Loro, i francesi, la favola ambientalista non l'hanno voluta bere e alla proposta di aumento delle imposte sul gasolio hanno risposto scendendo nelle strade a protestare, bloccando la circolazione dei mezzi e quindi degli approvvigionamenti essenziali.
di Lamberto Colla Parma 8 dicembre 2018 -
Riconoscibile dagli ormai famosi "Gilet Gialli", la protesta si è diffusa verso Bruxelles, dove alcuni veicoli della polizia sono stati dati alle fiamme, e dalle periferie francesi si è sempre più concentrata al cuore del potere. Cantando la "Marsigliese" in migliaia si sono dati appuntamento sotto all'arco di trionfo per poi volgere verso l'Eliseo.
E Macron, il Presidente duro fuori e tenerone dentro come i Macaron, ha dovuto cedere, ha dato ordine al primo ministro di negoziare e comunque ha congelato la tassa per sei mesi.
Ma ormai era tardi, i Gilet Gialli avevano acquisito la consapevolezza della loro forza e hanno preteso che fosse Lui stesso a metterci la faccia e così han deciso di proseguire la protesta.
Come spesso accade, sul carro dei vincitori salgono in tanti e così nei giorni scorsi anche gli studenti sono usciti dalle aule e si sono uniti ai cortei, trovando però la polizia pronta a legarli e metterli in ginocchio come facevano i "tagliagole" dell'Isis con i prigionieri di guerra. Una immagine che ha ancor più alzato il livello della tensione sociale e che potrebbe essere il pretesto per far aumentare il numero dei "guastatori", dei teppisti e vandali (i "Casseur"), che quasi da subito si erano infiltrati nei cortei di protesta portando un contributo di violenza e saccheggio gratuito. Una intrusione che invece di favorire la coesione popolare ha penalizzato la legittimità della protesta e purtroppo rischierà di fare crescere una reazione altrettanto violenta da parte delle forze dell'ordine.
PERICOLO GOLPE?
Il Presidente è nudo. In silenzio (stranamente) da almeno 15 giorni) e arroccato nei suoi Palazzi non vuole andare direttamente al tavolo dei negoziati e, ormai smascherata la sua posizione "neo liberista", vede crollare la sua popolarità giorno dopo giorno riuscendo a abbattere il record negativo del suo predecessore, Francois Hollande, che ora se la ride di gusto, probabilmente dal divano di casa abbracciato a una sua nuova fiamma, clone ringiovanito di Ségolène.
Ma attenzione che i neo liberisti sanno benissimo come manipolare l'informazione e già da alcuni giorni i TG più autorevoli montano la paura di un "Colpo di Stato" e accusano le TV più piccole di avere cavalcato la protesta e di aver dato un peso eccessivo ai "Gilet Gialli". Bisognava forse tacere e non informare la popolazione come nelle migliori dittature?
Insomma i tentativi per riempire di mortadella gli occhi dei francesi e screditare le ragioni della protesta sono stati introdotti per diventare, ben presto, utile sponda a sostegno di quel "Bel giovane dell'Eliseo" nel momento in cui darà ordine di sferrare un violento contrattacco militare.
A quel punto, che ci auguriamo non si giunga mai, la rivolta potrebbe veramente scatenarsi e trasformare molti altri francesi delle periferie in "Gilet Gialli" e questi ultimi in "Casseur" per dare l'ultimo assalto alla "Bastiglia".
Il "fenomeno giallo" francese, purtroppo, non ha proprio nulla a che vedere con i nostri "gialdoni" telegenici, paraculinari e paragovernativi a oltranza (van bene tutti, son di bocca buona!), più intenti a moltiplicare gli associati, a conquistare tutti i Consorzi Agrari nella sempre viva speranza di portarsi a casa il tesoretto di Federconsorzi (circa 800 milioni). Ma di protestare, o prender posizione (vedi quote latte seconda e terza tornata) non se ne parla. Meglio andar per il mondo a raccogliere scarti alimentari con qualche assonanza tricolore.
E così, da noi, è passato di tutto, con il bene placido dei sindacati di ogni ordine e grado.
__________________________________________________________________________
VIDEO Le FIGARO Gilet gialli cantano la Marsigliese all'arco di Trionfo di Parigi: https://youtu.be/_1UgNdh1e-o
Casseur= teppista, vandalo, guastatore
(per restare sempre informati sugli editoriali)
Pubblichiamo, con piacere, la lettera che un gruppo di cittadini del Quartiere San Leonardo ha garbatamente inviato a Sindaco, Giunta e Consiglieri comunali, dove si evidenzia che il loro è "un Quartiere con tanti problemi, ma che ha tantissime potenzialità".
La redazione rimane a disposizione del comitato spontaneo di cittadini per sostenere le loro iniziative. Scrivete a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. inviando testi e foto e recapito telefonico della persona da contattare.
Segue testo lettera.
Data: 31 agosto 2017 alle 21.11
Oggetto: GRUPPO CITTADINI SAN LEONARDO
Gentili Consiglieri Consiglieri
Gentili Componenti Giunta Comunale
del Comune di Parma
Il Quartiere San Leonardo è da molti anni considerato un quartiere di serie B.
E' stato detto da altri e lo ribadiamo noi oggi: fin dalle proteste del 1999 quando alle dichiarazioni degli amministratori che lo definivano la "porta" della città, i cittadini replicavano che era meglio definirlo lo "zerbino" della città.
Un Quartiere che sta subendo una profonda trasformazione etnica e demografica, che anche per questo fa fatica a mantenere una sufficiente coesione sociale e necessita quindi di essere sostenuto in questo percorso di cambiamento affinché le diversità non diventino occasione di conflitto e paura.
Questo è il Quartiere che soffre ormai da troppi anni di problemi di illegalità diffusa e di insicurezza, e che si sente abbandonato dall'Amministrazione comunale.
Dove la questione sicurezza viene spesso degradata a "percezione" mentre non sono percezioni le lotte tra bande di spacciatori, le minacce alle persone, il morto ammazzato per spaccio, il migrante che vive e dorme da mesi nel parco dei Vetrai, il continuo disagio di passare sul marciapiede della via principale del quartiere e dover scansare gli spacciatori, il non sentirsi sicuri di andare a passeggio la sera o rientrare con l'auto nel proprio garage. Qualcuno dice che San Leonardo non è Scampia. Meno male. Ma se non si agisce velocemente ed efficacemente si rischia di arrivare in breve tempo a quella situazione.
Questo è un Quartiere che ha subito negli anni passati una "riqualificazione" edilizia, meglio sarebbe dire ricementificazione peraltro incompiuta, ma che non ha visto neppure recentemente una "rigenerazione urbana".
Insomma un Quartiere con tanti problemi, ma che ha tantissime potenzialità:
Associazioni di volontari
Società sportive
Parrocchie
Gruppi di cittadini attenti ai bisogni del quartiere
Imprenditori che tengono duro nonostante tutto
e che attende un'Amministrazione attenta e fattiva.
Con l'obiettivo di far presente a voi nuovi Consiglieri ed Amministratori ed aggiornare la situazione del nostro quartiere abbiamo pensato di rendere "visibile" il MANIFESTO PER SAN LEONARDO postando sulla nostra pagina Facebook ( https://www.facebook.com/Manifesto-per-San-Leonardo-1371856412865491/ ) una rubrica denominata DOVE ERAVAMO RIMASTI? di "tortoriana" memoria nella quale riproponiamo tutti i temi del Manifesto (e non solo) accompagnati da tante fotografie facendo un punto della situazione.
Vi chiediamo di unire idee, proposte, forze (maggioranza ed opposizione insieme) ed agire rapidamente per il bene comune di questo quartiere e della città.
Il Sindaco ha affermato in campagna elettorale che è necessario dare delle priorità.
Il Quartiere San Leonardo è una priorità!!!!
Ci auguriamo che la dichiarazione del vice-sindaco rilasciata dopo le elezioni "..Saremo più vicini ai cittadini.... Ascoltare le loro esigenze è necessario per stabilire le priorità degli interventi.." Gazzetta di Parma 29 giugno) possa, questa volta per davvero, diventare realtà.
p.s. vi informiamo che la presente sarà inviata nei prossimi giorni agli organi di stampa e postata sulla ns pagina facebook
firmato
GRUPPO DI CITTADINI DI SAN LEONARDO
(seguono nomi e recapiti telefonici. ndr)