Un cartellone culturale di 25 spettacoli a ingresso libero, in 22 Comuni e altrettanti luoghi d'arte dell'Emilia più bella, che si dipana dalla provincia di Piacenza a quella di Parma, fino alle terre di Reggio Emilia. Ad aprire il sipario domenica 1 Giugno, ore 21.30 a Busseto (PR) nel cortile Rocca Municipale, sarà Tosca.
Parma, 31 maggio 2014 -
E' un "viaggio nell'anima del mondo" attraverso i suoni, la nuova dodicesima edizione della rassegna estiva Musica in Castello con Tosca - già vincitrice del Festival di Sanremo in coppia con Ron - che apre il carnet domenica 1 giugno alle 21.30 nel cuore delle Terre Verdiane: a Busseto (Pr) nel cortile della Rocca Municipale si alza, infatti, il sipario su un cartellone culturale di 25 spettacoli a ingresso libero, in 22 Comuni e altrettanti luoghi d'arte dell'Emilia più bella, che si dipana dalla provincia di Piacenza a quella di Parma fino alle terre di Reggio Emilia, senza dimenticare il cremonese, in Lombardia, con un paio di eventi. E poi soffiano, come un dono, le note d'estate, in notti di stelle dall'Appennino al Grande Fiume Po per tutti gli spettatori di Musica in Castello 2014.
Straordinari cantautori, grandi artisti, prestigiose orchestre, poeti del senso, funamboli della parola, istrioni dell'ironia e del non-sense e persino un grande regista Pupi Avati che sognava di diventare un clarinettista jazz: per loro si aprono i portoni di castelli, rocche, manieri, sagrati di pievi, corti di antiche barchesse, giardini di ville antiche, piazze e spazi inediti attraverso le Terre Verdiane.
Le canzoni di ieri, oggi e domani. Con l'energia graffiante di Irene Grandi, lo stile e l'intensità di Ornella Vanoni, il rock progressive degli UT New Trolls, la sorpresa swing ed il talento delle Sorelle Marinetti (ritornano in rassegna dopo il successo del 2013), il viaggio nella musica di Guccini con Danilo Sacco, la dichiarazione alla memoria di Lucio Dalla con la vocalità di Annamaria Castelli (con Simone Guiducci alla chitarra e Achille Succi al clarinetto), voci uniche in cartellone per eventi speciali, confezionati appositamente per questa dodicesima edizione di Musica in Castello.
Humour e teatro. La verve brillante che rasserena e l'ironia che fa riflettere con mattatori del palcoscenico quali Dario Vergassola e Giobbe Covatta (che più di una volta hanno detto sì a Musica in Castello) e le new entry Paolo Rossi, Raul Cremona, Gianni Fantoni e Jerry Calà che si susseguono in appuntamenti da non perdere. Sono in carnet anche la cantautrice Andrea Mirò ed il comico Alberto Patrucco, in un abbinamento originale.
La grande classica. Con l'Orchestra Sinfonica Esagramma che suona Grieg, Dvořák, Musorgskij e Stravinskij, l'Elise Hall Saxophone Quartet che festeggia i 200 anni di Mister Sax, la Spilmbrass che omaggia in un film-concerto le comiche di Charlie Chaplin e Stanlio e Olio, il sax contralto Marco Gerboni con il fisarmonicista Simone Zanchini. E ancora l'Orchestra Ventaglio d'Arpe con Serena Basaldella, tromba solista; in duo Marianna Sinagra al violoncello e Lorenzo Cossi al pianoforte; il regista Pupi Avati con i musicisti Babbini al clarinetto, Zanchini a pianoforte e fisarmonica, Merloni al contrabbasso; un trio eccezionale Davide Cabassi al pianoforte, Enrico Fagone al contrabbasso e Marco Pierobon alla tromba.
La danza. Data unica, attesissima, con i perfettissimi Imperfect Dancers Compagnia Balletto90 su coreografie di Valerio Iurato, Ermo Dako e Andrea Bibolotti che regalano da dodici anni un'anteprima nazionale al pubblico di Musica in Castello.
Il Folk. E poi la sorpresa ed il graditissimo ritorno in formazione completa (dopo il successo dello scorso anno) dei folk Mé, Pék e Barba con l'Associazione Bandistica Giuseppe Verdi di Busseto e l'arrivo attesissimo del cantautore irlandese Ray Heffernan con Roberto Broggi al violino.
Genius Loci. Nuove location ospitano quest'anno concerti ed eventi: l'obiettivo di Musica in Castello è da sempre valorizzare la scoperta, anche in senso turistico e culturale, delle bellezze storico-artistiche del territorio trasformandoli in luoghi dell'anima grazie alla musica. La rassegna farà tappa, allora, a Fontanellato (Pr) per la prima volta nel cortile interno Centro Cardinal Ferrari, tra le più importanti realtà specializzate per il recupero dei traumatizzati cranici e motori; a Castelnuovo Fogliani (Alseno, Pc) all'interno di Villa Sforza Fogliani; a Campagnola Emilia (Re), nel Parco di Villa Cottafavi; a Medesano (Pr), nella corte interna Azienda Monastero; a Polesine P.se (Pr), all'Antica Corte Pallavicina regno dello chef stellato Massimo Spigaroli; a Bore (Pr) in frazione Pozzolo, a Villa Conti; a Mezzani (Pr), al porto fluviale; a San Secondo Parmense (Pr) nel parco della piscina Acquablu; a Casalmaggiore (Cr), in Piazza;a Piadena (Cr), Chiostro del Palazzo Comunale; a Fontevivo (Pr), parco Ex Convento dei Cappuccini.
Non mancano poi gli spettacoli nelle Rocche del Circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza: la Rocca Sanvitale di Fontanellato, il Castello Pallavicino di Varano de' Melegari, l'Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense, la Rocca Municipale di Busseto, piazza Berzieri a Salsomaggiore Terme davanti alle Terme Berzieri, gioiello italiano del Liberty, Castell'Arquato in piazza del Municipio all'ombra della Rocca Viscontea.
E poi le location da sempre fedeli alla rassegna Musica in Castello: a Roccabianca (Pr), nel Teatro Arena del Sole; a Rivergaro (Pc), nella corte interna Cantine Bonelli; a Zibello (Pr), in piazza Guareschi; a Fidenza (Pr), nella corte delle feste di Palazzo Orsoline.
Dopo il successo del 2013, confermata la direzione artistica di Marco Gerboni in staff con Piccola Orchestra Italiana. Gerboni firma quindi il cartellone 2014 di Musica in Castello con Enrico Grignaffini, da 12 anni anima della rassegna insieme a Giulia Massari.
Tra i sassofonisti più affermati in Europa, Marco Gerboni ha collaborato con le più importanti orchestre italiane, tra le quali l'Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l'Orchestra della RAI di Torino, l'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia di Roma, l'Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, l'Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma. Marco Gerboni, si è diplomato a soli 16 anni con il massimo dei voti e la lode in sassofono presso il Conservatorio Rossini di Pesaro. Attualmente è docente di sassofono presso il Conservatorio di musica "G.Frescobaldi" di Ferrara.
Ha effettuato concerti in tutta Europa, Libano, Stati Uniti, Cina e Giappone. Ha tenuto corsi di perfezionamento e Master class a Portogruaro, Fermo, Asolo, Francoforte (Hochschule), Cordoba, Valencia em Granada (Conservatori di musica superiori) e presso l'Università di Denver (Colorado). Ha effettuato registrazioni discografiche per le etichette Emi, Delos, Stradivarius, Primrose Music e Pentaphon. Dal 1991 collabora con l'Italian Saxophone Quartet.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero. In caso di maltempo è sempre prevista l'opzione al chiuso.
Per informazioni sugli spettacoli:
Piccola Orchestra Italiana
+39 380.3340574
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.musicaincastello.it
(Fonte: ufficio stampa Piccola Orchestra Italiana)
Tutti i mercoledì alle 21 fino al 25 giugno, rassegna di film italiani. Dal "Gattopardo" a "La prima cosa bella", passando per "Amarcord" e "Mediterraneo" -
Modena, 26 maggio 2014 -
Dopo Il Gattopardo di Luchino Visconti, che ha aperto la rassegna "Venti di cinema", mercoledì arriva "Una gita scolastica" di Pupi Avati. Per una sera alla settimana piazza XX Settembre, si trasforma in una arena cinematografica all'aperto, sino al 25 giugno. Sul grande schermo, alcuni dei capolavori, che hanno reso grande il cinema italiano, introdotti ogni volta da modenesi protagonisti della cultura e dell'informazione. Il percorso della rassegna è costruito come una sorta di antologia cronologica di diverse epoche e momenti della nostra storia nazionale.
Mercoledì 28 maggio, sarà la volta degli anni '20, con "Una gita scolastica" di Pupi Avati, introdotto dalla giornalista Maria Pia Cavani. Il film del 1983, diretto da Pupi Avati, vinse il Nastro d'Argento per il miglior regista, per il migliore attore, migliore attrice esordiente, migliore musica e migliore soggetto originale. Vincitore anche del premio del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani.
Il mercoledì dopo sarà quindi la volta di "Amarcord" di Federico Fellini, il 4 giugno con Leonardo Gandini docente di storia del cinema all'Università di Modena; mercoledì 11 giugno si potrà invece assistere alla proiezione di "La vita è bella" di Roberto Benigni con l'apertura di Marzia Luppi, direttrice della Fondazione Fossoli; la presentazione di "Mediterraneo" di Gabriele Salvatores il 18 giugno è affidata a Claudio Silingardi, direttore dell'Istituto Storico, il 25 giugno si approda agli anni 70 e fino ai giorni nostri con "La prima cosa bella" di Paolo Virzì, presentato da Alberto Bertoni, docente di Letteratura contemporanea al Dipartimento di Italianistica dell'Università di Bologna.
"Venti di cinema" rientra nel programma di "Due piazze una città", cartellone di attività gratuite promosse dall'assessorato comunale al Centro Storico, con l'assessorato alla Cultura e Modenamoremio, che in maggio e giugno animeranno piazza XX Settembre e largo San Giorgio, due luoghi di incontro storici che si riaprono alla città. Il programma è in distribuzione nei punti infiormativi del Comune e consultabile on line sito del Comune.
(Fonte: Comune di Modena)
La Collettiva della Scuola d'Arte Canforini inaugura oggi, sabato 31 maggio alle ore 17.00 presso Galleria S. Andrea in via Cavestro 6, Parma -
Parma, 31 maggio 2014 -
L'associazione UCAI sezione di Parma presenta la mostra -
Al di là della "forza narrativa" dell'Odissea, che con tutta probabilità continuerà ad affascinare anche nei secoli a venire, una delle riflessioni attorno alla mostra sul tema, ad opera delle allieve della Scuola d'Arte Canforini, è sul motivo che ha spinto l'insegnante a guardare ad un argomento di tale imponenza. Sarebbe, ad esempio, del tutto sbagliato attribuire la scelta di un tema così universale all'estro momentaneo di chi "inventa" mostre, così come altrettanto fuori strada è cercare in questa mostra una volontà precisa e l'approfondimento, sempre un po' maniacale, di bibliografie troppo accurate e colori e manufatti che odorano della polvere dei secoli. Ci troviamo invece di fronte ad una "spontaneità" che nasconde delle sorprese sia per le maestre e le allieve che si sono fatte attrici di questo esercizio collettivo, sia per i visitatori che ne godranno. La scelta dei soggetti e la loro riproduzione evidenzia l'interesse della città per il mito di Ulisse che già i nostri "avi" coltivarono, al punto da mettere Circe al centro dei festeggiamenti per le nozze di Ranuccio Farnese. E' per questo che l'Odissea oggi appartiene a Parma per più dei suoi non casuali legami con la maga incantatrice che il Malosso dipinse mentre restituisce forma umana ai compagni di Ulisse, nella sala delle Leggende del Palazzo Ducale, vi appartiene piuttosto per coincidenze che si perdono sì in queste nostre cittadinissime radici artistiche, ma che continuano a manifestarsi nella contemporaneità.
Francesca Ferrari
Aperta ad INGRESSO GRATUITO da sabato 31 maggio a giovedì 12 giugno 2014:
da martedì a sabato 10-12 e 16-19
domenica 16-19
lunedì chiusura
(Fonte: ufficio stampa Ucai)
Domani sera, all'auditorium della Fondazione la proiezione ad ingresso gratuito, del film "L'ospite inatteso" di Tom McCarthy, con Richard Jenkins del film e a seguire il dibattito sul tema "S-cambio?" -
Piacenza, 26 maggio 2014 -
Si apre domani, martedì 27 maggio alle 20.45, presso l'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, l'edizione 2014 di "Mondo in festa", settimana di scambio, incontro e dibattito promossa dal Centro Interculturale del Comune di Piacenza.
Verrà proiettato – con ingresso gratuito – il film "L'ospite inatteso" di Tom McCarthy, con Richard Jenkins nei panni di un docente universitario che si troverà a vivere e condividere in prima persona i sentimenti e le paure degli immigrati irregolari che, a sua insaputa, vivono in un appartamento di sua proprietà.
Seguirà una conversazione sul tema "S-cambio?", moderata dal presidente dell'associazione Cinemaniaci Piero Verani, con l'intervento di alcuni rappresentanti delle associazioni che aderiscono al Centro Interculturale: Keving Onuigbo, Erika Ramirez Rozo, Hennen Madfai e Diop Khalifa. Al centro della riflessione, l'incontro-scontro tra culture diverse e le problematiche legate a immigrazione e integrazione.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
Arte e integrazione, inaugurata alla Ricci Oddi la mostra nata dal progetto Coopselios vincitore de "La Fabbrica del sorriso". "L'arteterapia come integrazione extrascolastica per i bambini proseguirà anche l'anno prossimo" -
Piacenza, 26 maggio 2014 -
E' stata inaugurata sabato, la mostra del progetto d'integrazione extrascolastica di Coopselios, vincitore del concorso La Fabbrica del Sorriso di Mediafriends. Nella prestigiosa sede della Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, il taglio del nastro della mostra collettiva, che sarà ospitata nei pressi dell'aula didattica della Galleria fino a domenica prossima, 1 Giugno. Sono più di ottanta, i bambini piacentini, che hanno partecipato all'importante laboratorio di arte extrascolastico, che ha impegnato i bimbi disabili e i loro compagni delle scuole Primarie Vittorino da Feltre, Don Minzoni di Piacenza e dell'Istituto Comprensivo M. K. Gandhi di San Nicolò e di Rottofreno.
Un'esperienza a metà fra integrazione e arte che non si ferma qui, grazie alla volontà del presidente della Galleria Ricci Oddi, Giuseppino Molinari e all'entusiasmo dei bambini coinvolti. Lo stesso dimostrato dalle educatrici della cooperativa sociale Coopselios, impegnate nel progetto. E che il progetto non finisca con la mostra di sabato, l'ha chiesto anche la presidente del Lions Club San Nicolò de Trebbiae Arte, Carmen Canevari: "Il nostro impegno è di farlo continuare anche l'anno prossimo".
Tutto nasce da "La Fabbrica del Sorriso" di Mediafriends Onlus, che ha erogato a Coopselios il primo premio di un concorso nazionale che la coop piacentina si è vista aggiudicare con il progetto "Integrati... a regola d'arte", che concretamente ha visto la partecipazione di oltre 80 bambini, 8 educatrici, un'arte terapista, le scuole e la galleria d'arte moderna di via San Siro.
"L'amministrazione comunale ha colto con grande entusiasmo questa attività didattica e d'integrazione, che si concretizza in una dimora d'arte – ha sottolineato l'assessore del Comune di Piacenza Tiziana Albasi – così si riesce a stimolare la creatività dei bambini "nativi digitali" che necessitano di poche parole e tanti esempi per crescere e formarsi, e far correre la loro fantasia. Questo progetto va in questa direzione". "In questo modo la galleria si apre alla città – ha commentato il presidente Molinari – e quale modo migliore se non passando dalle scuole? I lavori artistici dei bambini e il percorso che c'è dietro ci hanno emozionato, se avete intenzione di continuare la Ricci Oddi c'è". E da subito, l'impegno per sostenere il laboratorio è arrivato dai Lions San Nicolò, che hanno "sia la Trebbia sia "l'arte" nel loro nome, come ha specificato la presidente Canevari.
"I ragazzi hanno interpretato opere d'arte attraverso laboratori con educatori esperti, formati appositamente, e il supporto di un'arteterapista – ha spiegato Ester Schiaffonati, direttrice d'area di Coopselios Piacenza e Parma – l'apprendimento che ne è nato non è solo didattico o artistico, è un apprendimento di vita per un progetto che ha fatto dello stare insieme, dell'integrazione, il suo fulcro".
Dopo il taglio del nastro, alla Ricci Oddi i bambini hanno fatto da guida a parenti a amici nello spiegare loro l'approccio all'astrattismo, alle arti plastiche e pittoriche che li hanno visti protagonisti. Un integrazione, come recita il progetto, a regola d'arte. Che si spera, visto il successo (le mostre faranno il giro delle scuole coinvolte dopo il 1 giugno) possa proseguire nei suoi laboratori extracurricolari anche l'anno prossimo.
(Fonte: ufficio stampa Ufficio stampa Piacenza Coopselios)
Martedì 27 maggio alle ore 21, il Teatro Farnese ospiterà la lettura "Sotto il cielo di Parma. I bombardamenti del '44" promossa dal Comitato Celebrazioni 25 Aprile, Comune e Provincia di Parma, in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza e l'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea.
Parma, 26 maggio 2014 -
Nel luogo che il 13 maggio 1944 fu devastato da uno dei bombardamenti, i due attori Giancarlo Ilari e Savino Paparella leggeranno testimonianze, materiali, brani in un montaggio drammaturgico curato da Raffaella Ilari mentre un repertorio di immagini d'epoca di Parma bombardata, curato da Giorgio Vecchi, scorrerà sullo schermo.
Una città lacerata: edifici distrutti, palazzi storici lesionati, centinaia i morti e i feriti, un patrimonio culturale violato. Solo il tempo e il lavoro paziente di molti avrebbe negli anni risanato ciò che la furia distruttiva della guerra aveva provato a cancellare.
Oggi si ricordano quei giorni terribili in cui la guerra arrivò anche a Parma, segnando la memoria dei suoi cittadini e ferendo profondamente il suo assetto urbano.
Prosegue con questo appuntamento il programma di iniziative, "I luoghi e gli eventi della guerra e della Resistenza", che l'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Parma sta promuovendo in occasione del 70° Anniversario della Lotta di Liberazione con istituzioni, associazioni culturali e istituzioni scolastiche per ricordare e riflettere su ciò che accadde a Parma e in provincia durante quegli anni drammatici, tra il 1943 e il 1945.
Dopo il convegno sui prigionieri di guerra svoltosi a Fontanellato - dove aveva sede il campo di prigionia PG 49 - e le "letture memoriali" per ricordare l'8 settembre 1943, realizzate nel settembre scorso nel cortile della Biblioteca Civica di Parma, l'attenzione ora si sposta sui bombardamenti che colpirono la città tra l'aprile e il giugno 1944.
In allegato la locandina scaricabile
L'ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Per informazioni e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – cell.+39.347.2434167
Si è svolto nella Sala dell'Archeologia dei Musei civici di Modena a Palazzo dei Musei il quinto appuntamento collegato alla rassegna "Strade" -
Modena, 26 maggio 2014 -
Un dialogo fra culture, che si confrontano e si arricchiscono. Cittadini modenesi, provenienti da Paesi diversi, si fanno portatori ciascuno di una cultura da condividere. Questo è "Strade", il progetto elaborato da Museo Civico d'Arte e Centro Territoriale Permanente di Modena, che sabato ha arricchito il cuore della città con "Incroci", il quinto evento della rassegna collaterale alla mostra. Il dialogo si è sviluppato a partire dalle strade rappresentate e suggerite dai materiali esposti al museo o da antichi luoghi della città e del territorio modenese.
La parola scelta per il titolo rimanda a una pluralità di relazioni, il cui punto di partenza è la conoscenza della piazza Grande di Modena. Luogo per eccellenza di aggregazione cittadina è divenuto punto di incontro di culture diverse, grazie ai ricordi, alle testimonianze e ai racconti degli studenti del CTP di Modena.
Sotto lo sguardo attento ed interessato dei tanti presenti, l'evento "Incroci" ha tessuto, grazie al filo dei ricordi, un cammino, capace di unire le piazze di paesi lontani. A fare da leitmotiv di questo viaggio fra culture diverse, la performance percussionistica ispirata alle musiche di strada, condotta dagli stessi studenti, sotto la sapiente guida di Luciano Bosi, con la direzione artistica di Riccardo Palmieri e Pablo Riccardi.
A conclusione dell'evento, un momento conviviale, grazie al succulento buffet multietnico curato dai partecipanti.
La mostra "Strade" sarà visitabile fino all'8 giugno, presso il Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena www.comune.modena.it/museoarcheologico.
L' associazione culturale UCAI sezione di Parma, con il Patrocinio degli Assessorati alla Cultura del Comune di Colorno e della Provincia di Parma, ripropone nella splendida cornice della Reggia di Colorno la mostra realizzata a Parma in ottobre 2013 in occasione del Bicentenario Verdiano dal titolo: Giuseppe Verdi. Simboli, feste, scenari di passioni.
Parma, 24 maggio 2014 -
Si tratta di un progetto culturale finalizzato ad unire tra loro diverse forme d'arte: pittura, scultura, liuteria. Dopo il successo di pubblico avuto in ottobre presso la Galleria S. Andrea a Parma (allora realizzato anche grazie al contributo del Gruppo Medaglie d'Oro Bormioli Rocco, e alla sponsorizzazione della Farmacia Stadio Tardini, della Torneria Cocconcelli, di Stampi per vetrerie A. Merlo srl, dell' impresa Battaglioli Luca), il progetto è stato accolto dall'assessorato alla cultura di Colorno, che gratuitamente ha concesso lo spazio all'interno della Reggia.
L'evento coprirà̀ il periodo dal 24 maggio all'8 giugno 2014 all'interno della Reggia di Colorno, in particolare nelle eleganti sale affrescate dell' Appartamento del Principe, collocate all'ingresso nel primo piano.
Il cuore dell'evento è costituito dalla mostra collettiva d'arte di 17 artisti soci dell' UCAI di Parma: Ester Aimi, Gaetano Barbone, Tiziana Baiesi, Gigliola Belli, Noemi Bolzi, Riccardo Capra, Margherita Caldanini, Mariangela Canforini, Elisabetta Fontana, Luciana Fusari, Isaia Lazzari, Cinzia Morini, Franca Orsi, Maria Grazia Passini, Franca Pellegrini, Arnaldo Rosi, Francesco Vitale. Ogni artista ha scelto una specifica opera lirica verdiana sviluppando ex novo in chiave personalizzata un momento di festa e allegrezza, o un istante di dramma e tragicità, oppure presentando una sintesi simbolica dell' essenza del "macromondo" di Verdi.
Il visitatore potrà così lasciarsi immergere e guidare in scenari di passioni liriche,messi in luce con una nuova originalità tramite diverse tecniche pittoriche (olio, acquarelli, pastello...), scultoree (gesso, terracotta...), ceramiche(raku,smalti,). Le opere sono raccolte in un catalogo edito per l'occasione.
All' interno della mostra vi è poi un' esposizione speciale di strumenti musicali ad arco realizzati dal maestro liutaio Giorgio Gigliotti secondo la tecnica costruttiva della liuteria settecentesca, in particolare Stradivari e Guarnieri. (Per ulteriori info:www.giorgiogigliotti.com).
La mostra sarà aperta alle ore 11 presso l'Appartamento del Principe nella Reggia di Colorno con la presentazione della mostra a cura di A. Mombelli, coordinatrice della Galleria S.andrea a Parma, e la presenza di alcune autorità locali, oltre agli artisti espositori e al maestro liutaio G.Gigliotti.
A seguire vi sarà un breve rinfresco.
L'evento della durata di tre settimane sarà ad ingresso gratuito.
Orari: apertura solo al sabato e domenica dalle 10-12.30 e dalle 15-19.
Nella galleria immagini alcune delle opere in mostra.
Organizzazione a cura di UCAI-Galleria S.Andrea. Coordinamento per UCAI Galleria S. Andrea: Annalisa Mombelli, Franca Pellegrini, Gigliola Belli. Con il Patrocinio del Comune di Colorno e della Provincia di Parma.
(fonte: ufficio stampa Ucai Parma)
Una mostra ad ingresso libero per tutti i collezionisti e appassionati, che vorranno rivivere i ricordi di infanzia attraverso gli oggetti esposti -
Parma, 24 maggio 2014 -
La Parma - Poggio di Berceto, antica competizione che si tiene dal 1913 e che per questa edizione si svolgerà il 27 e 28 settembre, avrà anche quest'anno come primo evento collaterale "Swap Meet 2014".
Domani, domenica 25 maggio, tutti gli appassionati di collezionismo e oggettistica, potranno recarsi, anche quest'anno, alla Borsa Scambio di Giocattoli d'Epoca e Automobilia. La manifestazione, si svolgerà presso la Camera di Commercio di Parma, in via Verdi 2, organizzata dalla Scuderia Parma Auto Storiche con il patrocinio e la coorganizzazione del Comune, della Camera di Commercio di Parma e il patrocinio della Provincia.
Giocattoli d'epoca, come teatrini, marionette, bambole, trenini, soldatini, modellini d'auto, giocattoli di legno e di latta e automobilia per tutti gli appassionati del settore e tutti i curiosi, che vorranno rivivere attraverso gli oggetti esposti i ricordi d'infanzia. La mostra è gratuita e rimarrà aperta dalle ore 10 alle 17. Per informazioni www.parmapoggiodiberceto.it.
La storia del nostro erbazzone parte da lontano e prende forma nelle accoglienti cucine di un tempo, quelle con la stufa, spesso la sola della casa, un tavolo di legno massiccio e le rezdore con il grembiule, indaffarate ai fornelli. E' la storia di una cultura rurale e genuina...
Reggio Emilia, 24 maggio 2014 - di Giulia Rossi
C'è a chi piace la parte più croccante e chi preferisce gustarsi tutta la morbidezza del ripieno, quasi sempre scottandosi la lingua. Solitamente la sua fisionomia ricorda quella rigorosa di un rettangolo, ma c'è chi a volte la "fuieda" la stende in una teglia tondeggiante. Ha un manto color biscotto, ma il suo sapore è decisamente salato. Il suo profumo è inconfondibile e, se chiudiamo gli occhi, ci proietta in un baleno indietro nel tempo, quando le nostre nonne decidevano di farci una sorpresa per cena ma noi, ancor prima di arrivare in cucina, avevamo già intuito cosa ci saremmo trovati nel piatto di lì a poco.
Se non l'avete ancora capito, stiamo parlando dello "scarpasoun", l'erbazzone per chi non mastica troppo bene il dialetto reggiano. Inimitabile, appetitoso, unico. Unto al punto da leccarsi le dita.
LA CONGREGA DELLO SCARPASOUN.
A Reggio Emilia la sua fama lo precede, quindi non ha bisogno di troppe presentazioni; fuori dai confini dell'esagono tuttavia, non tutti ancora hanno avuto il piacere di assaggiare questa chicca della gastronomia locale. Ed è proprio con lo scopo di far arrivare la nostra torta salata sulle tavole dei cittadini di tutto il mondo, che in questi giorni è nata la "Congrega dello Scarpasoun", un un'associazione culturale, presieduta da Alice Benassi, (socia dell'azienda Nonna Lea), che ha radunato un gruppo di appassionati della buona cucina emiliana, per promuovere il nostro l'erbazzone.
E quest'anno saranno proprio loro, i nuovi ambasciatori del gusto reggiano, il principale cuore pulsante della "Sagra dello Scarpasoun", la tradizionale festa in onore del re delle tavole reggiane, in programma sabato 7 e domenica 8 giugno, a Montecavolo.
Anche per l'edizione 2014 in cartellone sono previsti giochi, laboratori per grandi e piccini, tanta musica e il mercato contadino. Neanche a dirlo, il protagonista indiscusso delle due giornate sarà sempre lui: lo scarpasoun, da gustare a tutte le ore, anche per una buona causa. Il ricavato infatti sarà devoluto all'Istituto ricerche farmacologiche Mario Negri.
Sagra dello scarpasoun immagine tratta dalla pagine facebook dell'evento
IL NOME E LA STORIA DELLO SCARPASOUN.
Ma qual è stato il passato dello scarpasoun, prima che diventasse "famoso"? E come lo cucinavano le nostre nonne?
La storia del nostro erbazzone parte da lontano e prende forma nelle accoglienti cucine di un tempo, quelle con la stufa, spesso la sola della casa, un tavolo di legno massiccio e le rezdore con il grembiule, indaffarate ai fornelli. E' la storia di una cultura rurale e genuina, di un prodotto nato povero, ma che si è arricchito di generazione in generazione, attraverso preziose ricette che sono passate di madre in figlia, per poi entrare nel nuovo millennio quale piatto ricco e prelibato.
Certo il suo nome dialettale non gli rende giustizia, poiché scarpe e cibo difficilmente sono termini affiancabili, ma c'è una spiegazione: le umili famiglie contadine infatti, per preparare l'impasto dell'erbazzone utilizzavano non solo la parte morbida e verde delle bietole, colte nei campi a partire dal mese di giugno, ma anche il fusto bianco, chiamata "la scarpa" della pianta. Da qui "scarpasoun".
LA RICETTA DELLA NONNA.
La sua preparazione non richiede tanto tempo e nemmeno eccessive abilità in cucina. Ricetta della nonna alla mano, leggiamo che una volta pulite le bietole dalla terra e tagliati i gambi bianchi, che vanno inseriti nell'impasto, perché danno più morbidezza all'erbazzone, si lavano, si strizzano e si tagliano con la mezzaluna. Una volta tagliate, le bietole andranno messe in una teglia assieme a cipolla, aglio, sale e prezzemolo, facendo rosolare il tutto a fuoco lento; mentre in un tegamino a parte vanno fatti soffriggere lardo e pane grattugiato che, una volta raffreddati, si uniscono al precedente composto. Infine, si aggiunge al tutto uovo e Parmigiano Reggiano a volontà.
Anche la "fuieda" è abbastanza veloce da preparare: su un tagliere si impasta la farina con sale, acqua gassata e un po' di latte; poi si stende con il matterello in modo da rendere la pasta abbastanza sottile, e la si sistema in un tegame. E' il momento di versare il contenuto verde nello stampo per poi ricoprirlo con un altro pezzo di sfoglia. Si bucherella la parte superiore dell'erbazzone con una forchetta, qualche fiocco di lardo e il vostro scarpasoun sarà pronto da infornare.
UN INGREDIENTE PUO' FARE LA DIFFERENZA.
C'è un ingrediente speciale che qualifica e distingue il classico erbazzone "cittadino" da quello "montanaro": il riso, che arricchisce il tradizionale scarpasoun di note più dolci e delicate.
Casina, Carpineti, Castelnovo ne' Monti, Felina sono soprattuto queste le valli che per prime hanno visto arrivare sulle loro tavole l'erbazzone direttamente dalla pianura. A condurlo fin sul nostro Appennino sono state proprio loro, le mondine, che per consuetudine avevano il diritto di portare a casa un chilo di riso per ogni giornata di duro lavoro. Così questo ingrediente veniva inserito anche nell'impasto dello scarpasoun, dando vita a una deliziosa variante della vera ricetta.
LA FESTA DI CARPINETI.
All'erbazzone montanaro e al suo "ingrediente segreto" è stata dedicata anche una festa ad hoc, che si svolge ogni anno verso la metà di luglio dal nome: "Lo Scarpazzone in forma", organizzata dall'associazione Carpineti da vivere. Un altro modo per continuare a gustare e tramandare alle nuove generazioni il sapore vero di una tradizione culinaria unica.