Il Consorzio di Bonifica di Piacenza informa della ripresa dell'erogazione di acqua dalla diga del Brugneto dalle ore 12 di oggi, 12 luglio 2019, con portata costante di 1.653 litri al secondo.
La risorsa andrà ad implementare la portata del fiume Trebbia a favore di un territorio di circa 11.000 ettari (irrigabili).
Il Consorzio si riserva la facoltà di comunicare con successiva nota, in funzione delle condizioni climatiche e meteorologiche della stagione estiva, l'eventuale sospensione o rimodulazione della richiesta.
Piacenza, 18 giugno 2019 - Sabato 22 giugno dalle ore 18, presso la Conca di Isola Serafini, acqua e musica saranno protagoniste di un suggestivo spettacolo sonoro il cui progetto artistico – intitolato "Un Po di musica. Suoni e storie del Grande Fiume"- è a cura del Conservatorio di Musica "G. Nicolini di Piacenza".
Al progetto sonoro collaborano, unitamente al Conservatorio, il Consorzio di Bonifica di Piacenza, il Comune di Monticelli d'Ongina (responsabile della logistica e della sicurezza dell'evento) e AIPo - Agenzia Interregionale per il fiume Po (in qualità di supervisore).
Sponsor dell'iniziativa:ENEL Green Power e Bulla Sport.
Per il Consorzio di Bonifica e il Conservatorio questo concerto dà continuità ad un percorso iniziato lo scorso anno dove acqua e musica creano un connubio unico nel suo genere e spettacolare da vedere.
Il progetto "Un Po di musica. Suoni e storie del Grande Fiume" nasce dalla volontà di sensibilizzare le nuove generazioni di musicisti al grande patrimonio sonoro, storico, naturalistico, antropologico rappresentato dalle vie d'acqua (in questo caso il PO) che caratterizzano il nostro paesaggio.
Presenti installazioni sonore e un concerto dal vivo realizzati dagli allievi dei corsi di Musica Elettronica, Musica Applicata, Tecnico del Suono, Composizione, Musica per strumenti a fiato:
le installazioni saranno collocate sulla scala del mandracchio e sulla riva sinistra a valle (ventiquattro altoparlanti saranno distribuiti lungo la riva e il pubblico potrà passeggiare liberamente fra essi creando un personale racconto del fiume Po fatto di relazioni fra passato e presente acustico). Il concerto dell'ensemble Nuages si svolgerà su un pontone appositamente ormeggiato nel mandracchio; in programma Musiche di Haendel (dalla suite Water Music) e di allievi della Scuola di Composizione.
Al termine del concerto sarà a disposizione un aperitivo, gestito dalla Cooperativa "Isola dei tre ponti" e preparato dalla mano esperta dello staff di "Antica Trattoria Cattivelli", al costo di 10 €.
Il pubblico potrà accedere su propri natanti. Se proveniente da località a valle, grazie a un'unica concata effettuata alle ore 17:30.
Per informazioni contattare gli operatori di conca ai seguenti numeri 335.6130385 - 348.8813060.
Piacenza,18 giugno 2019 - Tante le richieste di visite guidate agli impianti gestiti dal Consorzio: scolaresche, famiglie e gruppi di amanti del territorio e con la voglia di conoscere più da vicino la nostra provincia e le realtà e potenzialità degli impianti strategici per l'irrigazione e la difesa idraulica delle vallate.
E' stato ad esempio un gruppo di amici Rivergaresi, appassionati dei luoghi che hanno fatto da sfondo a una vita di ricordi, a prenotare una mattinata all'Aula Blu - nei pressi di Roveleto Landi- sulle rive del Trebbia:
"Siamo rivergaresi da sempre, qualcuno di noi, negli anni, si è trasferito in città o in altri paesi della provincia, ma in tutti è rimasto forte l'amore per il nostro territorio e per gli elementi che lo caratterizzano, acqua in primis. Questa visita ci ha permesso di rivivere alcuni ricordi e di conoscere meglio la Val Trebbia e il funzionamento di un impianto e di un sistema gestionale di cui non conoscevamo tutti i dettagli. E' importante e lodevole che un Ente come il Consorzio permetta a giovani e meno giovani di vivere momenti di educazione ambientale intesa come relazione tra uomo e territorio. Sicuramente visiteremo altri impianti e il primo sarà la diga di Mignano; ne approfitteremo per godere del lago e delle aree attrezzate in prossimità dell'invaso" è questo il pensiero espresso a più voci dal gruppo.
"Il Consorzio ha in gestione molti beni naturali e l'esercizio di impianti e infrastrutture che tutti dovrebbero conoscere da vicino per apprezzarne il valore. Le vie d'acqua caratterizzano il paesaggio e il nostro motivo di esistere. Come Ente siamo lieti e sempre disponibili ad accompagnare chi ne fa richiesta" commenta Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
L'aula Blu sul Trebbia è una sede didattica a disposizione di scuole e non solo allestita dal Consorzio di Bonifica in collaborazione con il Museo Civico di Storia Naturale di Piacenza e la Società Piacentina di Scienze Natuali. Al suo interno e nelle immediate vicinanze è possibile effettuare percorsi e progetti legati alla storia del territorio alla geologia, ai fiumi piacentini ecc.
Il Consorzio è l'Ente preposto alla valorizzazione dei beni naturali con particolare riferimento alle risorse idriche, sia ad uso agricolo che extra agricolo. Opera in 46 comuni della provincia di Piacenza - su un'estensione territoriale di circa 260.000 ettari - e principalmente gestisce: 2.400 km di canali; 5 impianti idrovori di difesa idraulica e 2 di sollevamento irriguo (lungo la fascia costiera del Po); 3 casse di espansione (a Piacenza, San Nicolò, Borgonovo V.T.); 2 dighe (Molato in comune di alta Val Tidone e Mignano in comune di Vernasca); 132 km di strade e 50 acquedotti rurali in territorio montano.
Piacenza, 15 giugno 2019 - Il reticolo idraulico destinato all'irrigazione è pronto alla distribuzione della risorsa e Il sistema di telecontrollo degli impianti è stato efficientato.
"Mediamente, ogni anno, distribuiamo 85 milioni di metri cubi di acqua contribuendo ad un valore della produzione agricola (fatturato) della provincia di Piacenza di circa 512 milioni di euro con un indotto generato di 5 volte" commenta Fausto Zermani Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
Il Consorzio di Bonifica di Piacenza opera in 46 comuni dalla provincia di Piacenza su un'estensione territoriale di circa 260.000 ettari. Ad essere attrezzati sono circa 44.200 ettari di cui 25.000 quelli irrigati da risorsa distribuita dal Consorzio.
Lo schema irriguo gestito dall'Ente è strutturato in tre diversi distretti in base alle fonti di approvvigionamento:
- Trebbia con prese fluenti a gravità;
- Tidone con invaso artificiale (diga del Molato) e sollevamento meccanico (impianto idrovoro di sollevamento di Pievetta);
- Arda con invaso artificiale (diga di Mignano) e con presa da acque fluente sollevata meccanicamente da Po (impianto idrovoro di sollevamento San Nazzaro);
DISTRETTO IRRIGUO DEL TREBBIA
Ad oggi, per la stagione irrigua 2019, il Consorzio ha completato gli interventi di manutenzione dei canali e, rispetto agli altri anni, lo ha fatto esclusivamente con personale e mezzi dell'Ente. Completati anche gli interventi di arginatura per la derivazione dell'acqua in Trebbia sui rivi comuni di destra e sinistra e in fase di realizzo quelli per il Rivo Villano. Infine implementato il sistema di telecontrollo che gestisce gli impianti dell'area: ora il sistema in uso permette di avere un'unica piattaforma che gestisce le infrastrutture di difesa idraulica (Finarda, Armalunga, Scovalasino, Fossadello, Zerbio e la cassa di espansione della Farnesiana) e di irrigazione (destra e sinistra Trebbia).
"L'acqua è presente nel reticolo dei rivi comuni di destra e sinistra da inizio primavera; di questo a trarne beneficio sono le falde, la flora, la fauna e l'esaltazione della biodiversità. Grazie all'efficientamento del sistema di telecontrollo il Consorzio riuscirà ad essere più tempestivo sia nella gestione ordinaria che in emergenza. Per quanto riguarda Sant'Agata il Consorzio è impegnato e determinato a proporre nuove soluzioni che riportino l'attingimento dell'acqua a quelle che sono le condizioni storiche nel pieno rispetto delle normative ambientali e del DMV" Commenta Fausto Zermani.
La rete irrigua è alimentate a gravità. Sono presenti canali a cielo aperto, canali chiusi e canali in galleria. Sant'Agata, Cà Buschi e La Caminata sono le opere di derivazione che convogliano l'acqua del torrente Trebbia ad uso irriguo attraverso tre adduttori principali: Rio Villano, Rio Comune di destra e Rio Comune di sinistra da cui si dipartono rispettivamente: 5, 24 e 15 canali secondari.
DISTRETTO IRRIGUO DEL TIDONE
"La preparazione dei canali in vista della prossima stagione è circa al 90%. La manutenzione è stata effettuata sia con mezzi propri che di terzi ma una parte maggiore, rispetto agli altri anni, è gestita internamente. Per quanto riguarda il telecontrollo: tutta l'interconnessione di valle, sia di bonifica che di irrigazione, è gestita da remoto. La parte di monte ha un sistema a sé" commenta Fausto Zermani.
La zona irrigua dell'area Tidone si estende dalla diga del Molato (7,6 milioni di metri mc la capacità di invaso autorizzata) sino al fiume Po e utilizza una fitta rete di canali di distribuzione delle acque composta da canali in terra e da condotte in ghisa, PVC ed acciaio.
Il reticolo è costituito da una rete di canali promiscui di 450 km posti nella Val Tidone e circa 200 km nell'area in sinistra Trebbia.
il comparto irriguo comprende due principali impianti:
- la condotta "Agazzano-Battibò" che ha origine nel Comune di Pianello Val Tidone, lungo il torrente Tidone, dove è presente una vasca di carico.
- l'impianto di sollevamento "Pievetta", in Comune di Castel San Giovanni, che preleva le acque dal Po e le rilancia, mediante altri tre impianti di sollevamento fino ai territori di Castelnuovo in Comune di Borgonovo Val Tidone.
I tre impianti di sollevamento sono, a partire da "Pievetta": "Caramello" in Comune di Castel San Giovanni; "RDB" in Comune di Borgonovo Val Tidone e "Bruso" in Comune di Borgonovo Val Tidone.
DISTRETTO IRRIGUO DELL'ARDA
"La preparazione all'irrigazione è quasi completata. Tanti gli interventi effettuati anche fuori dalla manutenzione annualmente eseguita in questo periodo: dalla posa di tratti di tubazione al controllo capillare della rete per efficientare la distribuzione, dal rinnovamento di manufatti a interventi di ripristino della canalizzazione per arrivare al miglioramento del sistema di telecontrollo delle infrastrutture presenti nella bassa pianura Arda" commenta Fausto Zermani
Nel distretto Arda ci sono 2 sistemi irrigui, uno sotteso alla diga di Mignano e l'altro denominato Arda Po.
La zona irrigua sottesa alla diga di Mignano ha una superficie complessiva di 15.392 ettari per una superficie attrezzata di 13.433 ettari, mentre gli ettari effettivamente irrigati sono circa. 4.000. L'approvvigionamento della risorsa irrigua è assicurato dalla diga di Mignano e da pozzi consortili. L'acqua dalla diga di Mignano viene rilasciata nel Torrente Arda fino alla traversa di Castell'Arquato dove viene intercettata ed immessa nei due canali principali ubicati uno in destra Arda (Principale di destra) ed uno in sinistra Arda (Canale Sforzesco).
Nella zona irrigua denominata Arda Po le acque vengono prelevate dal fiume Po, in località Scazzola di San Nazzaro in comune di Monticelli d'Ongina, e pompate attraverso un tratto di tubazione, che supera l'argine maestro, nel cavo valle per poi essere distribuite nella rete di canali promiscui.
Piacenza, 5 giugno 2019 - Conclusi i lavori di messa in sicurezza della condotta irrigua Agazzano- Battibò (adduttore principale del distretto destra Tidone) in località Casa Roveda in comune di Pianello Val Tidone.
Grazie agli interventi di consolidamento è stata realizzata un'opera di difesa a protezione della condotta irrigua messa a nudo a seguito degli eventi alluvionali del marzo 2016 per i quali il Consorzio aveva inviato segnalazione di intervento e relativa richiesta di finanziamento alla Regione Emilia Romagna dopo una prima messa in sicurezza effettuata con fondi interni all'Ente.
Sia per quanto riguarda i primi interventi urgenti di messa in sicurezza, sia per la realizzazione delle opere di difesa, la Direzione Lavori è rimasta in capo all'ufficio tecnico del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
PRIMI INTERVENTI URGENTI (con fondi del Consorzio)
Gli interventi di urgenza, effettuati subito dopo i danni alluvionali causati dall'evento di piena del torrente Tidone (anno 2016), consistettero:
• nel ripristino con materiale inerte delle sponde erose del torrente a protezione della condotta;
• nella realizzazione delle selle a supporto delle condotta;
• nella riattivazione dei collegamenti in fibra ottica danneggiati dalla furia delle acque.
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA (in parte realizzati con fondi del Consorzio e in parte finanziati dalla Regione ER).
Gli interventi terminati da poco e, relativi all'ulteriore e necessario consolidamento spondale a protezione della condotta irrigua, hanno previsto quanto segue.
- INTERVENTI DI MONTE
• consolidamento del bastione in muratura mediante la realizzazione di una berma in massi intasati e di una scogliera in massi;
• riprofiltatura del Torrente Tidone nel tratto prospiciente al cantiere mediante movimentazione di inerti al fine di favorire il deflusso delle acque;
• costruzione di circa 105 metri di scogliera in massi paralleli alla sponda per la ricostruzione del profilo longitudinale a protezione della condotta;
• costruzione di 6 pennelli trasversali in gabbioni aventi dimensioni diverse e lunghezza tra i 10 e i 15 metri ciascuno.
- INTERVENTO DI VALLE realizzato a monte dei pennelli già esistenti posti a difesa della condotta irrigua:
• realizzazione di 3 pennelli in gabbioni aventi la stessa geometria di quelli dell'intervento di monte;
• adeguamento della difesa spondale in massi sciolti a seguito della realizzazione dei nuovi pennelli per garantire un adeguato livello di difesa idraulica.
La condotta Agazzano Battibò, ultimata nel 2013, è una tubazione in pressione lunga 23 chilometri e fondamentale per la distribuzione irrigua nei comuni di Pianello, Borgonovo e Agazzano.
In Val Tidone, in pratica, l'acqua rilasciata dalla Diga e dal torrente Tidoncello confluisce alla traversa Lentino per essere distribuita nel comprensorio irriguo in parte tramite canali e in parte tramite condotte come nel caso dei comuni sopra citati all'interno dei quali l'acqua viene immessa in condotte sotterranee e indirizzata ai singoli agricoltori che ne fanno uso durante la stagione irrigua.
Piacenza, 31 maggio 2019 - Il progetto VENTO Bici Tour ha fatto tappa alla Finarda. A fare gli onori di casa - parlando dell'impianto idrovoro e di turismo - è stato Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza: "Questo impianto è un modello perché quasi 100 anni fa, con la sua entrata in funzione, ha permesso agli uomini di strappare le terre alle acque per renderle fertili e sicure e perché oggi continua a essere perfettamente funzionante grazie alla manutenzione costante. E' sempre Fausto Zermani a continuare: "Il turismo si sta evolvendo, cresce la voglia di esperienze autentiche ed emozionali".
E' poi Paolo Pileri, responsabile scientifico di VENTO ad illustrare il senso della giornata: "Siamo qui per dedicarci alla progettazione delle infrastrutture pedalando su percorsi in parte attrezzati e in parte ancora da attrezzare per individuare pregi e difetti, errori progettuali e rimedi possibili ma soprattutto per fornire agli studenti presenti gli elementi per progettare una ciclabile nella sua geometria e funzionalità. Insieme dobbiamo avere visione, immaginandoci qualcosa che vada oltre ai territori comunali".
Ed è proprio di superamento dei confini che parla Paolo Mancioppi Assessore all'Ambiente, Parchi, Protezione civile, Mobilità e Servizi al Cittadino del Comune di Piacenza: "Con VENTO abbiamo fatto un lavoro di squadra dialogando tra comuni e regioni e perseguendo una direzione e un interesse comune. VENTO è un bando progettuale unico che vedrà Piacenza parte del prossimo stralcio".
A chiudere, sempre parlando di territorio, è Amerigo Filippi, Capitano del Gruppo Carabinieri Forestale di Piacenza: "Dal Punto di vista naturalistico, antropico, umano e di caratterizzazione del paesaggio quello che si incontra da Torino a Venezia è in un certo modo ascrivibile ad una regione unica e sovra-amministrativa, quella del Po".
VENTO è una dorsale cicloturistica di otre 700 chilometri, da VENezia a Torino, in parte esistente e in parte in progetto; coinvolge un territorio ampio con l'obiettivo di rigeneralo e di rilanciare il paesaggio italiano e il piacere di visitarlo attivando occupazione, socialità e urbanità.
Il 28 maggio a effettuare il bici tour (dall'impianto della Finarda fino a Cremona) è stato un gruppo di circa 40 studenti del Politecnico di Milano accompagnati, tra gli altri, da Paolo Pileri, Alessandro Giacomel e una delegazione di Carabineri Forestali.
L'impianto idrovoro della Finarda, cornice della mattinata e oggetto di visita guidata, è strategico per la città di Piacenza sia durante i periodi di piena del Po che per lo scolo delle acque che giungono dai due canali principali: Settentrionale e Rifiuto. L'impianto è costituito da una centrale con cinque elettropompe con una portata complessiva pari a 25.000 litri al secondo.
La situazione è in miglioramento ma il fenomeno che ha coinvolto il territorio piacentino è stato rilevante soprattutto in Val Tidone e in Val d’Arda. Continua il monitoraggio diffuso.
“Le dighe di Molato e Mignano hanno ridotto l’impatto della piena di circa il 50% sui circa 50.000 ettari sottesi. Per la Val Tidone, il Tidoncello (privo di invasi di contenimento e posto a valle della diga del Molato) ha concorso in modo rilevante agli effetti in pianura raggiungendo una piena visivamente quantificabile tre i 150 e i 200 metri cubi. Un plauso di merito al personale del Consorzio che è entrato in azione in modo tempestivo, coordinato e con tutti i mezzi necessari.
Come spesso accade, il territorio agrario è la prima fonte di assorbimento della risorsa idrica anche a costo di accollarsi danni ingenti.
Eventi come questi dimostrano quanto gli invasi siano importanti per aumentare la resilienza dei territori ai cambiamenti climatici fungendo da stoccaggio della risorsa per trattenerla quando c’è o è pericolosa e distribuirla quando serve” commenta Fausto Zermani Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
A seguire la situazione sul territorio per l’evento di piena
DIGA DEL MOLATO (Nibbiano di Alta Val Tidone)
Il picco massimo in ingresso è stato di 90 metri cubi al secondo con un’erogazione massima di 50; trattenuta (laminata) quasi la metà della risorsa.
“Alle 16.30, appena prima del picco di piena, è stata data la comunicazione di pre-allerta agli Enti preposti in base al Documento di Protezione Civile (DPC) in vigore. Procedura necessaria per il supermanto della quota autorizzata anche se non raggiunta la massima raggiungibile.
Alle 23 è rientrata l’allerta e nella notte tra ieri e oggi l’apporto è sempre stato in diminuzione.
Da rilevare un picco importante dei pluviometri posti e monte della diga quali sentinella per l’arrivo dell’acqua in ingresso all’invaso: a Romagnese sono stati registrati complessivamente 51 millimetri con picchi di 21 in un’ora e 17 in mezz’ora; a Valverde complessivamente i millimetri sono stati 50,8 millimetri con un picco di 28 in un’ora e 17 in mezz’ora” commenta Fabio Rogledi, tecnico della diga.
“Per quanto riguarda la Val Tidone, il Tidoncello, posto circa 5 chilometri a valle della diga del Molato, ha contribuito in modo violento alla piena del Tidone. Gli uomini del Consorzio sono entrati in azione fin dal primo pomeriggio di martedì cercando di distribuire l’acqua dove potesse avere un minor impatto per la collettività” commenta Fausto Zermani.
DIGA DI MIGNANO (Vernasca)
“Alla diga di Mignano, in 24 ore, complessivamente sono caduti 51 millimetri di pioggia.
Alle 2 di stanotte è stata diramata una comunicazione di attivazione della fase di pre-allerta come da DPI (Documento di Protezione Civile). Per questa piena sono stati rilevati due picchi: il primo alle ore 16.45 di 77 metri cubi al secondo (mcs) e il secondo nella nottata tra l’1.30 e le 2.00 di 72 mcs. L’erogazione massima è stata di 50 mcs e continua tutt’ora ma il livello si sta abbassando e le quote stanno rientrando nella normalità. Alle 12:50 di mercoledì è stata inviata la comunicazione di fine pre-allerta” commenta Andrea Terret, tecnico del Consorzio.
Il fenomeno è in attenuazione e non si rilevano danni particolari sul territorio di valle.
IMPIANTI IDROVORI
Entrati in funzione quasi tutti gli impianti di bonifica utili sia allo scolo delle acque da monte sia a protezione dalle piene da Po.
L’impianto della Finarda, strategico per la protezione della città di Piacenza, non è ancora entrato in funzione ma è pronto per farlo. Alle 12 di mercoledì mattina il deflusso delle acque, arrivato da monte sulla città, è defluito naturalmente.
L’impianto di Armalunga, importante per la sicurezza idraulica della zona suburbana di Piacenza (Mortizza), è entrato in funzione alle 21.35 con la piena del Nure e ha sollevato 100.000 metri cubi di acqua.
L’impianto idrovoro di Zerbio, sempre in funzione perché situato in una zona depressa rispetto al livello dei corsi d’acqua ricettori (Po e torrente Chiavenna), ha visto un’intensificarsi sia del volume sollevato che delle ore di funzionamento delle pompe; complessivamente nella serata di martedì sono stati sollevati 30.000 metri cubi di acqua.
L’impianto idrovoro di Casino Boschi, nella bassa val Tidone, continua ad essere in funzione e complessivamente sono stati sollevati meccanicamente circa 60.000 metri cubi di risorsa.
Dalle 14 di martedì fino alle 2 di notte in funzione anche la cassa di espansione in Via Paul Harris a protezione dell’abitato di San Nicolò, sollevati fino a 2.500 metri cubi.
I diversivi di Est e Ovest, canali fondamentali per la ricezione delle acque che da monte arrivano alle porte della città costeggiandone il perimetro, hanno aumentato la portata (senza criticità) scolmando le acque verso il Trebbia e il Nure.
Il reticolo di scolo e quello promiscuo (sia bonifica che irrigazione a seconda delle necessità) stanno funzionando bene con presenza di acqua nei canali ma senza criticità.
“Anche gli impianti idrovori hanno lavorato bene rimarcando il loro valore a protezione dei territori più depressi della provincia. Siamo in attesa della piena del Po e ci aspettiamo che anche l’impianto della Finarda entri in funzione” commenta Fasto Zermani.
TERRITORIO MONTANO
Non si registrano situazioni di criticità. Tecnici e operai sul territorio dall’alba per scandagliare il territorio e intervenite prontamente in caso di necessità.
Da segnalare, a Trevozzo (comune di Alta Val Tidone), un canale che ha straripato e invaso la strada. Determinante, a mitigazione degli effetti delle precipitazioni, l’intervento di regimazione e di pulizia canali, portato a termine dal Consorzio due mesi fa.
Infine a Pratogiardino, in comune di Farini, dove la viabilità non è interrotta ma si è creato un dislivello nell’asfalto di circa 15 centrimetri; per questo si interverrà immediatamente per livellare il piano stradale in collaborazione con il comune per poi procedere con l’iter di ripristino totale.
“La manutenzione diffusa in montagna si dimostra anche in questo caso fondamentale. Drenaggi, briglie, sistemazione di versanti, difese spondali e regimazione, pulizia e risagomatura di fossi sono interventi indispensabili per il nostro territorio” commenta Fausto Zermani.
INTERVENTO ANCHE A PIACENZA
Alle ore 12.15 di mercoledì mattina, gli uomini del Consorzio di Bonifica sono entrati in azione per ripristinare il transito nel sottopasso in via Ferdinando di Borbone verso Borghetto.
La richiesta di collaborazione è arrivata dalla Protezione Civile di Piacenza.
In azione anche i Vigili Urbani per la viabilità.
“Siamo intervenuti in un sottopasso comunale in emergenza. La collaborazione con la Protezione Civile, le amministrazioni comunali e gli altri soggetti del territorio uniti alla tempestività di intervento sono fondamentali” conclude Fausto Zermani.
Piacenza, sottopasso Via Ferdinando di Borbone
Piacenza, 28 maggio 2019 - La Diga del Molato ha laminando la piena, la criticità maggiore è stata data dal Tidoncello (a valle della diga) con effetti sulla pianura della vallata e principalmente a Mottaziana.
Alla diga del Molato, alle 17, è stato registrato un picco di portata in ingresso al lago di 90 metri cubi al secondo e in uscita di 50.
"La diga del Molato ha fatto egregiamente il suo lavoro di laminazione della piena, le criticità che hanno avuto i territori di valle sono state date dalla piena rilevante del Tidoncello e che visivamente quantifichiamo tra i 150 e 200 metri cubi. Alle 20 la situazione è in fase di miglioramento sia per quanto riguarda il Tidone che a Mottaziana ma in pochissimo tempo si è scarica una quantità di acqua impressionante". Ha commentato Fausto Zermani Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
Tutto il personale del Consorzio è impiegato sul territorio anche con escavatori e mezzi operativi.
Per quanto riguarda la diga di Mignano si è avuto un picco entrata tra le 16.30 e le 17 di circa 77 metri cubi al secondo e in scarico di circa 35. Anche in questo caso, la laminazione della piena è stata effettuata dall'invaso.
Piacenza, 13 maggio 2019 - Spettacolare la gara di Triathlon Cross che si è svolta ieri, 13 maggio, alla diga di Mignano:
2,5 Km di corsa (frazione che ha sostituito quella di nuoto causa temperatura troppo rigida dell'acqua del bacino), 12 km di MTb su uno splendido anello sterrato lungo il contorno del lago e infine 5 km di trail sulla collina di fronte alla diga che ora si presenta nella sua massima bellezza.
Una gara impegnativa ma sicuramente unica nel suo genere per il contatto così diretto con la natura, tanto bella quanto selvaggia nei percorsi.
"E' il decimo anno consecutivo che Piacenza Sport organizza questa gara in acque libere piacentine e sono migliaia gli atleti che hanno ammirato la bellezza del nostro territorio" commenta Stefano Bettini, organizzatore della manifestazione.
"Quest'anno la location è diversa: ci siamo trasferiti in Val d'Arda. Una nuova avventura che mantiene stretto il legame con il Consorzio di Bonifica che ringraziamo insieme alle nuove amministrazioni locali coinvolte, Vernasca e Morfasso" continua Stefano Bettini.
La diga di Mignano, allestita a festa, si è presentata in tutto il suo splendore grazie all'acqua che ha raggiunto il massimo livello consentito, al paesaggio ora quanto mai rigoglioso e alla balena in legno rimessa in sesto dal personale del Consorzio coordinato da Luigi (responsabile operativo della manutenzione degli impianti) e Domenico (guardiano della diga). La balena - lunga diciotto metri e alta tre e composta da assicelle recuperate da vecchi bancali in disuso - era approdata alla diga in occasione del collaudo dello scorso anno a ricordo del cetaceo scoperto nei calanchi della Val d'Arda nel 1934 a testimonianza che 2 milioni di anni fa a far da padrone nella vallata era il mare.
"E' stata una giornata particolare: 85 anni fa ci fu l'inaugurazione della diga di Mignano, un'opera che può essere considerata il simbolo e metaforicamente la madre di una vallata che si è sviluppata anche grazie ai benefici che la risorsa stoccata garantisce rappresentando un simbolo di fecondità e protezione. L'acqua è vita e quello che un tempo era avveniristico oggi ci sembra scontato. Dobbiamo guardare avanti e non smettere di contribuire a rendere il nostro territorio felice" conclude Fausto Zermani Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
Piacenza, 10 maggio 2019 - Raggiunto il massimo invaso sia alla diga del Molato (Nibbiano di Alta Val Tidone) che alla diga di Mignano (Vernasca).
I mesi più piovosi sono stati febbraio e aprile ma l'evento di piena più significativo si è verificato lo scorso fine settimana. "Grazie alle precipitazioni trattenute dalle due dighe piacentine le vallate del Tidone e dell'Arda hanno garantita la risorsa idrica necessaria alla stagione irrigua ma lo stesso non si può dire dei territori che non hanno infrastrutture per l'accumulo e successiva distribuzione dove l'acqua se n'è andata per sempre senza che il territorio e il settore produttivo ne abbiamo goduto e anzi, creando qualche problema a valle" commenta Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
"La quantità di pioggia che cade annualmente è pressoché invariata negli ultimi vent'anni. La differenza è che prima cadeva distribuita mentre ora le precipitazioni sono concentrate in 5 o 6 eventi all'anno.
Come Consorzio e come cittadini dobbiamo guardare al futuro, avere un'idea di come vorremmo il nostro territorio e perseguire con coraggio quelle azioni che mirano a contribuire al benessere e alla felicità"continua Fausto Zermani.
Ecco il trend dei due invasi piacentini dall'inizio dell'anno:
DIGA DEL MOLATO
All'inizio del 2019 la diga del Molato aveva un volume di invaso che si aggirava intorno al 40%.
A gennaio complessivamente ci sono state precipitazioni pari a 10,5 millimetri (mm) e l'invaso ha raggiunto 3,25 milioni di metri cubi (mc).
A febbraio si è passati a 5,44 milioni di mc di risorsa grazie ai 57,5 mm di piogga e neve caduti.
A marzo la quantità di pioggia ha raggiunto solo gli 8 mm e la diga è aumentata di meno di 1 milione di mc.
Ad aprile invece i 78,5 mm di precipitazioni hanno portato al raggiungimento del massimo invaso consentito (quasi 8 milioni di mc).
Da segnalare l'evento di massima piena registrato tra il 5 e 6 maggio dove sono caduti quasi 65 mm di pioggia ai quali è conseguito un rilascio di 20 metri cubi al secondo pari alla portata in ingresso diga. Manovre, alle fine delle quali, non è conseguito un abbassamento del volume di invaso che continua ad essere pari a quello autorizzato.
DIGA DI MIGNANO
Diverso l'inizio d'anno per la diga della Val d'Arda che è partita con meno del 3% di risorsa (a inizio dicembre era stato effettuato l'ordinario svaso della diga essendosi verificate le condizioni idonee per poterlo effettuare). Le precipitazioni sono cadute con lo stesso andamento registrato in Val Tidone ma con quantitativi leggermente superiori nei mesi di febbraio (62,4 mm) e di aprile (88 mm). Come invaso, si è passati da 0,36 milioni di mc di acqua presenti alla fine di gennaio a 6,32 milioni alla fine di febbraio per arrivare al massimo consentito alla fine di aprile (10 milioni di mc).
Da segnalare l'evento di massima piena registrato tra il 5 e 6 maggio dove sono caduti quasi 40 mm di pioggia ai quali è seguito un rilascio di 25 metri cubi al secondo pari alla portata in ingresso diga. Manovre che non hanno provocato un abbassamento del volume di invaso che continua ad essere pari a quello autorizzato.
Da segnalare l'importante gara di Triathlon Cross che si svolgerà la prossima domenica, 12 maggio, dalle ore 12, alla diga di Mignano (Vernasca e Morfasso i comuni attraversati): 750 m di nuoto, 12 km di MTb su uno splendido anello sterrato lungo il contorno del lago e infine 5 km di trail sulla collina di fronte alla diga che ora si presenta nella sua massima bellezza.
A valorizzare la gara il fatto che domenica la diga di Mignano compirà 85 anni (l'inaugurazione fu il 12 maggio 1934).
"Le dighe possono essere metaforicamente considerate le madri del territorio a loro sotteso poiché, garantendo lo stoccaggio della risorsa, rappresentano un simbolo di fecondità e protezione delle vallate. Non ci resta che dire buona Festa della Mamma e buon compleanno diga!" conclude Fausto Zermani.