Per la pagina “Italians” Quotidianoweb.it, dedicata agli Italiani all’estero, abbiamo intervistato telefonicamente la dottoressa Ilaria Rispoli, medico chirurgo. Il suo racconto ci ha lasciato basiti.
Da Quotidianoweb.it 5 aprile 2022 - Dopo aver verificato tramite il green pass il potere di assoggettare gli italiani, parte il ‘progetto’ di controllo globale con l’ID Pay. Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale marcia spedito con il “piano di identità digitale” voluto dalla presidente Ursula Von der Leyen: «Una tecnologia che ci consenta di controllare in prima persona quali dati vengono utilizzati e come». Ovvero, una identità digitale unica in Europa che traccerà tutte le informazioni e che saremo costretti a usare per qualsiasi cosa.
Colao ha dichiarato: «Ad aprile sarà avviata la “piattaforma dell’interoperabilità” dove l'Agenzia delle Entrate, l’Anagrafe, il Ministero dell’Interno e l'Inps agganceranno i propri dati. Sarà presente anche il fascicolo sanitario di ogni cittadino al fine di avere anche sul piano sanitario la possibilità di teleconsulto, tele monitoraggio e gestione da remoto. Una piattaforma per l’erogazione di tutti i benefici sociali, tutto direttamente in digitale, addirittura in pagamento anticipato, senza bisogno di dover anticipare i soldi, venire riconosciuti nel punto vendita e ricevere l’ammontare di bonus». Ovvero, ai cittadini sarà assegnato un codice identificativo univoco, versione QR, che sarà associato a ogni singola transazione, ogni singolo spostamento, ogni singola attività. Questo significa raccogliere dati sensibili personali da parte dello Stato, ergo dittatura della sorveglianza digitale sul modello cinese?
Il green pass è per sempre!
Caso vuole che la piattaforma dell’ID Pay sarà realizzata dalla SOGEI, società che ha già realizzato quella del green pass. Inoltre, tramite l’ID 2020 Alliance, l’alleanza per l’identità digitale, fin dal 2015 si lavora a tal fine. Chi sono gli investitori? Bill Gates, Facebook, Rockefeller Foundation e GAVI (Alleanza per i vaccini). Il documento ufficiale dell’OMS.
I dubbi
In caso di emergenza sanitaria chi non è in regola con le dosi vaccinali farà scattare l’allarme sull’ID Pay e indicato all’INPS come non idoneo al lavoro? Verrà segnalato automaticamente all’Agenzia delle Entrate che potrà revocate sussidi o assistenza fino a costringere il cittadino di mettersi in regola con il piano vaccinale? L’ID Pay richiederà il numero del conto corrente di ogni ‘utente’?
La certezza: questo è un processo di una schedatura digitale globale che nemmeno George Orwell sarebbe riuscito ad immaginare, anche se “1984” docet.
Antonella Di Luzio