Continua il percorso di risanamento e rilancio intrapreso dalla società che gestisce il servizio idrico integrato nelle valli del Taro e del Ceno.
Borgotaro 27 luglio 2016 - L'esercizio relativo al primo semestre 2016 per Montagna 2000 S.p.A. è da considerarsi in modo favorevole perché presenta valori positivi e incrementi rispetto alla fine dello scorso anno. Tiene conto di una serie di scritture che hanno inciso in modo significativo sul conto economico della società e che si possono così dettagliare: riconoscimenti mutui pregressi ai Comuni, incremento fondo svalutazione crediti e sconti sui fornitori. Al termine delle scritture contabili e al netto delle imposte, la società presenta un utile di 99.359,00 euro da giudicarsi con soddisfazione.
Da segnalare inoltre che la società dal mese di maggio è passata ad un nuovo gestore per la fornitura di energia elettrica verde che offre una tariffa energetica più conveniente e che garantirà meno spese. Il miglioramento dell'efficienza energetica degli impianti è in corso ed è stato avviato con l'individuazione, sul depuratore di Bedonia, di una prima fase di test pilota che potrà servire per guidare le scelte definitive sugli altri impianti.
È stata data grande importanza alle politiche di saving con la costituzione di un ufficio acquisti ed adottata una nuova procedura che ha come target principale un risparmio del 10% sul monte acquisti del 2015.
Continua inoltre l'opera di razionalizzazione dei costi e degli affidamenti attraverso l'internalizzazione di servizi precedentemente affidati a terzi e che oggi vengono svolti, in tutto o in parte, da personale interno senza costi aggiuntivi.
Grazie a questo percorso di risanamento, Montagna 2000 ritiene di liberare risorse sufficienti ad adempiere al piano d'ambito 2016-2019.
Il Comune di Reggio Emilia e gli altri 44 comuni soci di Agac Infrastrutture hanno votato all'unanimità la costruzione di un nuovo soggetto per la gestione pubblica dell'acqua. "Questa decisione ci permette di arrivare in tempi brevi alla produzione di un Piano Industriale", ha commentato l'assessore Mirko Tutino.
Reggio Emilia, 25 luglio 2014 – di Ivan Rocchi
Nella nostra provincia potrebbe presto nascere una nuova società pubblica per la gestione dell'acqua. Reggio Emilia e gli altri 44 Comuni soci di Agac Infrastrutture hanno deciso giovedì scorso che l'azienda verificherà il valore delle reti e dei servizi del Servizio idrico integrato e redigerà il piano industriale del nuovo soggetto, che dal 2015 dovrebbe gestire la distribuzione dell'acqua e la depurazione nel nostro territorio. In particolare, verrà compiuta una ricognizione su tutte le infrastrutture attualmente in disponibilità di Iren.
Si dimostra fiducioso l'assessore alle Infrastrutture del territorio e ai Beni comuni Mirko Tutino, delegato per il sindaco Vecchi nel consiglio di Agac. "La grande differenza rispetto alle delibere del Consiglio locale di Atersir (composto dalla Provincia e dai Sindaci reggiani) già assunte – ha spiegato l'assessore - è che in questo caso i Comuni non agiscono come ente di controllo del servizio, ma come futuri soci del nuovo soggetto che gestirà operativamente l'acqua".
Ma se la ripubblicizzazione di un bene per definizione pubblico – ovvero l'acqua e le infrastrutture necessarie a portarla nelle nostre case – non può che essere lodevole, e se il popolo italiano si è espresso a favore di essa, è anche vero che per ora rimangono tanti dubbi sulla fattibilità di una simile operazione. Sicuramente non è una scelta da prendere a cuor leggero, perché la nuova società acquisirebbe non solo le strutture, ma anche i lavoratori di Iren.
I compiti affidati dai soci ad Agac infrastrutture riguardano la determinazione del valore di trasferimento degli asset ai sensi della normativa vigente e la determinazione di ulteriori poste patrimoniali (fondo di ripristino, conguagli pregressi etc.). Ma saranno di sua competenza anche la contrattazione con Iren e la definizione del modello gestionale, con un'analisi della possibile evoluzione della struttura organizzativa a seguito del passaggio di gestione. In particolare si valuteranno le opportunità di sviluppo e razionalizzazione, la definizione dei costi gestionali previsionali e la predisposizione di un piano investimenti, con la predisposizione del modello tariffario ed economico-finanziario.