Un sodalizio locale di Colorno, non rappresentativo delle categorie della scuola Statale, ci critica per le nostre posizioni relative alla questione delle due docenti condannate.
Se non fosse chiaro noi non giustifichiamo chi picchia i bambini, ci mancherebbe, diciamo semplicemente che tutti gli episodi contestati agli insegnanti che si sono trovati coinvolti in vicende simili, diversi dalle percosse, sono opinabili. Sul punto ribadiamo che vogliamo risposte precise: dove finisce il concetto di ramanzina, punizione e contenimento fisico? Il rigore e la disciplina vanno praticati?
Quanto al caso di Colorno la sentenza è di primo grado e ci sono altri giudicanti che saranno chiamati ad esprimersi, siccome una parte considerevole delle accuse già adesso si sono concluse con un'assoluzione, appare evidente che ci sono degli approfondimenti da fare.
Il sodalizio colornese dice anche che noi auspichiamo un "giudizio uguale" per le due docenti, evidentemente hanno letto male il comunicato, questo non lo abbiamo mai detto.
Quanto alle famiglie, esse in seno agli organi collegiali hanno regolarmente eletto i loro rappresentanti, sono le componenti elette legittimate a parlare a genitori e gli studenti, chi opera nel settore non può negare che la nostra sede è aperta al dialogo. Evidentemente l'onda mediatica serve a molti per avere visibilità, noi parliamo in quanto organizzazione rappresentativa i cui consensi sono certificati dall'Aran.
Quanto alla giustizia ci inchiniamo alle decisioni quando esse diventano definitive e come cittadini, se le leggi a disposizioni non sono chiare o insufficienti, riteniamo che il legislatore e la politica debbano aiutare gli insegnanti ad operare serenamente nell'interesse di tutti.
In merito alla questione locale di Colorno, chiediamo: cosa dicono i tanti colornesi, molti dei quali oggi maggiorenni, che sono stati alunni delle maestre incriminate?
I cittadini di Parma che risiedono nella zona di Carignano hanno diritto ad avere una scuola dell'infanzia, spetta al Ministero dell'Istruzione e non a soggetti privati garantire i servizi scolastici.
La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza invita i cittadini interessati a fare pressione sulla politica locale affinché abbandoni la "privatizzazione" delle scuole consegnandole all'Amministrazione istituzionalmente preposta a gestirle, il Ministero dell'Istruzione.
Secondo l'associazione sindacale che riunisce esclusivamente docenti della scuola statale, l'unica soluzione è che la scuola dell'infanzia di Carignano, attualmente in mano ai privati che la stanno chiudendo, venga inglobata nell'Istituto Comprensivo di Corcagnano, quindi nel novero delle scuole statali, così come negli anni scorsi è già avvenuto nella vicina Felino.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza, a tal proposito invita i cittadini interessati, l'amministrazione comunale e tutti gli altri soggetti a vario titolo coinvolti a compiere gli opportuni passi verso la sede parmense dell'Ufficio Scolastico Regionale (Ambito Territoriale di Parma e Piacenza) e verso l'Ufficio Scolastico Regionale, anzi sarebbe opportuno che la politica imponesse questa soluzione.
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Gilda Parma e Piacenza
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(Foto: immagine di repertorio)