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Martedì, 12 Luglio 2016 11:42

Nuova Citroen C3

La terza generazione della C3 arriverà in Italia entro l'anno, pronta ad inserirsi nel segmento B. La vettura più venduta nella storia Citroen, ora incarna la nuova icona del marchio. Un design dalla spiccata personalità con molti nuovi colori, tre possibilità di combinazioni col tetto, quattro possibilità di combinazioni interne. 

Dal punto di vista della tecnologia spunta la Connected Cam - la telecamera HD integrata nell'infotainment della vettura - che permette di realizzare foto dalla macchina e condividerle dalla smartphone.

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nuova c3 2016

 

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Silverstone in tripudio per Hamilton, veloce in qualifica, perfetto in gara sia sul bagnato che sull'asciutto. Verstappen è secondo. Rosberg graziato. Ferrari impalpabile in uno dei giorni più bui della Formula 1.

Di Matteo Landi

Parma, 11 luglio 2016

Ha vinto Hamilton. Il pilota che ha sbagliato meno, visti i numerosi errori compiuti dai suoi principali concorrenti, ma sarebbe riduttivo trovare nella sua infallibilità le ragioni del successo. Veloce in qualifica, perfetto in gara sia sul bagnato che sull'asciutto. Un'unica sbavatura alla prima curva del 28esimo giro e buon per lui, e per i tanti caduti nello stesso errore, che ormai le vie di fuga di quasi tutti i circuiti del mondiale siano in asfalto. Per il resto, appunto, non sbaglia nulla: azzecca il momento giusto in cui entrare ai box per il cambio gomme, quando la gara va in regime di "virtual safety car",e gioca al gatto col topo con gli avversari alternando giri veloci a tornate più lente per far "respirare" la meccanica e conservare le gomme. Alla fine la folla di Silverstone è tutta per lui, luce splendente, insieme al giovane Verstappen, di una Formula1 che ha toccato, sportivamente parlando, il momento più buio degli ultimi anni.

Safety car padrona della scena: la fine dei cavalieri del rischio

Dopo le qualifiche, dominate dalle Mercedes, la copiosa pioggia occorsa a pochi istanti dallo start pareva il presupposto di una gara vibrante, una situazione che avrebbe potuto regalare spettacolo e rimescolare le carte. Peccato che la direzione gara, nella figura di Charlie Whiting, abbia deciso di far iniziare la gara in regime di safety car. Quando la vettura di sicurezza ha lasciato il tracciato, la pioggia era ormai cessata e l'asfalto solamente umido. Se questa è la politica di chi dirige la Formula1 ci si chiede per quale motivo Pirelli debba fornire alle squadre gomme da pioggia che poi non vengono utilizzate in regime di gara libera. Ma soprattutto ci si chiede dove sia finita la leggenda dei cavalieri del rischio. Sia chiaro, nessuno vuole vedere a rischio l'incolumità dei piloti, ma la differenza fra un onesto mestierante ed un campione viene fuori soprattutto in condizioni di aderenza precaria. La triste processione che ha inaugurato la gara, ha tolto tanto allo spettacolo ed è parsa una precauzione del tutto "gratuita" considerando che erano gli stessi piloti, attraverso i team radio, a chiedere l'entrata ai box della safety car.

Rosberg, graziato: la Mercedes ignora il regolamento ma la pena è lieve

Proprio un team radio ha regalato a Rosberg un podio che stava sfumando. Nel finale, alle prese con vistosi problemi al cambio, il tedesco ha ricevuto preziose istruzioni dal suo box nonostante siano ormai da tempo vietate. Giunto secondo al traguardo ha successivamente ricevuto una penalità di dieci secondi che lo ha vista retrocedere in terza posizione. La decisione dei commissari, scaturita 4 ore dopo il termine della gara, è sembrata assai blanda, considerando che se Rosberg ed il suo team si fossero attenuti alle regole, come fatto proprio dalla Mercedes con Hamilton a Baku, il tedesco probabilmente non avrebbe neanche visto il traguardo. Trovato quindi l'inganno ad una delle tante regole insulse di questa Formula1 improntata ad uno spettacolo artificiale, fatto di "drs" e sorpassi farlocchi dettati da enormi differenze di velocità in rettilineo. Per adesso ancora si parla di sport grazie a piloti come Verstappen, pronto a sorpassare in ogni zona del circuito, come Hamilton, capace di mostrare quella classe superiore che stavolta non ha evidenziato Vettel.

Vettel smarrito. Raikkonen concreto

Sbadato in prova, incostante ed incline all'errore in gara. Il ferrarista non è andato oltre la nona posizione finale dopo essere partito addirittura undicesimo a causa dell'ennesima sostituzione del cambio che, per regolamento, fa slittare di cinque posizioni indietro sulla griglia di partenza il malcapitato pilota. Per la Ferrari si è trattato del peggiore gran premio dell'anno. La vettura ha palesato importanti limiti dal punto di vista telaistico ed aerodinamico. Soprattutto la squadra sta mostrando l'ormai cronica incapacità di sviluppo, non riuscendo a tenere il passo di Mercedes e Red Bull. Con Vettel incline all'errore, ed una squadra in difficoltà, Raikkonen ha invece mostrato che "gallina vecchia fa buon brodo". Il finlandese, quinto al traguardo, ha sfruttato al massimo il potenziale di una vettura non eccelsa, mostrando la serenità di chi ha è stato appena confermato al volante della Rossa anche per la stagione 2017. Dopo tutto adesso è lui che, seppur staccato, insegue in classifica i piloti Mercedes, ora divisi da un solo punto. I problemi della Scuderia di Maranello non derivano certo dalle prestazioni dei suoi piloti. Le prossime gare potrebbero essere meno amare per la Ferrari che dovrà necessariamente arpionare la prima vittoria stagionale se vuole rimanere appesa ad una pur flebile speranza mondiale.

 

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Venerdì, 08 Luglio 2016 12:56

Peugeot 308 GT Line

La Peugeot 308 GT Line mostra un aspetto sportivo e curato. Sulla calandra specifica, il Leone è valorizzato da tre artigli orizzontali cromati, mentre il paraurti anteriore integra i nuovi fendinebbia a LED. Gli interni in TEP alcantara sono rifiniti da impunture rosse a vista che decorano il volante specifico in pelle pieno fiore traforata, i pannelli delle porte, la plancia e la cuffia della leva del cambio.

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peugeot 308 GT line interno

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Sabato, 09 Luglio 2016 10:04

Citroen C4 Cactus White Edition

Il crossover di casa Citroen si presenta in edizione speciale White con una elegante livrea bianca: dai cerchi, alla carrozzeria, sino agli air bump tono su tono. Un po' di nero a contrasto per la parte bassa della scocca e i passaruota oltre ai montanti delle superfici vetrate. Cerchi in lega da 17 pollici sempre di colore bianco. Un'auto trasversale che affronta ogni tipologia di terreno con un tocco di eleganza urban chic.

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Citroen C4 Cactus White Edition interna

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Lunedì, 04 Luglio 2016 17:07

Renault Grand Scenic 2016

La Renault Grand Scenic 2016 coniuga oggi le specifiche di un crossover con quelle di una monovolume; 24 cm più lunga, offre fino a sette posti e bagagliaio più capiente. Il sistema One Touch permette di ripiegare i sedili della seconda e terza fila per ottenere un pavimento completamente piatto con un semplice comando a distanza.

Oltre al sistema d'infotainment R-Link2 con schermo fino a 8,7 pollici e tecnologia Multi-Sense, vanta anche i più recenti sistemi di assistenza alla guida.

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Renault Grand Scenic 2016 auto nuova

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Incidente all'ultimo giro fra i due piloti Mercedes. Vince Hamilton. Rosberg solo quarto. Della guerra fraticida di casa Mercedes ancora una volta non è riuscita ad approfittarne la Ferrari che arriva terza con Raikkonen, Vettel fuori.

Di Matteo Landi

Parma, 4 luglio 2016

A fine gara in Mercedes non sapevano se era più grande la felicità per la vittoria di Hamilton o la rabbia per una guerra in famiglia che ancora una volta ha minato una doppietta più che meritata visto lo strapotere dei tedeschi. Se in Mercedes non avessero due piloti ambiziosi e veloci adesso parleremmo della solita cavalcata grigio-argento ottenuta grazie ad una vettura che rappresenta lo stato dell'arte della categoria. Quando Schumacher lasciò la Formula 1, cedendo il sedile ad Hamilton, in Mercedes probabilmente non si aspettavano che Rosberg avrebbe tenuto il passo del nuovo arrivato. Invece eccoli lì a lottare per la vittoria e per il mondiale. Peggio per Mercedes ma meglio per lo spettacolo.

Rosberg-Hamilton: stavolta è il tedesco ad esagerare

Peggio per Rosberg soprattutto, all'ultimo giro con le gomme al limite della loro vita ha cercato vanamente di rispondere al tentativo di sorpasso di Hamilton, arrivando allo scontro. E' vero che il tedesco si trovava all'interno al momento dell'ingresso in curva ma la sua frenata, ritardata oltre ogni limite, è sembrato un tentativo per portare fuori pista Hamilton. Rosberg con la vettura danneggiata è riuscito ad arrivare quarto, rimanendo in testa alla classifica mondiale nonostante la vittoria del rivale.

Vettel fuori: l'azzardo non paga

Della guerra fraticida di casa Mercedes ancora una volta non è riuscita ad approfittarne la Ferrari. In qualifica, con pista fredda, è andata in difficoltà con la gestione delle gomme. In gara proprio un pneumatico ha tradito Vettel. Partito con gomme supersoft, in teoria più durature delle ultrasoft montate dai piloti Mercedes, al 27esimo giro ha visto esplodere la sua posteriore destra. Arrivabene ha parlato di sfortuna, ma si sa la fortuna aiuta gli audaci e la mossa del muretto Ferrari di lasciare in pista Vettel svariati giri più dei rivali è sembrata tutto tranne che audace. Prima dello scoppio il ferrarista aveva già perso terreno rispetto ai rivali che, alle sue spalle, rinvenivano veloci dopo il loro pit stop. Anche senza il pericoloso scoppio, avvenuto in pieno rettilineo, avrebbe a fatica concluso la sua gara sul podio, come dimostrato da Kimi Raikkonen.

Raikkonen terzo. Ferrari mostra i suoi limiti

Il finlandese ha guidato in maniera intensa (bel sorpasso su Ricciardo), senza errori e nonostante abbia sfruttato al massimo il potenziale della sua monoposto non è riuscito ad avere la meglio sul baby Verstappen, secondo ed ormai non più sorpresa di questa Formula 1 nonostante i suo 18 anni. Se la manovra di Rosberg avesse danneggiato seriamente la vettura di Hamilton, sul traguardo avremmo visto vincente Verstappen poco davanti a Raikkonen proprio come a Barcellona, l'altra gara autoscontro dei piloti Mercedes. La Ferrari ha mostrato ancora una volta la sua cronica difficoltà nel mandare in temperatura le gomme, specialmente quelle più dure, tanto che Kimi dopo la sosta non è riuscito per molti giri a girare sul passo dei piloti Red Bull che lo precedevano, accumulando poi quel distacco che con fatica è riuscito a colmare solo a pochi km dalla fine, quando la bandiera gialla esposta per l'uscita di pista di Perez non gli ha permesso il sorpasso su Verstappen. Arrivabene, dopo Baku, alludeva alla possibilità di vincere il mondiale anche senza un numero rilevante di vittorie, considerando la distruttiva rivalità dei piloti Mercedes. Per fare questo però la Ferrari dovrebbe mostrare quella costanza di rendimento che ancora non ha. Le gare sono ancora tante ma gli sviluppi non sembrano rendere quanto dovrebbero e l'affidabilità ancora vacilla, vista la sostituzione del cambio che ha costretto Vettel ad una penalità di 5 posizioni sulla griglia di partenza di questa gara.

McLaren, bentornata! Manor, che sorpresa!

Sviluppi che invece sembrano funzionare, eccome, alla McLaren-Honda: dopo un 2015 da incubo, sembra essere avere raggiunto un livello prestazionale che le può almeno permettere di raggiungere la zona punti e magari, con un pò di fortuna, il podio. Sembra approfittarne però solamente Button, sesto in Austria: il pilota bollato da tanti come "finito" e pronto per la pensione che invece le ha suonate all'illustre compagno di squadra Alonso. Senza sviluppi ma incredibilmente a punti è giunta la Manor, decima con Wehrlein. Il campione DTM ha artigliato il primo punto della sua carriera. La squadra inglese non arrivava nella top ten dal Gran Premio di Monaco 2014, quando ancora si chiamava Marussia: il compianto Jules Bianchi arrivò addirittura nono mostrandosi al mondo quelle capacità di guida che già aveva fatto vedere nelle formule propedeutiche. Se oggi la Manor si trova in Formula 1 lo deve proprio a quel giovane pilota di belle speranze che, prima di andarsene, gli assicurò con quel risultato il ritorno economico necessario per la sopravvivenza della squadra.

 

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Mercoledì, 29 Giugno 2016 12:06

Honda Civic Type R

L'ultra sportiva versione R della Civic ha ottenuto nuovi record su diversi circuiti europei: miglior tempo per automobili a trazione anteriore sulla pista inglese di Silverstone, poi in Belgio, a Monza e in Portogallo. Honda ha iniziato il tour dei primati in aprile per finire a Hungaroring. La Honda Civic Type R gode di un cambio manuale a sei rapporti e motore 2.0 da Turbo da 300 Cv che le permette di arrivare da 0 a 100Km/h in 5.7 secondi, con velocità massima di 270 km/h.

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honda civic type R

 

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Sabato, 02 Luglio 2016 11:12

Ford Ka+

Compatta, spaziosa, efficiente e brillante, la Ka+ è la cinque posti che in meno di quattro metri racchiude tutto quello che serve per muoversi in libertà. Con un nuovo motore da 70 o 85Cv è divertente da guidare e consuma poco. Arricchito inoltre l'equipaggiamento di serie. Prezzi da 9.750 euro.

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Ford ka  interni 2016

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Martedì, 28 Giugno 2016 16:56

Fiat 500 S e 595 Abarth

La 500 S si mostra con un look aggressivo. Disponibile in versione berlina e cabrio la 500 S è più sportiva con motori 69 a 105Cv con velocità massima 180km/h. La 595 Abarth ha invece potenze sino a 180Cv. L'aggressiva torinese, con tre allestimenti, va da 0 a 100 km/h in 6.7 secondi con cambio meccanico a 5 marce o sequenziale al volante e differenziale autobloccante.

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500 s 2016

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Gran Premio d'Europa in Azerbaijan, nella bellissima Baku. Nuova pista, storia vecchia. Mercedes vince ancora e domina con Rosberg. Hamilton disperso. Vettel ne approfitta ed è secondo.

Di Matteo Landi

Parma, 20 giugno 2016

Alla fine l'unica "anomalia" del Gran Premio d'Europa è il non essersi disputato nel Vecchio Continente, bensì in Azerbaijan, nella bellissima Baku, su una pista che si snoda fra le principali attrazioni della città azera. Tante le insidie per i piloti che devono passare dai 360 km/h, raggiunti sul rettilineo principale, al tortuoso tratto che circonda la "città vecchia". Vista la complessità del tracciato ci si aspettava una gara condizionata da incidenti, safety car e chissà quali variabili impazzite. Invece sono arrivate le certezze di una Mercedes dominatrice, di una Ferrari tornata nel ruolo di principale inseguitrice e di un Rosberg consistente come nelle prime quattro gare della stagione.

Mercedes imbattibile. Ferrari, stavolta il bicchiere è mezzo pieno

Rosberg è stato impeccabile, sfruttando al massimo il potenziale di una vettura apparsa già durante le prove di venerdì imbattibile e per tutti lontana anni luce. Soprattutto per la Ferrari, in difficoltà anche nei confronti di Red Bull e Force India. Fortunatamente nell'arco del weekend la squadra di Maranello ha rosicchiato lo svantaggio arrivando ad essere la prima degli altri. Il risultato dei due ferraristi, con Vettel e Raikkonen rispettivamente secondo e quarto al traguardo, è da vedersi sotto un'ottica diversa rispetto al podio ottenuto in Canada, quando Vettel, in testa alla prima curva ha visto la vittoria svanire soprattutto a causa di una strategia errata. A Baku il tedesco ha tratto il massimo dalla sua vettura ed ha guadagnato punti iridati sull'altro pilota Mercedes, Hamilton.

Hamilton: il grande assente

Voto zero per l'inglese che in qualifica ha gettato le basi di un weekend da incubo con un errore imperdonabile: ha urtato il muro della curva 11 e distrutto la sospensione anteriore destra della sua vettura. L'ultimo di una serie di errori che lo hanno portato a partire solamente dalla decima posizione in griglia di partenza. In gara non è riuscito ad andare oltre la quinta posizione finale nonostante una vettura palesemente superiore alla concorrenza. Gli svariati team radio in cui chiedeva costantemente aiuto al proprio box, che tuttavia non poteva assecondarlo nella gestione elettronica della monoposto, in quanto vietato dal regolamento, dimostrano che quando non è nelle condizioni ottimali, Hamilton diventa vulnerabile. Ad approfittare della superiorità del motore Mercedes, oltre al vincitore Rosberg, è stato Perez, terzo al traguardo.

Perez, che gara!

Il messicano, al volante della Force India, quest'anno ha già conquistato due podii e sembra un lontano parente dell'inconcludente pilota McLaren che pensava più a fare a ruotate con il compagno Button che al risultato finale. Perez pare avere finalmente raggiunto quella maturità che la scuderia inglese gli chiese, senza esito positivo, nel 2013. Ora potrebbe essere uno di quei piloti che la Ferrari sta valutando per il dopo Raikkonen, proprio il pilota che negli ultimi metri di gara il messicano ha superato andando a conquistare un podio. Podio che, sulla carta, già gli spettava vista la penalità di cinque secondi da aggiungere al tempo finale che Raikkonen ha dovuto scontare in seguito ad uno stupido errore venale: l'aver oltrepassato con tutta la vettura la linea d'imbocco della pit lane senza poi rientrare ai box. Il finlandese è parso a tratti velocissimo ed efficace quasi quanto Vettel ma nonostante la sua importante esperienza talvolta si rende partecipe di inspiegabili sbavature.

Ferrari, un bel podio ma gli obiettivi erano altri

Un errore che Marchionne, presente al box Ferrari in occasione del debutto nel mondiale della pista azera, ha preferito non sottolineare, mostrando anzi quella marcata positività che lo accompagna da quando ha preso le redini della Ferrari, in particolar modo da quando quest'ultima è quotata in borsa. Non fosse per le sbandierate ambizioni mondiali, per la rossa si tratterebbe comunque di un buon inizio di campionato. Se l'obiettivo è quello di sconfiggere l'armata Mercedes la strada è ancora lunga. Al momento solo la dispersiva lotta Hamilton-Rosberg sta tenendo a galla le speranze ferrariste.

 

Pubblicato in Motori Emilia
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