A Habitat Pubblico 2015 il frutto performativo della pluriennale collaborazione di Lenz Fondazione con il Dipartimento Assistenziale integrato di Salute Mentale dell' Ausl di Parma. Adelchi vede in scena persone "affette da disturbi dello spettro autistico", che Lenz preferisce chiamare "attori sensibili". Da martedì 12 a sabato 16 maggio alle ore 21. -
Parma, 12 maggio 2015 - foto nella galleria immagini -
«Adelchi è il secondo esito del progetto biennale che abbiamo dedicato a Manzoni. È il lato oscuro de I Promessi Sposi: una tragedia-blind spot, un'area cieca, una zona di non visione a luminosità intermittente. In questa macchia scura, a tratti illuminata dalla presenza di Dio, si compie il comune destino luttuoso dei due fratelli - Ermengarda e Adelchi. Questi due piani si rispecchiano nel buio/luce interiore dell'interprete Carlotta Spaggiari (Ermengarda), attrice con sindrome dello spettro autistico, e coincidono con la sua più intima natura: duplice nel suo assoluto desiderio di presenza e bisogno di ritiro, nella ipersensibilità emotiva dispiegata in silenzio espressivo, nella straordinaria densità artistica silenziata dalla fobia comunicativa. La sua duplicità assume nella creazione scenica forme misteriose; scardinando i processi logici e analogici, le prevedibilità comportamentali, ci avvicina al sublime: forza distruttrice e rigeneratrice dell'atto performativo» - Maria Federica Maestri introduce Adelchi, il denso progetto performativo di Lenz Fondazione di cui ha curato regia, installazione ed elementi plastici.
In Adelchi si sostanzia la ricerca pluriennale di un "verbo" pedagogico che renda le persone affette da disturbi dello spettro autistico in grado di esprimere le emozioni silenziate attraverso le stimolazioni drammaturgico-sensoriali dell'esperienza teatrale. «Attraverso questo processo si ribalta la prospettiva dalla quale guardare alla sensibilità» - aggiunge Francesco Pititto - «gli apparenti limiti cognitivi e comportamentali delle persone sensibili non sono più considerati unicamente sintomi di un deficit patologico, ma divengono elementi da elaborare e tradurre in linguaggio estetico contemporaneo. Attraverso il confronto e l'agone -anche fisico e vocale- con i classici».
In scena attori con sensibilità psichica formati nel corso degli anni all'interno del laboratorio permanente realizzato da Lenz in collaborazione con Ausl di Parma – Dipartimento Assistenziale integrato di Salute Mentale. Tutti gli interpreti di Adelchi collaborano da lungo tempo con l'ensemble guidato da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto: Ermengarda è la giovane attrice sensibile Carlotta Spaggiari, già Monaca di Monza bambina ne I Promessi Sposi, Carlo Destro, già Fra' Cristoforo ne I Promessi Sposi, affronta il difficile ruolo del giovane Adelchi, eroe "morale", figura fondamentale nella poetica manzoniana; insieme a lui, Franck Berzieri, interprete di numerose creazioni di Lenz, impegnato nel duplice ruolo del padre Desiderio e di Carlo Magno.
Dopo il debutto, avvenuto al Festival Natura Dèi Teatri nel dicembre scorso, che ha riscosso un profondo interesse da parte della critica nazionale, Adelchi torna ad abitare gli spazi di Lenz Teatro nell'ambito del progetto annuale Habitat Pubblico 2015. Lo spettacolo va in scena da martedì 12 a sabato 16 maggio alle ore 21.00. Nel mese di giugno, Habitat Pubblico prosegue con il colossale progetto di Lenz Fondazione dedicato all'Orlando Furioso. Stay tuned.
Per informazioni e prenotazioni: 0521.270141, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.lenzfondazione.it.
(Fonte: Ufficio stampa Lenz Fondazione)
I musical più celebri di sempre interpretati dalle principali star del musical italiano. Sino al 17 maggio al Teatro Nazionale di Milano. -
Parma, 11 maggio 2015 - di Pietro Razzini -
Amate il mondo dei musical? Siete catturati da quelle magiche note che vi accompagnano ore e ore al termine dello show? A Milano è arrivato lo spettacolo che fa per voi. Il Teatro Nazionale, in piazza Piemonte, vi aspetta fino al 17 maggio con "The Best of Musical": sarete immersi nelle colonne sonore delle rappresentazioni che hanno fatto registrare sold out in tutto il mondo, rese magistralmente sul palco da professionisti capaci di modulare la voce al di là delle umane possibilità.
LA REGIA
La regia di Chiara Noschese porta sul palcoscenico le star del musical italiano esaltando le produzioni "Stage Italia", realizzate dal 2009 al 2013: "La Bella e La Bestia", "Mamma Mia!", "SisterAct" e "La Febbre del Sabato Sera" vi faranno trascorrere un'ora e mezza ricca di ricordi e adrenalina, in un crescendo di emozioni e partecipazione.
I PROTAGONISTI
Quanta qualità in scena al "Nazionale". A partire da Arianna Bergamaschi (da brividi nel duetto con Michel Altieri) e Michele Carfora, artista completo, grande trascinatore all'interno dello show. Brillanti anche le performance di Gabrio Gentilini (da Dirty Dancing a The Best of Musical in un crescendo di sicurezza e presenza scenica), Simona Di Stefano (magnetica agli occhi del pubblico ogni volta che sale sul palco), Francesca Taverni (eclettica nella sua vocalità) e Giulio Benvenuti (piacevole sorpresa in un cast stellare). E ancora, Elisa Lombardi, Chiara Materassi e Samuele Cavallo: dieci artisti capaci di regalare il sorriso a tutti coloro che sceglieranno questo concert live show.
LO SPETTACOLO
Come resistere al ritmo di Stayin' alive, You should be dancing, Dancing queen, Night Fever, Disco Inferno? Mission impossibile. Inevitabile, quindi, che anche i presenti in sala si alzino dalle proprie postazioni durante lo spettacolo per shakerare i bacini e lasciarsi contagiare dalle emozioni che si disperdono nella sala. Gli artisti, in maniera intelligente, rompono il muro tra palco e pubblico, ballando e cantando tra le file della platea. Il risultato? "Simply the best"... the best of musical.
La modenese Lucia De Carlo ha appena girato alcune scene a Firenze per il nuovo film di Ron Howard ispirato al romanzo di Dan Brown "Inferno" che vede protagonisti il celebre attore americano nei panni di Robert Landgdon, affiancato da Felicity Jones. "Anche se al cinema mi si vedrà per pochi secondi", dice Lucia, "è stata un'esperienza indimenticabile". Che qui ci racconta. -
Modena, 9 maggio 2015 - di Manuela Fiorini - tutte le foto "rubate" sul set in galleria -
Quando le è arrivato via mail un invito per fare un casting a Firenze, per un non ben specificato "film di un noto regista americano", Lucia De Carlo, 35 anni, attrice, musicista e cantante modenese, non si è fatta troppe domande ed è subito partita alla volta del capoluogo fiorentino. Una volta arrivata a destinazione, però, si è resa conto dalla folla e dai media presenti che si trattava niente meno che di "Inferno", terzo film di Ron Howard, dopo "Il Codice da Vinci" e "Angeli e Demoni", ispirato ai best seller di Dan Brown.
Il protagonista, Robert Langdon, è un professore di Harvard, esperto internazionale di simbologia religiosa, che viene coinvolto in vicende che, di volta in volta, minacciano la sicurezza mondiale. Anche per questo terzo film, girato quasi tutto in Italia, il professore ha il volto del celebre attore americano Tom Hanks, affiancato nel ruolo di protagonista da Felicity Jones.
Lucia, come è iniziata questa "avventura"?
Al casting ci hanno scattato una paio di fotografie e ci hanno fatto compilare dei moduli dove dovevamo indicare la taglia degli abiti, la conoscenza delle lingue e se avevamo avuto altre esperienze cinematografiche o teatrali. Dopo circa un mese, mi hanno detto che ero stata presa. Dovevo presentarmi sul set a Firenze alle 4.30 del mattino. Nelle indicazioni ci hanno anche detto di portare tre cambi d'abito in linea con il nostro ruolo, quello di turisti in visita a Palazzo Vecchio in agosto, mese in cui era ambientata la scena che dovevamo girare, che era quella dell'evacuazione dell'edificio. Eravamo circa in 300. Ci hanno prima radunato in un cinema, ci hanno fatto firmare il contratto, poi i costumisti hanno approvato le nostre tenute. Chi aveva bisogno di una sistemata passava dai parrucchieri e dai truccatori. Alle 5.30 ci siamo trasferiti in Piazza della Signoria e abbiamo impiegato tutta la mattina per le riprese esterne. Dovevamo camminare, entrare e uscire da Palazzo Vecchio in tutti i modi e da tutte le angolazioni possibili. Quello che mi ha colpito è stata la meticolosità con cui ogni singola scena, che magari al cinema si vedrà per pochi secondi, è stata preparata e girata. Nulla era lasciato al caso.
Quindi hai girato direttamente con Ron Howard?
Sì, Ron Howard ha girato personalmente le scene. E' stato con noi dalle 5 del mattino fino a tarda sera, da vero professionista. E' una persona molto tranquilla, disponibile, mai un segno di impazienza. Lavorare con lui è stato un piacere, nonostante la stanchezza.
Hai avuto modo di girare anche con i protagonisti Tom Hanks e Felicity Jones?
Diciamo che li ho visti da molto vicino. Anzi, probabilmente li ho anche "urtati" un paio di volte. La nostra era una scena di evacuazione, dove dovevamo scappare da Palazzo Vecchio e spingerci gli uni con gli altri. Loro erano tra la folla. Quindi a stretto contatto con noi. Tom Hanks è una persona estremamente alla mano e molto professionale, gli piace scherzare ed è legato da una sincera amicizia al regista Ron Howard. Aveva sempre accanto una guardia del corpo che impediva di scattargli foto, ma qualcuna sono riuscita a farne comunque.
Questa esperienza che cosa ti ha lasciato?
E' stata molto istruttiva dal punto di vista personale e professionale. Ho potuto vedere da vicino come lavorano le grandi produzioni di Hollywood. Avevo già partecipato a fiction italiane e l'atmosfera era molto diversa, così come il modo di lavorare.
Quando ti vedremo al cinema?
Non prima del 2016. Dopo Firenze, il set si sposterà a Istanbul. Anche il titolo "Inferno" è ancora provvisorio e nel ciak non era nemmeno indicato, quindi non sappiamo se si chiamerà precisamente così.
I tuoi progetti per il futuro?
Sicuramente porterò avanti le mie passioni, la musica, il canto e il teatro. Continuerò le lezioni di arpa celtica, che studio da quattro anni, poi partirò per i concerti con i Belthane, il gruppo di musica irlandese in cui canto e suono. Poi, dipende dalle occasioni che mi si presenteranno e se ci saranno altri casting interessanti come questo. Anche se devo correre avanti e indietro per l 'Italia, è un "sacrificio" che faccio volentieri, perché ogni volta è un'esperienza differente che mi arricchisce e mi fa crescere.
Nasce la campagna di crowdfunding per finanziare il nuovo progetto del Festival ValcenoArte 2015: un cammino dagli Appennini al Mare, con concerti e spettacoli teatrali nei luoghi più belli dalla Valceno sino alla Liguria. -
Parma 09 Maggio 2015 -
Dal 26 giugno al 4 luglio 2015, il Festival ValcenoArte invita il suo pubblico a camminare con lui: un percorso che dagli Appennini porti fino al mare. Il Festival, organizzato dall'Associazione Utinam e diretto dal Trio Amadei, ha il suo centro nevralgico nella Valle del Ceno, sull'Appennino Parmense, ma propone anche un viaggio lungo «La Via degli asini» seguendo la carovana di artisti che, partendo dal piccolo paese di Vianino, in provincia di Parma, salirà sui crinali per poi ridiscendere verso il mare.
Un cammino lungo nove giorni che farà tappa in alcune delle località più suggestive dell'Appennino e della Liguria, portando concerti di musica classica, jazz, popolare, spettacoli teatrali ed incontri culturali.
Un sogno che per diventare concreto ha bisogno di essere sostenuto. Proprio per questo è nata la campagna di crowdfunding «La Via degli asini» su Becrowdy www.becrowdy.com/la-via-degli-asini. Una scelta resa necessaria dalla diminuzione delle fonti di finanziamento pubblico, che ha messo a rischio la continuità del Festival.
Se il progetto andrà in porto, si potranno ripercorrere, camminando a passo lento ed ammirando i paesaggi, le strade che in passato hanno messo in comunicazione tra loro persone e culture differenti ma vicine.
Per informazioni:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.facebook.com/valcenoarte www.facebook.com/TrioAmadei
Un progetto promosso da Federalimentare e Fiere di Parma, con la regia grafica e creativa di Felice Limosani, per presentare una visione innovativa della realtà agroalimentare italiana. Le opere realizzate dagli artisti presenti all' Expo saranno poi esposte in occasione di Cibus 2016. -
Parma, 9 Maggio 2015 -
L'Italia è tradizione, cibo, un lavoro quotidiano che richiama il valori contadini e lo stretto legame con la terra. Federalimentare e Fiere di Parma hanno voluto portare ad EXPO 2015 una loro visione della realtà agroalimentare italiana, e per farlo hanno scelto la creatività del digital storyteller Felice Limosani.
Da questa collaborazione è nato il progetto "Cibus in Fabula" che, attraverso una live exhibition, porta in scena 13 murales, realizzati da street artist internazionali, ciascuno dei quali verrà "mixato" in una video installazione con animazioni digitali. Il tutto per dare vita ad una performance live, visibile sulla facciata esterna del padiglione "Cibus è Italia – Federalimentare Expo 2015", che racconti in modo coinvolgente e suggestivo i temi portanti dell'Esposizione Universale.
"A Federalimentare e Fiere di Parma – ha dichiarato Felice Limosani – il merito di avermi lasciato la libertà di interpretare con "Cibus in Fabula", i grandi temi legati al cibo, alla nutrizione ed al pianeta. Il cibo italiano è cultura ma anche progresso e futuro. Ho potuto coinvolgere altri creativi e in modo disinvolto. Il nostro progetto ci porterà ad essere ambasciatori, innovatori e visionari nel mondo del "saper fare" italiano.
Cibo, nutrizione e pianeta sono, infatti, narrati attraverso due differenti linguaggi contemporanei che prendono forma in un' unica live performance per la quale Felice Limosani ha invitato ad esprimersi 13 nomi del panorama internazionale ( Giappone, Irlanda, Spagna, Francia, UK solo per citarne alcuni) operanti con tecniche molto diverse. Ogni singolo murales prenderà vita con la Video Art, codice espressivo dello stesso Felice Limosani.
Arte urbana e povera si affiancano alla tecnologia per stupire, provocare e far riflettere sugli eccessi, i paradossi ed i malesseri del nostro pianeta.
Il padiglione "Cibus è Italia" per tutta la durata di EXPO, oltre ad essere lo spazio espositivo delle eccellenze alimentari, sarà anche luogo di creatività, sperimentazione e cultura contemporanea.
Il progetto sarà arricchito da un corposo calendario di eventi che si terranno sia all'interno dello stesso padiglione di Federalimentare, che in show room milanesi. Un viaggio tra l'industria dell'agroalimentare e quella del design accomunate da una stessa storia di tradizione e artigianalità.
Le opere realizzate dagli artisti presenti saranno poi raccolte in una mostra collettiva allestita in occasione di Cibus, il Salone internazionale dell'alimentazione, in programma alle Fiere di Parma dal 9 al 12 maggio 2016, per poi diventare un evento culturale nel mondo.
Sette finalisti provenienti da tutta Italia si contenderanno la vittoria. Sono stati selezionati tra i 204 iscritti al concorso. In palio un minimo di 2500 euro in contratti di lavoro con l'Agenzia Riccardo Benini Spettacoli, promotrice dell'evento. Appuntamento alle ore 21. -
Modena, 7 maggio 2015 -
Ciro Cavallo da Lucca, Silvia Cicognani da Ravenna, Vincenzo D'Andretta da Salerno, Dario D'Angiolillo da Latina, La Disturbanda da Lucca, Andrea Fratellini da Monza ed Emiliano Petruzzi da Napoli. Sono questi i sette finalisti che si contenderanno la vittoria nella finale del Festiva del Cabaret Emergente, in programma martedì 12 maggio, alle 21, al Teatro Storchi di Modena.
Sono stati selezionati tra i 204 iscritti alla 22° edizione del concorso, che ha dimostrato negli anni grande competenza nello scoprire talenti comici e avviarli al successo in tv, cinema, teatro.
Gli ospiti fuori gara sono invece Demo Mura (showman e imitatore), Roberto De Marchi (da Colorado Cafè), Mario Gaggiano Zero (praticamente un'avatar di Renato Zero) e Gian Piero Sterpi (sempre esilarante, già vincitore del Festival), scelti rinunciando esplicitamente alla logica del "nome di richiamo" ma con attenzione massima alla qualità comica garantita.
"Quella di quest'anno è stata un'edizione da record – sottolinea Riccardo Benini, ideatore, organizzatore e presentatore della manifestazione – con un numero di iscritti da tutta Italia mai raggiunto finora, tra i quali delle 'promesse' che hanno tutte le caratteristiche per essere mantenute. Le due Prefinali di Vignola, hanno registrato il tutto esaurito al Teatro Fabbri con tanta gente che non è riuscita a entrare. E anche nel corso delle selezioni a Maranello il percorso per arrivare alla finale dello Storchi è stato entusiasmante".
A decidere il vincitore dell'edizione 2015, ci sarà, oltre alla consueta giuria fissa, composta da Guido De Maria, Francesca Galafassi, Gian Pietro Sterpi, Enrico Giampietruzzi, Giuliano Grani e Stefano Barbolini, anche una Giuria radio- tv-media composta da protagonisti di primo piano del mondo della comunicazione. Alla finalissima del 12 maggio saranno assegnati anche altri riconoscimenti, tra cui il "Premio Si Fa X Ridere", conferito dalla redazione dell'omonimo programma in onda su TRC, che ha raccontato tutte le fasi del festival. Saranno assegnati, inoltre, il "Premio Radio" al cabarettista più "radiofonico"; il "Premio della Critica" conferito da una Giuria specializzata e il "Premio della Stampa" attribuito dai Giornalisti modenesi.
Il Vincitore del Festival 2015 parteciperà di diritto, come ospite d'onore, alle serate finali di: Premio Charlot a Salerno; Premio Lunezia a Marina di Carrara; Premio Walter Chiari a Cervia; Sganassau Oscar del Cabaret a Bellaria Igea Marina; Festival delle Arti a Bologna; La Voce che Ride a Varese; La Fabbrica della Comicità.com a Firenze. Infine, si aggiudicherà un compenso minimo di 2.500 euro in contratti di lavoro con l'Agenzia Riccardo Benini Spettacoli.
Inoltre, i comici usciti dalla finalissima gireranno le piazze di tutta Italia con uno spettacolo. La tappa modenese si svolge il 30 giugno in piazza XX settembre.
INFO
I biglietti per la finalissima costano 15 euro per platea, balconata e palchi, 10 euro per gli altri posti e si possono acquistare, senza maggiorazioni di prevendita, da Riccardo Benini Spettacoli in via Rainusso, 130 Modena, tel. 059 331355 ( www.riccardobenini.it ); alla Biglietteria del Teatro Storchi in Largo Garibaldi, 15 a Modena (martedì dalle 10 alle 14 e dalle 16.30 alle 19; da mercoledì a venerdì dalle 10 alle 14; sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19; www.emiliaromagnateatro.com ).
Sviluppi positivi per il progetto di recupero del Casino e del Parco dei Boschi di Carrega a Sala Baganza, resta però l'ostacolo di natura economica per avviare il lavori di restauro. -
Parma 06 Maggio 2015 -
Il progetto promosso dall'Associazione Amici del Parco del Casino dei Boschi di Carrega per salvaguardare e ristrutturare il suggestivo Casino dei Boschi sta finalmente raggiungendo un'importante successo. Proprio nei giorni scorsi, infatti, Raffaele Carrega Bertolini, principe di Lucedio, ha dato la sua disponibilità, qualora non vi fossero altre possibilità, a cedere il 60% della proprietà al Fai (Fondo ambiente italiano) proprio per favorire il suo recupero ed il ritorno all'antico splendore.
Una novità più che positiva per Paolo Bussi, presidente dell'associazione - "Così verrebbe a cadere uno dei due ostacoli. Rimane l'altro di natura economica, che secondo una prima stima ammonta a 25 mila euro necessari per avviare il lavori di restauro – ed aggiunge - L'obiettivo è quello di recuperare anche il giardino monumentale, oggi abbandonato. Abbiamo partecipato al censimento 2014 del Fai 'I Luoghi del cuore' nella categoria "Ville e palazzi di pregio" ottenendo oltre cinquemila voti, punteggio che ci ha permesso di presentare un progetto che sarà esposto entro il 9 giugno".
Un'iniziativa estremamente sentita che ha già coinvolto numerosi esperti ed addetti ai lavori, tra cui l'architetto Carlo Mambriani, uno tra i più rinomati studiosi in materia. Lo scopo è quello di poter arrivare a valorizzare questi luoghi ricchi di storia e bellezza naturale, dotando anche la struttura di una parte museale ad oggi inesistente. I passi avanti fatti fino ad ora sono stati tanti, ma tutto questo ancora non basta: "E' fondamentale che anche le istituzioni diano il loro contributo – dichiara Paolo Bussi - in primis l'ente Parco, attuale gestore degli oltre 900 ettari di storico bosco, e parte integrante degli antichi territori "delle cacce e delle delizie" del Ducato di Parma dell'epoca dei Farnese. La nostra idea è unire in una rete Sala, Parma e Colorno, collegando in tal modo i parchi del territorio. Si tratta di un progetto culturale e turistico ad ampio respiro che può cambiare e rilanciare l'intero territorio".
La specialità pavullese scelta dal grande cineasta bolognese come simbolo dell'alimentazione nel mediometraggio "Un Viaggio di Cento Anni" in occasione dell'Expo di Milano. Quattro donne pavullesi fra gli interpreti dell'episodio. -
Modena, 5 maggio 2015 -
Il pane di Pavullo, una delle specialità alimentari più apprezzate e conosciute del capoluogo del Frignano, è fra i protagonisti del mediometraggio realizzato dal grande regista Pupi Avati per le Ferrovie dello Stato, in occasione dell'Expo di Milano. Avati, a sorpresa, ha contattato l'Amministrazione comunale mettendola a conoscenza del progetto e ha ricevuto un'immediata risposta positiva tramite la vicesindaco e assessore alla cultura Morena Minelli.
"Un viaggio di Cento Anni"
Il film, dal titolo "Un viaggio di Cento Anni", che sarà proiettato all'Expo e trasmesso dalla Rai, narra la storia di un convoglio ferroviario che parte nel maggio del 1915 per arrivare a destinazione nel maggio del 2015 all'Expo di Milano, dopo un secolo di viaggio. Ogni vagone porta con sé una porzione della storia del nostro paese e l'ultimo, il primo nella narrazione, si ferma alla stazione di Pavullo per far salire i ragazzi destinati a combattere sul fronte della Grande Guerra. Due di questi ragazzi pavullesi si chiamano Vigetti e sono fratelli. La loro mamma li fornisce di biancheria, ma, soprattutto di una pagnotta di pane di Pavullo e di una forma di formaggio pecorino. Si vedrà la madre impastare e infornare questo pane speciale che nel loro viaggio verso il fronte i soldati gusteranno, con uno dei due fratelli che commenta: "Il pane di Pavullo, il pane migliore del mondo".
Il pane di Pavullo
Pupi Avati, nello scegliere proprio il pane pavullese come simbolo dell'alimentazione di quegli anni, ha scavato nei propri ricordi, richiamando alla memoria gli anni '50 del secolo scorso, quando il Panificio Verichese, gestito da tre generazioni dalla famiglia Piccioli, iniziò a portare il pane a Bologna, entrando così a far parte dell'infanzia del regista, che lo ha conservato fra i ricordi legati alla sua famiglia. Ma il pane di Pavullo è tutto di ottima qualità, prodotto da forni che in alcuni casi hanno oltre 100 anni di vita, e ha ricevuto qualche anno fa una menzione speciale dal settimanale de Il Corriere della Sera "Sette", che lo annoverava fra i migliori d'Italia.
Quattro donne pavullesi fra gli interpreti
"Quello che nessuno si aspettava – racconta Morena Minelli – è che ci è stato chiesto di partecipare attivamente alle riprese. Così io, Simona Borelli, Sarah Brambilla e Susy Morini, abbiamo indossato costumi d'epoca, e abbiamo impastato il pane. È stata un'esperienza indimenticabile e nella troupe di Avati abbiamo trovato tanta professionalità e altrettanta umanità. Un grazie particolare oltre al Panificio Verichese che ha fatto dono non solo del pane ma anche delle crescentine, va al caseificio del Frignano di Casa Venturelli, ai Sapori del Borgo Antico e a Fuoco e Grano di Montese, che hanno fatto dono dei loro prodotti. Al regista e alla troupe abbiamo consegnato la strenna della Pro Loco di Pavullo e l'ultimo libro di Andrea Pini. Un grazie particolare alla Pmp, Produzioni Meccaniche Pavullesi, una delle aziende che danno lustro a Pavullo, nata nel 1984 e che da pochi giorni ha conseguito da poco la prestigiosa certificazione Uni En Iso 9001:2008, che ha concesso a una sua dipendente di assentarsi per prendere parte alle riprese. Nessuno ha percepito alcun compenso - conclude il vicesindaco -. Le spese sono state sostenute dalla Due A Film e in questo modo Pavullo e i suoi prodotti sono arrivati all'Expo senza spendere un solo euro pubblico".
(Fonte: ufficio stampa Comune di Pavullo)
Il Conservatorio apre le porte ai visitatori. Dall'11 al 16 maggio, lezioni a porte aperte, concerti, incontri con i docenti e gli studenti.
Parma, 4 maggio 2015 -
Dall'11 al 16 maggio 2015, il Conservatorio di Musica "Arrigo Boito" di Parma (in Via del Conservatorio 27/a) apre le porte ai visitatori. Un'occasione per assistere a lezioni a porte aperte, incontrare i docenti, il personale tecnico-amministrativo e gli studenti per avere informazioni sui corsi di studio, gli sbocchi professionali e i servizi offerti dal Conservatorio. Chi vorrà potrà osservare da vicino gli strumenti musicali, toccarli e provarli: un'immancabile opportunità di orientamento e informazione rivolta, principalmente, a chi desidera iniziare un percorso di studi nell'Istituto di Alta Formazione Artistica Musicale di Parma.
Il clou degli "Open Days" avrà luogo sabato 16 maggio: alle 15.30, dopo l'accoglienza del direttore, M. Roberto Cappello, nell'Auditorium del Carmine (Via Duse 1/a) avrà luogo una breve esibizione degli allievi del corso di Propedeutica Orchestrale. Dalle 16.00 alle 18.00 il pubblico potrà visitare le aule del Conservatorio, dove sarà possibile incontrare i docenti che illustreranno strumenti e metodi di insegnamento. Alle 18.00, nell'Auditorium del Carmine, la giornata terminerà con il concerto del Gruppo di Fiati del Conservatorio.
Nei giorni dall'11 al 15 maggio, si offrirà inoltre la possibilità di visitare le classi del Conservatorio assistendo alle lezioni di strumento, canto e composizione. Il calendario dettagliato delle lezioni aperte al pubblico si può consultare sul sito: www.conservatorio.pr.it/open-days.
Offerta Didattica del Conservatorio di Musica "Arrigo Boito" di Parma
L'offerta didattica del Conservatorio di Musica "Arrigo Boito" di Parma, che al momento conta oltre novecento iscritti italiani e stranieri, propone un Triennio Accademico di Primo Livello e un Biennio Accademico di Secondo Livello, legalmente equiparati, rispettivamente, alla Laurea Triennale di Primo Livello e alla Laurea Magistrale ai fini dei concorsi pubblici e del proseguimento del curriculum accademico. Il Conservatorio "Boito" offre inoltre la possibilità di iscriversi ai Corsi Preaccademici, rivolti ai più giovani, per avvicinare alla musica bambini e ragazzi e fornire loro una preparazione adeguata all'ingresso al Triennio Accademico di Primo Livello.
Ampio il ventaglio dell'offerta didattica, che permette di scegliere tra oltre venti strumenti musicali, canto, composizione, direzione d'orchestra ecc., e tra numerosi indirizzi, a partire dalla musica rinascimentale e barocca per arrivare sino al jazz, alla popular music e al contemporaneo.
Gli studenti del Triennio e del Biennio hanno inoltre l'opportunità di partecipare al Programma Erasmus.
Calendario Open Days
Sabato 16 Maggio
ore 15.30 – Auditorium del Carmine (Via Duse 1/a): accoglienza del direttore, M° Roberto Cappello e breve esibizione dell'orchestra degli allievi del corso di Propedeutica Orchestrale, a cura dei prof. Alberta Stefani e Marco Toscani
ore 16.00 – 18.00: visita nelle aule, dove sarà possibile incontrare i docenti che illustreranno strumenti e metodi di insegnamento.
ore 18.00 – 18.30 - Auditorium del Carmine: esibizione del Gruppo di Fiati
Da Lunedì 11 a Venerdì 15 Maggio: lezioni a porte aperte
ARPA
Prof.ssa Emanuela Degli Esposti - Lunedì 11 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 2
BASSO ELETTRICO POP
M° Paolo Costa - Lunedì 11 Maggio dalle 15 alle 18 - aula Capriate
BASSO TUBA
M° Giovanni Battista Gatti - Giovedì 14 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 15
BATTERIA E PERCUSSIONI JAZZ
M° Roberto Dani - Lunedì 11 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 46
CANTO
M° Lelio Capilupi - Mercoledì 13 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 10
CANTO JAZZ
Prof.ssa Lara Iacovini - Martedì 12 Maggio dalle 16 alle 17,30 - aula 22
CANTO POP
Prof.ssa Rossana Casale - Mercoledì 13 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 35
CHITARRA
M° Massimo Felici - Venerdì 15 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 16
CHITARRA JAZZ
M° Vincenzo Mingiardi - Lunedì 11 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 47
CLARINETTO
M° Gian Pietro Reverberi - Giovedì 14 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 4
CLAVICEMBALO
M° Roberto Gini - Martedì 12 Maggio dalle 15 alle 18 - aula Alvini
COMPOSIZIONE
M° Luca Tessadrelli - Venerdì 15 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 24
CONTRABBASSO
M° Ugo Micciola - Giovedì 14 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 30
CONTRABBASSO JAZZ
M° Roberto Bonati - Giovedì 14 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 46
CORNO
M° Carlo Baroni - Giovedì 14 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 37
DIDATTICA DELLA MUSICA
Prof.ssa Maria Vittoria Cilei - Lunedì 11 Maggio dalle 16 alle 18 - aula 29
DIREZIONE D'ORCHESTRA
M° Pietro Veneri - Lunedì 11 Maggio dalle 15 alle 18 - sala Verdi
FISARMONICA
M° Giorgio Dellarole - Martedì 12 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 37
FAGOTTO
M° Luca Reverberi - Lunedì 11 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 40
FLAUTO
M° Claudio Ferrarini - Mercoledì 13 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 7
LIUTO
M° Gian Luca Lastraioli - Lunedì 11 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 28
MUSICA ELETTRONICA
M° Javier Torres Maldonado - Lunedì 11 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 44
MUSICA VOCALE DA CAMERA
Prof.ssa Reiko Sanada - Mercoledì 13 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 14°
OBOE
M° Fabrizio Oriani - Giovedì 14 Maggio dalle 15 alle 18 - aula Organo piccolo
ORGANO E COMPOSIZIONE ORGANISTICA
M° Mario Verdicchio - Venerdì 15 Maggio dalle 15 alle 18 - aula Organo piccolo
PERCUSSIONI
M° Danilo Grassi - Lunedì 11 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 49
PIANOFORTE
M° Andrea Padova - Martedì 12 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 10
PIANOFORTE - ACCOMPAGNAMENTO E COLLABORAZIONE
M° Stefano Giannini - Venerdì 15 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 9
PIANOFORTE JAZZ
M° Alberto Tacchini - Mercoledì 13 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 46
SAXOFONO
M° Massimo Ferraguti - Giovedì 14 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 43
SAXOFONO JAZZ
M° Emiliano Vernizzi - Mercoledì 13 Maggio dalle 10 alle 13 - aula 20
STRUMENTAZIONE PER ORCHESTRA DI FIATI
M° Andrea Saba - Martedì 12 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 9
TASTIERE ELETTRONICHE
M° Giovanni Boscariol - Venerdì 15 Maggio dalle 15 alle 18 - aula Capriate
TROMBA
M° Stefano Zuelli - Mercoledì 13 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 36
TROMBONE
M° Roberto Contini - Martedì 12 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 20
VIOLA
M° Marco Toscani - Lunedì 11 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 28bis
VIOLA DA GAMBA
M° Roberto Gini - Martedì 12 Maggio dalle 15 alle 18 - aula Alvini
VIOLINO
M° Luigi Mazza - Venerdì 15 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 17
VIOLINO BAROCCO
M° Roberto Gini - Martedì 12 Maggio dalle 15 alle 18 - aula Alvini
VIOLONCELLO
M° Michele Ballarini - Lunedì 11 Maggio dalle 15 alle 18 - aula 45
(Fonte: ufficio stampa Conservatorio Arrigo Boito)
Illustri ospiti sono intervenuti a celebrare il ventesimo del premi letterario "Padus Amoenus" ieri sera a Sissa. Silvia Ragazzini Martelli e Luciano Martelli, fondatori della manifestazione, hanno fatto gli onori di casa agli scrittori Rodolfo Baldassarri e Rosario Castronuovo e al docente dell'Università di Parma Giovanni Gonzi prossimo direttore della rivista culturale Aurea Parma.
di Lgc - Sissa, 30 aprile 2015 -
Come tutte le feste che si rispettino, anche al ventesimo anniversario del "Padus Amoenus" non poteva mancare la musica. Non ancora affermati a livello continentale ma i giovani della Banda Musicale del comprensorio scolastico di Sissa Trecasali hanno incantato il folto pubblico intervenuto alla manifestazione. Un ouverture con "Bella Ciao" seguita da una ballata irlandese, quindi un classico come Fra Martino e chiusura con un pezzo pop nostrano, Montagne Verdi portata al successo da Marcella Bella agli inizi degli anni '70.
Ancora una volta le piccole comunità riescono a stupire per il loro dinamismo e soprattutto per la grande forza del collettivo. Infatti, come ha dichiarato il Direttore Didattico, Alberto Berna, questa esperienza non avrebbe avuto seguito senza il contributo di Eugenio Martani, il quale ha messo a disposizione i suoi strumenti musicali, dell'Assessore alle politiche giovanili Tiziana Tridente (già presidente del Circolo Rita Levi Montalcini), e del Maestro Stefano Mora che oltre a "suonare ogni cosa è stato in grado di trasmettere entusiasmo a questi ragazzi".
E dopo l'applauso il meritato premio ricevuto dalle stesse mani di Silvia Ragazzini Martelli che successivamente ha lasciato il palcoscenico agli altri tre intellettuali non senza prima aprire una delicata e commovente parentesi in onore di Maria Grazia Cavanna, alla quale la sala municipale è intitolata, troppo presto sottratta ai propri cari e alla comunità.
"Attraverso la scrittura riesco a dare un senso alla realtà" è l'introduzione con la quale si presenta Rodolfo Baldassarri, nativo di Andria ma adottato dall'Austria, infine approdato a Sissa per ricevere il premio "Padus Amoenus" con la sua trilogia di romanzi uniti dal "Filo Rosso". "Quel filo rosso, spiega l'artista, che nella tradizione popolare cinese, ogni persona porta, sin dalla nascita, legato al mignolo della mano sinistra che lo lega in modo indissolubile alla propria anima gemella." Il lunghissimo e invisibile filo che congiunge due anime che quando si incontreranno non si lasceranno mai e che è la rappresentazione romantica dell'amore. E' dall'amore, conclude Baldassarri, che scaturiscono gli ideali, si costruisce il futuro e si apprezza l'arte. Ed è per questa ragione che senza arte anche il mondo è destinato a finire.
Di natura più autobiografica è l'opera letteraria presentata da Rosario Castronuovo, trapiantato nel cuore dell'emilia, a Fiorano, ma con le radici ben salde alla sua Lucania. Ed il titolo del libro "Il Paese di Paglia", ambiento negli anni'60 proprio nella sua terra d'origine, racconta del dramma dell'emigrazione e come questa depauperi il paese d'origine. Ma è uno spaccato vero e credibile sui ruoli che gli anziani, in quanto detentori di saggezza, non tantissimi anni fa, assumevano nelle piccole comunità rurali. Una sorta di "psicologi" del paese sempre pronti a trovare una soluzione per tutti.
"Il romanzo, spiega Castronuovo, è nato dalla volontà di raccontare la Basilicata, così poco nota a tutti, la sua storia e le sue tradizioni." Un lavoro che prima di essere passato alla stampa è stato sottoposto a ripetuti controlli da parte dell'artista, sempre teso verso la ricerca della perfezione.
Conclude la serata il professor Giovanni Gonzi, docente della facoltà di lettere dell'Università di Parma e prossimamente nuovo direttore della rivista culturale Aurea Parma, il quale ha intrattenuto il pubblico raccontando del patrimonio culturale parmense attraverso la storia delle riviste culturali che, dal secolo scorso a oggi, proseguono nelle pubblicazioni. Dall'Archivio Storico, fondato nel 1860, pochi anni prima dell'unità d'Italia, per passare a Aurea Parma e per concludersi con gli Appunti Parmigiani, del Circolo Culturale Ignazio Silone, fondato da Anna Cerruti Burgio recentemente scomparsa.
Una trentina di riviste patinate che contribuiscono a tenere alto il profilo culturale della piccola Parigi.
(In allegato Video e galleria immagini)