Piacenza, 26 novembre 2019 - Anche 8 tecnici del Consorzio di Bonifica di Piacenza in appoggio, e su coordinamento di AIPO, per il monitoraggio arginale eseguito a piedi, e in modo puntuale, al fine di verificare la piena funzionalità delle arginature.
Nella pratica, per il Consorzio, si tratta di 4 squadre da 2 tecnici ciascuna con un tratto definito e a sé, che dalle 7 di questa mattina alle 19 di stasera, sarà battuto a ripetizione.
Complessivamente si tratta di 20 chilometri per un percorso che parte da Sant’Antonio e arriva a Roncaglia.
I tecnici hanno il compito di informare sia il referente di zona di AIPO sia quello del Consorzio, l’Architetto Pierangelo Carbone, nel caso si riscontri la formazione di scoscendimenti/cedimenti e innesco di fenomeni di filtrazione lato campagna con trasporto di materiale (fontanazzi).
Il Po sta transitando e grazie alla tregua meteo delle ultime 24 ore molto probabilmente non lascerà ricordi negativi oltre al consueto timore reverenziale verso il grande fiume.
Ecco alcuni scatti delle ore 11,00 in località Gramignazzo di Sissa con l'acqua del Taro che lambisce la strada.
Parma 26 novembre 2019 - In attesa del colmo di piena del PO. Dalle immagini (registrate alle ore 10,00) si può essere ottimisti. Il colmo di piena del Po è transitato dal cremonese intorno alle 8,00 e normalmente occorrono circa tre ore per raggiungere le sponde parmensi.
La situazione sembra sotto controllo e al momento non si segnalano ulteriori allarmi.
Come si può evincere dalle immagini scattate a Torricella di Sissa alle ore 10,00, ci sono ancora discreti margini per contenere il maggior flusso che giungerà a ridosso del mezzogiorno.
In allegato il bollettino di allerta n° 113 diramato dalla regione Emilia Romagna.
Piacenza, 25 novembre 2019 - “Continua l’attento monitoraggio del territorio a cura dei tecnici del Consorzio di Bonifica di Piacenza. Questa notte 18 persone rimarranno reperibili e dislocate sul territorio. Domani 4 tecnici saranno a supporto di AIPO per il monitoraggio arginale previsto lungo il fiume Po” a riferirlo è Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica.
A seguire la situazione del territorio.
Zona montana
Riaperte le strade di Ottone Soprano e Ferriere – Rocca.
Ancora chiuse, ma senza persone isolate le strade Pontenano - Proverasso (Ferriere) e Santa Franca - Stomboli (Farini).
Sulle Strade Villanova-Aglio-Pradovera; Vezzera-Pradaglione; Lagobisione Formaggera; Mezzano Scotti Crocetta di Cicogni; Cerignale Oneto non si registrano situazioni di pericolo imminente ma va tuttavia segnalato che le cunette sono compromesse e si segnalano alcuni tombini ostruiti, anche qui i terreni sono molti intrisi e la situazione di assetto idrogeologico è ancora del tutto in evoluzione e per questo sotto attento monitoraggio.
Città di Piacenza e fascia costiera del Po
Po sorvegliato speciale.
Chiuse tutte le paratoie degli impianti idrovori lungo la fascia costiera del Po per evitare il rigurgito del grande fiume sui territori circostanti.
In funzione le pompe degli impianti di Armalunga (zona sub urbana), Zerbio e Fossadello (Caorso) per lo scolo delle acque da monte.
Attivata una pompa idrovora a Calendasco per abbassare il livello dei canali e scaricare in Po e un’altra in comune di Caorso in aiuto ad un’azienda agricola in golena.
Domani, 4 tecnici, saranno a disposizione di AIPO per un monitoraggio arginale eseguito a piedi in modo puntuale al fine di verificare la piena funzionalità delle arginature.
Diga di Mignano (comune di Vernasca) e Diga del Molato (Nibbiano in comune di Alta Val Tidone)
Alla diga di Mignano presenti circa 1 milione e 600 mila metri cubi pari al 16% del volume autorizzato. Da sabato alle 8 a oggi alle ore 17 sono transitati in diga circa 6.4 milioni di metri cubi di acqua. completamente laminati (trattenuti nel momento di piena per essere rilasciati gradualmente in seguito).
Alla diga del Molato il volume è di circa 5.5 milioni di metri cubi pari al 87% del volume autorizzato. Da sabato alle 8 a oggi alle 17 sono transitati in diga circa 4.7 milioni di metri cubi di acqua completamente laminati.
Monitoraggio continuo, contatti costanti con le istituzioni da parte del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
Ultima ora: Aggiornamento viabilità lunedi 25 novembre ore 9:20
Riaperte le strade:
- Ottone Soprano
- Ferriere - Rocca
Ancora chiuse, ma senza persone isolate:
- Pontenano - Proverasso (Ferriere)
- Santa Franca - Stomboli (Farini)
Sulle Strade Villanova-Aglio-Pradovera; Vezzera-Pradaglione; Lagobisione Formaggera; Mezzano Scotti Crocetta di Cicogni; Cerignale Oneto non si registrano situazioni di pericolo imminente ma va tuttavia segnalato che le cunette sono compromesse e si segnalano alcuni tombini otturati, anche qui i terreni sono molti intrisi e la situazione di assetto idrogeologico è ancora del tutto in evoluzione e per questo sotto monitoraggio attento.
Prestare massima attenzione!
Piacenza, 24 novembre 2019 ore 15,00 - Piogge intense e continue su tutto il territorio.
Il personale tecnico e operativo del Consorzio di Bonifica di Piacenza sta monitorando costantemente il comprensorio provinciale e continuerà anche questa notte.
Ecco la sintesi del week end: diversi smottamenti in montagna; tutti gli impianti idrovori entrati in funzione; montata la paratoia sul varco di Roncaglia; attivate tre pompe idrovore, due in comune di Caorso e una a Calendasco; diga del Molato al 96% della capacità di invaso mentre Mignano è al 16%.
E’ Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza ad intervenire: “Le copiose piogge di questo week end, sommate a quelle scese da inizio autunno, hanno reso ancora più fragile il territorio di montagna e gli smottamenti di oggi ne sono la conferma.
Fondamentali si dimostrano ancora una volta gli impianti idrovori lungo la fascia costiera del Po e le dighe che ci hanno permesso di evitare situazioni di pericolo.
La puntuale manutenzione dei canali, partita già nel periodo estivo, ci ha messo in un sistema di salvaguardia per quanto riguarda il reticolo di pianura.
Si verifica oggi ancora più urgente il realizzo dell’impianto di sollevamento di Soarza (progetto consortile già cantierabile) il cui beneficio ricadrebbe su tutta la zona drenando l’acqua in eccesso.
Ringrazio gli agricoltori di tutta la provincia che, grazie alle buone pratiche agrarie, e alla manutenzione portata avanti con cura sul reticolo minore, contribuiscono all’efficienza idraulica dei territori.
Ringrazio poi le amministrazioni comunali, la Regione Emilia Romagna, Aipo, il Servizio Affluenti Po, la Prefettura e la Protezione Civile per la costante collaborazione”.
A seguire la situazione del territorio.
Zona montana
La zona montana è stata sicuramente la più colpita da questa intensa ondata di maltempo con diversi smottamenti rilevati.
Sulla strada Ottone di Soprano dalle prime ora di domenica si sta lavorando per garantire la transitabilità e mettere in sicurezza i collegamenti con le frazioni di Ottone Soprano, Semensi e Monfaggiano altrimenti isolate.
Chiuse alla circolazione la Strada Pontenano - Proverasso (Ferriere) e la Strada Santa Franca Stromboli (Farini), previsti interventi quanto prima ma non ci sono persone isolate.
La Strada Ferriere - Rocca a causa dello smottamento della scarpata di Montelana, con colata di detriti, era stata completamente interrotta la viabilità ma grazie al tempestivo intervento di un mezzo comunale (in accordo con il tecnico Consortile) si è riusciti a liberare la carreggiata.
Sulle Strade Villanova-Aglio-Pradovera; Vezzera-Pradaglione; Lagobisione Formaggera; Mezzano Scotti Crocetta di Cicogni; Cerignale Oneto non si registrano situazioni di pericolo imminente ma va tuttavia segnalato che le cunette sono compromesse e si segnalano alcuni tombini otturati, anche qui i terreni sono molti intrisi e la situazione di assetto idrogeologico è ancora del tutto in evoluzione e per questo sotto monitoraggio attento.
Città di Piacenza e fascia costiera del Po
Po sorvegliato speciale.
In funzione gli impianti di Armalunga (zona sub urbana), Finarda (Piacenza), Zerbio e Fossadello (Caorso) e due pompe Varisco in comune di Caorso (una sul Nure e l’altra sullo Scovalasino).
Tra sabato e domenica alle 14.30 sollevati: 400.000 metri cubi ad Armalunga, 10.000 da Finarda e 65.000 da Zerbio.
In tutto il mese di novembre: 2.900.000 metri cubi ad Armalunga, 40.000 da Finarda e 2.040.000 da Zerbio.
Installata nella serata di sabato anche la paratoia sul varco del diversivo di est a Roncaglia.
Continua il monitoraggio dei livelli sia di scarico che di carico degli impianti.
Attiva preallerta dei rilasci dagli organi di scarico della diga del Brugneto. Chiuse tutte le paratoie di derivazione sul fiume Trebbia.
Val Tidone
Entrato in funzione l’impianto di Casino Boschi con le pompe per lo scolo delle acque da monte e le paratoie che, chiuse, non hanno permesso il rigurgito del Po sui territori circostanti.
Attivata anche una pompa idrovora sul Tidoncello in comune di Calendasco.
Nella notte in funzione anche la cassa di espansione di Via Paul Harris (a protezione dell’abitato di San Nicolò) con funzionamento delle pompe di sollevamento meccanico.
Val d’Arda
In accordo con Aipo, chiuse le chiaviche di Tinazzo, Scazzola e Babina sui canali di scolo che si immettono in Po.
Diga di Mignano (comune di Vernasca) e Diga del Molato (Nibbiano in comune di Alta Val Tidone)
Alla diga di Mignano presenti circa 1 milione e 600 mila metri cubi pari al 16% del volume autorizzato. Da sabato alle 8 a domenica alle ore 12 sono transitati in diga circa 3.5 milioni di metri cubi di acqua.
Alla diga del Molato il volume è di circa 6 milioni di metri cubi pari al 96% del volume autorizzato.
Da sabato alle 8 a domenica alle ore 12 sono transitati in diga circa 3 milioni di metri cubi di acqua completamente laminati (trattenuti nel momento di piena per essere rilasciati gradualmente in seguito).
Parma 25 novembre 2019 - Già nel pomeriggio di ieri era scattata, nel piacentino, l'Allerta meteo di codice rosso per criticità idraulica e idrogeologica. L’avviso alla cittadinanza: non avvicinarsi a Po, Nure e Trebbia
L'Ufficio di Protezione Civile del Comune di Piacenza, in seguito all’allerta n.112 emessa dall’Agenzia regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile oggi, domenica 24 novembre, con inizio di validità alle ore 00.00 di lunedì 25 e fine validità prevista per le ore 00.00 di martedì 6 – di codice rosso per criticità idraulica dovuta alla piena del Po e idrogeologica – ha proceduto all’attivazione del Centro operativo comunale in largo Anguissola 1.
L’Ufficio di Protezione Civile raccomanda alla cittadinanza di non avvicinarsi al fiume Po e ai corsi d'acqua Trebbia e Nure, ricordando che le informazioni riguardo le misure di autoprotezione da adottare in caso di rischi ed emergenze (incluso il rischio di alluvione) sono indicate anche sul sito del Comune di Piacenza, sezione di Protezione Civile - cosa fare in caso di emergenza.
Il Centro operativo comunale opererà in forma ridotta al fine di assicurare, nell’ambito territoriale Piacenza, la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione, qualora si rendessero necessari in relazione all’evento di cui all’allerta meteo. La situazione è monitorata costantemente.
Il colmo di piena del "Grande fiume" è previsto, per la zona parmense, per la prossima notte.
In allegato il bollettino di allerta n°112
A seguito della riunione odierna in Prefettura e della conferma, da parte di Aipo, che potrà verificarsi una piena importante del fiume Po con livelli che, nel corso della giornata di lunedì, potrebbero superare gli 8 metri, già dalla mezzanotte di oggi la Polizia Locale procederà alla chiusura precauzionale di via Nino Bixio. Nelle prime ore di domani, domenica 24, è probabile il raggiungimento della quota di 6 metri e per la mattinata di lunedì 25 potrebbe verificarsi la necessità di chiudere i varchi arginali di via Bixio.
Si seguono con costante attenzione i livelli del torrente Nure – che alle 18 di oggi aveva raggiunto la soglia 2 a Pontenure – e del Trebbia, con un monitoraggio continuo da parte di tutti i soggetti interessati.
Piacenza, 19 settembre 2019 - Piogge intense e continue su tutto il territorio.
Il personale tecnico e operativo del Consorzio di Bonifica di Piacenza sta monitorando costantemente il comprensorio provinciale; 22 le persone che saranno reperibili questa notte.
Ecco la sintesi della giornata odierna: tutti gli impianti idrovori sono in funzione; effettuato un intervento straordinario sulla rete dei canali a Castel San Giovanni; attivate 2 pompe idrovore in comune di Zerbio; diga del Molato al 93% della capacità di invaso mentre Mignano è al 16%.
Tanti i sopralluoghi e continui contatti con le amministrazioni comunali.
E’ Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza ad intervenire: “La puntuale manutenzione dei canali, partita già nel periodo estivo, ci ha messo in un sistema di salvaguardia.
Tra i vari sopralluoghi effettuati, siamo stati nel comune di Besenzone, che, sebbene sia in una delle porzioni più basse del territorio e, nonostante le incessanti piogge, ha presenti canali esempio di quanto una manutenzione costante sia efficace.
Si verifica oggi ancora più urgente il realizzo dell’impianto di sollevamento di Soarza (progetto consortile già cantierabile) il cui beneficio ricadrebbe su tutta la zona drenando l’acqua in eccesso.
Si segnala la presenza di eccessiva vegetazione ad alto fusto all’interno degli alvei che impedisce e rallenta il deflusso delle acque. Consapevoli della limitata disponibilità di risorse, crediamo che agire a prevenzione permetta un risparmio ben più ingente al sistema produttivo e civile. Tornando alla situazione delle piogge di queste ore ringrazio le amministrazioni comunali, la Regione Emilia Romagna, la Prefettura e la Protezione Civile per la costante collaborazione”.
A seguire la situazione del territorio.
Val Tidone
Apprensione nella bassa Val Tidone soprattutto nei Comune di Castel San Giovanni e di San Nicolò.
A Castel San Giovanni, nel pomeriggio, alcune piante sono cadute in un canale alzando in modo preoccupante il livello. Il personale del Consorzio, già presente sul territorio e in fase di attento monitoraggio, è prontamente intervenuto con mezzi propri riuscendo ad evitare l’esondazione del corso d’acqua appena a monte del comune.
Per quanto riguarda San Nicolò è stato il sindaco Raffaele Veneziani a contattare il Consorzio su segnalazione di alcuni residenti preoccupati per l’innalzamento delle acque della cassa di espansione in Via Paul Harris e il conseguente allagamento del parco limitrofo; in questo caso però non è stato necessario l’intervento consortile in quanto l’inondazione del parco è voluta e utile proprio come polmone per il deflusso delle acque a protezione del quartiere.
In funzione anche l’impianto di Casino Boschi (Sarmato) con paratoie chiuse per evitare il rigurgito del Po e pompe accese per il deflusso delle acque in arrivo da monte verso il grande fiume.
Città di Piacenza e fascia costiera del Po
Po in aumento.
In funzione tutti gli impianti idrovori situati lungo la fascia costiera del fiume a difesa dei territori limitrofi: Finarda per la città di Piacenza, Armalunga per la zona suburbana e Braciforti di Fossadello per Caorso.
Intensificato il funzionamento dell’impianto di Zerbio (Caorso) per la piena del Nure.
Sempre a Zerbio accese anche due pompe idrovore di cui una sta scaricando in Chiavenna e l’altra in Nure.
Sulla città di Piacenza da ieri alle 16 a stasera alle 19.30 piovuti 43 millimetri di pioggia.
Diga di Mignano (comune di Vernasca) e Diga del Molato (Nibbiano in comune di Alta Val Tidone)
Alla diga di Mignano presenti circa 1 milione e 500 mila metri cubi pari al 16% di capacità di invaso mentre alla diga del Molato il volume è di circa 5 milioni e 800 mila metri cubi pari al 93% della quota autorizzata.
Zona montana
Sotto continuo monitoraggio.
Piacenza, 19 settembre 2019 - Piogge intense in città e nella parte bassa della Val Tidone: Piacenza, Gragnano, San Nicolò e Calendasco i territori più colpiti.“Dalla serata del 18 settembre le maestranze consortili hanno alzato il livello di attenzione monitorando costantemente il territorio e tenendosi in stretto contatto con le Amministrazioni Comunali. In funzione gli impianti idrovori della Finarda, Casino Boschi, Zerbio e la cassa di espansione di San Nicolò. Rimane invece costante il livello delle dighe di Molato e Mignano”, segnala Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
A seguire la situazione del territorio.
Città di Piacenza e fascia costiera del Po
Forti le precipitazioni sulla città e in Val Tidone.
Per quanto riguarda gli impianti idrovori di sollevamento meccanico (situati lungo l’argine del Po):
- l’impianto idrovoro della Finarda (a difesa della città) è entrato in funzione dalle ore 21:15 sollevando complessivamente 10 mila metri cubi di acqua; piovuti circa 30 millimetri in poco più di un’ora con picco massimo di 18 mm in quindici minuti.
- L’impianto idrovoro di Zerbio - sempre in funzione perché situato in una zona depressa rispetto al livello dei corsi d’acqua ricettori, Po e torrente Chiavenna - ha visto l’intensificarsi sia del volume sollevato che delle ore di funzionamento delle pompe.
Se necessario, pronti ad entrare in funzione anche gli impianti idrovori di Armalunga (zona suburbana) e Braciforti di Fossadello (Caorso).
Nella bassa Val Tidone, per l’impianto di Casino Boschi (Sarmato), a causa dell’innalzamento del livello del grande fiume, sono state chiuse le paratoie dalle ore 21 del 18 alle 4 del 19.
Dalle ore 20 di ieri e fino alle 8 di questa mattina in azione anche lo sfioro della cassa di espansione in Via Paul Harris (a protezione dell’abitato di San Nicolò) e continua tuttora il funzionamento delle pompe di sollevamento meccanico.
Sul reticolo idraulico funzionale al comprensorio non si rilevano situazioni di criticità
- Diga di Mignano (comune di Vernasca)
Nella notte tra il 18 e il 19 precipitati solo 11,5 millimetri. Invariata la quota di invaso. Presenti in diga 1 milione e 200 mila metri cubi pari al 12.5% di capacità di invaso.
- Diga del Molato (Nibbiano in comune di Alta Val Tidone)Non sono state registrate precipitazioni. Presenti 2 milioni di metri cubi, pari al 27% del volume autorizzato.
- Zona montana
Nessuna situazione di criticità da segnalare
-Sia per i canali che per gli impianti, continua un attento monitoraggio.
Maltempo. Pronti 300 mila euro per dare il via ai lavori più urgenti nei territori colpiti tra il 29 luglio e il 4 agosto da temporali e forti venti, in particolare nel ferrarese. Bonaccini e Gazzolo: "La Regione c'è e come sempre farà la propria parte, al fianco dei Comuni"
I fondi assegnati oggi dalla Giunta regionale. "Al lavoro per definire il quadro delle conseguenze degli eventi meteo eccezionali: sarà la condizione per richiedere al Governo di dichiarare lo stato di emergenza nazionale".Oggi sopralluogo dell'assessore Gazzolo a Mesola con il sindaco Padovani
Bologna – La Regione non perde tempo e interviene con uno stanziamento immediato per dare le prime risposte ai territori colpiti tra il 29 luglio e il 4 agosto da violenti temporali e forti raffiche di vento, da Piacenza a Rimini, in particolare nel ferrarese.
Stamani il sopralluogo compiuto dall’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo, con il sindaco di Mesola (Fe), Gianni Michele Padovani. E oggi stesso, nel primo pomeriggio, la Giunta regionale ha deciso di destinare alle opere più urgenti 300 mila euro.
“La Regione c’è- commentano il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore, Paola Gazzolo- e, come sempre, farà la propria parte al fianco dei Comuni messi ancora una volta alla prova da una nuova ondata di maltempo eccezionale. Oltre all’assegnazione di questi primi fondi- proseguono presidente e assessore-, necessari per far partire subito gli interventi di somma urgenza, siamo al lavoro coi tecnici per completare la ricognizione dei danni al patrimonio pubblico e privato, alle attività produttive e agricole. Un lavoro di squadra coordinato con Comuni, Province, Consorzi di Bonifica e gestori dei servizi pubblici che, nei prossimi giorni, renderà una fotografia aggiornata della situazione, condizione necessaria per chiedere al Governo lo stato di emergenza nazionale”.
Cosa è accaduto tra il 29 luglio e il 4 agosto
Violenti temporali e venti anche oltre i 100 chilometri orari hanno interessato l’intero territorio da Piacenza a Rimini, con allagamenti, alberi divelti, pali della rete elettrica crollati e strade interrotte.
La situazione più grave, come detto, si è verificata nel ferrarese e in particolare nel mesolano, con raffiche di vento particolarmente intense che hanno fatto cadere numerosi alberi, determinando blocchi delle principali arterie stradali.