Ogni fotografia viene abbinata dall'autore ad un antico proverbio sull'argomento, mettendo così in luce il ruolo dei vino nell'ambito della socializzazione, dello scambio di idee, del confronto.
Parma, 18 marzo 2014 -
“Ho fotografato una delle tante feste che si tengono a settembre sulla raccolta e pigiatura dell’uva, fatta coi piedi, come avveniva una volta. La rappresentazione era rivolta ai ragazzi, che sono stati invitati a rivivere per un giorno le emozioni delle generazioni passate.”
Con queste parole Guglielmo Pessina ci spiega come sono nati gli scatti esposti al Polivalente Pasolini di Monticelli Terme nell’ambito di una personale che verrà inaugurata sabato 22 marzo alle ore 18, alla presenza dell'Autore e dell'Assessore alla Cultura Valerio Fontanesi.
Ogni fotografia viene abbinata dall’autore ad un antico proverbio sull’argomento, mettendo così in luce il ruolo dei vino nell’ambito della socializzazione, dello scambio di idee, del confronto. “Bevi il vino ma non il giudizio”, “Il troppo vino ammazza l’uomo”: nei proverbi ritroviamo tutto ciò che di positivo e salutista è legato alla buona tavola, al bere senza eccessi, ad una tradizione ed una cultura secolari che si apprendevano innanzitutto in ambito familiare.
Un invito quindi al consumo consapevole e moderato di un alimento attorno al quale nel corso dei secoli si è andata costruendo una vera e propria civiltà, che con i suoi riti e ritmi permea ancora profondamente la società contemporanea.
La mostra, allestita nella sala riunioni al 1° piano del Polivalente Pasolini di Monticelli Terme, sarà visitabile fino alla fine di maggio nei seguenti orari:
L’autore
Guglielmo Pessina nasce a Parma nel 1952. Giovanissimo, entra come apprendista fotografo nello studio del famoso pittore-fotografo Libero Tosi, dove rimane sino al marzo 1971. Una scuola di fotografia, ma soprattutto di vita, molto importante: lo studio di Tosi era frequentato da intellettuali ed artisti locali, architetti ed insegnanti di storia dell’arte, dai quali il giovane apprendista coglie spunti ed insegnamenti preziosi.
L’attività professionale di commercialista lo allontana a lungo dalla fotografia attiva, ma la passione per la macchina fotografica non muore mai. Dopo tanti anni Pessina riprende a fotografare con immutato entusiasmo. Da alcuni anni il suo obiettivo va alla ricerca prevalentemente di materiali eterogenei di recupero, logorati dal tempo e dall’uso, che comunque hanno perso la loro forma statica ed oggettuale originaria, considerando la materia contemporaneamente nel suo significato di “cosa” e di “segno”.
Nel novembre 2013 la mostra personale “Metalli, colori e forme”, allestita presso la libreria UBIK di Parma, ha incontrato favorevoli critiche ed un riscontro positivo da parte dei numerosi visitatori.
In allegato la locandina scaricabile
(Fonte: Ufficio Stampa Comune di Montechiarugolo (PR))
Il tema quest'anno è 'Vedere. Uno sguardo infinito'. si terrà dal 2 maggio al 15 giugno -
Reggio Emilia, 13 febbraio 2014 -
Il festival della Fotografia Europea di Reggio spegnerà quest'anno 9 candeline con il tema 'Vedere. Uno sguardo infinito'. Nata come Settimana della Fotografia Europea, nel tempo la manifestazione si è espansa - quest'anno si terrà dal 2 maggio al 15 giugno - e ha prodotto numerosi eventi collaterali. Tra questi c'è il circuito Off, dove privati cittadini, professionisti, semplici appassionati oppure studenti possono mettere in mostra le loro opere. Chiusa la parte ospitata nelle sedi, resta ancora tempo fino al 28 febbraio per partecipare a quella on line.
Ogni mostra è un valore aggiunto alla rassegna, e il connubio pubblico-privato è fondamentale per Fotografia Europea. Numerosi spazi insoliti vengono trasformati in gallerie d'arte: ad esempio negozi, alberghi, bar, ristoranti, circoli, ospedali, poi scuole, teatri, case private. Il Circuito Off di Fotografia Europea vuole così risvegliare il lato creativo delle persone e far scattare in città la ricerca al talento nascosto della manifestazione. Ma esiste anche una finestra virtuale, il Portfolio on line, che include in ogni edizione diversi progetti provenienti da ogni parte d'Italia. Durante le giornate inaugurali saranno premiati il miglior progetto del circuito Off e dei Portfolio on line.
Il progetto fotografico, dedicato al tema centrale dell'edizione 2014, dovrà essere caricato e inserito nella sezione Off del sito www.fotografiaeuropea.it.Una maschera presente nel sito alla sezione Off permetterà d'inserire tutte le informazioni riguardanti il portfolio online (titolo, concept, ecc). Non è possibile partecipare con più progetti.
Per info e contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Prosegue la mostra fotografica di Norman H. Gershman promossa da Istoreco "Besa: un codice d'onore. Albanesi musulmani che salvarono gli ebrei durante la Shoah", visitabile tutte le domeniche fino alle 2 febbraio presso il Museo Gonzaga all'interno della Rocca di Novellara (orario d'apertura 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30). Ingresso gratuito.
Novellara (RE) 23 gennaio 2014 –
BESA racconta , con immagini e parole, i testimoni diretti della solidarietà dell'Albania della guerra, concentrandosi su chi allora era bambino e oggi può raccontare quanto accaduto. A partire dai numeri. Nel 1933 l'Albania contava 803mila abitanti, fra cui solamente 200 ebrei. Ma quasi duemila profughi arrivarono dalla Germania dopo il 1933 e l'arrivo di Hitler al potere, ed altre migliaia vi cercarono rifugio dopo il conflitto. Nel 1943, quando il paese è stato occupato dai nazisti e comprende porzioni di territorio montenegrino, kosovaro e macedone, arriva un gesto di enorme coraggio. La popolazione albanese si rifiuta di obbedire all'ordine degli occupanti di consegnare le liste degli ebrei che risiedono entro i confini nazionali. Inoltre varie agenzie governative forniscono a molte famiglie ebree documenti falsi, con cui mischiarsi nel resto della comunità, senza far distinzione fra ebrei "albanesi" e profughi.
"Mio padre diceva che i tedeschi avrebbero dovuto sterminare la sua famiglia, prima che lui permettesse loro di uccidere gli ebrei ospiti a casa nostra". Sono parole splendide, di coraggio e umanità, che descrivono il fortissimo obbligo morale che c'è alla base di BESA, un codice d'onore ancora oggi ritenuto il più elevato codice etico dell'Albania. "Besa" significa letteralmente "mantenere una promessa": colui che agisce secondo il "Besa" è una persona che mantiene la parola data, qualcuno a cui si può affidare la propria vita e quella dei propri cari.
L'Albania, un paese europeo a maggioranza musulmana, ha successo dove altre nazioni europee falliscono. Tutti gli ebrei residenti in Albania durante l'occupazione tedesca, sia quelli di origine locale, sia quelli provenienti dall'estero, si salvano ad esclusione di una sola famiglia. Nel paese ci sono più ebrei alla fine della guerra che prima del suo inizio.
(fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)
Per quattro anni Norman H. Gershman ha fotografato molte delle famiglie musulmane in Albania che salvarono ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale -
Novellara (RE) 11 gennaio 2014 –
Durante l'occupazione tedesca nel 1943, l'Albania, un paese europeo a maggioranza musulmana, offrì ospitalità e assistenza agli ebrei, sia a quelli che vivevano sul territorio che a quelli provenienti da altre nazioni. L'aiuto offerto era una questione di onore nazionale radicato in "Besa", un codice d'onore che ancora oggi è ritenuto il più elevato codice etico della nazione. Gli albanesi riuscirono così a salvare tutti gli ebrei residenti e quelli provenienti dall'estero, ad esclusione di una sola famiglia.
Il fotografo Norman H. Gershman per quattro anni ha fotografato molte delle famiglie musulmane in Albania che salvarono ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale e il frutto della sua ricerca viene raccontato in questa mostra che è stata tradotta e curata nella versione italiana da ISTORECO di Reggio Emilia.
In occasione del Giorno della Memoria - che ricorre come ogni anno il 27 Gennaio - il Comune di Novellara ha voluto portare tale mostra a Novellara. Il messaggio è che fare del bene è alla portata di tutti, è un patto profondo con la propria coscienza.
La mostra, allestita presso la sala espositiva del Museo Gonzaga, resterà aperta dal 12 gennaio al 2 febbraio tutte le domeniche dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30, nei feriali su appuntamento per le scuole (tel.0522655426)
(Fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)
La tradizione del presepe napoletano in mostra sino al 12 gennaio -
Modena 4 gennaio 2014 -
Dal 1 dicembre sono stati migliaia i visitatori che hanno voluto ammirare i Presepi di Corte a Palazzo Ducale. La mostra, organizzata in collaborazione con l'Accademia Militare, doveva terminare lunedì 6 gennaio ma viste le numerose presenze e gli apprezzamenti ricevuti si è deciso di prorogare l'apertura fino a domenica 12 gennaio. Ricordiamo che la sua realizzazione è stata resa possibile per gentile concessione della Soprintendenza di Caserta e Benevento e con il contributo del Gruppo Cremonini.
Si informa inoltre che anche la mostra "Senti la carta, scatti fotografici di Giorgio Giliberti", a cura dell'Archivio di Stato di Modena, presente nella sala accanto a quella dei Presepi Napoletani, sarà visitabile fino al 12 gennaio. Entrambe le esposizioni saranno aperte al pubblico tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00.
Per i più piccoli ricordiamo invece che fino al 6 gennaio si potrà ancora salire sul simpatico trenino di Modenamoremio, capolinea Piazza Grande, e fare un giro sulla Giostra Antica di Cavalli in Piazza XX settembre, organizzata dal Consorzio Mercato Coperto Albinelli.
A conclusione di tutto l'intenso programma natalizio, Modenamoremio ci tiene a ringraziare nuovamente il Comune di Modena e il main sponsor Trenkwalder.
Un ringraziamento particolare per il sostegno va anche a Banca Popolare dell'Emilia Romagna, gruppo Hera, Casa Modena, Novi Park, Consultinvest e le quattro Associazioni di Categoria del territorio.
(Fonte: Modenamoremio)
Il fotografo Paolo Genovesi, il giornalista Marco Tarozzi, il Dott. Ettore Mazzucchelli e il Dr. Giuseppe Masini dell’omonima Farmacia di Piumazzo incontreranno il pubblico domani alle 15.30 presso il Centro Medico di Piumazzo in occasione della chiusura della mostra -
Modena, 6 dicembre 2013 -
Si chiude domani presso il Centro Medico Piumazzo in via dei Mille 26 a Piumazzo di Castelfranco Emilia la mostra fotografica“Hello Wamba”. Le bellissime immagini del fotografo ravennate Paolo Genovesi testimoniano la quotidianità del Catholic Hospital di Wamba, un ospedale con 200 posti letto situato in mezzo alla savana 600 km a Nord di Nairobi. Il Consorzio Infarmacia Farmanetwork ha finanziato il progetto che vede raccolte le fotografie nel libro omonimo di 152 pagine edito da Maglio Editore, con testi del giornalista bolognese Marco Tarozzi in collaborazione con il dr. Ettore Mazzucchelli di Busto Arsizio - che segue la farmacia di Wamba da ormai 20 anni - e con lo stesso Masini. I proventi della vendita del libro saranno destinati alla farmacia di questo ospedale. Sarà possibile avere il volume con una donazione minima di 15 euro all’Associazione “Insieme per Wamba” Onlus.
I quattro “protagonisti” del libro (Mazzucchelli, Masini, Genovesi e Tarozzi) si ritroveranno presso il Centro Medico Piumazzo domani pomeriggio sabato 7 dicembrealle ore 15.30 per un incontro col pubblico in occasione della chiusura della mostra, a cui seguirà un rinfresco.
Una mostra fotografica e un libro per raccogliere fondi a favore della farmacia di un ospedale africano. Un’iniziativa che rientra tra i progetti che il Consorzio Infarmacia Farmanetwork ha attivato a favore del Catholic Hospital di Wamba in Kenya, e che vedono in prima fila farmacisti come il modenese Giuseppe Masini titolare dell’omonima farmacia di Piumazzo di Castelfranco Emilia e consigliere del direttivo di Federfarma Modena, nonché rappresentante del Consorzio InFarmacia Farmanetwork.
(fonte: Ufficio Stampa Nevent)
Un’immagine del giovane povigliese scelta tra le oltre 8 mila fotografie pubblicate -
Poviglio, 2 dicembre 2013 -
Wiki loves monuments: c'è anche un povigliese, il fotografo e architetto Matteo Colla, tra i primi dieci fotografi italiani autori delle migliori immagini partecipanti alla seconda edizione del concorso fotografico, che valorizza il patrimonio culturale del Belpaese su Wikipedia.
Colla, classificatosi settimo con una fotografia della volta della navata principale del Cimitero monumentale di Poviglio, è infatti uno dei dieci vincitori premiati lo scorso sabato 23 novembre presso la libreria Hoepli di Milano. Quest'anno sono stati ben 537 i fotografi partecipanti, per un totale di 8082 foto raffiguranti monumenti, edifici, dettagli artistici del patrimonio culturale nazionale, dall'architettura al paesaggio, all'archeologia industriale e non solo, caricate su WikiCommons e disponibili in formato CC-BY-SA. A scegliere i vincitori una giuria di professionisti presieduta da George Tatge, ex dirigente tecnico-fotografico dello storico Museo Fratelli Alinari di Firenze, e gli esperti wikipediani Niccolò Caranti e Giovanni Dall'Orto.
L'immagine premiata rientra nel progetto sviluppato da Matteo Colla insieme a Adriano Artoni “Passato Prossimo: architetture e paesaggi nel territorio Povigliese”, uno sguardo a 360 gradi sulle emergenze artistiche e architettoniche povigliesi. Il lavoro, presentato in occasione della Fiera d'autunno 2011, si articola in una ricca collezioni di immagini, ben 150, raffiguranti i luoghi di culto, i casini e le corti rurali, i villini Urbani, i giardini e i luoghi atti alla trasformazione e conservazione dei prodotti dell'economia locale.
«Sono molto contento che la giuria abbia selezionato una mia fotografia e ancora di più che sia stata quella della volta della chiesa monumentale del cimitero di Poviglio» spiega Colla «perché è molto simbolica e rappresentativa di tutta la ricerca sul nostro patrimonio architettonico e culturale. Attraverso queste immagini vorremmo suggerire una visione che va al di là dell’aspetto descrittivo del soggetto e stimolare la curiosità, la fantasia e la voglia di riscoprire queste nostre bellezze locali».
«Siamo molto orgogliosi del risultato raggiunto dal nostro concittadino Matteo Colla» è il commento del sindaco Giammaria Manghi e dell’assessore alla Cultura Filippo Ferrari, «che ringraziamo ancora una volta per l’ottimo lavoro realizzato sul patrimonio culturale povigliese e l’opportunità di far conoscere, anche al di fuori della nostra provincia, la ricchezza del nostro territorio».
Tutte le immagini partecipanti al concorso sono disponibili in rete con licenza di Creative Commons: le dieci foto vincitrici, compresa quella di Matteo Colla, prenderanno parte, insieme a quelle delle altre cinquanta nazioni partecipanti, alla fase finale del concorso in ambito internazionale.
(Fonte: ufficio stampa Kaiti)