di Walter, 26 luglio 2013 -
Era il 2 di giugno 2013 quando presentai l'orto sinergico a tutta "Emilia".
Oggi vi propongo i risultati ottenuti a quasi 2 mesi di distanza. Ogni settimana raccogliamo dalle 4 alle 6 zucchine, da 12 a 20 fiori di zucca, insalata a go-go tagliata e ricresciuta più volte. E ancora carciofi, melanzane, carote, cipolle. L'unica nota dolente sono stati i piselli, piantati sicuramente troppo tardi rispotto alla stagione, e anche se sembrara ritardare a livello climatico è stata impetosa coi poveri pisellini. Sarà per l'anno prossimo, nel frattempo attendiamo con ansia i pomodori e le zucche.
In basso vi ripropongo il video della realizzazione dell'orto e per chi si è perso l'articolo precedente lo può trovare seguendo il link in alto.
Buona visione.
di Virgilio -
Parma, 25 luglio 2013 - -
A metà percorso del secondo mandato il Direttore esecutivo dell'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), Catherine Geslain-Lanéelle, lascia per assumere la Direzione Generale del Ministero francese dell'Agricoltura, Alimentazione e Foreste dal 1 settembre.
Ad annunciarlo un comunicato stampa dell'EFSA attraverso il quale la direttrice uscente ringrazia il personale e gli esperti scientifici dell'EFSA che "attraverso il loro lavoro, contribuiscono ogni giorno a rafforzare la sicurezza alimentare in Europa."
Sue Davies, presidente del consiglio di amministrazione dell'EFSA, ha dichiarato: "A nome del consiglio di amministrazione, vorrei ringraziare Caterina per l'enorme contributo che ha dato al lavoro dell'EFSA nel corso degli ultimi sette anni. Durante questo periodo, l'EFSA si è sviluppata notevolmente, producendo migliaia di pareri di alta qualità per garantire che i consumatori europei hanno cibo sicuro da mangiare.
Catherine Geslain-Lanéelle è stato direttore esecutivo dell'EFSA dal luglio 2006. Nominata dal consiglio di amministrazione dell'EFSA, a seguito di un concorso pubblico, nel luglio 2011 le fu rinnovato l'incarico per un nuovo quinquennio.
In precedenza, la signora Geslain-Lanéelle, aveva ricoperto diverse posizioni di responsabilità nel settore alimentare, sia in Francia che a livello internazionale, tra i quali il ruolo di Direttore generale per l'alimentazione all'interno del Ministero dell'Agricoltura francese, al culmine della crisi della BSE.
La Commissione europea lancerà un concorso pubblico per il rinnovo della carica di direttore esecutivo dell'EFSA. Il direttore esecutivo è nominato dal consiglio di amministrazione dell'EFSA sulla base di un elenco di candidati proposto dalla Commissione europea, e a seguito di una audizione al Parlamento europeo.
di Virgilio 26 Luglio 2013 - -
Seconda settimana consecutiva destinata a un riallineamento del latte spot nazionale sulla piazza di Verona. Attestandosi tra 45,36 e 46,40 €/100 litri, il latte spot lascia sul terreno un -1,11% che segue il -1,10% della precedente quotazione.
Le rilevazioni Ismea della terza settimana di luglio inerenti al segmento dei due grana non mostrano alcuna variazione di rilievo rispetto alla precedente di calendario. Infatti di tutte le borse merci solo la piazza di Mantova ha adeguato al ribasso i listini di Grana Padano e Parmigiano Reggiano relativamente alla sole produzioni più stagionate (18 - 24 mesi per il Parmigiano Reggiano e 16 e- 20 mesi per il Grana Padano).
Paragonando le quotazioni medie delle produzioni più giovani con quelle di 12 mesi fa, si riscontra una palese flessione tendenziale, per il Grana Padano 4-12 mesi pari al 8%, mentre per il Parmigiano Reggiano 12 mesi le perdite si mostrano più contenute intorno al 4%.
Gli scambi a detta degli operatori rimango ancora nella norma, ma in un contesto mercantile calmo.
Da segnalare inoltre i dati produttivi resi noti dal Consorzio di Tutela Parmigiano Reggiano aggiornati al mese di giugno, dai quali si evince che il numero di forme prodotte è in diminuzione dell'1,01% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Tornando alle dinamiche di mercato per le materie grasse nel corso dell'ultima ottava non si evidenziano scostamenti rispetto alla precedente ottava, con richieste stabili e listini ancorati sui medesimi valori di sette giorni fa.
Solo su Milano la crema di latte cede al mercato 4 centesimi, toccando il valore di 2,08 euro al chilo.
Listini flessivi anche per i prodotti della piana cuneese con il Bra "tenero",Castelmagno, Murazzano, Raschera e Toma piemontese che lasciano al mercato 5 centesimi, più contenute le perdite per il Bra "duro" che chiude la performance negativa della settimana con 3 centesimi in meno.
Per ciò che concerne il latte spot, da segnalare listini in flessione sulla piazza di Verona.
(Fonti Ismea-Clal-Lgc)
dati previsionali per 2012-13 (Elab. Luglio 2013)
MAIS dati previsionali per 2012-13 (Elab. Luglio 2013)
La produzione mondiale di Mais per la stagione 2013-14 è prevista a 959,84 Mio t (-0,3% rispetto alle stime di Giugno), con una lieve diminuzione dei raccolti attesa negli Stati Uniti e in Cina.
Negli Stati Uniti si prevedono minori aree destinate alla coltivazione di Mais e la resa attesa è di 156,5 bushels/acro (equivalenti a 9,94 tons/ettaro). Le importazioni sono previste in aumento di 1 Mio t (da 98 a 99 Mio t), perché la situazione attuale di produzione limitata potrebbe durare fino a settembre.
Le scorte globali sono stimate a 151 Mio t (-0,9% rispetto alle previsioni formulate a Giugno), con riduzioni in Brasile e Cina; tuttavia le scorte finali globali previste sono le più alte dalla stagione 2001-02.
Con l'ingresso della Croazia nell'Unione Europea, la produzione di Mais di quest'area è prevista in aumento di 1,8 Mio t.
SOIA dati previsionali per 2012-13 (Elab. Luglio 2013)
La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2013-14 è attesa a 285,90 Mio t, in lieve aumento (+0,2%) rispetto alle previsioni formulate a Giugno. I maggiori raccolti previsti negli Stati Uniti, in Cina e Canada, sono parzialmente bilanciati da riduzioni in Argentina e Russia.
In Argentina, terzo produttore mondiale di semi di Soia, il calo produttivo è dovuto a minori aree coltivate previste per le stagioni 2012-13 e 2013-14.
Negli Stati Uniti la previsione di un raccolto record per la stagione 2013-14 è confermata, con 93,06 Mio t (+11 Mio t rispetto alla stagione 2012-13 terminante il 30 Settembre 2013). Le aree destinate alla coltivazione di semi di Soia sono stimate a 76,9 milioni di acri (30,76 ettari) e la resa dei terreni è attesa a 44,5 bushels/acro (3,03 tons/ettaro).
Le stime per l'Export e per la trasformazione in farina e olio (crush) sono invariate rispetto al mese scorso, pertanto l'aumento produttivo di 0,8 Mio t si riflette nell'aumento di 0,8 Mio t delle scorte finali statunitensi.
(Fonte CLAL luglio 2013)

Verona, luglio 2013 -
IL PADIGLIONE DEL VINO E DELL'OLIO SARÀ MADE IN VERONAFIERE
Maurizio Martina, sottosegretario di Stato al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, con delega per l'Expo 2015, riconosce a Veronafiere e Vinitaly il ruolo guida per la promozione del vino italiano nell'ambito dell'Esposizione universale.
«Per fare il Padiglione del vino e dell'olio italiano all'Expo non si può che partire da Vinitaly». Lo ha detto oggi a Verona Maurizio Martina, sottosegretario di Stato al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, con delega per l'Expo 2015, annunciando il nuovo progetto dello "Spazio Vino e Olio", a firma Veronafiere-Vinitaly, allestito a fianco del Padiglione Italia all'Expo 2015. Un'area fortemente voluta dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Nunzia De Girolamo per dare giusta visibilità a una delle filiere dell'agroalimentare che meglio ci rappresentano all'estero.
In termini di progettualità bisogna pensare in grande perché, come ha detto Martina «l'Expo non è semplicemente una "fiera al quadrato". Per questo Vinitaly potrà creare qualcosa di nuovo e innovativo, capace di emozionare il visitatore».
Presenti all'incontro - promosso dai deputati veronesi Alberto Giorgetti, sottosegretario di Stato al ministero dell'Economia, e Gianni Dal Moro della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati - Flavio Tosi, sindaco di Verona, Alessandro Bianchi, presidente della Camera di Commercio di Verona, Pierluigi Magnante, delegato del presidente di Confindustria Verona, Giulio Pedrollo, e i vertici di Veronafiere Ettore Riello, presidente, Damiano Berzacola, vice presidente vicario, Giovanni Mantovani, direttore generale, e Barbara Blasevich, consigliere di amministrazione.
«Vinitaly sarà portabandiera dell'Italia enologica – ha spiegato Martina – perché per svolgere questo ruolo occorre know how, ma anche quel profilo di indipendenza da qualsiasi interesse di parte che nessun altro può garantire. Veronafiere avrà la regia organizzativa dello spazio all'interno dell'Expo, ma anche di tutti gli eventi che faranno da trait d'union tra l'Expo di Milano e Verona».
«Con 132 Nazioni accreditate e 20 milioni di visitatori previsti, l'Expo offre un'occasione straordinaria per il sistema Paese e il Governo Letta lo ha posto al centro dell'agenda politica per lo sviluppo e la promozione dell'Italia – ha puntualizzato l'onorevole Gianni Dal Moro –. Vinitaly, nel ruolo di pivot del vino italiano a livello internazionale, rappresenta la migliore chiave d'accesso per il "Sistema Verona" all'appuntamento del 2015».
«Il sottosegretario Martina ha finalmente dato un indirizzo preciso al percorso di avvicinamento ad Expo 2015. Verona con Vinitaly è in grado di rivestire un ruolo di primo piano e ci stiamo attrezzando con una serie di eventi culturali a Verona per intercettare una parte dei visitatori dell'Expo. Tra questi, un rilievo internazionale riveste la mostra su "Arte e Vino" in collaborazione con l'Ermitage di San Pietroburgo» ha affermato il sindaco di Verona, Flavio Tosi.
«L'accordo annunciato oggi – ha commentato il presidente di Veronafiere Riello – è un'ulteriore opportunità per affermare all'Expo l'eccellenza italiana della filiera vitivinicola e olivicola. Grazie alla storia di Vinitaly e Sol&Agrifood, alla conoscenza diretta delle aziende italiane con oltre 4.400 espositori presenti ogni anno a Verona alle due rassegne, ma anche alla esperienza sui mercati esteri con Vinitaly International, siamo in grado di rappresentare al meglio l'intero comparto».
«Stiamo pensando ad un padiglione per l'Expo che sappia farsi ricordare come il Padiglione Italia a Shanghai e che diventi quindi una nuova struttura espositiva di Veronafiere – ha detto il direttore generale di Veronafiere Mantovani –. Gli eventi che si svolgeranno alla Gran Guardia di Verona, inoltre, frutto della partnership tra Expo Spa e OperaWine, saranno l'occasione per presentare anche tutti i distretti di eccellenza della realtà veronese, come ad esempio l'agroalimentare e il marmo-lapideo».
Roma, 16 luglio 2013 - -
In base alle regole Wto è necessaria la registrazione delle aziende presso le autorità cinesi.
Il primo luglio 2013 le autorità governative cinesi hanno ufficializzato l'apertura della indagine anti dumping nei confronti dei produttori di vino europei, accusati di esportare i propri vini in Cina ad un prezzo più basso di quello praticato sul mercato interno e di beneficiare di sovvenzioni pubbliche.
L'apertura del provvedimento, paventata sin dal 15 maggio scorso, era sembrata all'inizio solo una minaccia finalizzata ad ammorbidire la posizione dell'Ue nei confronti dei produttori cinesi di pannelli solari verso i quali la stessa Unione Europea aveva avviato una simile procedura per dumping. Ma il 4 giugno scorso Bruxelles ha deciso di applicare un dazio provvisorio del 11,8 per cento fino al 6 agosto 2013 e, qualora non si raggiunga nessun accordo entro quella data, verrà applicato l'intero dazio sui pannelli solari importati dalla Cina, già fissato al 47,6 per cento.
E' evidente che il provvedimento europeo ha accelerato la decisione cinese e il vino comunitario è stato scelto quale ostaggio privilegiato per negoziare al meglio la partita con l'Ue. Il prodotto del vecchio continente, in particolare quello francese e italiano, negli ultimi anni ha beneficiato molto dello sviluppo del mercato orientale e del crescente apprezzamento dei consumatori di quel Paese e le aspettative per il futuro sono molto promettenti con strategie di espansione in Cina promosse da quasi tutti i produttori europei. Da alcuni dati forniti dalla Commissione Ue le imprese vitivinicole che nel 2012, anno scelto dal governo cinese per l'indagine anti dumping e anti sovvenzione, hanno esportato in Cina sarebbero oltre 6.000 di cui più di 3.000 francesi e circa 1.500 italiani.
In base alle regole previste in sede di Wto (l'Organizzazione mondiale del commercio) in caso di apertura di indagine anti dumping le aziende interessate che si registrano presso le autorità cinesi entro 20 giorni dall'apertura della ispezione, ovvero entro il 20 luglio 2013, saranno classificate come aziende "cooperanti" e nel caso di applicazione del dazio per dumping da parte della Cina potranno beneficiare di una "tassa" inferiore. A tale proposito, le aziende vitivinicole interessate alla registrazione possono rivolgersi agli uffici della Coldiretti che, oltre a fornire i moduli ufficiali da utilizzare e la procedura di invio e di traduzione in cinese, attraverso il filo diretto con il Ministero dello Sviluppo economico garantiscono risposte veloci e adeguate ad ogni eventuale quesito.
Proprio visto l'interesse diffuso, la elevata frammentazione dei produttori, nonché le difficoltà operative connesse con la registrazione (moduli da compilare anche in cinese) e considerato che risulta importantissimo che la stragrande maggioranza dei produttori interessati effettui la registrazione non solo per il beneficio diretto ma anche per scongiurare il rischio che il governo cinese dichiari la scarsa collaborazione del mondo produttivo alla indagine, il Ministero dello Sviluppo Economico insieme al Ministero delle Politiche Agricole e al Ministero degli Esteri hanno prontamente attivato una task force per supportare adeguatamente i produttori, di concorso con Coldiretti.
di Lgc -
Roma, luglio 2013 - -
Ricci Curbastro confermato presidente della Federdoc
Amplia la proprio rappresentanza la Federdoc, la confederazione nazionale dei consorzi volontari per la tutela delle denominazioni dei vini italiani.
I vertici sono stati nominati dal nuovo Consiglio di Amministrazione eletto il 26 giugno scorso. Accanto alle conferme di Riccardo Ricci Curbastro alla presidenza, Giuseppe Liberatore e Francesco Liantonio saranno affiancati nella vice presidenza da Stefano Zanette, presidente del Consorzio Prosecco Doc. «Una novità - sottolinea Ricci Curbastro - determinata dalla volontà di Federdoc di ampliare la propria rappresentanza con una squadra in vista dei crescenti impegni nazionali ed internazionali della filiera vitivinicola a Denominazione di origine italiana».
Nel comitato esecutivo, inoltre, sono stati eletti Alberto Mazzoni, Gianni Marzagalli e Rocco Pasetti.
La Federdoc rappresenta l'unico organismo interprofessionale esistente in Italia, cioè il tavolo attorno al quale le componenti agricole, industriali, cooperative e commerciali del settore si riuniscono per affrontare in maniera serena e costruttiva i problemi delle denominazioni ricercando le soluzioni comuni e garantendo l'apporto per la tutela e la salvaguardia legale internazionale.
Roma, luglio 2013 –.
L'indice Ismea dei prezzi all'origine dei prodotti agricoli si è portato a giugno a 146,3 (l'indice è calcolato in base 2000=100), toccando uno dei valori più alti degli ultimi anni.
Su base mensile l'indicatore ha fatto segnare un incremento del 5,8%, mentre rispetto al giugno 2012 si è registrata una crescita del 13,3%.
Alla base di questa dinamica i forti rincari nell'aggregato delle coltivazioni (+8,4% l'aumento mensile), in ulteriore accelerazione anche nel dato tendenziale (+22,2% su giugno 2012). Più in dettaglio si rileva, a livello congiunturale, un balzo in avanti di quasi il 20% per gli ortaggi, da ascrivere prevalentemente al cambiamento stagionale del paniere dei prodotti monitorati, con l'entrata in produzione delle principali ortive a pieno campo. Quotazioni in lieve aumento anche per oli di oliva (+1%), mentre frutta, cereali e vini chiudono con un adeguamento al ribasso rispettivamente del 2%, dello 0,3%, e dell'1,2%.
Su base annua emergono andamenti sostenuti per tutti i settori, in particolare per l'olio di oliva e la frutta, che presentano prezzi più elevati di oltre il 30% rispetto al giugno 2012. A trainare i rincari della frutta sono i listini delle varietà estive, in primis albicocche e nettarine che, complice una produzione in forte calo, stanno beneficiando di aumenti anche del 70%. Ampio il divario positivo con lo scorso anno per gli ortaggi (+23,6%), con aumenti altrettanto significativi per vini (+22,5%), cereali (+12,4%) e sementi (+8,6%).
Nel comparto zootecnico i prezzi risultano complessivamente allineati ai valori di maggio, mentre segnano un più 2,3% su base annua. Tra i lattiero-caseari, che cedono in un mese lo 0,7%, mantengono un trend al ribasso Parmigiano reggiano e Grana padano; in controtendenza il Pecorino romano. Per il bestiame vivo emergono andamenti contrapposti, con rialzi mensili per suini (+4,5%), avicoli (+2,3%) e ovi-caprini (+1,7%) e flessioni per bovini (-0,4%) e uova (-0,5%).
L'andamento tendenziale dell'indice evidenzia un incremento del 3% per i lattiero-caseari, con punte del +55% del burro (un dato che riflette le dinamiche internazionali, tra cui la riduzione degli stock globali di materie grasse) e del 17,3% del Pecorino romano, che sta vivendo da inizio anno una fase positiva grazie soprattutto alla spinta della domanda estera.
Per il bestiame vivo il confronto con giugno 2012 ha fatto emergere aumenti del 12,7% per gli avicoli, del 2,5% per i bovini e dell'1,2% per i suini. Segnano il passo, invece, le uova (-6,1%), in accoppiata con ovi-caprini e conigli (entrambi in calo del 6,7%).
(fonte ismea)
Roma, Luglio 2013 --
In Italia non ci saranno coltivazioni Ogm, ovvero niente verdura e frutta geneticamente modificata.
Il ministro delle Politiche agricole alimentari Nunzia De Girolamo ha firmato, con i ministri della Salute Beatrice Lorenzin, e dell'Ambiente Andrea Orlando, il decreto interministeriale che vieta in modo esclusivo la coltivazione di mais geneticamente modificato MON810 sul territorio italiano.
"Con i Ministri Lorenzin e Orlando avevamo preso un impegno preciso sugli Ogm, considerate anche le posizioni unitarie del Parlamento e delle Regioni. Con il decreto che abbiamo firmato oggi vietiamo la sola coltivazione del mais Mon810 in Italia, colmando un vuoto normativo dovuto alle recenti sentenze della Corte di Giustizia europea. È un provvedimento che tutela la nostra specificità, che salvaguardia l'Italia dall'omologazione. La nostra agricoltura si basa sulla biodiversità, sulla qualità e su queste dobbiamo continuare a puntare, senza avventure che anche dal punto di vista economico non ci vedrebbero competitivi. Il decreto di oggi è solo il primo elemento, quello più urgente, di una serie di ulteriori iniziative, con le quali definiremo un nuovo assetto nella materia della coltivazione di Ogm nel nostro Paese". Questo il commento del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo sulla firma del decreto interministeriale con i Ministri della Salute, Beatrice Lorenzin e dell'Ambiente e della tutela del territorio e del Mare, Andrea Orlando, che vieta in modo esclusivo la coltivazione di mais geneticamente modificato appartenente alla varietà MON810 sul territorio italiano. Il divieto è così in vigore fino all'adozione delle misure previste dal regolamento comunitario 178/2002 e comunque per un periodo di massimo diciotto mesi. Il provvedimento sarà immediatamente notificato alla Commissione europea e agli altri 27 Stati membri dell'Unione europea. Il divieto di coltivazione del Mais MON810 è motivato dalla preoccupazione sollevata da uno studio del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, consolidata da un recentissimo approfondimento tecnico scientifico dell'Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che ne evidenzia l'impatto negativo sulla biodiversità, non escludendo rischi su organismi acquatici, peraltro già evidenziati da un parere dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare reso nel dicembre 2011. Il decreto giunge a conclusione della procedura di emergenza attivata dal nostro Governo nell'aprile 2013, ed è giuridicamente sostenuto anche dal precedente provvedimento di divieto di coltivazione di Organismi geneticamente modificati, fondato su analoghe motivazioni, adottato il 16 marzo 2012 dal Governo francese e tuttora in vigore. Le sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione europea, cui l'Italia si conforma, ribadiscono la legittimità di misure di coesistenza che salvaguardino le colture tradizionali e biologiche, e che dovranno essere adottate dalle Regioni conformemente alla sentenza n. 116 del 2006 della Corte costituzionale, nel quadro di una organica e condivisa disciplina statale che definirà principi comuni al fine di garantire il rispetto della libera concorrenza e della libertà di iniziativa economica, a parità di condizioni sull'intero territorio nazionale.
Bologna, 17 Luglio 2013 --
Le domande entro il 12 agosto. Rabboni: vogliamo aumentare la redditività e la competitività delle principali filiere agroalimentari dell'area.