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Nell’ambito dei servizi di Controllo Integrato del Territorio, finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati, nel pomeriggio di ieri, personale del Commissario di P.S. di Carpi, unitamente a uomini della Polizia Locale, con l’ausilio di una unità cinofila della Polizia di Stato e del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, ha effettuato una serie di verifiche presso esercizi pubblici e parchi cittadini, nonché posti di controllo.

I controlli hanno interessato anche i luoghi di ritrovo degli studenti degli istituti superiori, in particolare un bar nei pressi del quale nei giorni precedenti si era verificato un grave episodio di minaccia con coltello.

All’interno di detto esercizio pubblico il cane antidroga Barack, dopo essersi avvicinato ad alcuni ragazzi, ha segnalato un giovane avventore come possibile detentore di stupefacenti, il quale di fatto era in possesso di mezzo etto di hashish e alcuni grammi di marijuana che celava nella biancheria intima.

Il giovane, un 18enne residente a Novi di Modena, è stato così dichiarato in arresto per detenzione di stupefacente ai fini di spaccio e, su disposizione del Magistrato di turno, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.
Una successiva perquisizione presso la sua abitazione permetteva di rinvenire altra marijuana.

Complessivamente sono state identificate 105 persone, di cui 32 con precedenti di Polizia, e controllati 45 veicoli.

Sono stati effettuati 7 posti di controllo lungo le principali arterie stradali in ingresso e in uscita dalla città

 

Pubblicato in Cronaca Modena
Martedì, 07 Gennaio 2020 17:08

Valorizzare la Polizia Locale.

Con delibera del 26 novembre 2019, la giunta della Regione Lombardia ha deciso di stanziare l’importante somma di 400.000 euro nel 2020, e di altrettanto nel 2021, a favore degli agenti di polizia locale feriti in servizio.
Il plauso dell’Ugl va all’assessore alla Sicurezza lombarda, Riccardo de Corato, artefice della proposta. Ciò accade in Lombardia, appunto. In Emilia-Romagna ed in generale, su tutto il territorio nazionale, si auspica che vi sia la stessa volontà politica, a favore della Polizia Locale.

La categoria, oggetto di quotidiane aggressioni, riceve dunque la giusta attenzione, dopo aver scontato anni di esclusione.
Infatti, a seguito della riforma Monti-Fornero del 2011 che, come una mannaia, si è abbattuta anche contro la polizia locale, gli istituti dell’accertamento della dipendenza dell’infermità da causa di servizio, dell’equo indennizzo e della pensione privilegiata sono stati abrogati.

Successivamente alla citata riforma, è intervenuto il decreto Minniti del 17 febbraio 2017, che ha esteso ai poliziotti locali l’equo indennizzo ed ha riammesso il rimborso delle spese di degenza per causa di servizio, ma non ha ripristinato la pensione privilegiata per l’agente vittima di un evento invalidante al lavoro.
L’importante contributo riconosciuto ai colleghi lombardi è cumulabile con altri fondi statali, come appunto l’equo indennizzo. Nell’ipotesi di invalidità permanente dell’agente, riconosciuta in proporzione pari o superiore al 6% e fino al 16%, all’operatore spetterà la somma di 5000 euro, mentre ammonterà a 10.000 euro, nel caso di una invalidità tra il 17% ed il 32%; in caso di invalidità tra il 33% ed il 48%, sarà riconosciuta la somma di 20.000 euro; 30.000 euro, per l’invalidità tra il 49% ed il 64%; 40.000 euro, per invalidità superiore al 65% e 50.000 euro in caso di morte.

Dopo un lungo arco temporale durante il quale i diritti dei lavoratori hanno subìto gravi attacchi, con il risultato di essere depotenziati, Ugl valuta positivamente gli amministratori che si adoperano per i giusti riconoscimenti verso gli operatori della sicurezza pubblica.


L’auspicio è che anche la nuova giunta regionale dell’Emilia-Romagna, che si costituirà subito dopo le elezioni, voglia impegnarsi nella medesima direzione.

Parma, 06.01.2020

Matteo Impagnatiello
Segretario Regionale Ugl
Autonomie Locali

Pubblicato in Cronaca Emilia

Fontevivo (PR) 13 dicembre 2019 - Lo scorso lunedì 09 Dicembre una pattuglia della Polizia Locale di Fontevivo, durante il servizio di controllo del territorio, rinveniva sulla massicciata della linea ferroviaria in zona Castelguelfo
un armadio blindato forzato, dal quale fuoriusciva un’arma da fuoco.

Gli agenti provvedevano immediatamente a circoscrivere l’area per preservare eventuale tracce che potessero essere utili alle indagini e  verificare il contenuto dell’armadietto.

All'interno erano quindi presenti un fucile Beretta calibro 12, una carabina Diana calibro 4,5/177 con rispettiva ottica, il relativo munizionamento delle armi da fuoco, 58 coltelli di cui 2 a lama lunga oltre ad orologi da polso.

Le armi lunghe, provento di furto in abitazione, risultavano ancora non modificate e con la matricola leggibile. A una prima verifica le armi non sembra siano state utilizzate in azioni criminali.  

Gli agenti di Polizia Locale, grazie l’ausilio dei Carabinieri della Caserma territoriale di Fontanellato e della Compagnia di Fidenza prontamente intervenuti sul posto riuscivano a risalire al proprietario
e a contattarlo per avere informazioni in merito al fatto. Lo stesso infatti  ne aveva denunciato il furto nel mese di Novembre in  Provincia di Pistoia.

Tutta la refurtiva è stata sottoposta a sequestro e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

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Pubblicato in Cronaca Parma
Martedì, 27 Agosto 2019 08:19

La Sicurezza non può attendere.

Nei primi anni Novanta ha inizio la privatizzazione del rapporto di lavoro alle dipendenze della Pubblica Amministrazione, a cui fa séguito (biennio 1997/98) l’introduzione della possibilità di ricorrere a forme di lavoro flessibile, aprendo così la strada al precariato all’interno di essa.


Lo scenario, insomma, che si andava delineando, non faceva presagire nulla di buono, e le conseguenze nefaste di tali indirizzi legislativi si sono fatti sentire negativamente, con tutto il loro devastante vigore, sulla Polizia Locale italiana.
“Privatizzarla” o, meglio, farla passare da un regime di diritto pubblico ad uno privato, non ha giovato alla categoria. Così come, del resto, prevede il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, al secondo comma, indicante la disciplina del “codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa”. Sarebbe sufficiente far slittare il personale della Polizia Locale al comma successivo, al fianco delle Forze di Polizia di Stato: è questa, adesso, la madre di tutte le battaglie. Ugl Autonomie Locali la sosterrà, essendo consapevole della sua importanza, con effetti al pari di una rivoluzione copernicana. Gli ostacoli che segnano sfavorevolmente la categoria sarebbero spazzati via in un sol colpo. I dipendenti pubblici “non privatizzati”, ossia coloro che ricadono nel terzo comma del Testo unico sul pubblico impiego non sono, infatti, investiti dalla revisione della spesa pubblica (la famosa spending review) e/o da politiche economiche di bilancio restrittive (si direbbe austerity). Non solo. La Polizia Locale, già frantumata in più di ottomila comuni, stante i suoi compiti sempre più complessi ed essenziali per il quieto svolgersi della vita della comunità, sarebbe così risparmiata da qualunque tipo di taglio, onere e/o vincolo di carattere privatistico, incompatibile con l’importante funzione pubblica svolta ed il conseguente interesse pubblico perseguito.


Al contrario, ci si imbatte sovente nella gogna mediatica, dove l’intera categoria viene sbeffeggiata, attribuendole colpe non sue. In tutti questi anni, purtroppo, l’aziendalizzazione della Polizia Locale ha provocato ingenti danni come, ad esempio, il disconoscimento di diritti pubblici; la performance, quest’ultima caratterizzata anche da obiettivi economici; il mancato riconoscimento delle tutele lavorative e pensionistiche delle altre Forze di Polizia; il pagamento di qualsivoglia onere, considerando gli agenti di Polizia Locale al pari di privati cittadini. Dimenticando che gli stessi operatori tutelano la loro sicurezza, rappresentano il primo presidio e baluardo di legalità, nei piccoli e nei grandi Comuni.


Resta evidente, in ultima analisi, la necessità di un reale e radicale superamento della legge quadro sull’ordinamento della Polizia Locale, la n.65 del 1986, un mantra per gli operatori della categoria: come si può intendere, il vulnus è esclusivamente normativo. Sono certo che per gli inesperti che si dilettano a criticare ed argomentare sulle capacità operative della Polizia Locale e sulla sicurezza in generale, vi sono interessanti ed utili suggerimenti di approfondimento.

La Sicurezza, credo, non può attendere ulteriormente: che si svincoli la spesa per la polizia locale dalla legge di bilancio e dal patto di stabilità. La crescita dell’ordine e della sicurezza pubblica passa anche attraverso la valorizzazione della Polizia Locale.
Parma, 26.08.2019

Matteo Impagnatiello, commissario regionale Ugl Autonomie Locali

(Foto di repertorio di Francesca Bocchia) 

Pubblicato in Cronaca Emilia

Gentile Direttore, nei giorni scorsi abbiamo assistito ad un vile attacco contro una Istituzione pubblica: la Polizia Locale.

Ultimo di una lunga serie, stavolta è toccato al Comando della Polizia Locale di Mirandola, in provincia di Modena: è stato dato alle fiamme, e due cittadini, residenti nello stesso palazzo, sono deceduti a causa del fumo; inoltre, altre 20 persone sono rimaste ferite e/o intossicate, di cui tre in modo grave. Pare che, intorno alle 2 del mattino, un giovane straniero sia riuscito ad abbattere la porta, appiccare il fuoco dopo aver cosparso il Comando di benzina e fuggire con alcune uniformi. La sede è andata completamente distrutta. E' vero: è il momento del cordoglio e del dolore per le vittime.
Ma, quanto accaduto a Mirandola, potrebbe verificarsi in tanti Comandi d'Italia ed anche nel nostro territorio. Le colpe della politica locale e nazionale sono evidenti: non è accettabile che un Corpo di Polizia sia ubicato promiscuamente con abitazioni civili.

Dopo oltre trent'anni dall'oramai obsoleta Legge quadro sull'ordinamento della Polizia locale (Legge 65/1986), non è accettabile che vi siano Comandi senza alcun piantonamento, senza allarmi né telecamere: sedi, quindi, che non garantiscono standard di sicurezza né per gli agenti né per i cittadini.

Non è accettabile che non venga riconosciuto il ruolo della Polizia Locale, determinante per la sicurezza pubblica, al pari delle Forze di Polizia Nazionali, che operano in sedi "sicure"; come se non bastasse, è singolare che un Corpo con funzioni di polizia abbia (unico nel panorama italiano ed europeo) parte del proprio organico costituito da agenti precari, con contratti che durano per pochi mesi all'anno e che, data la precaria situazione, sono obbligati al servilismo per ottenere il rinnovo dei contratti.

Le Istituzioni non possono più rifiutare di concedere dignità alla Polizia Locale, e le relative tutele e prescrizioni che obbligherebbero al recepimento di misure di sicurezza volte ad impedire che un attacco simile si ripercuota su inermi cittadini.

Nonostante il mancato riconoscimento formale e sostanziale da parte dello Stato, giova evidenziare che gli appartenenti alla Polizia Locale possiedono qualifiche di polizia pari a quelle delle Forze di Polizia statali: ciò comporta, per il personale, i medesimi obblighi per la repressione ed il contrasto dei reati in capo alle Forze di Polizia nazionali; né vanno dimenticati i 40 caduti in servizio dal 1986 ad oggi.
Ugl si augura che il nuovo corso, intrapreso con coraggio dal Ministro degli Interni, venga portato a compimento, per vedere finalmente realizzata la riforma della Polizia locale.

Parma, 22.05.2019

Matteo Impagnatiello
Segretario prov.le Ugl di Parma

 

(Foto di Guido Zaccarelli - Mirandola)

Mirandola_incendio2.jpg

 

 

 

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

Lo sportello della Polizia Locale è aperto il martedì dalle 11 alle 13 e il venerdì dalle 9.30 alle 13.
Nuovo anno, nuovi orari e giorni di apertura per lo sportello di Collecchio della Polizia Locale dell'Unione Pedemontana. Il punto di accesso al pubblico all'interno del Municipio di Collecchio (Viale Libertà 3), a partire da gennaio sarà infatti a disposizione dei cittadini il martedì, dalle 11 alle 13, e il venerdì, dalle 9.30 alle 13.

Nessuna variazione degli orari di apertura, invece, per lo sportello collocato all'interno della Centrale operativa di Felino (Via Donella Rossi 1), che rimane aperto sempre dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 12, e il giovedì, dalle 14 alle 17.

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