Intervento innovativo e salvavita conferma il Santa Maria Nuova di Reggio Emilia come centro di riferimento per i trattamenti delle ostruzioni di Laringe e Trachea nell’adulto e nel bambino.
Reggio Emilia
Un’urgenza respiratoria acuta su una ragazza di 24 anni è stata affrontata e risolta con successo nei giorni scorsi grazie a una procedura chirurgica innovativa nelle sale operatorie dell’ospedale Santa Maria Nuova. A eseguirla l’equipe di Otorinolaringoiatria (ORL) diretta dal dottor Angelo Ghidini in stretta collaborazione con la struttura complessa di Anestesia e Rianimazione diretta dal dottor Giorgio Francesco Danelli.
La giovane paziente, proveniente da fuori regione aveva un grave restringimento della trachea che impediva la respirazione per questo è stata sottoposta a un primo intervento di ricostruzione della trachea, e successivamente a una dilatazione endoscopica a completamento dell’operazione iniziale.
Si tratta di un tipo di intervento che viene effettuato in pochi centri selezionati a livello nazionale e ora anche a Reggio Emilia. E’ possibile eseguirlo al Santa Maria Nuova da circa un anno, grazie all’esperienza che il dottor Ghidini, approdato all’Arcispedale nel 2018, ha maturato nei tanti anni di lavoro con il professor Presutti, direttore della struttura complessa di Otorinolaringoiatria del Policlinico di Modena e ordinario all’Università di Modena e Reggio Emilia. Tali procedure chirurgiche vengono effettuate in pazienti affetti da stenosi laringo-tracheali (restringimento abnorme delle vie aeree) sia di tipo malformativo (soprattutto per quanto riguarda i bambini), che di tipo post-traumatico e/ tumorale .
Lo straordinario risultato è il frutto di una collaborazione nata e proseguita negli anni a livello nazionale e internazionale con i principali esperti nel settore che ha portato i maggiori professionisti al mondo al Santa Maria Nuova nel corso di un convegno realizzato nel marzo scorso.
“La realizzazione di questi interventi – spiega il dottor Ghidini - è oggi resa possibile dall’istituzione del “Laryngo-tracheal team” voluto dalla Direzione aziendale e in grado di operare sia su pazienti pediatrici che adulti. Una squadra che si è di recente completata grazie alla sempre più fattiva collaborazione fra team chirurgici-endoscopici Orl, team anestesiologici e team infermieristici di sala operatoria”.
“Queste procedure – mette in luce il dottor Danelli – si possono attuare solo con una perfetta sincronizzazione dei tempi chirurgici e anestesiologici in quanto a differenza che con un’anestesia generale il paziente deve essere mantenuto in ventilazione spontanea, vale a dire senza intubazione, consentendo ai chirurghi di lavorare a livello tracheale. L’obiettivo può essere raggiunto ricorrendo a tecniche di anestesia endovenosa con uno stretto monitoraggio neurologico e cardio respiratorio atto a garantire la sicurezza dei pazienti”.
Le Direzioni Generali di Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma informano i cittadini che, in occasione dello sciopero indetto da Unione Sindacale di Base nella giornata del 10 maggio si potrebbero verificare disagi nella consueta attività.
Saranno, comunque, garantiti i servizi sanitari urgenti.
Migliora il meteo in tutta l'Emilia-Romagna, ma resta allerta arancione fino alla mezzanotte di domani tra Parma e Ferrara. Circa 250 volontari di Protezione civile al lavoro e interventi urgenti per evitare criticità. Sorvegliati speciali il Reno e il Samoggia nel bolognese, il Tiepido nel modenese e il Tresinaro nel reggiano. In 36 ore piogge fino a 100 millimetri e neve sopra i 400 metri, non accadeva da oltre 60 anni. Trecento interventi dei vigili del fuoco e 10mila distacchi di energia elettrica.
La Protezione civile regionale ha monitorato costantemente l’evolversi della situazione, in stretto contatto con i Comuni e le strutture territoriali; ha messo in campo, dove necessario, interventi urgenti per evitare il verificarsi di criticità. Circa 250 i volontari impiegati per la sicurezza e la vigilanza del territorio in tutta la regione.
Alta l’attenzione nei comuni di Castel Maggiore, Argelato e San Giorgio di Piano, interessati dall’alluvione del Reno di due mesi fa: dalla prima mattina di ieri si è attivato un costante servizio di vigilanza fluviale per verificare in modo puntuale lo sviluppo della piena.
Due i fiumi che hanno superato la soglia idrometrica di allarme: il Samoggia nel bolognese e il torrente Tiepido nel modenese. Il Tresinaro, nel reggiano, ha superato il livello di preallarme.
Sul Samoggia, dove oggi la piena sta defluendo velocemente, durante la notte si sono rimosse le alberature e i residui di legna portati dalle acque e accumulati nei pressi del Ponte di Lorenzatico, tra i comuni di Sala Bolognese e San Giovanni in Persiceto. Un successivo intervento, programmato già dopo gli eventi di inizio febbraio, prenderà il via nelle prossime settimane per continuare il taglio della vegetazione e l’allontanamento dei materiali trasportati dal fiume, dal Ponte di Lorenzatico alla confluenza nel Reno. Entro l’anno saranno anche conclusi i lavori di innalzamento e allargamento degli argini del Samoggia, nel tratto di due chilometri e mezzo che corre a monte dello stesso Ponte. Le opere dal valore 4 milioni 400 mila euro sono al momento sospese per la stagione invernale e riprenderanno appena le condizioni meteo lo permetteranno.
Nel modenese, i lavori di sagomatura e modellazione dell’alveo del Tiepido recentemente terminati a San Vito di Spilamberto hanno evitato l’allagamento dell’abitato. Analoga la rilevanza dimostrata dalle opere compiute sul torrente Fossa. Ieri e durante la scorsa notte si sono compiuti interventi di rimozione dei materiali portati dalle acque e si sono sistemati alcuni smottamenti. Sono in corso ricognizioni puntuali per gli effetti della perturbazione sulla costa.
Per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, la situazione più rilevante è quella di Pianoro (Bologna) dove è crollato un muro di sostegno ed una palazzina è stata evacuata: una famiglia è alloggiata in albergo, le altre hanno trovato autonoma sistemazione.
Forti raffiche di vento hanno infine interessato il ferrarese e il bolognese. Unite alla caduta degli alberi in Appennino hanno portato a circa 10.000 distacchi di energia elettrica. I vigili del fuoco hanno svolto circa 300 interventi, per lo più legati alle interruzioni della corrente. L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile è in costante contatto con i gestori delle reti per aggiornamenti e supporto sull’andamento degli interventi di ripristino.
Fonte: Regione ER
Appenino imbiancato: drastico abbassamento delle temperature e abbondanti nevicate. Nelle zone più alte della Val Parma e della Val Taro fino a 50 cm di neve. Disagi nel comune di Langhirano.
Parma -
Articolo e foto a cura di Cinzia Bocci
Chi si è svegliato domenica mattina sull’Appennino Parmense avrà probabilmente pensato di essere stato sbalzato indietro nel tempo e, anziché aver appena festeggiato Pasqua, di dover presto addobbare l’albero di Natale. La colpa non è certo da attribuire alla fantascienza, bensì a quella che gli esperti hanno chiamato ‘sciabolata artica’, vero e proprio colpo di coda invernale, che ha causato un drastico abbassamento delle temperature e portato abbondanti nevicate.
Ad essere maggiormente interessate sono state le zone più alte della Val Parma e della Val Taro fino ai 700 metri, dove questa mattina sono stati misurati fino a 50 cm di neve, ma nel pomeriggio di ieri le precipitazioni nevose sono arrivate anche a quote decisamente più basse, raggiungendo i comuni di Calestano, Langhirano e Lesignano Bagni, dove condizioni meteorologiche simili non si vedevano dal lontano 1957.
Ranzano nel Comune di Palanzano (PR) durante la nevicata
Diversi disagi sono stati registrati lungo le strade secondarie dove molti rami e alberi, appesantiti dalla neve, sono crollati lungo le strade, rendendo difficile la circolazione; fortunatamente però, anche grazie agli avvisi preventivi della protezione civile e delle amministrazioni comunali, che invitavano la popolazione alla massima attenzione e a mettersi in viaggio solo in caso di estrema necessità, non ci sono state conseguenze più gravi.
Diversa invece la situazione in Valcieca e nella frazione di Cozzano, nel comune di Langhirano, dove la popolazione è rimasta senza corrente elettrica da questa notte, a causa della caduta di alcuni alberi sui cavi dell’alta tensione. La situazione sta lentamente tornando alla normalità in queste ultime ore grazie all’intervento dei tecnici Enel e all’installazione di generatori provvisori. Non si prevedono ulteriori precipitazioni, almeno fino a giovedì, mentre a partire da domani, secondo le previsioni, si dovrebbe registrare un progressivo aumento delle temperature, rimane però alta l’attenzione per i fiumi, gonfiati dalle abbondanti piogge e dal progressivo scioglimento della neve, tanto è vero che la protezione civile ha diramato una nuova allerta per criticità idrogeologica nella provincia di Parma valida fino alla mezzanotte di mercoledì.
Neviano degli Arduini oggi
Si chiama “In The Name of Africa” l’iniziativa che si terrà – in occasione della festa della Mamma - a Parma, in Piazza Duomo, sabato 11 maggio a partire dalle ore 9.00 (fino alle 19.00). L’obiettivo è raccogliere fondi per sostenere le madri di Beira e fornire loro cibo sano e nutriente, ma anche sementi e strumenti per l’agricoltura.
Parma
10 mila piatti “vuoti” da riempire. Oltre 5 mila palloncini rossi a forma di cuore. Un grande spazio pubblico, simbolo dell’Italia: Piazza Duomo a Parma. E’ questa la ricetta di “In the Name of Africa”, progetto che darà vita – in occasione della Festa della Mamma - alla più grande opera di Pixel Art partecipata e solidale, mai realizzata al mondo. Durante una performance, che vedrà coinvolti tutti i presenti, i piatti disposti nella piazza verranno girati per dar vita all’immagine – ideata e realizzata dal fumettista Altan - di una donna africana, che rimanda a una delle madri di Beira in Mozambico. Obiettivo dell’iniziativa sarà quello di sensibilizzare e raccogliere aiuti proprio per le donne di Beira. Si tratta di un’idea di CEFA ONLUS, realizzata in collaborazione con i Lions Club, con il sostegno della Fondazione Barilla e il patrocinio del Comune di Parma e il Comitato Parma 2020.
L’evento nasce come un momento di partecipazione e sostegno concreto per le mamme della città di Beira, in Mozambico, con l’obiettivo di dare loro cibo sano e nutriente, sementi e strumenti per la formazione, necessaria per ripartire dopo le disastrose conseguenze del ciclone Idai che ha colpito la zona. Sconfiggere la fame si può, insieme.“Il ciclone ha causato in Mozambico centinaia di morti e migliaia tra feriti e sfollati, colpendo pesantemente anche l’agricoltura locale. Per arginare l’emergenza, il World Food Programme ha selezionato CEFA come uno degli enti incaricati nella distribuzione di alimenti di prima necessità. Ma c’è da arginare anche la perdita della produzione agricola, che comporterà una grave crisi alimentare nei prossimi mesi, e resta da affrontare il problema della potabilizzazione dell’acqua attraverso il cloro, perché l’acqua stagnante ha già provocato 7.500 casi di malaria. Questa iniziativa vuole aiutare subito le persone del posto, ma anche dare un contributo per far ripartire l’agricoltura locale”, ha spiegato Raoul Mosconi Presidente CEFA.
“La situazione del Mozambico è comune a quella di tante altre realtà, dove alla mancanza di cibo si uniscono i danni del cambiamento climatico. In questo caso tali cambiamenti sono visibili nei danni generati dal ciclone Idai, che rendono impossibile alle popolazioni locali la produzione agricola. Pensare che buona parte di questi fenomeni climatici estremi sono generati e influenzati anche dal modo in cui produciamo il cibo rende chiara l’esigenza di ripensare i nostri sistemi alimentari. In questo percorso di cambiamento il ruolo delle donne appare centrale, visto che rappresentano il 43% della forza lavoro legata all’agricoltura e producono il 70% delle risorse alimentari disponibili (in Africa la percentuale sale all’80%), ecco perché iniziative come questa giocano un ruolo importante nell’auspicato processo di trasformazione che stiamo invocando”, ha spiegato Anna Ruggerini, Direttore Operativo di Fondazione Barilla.
“Il bisogno umanitario che sta affrontando la comunità di Beira non ha lasciato indifferenti i Lions Club di Parma che, in accordo con il Governatore del Distretto 108 TB, hanno messo in campo tutte le loro capacità e competenze per fornire un aiuto concreto. I Lions di tutto il mondo sono uniti dall’impegno di contribuire ad eliminare la fame e la povertà. Da questa manifestazione,unica nel suo genere, si diffonde un importante messaggio sociale di stimolo, sensibilizzazione e riflessione affinché ognuno di noi si interroghi sul “cosa” si possa fare di concreto per combattere la fame nel mondo. I Lions di Parma sono particolarmente felici di essere promotori di questo evento e di condividerne principi e finalità”, ha dichiarato Mauro Delsante, Presidente del Lions club Langhirano Tre Valli, anche a nome degli altri club Lions di Parma che hanno collaborato all’organizzazione della manifestazione
L’iniziativa che si svolgerà con il patrocinio e la collaborazione dell’Assessorato alla Cooperazione Internazionale del Comune di Parma viene presentata con entusiasmo anche dall’assessora Nicoletta Paci. “Un nuovo ponte tra Parma e l’Africa verrà istituito nel cuore di Parma. Un’iniziativa che sottolinea i bisogni di un Paese che sentiamo vicino e che ci chiama alla responsabilità della solidarietà. Non posso che essere orgogliosa, poi, che Parma abbia ideato ed ospiti una manifestazione coinvolgente e di impatto che va a sottolineare i bisogni di donne, madri e bambini”.
Per l’occasione, Piazza del Duomo a Parma verrà allestita con circa 10mila piatti vuoti, a rappresentare la fame e malnutrizione. Volontari e partecipanti all’evento daranno vita ad una rappresentazione artistica senza precedenti: i piatti, infatti, saranno girati per creare un profilo di donna, una mamma africana, motore e simbolo dello sviluppo del Paese.
La performance di Pixel Art, anteprima per Parma 2020, quando la Città sarà Capitale Italiana della Cultura, è un evento che va oltre la cooperazione e la solidarietà. Si pone anche l’obiettivo di attivare pratiche nuove di difesa degli spazi pubblici dove lo spirito di cittadinanza ed il senso di comunità trovano espressione attraverso l’aspetto ludico ed informale che è espressione naturale di una performance artistica.
COSA PUOI FARE TU?
Partecipa all’evento e contribuisci a diffondere la consapevolezza che la figura della mamma, e della donna, è importante per sconfiggere la fame e la malnutrizione in Mozambico.
Ognuno di noi può fare qualcosa, essere un “piccolo pixel” per la costruzione di un’immagine, una visione per un mondo più giusto ed equo. Con una donazione di € 5.00, riceverai un palloncino a forma di cuore da posizionare sui piatti vuoti e riceverai una tovaglietta ricordo disegnata per l'evento da Altan.
Aiutare è semplice: con bonifico bancario c/o Banca Intesa IBAN IT11V0306902482074000004107 a CEFA.
Prova ad essere anche tu il futuro per qualcun altro, fai la tua parte! Nel pomeriggio, eventi artistici e culturali daranno vita al clima festoso che trascinerà i presenti fino alle ore 19, quando “In The Name of Africa” si concluderà.
Per info e contatti:
CEFA Onlus - tel. 051/520285 - email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Legambiente attacca il Comune di Parma sulla scelta di collocare la manifestazione Street Food Festival in programma dal 10 al 12 maggio, dentro il Parco Ducale. Di seguito il comunicato arrivato alla nostra redazione.
Parma -
L’Amministrazione Pizzarotti non si smentisce nella sua lotta contro il verde pubblico ed autorizza lo svolgimento dello Street Food Festival, dal 10 al 12 maggio, dentro il Parco Ducale, provocandone l’ennesimo scempio.
Legambiente esprime netta contrarietà alla concessione del Parco per manifestazioni che sono il contrario di quella tutela “delle caratteristiche peculiari strutturali e morfologiche” che è esplicitata come dovere dal Comune stesso nell’art. 32 del Regolamento del Verde.
Legambiente chiede inoltre di sapere se è stata interpellata la Soprintendenza ai beni Architettonici e del Paesaggio dell’Emilia Romagna che, come riconosce il Regolamento stesso, è titolare del vincolo di tutela sul Parco Ducale, in quanto parco monumentale. In caso, l’associazione ambientalista chiede che sia reso pubblico il parere.
Dato che la manifestazione autorizzata, prevede furgoni e camioncini, accanto agli ippocastani e ai platani secolari, Legambiente solleva altre due contraddizioni in cui è caduta l’Amministrazione comunale: la prima è sulla parola “street” che significa tenere la manifestazione in strada e non in un parco. La seconda è che, proprio sul tema cibo, ci risulta che sia ancora in vigore l’ordinanza che vieta di fare i pic-nic nei parchi. Domanda: nei giorni del Festival ci si può portare il cibo da casa o si sarà multati?
Legambiente ricorda come il Comune di Parma, all’art 32 del Regolamento del Verde esplicita che il Parco Ducale “è come tale definito e normato secondo i principi espressi dalla carta dei giardini storici detta “Carta di Firenze”. Tale carta all’art. 19 recita: “Per natura e per vocazione, il giardino storico è un luogo tranquillo che favorisce il contatto, il silenzio e l'ascolto della natura. Questo approccio quotidiano deve essere in opposizione con l'uso eccezionale del giardino storico come luogo di feste. Conviene allora definire le condizioni di visita dei giardini storici cosicché la festa, accolta eccezionalmente, possa esaltare lo spettacolo del giardino e non snaturarlo o degradarlo”.
Domanda: come si può chiedere il rispetto delle regole se il primo a violarle è colui che le emana?
Legambiente considera lo Street Food Festival un evento che snatura e degrada il Parco Ducale e, pertanto, chiede all’Amministrazione comunale di spostarlo in altra sede: meglio se “stradale” e, in ogni modo, di applicare fin da subito la direttiva europea sul divieto di utilizzo di plastica monouso per la distribuzione di cibo e bevande.
Truffe online: finti regali di Google, che ovviamente non ne sa nulla. La nuova bufala del Samsung Galaxy S10 in dono. L’allerta su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale.
3 maggio 2019
Tutti vorrebbero ricevere in regalo l’ultimo smartphone di grido. Ma come andiamo ripetendo da tempo noi dello “Sportello dei Diritti”, nessuno regala nulla per nulla, neanche il colosso del web Google. Ecco perché bisogna prestare la massima attenzione ai tentativi di truffa che ci pervengono attraverso innocui, ma solo in apparenza, messaggini che c’invitano a cliccare su un link per ricevere gratis addirittura un costosissimo Samsung Galaxy S10, ma che in realtà sono pericolosissimi “specchietti per le allodole” di hacker e truffatori telematici.
Se si seguono le istruzioni, infatti, non si fa altro che consentire a questi malintenzionati di accedere abusivamente ai nostri dispositivi per sottrarre dati personali o bancari. A ricordarcelo ancora una volta è la Polizia Postale, che con un altro post pubblicato sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia”, con lo screenshot di uno dei tipici messaggi cui dobbiamo far attenzione a sottolineato che: “Congratulazioni se continui sarai il prossimo utente truffato. Non crediamo ai regali e non regaliamo i nostri dati.”.
Attenzione, quindi! È solo verificando ogni messaggio che giunge sui nostri apparati - rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” - che si può evitare di cadere nella trappola e quindi di farsi sottrarre dati sensibili o bancari. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgersi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.
L’intervento del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Parma, Col. t.ST Gianluca De Benedictis, che ha incontrato gli studenti del Liceo Classico ed Europeo del “Convitto Nazionale Maria Luigia”, ha concluso il ciclo di interventi organizzati dalle Fiamme Gialle di Parma nell’ambito della settima edizione del Progetto “Educazione alla legalità economica”.
Anche quest’anno l’iniziativa ha permesso ad oltre 350 studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado della Provincia di incontrare la Guardia di Finanza e di riflettere con gli investigatori di polizia economico-finanziaria su temi attuali di cronaca e fenomeni di importanza sociale sempre di grande impatto. In particolar modo, i militari hanno tenuto i loro interventi presso l’Istituto “Sorbolo e Mezzani”, l’ITIS “Galileo Galilei” di San Secondo Parmense, l’ITIS “Leonardo da Vinci”, il Liceo Linguistico “G. Marconi”, la Scuola Primaria “Pezzani” ed il Liceo Classico ed Europeo del “Convitto Nazionale Maria Luigia”.
Il Progetto, che trae origine dal Protocollo d’intesa stipulato tra il Comando Generale della Guardia di Finanza ed il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è finalizzato a far maturare nei giovani la consapevolezza del valore della legalità economica, con particolare riferimento alla prevenzione dell’evasione fiscale e dello sperpero di risorse pubbliche, delle falsificazioni, della contraffazione, nonché dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Temi particolarmente sentiti dai ragazzi si sono dimostrati il costo sociale e umano della contraffazione e i rischi per gli acquirenti dei prodotti contraffatti, oltre alla lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti e gli effetti derivanti dal loro uso. Le domande dei giovani più curiosi hanno permesso di instaurare un dialogo particolarmente dinamico che ha coinvolto anche gli insegnanti presenti, facendo sì che gli interventi delle Fiamme Gialle si siano inseriti compiutamente in quel percorso didattico intrapreso dagli studenti, che passa dalle nozioni apprese tra i banchi di scuola fino ad arrivare alla formazione di cittadini consapevoli.
E' stato sorpreso mentre cercava di asportare un martelletto frangivetro a bordo di un treno regionale della linea Fidenza-Salsomaggiore.
Il ragazzo, appena maggiorenne, in compagnia di alcuni amici ha dapprima tentato di distrarre l'attenzione del personale della Protezione Aziendale FS che si trovava sul treno, salvo poi, vedendosi scoperto, tentare di rimettere al suo posto il dispositivo di emergenza.
Identificato da parte della Polizia Ferroviaria di Fidenza, attivata dal personale ferroviario, il giovane è stato contravvenzionato ai sensi dell'art. 26 del Regolamento di Polizia Ferroviaria - DPR 753/80, che prevede il pagamento di una sanzione di 516 euro.
Sono in corso ulteriori approfondimenti da parte della Polizia Ferroviaria.
Il risultato è frutto dell'intensificazione dei controlli, anche in abiti civili, svolti in sinergia con Protezione Aziendale FS Italiane sulle linee Fidenza/Salsomaggiore e Fidenza/Cremona a seguito di alcuni danneggiamenti riscontrati nel recente periodo a bordo dei convogli regionali.
Le attività proseguiranno anche con la collaborazione del Compartimento Polizia Ferroviaria per la Lombardia.
Si tratta di adulti residenti per lo più nel capoluogo, di cui 2 ricoverati all'Ospedale Maggiore di Parma in buone condizioni. E’ in corso la profilassi ai contatti più stretti dei malati con invito alla vaccinazione.
Parma -
Salgono a 22 i casi di morbillo tra Parma e provincia segnalati da metà aprile. Dopo un primo gruppo di 6 malati, anche nei giorni scorsi sono proseguite le segnalazioni: si tratta di adulti (solo due sono minorenni) per lo più maschi nella fascia di età dai 30 ai 35 anni, di cui 18 residenti a Parma e gli altri 4 in provincia. Attualmente due persone sono ricoverate all’Ospedale Maggiore, entrambe in buone condizioni.
Grazie all’indagine epidemiologica effettuata dai professionisti del Servizio Igiene pubblica dell’AUSL tutti i contatti più stretti delle 22 persone malate sono stati informati e invitati alla vaccinazione. Ad oggi, sono state vaccinate oltre una cinquantina di persone e sono stati fissati altri appuntamenti nei prossimi giorni.
Si ricorda che i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta sono il primo punto di riferimento per problemi di salute, anche in caso di sintomi da morbillo. In caso di febbre e tosse, è bene restare a casa e non frequentare luoghi affollati e chiusi.
IL MORBILLO: CHE COSA E’ E COME SI CURA
Il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus del genere morbillivirus (famiglia dei Paramixovidae). È una malattia molto contagiosa che colpisce spesso i bambini tra 1 e 3 anni. Si trasmette solo nell’uomo. Una volta contratto, il morbillo dà un’immunizzazione teoricamente definitiva, quindi non ci si ammalerà più per l’intera durata della vita. Anche l’immunità indotta dal vaccino, obbligatorio nei bambini ai fini della frequenza scolastica, è di durata molto lunga.
Il morbillo non ha sintomi gravi, provoca principalmente un’eruzione cutanea, simile a quelle della rosolia o della scarlattina. Dura tra i 10 e i 20 giorni. I primi sintomi sono simili a quelli di un raffreddore (tosse secca, naso che cola, congiuntivite) con una febbre che diventa sempre più alta. Successivamente appaiono dei puntini bianchi all’interno della bocca. Le complicazioni sono relativamente rare, e sono dovute principalmente a superinfezioni batteriche. Il contagio avviene tramite le secrezioni nasali e faringee, probabilmente per via aerea tramite le goccioline respiratorie che si diffondono nell’aria quando il malato tossisce o starnutisce. Non esiste una cura specifica. Si possono trattare i sintomi (terapia sintomatica) ma non la causa: paracetamolo per abbassare la febbre, sciroppi per calmare la tosse, gocce per gli occhi. (Fonte: Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità).
Fonte: Ausl Parma