Appennino, Ars Canusina, una ciclovia matildica per il Giubileo, il Pan de Re e il Mercato agricolo con i prodotti tipici al centro delle iniziative promosse da Palazzo Allende. -
Reggio Emilia, 1 settembre 2015 -
Anche quest'anno la Provincia di Reggio Emilia sarà protagonista della Giareda, la tradizionale sagra che dal 3 al 6 settembre animerà il cuore della città. "Questo evento di grande richiamo, per i reggiani e non solo, rappresenta infatti un'occasione importante per promuovere le eccellenze del nostro territorio ed alcuni progetti in fase di ideazione e realizzazione", spiega il presidente della Provincia, Giammaria Manghi.
Il Palazzo ducale intitolato a Salvador Allende - la sede della Provincia di Reggio Emilia che si affaccia su corso Garibaldi proprio di fronte alla Basilica della Ghiara – sarà così ancora una volta teatro di numerose iniziative culturali. Nel cortile interno di Palazzo Allende saranno infatti allestiti spazi dedicati all'Ars Canusina (l'artigianato artistico delle Terre di Canossa nato quasi un secolo fa, riprendendo gli ornamenti romanici dell'area matildica, grazie al genio di una donna, Maria Del Rio, alla quale la città di Reggio Emilia non ha ancora riconosciuto pieno merito) e al Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, con particolare attenzione al recente inserimento del nostro Appennino nei 13 siti italiani MAB (Man and the Biosphere) dell'Unesco.
Tre le iniziative in programma nel cortile di Palazzo Allende (sempre con inizio ore 21, in caso di maltempo nella Sala del Consiglio provinciale). Giovedì 3 settembre verrà presentata proprio la Riserva dell'Uomo e della Biosfera dell'Appennino Tosco-Emiliano con immagini, filmati e gli interventi dei presidenti Giammaria Manghi (Provincia), Fausto Giovanelli (Parco nazionale), Massimo Bizzarri (Club alpino italiano) e Luigi Bottazzi (Club per Unesco di Reggio Emilia) e di Giovanni Teneggi della Giunta della Camera di commercio. Chiuderà la serata un concerto de Lassociazione. Venerdì 4 settembre conversazione sul tema "Dal Romanico mediopadano all'Ars Canusina" con Gianfranco Rinaldi sindaco di Casina, Massimo Mussini dell'Università di Parma, Maria Neroni del Consorzio Ars Canusina (che presenterà anche un carosello di immagini del territorio e dei manufatti) e Roberto Carriero della Commissione Ars Canusina. Domenica 6 settembre infine la Provincia, con il presidente Giammaria Manghi e i consiglieri delegati a Turismo e Infrastrutture Pierluigi Saccardi e Andrea Tagliavini, presenterà il progetto della ciclovia "La Via matildica del Volto Santo: in cammino verso il Giubileo sul sentiero Matilde". Interverranno anche il sindaco di Vezzano Mauro Bigi, l'architetto Angelo Dallasta, don Giordano Goccini, lo storico Danilo Morini, il presidente del Gal Antico Frignano Appennino reggiano Luciano Correggi e i parlamentari Paolo Gandolfi e Antonella Incerti.
In corso Garibaldi tornerà inoltre la Festa del Pane Reggiano e delle eccellenze del territorio, organizzata in collaborazione con il Consorzio del Pane artigianale reggiano della Confcommercio, che promuoverà il "Pan de Re", dando continuità ad un progetto che da diversi anni riscuote notevole successo tra i consumatori reggiani: il pane a qualità controllata (QC) di Reggio Emilia – prodotto con grano esclusivamente reggiano, olio extra vergine di oliva e sale iodato in quantità non superiore al 1,5% e privo sia di additivi sia di grassi animali - debuttò infatti proprio alla Giareda del 2010 nell'ambito della Festa del pane, dei forni e dei mulini reggiani. Per tutta la durata della sagra sarà attivo uno stand con annesso laboratorio per la lavorazione e la distribuzione al pubblico del "Pan de Re" e di altri prodotti da forno artigianali, con particolare riguardo a quelli preparati con farina a qualità controllata a filiera corta interamente reggiana.
In collaborazione con tutte le associazioni di categoria, sarà poi allestito un Mercato degli Agricoltori che offrirà ai consumatori le numerose eccellenze agro-alimentari del nostro territorio: dal Parmigiano-Reggiano al Lambrusco Reggiano, dai salumi con in testa il Prosciutto marchiato Parma all'Aceto Balsamico tradizionale di Reggio Emilia, dall'Anguria Reggiana all'ortofrutta biologica fino ai liquori tradizionali e alle preparazioni alimentari tipiche. Nato per favorire l'incontro tra domanda e offerta di prodotti agroalimentari tradizionali, locali e di qualità, il Mercato degli Agricoltori promuove la vendita diretta realizzata con equità nei prezzi e con garanzie sull'origine degli alimenti, stimolando una corretta educazione alimentare, la conoscenza ed il rispetto del territorio.
(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
La Provincia di Reggio Emilia informa che da oggi sulla Sp 39 tra i comuni di Sant'Ilario e Gattatico, e precisamente dall'intersezione con la rotatoria di Sant'Ilario con la via Emilia" all'intersezione con la rotatoria con via Tonelli e via Europa, si viaggerà con limite di velocità a 50 km/h.
Il provvedimento - adottato a causa del un fondo stradale dissestato, potenzialmente pericoloso per la circolazione dei veicoli che procedono a velocità sostenuta - rimarrà in vigore fino al termine dei conseguenti lavori di ripristino.
Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.
E' in vigore il nuovo Statuto della Provincia di Reggio Emilia: elaborato secondo quanto disposto dalla Legge Delrio e approvato tra giugno e luglio, sempre all'unanimità, dal Consiglio provinciale e dall'Assemblea dei sindaci, rappresenta uno dei passaggi fondamentali nell'iter di riforma dell'ente.
"La Provincia di Reggio è perfettamente in linea con la tabella di marcia fissata dalla Legge Delrio: si tratta di un'ulteriore e importante prova di disponibilità e affidabilità che rivendichiamo - commenta il presidente Giammaria Manghi - Abbiamo lavorato alacremente in questi mesi affinché la nuova Provincia fosse agile ed efficiente e soprattutto nascesse all'insegna della trasparenza e della condivisione con tutte le forze politiche e il territorio. Siamo orgogliosi di questo atto corale di innovazione e slancio verso il futuro, di cui tutti i Comuni reggiani si sono resi partecipi con il voto unanime in Assemblea dei sindaci, dando prova di serietà e lungimiranza". Il presidente sottolinea come anche questa modifica statutaria si inserisca "in una più vasta strategia di innovazione istituzionale votata alla semplificazione e alla maggiore efficienza nella quale siamo fieri di fare la nostra parte, convinti che la macchina dell'amministrazione pubblica debba essere più snella e capace di dare risposte migliori e in tempi più rapidi ai bisogni dei cittadini a tutti i livelli di governo, dal Senato alle Unioni dei Comuni". "Ora - conclude Manghi - attendiamo una risoluzione definitiva alla situazione finanziaria delle Province, con particolare riferimento al biennio 2016-2017 nel quale rischiamo di non svolgere le nostre funzioni fondamentali".
Il nuovo Statuto rappresenta un passaggio importante e necessario per ridefinire il ruolo della Provincia, in particolare nei confronti dei Comuni del territorio, esaltandone le funzioni di assistenza tecnico-amministrativa a favore degli enti locali, istituendo la Conferenza permanente dei presidenti delle Unioni dei Comuni quale strumento di coordinamento territoriale e ampliando il ruolo consultivo dell'Assemblea dei sindaci.
Dotato di una struttura "leggera" (solo 25 articoli con alcune materie introdotte in via generale e delegate a successivi regolamenti), istituisce la presentazione delle linee programmatiche di governo, la mozione di sfiducia nei confronti del presidente e, in caso di cessazione dalla carica del presidente per qualunque ragione, l'affidamento delle funzioni vicarie al vicepresidente.
Il nuovo Statuto riconosce inoltre alla Provincia di Reggio Emilia il ruolo di rappresentanza generale degli interessi del territorio e della popolazione provinciale; amplia le materie di competenza del Consiglio; regola la delega per la partecipazione all'Assemblea dei sindaci, attribuibile solo a vicesindaco o a membri della giunta, e introduce uno specifico obbligo per il presidente di astensione dall'adozione di atti riguardanti il proprio Comune o la propria Unione.
La Provincia di Reggio Emilia informa che da lunedì 24 agosto sulla Sp 513 di Val d'Enza in località Cantoniera di Vetto, come noto da tempo interessata da una imponente frana, riprenderanno i lavori di realizzazione della bretella che dovrebbe bypassare la zona oggetto di dissesti. Dopo la pausa primaverile dovuta al maltempo e l'approvazione di una variante al progetto originario, saranno eseguite opere propedeutiche alla bretella, in particolare rimozione di alberi e massi caduti sulla scarpata di monte, riprofilatura del pendio fino a livello dello strato roccioso, posa di barriere flessibili, placcatura e chiodatura per consolidare l'affioramento litoide fratturato.
Per consentire all'impresa esecutrice dei lavori – la Idroter di Villa Minozzo - di intervenire in sicurezza e garantire la pubblica incolumità, si rende necessario limitare il transito istituendo un senso unico alternato regolato con impianto semaforico o da movieri, con l'introduzione del limite di velocità a 30 km/h. I provvedimenti rimarranno in vigore dal 24 agosto, fino al termine dei lavori, dalle 7,30 alle 18,30.
Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.
Altri 436 studenti (318 delle quarte superiori e 118 neodiplomati) potranno svolgere importanti esperienze formative all'estero – da 1 a 3 mesi, unendo corsi di lingua a tirocini in azienda – grazie alla Provincia di Reggio Emilia. Grazie all'Ufficio Politiche comunitarie e al suo lavoro di coordinamento sono stati infatti approvati nell'ambito del Programma Erasmus+ (Bando 2014) ben 4 progetti, per un importo complessivo di contributi pari a circa 1 milione e mezzo di euro, presentati insieme a tutti gli istituti tecnici e professionali reggiani, agli enti di formazione Centro Studio e Lavoro "La Cremeria" e Fondazione Enaip, alla Fondazione Its Maker, al Comune di Correggio e all'Itis Galileo Galilei di Arezzo.
"Da tempo la Provincia di Reggio Emilia si caratterizza per i buoni risultati raggiunti nei progetti di mobilità giovanile, ma quest'anno l'esito delle valutazioni premia in maniera davvero molto chiara la capacità di fare rete che caratterizza la nostra terra. Reggio Emilia è infatti la realtà che più di tutte a livello nazionale è stata capace di raccogliere finanziamenti per i nostri ragazzi – commenta la vicepresidente della Provincia, Ilenia Malavasi - Tutto ciò è merito del grande lavoro di progettazione svolto dai nostri uffici e della preziosa collaborazione con tutte le scuole superiori della provincia, cui si aggiungono i tanti partenariati locali, dalle imprese alle associazioni di categoria".
Nel dettaglio, l'Istituto Sacruffi – Levi – Tricolore è capofila di un progetto sullo sviluppo competitivo e sull'internazionalizzazione delle imprese, mentre l'ITIS Galileo Galilei di Arezzo ha presentato un progetto sulla formazione in ambito meccanico e meccatronico; entrambi questi progetti verranno realizzati in collaborazione con Unindustria Reggio Emilia. Il Comune di Correggio è invece capofila di un progetto focalizzato sulla formazione di profili altamente specializzati in ambito agricolo e agroalimentare. La Provincia di Reggio Emilia, infine, oltre ad aver coordinato la stesura delle quattro proposte progettuali, è capofila di un progetto che coinvolge tutti gli altri istituti tecnici e professionali reggiani, al fine di fornire le medesime opportunità di mobilità e di crescita agli studenti, a prescindere dall'indirizzo formativo scelto.
"Queste risorse saranno interamente dedicate ai giovani, che avranno ottime opportunità formative, professionali e di crescita personale: valorizzare le loro capacità, investire e scommettere su di loro è il miglior modo per renderli veramente protagonisti della ripresa economica e sociale del nostro territorio", aggiunge la vicepresidente Ilenia Malavasi, mentre il presidente Giammaria Manghi sottolinea come "questo ottimo risultato arrivi proprio in concomitanza con l'avvio di una importante esperienza di collaborazione proprio sui progetti europei, l'agenzia di progettazione internazionale "Fondazione E35" creata nelle scorse settimane insieme a Comune di Reggio Emilia, Camera di commercio e Fondazione Manodori, coinvolgendo anche Crpa, Legacoop Emilia Ovest, Unindustria e Forum del Terzo Settore".
"Credo che la Provincia di Reggio Emilia, che farà confluire all'interno dell'agenzia stessa la propria esperienza di progettazione europea, si presenti con una "dote" davvero ragguardevole che non potrà che essere di buon auspicio per la Fondazione E35", conclude Manghi ricordando come, dal 2007 al 2014, la Provincia abbia coinvolto in esperienze all'estero ben 725 diplomati e laureati dell'Emilia-Romagna, oltre 400 dei quali reggian
La provincia di Reggio Emilia brilla nella classifica dei "borghi felici" elaborata dal Sole 24 Ore. Sono infatti ben 10 (3 in più rispetto allo scorso anno) i comuni reggiani che rientrano tra i primi 100 piccoli centri italiani nei quali si vive meglio nella graduatoria stilata dal Centro studi Sintesi sulla base di ben 47 indicatori del Bil (Benessere interno lordo) estrapolati dalle principali fonti statistiche: Istat, Ministero dell'Interno, Infocamere, Banca d'Italia e Aci.
Il borgo reggiano "più felice" è Correggio (37esimo), davanti a Rubiera (53) e Quattro Castella (54), subito dopo si collocano Brescello, Casalgrande, Scandiano, Castellarano, Sant'Ilario d'Enza, Castelnovo di Sotto e San Martino in Rio.
"La nostra provincia, nel cuore dell'Emilia, avanza in classifica, aumentando il numero dei Comuni con ottime performance a livello nazionale per condizioni di vita, partecipazione e coesione sociale, grado di istruzione, salute, ambiente e sicurezza – commenta la vicepresidente della Provincia Ilenia Malavasi, che è anche sindaco del primo comune reggiano, appunto Correggio – Reggio, con le altre province emiliane occupa il 30% delle prime 100 posizioni: si tratta di un risultato certamente lusinghiero, che conferma il livello della qualità della vita nel Reggiano. In Emilia-Romagna siamo, al pari di Bologna, la provincia con il maggior numero di borghi felici, ben 10, a testimonianza di una comunità che, nonostante la crisi, continua a essere operosa e solidale".
La classifica del Sole 24 Ore
1 Brunico (BZ) 100
2 Vipiteno (BZ) 96,9
3 Egna (BZ) 95,6
4 Peschiera Del Garda (VR) 92,5
5 Lazise (VR) 90
6 Bardolino (VR) 89,4
7 Sirmione (BS) 83,0
8 Saluzzo (CN) 81,1
9 Alba (CN) 80,9
10 Manerba del Garda (BS) 80,8
11 Appiano sulla strada del vino (CZ) 77,4
12 Lana (BZ) 73,8
13 Lavagno (VR) 69,5
14 Iseo (BS) 69,4
15 San Pietro in Cariano (VR) 62,7
16 Ozzano dell'Emilia (BO) 61,0
17 Argelato (BO) 61,0
18 Bentivoglio (BO) 60,7
19 Oderzo /TV) 60,6
20 Negrar (VR) 60,6
21 Granarolo dell'Emilia (BO) 60,4
22 Montebelluna (TV) 60,2
23 Legnago (VR) 59,2
24 Chiavenna (SO) 56,7
25 Mogliano Veneto (TV) 56,5
26 San Martino B. A. (VR) 56,2
27 Cecina (LI) 55,5
28 Tavarnelle Val di Pesa (FI) 55,1
29 San Martino Siccom. (PV) 54,9
30 Borgomanero (NO) 54,7
31 Castenaso (BO) 54,0
32 Torri di Quartesolo (VI) 53,6
33 Caldaro sulla strada del vino (BZ) 53,2
34 Zola Predosa (BO) 52,6
35 Traversetolo (PR) 52,1
36 S. Ambrogio di Valpolicella (VR) 51,9
37 Correggio (RE) 51,4
38 Cotignola (RA) 51,4
39 Omegna (VB) 50,8
40 Breganze (VI) 50,6
41 Villafranca di Verona (VR) 50,5
42 Cherasco (CR) 50,3
43 Sorbolo (PA) 50,1
44 Teolo (PD) 49,2
45 Desenzano del Garda (BS) 48,5
46 Passirano (BS) 48,4
47 Colico (LC) 48,1
48 Piove di Sacco (PD) 47,6
49 Marano sul Panaro (MO) 47,5
50 Minerbio (BO) 47,3
51 Noventa Vicentina (VI) 47,2
52 Castel Bolognese (RA) 47,0
53 Rubiera (RE) 46,7
54 Quattro Castella (RE) 46,5
55 Castelvetro di Modena (MO) 46,4
56 Fontanellato (PR) 46,2
57 Brescello (RE) 45,9
58 Castel Maggiore (BO) 45,6
59 Castelfranco Veneto (TV) 45,5
60 Brendola (VI) 45,4
61 San Colombano al Lambro (MI) 44,8
62 Dolo (VE) 44,6
63 Villorba (TV) 44,5
64 Casalgrande (RE) 44,4
65 Scandiano (RE) 44,3
66 Soave (VR) 43,9
67 Russi (RA) 43,5
68 Maranello (MO) 43,0
69 Bertinoro (FO) 42,6
70 Castellarano (RE) 42,5
71 San Giorgio di Piano (BO) 42,5
72 Erbusco (BS) 42,0
73 Anzola dell'Emilia (BO) 41,8
74 Campogalliano (MO) 41,6
75 Rivolta d'Adda (CR) 41,5
Comune Punti
76 Poggibonsi (SI) 41,0
77 Mirano (VE) 40,8
78 Borgo San Dalmazzo (CN) 40,8
79 Lanzo Torinese (TO) 40,5
80 Sandrigo (VI) 40,5
81 Sant'Ilario d'Enza (RE) 40,4
82 San Vito al Tagliamento (PN) 40,3
83 Pandino (CR) 40,1
84 Soncino (CR) 40,0
85 Campodarsego (PD) 39,7
86 Cles (TN) 39,3
87 Castelnovo di Sotto (RE) 38,9
88 Soliera (MO) 38,5
89 Carpaneto Piacentino (PC) 38,5
90 Piazzola sul Brenta (PD) 38,4
91 San Martino in Rio (RE) 37,8
92 San Donà di Piave (VE) 37,7
93 Villanova Mondovì (CN) 37,6
94 Clusone (BG) 37,1
95 Castelleone (CR) 37,0
96 Sarzana (SP) 36,8
97 Porto Mantovano (MN) 36,7
98 Pegognaga (MN) 36,6
99 Albino (BG) 36,6
100 Riva del Garda (TN) 36
Scarica la classifica
http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/Notizie/2015/08/mappa-borghi-felici.pdf
Presentati dalla Provincia un nuovo road book e due aree per camper a Canossa e Carpineti. -
Reggio Emilia, 28 luglio 2015 -
"Camminare nella storia si può": con questa premessa si apre un libretto di 44 pagine che la Provincia di Reggio Emilia ha realizzato per promuovere il Sentiero Matilde e che è stato presentato questa mattina al Castello di Sarzano dal consigliere provinciale delegato al Turismo Pierluigi Saccardi, insieme – tra gli altri - ai sindaci dei Comuni attraversati dal sentiero, ai presidenti di Gal Antico Frignano-Appennino Reggiano e Parco nazionale e a un rappresentante dell'Associazione Camperisti.
Si tratta di un vero e proprio road book che descrive in dettaglio tutto il percorso del principale sentiero di attraversamento del territorio reggiano che inizia tradizionalmente a Ciano d'Enza, in località Vico. Per la prima volta viene previsto anche un accesso dal capoluogo, con partenza dalla ciclopedonale del Parco delle Caprette in frazione San Pellegrino, via Rivalta, Puianello, Vezzano e Canossa. Con questa nuova e comoda partenza cittadina si salda anche un suggestivo gemellaggio con il punto di arrivo del sentiero, San Pellegrino in Alpe in provincia di Lucca: il santo dei pellegrini e dei viaggiatori rappresenta così una delle due anime che tengono compagnia all'escursionista lungo i circa 80 chilometri del sentiero. L'altra anima è ovviamente quella della gran contessa Matilde a cui si devono i castelli e le pievi medioevali che rendono storicamente prezioso questo percorso che è già bello di suo per la geologia e il paesaggio. Il libretto, i cui testi sono stati curati da Ideanature, è articolato in cinque tappe, oltre al "raccordo cittadino".
La recente manutenzione straordinaria del sentiero, attuata in collaborazione tra Provincia, GAL Antico Frignano – Appennino reggiano e Consorzio di Bonifica Emilia Centrale, ha dotato il sentiero di due aree attrezzate per la sosta dei camper, a Vico di Canossa e a Carpineti, progettate da Alessandro Canovi per un turismo mobile che proviene soprattutto dall'Italia del nord e dai paesi di lingua germanica. Il sindaco di Carpineti e il vicesindaco di Canossa si sono dichiarati molto soddisfatti per la localizzazione nei loro comuni di queste infrastrutture che già ora sembrano incentivare la fruizione da parte dei turisti delle terre di Matilde. Con i fondi europei Por-Fesr, che hanno finanziato il libretto e il sito web correlato ( www.sentieromatilde.it ), la Provincia di Reggio Emilia ha realizzato anche una campagna pubblicitaria che ha previsto inserzioni su riviste specializzate (Plein Air, Vita in Camper e Touring, grazie alle quali le due aree sosta camper sono già utilizzate) e sul treno Italo (un intero treno che per tutto luglio porta sui vassoi posti nel retro dei seggiolini le immagini promozionali delle Terre di Canossa e delle Piccole Capitali del Po,), un video sul Sentiero Matilde ( www.youtube.com/watch?v=mFn022ms3U4&feature=youtu.be ), opuscoli in 8 lingue straniere e la distribuzione di una card che dà diritto a sconti particolari per chi frequenta il territorio, in collaborazione con la Strada dei Vini e dei Sapori Colline di Scandiano e Canossa ( www.terredicanossacard.it ). Il road book sul Sentiero Matilde verrà distribuito presso gli Uffici di informazioni turistiche fino ad esaurimento delle copie stampate, ma è comunque scaricabile dal sito www.sentieromatilde.it.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
A Novellara l'Anguria reggiana ha ormai ottenuto, almeno per l'Italia, il marchio Igp. Mammi: "Traguardo importante per il nostro comparto agricolo, raggiunto grazie all'impegno di tanti". -
Reggio Emilia, 9 luglio 2015 -
Un caloroso applauso ha salutato ieri sera, nella Sala del Consiglio comunale di Novellara, la conclusione della riunione di pubblico accertamento convocata Ministero delle Politiche agricole nel corso della quale, con la lettura del Disciplinare di produzione, l'Anguria Reggiana è di fatto ormai entrata tra i prodotti Igp (Indicazione geografica protetta).
Ora, per utilizzare in Italia in marchio Igp, basterà attendere la pubblicazione del Disciplinare sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e i 30 giorni di tempo previsti per accogliere eventuali opposizioni, decorsi i quali l'Associazione produttori potrà richiedere l'utilizzo transitorio del marchio e avviare la commercializzazione in Italia dell'Anguria Reggiana Igp, primo prodotto a Indicazione geografica protetta esclusivamente reggiano. Circa un anno di tempo è invece previsto per la "procedura europea", che verrà avviata dallo stesso Ministero e si spera possa concludersi con l'iscrizione del nostro cocomero nell'apposito Albo comunitario.
Ieri sera a Novellara, la riunione di pubblico accertamento convocata dal Ministero si è aperta con il saluto del vicesindaco Alessandro Baracchi e con l'intervento del consigliere delegato all'Agricoltura, Alessio Mammi, che ha parlato di "un traguardo davvero di grande importanza per la nostra agricoltura, che oggi raggiungiamo grazie all'impegno di tanti, grazie a un lavoro di squadra che la Provincia di Reggio Emilia ha avviato fin dal 2008 ritenendo l'Anguria Reggiana una produzione d'elevata qualità con importanti prospettive d'occupazione e sviluppo e sostenendo dunque in maniera convinta la volontà delle aziende, costituitesi poi nell'Associazione Produttori Anguria Reggiana".
Oggi l'Apar, nata nel 2009 per promuovere in forma organizzata la qualità dell'Anguria Reggiana, è presieduta da Ivan Bartoli ed è composta da una ventina di aziende agricole sparse principalmente nei comuni di Novellara, Gualtieri, Cadelbosco Sopra e Guastalla, ma presenti anche a Reggio Emilia, Rio Saliceto, Campagnola e Correggio: in totale circa 400 ettari di coltivazioni, 4 milioni di euro di giro d'affari e una quarantina di persone impegnate che quest'anno, finalmente, salutano un'estate finora calda e favorevole (grandinata di giugno a parte...), dopo due stagioni abbastanza problematiche.
"Si tratta di una ventina di realtà che, grazie anche ad addetti d'età media inferiore alla media del comparto agricolo reggiano, hanno saputo dare continuità ad un'antica tradizione, rinnovandola grazie alle più moderne tecniche produttive e raggiungendo importanti traguardi sul piano economico per la riconosciuta qualità del prodotto", ha aggiunto Mammi.
(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Domani a Novellara la riunione di pubblico accertamento con la lettura, da parte del Ministero, del Disciplinare di produzione. Manghi: "Traguardo importante per il nostro comparto agricolo". -
Reggio Emilia, 7 luglio 2015 -
Tappa fondamentale, domani pomeriggio a Novellara, nel cammino che mira a valorizzare – anche attraverso un marchio Igp (Indicazione geografica protetta) da esibire in Italia e in Europa – l'Anguria Reggiana, una delle produzioni ortofrutticole di pregio presenti nella nostra medio-bassa pianura.
Per le 17 di domani, mercoledì, il Ministero delle Politiche agricole ha infatti convocato nella Sala del Consiglio comunale di Novellara la riunione di pubblico accertamento in cui – dopo il parere favorevole della Regione Emilia-Romagna – si darà lettura della proposta di Disciplinare di produzione dell'Anguria Reggiana Igp. Ancora pochi passaggi burocratici, a partire dalla pubblicazione sul Bollettino della Regione, è l'Anguria Reggiana potrà così diventare il primo prodotto a Indicazione geografica protetta esclusivamente reggiano (gli altri, dal Cotechino di Modena alla Mortadella di Bologna, dalla Coppa di Parma alle Pere dell'Emilia-Romagna come è facilmente intuibile sono infatti prodotti in più province) nonché il primo marchio Igp europeo per un cocomero.
Il programma di domani prevede, dopo il saluto del presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi (Palazzo Allende ha infatti sostenuto fin dal 2008 il cammino dei produttori d'anguria), l'illustrazione da parte del presidente dell' Associazione Produttori Anguria Reggiana Ivan Bartoli del percorso verso l'Igp, mentre Alberto Ventura del Servizio Percorsi di qualità, Relazioni di mercato e Integrazione di filiera della Regione Emilia-Romagna ripercorrerà l'iter per il riconoscimento dell'Igp Anguria Reggiana: la riunione si concluderà con la pubblica lettura, da parte dei funzionari del Ministero delle Politiche agricole, del Disciplinare di produzione.
"Si tratta di un evento di grande importanza per la nostra agricoltura", spiega il presidente Giammaria Manghi, ricordando come la Provincia di Reggio Emilia abbia creduto "fin dal 2008 nell'Anguria Reggiana quale produzione d'elevata qualità con importanti prospettive d'occupazione e sviluppo, sostenendo in maniera convinta la volontà delle aziende, costituitesi poi nell'Associazione Produttori Anguria Reggiana: si tratta di una ventina di realtà che, grazie anche ad addetti d'età media inferiore alla media del comparto agricolo reggiano, hanno saputo dare continuità ad un'antica tradizione, rinnovandola grazie alle più moderne tecniche produttive e raggiungendo importanti traguardi sul piano economico per la riconosciuta qualità del prodotto".
Proprio al 2008 risalgono le prime iniziative avviate dalla Provincia, in collaborazione con le organizzazioni professionali agricole e i produttori, per perseguire una maggiore e più organizzata capacità di presentazione del prodotto nella filiera commerciale, a partire dalla ricerca scientifica condotta dall'Università di Ferrara, cui sono seguiti diversi confronti varietali e le valutazione dei suoli compiute nel 2008, 2010 e 2011 anche con il sostegno finanziario della Regione Emilia-Romagna e la collaborazione del Centro ricerche produzioni vegetali. "Il marchio Igp rappresenta un riconoscimento importante per una produzione di nicchia destinata a crescere e a creare una propria economia in grado di valorizzare il nostro territorio, a partire dalla Bassa reggiana, storicamente vocata a questa coltivazione", aggiunge il presidente Manghi.
L'Associazione Produttori Anguria Reggiana (Apar) nata nel 2009 per promuovere in forma organizzata la qualità dell'Anguria Reggiana, è oggi composta da una ventina di aziende agricole sparse principalmente nei comuni di Novellara, Gualtieri, Cadelbosco Sopra e Guastalla, ma presenti anche a Reggio Emilia, Rio Saliceto, Campagnola e Correggio: in totale circa 400 ettari di coltivazioni, 4 milioni di euro di giro d'affari e una quarantina di persone impegnate.
L'anguria, universalmente conosciuta come frutto dell'estate per eccellenza, ha caratteristiche intrinseche che giovano alla salute come il licopene e la citrullina. Va inoltre sfatato il luogo comune che la dolcezza del frutto comprometta la linea, poiché la percentuale di contenuti zuccherini della polpa è ampiamente inferiore ad altre categorie di frutta.
Questi i valori medi standard della composizione del frutto, riferiti a 100 grammi di polpa: Acqua 95,3 %, Lipidi gr. 0,0, Glucidi gr. 3,7, Minerali: Sodio mg. 3, Potassio mg. 280, Ferro mg. 0,2, Calcio, mg. 7, Fosforo mg. 2. Energia: Kilocalorie 15. Vitamine: Tiamina mg. 0,02, Riboflavina mg. 0,02, Niacina mg. 0,10, Vitamina A mg. 37, Vitamina C mg. 8.
(Fonte: ufficio stampa provincia di Reggio Emilia)
Da oggi fino al 30 settembre scatta la fase di attenzione. Ecco alcuni consigli ai cittadini su come comportarsi in caso di incendio e i numeri da contattare per le emergenze -
Reggio Emilia, 1 luglio 2015 -
Scatta oggi, mercoledì 1 luglio, la fase di attenzione per gli incendi boschivi in Emilia-Romagna, in attuazione del Piano regionale antincendio boschivo 2012-2016. Fino al 30 settembre, squadre di Vigili del fuoco, Corpo forestale dello Stato e volontari di Protezione civile opereranno in sinergia su tutto il territorio emiliano-romagnolo, coordinate dalla Agenzia regionale di Protezione civile tramite la Sala operativa unificata permanente (Soup), attiva fino al 31 agosto, in stretto raccordo con i Centri unificati provinciali. La Soup, situata a Bologna presso il Centro operativo dell'Agenzia regionale di Protezione civile, è in funzione tutti i giorni dalle 8 alle ore 20, ed in orario notturno con servizio di reperibilità continuativo.
La Provincia di Reggio Emilia ha già provveduto ad attivare il Servizio di vigilanza ed avvistamento antincendio, in coordinamento con i Comuni e l'Unione montana dell'Appennino reggiano ed in accordo con il Corpo forestale dello Stato, raccomandando agli stessi Comuni di informare la popolazione invitandola ad evitare comportamenti che possano provocare incendi. Dal 2013 nel Reggiano il servizio di vigilanza ed avvistamento antincendio – mediante squadre di volontari opportunamente formati ed equipaggiati – viene gestito dalla Protezione civile (Provincia e Coordinamento delle organizzazioni di volontariato) anche attraverso il nuovo Centro sovracomunale di Vezzano sul Crostolo, in grado di affrontare eventuali emergenze più rapidamente.
"Quest'anno il servizio di vigilanza reggiano può contare su 7 squadre, con volontari specializzati Aib operativi 24 ore al giorno e mezzi fuoristrada dotati di strumentazioni antincendio, e nei fine settimana le squadre sono impegnate in turni per l'individuazione di fuochi attraverso i punti 7 punti di avvistamento fissi e i 3 mobili individuati nel Piano di emergenza, annualmente rivisti in un'ottica di miglioramento del servizio - spiega la responsabile della Protezione civile della Provincia, Federica Manenti - i volontari reggiani formati per la lotta agli incendi sono oltre 100, dotati di dispositivi di protezione individuale e regolarmente sottoposti a visite mediche".
E' utile però ricordare che la prevenzione degli incendi parte, prima di tutto, dai cittadini stessi e da tutti coloro che frequentano i boschi avvertendo immediatamente in caso di incendio al Corpo Forestale dello Stato (tel. 1515 o 800841051), o ai Vigili del fuoco (115) oppure l'Agenzia regionale di Protezione civile (800333911: tutte le telefonate sono gratuite), e con il rispetto di alcune semplici regole di comportamento.
È dunque buona norma:
non accendere fuochi fuori dalle aree attrezzate quando si fanno gite fuori città: è pericoloso e vietato;
non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi nelle aree verdi, quando fumiamo in macchina serviamoci del portacenere;
non parcheggiare le automobili in zone ricoperte da erba secca, perché potrebbe prendere fuoco a contatto con il calore della marmitta;
durante gite in montagna o scampagnate riporre sempre i rifiuti negli appositi contenitori e, se si vuol fare una grigliata, usare esclusivamente le aree attrezzate.
in caso di principio di incendio o di incendio attivo non bloccare le strade fermandosi a guardare le fiamme, in modo da non intralciare l'arrivo dei mezzi di soccorso e le operazioni di spegnimento.
Cosa è vietato fare
Si ricorda che qualsiasi operazione di abbruciamento di stoppie a scopo pulizia e di accensione di fuochi all'aperto per qualsiasi uso è vietata a meno di 100 metri dal limite del bosco, dai terreni di pascoli, ed a meno di 200 metri durante i periodi di grave pericolosità per gli incendi boschivi.
È permesso il abbruciamento controllato del materiale di risulta dei lavori forestali avvertendo il locale comando di stazione forestale entro le 48 ore precedenti, in assenza di vento ed in giornate particolarmente umide, circoscrivendo il terreno ed isolandolo con mezzi efficaci ad arrestare il propagarsi del fuoco. Il fuoco deve essere sempre custodito, chi lo accende è personalmente responsabile degli eventuali danni che ne possono derivare. Da considerare che l'abbruciamento è sempre vietato durante i periodi di grave pericolosità per gli incendi boschivi e che è vietato ripulire il pascolo con l'uso del fuoco.
Come e a chi segnalare incendi
Chiunque (popolazione, personale pubblico, volontari) avvisti o riceva segnalazione di un incendio boschivo ne deve dare immediata comunicazione al Corpo Forestale dello Stato, chiamando immediatamente - senza dare per scontato che qualcuno lo abbia già fatto – uno dei seguenti numeri (tutte le telefonate sono gratuite):
1515
Numero nazionale di pronto intervento del Corpo forestale dello Stato
115
Numero nazionale di pronto intervento dei Vigili del fuoco
800 841 051
Numero verde regionale del Corpo forestale dello Stato
800333911
Numero verde dell'Agenzia regionale di Protezione civile
La collaborazione nel segnalare la presenza di un incendio è di estrema utilità, per questo bisogna mantenere la calma e parlare con chiarezza; dare nome, cognome e numero di telefono e indicare con precisione la località e il comune dell'area che sta bruciando; segnalare le dimensioni dell'incendio precisando se sul posto ci sono già persone che stanno intervenendo; prima di riagganciare, assicurarsi che il messaggio sia stato ricevuto attendendone conferma nel caso di segreteria telefonica.
Cosa rischia chi provoca un incendio
Chi, in violazione delle prescrizioni, adotta comportamenti che possono innescare incendi di bosco, rischia sanzioni fino a 10.000 euro.
Sotto il profilo penale:
• reclusione da 4 a 10 anni, se l'incendio è provocato volontariamente in maniera dolosa;
• reclusione da 1 a 5 anni, se l'incendio viene causato in maniera involontaria, per negligenza, imprudenza o imperizia.
Oltre alle sanzioni penali, chi provoca un incendio può essere condannato al risarcimento dei danni che possono raggiungere cifre anche molto elevate. Sotto il profilo delle indagini, è importante rilevare il metodo giuridico- scientifico delle evidenze fisiche (M.E.F.), già adoperato dalle squadre specializzate del Corpo forestale dello Stato, che è utilizzato per accertare le cause colpose o dolose degli incendi, il punto d'innesco e le conseguenti attribuzioni di responsabilità.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)