Sabato 26 gennaio a Modena, si inaugura un corso per formare istruttori che insegnino a gestire le aggressioni digitali in ambito scolastico, mediando tra il mondo dei ragazzi, quello della scuola, le famiglie e le istituzioni
Per la prima volta a Modena un corso per Istruttore Zanshin Tech - Consulente mediatore in cyberbullismo, un professionista certificato in grado non solo di affrontare un'aggressione digitale proponendo soluzioni efficaci, ma anche di fungere da ponte generazionale nel difficile compito di mediare tra il mondo dei ragazzi, quello della scuola, le famiglie e le istituzioni.
Il corso inizierà sabato 26 gennaio 2018 ed è proposto dalla Scuola di Formazione Insegnanti e Tecnici, che si occupa della formazione degli insegnanti scolastici di ogni ordine e grado e degli insegnanti tecnici nell'ambito dello Sport e delle Arti Marziali, attraverso il metodo proposto da Zanshin Tech, disciplina che fonde gli insegnamenti tradizionali delle arti marziali orientali (non violenza, rispetto dell'altro, serena concentrazione) con conoscenze tecnologiche tratte dal mondo della cyber security, in collaborazione con Istituto Cartesio e A.N.A.P.I.A. Nazionale, e sostenuto da Alchimie Digitali, società modenese che opera nel campo della sicurezza informatica e Lions Club Modena Romanica.
Il corso mira all'istituzione della figura professionale del "Istruttore Zanshintech - Consulente Mediatore esperto in cyberbullismo" come esperto nella prevenzione e nella gestione delle dinamiche relazionali, personali e sociali collegate con il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni. La formazione prevede incontri con psicologi, avvocati, educatori ed esperti di arti marziali sia fisiche che digitali.
Al termine del percorso verrà rilasciato un Certificato di Competenza Professionale (D.L. 16 gennaio 2013, n. 13). Il corso è riconosciuto dal MIUR e presente sulla piattaforma SOFIA.
"Il termine Cyberbullismo si riferisce ad azioni di bullismo messe in atto attraverso le nuove tecnologie – spiega Francesco Iori, organizzatore -. Dai linguaggi violenti online, al Cyber Stalking, fino al furto di identità, le aggressioni digitali sono dolorose e pericolose quanto quelle del mondo fisico e per questa ragione è necessario dotare i ragazzi degli strumenti giusti per riconoscerle e proteggersi. Per questo il corso per istruttori in mediatori Cyberbullismo, già presenti in numerose scuole soprattutto in nord Italia e presto anche negli Istituti scolastici modenesi, mira a creare una figura fondamentale in ambito scolastico in grado di proporre valide strategie di prevenzione e contrasto ai fenomeni aggressivi tra adolescenti".
di LGC 2 agosto 2018 - Il bullismo e soprattutto la sua declinazione più insidiosa, il cyberbullismo, sono una piaga dilagante difficilmente contrastabile dai soli genitori spesso, e sempre più frequentemente, isolati dal mondo dei "social" e delle nuove APP, invece così familiari ai giovani e giovanissimi.
Le forze dell'ordine stanno operando su più fronti, dalla prevenzione e informazione scolastica, al controllo della rete, darkweb compreso, ma l'insidia è sempre presente, così come la preoccupazione dei genitori.
E' per questa ragione che pubblichiamo la lettera aperta di un genitore, pervenuta nei giorni scorsi in redazione. Un pezzo che dimostra l'ansia e la preoccupazione di un genitore in ragione della diffcoltà di controllo, ma soprattutto di protezione verso le proprie "creature".
"Ad oggi noi genitori camminiamo su in filo e intorno il buio.
Premessa: E' opportuno ricordare che l'Osservatorio nazionale adolescenza monitora anno dopo anno tutte le problematiche degli adolescenti italiani e, l'indagine svolta nel corso del 2017 su un campione di ottomila ragazzi, ha evidenziato come, nella fascia tra i 14 e i 18 anni, il 28% sia stato vittima di bullismo tradizionale e l'8,5% di cyberbullismo. I dati allarmavano già dal 2013-2014, anno in cui l'associazione "Telefono Azzurro" aveva calcolato che su 3.330 consulenze sui problemi dei giovani il 14,6% degli intervenuti afferma di essere stata vittima di bullismo. Nel 2014, secondo l'indagine "Osservatorio adolescenti", presentata da "Telefono Azzurro", rivolta ad un campione di 1500 studenti tra gli 11 e i 19 anni, il 34% dei ragazzi hanno affermato di aver subito bullismo.
LETTERA APERTA DI UN PADRE
'Figli di un Social Minore'
Potrei scrivere frasi fatte o pensieri gia' espressi,ma c'e' una luce negli occhi di un figlio che diventa una strada percorribile ad ostacoli anche se il suo cammino deve ancora iniziare,chiamatela speranza,immaginazione,il punto e' che quella parte di te che continua in lui ci sara' anche quando tu non ci sarai piu' e allora ti fermi a riflettere.
Fateci caso,poesie pensieri e canzoni sui propri figli o figlie hanno un comune denominatore,l'affetto,l'amore e molto altro sciroppo mieloso,la realta' e' che c'e',certo,subito stupore e felicita' per un pargoletto tuo ma poi...crescono e nasce una naturale competizione padre/figlio o una fine tattica di rincoglionimento figlia/padre,perche' le donne cominciano a saperne una piu' del diavolo gia dalla nascita..pero' il sorriso incantevole della mia principessa non mi distoglie da quei pericoli nascosti dietro ad una tastiera che potrebbero spegnere per sempre un entusiasmo ed una curiosita' positiva alla vita segnandola per sempre...
Mia figlia e' talmente bella che rimanere incantato senza pronunciar parola e' oramai consuetudine e al pensiero che in Rete chi colpisce senza pieta' potrebbe usufruire di PERDONI GIUDIZIARI o di assurde INFERMITA' MENTALI cavandosela, mi terrorizza.
Il rapporto con mio figlio? Beh..lui ha 13 anni e a volte prenderci a sbadilate sarebbe legittimo e normale, il punto e' che l'errore umano e' il bambino che c'e' in tutti noi, nel mio caso viene fuori ogni volta che mi confronto con lui, con una sostanziale differenza, viviamo in un era tecnologica che imposta sin dai primi anni di vita' i ragazzini ad essere esperti Social e invadenti spacciatori di incomprensibili App, poi ci sono io, ritenuto un TRex mummificato che si esaltava negli anni 80 ad un giochino monotono e ipnotico chiamato Space Invaders, quindi perdo senza neppure riuscire a spiegare le mie ragioni che diventano ricordi in dissolvenza in 2 secondi netti.
Quando mi arrabbiavo con mio padre uscivo di casa e andavo dal classico amico che il piu' delle volte era messo pure peggio di me... e nessuno sapeva nulla... ora tutto viene scritto, umori, rabbia, incomprensioni amori ....e ovviamente visualizzato con annessa foto, detto LINK, quindi in teoria leggi e ti illudi che tutto sia sotto controllo ma... i pericoli di una Rete allo sbando sono altri.
Camminare in un enorme campo fiorito o lasciarci andare sulla neve scimmiottando un improbabile farfalla ubriaca mentre sdraiati di schiena guardando il cielo ridiamo come invasati?
FATTO!
Quindi ho speranza che dopo di me... lui non sia un carnefice oppure una vittima o solo un account sterile in un Social pieno di NIENTE!
Firmato... un papa'. A Marco e Marzia!"
Legalità, bullismo e cyberbullismo: La Polizia di Stato incontra i giovani alunni delle seconde Medie dell'Istituto Puccini.
Continuano gli incontri in materia di educazione alla legalità promossi dalla Polizia di Stato. Il Commissario Capo Federico Mastorci e l'Assistente Capo Diego Margari, dopo la Scuola elementare Bottego, giovedì 15 marzo hanno incontrato i giovani ragazzi delle classi seconde medie dell'Istituto Puccini.
Il personale della Questura di Parma, ha fornito gli elementi principali per far sì che i giovani adolescenti, definiti da molti come "nativi digitali", meglio comprendano i rischi e le conseguenze collegate all'uso distorto dei nuovi media digitali e alla rete, troppo spesso sconosciute.
Il tutto non prima di aver dato alcuni input sul ruolo della Scuola, in quanto Istituzione del nostro paese e alla funzione degli insegnanti, quali riferimento per eventuali episodi spiacevoli connessi e non all'uso delle nuove tecnologie.
Alle classi incontrate è stato proiettato un filmato, che ha permesso di riflettere sulle conseguenze negative di cui si può essere vittima a seguito dello scorretto uso dei social media e dei social network.
In primo luogo si è affrontata la tematica della riservatezza dei dati e della semplicità con cui questi possono essere carpiti da terzi malintenzionati e, pertanto, della necessità di dover, non solo conoscere le regole sulla privacy del social su cui sto navigando, ma anche di riflettere seriamente sulle conseguenze della condivisione di dati sensibili.
Si è parlato inoltre dell'anonimato, e del fatto che le forze dell'ordine possono risalire all'autore di una condotta criminosa, anche se commessa attraverso un mezzo telematico, ancorché si possa aver usato un nickname falso o false immagini.
Sono state approfondite anche le conseguenze delle proprie condotte sotto il profilo legale, che possono arrivare ad integrare dei reati, quali la diffamazione, l'accesso abusivo, l'illecito trattamento di dati personali, l'istigazione al suicidio e la sostituzione di persona.
È stato ricordato, inoltre, che si può essere vittime di diversi episodi penalmente punibili, quali l'adescamento di minori, la pornografia minorile, ecc.; tutti reati perpetrati attraverso la rete, con l'uso di smartphone e pc e rispetto ai quali le nostre difese possono essere più deboli mentre quelle del criminali molto più forti.
Riscontrando da parte dei ragazzi una grande partecipazione ed un notevole interesse sul tema, gli esperti della Polizia di Stato hanno messo in guardia i giovanissimi anche sui giochi online: scegliere sempre il "clan" di compagni e amici che si conoscono per non incorrere nella "trappola" di malintenzionati.
Il personale della Polizia di Stato proseguirà nell'iniziativa in altre Scuole della Provincia di Parma.
Legalità, bullismo e cyberbullismo: La Polizia di Stato incontra i giovani alunni delle seconde Medie dell'Istituto Puccini.
Continuano gli incontri in materia di educazione alla legalità promossi dalla Polizia di Stato. Il Commissario Capo Federico Mastorci e l'Assistente Capo Diego Margari, dopo la Scuola elementare Bottego, giovedì 15 marzo hanno incontrato i giovani ragazzi delle classi seconde medie dell'Istituto Puccini.
Il personale della Questura di Parma, ha fornito gli elementi principali per far sì che i giovani adolescenti, definiti da molti come "nativi digitali", meglio comprendano i rischi e le conseguenze collegate all'uso distorto dei nuovi media digitali e alla rete, troppo spesso sconosciute.
Il tutto non prima di aver dato alcuni input sul ruolo della Scuola, in quanto Istituzione del nostro paese e alla funzione degli insegnanti, quali riferimento per eventuali episodi spiacevoli connessi e non all'uso delle nuove tecnologie.
Alle classi incontrate è stato proiettato un filmato, che ha permesso di riflettere sulle conseguenze negative di cui si può essere vittima a seguito dello scorretto uso dei social media e dei social network.
In primo luogo si è affrontata la tematica della riservatezza dei dati e della semplicità con cui questi possono essere carpiti da terzi malintenzionati e, pertanto, della necessità di dover, non solo conoscere le regole sulla privacy del social su cui sto navigando, ma anche di riflettere seriamente sulle conseguenze della condivisione di dati sensibili.
Si è parlato inoltre dell'anonimato, e del fatto che le forze dell'ordine possono risalire all'autore di una condotta criminosa, anche se commessa attraverso un mezzo telematico, ancorché si possa aver usato un nickname falso o false immagini.
Sono state approfondite anche le conseguenze delle proprie condotte sotto il profilo legale, che possono arrivare ad integrare dei reati, quali la diffamazione, l'accesso abusivo, l'illecito trattamento di dati personali, l'istigazione al suicidio e la sostituzione di persona.
È stato ricordato, inoltre, che si può essere vittime di diversi episodi penalmente punibili, quali l'adescamento di minori, la pornografia minorile, ecc.; tutti reati perpetrati attraverso la rete, con l'uso di smartphone e pc e rispetto ai quali le nostre difese possono essere più deboli mentre quelle del criminali molto più forti.
Riscontrando da parte dei ragazzi una grande partecipazione ed un notevole interesse sul tema, gli esperti della Polizia di Stato hanno messo in guardia i giovanissimi anche sui giochi online: scegliere sempre il "clan" di compagni e amici che si conoscono per non incorrere nella "trappola" di malintenzionati.
Il personale della Polizia di Stato proseguirà nell'iniziativa in altre Scuole della Provincia di Parma.
Nell'ambito degli incontri in materia di educazione alla legalità promossi dalla Polizia di Stato, il Commissario Capo Federico Mastorci, il Sovrintendente Giovanni Scollo e l'Assistente Capo Diego Margari, hanno incontrato i giovani ragazzi della Scuola Elementare "Bottego" di Parma.
Il personale della Questura di Parma, forte dell'esperienza maturata presso l'Ufficio Minori della Divisione Polizia Anticrimine, ha affrontato tematiche molto attuali, quali i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo.
Il tutto non prima di aver dato alcuni input sui principi cardine della nostra Costituzione e sulla definizione di diritti e doveri.
Per quanto concerne il bullismo, alle classi incontrate sono stati proiettati dei filmati, che hanno permesso meglio di riflettere sulle conseguenze negative che quei comportamenti persecutori hanno sulla vittima. I ragazzi, sono stati informati, anche attraverso esempi, sulla gravità delle conseguenze che possono subire le vittime.
I giovani alunni hanno saputo fornire esempi diretti su come sostenere la vittima ed isolare il bullo, facendo capire di aver ben compreso le conseguenze di atti bullistici. Ci hanno detto che secondo loro bisogna: ascoltare la vittima, starle vicino, non dare valore alle parole del bullo, non supportarlo, parlarne con i genitori e non isolarsi, parlarne con le maestre, chiamare la polizia nei casi più gravi.
I loro interventi hanno permesso di riflettere sul ruolo del gruppo osservante e dei partecipanti, e di far comprendere che questi ultimi il potere di incentivare o disincentivare l'azione del bullo o del cyberbullo.
Riscontrando da parte dei ragazzi una grande partecipazione ed un notevole interesse sul tema, gli esperti della Polizia di Stato hanno messo in guardia i giovanissimi anche sui giochi online: scegliere sempre il "clan" di compagni che si conoscono per non incorrere nella "trappola" di malintenzionati.
Il personale della Polizia di Stato proseguirà nell'iniziativa, che ha avuto molto successo, già nel mese di marzo, presso altri istituti scolastici di Parma.
Secondo giornata dedicata alla campagna di sensibilizzazione contro il disagio giovanile, denominata "Blue Box", che ha interessato nella mattinata di ieri gli studenti dell'I.I.S. "Elsa Morante" di Sassuolo.
Il Vice Questore Fabio Pecoraro, Dirigente del locale Commissariato di P.S., ha aperto i lavori con un intervento di presentazione del progetto, cui è seguita una disamina sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo nelle sue varie estrinsecazioni (flaming, denigration, exclusion e cyberstalking) e delle conseguenze giuridiche che tali azioni possono comportare.
Il Dott. Eugenio Di Ninno, Dirigente dell'Ufficio Sanitario della Questura di Modena, ha proseguito trattando argomenti connessi alle motivazioni psicologiche e relazionali che sono alla base dei fenomeni di sopraffazione e prepotenza nella vittima e nell'autore.
L'Ispettore Capo Marco Ferrari, Responsabile della Sezione Polizia Postale e della Comunicazioni di Modena, avvalendosi di materiale video (spot e cortometraggi) ha attirato l'attenzione dei giovani sui pericoli connessi all'utilizzo di internet e dei social network.
La "Blue Box", per la raccolta di eventuali segnalazioni di disagio, stazionerà presso l'istituto scolastico di Sassuolo fino al prossimo incontro in programma il 25 gennaio presso l'I.T.I. "Da Vinci" di Carpi.
Si è svolta ieri mattina presso l'aula Magna del Liceo Classico e Linguistico Muratori il convegno/dibattito, con la proiezione di due docufilm del regista, giornalista e scrittore Luca Pagliari, sul tema del cyberbullismo.
Scopo della campagna itinerante "#cuoriconnessi", promossa dalla Polizia di Stato in collaborazione con Unieuro, è quello di sensibilizzare i giovani sul fenomeno del cyberbullismo e di prevenirlo.
Gli oltre 220 studenti delle scuole secondarie di 2° grado, che hanno partecipato attivamente all'iniziativa, sono rimasti coinvolti dai racconti di vita di Luca Pagliari, che con un linguaggio semplice, giovane e diretto ha cercato, soprattutto, di responsabilizzare i giovani sulle conseguenze di azioni e parole.
Il messaggio è rivolto non solo ai cyberbulli e alle loro vittime, ma anche a tutti coloro che "fanno finta di non vedere" e che "non tendono una mano verso i più deboli".
Personale della Polizia Postale e delle Comunicazioni ha poi fornito utili consigli per un uso consapevole e responsabile delle tecnologie e importanti informazioni sui rischi che nasconde il web: messaggi, immagini e video, infatti, una volta caricati in Rete si diffondono senza nessun controllo con il rischio di drammatiche conseguenze.
Presenti all'iniziativa anche una rappresentanza di Bikers Against Child Abuse (B.A.C.A.), una organizzazione di motociclisti che portano sostegno ai minori vittime di abusi, di cui fa parte lo stesso Luca Pagliari.
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Arriva a Modena il progetto educativo itinerante contro il cyberbullismo promosso da Polizia di Stato e Unieuro
Il docufilm #cuoriconnessi a sostegno della campagna di sensibilizzazione fa tappa all'Aula Magna del Liceo "Muratori" di Modena
Approda a Modena il 1 ° dicembre 2017 la campagna teatrale di sensibilizzazione sul delicato tema del cyberbullismo. La Polizia di Stato scende in campo insieme a Unieuro, con l'obiettivo di sensibilizzare bambini, adolescenti, ragazzi e famiglie, sui rischi e pericoli di un uso distorto della rete internet.
all'Aula Magna del Liceo "Muratori"
Sarano presenti presso l'Aula Magna del Liceo Classico e Linguistico Muratori circa 250 studenti degli Istituti scolastici di Modena ai quali l'autore, Luca Pagliari, farà capire l'importanza delle parole in tutte le sue sfumature attraverso filmati e testimonianze dirette.
L'iniziativa vuole fornire ai giovani internauti consigli utili per un uso consapevole e responsabile della tecnologia, dagli smartphone, ai pc, ai tablet, per far comprendere le conseguenze che questo fenomeno può generare nella vita di un ragazzo: i messaggi, le immagini e i video caricati in rete oggi si diffondono in maniera incontrollata e restano presenti nel web per sempre, creando problematiche che in alcuni casi possono avere anche conseguenze drammatiche.
Il progetto vuole infatti sia informare, sia dare gli strumenti per prevenire episodi di cyberbullismo, attraverso un'opera di responsabilizzazione in merito all'uso della "parola".
La campagna, che prevede la proiezione del docufilm #cuoriconnessi e le testimonianze di persone direttamente toccate da azioni di cyberbullismo, farà tappa, dopo Milano e Genova, Reggio Calabria, Scalea, Brescia, Torino, Collegno, Cremona, anche nei teatri e nelle scuole di Mestre, Padova, Modena, Senigallia, Parma, Rovigo e Roma.
L'iniziativa non lancia accuse, ma vuole offrire uno spunto di riflessione per avviare importanti considerazioni sul peso delle parole, sul loro valore e sulla loro potenza, ma anche sulle responsabilità degli adulti.
"Felicissimo e onorato di ospitare una delle tappe della campagna itinerante #cuoriconnessi - dichiara il Questore di Modena Filippo Santarelli - una iniziativa di sensibilizzazione e prevenzione che vede la Polizia di Stato sempre più vicina alla gente e, soprattutto, alle esigenze delle giovani generazioni. Una campagna che toccando la sensibilità di ciascuno stimola ad una riflessione profonda sul tema del cyber-bullismo e sulle sue tragiche conseguenze, promuovendo nel contempo lo sviluppo della cultura della legalità in Rete".
"L'iniziativa rappresenta per la Polizia di Stato un ulteriore spunto di osservazione ed analisi per svolgere al meglio la fondamentale attività di prevenzione a cui è deputata."- segnala Geo Ceccaroli, Primo Dirigente della Polizia di Stato "Infatti, il dialogo con i giovani consente di comprendere le origini dei loro disagi e delle loro preoccupazioni per adottare gli accorgimenti volti ad educarli ad un approccio più responsabile e consapevole verso gli strumenti informatici, dal cui uso distorto scaturiscono gravi comportamenti antisociali ed in particolare il fenomeno del cyberbullismo."
"Si tratta di un fenomeno terribile" afferma Giancarlo Nicosanti Monterastelli, Amministratore Delegato di Unieuro. "È inaccettabile che il web, utilizzato con superficialità, possa provocare traumi. Per noi era impossibile rimanere indifferenti: siamo un'azienda che vende tecnologia e ci siamo sentiti in dovere di sostenere una campagna che sensibilizza i ragazzi a un utilizzo responsabile dei dispositivi elettronici quali computer, smartphone e tablet. Il progetto, partito nel 2016, ha già incontrato migliaia di studenti in moltissime città d'Italia e riprende con questa importante tappa milanese, con l'intento di incontrarne altrettanti nel corso del nuovo anno scolastico".
"La campagna di sensibilizzazione di Unieuro, oltre al tour #cuoriconnessi, prevede una formazione specifica rivolta al personale sul punto vendita. Un'azienda è fatta innanzitutto di persone – dichiara Marco Titi, Direttore marketing di Unieuro – per questo anche i nostri 480 negozi sono stati coinvolti grazie a una campagna informativa rivolta ai nostri clienti. Il progetto rispecchia perfettamente il cuore pulsante, simbolo distintivo non solo del nostro logo ma anche dei valori della nostra azienda, primo fra tutti la vicinanza al cliente. Nei nostri punti vendita presenti in tutta Italia vendiamo quotidianamente quei device che fanno sempre più parte del quotidiano dei ragazzi e che possono "abilitare" i comportamenti di cyberbullismo che vogliamo contrastare: vogliamo coinvolgere più piazze possibile, sempre con il supporto prezioso della Polizia di Stato che ci sta affiancando in ogni passaggio."
Di seguito un prospetto riassuntivo dei dati dal 1° gennaio al 30 settembre 2017
Per vedere il trailer di #cuoriconnessi: