Visualizza articoli per tag: Fotografia

Il progetto prevede fra la partecipazione di due studenti al Master Biennale di alta formazione sull'immagine contemporanea per il biennio 2014-2016, tenuto da Fondazione Fotografia Modena. Scadenza presentazione richieste: 30 maggio -

 

Modena, 19 aprile 2014 - 

La Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia (www.fondazionecarispezia.it), la Fondazione Fotografia Modena (www.fondazionefotografia.org) e l’Istituzione per i Servizi Culturali del Comune della Spezia hanno sottoscritto un accordo per un progetto di collaborazione nel campo delle arti visive che coinvolgerà il CAMeC e giovani artisti spezzini.

L’accordo nasce dalla sinergia avviata da Fondazione Carispezia con Fondazione Fotografia Modena, società strumentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, centro espositivo e di formazione di eccellenza interamente dedicato alla fotografia e all’immagine contemporanea. Fondazione Fotografia Modena produce e organizza sia nei propri spazi, sia al di fuori del territorio modenese, mostre ed eventi legati alle sue numerose collezioni private e agli archivi fotografici. Tra le mostre organizzate da Fondazione Fotografia Modena spiccano per prestigio e successo di pubblico le monografiche dedicate ad Ansel Adams, Daido Moriyama, Edward Weston e Walter Chappell; tra gli artisti in collezione invece, tra gli altri, Diane Arbus, Robert Frank, Yasumasa Morimura, Ai Weiwei, Hiroshi Sugimoto, Gabriele Basilico, Luigi Ghirri.

Il progetto prevede fra l’altro la partecipazione di due studenti al Master Biennale di alta formazione sull’immagine contemporanea per il biennio 2014-2016, tenuto da Fondazione Fotografia Modena. A questo proposito Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia si impegna a sostenere la copertura totale delle spese di iscrizione. La richiesta per la partecipazione è regolata da un bando disponibile sul sito web della Fondazione Carispezia e dovrà essere inoltrata entro il 30 maggio 2014. La selezione dei partecipanti sarà a cura di una commissione formata da tre membri, indicati rispettivamente da Fondazione Carispezia, Fondazione Fotografia Modena e CAMeC. Il master, che avrà inizio a ottobre 2014, è una scuola di respiro internazionale rivolta a giovani talenti e professionisti interessati ad approfondire le proprie conoscenze teoriche e pratiche nel campo della fotografia e del video d’artista. Le classi hanno un numero di iscritti massimo pari a 20 studenti. Nomi di spicco anche tra i docenti del master: Sandra Phillips, Christine Frisinghelli, Mario Cresci, Roberta Valtorta, Vincenzo Castella e Filippo Maggia sono infatti alcune delle figure di rilievo nell’ambito dell’immagine contemporanea internazionale coinvolti nell’insegnamento e nella formazione dei giovani artisti.

 

(Fonte: ufficio stampa CAMeC.)

 

 

Si apre venerdì 4 – e prosegue fino al 25 aprile – una rassegna fotografica d'autore che intende valorizzare (come già sperimentato in passato) il lungo corridoio al primo piano, trasformandolo da luogo di transito ad area in cui sia possibile una socializzazione o un momento di riflessione estetica.

Piacenza, 3 aprile 2014

 

Una mostra al Polichirurgico, per dare nuova valenza agli spazi comuni dell’ospedale. Si apre venerdì 4 – e prosegue fino al 25 aprile – una rassegna fotografica d’autore che intende valorizzare (come già sperimentato in passato) il lungo corridoio al primo piano, trasformandolo da luogo di transito ad area in cui sia possibile una socializzazione o un momento di riflessione estetica.
Intitolata Fratture/Suture, la mostra antologica raccoglie gli scatti di Roberto Alessandrini, chirurgo ortopedico che lavora in ospedale. L’inaugurazione è prevista per venerdì 4 aprile alle ore 11 alla presenza di Giuseppe Arcari, direttore amministrativo dell’Azienda Usl di Piacenza.



Lo specialista si è avvicinato alla fotografia da autodidatta seguendo gli insegnamenti del padre che gli ha trasmesso questa passione. Ha partecipato a concorsi nazionali e internazionali e nel 2011 ha vinto il concorso di Repubblica.it per il miglior scatto a tema naturalistico. Nel 2013 ha esposto per la sua prima mostra personale, nella galleria Biffi Arte di Piacenza.

 

Alessandrini rid



La sua fotografia è estratta da una sorta di continuità tra spazio e tempo con una lacerazione imprecisa, un taglio, una frattura "scomposta" per dirla in termini chirurgici, che per altro Alessandrini conosce molto bene. Sembra allora più immediato cercare l'immagine riunita, quell'immagine che ha subito un ritrovamento e che si vede contrapposta a un'altra per analogia o opposizione.

Alessandrini è specializzato in traumatologia sportiva e artroscopia. Da venticinque anni è medico del Lions Rugby di Piacenza e della Nazionale italiana di Rugby. Attualmente è anche medico della nazionale italiana di rugby under 20.

La mostra Fratture/Suture è stata realizzata con la collaborazione di Donatella Ferrari, PhD in Design e Tecnologie per la valorizzazione dei Beni culturali e assistente del professor Philippe Daverio.

 

(Fonte: Ufficio stampa Ausl Piacenza)

 

Ogni fotografia viene abbinata dall'autore ad un antico proverbio sull'argomento, mettendo così in luce il ruolo dei vino nell'ambito della socializzazione, dello scambio di idee, del confronto. 

Parma, 18 marzo 2014 - 

“Ho fotografato una delle tante feste che si tengono a settembre sulla raccolta e pigiatura dell’uva, fatta coi piedi, come avveniva una volta. La rappresentazione era rivolta ai ragazzi, che sono stati invitati a rivivere per un giorno le emozioni delle generazioni passate.”

Con queste parole Guglielmo Pessina ci spiega come sono nati gli scatti esposti al Polivalente Pasolini di  Monticelli Terme nell’ambito di una personale che verrà inaugurata sabato 22 marzo alle ore 18, alla presenza dell'Autore e dell'Assessore alla Cultura Valerio Fontanesi.

Ogni fotografia viene abbinata dall’autore ad un antico proverbio sull’argomento, mettendo così in luce il ruolo dei vino nell’ambito della socializzazione, dello scambio di idee, del confronto.  “Bevi il vino ma non il giudizio”, “Il troppo vino ammazza l’uomo”: nei proverbi ritroviamo tutto ciò che di positivo e salutista è legato alla buona tavola, al bere senza eccessi, ad una tradizione ed una cultura secolari che si apprendevano innanzitutto in ambito familiare.

Un invito quindi al consumo consapevole e moderato di un alimento attorno al quale nel corso dei secoli si è andata costruendo una vera e propria civiltà, che con i suoi riti e ritmi permea ancora profondamente la società contemporanea.

La mostra, allestita nella sala riunioni al 1° piano del Polivalente Pasolini di Monticelli Terme, sarà visitabile fino alla fine di maggio nei seguenti orari:

  • Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì dalle 14,30 alle 18,30
  •  Martedì e Sabato dalle 9 alle 12,30  

 

L’autore

Guglielmo Pessina nasce a Parma nel 1952. Giovanissimo, entra come apprendista fotografo nello studio del famoso pittore-fotografo Libero Tosi, dove rimane sino al marzo 1971. Una scuola di fotografia, ma soprattutto di vita, molto importante: lo studio di Tosi era frequentato da intellettuali ed artisti locali, architetti ed insegnanti di storia dell’arte, dai quali il giovane apprendista coglie spunti ed insegnamenti preziosi.

L’attività professionale di commercialista lo allontana a lungo dalla fotografia attiva, ma la passione per la macchina fotografica non muore mai. Dopo tanti anni Pessina riprende a fotografare con immutato entusiasmo. Da alcuni anni il suo obiettivo va alla ricerca prevalentemente di materiali eterogenei di recupero, logorati dal tempo e dall’uso, che comunque hanno perso la loro forma statica ed oggettuale originaria, considerando la materia contemporaneamente nel suo significato di “cosa” e di “segno”.

Nel novembre 2013 la mostra personale “Metalli, colori e forme”, allestita  presso la libreria UBIK di Parma, ha incontrato favorevoli critiche ed un riscontro positivo da parte dei numerosi visitatori.

 

In allegato la locandina scaricabile

 

(Fonte: Ufficio Stampa Comune di Montechiarugolo (PR))

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Il tema quest'anno è 'Vedere. Uno sguardo infinito'. si terrà dal 2 maggio al 15 giugno -

Reggio Emilia, 13 febbraio 2014 -

Il festival della Fotografia Europea di Reggio spegnerà quest'anno 9 candeline con il tema 'Vedere. Uno sguardo infinito'. Nata come Settimana della Fotografia Europea, nel tempo la manifestazione si è espansa - quest'anno si terrà dal 2 maggio al 15 giugno - e ha prodotto numerosi eventi collaterali. Tra questi c'è il circuito Off, dove privati cittadini, professionisti, semplici appassionati oppure studenti possono mettere in mostra le loro opere. Chiusa la parte ospitata nelle sedi, resta ancora tempo fino al 28 febbraio per partecipare a quella on line.
Ogni mostra è un valore aggiunto alla rassegna, e il connubio pubblico-privato è fondamentale per Fotografia Europea. Numerosi spazi insoliti vengono trasformati in gallerie d'arte: ad esempio negozi, alberghi, bar, ristoranti, circoli, ospedali, poi scuole, teatri, case private. Il Circuito Off di Fotografia Europea vuole così risvegliare il lato creativo delle persone e far scattare in città la ricerca al talento nascosto della manifestazione. Ma esiste anche una finestra virtuale, il Portfolio on line, che include in ogni edizione diversi progetti provenienti da ogni parte d'Italia. Durante le giornate inaugurali saranno premiati il miglior progetto del circuito Off e dei Portfolio on line.
Il progetto fotografico, dedicato al tema centrale dell'edizione 2014, dovrà essere caricato e inserito nella sezione Off del sito www.fotografiaeuropea.it.Una maschera presente nel sito alla sezione Off permetterà d'inserire tutte le informazioni riguardanti il portfolio online (titolo, concept, ecc). Non è possibile partecipare con più progetti.
Per info e contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pubblicato in Cultura Emilia

Prosegue la mostra fotografica di Norman H. Gershman promossa da Istoreco "Besa: un codice d'onore. Albanesi musulmani che salvarono gli ebrei durante la Shoah", visitabile tutte le domeniche fino alle 2 febbraio presso il Museo Gonzaga all'interno della Rocca di Novellara (orario d'apertura 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30). Ingresso gratuito.

Novellara (RE) 23 gennaio 2014 –

BESA racconta , con immagini e parole, i testimoni diretti della solidarietà dell'Albania della guerra, concentrandosi su chi allora era bambino e oggi può raccontare quanto accaduto. A partire dai numeri. Nel 1933 l'Albania contava 803mila abitanti, fra cui solamente 200 ebrei. Ma quasi duemila profughi arrivarono dalla Germania dopo il 1933 e l'arrivo di Hitler al potere, ed altre migliaia vi cercarono rifugio dopo il conflitto. Nel 1943, quando il paese è stato occupato dai nazisti e comprende porzioni di territorio montenegrino, kosovaro e macedone, arriva un gesto di enorme coraggio. La popolazione albanese si rifiuta di obbedire all'ordine degli occupanti di consegnare le liste degli ebrei che risiedono entro i confini nazionali. Inoltre varie agenzie governative forniscono a molte famiglie ebree documenti falsi, con cui mischiarsi nel resto della comunità, senza far distinzione fra ebrei "albanesi" e profughi.
"Mio padre diceva che i tedeschi avrebbero dovuto sterminare la sua famiglia, prima che lui permettesse loro di uccidere gli ebrei ospiti a casa nostra". Sono parole splendide, di coraggio e umanità, che descrivono il fortissimo obbligo morale che c'è alla base di BESA, un codice d'onore ancora oggi ritenuto il più elevato codice etico dell'Albania. "Besa" significa letteralmente "mantenere una promessa": colui che agisce secondo il "Besa" è una persona che mantiene la parola data, qualcuno a cui si può affidare la propria vita e quella dei propri cari.
L'Albania, un paese europeo a maggioranza musulmana, ha successo dove altre nazioni europee falliscono. Tutti gli ebrei residenti in Albania durante l'occupazione tedesca, sia quelli di origine locale, sia quelli provenienti dall'estero, si salvano ad esclusione di una sola famiglia. Nel paese ci sono più ebrei alla fine della guerra che prima del suo inizio.

(fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)

 

Per quattro anni Norman H. Gershman ha fotografato molte delle famiglie musulmane in Albania che salvarono ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale -

Novellara (RE) 11 gennaio 2014 –

Durante l'occupazione tedesca nel 1943, l'Albania, un paese europeo a maggioranza musulmana, offrì ospitalità e assistenza agli ebrei, sia a quelli che vivevano sul territorio che a quelli provenienti da altre nazioni. L'aiuto offerto era una questione di onore nazionale radicato in "Besa", un codice d'onore che ancora oggi è ritenuto il più elevato codice etico della nazione. Gli albanesi riuscirono così a salvare tutti gli ebrei residenti e quelli provenienti dall'estero, ad esclusione di una sola famiglia.
Il fotografo Norman H. Gershman per quattro anni ha fotografato molte delle famiglie musulmane in Albania che salvarono ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale e il frutto della sua ricerca viene raccontato in questa mostra che è stata tradotta e curata nella versione italiana da ISTORECO di Reggio Emilia.
In occasione del Giorno della Memoria - che ricorre come ogni anno il 27 Gennaio - il Comune di Novellara ha voluto portare tale mostra a Novellara. Il messaggio è che fare del bene è alla portata di tutti, è un patto profondo con la propria coscienza.
La mostra, allestita presso la sala espositiva del Museo Gonzaga, resterà aperta dal 12 gennaio al 2 febbraio tutte le domeniche dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30, nei feriali su appuntamento per le scuole (tel.0522655426)

(Fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)

 

La tradizione del presepe napoletano in mostra sino al 12 gennaio -

Modena 4 gennaio 2014 -

Dal 1 dicembre sono stati migliaia i visitatori che hanno voluto ammirare i Presepi di Corte a Palazzo Ducale. La mostra, organizzata in collaborazione con l'Accademia Militare, doveva terminare lunedì 6 gennaio ma viste le numerose presenze e gli apprezzamenti ricevuti si è deciso di prorogare l'apertura fino a domenica 12 gennaio. Ricordiamo che la sua realizzazione è stata resa possibile per gentile concessione della Soprintendenza di Caserta e Benevento e con il contributo del Gruppo Cremonini.

Si informa inoltre che anche la mostra "Senti la carta, scatti fotografici di Giorgio Giliberti", a cura dell'Archivio di Stato di Modena, presente nella sala accanto a quella dei Presepi Napoletani, sarà visitabile fino al 12 gennaio. Entrambe le esposizioni saranno aperte al pubblico tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00.

Per i più piccoli ricordiamo invece che fino al 6 gennaio si potrà ancora salire sul simpatico trenino di Modenamoremio, capolinea Piazza Grande, e fare un giro sulla Giostra Antica di Cavalli in Piazza XX settembre, organizzata dal Consorzio Mercato Coperto Albinelli.

A conclusione di tutto l'intenso programma natalizio, Modenamoremio ci tiene a ringraziare nuovamente il Comune di Modena e il main sponsor Trenkwalder.
Un ringraziamento particolare per il sostegno va anche a Banca Popolare dell'Emilia Romagna, gruppo Hera, Casa Modena, Novi Park, Consultinvest e le quattro Associazioni di Categoria del territorio.

(Fonte: Modenamoremio)

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Il fotografo Paolo Genovesi, il giornalista Marco Tarozzi, il Dott. Ettore Mazzucchelli e il Dr. Giuseppe Masini dell’omonima Farmacia di Piumazzo incontreranno il pubblico domani alle 15.30 presso il Centro Medico di Piumazzo in occasione della chiusura della mostra -

Modena, 6 dicembre 2013 -

Si chiude domani presso il Centro Medico Piumazzo in via dei Mille 26 a Piumazzo di Castelfranco Emilia la mostra fotografica“Hello Wamba”. Le bellissime immagini del fotografo ravennate Paolo Genovesi testimoniano la quotidianità del Catholic Hospital di Wamba, un ospedale con 200 posti letto situato in mezzo alla savana 600 km a Nord di Nairobi. Il Consorzio Infarmacia Farmanetwork ha finanziato il progetto che vede raccolte le fotografie nel libro omonimo di 152 pagine edito da Maglio Editore, con testi del giornalista bolognese Marco Tarozzi in collaborazione con il dr. Ettore Mazzucchelli di Busto Arsizio - che segue la farmacia di Wamba da ormai 20 anni - e con lo stesso Masini. I proventi della vendita del libro saranno destinati alla farmacia di questo ospedale. Sarà possibile avere il volume con una donazione minima di 15 euro all’Associazione “Insieme per Wamba” Onlus.

I quattro “protagonisti” del libro (Mazzucchelli, Masini, Genovesi e Tarozzi) si ritroveranno presso il Centro Medico Piumazzo domani pomeriggio sabato 7 dicembrealle ore 15.30 per un incontro col pubblico in occasione della chiusura della mostra, a cui seguirà un rinfresco.

Una mostra fotografica e un libro per raccogliere fondi a favore della farmacia di un ospedale africano. Un’iniziativa che rientra tra i progetti che il Consorzio Infarmacia Farmanetwork ha attivato a favore del Catholic Hospital di Wamba in Kenya, e che vedono in prima fila farmacisti come il modenese Giuseppe Masini titolare dell’omonima farmacia di Piumazzo di Castelfranco Emilia e consigliere del direttivo di Federfarma Modena, nonché rappresentante del Consorzio InFarmacia Farmanetwork.

(fonte: Ufficio Stampa Nevent)

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Un’immagine del giovane povigliese scelta tra le oltre 8 mila fotografie pubblicate -

Poviglio, 2 dicembre 2013 -

Wiki loves monuments: c'è anche un povigliese, il fotografo e architetto Matteo Colla, tra i primi dieci fotografi italiani autori delle migliori immagini partecipanti alla seconda edizione del concorso fotografico, che valorizza il patrimonio culturale del Belpaese su Wikipedia.

Colla, classificatosi settimo con una fotografia della volta della navata principale del Cimitero monumentale di Poviglio, è infatti uno dei dieci vincitori premiati lo scorso sabato 23 novembre presso la libreria Hoepli di Milano. Quest'anno sono stati ben 537 i fotografi partecipanti, per un totale di 8082 foto raffiguranti monumenti, edifici, dettagli artistici del patrimonio culturale nazionale, dall'architettura al paesaggio, all'archeologia industriale e non solo, caricate su WikiCommons e disponibili in formato CC-BY-SA. A scegliere i vincitori una giuria di professionisti presieduta da George Tatge, ex dirigente tecnico-fotografico dello storico Museo Fratelli Alinari di Firenze, e gli esperti wikipediani Niccolò Caranti e Giovanni Dall'Orto.

L'immagine premiata rientra nel progetto sviluppato da Matteo Colla insieme a Adriano Artoni “Passato Prossimo: architetture e paesaggi nel territorio Povigliese”, uno sguardo a 360 gradi sulle emergenze artistiche e architettoniche povigliesi. Il lavoro, presentato in occasione della Fiera d'autunno 2011, si articola in una ricca collezioni di immagini, ben 150, raffiguranti i luoghi di culto, i casini e le corti rurali, i villini Urbani, i giardini e i luoghi atti alla trasformazione e conservazione dei prodotti dell'economia locale.

«Sono molto contento che la giuria abbia selezionato una mia fotografia e ancora di più che sia stata quella della volta della chiesa monumentale del cimitero di Poviglio» spiega Colla «perché è molto simbolica e rappresentativa di tutta la ricerca sul nostro patrimonio architettonico e culturale. Attraverso queste immagini vorremmo suggerire una visione che va al di là dell’aspetto descrittivo del soggetto e stimolare la curiosità, la fantasia e la voglia di riscoprire queste nostre bellezze locali».

«Siamo molto orgogliosi del risultato raggiunto dal nostro concittadino Matteo Colla» è il commento del sindaco Giammaria Manghi e dell’assessore alla Cultura Filippo Ferrari, «che ringraziamo ancora una volta per l’ottimo lavoro realizzato sul patrimonio culturale povigliese e l’opportunità di far conoscere, anche al di fuori della nostra provincia, la ricchezza del nostro territorio».

Tutte le immagini partecipanti al concorso sono disponibili in rete con licenza di Creative Commons: le dieci foto vincitrici, compresa quella di Matteo Colla, prenderanno parte, insieme a quelle delle altre cinquanta nazioni partecipanti, alla fase finale del concorso in ambito internazionale.

(Fonte: ufficio stampa Kaiti)

 

Modena, 27 novembre 2013 -
 
Una mostra fotografica e un libro per raccogliere fondi a favore della farmacia di un ospedale africano. Un'iniziativa che rientra tra i progetti che il Consorzio Infarmacia Farmanetwork ha attivato a favore del Catholic Hospital di Wamba in Kenya, e che vedono in prima fila farmacisti come il modenese Giuseppe Masini titolare dell'omonima farmacia di Piumazzo di Castelfranco Emilia e consigliere del direttivo di Federfarma Modena, nonché rappresentante del Consorzio InFarmacia Farmanetwork.

Le bellissime immagini del fotografo ravennate Paolo Genovesi testimoniano la quotidianità del Catholic Hospital di Wamba, un ospedale con 200 posti letto situato in mezzo alla savana 600 km a Nord di Nairobi. Il Consorzio Infarmacia Farmanetwork ha finanziato il progetto che vede raccolte le fotografie nel libro omonimo di 152 pagine edito da Maglio Editore, con testi del giornalista bolognese Marco Tarozzi in collaborazione con Ettore Mazzucchelli e con lo stesso Masini. I proventi della vendita del libro saranno destinati alla farmacia di questo ospedale, presso il quale si è recato il farmacista modenese Giuseppe Masini nel gennaio scorso, assieme al dr. Ettore Mazzucchelli di Busto Arsizio che segue la farmacia di Wamba da ormai 20 anni. Proprio il dr. Mazzucchelli ha presentato il libro, stampato in 1000 copie per il Consorzio, durante la fiera "Bazar des arts" a Busto Arsizio il 30 maggio scorso. Sarà possibile avere il volume con una donazione minima di 15 euro all'Associazione "Insieme per Wamba" Onlus.

"Personalmente il mio viaggio a Wamba – tiene a sottolineare il Dr. Masini - è stato una grande esperienza a livello umano e professionale. Si può e si deve fare tanto per queste persone disagiate, basta poco. Noi farmacisti possiamo veicolare i nostri sforzi, semplici e mirati, a quello che posso definire come una specie di miracolo che avviene ogni giorno a Wamba, con questo ospedale che ha visto nel 2012 ben 47.027 accessi, 1.703 ricoveri, di cui 433 bambini".

La mostra, patrocinata dal Comune di Castelfranco Emilia, sarà visitabile fino a sabato 7 dicembre (orari: dal lunedì al venerdì ore 8.30 – 19.30, sabato ore 8.30 – 12.30). Quella stessa giornata, i quattro "protagonisti" del libro (Mazzucchelli, Masini, Genovesi e Tarozzi) si ritroveranno presso il Centro Medico Piumazzo alle ore 15.30 per un incontro col pubblico a cui seguirà un rinfresco. Il progetto di Infarmacia Farmanetwork, denominato "Per Wamba" prevede, oltre alla raccolta di fondi attraverso il ricavato del libro e di donazioni, l'invio di farmacisti volontari nella missione. Le donazioni potranno essere fatte all'Associazione "Insieme per Wamba" Onlus - Banca BCC filiale di Chirignago - Codice IBAN: IT 42 A 0868902001002010011033 con la causale: progetto "Per Wamba" – Consorzio Infarmanetwork

Breve storia dell'Ospedale

L'Ospedale di Wamba fu fondato negli anni Sessanta dai Missionari della Consolata con lo scopo di soddisfare i bisogni della popolazione locale che soffriva all'epoca di un forte isolamento rispetto al resto del Paese. Nel 1969, il dott. Silvio Prandoni, medico specializzato in malattie tropicali, ricevette dall'allora Vescovo Mons. Cavallera l'incarico di organizzare e gestire l'Ospedale. Oggi conta 175 posti letto e offre ai pazienti i seguenti servizi: pediatria, ostetricia, chirurgia, radiologia, fisioterapia, terapia intensiva post - operatoria. Dispone inoltre di una farmacia in grado di produrre autonomamente medicinali e di una clinica mobile per effettuare vaccinazioni, controlli prenatali, trattamento di patologie che non necessitano il ricovero, programmi educativi e di prevenzione su Aids, TBC e malnutrizione.

Wamba è situata nel Sumburu District, e fa parte della Diocesi di Maralal il cui vescovo è Monsignor Virgilio Pante. La popolazione si divide in diverse etnie: Samburu, Turkana, Pokot e Rendille.

I fondi con i quali è amministrato il Catholic Hospital provengono per un terzo dalla Diocesi, per un terzo da donazioni private e per un terzo dall'ospedale stesso. La gestione clinica e medica dell'ospedale è ormai da qualche anno in mano a tre medici africani, con il supporto degli specialisti italiani che si alternano con rotazione mensile a seconda delle necessità.

Nello specifico, la farmacia dell'ospedale produce pomate, sciroppi, gocce orali, disinfettanti, capsule, compresse, fiale multi dose iniettabili, soluzioni di grande volume (fisiologica, glucosata, ecc). La distribuzione dei farmaci prodotti ed acquistati avviene ad personam e non per reparto, ottimizzando così i consumi e limitando gli sprechi.

L'ospedale infine si completa per essere autosufficiente di cucina, lavanderia, sartoria, garage e reparto manutenzione officinale, depuratore acque reflue e scuola infermiere interna, nonché di una Guest House dove accogliere gli ospiti.

La produzione galenica della farmacia dell'ospedale nel 2012 è stata di 4500 litri di soluzione grande volume (fisiologica, glucosata, ecc.); 120.000 compresse; 450 litri di sciroppi e sospensioni; 310 litri di disinfettanti e antisettici; 500 supposte; 100 kg di pomate; 120 litri di multidose iniettabile (flacone da 50 ml); 20 litri di gocce orali ed emulsioni.

Gli autori del libro

Paolo Genovesi

E' nato a Ravenna nel 1969. Fotografo professionista da più di vent'anni, ha immortalato alcune delle principali manifestazioni sportive nazionali ed internazionali, in particolare di atletica leggera, calcio, ginnastica e canottaggio, collaborando, in quest'ultima disciplina, con la Federazione italiana. Attualmente si occupa di cronaca nella sua città natale. Autore dei volumi "Liberi di sognare", dedicato agli atleti dello sport paralimpico, e "Correre sull'acqua", raccolta di immagini della preparazione ai Giochi Olimpici di Londra 2012 della squadra nazionale italiana di canottaggio.

Marco Tarozzi

Bolognese, classe 1960, è giornalista professionista dal 2000. Già collaboratore del Corriere dello Sport-Stadio e redattore del mensile Calcio 2000 diretto da Marino Bartoletti, è stato per dodici anni caposervizio del quotidiano "Il Domani" di Bologna. Oggi dirige la rivista "Pianeta Uisp" e conduce una trasmissione sportiva su Radio Bologna Uno; collabora all'edizione italiana di "Runner's World" dal 2006. Tra i suoi libri "La leggenda del re corridore" (2066, riedizione 2011), biografia del grande mezzofondista americano Steve Prefontaine, "Semplicemente Magnifico" /2008), "L'angelo controvento" (2011), la storia di Angelo Bergamonti e di un motociclismo epico, "Liberi di sognare" (2011), undici storie di atleti paralimpici arricchite dalle immagini del fotografo Paolo Genovesi, "American Runners" (2012). Ha vinto il premio nazionale 'Giovannino Guareschi' per il racconto inedito nel 1997 e il 'Premio Coni-USSI" come giornalista sportivo bolognese dell'anno nel 2004.

Per ulteriori informazioni e per tutte le modalità che servono per sostenere il progetto Wamba, ci si può collegare al sito Internet www.hellowamba.it o scrivere alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(Fonte: Ufficio Stampa Nevent)
Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"