Finanziamento futuro sostenibile da 4,5 milioni di euro con Garanzia Italia di Sace.
Prima operazione in Emilia Romagna nell’ambito del nuovo piano di sostegno della banca per le imprese che vogliono migliorare la sostenibilità del proprio business, in linea con il PNRR
Regionali. il movimento 5 stelle raddoppia: la chiusura della campagna elettorale prima a Bologna, poi a Cesena culla della Woodstock Pentastellata
Boogna 17 gennaio 2020 - Il MoVimento 5 Stelle raddoppia: saranno due, infatti, gli eventi a chiusura della campagna elettorale per le elezioni regionali dell’Emilia-Romagna in programma per la prossima settimana. Il primo si terrà giovedì 23 gennaio alle ore 18.30 in piazza Galvani a Bologna con un evento che vedrà la partecipazione di Simone Benini, candidato alla presidenza della Regione, e degli altri candidati alle elezioni regionali del MoVimento 5 Stelle. Con loro i portavoce in Parlamento e tutti gli attivisti e i cittadini che in queste settimane hanno animato la corsa del MoVimento per le elezioni regionali.
Il giorno dopo invece, venerdì 24 gennaio, in piazza a Cesena (sempre nel tardo pomeriggio) si terrà la grande festa di chiusura della campagna elettorale proprio nella terra dove il candidato presidente Simone Benini è nato e cresciuto. La scelta di Cesena è soprattutto un ritorno alle origini visto che proprio la città romagnola nel 2010 fu teatro di “Woodstock a 5 Stelle”, il primo grande evento a impatto zero realizzato dal MoVimento 5 Stelle e che richiamò migliaia di cittadini. Un evento, quello di venerdì 24 gennaio, che sarà all’insegna del divertimento, piadina e sangiovese, e che vedrà la partecipazione di tanti portavoce del M5S.
Sorpresa a Mirandola (MO) dove il centro destra ha avuto la meglio eleggendo Alberto Greco. Nei giorni scorsi sia Giorgetti che Calenda avevano portato il loro sostegno ai rispettivi candidati.
Si è conclusa la tornata elettorale con i confronti al ballottaggio di domenica 9 giugno. E' proseguita la fase positiva per la Lega e il centro destra, mentre il PD è riuscito a tamponare le falle mantenendo le redini di Reggio Emilia, Cesena e Modena ma lasciando agli avversari due storiche roccaforti come Ferrara e Forli. Unica consolazione, peraltro fuori dall'Emilia Romagna, per il M5S con la conquista di Campobasso ai danni della rappresentante del centro destra.
Particolare è stato invece il caso di Casalgrande (Reggio Emilia) dove lo sfidante Giuseppe Daviddi, fuoriuscito dal PD in disaccordo con l'amministrazione, ha sfidato il sindaco uscente Alberto Vaccari (PD) con la sua lista civica ed è stato eletto sindaco col 51% e un margine di un centinaio di voti.
Ultimi minuti dal sapore amaro per i crociati che perdono una partita clamorosa dopo aver assaporato i tre punti. Moncini sale in cattedra e capovolge il risultato al 95'. Il Parma scende al quarto posto e ora si deve guardare alle spalle.
di Luca Gabrielli - Parma, 7 maggio 2018 -
Un vero e proprio finale drammatico quello che si è consumato ieri al Manuzzi di Cesena. L'autogol di Fedele ha illuso i crociati di poter tornare a casa con la conferma del secondo posto e invece Moncini si regala una doppietta ammazza grandi che manda in fumo i sogni di gloria del Parma.
Una partita tesa e combattuta per tutti i 95' davanti a un pubblico delle grandi occasioni - 2000 i parmigiani giunti a Cesena - sbloccata al 10' della ripresa da un autorete dei romagnoli sugli sviluppi di un calcio d'angolo.
Il Parma sembra riuscire ad amministrare il finale di partita ma all' 86' arriva la prima doccia gelata dopo un pasticcio della difesa crociata: Moncini approfitta di una palla vagante in area di rigore e di sinistro trafigge un incolpevole Frattali. Da qui inizia un'altro match con i cesenati che rimangono in dieci uomini a causa dell'espulsione del polacco Kupisz dopo un durissimo intervento ai danni di Di Cesare.
Ma l'inferiorità numerica non impedisce ai padroni di casa di buttarsi in avanti alla ricerca del vantaggio con la combinazione Dalmonte-Moncini che manda in estasi i tifosi romagnoli e fissa il risultato finale sul 2-1.
Per il Parma è un colpo tremendo che li fa sprofondare al quarto posto dopo le vittorie di tutte le altre pretendenti alla promozione. Un calo di tensione inspiegabile per una squadra che sta letteralmente buttando via la Serie A nelle ultime gare della stagione. Sabato arriverà al Tardini un Bari con il coltello tra i denti che nel frattempo si è portato a soli due punti dai crociati e ora ci sarà da guardarsi le spalle per non compromettere un buon piazzamento nei playoff.
Dal sogno promozione diretta all'incubo piazzamento playoff
Sono bastati una manciata di minuti per far passare le ambizioni crociate dalle stelle alle stalle. La vittoria a Cesena avrebbe permesso ai ducali di mantenere il secondo posto fondamentale per la promozione diretta in A, visto che Frosinone, Palermo, Venezia e Bari erano riuscite a vincere il loro turno sabato. Invece la sconfitta negli ultimi minuti ha improvvisamente fatto cambiare le ambizioni di D'Aversa che ora si trova a dover lavorare sulla testa dei giocatori per non compromettere gli ultimi 180' stagionali. Il Parma è sprofondato al quarto posto, raggiunto dal Venezia di Inzaghi e con il Bari che si presenterà al Tardini con la possibilità di sorpassarli. Un momento davvero delicato nel quale i giocatori dovranno adesso dare tutti loro stessi e portare a casa sei punti. I conti si faranno poi alla fine.
Per i crociati arriva il secondo pareggio consecutivo senza reti. Gli uomini di D'Aversa sfiorano più volte il goal del vantaggio ma sono imprecisi e poco concreti sotto porta. Vincono Palermo e Bari che staccano le avversarie.
Parma, 16 dicembre 2017 - di Luca Gabrielli
Oggi si doveva vincere senza se e senza ma. Contro il Cesena una squadra con l'obiettivo della promozione diretta non può assolutamente permettersi di perdere punti per strada con squadre di non primissima qualità. Il Parma invece è da due gare che ha perso quello smalto e quell'incisività fondamentali per competere ad alti livelli. Sugli altri campi il Palermo sembra aver trovato la quadra giusta e anche in questo turno conquista tre punti fondamentali a Terni portandosi a +3 dal Bari, vittorioso per tre a uno a Perugia. Il Parma scivola al terzo posto ma a preoccupare ora è il serio problema che si è venuto a creare al centro dell'attacco che manca di un vero centravanti dopo l'infortunio accaduto a Calaiò qualche settimana fa.
Baraye che nelle ultime giornate ne ha preso il posto, non è sicuramente un bomber e sta facendo quel che può ma l'accusa va a Faggiano che all'inizio di stagione non ha saputo trovare una valida alternativa al colpo fallito Caputo. L'acquisto flop di Ceravolo sta iniziando a pesare seriamente dal punto di vista dei punti persi che a fine stagione potrebbero essere fondamentali per la scalata alla A. Per fortuna l'inizio del mercato di riparazione è alle porte e di sicuro non si dovrà perdere altro tempo e mettere immediatamente a disposizione del mister D'Aversa un nuovo centravanti in grado di garantire goal pesanti e che possa dare il cambio a Calaiò quanto tornerà in gruppo.
Poca lucidità in attacco
Il Parma ci ha provato più volte a trovare la via del goal contro il Cesena ma la mancanza di concretezza e lucidità non hanno permesso ai ducali di conquistare i tre punti. È sempre Insigne il più pericoloso al Tardini ma stavolta non gli è riuscito il colpo decisivo e la manovra della squadra è apparsa sempre meno fluida man mano che passavano i minuti. La difesa romagnola ha retto bene il colpo e alla fine il pareggio è apparso il risultato più giusto tra la noia e lo sconforto dei tifosi presenti allo stadio.