di "quarantena" di quattro mesi, nel corso dei quali le bovine dovevano essere alimentate secondo le norme del disciplinare per il Parmigiano Reggiano.
La nuova norma, dunque, rafforza ulteriormente i vincoli con il territorio, e contemporaneamente genererà un effetto indotto anche sui volumi produttivi. In sostanza, si eviteranno quei repentini e troppo consistenti aumenti produttivi che sono avvenuti, in passato, nel momento in cui il buon andamento delle quotazioni apriva la via all'ingresso di bovine provenienti da altre filiere (latte alimentare o altri formaggi) e, scontata la "quarantena", ad un rialzo dei quantitativi di prodotto da destinare ai mercati.
"Sono fenomeni - sottolinea Alai - che abbiamo riscontrato, ed è evidente che la scelta che i caseifici hanno compiuto oggi è particolarmente rilevante e positiva per quei produttori che costantemente legano gli investimenti e i redditi all'andamento del Parmigiano Reggiano, senza ricorrere a forme di business occasionale che producono andamenti depressivi sulle quotazioni e, conseguentemente, danni proprio sui redditi".
Nuova e stringente norma, inoltre, sul rapporto tra grasso e caseina al momento della produzione, che va ad assicurare anch'essa il mantenimento di una qualità che non asseconda possibili cedimenti (che sarebbero a vantaggio della resa in peso) sulla percentuale di lipidi presenti in un prodotto che già nasce dall'unione tra latte scremato per affioramento (quello della mungitura serale) e latte intero (quello del mattino).
Le norme proposte dal Consiglio del Consorzio del Parmigiano Reggiano sono state approvate dall'Assemblea dei caseifici rispettivamente con 335 e 333 voti favorevoli (72 i contrari nel primo, 87 nel secondo).
Con percentuali analoghe è stata approvata anche la norma che prevede l'apposizione, sul prodotto porzionato, dell'età di stagionatura come ulteriore atto di trasparenza nei confronti dei consumatori.
Nonostante abbia ottenuto la maggioranza dei voti (223 favorevoli, pari al 51,98%) non è invece passata la riforma della marchiatura, per la quale, così come per le altre, era richiesto il 60% dei consensi.
L'assemblea ha anche approvato il bilancio preventivo del Consorzio per il 2016, nell'ambito del quale spicca un sostanziale raddoppio delle risorse destinata alla comunicazione sul mercato italiano, che si attestano a 5,5 milioni di euro.
(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)
Dal 26 al 29 novembre, presso il BBC Good Food Show, la Nazionale del Parmigiano Reggiano scenderà in campo al World Cheese Awards con una selezione di prodotto emblema di qualità. Un gruppo già pluripremiato di ben 36 caseifici di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova. -
Reggio Emilia, 24 novembre 2015 -
"Ci auguriamo il successo che i nostri caseifici e il nostro prodotto meritano, a maggior ragione in un momento in cui, nonostante si registrino primi segnali d'inversione di tendenza, sono ancora evidenti le difficoltà che persistono da quasi due anni sul versante delle quotazioni".
E' questo il commento Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, nell'annunciare la partecipazione al concorso World Cheese Awards, edizione 2015 di Birmingham, della Nazionale del Parmigiano Reggiano. Si tratta di un gruppo già pluripremiato di ben 36 caseifici (il 40% in più dello scorso anno) di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova che scenderà letteralmente in campo nella prestigiosa competizione, che si terrà da venerdì 26 a domenica 29 novembre presso il BBC Good Food Show di Birmingham. Oltre 3.000 i formaggi attesi all'appuntamento che richiamerà 40.000 visitatori dal mondo e i 200 esperti che valuteranno i campioni iscritti, nominando, oltre ai premi di categoria, il Campione del Mondo 2015.
Alla squadra che si cimenterà a Birmingham hanno aderito 12 caseifici di Parma e provincia (Cooperativa Casearia Agrinascente; Il Battistero; Bertinazza; Consorzio produttori latte; Caseificio Gennari Sergio e figli; Società Agricola Giansanti; Latteria Coop. di Marano; Parmabio di Carpanini M. e Brugnoli F.; Caseificio Sociale di Ravarano e Casaselvatica; Caseificio La Traversetolese; Caseificio Sociale di Urzano; Società Agricola La Vittoria s.s.), 4 di Modena e provincia (Caseificio Sociale La Cappelletta; Caseificio Dismano; Cooperativa Casearia del Frignano; Punto Latte;), 2 di Bologna e provincia (Caseificio Sociale Fior di Latte, Caseificio Sociale di Querciola), 14 di Reggio Emilia e provincia (Caseificio Sociale Allegro; Latteria Sociale Barchessone; Caseificio Sociale Castellazzo; La Famigliare; Fattoria Fiori di Fiori Pierpaolo; Grana d'Oro; Latteria La Grande; Latteria Nuova Lago Razza; Caseificio Sociale del Parco; Latteria Sociale San Giorgio; Latteria Sociale San Girolamo; Latteria Sociale San Giovanni della Fossa; Latteria San Giovanni di Querciola; Antica Fattoria Caseificio Scalabrini), 3 di Mantova e provincia (Caseificio Caramasche; Latteria Agricola Venera Vecchia; Latteria Agricola Mogliese).
"E' la più grande spedizione italiana di formaggi all'estero mai realizzata all'estero dai tempi delle esposizioni universali dell'Ottocento", spiega Gabriele Arlotti, ideatore e trainer del gruppo.
"In un mercato importante come quello Inglese - prosegue Arlotti - puntiamo a dare ulteriore visibilità e valore ad un prodotto che nel 2014, proprio al World Cheese Award, si è aggiudicato ben 22 medaglie e un Supergold".
"Il Parmigiano Reggiano affonda le sue origini in dieci secoli di storia – conclude Riccardo Deserti, direttore del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano –, durante i quali la realtà produttiva si è sviluppata integrandosi in maniera indissolubile con le differenti realtà territoriali, ambientali e sociali che caratterizzano la zona di origine da Bologna sinistra Reno, a Modena, Reggio Emilia, Parma e Mantova destra Po. Il formaggio Parmigiano Reggiano esprime caratteristiche uniche legate al rapporto con l'alimentazione delle bovine e ad una tecnica di produzione che prevede il divieto assoluto dell'uso di additivi e conservanti. Questi tratti distintivi sono possibili in un modello produttivo che rimane essenzialmente artigianale, e in questo modello il fattore umano rappresenta un elemento essenziale".
Venerdì i lavori, attesissimi in queste ore, della giuria internazionale. Nei tre giorni della fiera, nel frattempo, la presentazione del prodotto negli stand del BBC Good Food Show di Birmingham.
Che cosa è la Nazionale del Parmigiano Reggiano?
La Nazionale del Parmigiano Reggiano è un gruppo spontaneo di caseifici, costituitosi nel 2001, uniti dalla volontà di partecipare a concorsi per conseguire risultati prestigiosi, di promozione e di solidarietà, anche oltre i confini europei.
In più occasioni ha potuto rappresentare nelle varie iniziative, di anno in anno, il comprensorio e il territorio di produzione del Parmigiano Reggiano: Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova. Opera ora nel Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano e nel mondo partecipa a eventi irripetibili come lo sono state tutte le edizioni dei Concorsi "Grolla d'Oro, Formaggi d'Autore", le prestigiose "Olimpiadi dei Formaggi di Montagna" o il "World Cheese Awards" in Inghilterra. La Nazionale, inoltre, è attenta anche alle iniziative di solidarietà: "La Forma del Cuore" è un progetto per aiutare persone e popoli in difficoltà, con la vendita della t-shirt "Italia" della Nazionale .
Pubblico, giurie internazionali e appassionati gastronomi con medaglie, assaggi e acquisti testimoniano il successo di questa idea nazionale: il Parmigiano Reggiano e il suo territorio, unici e veicolati nel mondo.
(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)
Il progetto "Cheese – It's Europe" punta a sviluppare le esportazioni nei promettenti mercati di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca ed Austria. Il programma che vede coinvolti i tre formaggi italiani Dop si svilupperà nel triennio 2016-2018.
17 novembre 2015 - L'Unione Europea crede nella qualità dei formaggi italiani Dop e li premia con uno stanziamento per la promozione sui mercati in crescita. E' così che i Consorzi di Parmigiano Reggiano, Gorgonzola e Asiago vedranno finanziato il loro progetto "Cheese – It's Europe", uno dei quattro progetti italiani che sono stati approvati dalla Commissione Europea nel quadro di un importante stanziamento che ha visto, in totale, l'approvazione di 33 nuovi programmi per promuovere i prodotti agricoli dell'UE.
Il programma che vede coinvolti i tre formaggi italiani Dop si svilupperà nel triennio 2016-2018, vedrà investimenti promozionali per 3 milioni di euro e punterà a promuovere la conoscenza ed il consumo dei formaggi nei promettenti mercati di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca ed Austria. Gli interventi saranno rivolti sia alle catene commerciali, sia direttamente ai consumatori.
Il valore totale dei programmi approvati dalla Commissione, che si realizzeranno in tre anni, è complessivamente di 108 milioni di euro, di cui la metà, pari a 54 milioni di euro, arriva dal finanziamento dell'UE. I programmi sono rivolti ai mercati più promettenti, in cui il consumo dei prodotti è in crescita, sia nell'Unione europea, sia nei paesi terzi.
L'approvazione dei progetti da parte della Commissione è una conferma del valore riconosciuto di quell'autenticità che l'Unione intende sempre più preservare e valorizzare. "Questi programmi – ha affermato Phil Hogan, commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale – sono importanti per creare nuove opportunità di mercato e aiutano a stimolare crescita e occupazione nel settore agroalimentare".
"Esprimiamo soddisfazione e plaudiamo a questo importante risultato – Giuseppe Alai, Renato Invernizzi e Fiorenzo Rigoni, presidenti rispettivamente dei Consorzi del Parmigiano Reggiano, del Gorgonzola e dell'Asiago – che riconosce non solo il livello qualitativo dei nostri formaggi ma anche il valore della progettualità italiana. Il progetto 'Cheese – It's Europe' mette in campo un considerevole impegno economico a favore del mondo agricolo e rappresenta una grande opportunità, poiché questi mercati esprimono un grande interesse per i formaggi italiani e ora esiste una fascia sempre più rilevante di consumatori pronta ad apprezzare i formaggi Dop, simbolo dell'eccellenza casearia italiana".
I quattro paesi selezionati hanno importato formaggi e latticini Made in Italy per quasi 20.000 tonnellate nel 2014, per un controvalore superiore a 110 milioni di euro. E il dato più interessante è che si tratta di mercati con i più elevati trend di crescita nell'Unione Europea. Nel complesso questi paesi hanno segnato negli ultimi 3 anni oltre un +30% delle importazioni, livello che per Polonia e Repubblica Ceca supera il +50%.
Il progetto "Cheese – It's Europe" punta a sviluppare le esportazioni nei promettenti mercati di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca ed Austria. Il programma che vede coinvolti i tre formaggi italiani Dop si svilupperà nel triennio 2016-2018, vedrà investimenti promozionali per 3 milioni di euro. -
Parma, 17 novembre 2015 -
L'Unione Europea crede nella qualità dei formaggi italiani Dop e li premia con uno stanziamento per la promozione sui mercati in crescita. E' così che i Consorzi di Parmigiano Reggiano, Gorgonzola e Asiago vedranno finanziato il loro progetto "Cheese – It's Europe", uno dei quattro progetti italiani che sono stati approvati dalla Commissione Europea nel quadro di un importante stanziamento che ha visto, in totale, l'approvazione di 33 nuovi programmi per promuovere i prodotti agricoli dell'UE.
Il programma che vede coinvolti i tre formaggi italiani Dop si svilupperà nel triennio 2016-2018, vedrà investimenti promozionali per 3 milioni di euro e punterà a promuovere la conoscenza ed il consumo dei formaggi nei promettenti mercati di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca ed Austria. Gli interventi saranno rivolti sia alle catene commerciali, sia direttamente ai consumatori.
Il valore totale dei programmi approvati dalla Commissione, che si realizzeranno in tre anni, è complessivamente di 108 milioni di euro, di cui la metà, pari a 54 milioni di euro, arriva dal finanziamento dell'UE. I programmi sono rivolti ai mercati più promettenti, in cui il consumo dei prodotti è in crescita, sia nell'Unione europea, sia nei paesi terzi.
L'approvazione dei progetti da parte della Commissione è una conferma del valore riconosciuto di quell'autenticità che l'Unione intende sempre più preservare e valorizzare. "Questi programmi – ha affermato Phil Hogan, commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale – sono importanti per creare nuove opportunità di mercato e aiutano a stimolare crescita e occupazione nel settore agroalimentare"
"Esprimiamo soddisfazione e plaudiamo a questo importante risultato – Giuseppe Alai, Renato Invernizzi e Fiorenzo Rigoni, presidenti rispettivamente dei Consorzi del Parmigiano Reggiano, del Gorgonzola e dell'Asiago – che riconosce non solo il livello qualitativo dei nostri formaggi ma anche il valore della progettualità italiana. Il progetto 'Cheese – It's Europe' mette in campo un considerevole impegno economico a favore del mondo agricolo e rappresenta una grande opportunità, poiché questi mercati esprimono un grande interesse per i formaggi italiani e ora esiste una fascia sempre più rilevante di consumatori pronta ad apprezzare i formaggi Dop, simbolo dell'eccellenza casearia italiana".
I quattro paesi selezionati hanno importato formaggi e latticini Made in Italy per quasi 20.000 tonnellate nel 2014, per un controvalore superiore a 110 milioni di euro. E il dato più interessante è che si tratta di mercati con i più elevati trend di crescita nell'Unione Europea. Nel complesso questi paesi hanno segnato negli ultimi 3 anni oltre un +30% delle importazioni, livello che per Polonia e Repubblica Ceca supera il +50%.
( Fonte: ufficio stampa CONSORZIO FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANO DOP)
Per le due giornate del Cheese Day (giunto alla ventiquattresima edizione) a Tokyo, 400 esperti. Oltre 300 studenti della prestigiosa scuola di cucina Ecole Tsuji hanno partecipato ad una articolata lezione sul Parmigiano Reggiano, seguito da un seminario dedicato a decine di dipendenti della catena distributiva Fermier. -
Reggio Emilia, 16 novembre 2015 -
"Scuola" di Parmigiano Reggiano per oltre 400 esperti giapponesi nell'ambito delle due giornate del Cheese Day (giunto alla ventiquattresima edizione) che si sono tenute a Tokyo.
Oltre 300 studenti della prestigiosa scuola di cucina Ecole Tsuji hanno infatti partecipato ad una articolata lezione sul Parmigiano Reggiano, che ha incluso una degustazione di tre diverse stagionature, il taglio corretto della forma intera e, soprattutto, una serie di indicazioni sull'uso del prodotto in cucina, anche in abbinamento con piatti che appartengono alla tradizione gastronomica giapponese.
Alla lezione per i futuri chef - avvenuta nel contesto dell'evento denominato ""Cheese festa" - si è poi associato anche un seminario dedicato a decine di dipendenti della catena distributiva Fermier, che seleziona e distribuisce formaggi di qualità in Giappone. Gli operatori al banco hanno assistito ad un approfondimento sul prodotto e poi ad una prova pratica di taglio della forma, acquisendo le conoscenze di base per un corretto porzionamento del prodotto.
Il Giappone si colloca al nono posto nella graduatoria delle esportazioni di Parmigiano Reggiano con oltre ottocento tonnellate, ed è terzo nella graduatoria dei paesi extra-Ue dopo Stati Uniti e Canada.
Nelle immagini in galleria in fondo al testo, alcuni momenti degli incontri a Tokyo.
(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)
Mentre in Europa è in corso la "guerra del latte", la filiera del Parmigiano Reggiano ha accresciuto di oltre 360 milioni il valore per gli allevatori. Dal mercato primi segnali di ripresa. Scambi per quasi 18 milioni di euro. E' questo il primo effetto dell'istituzione, avvenuta esattamente un anno fa, del Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR). -
Reggio Emilia, 13 novembre 2015 -
In dodici mesi ha generato scambi per quasi 18 milioni di euro. E' questo il primo effetto dell'istituzione - avvenuta esattamente un anno fa - del Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR), passaggio che fece di questo prodotto l'unica Dop europea che assegna direttamente agli allevatori, cioè ai titolari della materia prima a qualità distintiva, le quote latte da destinare alla trasformazione, contrariamente a quanto avviene per altre produzioni Dop che assegnano le quote ai caseifici, cioè ai soggetti trasformatori.
"L'istituzione del registro - spiega il Consorzio - si legò strategicamente alle possibilità concesse dal "Pacchetto latte" (che nel rispetto della libera concorrenza consente di programmare e gestire i volumi produttivi dei prodotti caseari di qualità) e avvenne nel momento in cui si andava verso la cessazione delle quote latte europee, con il con seguente azzeramento di un valore che sino a quel momento era in mano ai produttori". "Proprio per questo - aggiunge il Consorzio - l'aspetto più rilevante dell'operazione è proprio l'assegnazione di quote di esclusiva proprietà degli allevatori, che da quel momento hanno potuto decidere se utilizzarle per mungere latte da destinare a Parmigiano Reggiano o trasferirle a terzi o, ancora, se usarle come elemento di garanzia per ottenere credito".
L'operazione ha interessato 3.348 allevamenti del comprensorio del Parmigiano Reggiano, ai quali sono state assegnate quote per 16,7 milioni di quintali di latte destinabili alla trasformazione (3,6 milioni per la montagna e il resto per le zone di collina e pianura).
"Da quel momento - osserva il Consorzio - le quote si sono configurate come un nuovo asset operativo e patrimoniale, come confermano i numeri relativi agli scambi che si sono generati in un anno".
"In questi dodici mesi - puntualizza al proposito il Consorzio di tutela - le compravendite di quote iscritte al Registro si sono così tradotte in 300 contratti relativi a oltre 900.000 q.li di quote latte Parmigiano Reggiano, mentre altre quote per 700.000 quintali di latte sono state date in pegno a garanzia di finanziamenti e, infine, quote corrispondenti a 190.000 quintali di latte sono state oggetto di pignoramento, evitando che altri beni degli allevatori subissero questo blocco".
"Complessivamente, e tenendo conto di prezzi correnti sicuramente influenzati dalla crisi attuale - prosegue l'Ente di tutela - il valore di queste operazioni sviluppate in un anno sfiora i 18 milioni di euro, cifra particolarmente rilevante proprio in una situazione di difficoltà di mercato ma solo in parte rappresentativa dell'effetto dell'istituzione del Registro".
"Considerando la produzione totale interessata al Registro e il valore delle quote in condizioni di minore sofferenza delle quotazioni, che stanno già manifestando qualche segnale di rialzo - spiega il Consorzio - il valore creato per gli allevatori supera i 360 milioni di euro".
"Per il 2016 - conclude il Consorzio - è in programma l'aggiornamento del Piano produttivo per allinearlo alle mutate condizioni di mercato, ma già dall'analisi dell'andamento produttivo del 2014 e 2015 si rileva che il Piano ed il Registro hanno contribuito a mantenere sostanzialmente stabile la produzione di Parmigiano Reggiano. A fronte di questa stabilità e delle nuove iniziative promozionali in corso in vista delle festività natalizie e di fine anno, nelle ultime settimane la Borsa Comprensoriale ha segnato una prima ripresa delle quotazioni dopo una crisi che si protrae da quasi due anni".
(fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)