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I crociati conquistano tre punti fondamentali per l’Europa nel derby del Mapei contro il Sassuolo. La solita compattezza della squadra e il lampo del figliol prodigo della Costa D’Avorio imbrigliano il calcio spumeggiante di De Zerbi

di Luca Gabrielli  Parma, 17 febbraio 2020  - Un’altra vittoria per i ragazzi di D’Aversa, questa volta giunta in trasferta nel derby sentito tra i tifosi contro il Sassuolo al Mapei Stadium. Le assenze di Kulusevski e all’ultimo momento di Kucka mettono al centro della scena il ritorno in campo dal primo minuto di Gervinho, la freccia nera pentita che tanto ha fatto discutere nelle ultime settimane. Non ci mette neanche 45’ a farsi perdonare dopo che un magistrale contropiede del Parma concluso con uno splendido assist dalla sinistra di Cornelius, viene appunto finalizzato dal tap-in facile del “Gervo”. Pace fatta con l’ambiente e si volta subito pagina.
Ma la gara dei ducali non si deve racchiudere solo sull’azione del goal bensì nella gestione impeccabile di tutta la partita. D’Aversa non ha mai perso il controllo della gara e ad ogni tentativo del collega di trovare la mossa giusta per raggiungere il pareggio, ha risposto tatticamente nel miglior modo possibile. Certo in alcuni frangenti è stato molto bravo il portiere Colombi che non sta per nulla facendo rimpiangere l’assenza dell’infortunato Sepe ma in generale la squadra sta seguendo al 100% le direttive del mister e i risultati si vedono. Il Parma è riuscito a imbrigliare un Sassuolo che fino a ieri stava vivendo il miglior momento della sua stagione con due vittorie consecutive e aggancia il sesto posto in campionato a pari merito con il Verona che vuol dire Europa.

Determinazione e spirito di gruppo le vere armi del Parma

Il cammino dei crociati al momento ha davvero dell’incredibile, in piena lotta per l’Europa con squadre del calibro di Milan, Napoli e Fiorentina alle proprie spalle. Senza dimenticare che l’allenatore crociato sta facendo di necessità virtù con i continui infortuni che assillano la squadra. Ma il vero segreto del Parma è il gruppo che si è creato e la voglia univoca di raggiungere un sogno fino a qualche anno fa inimmaginabile. Il materiale che Faggiano quest’anno ha messo a disposizione è assolutamente di qualità ma la mano dell’allenatore si vede in tutto e per tutto, con un gioco plasmato a sua immagine e somiglianza. Le statistiche dicono che il Parma è la squadra che è andata più volte in goal in contropiede, davanti addirittura al Liverpool, capolista della Premier League. Che piaccia o no il gioco proposto sta portando grandi risultati e nel calcio si sa che chi vince ha ragione, la Juventus insegna. E allora avanti così e sotto con il Torino che arriverà domenica al Tardini in un brutto momento dopo l’esonero di Mazzarri. I crociati dovranno approfittarne per continuare a coltivare il sogno Europa.

 

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Martedì, 11 Febbraio 2020 22:35

Emozioni a 1000

A Reggio Emilia la Ferrari mostra al mondo la nuova nata, la SF1000. Sarà la vettura che porterà a mille le presenze nei Gran Premi dello storico marchio. Una presentazione in grande, come da tempo non si vedeva, per una vettura che ha il compito di riportare l'iride a Maranello.

di Matteo Landi

"Chiedete ad un bimbo di disegnare una macchina, sicuramente la farà rossa". Mattia Binotto riprende una storica frase di Enzo Ferrari, mentre al Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia tutti attendono la nuova creatura di Maranello.

Una presentazione così in grande non si vedeva da tempo, abituati ormai a qualche foto di rito e qualche discorso di circostanza buttato là. Orchestra, coro, performers. Marc Genè ben si destreggia sul palco, nel ruolo di presentatore, benché visibilmente emozionato. La Ferrari ormai la porterà per sempre nel cuore. L'Amministratore Delegato Louis Camilleri incentra il suo discorso sull'importanza degli uomini Ferrari, soffermandosi sulle capacità di uomo squadra di Mattia Binotto.

L'emozione è tanta, e palpabile, soprattutto nelle parole dei due piloti, Vettel e Leclerc, quando viene svelata la SF1000. Il solito Rosso, con l'aggiunta del tricolore che elegantemente bacia la carrozzeria della vettura la cui sigla ci ricorda la lunga militanza della squadra fondata dal Grande Enzo. 991 Gran Premi disputati, nella stagione che verrà la Scuderia varcherà la soglia delle mille presenze. Piero Ferrari, ponte fra il romantico e glorioso passato che fu ed un presente ricco di speranze, dolcemente emozionato in teatro, testimonia con la sua presenza la longevità della squadra che porta il suo cognome. Leclerc mostra molta sicurezza, parlando della sua preparazione pre-stagionale, mentre Vettel, felice come un bambino che ha appena scartato il suo nuovo regalo, fa subito notare quelle che sono le sostanziali differenze con la SF90, la vettura che lo scorso anno ha ottenuto tre vittorie, non riuscendo però a competere con Mercedes per il titolo.

bsf1000

Evoluzione logica alla ricerca del carico

La nuova nata mostra un posteriore molto rastremato, è evidente il lavoro di miniaturizzazione delle componenti portato a termine dagli uomini del Cavallino. Se è difficile percepire il passo appena più corto rispetto al modello che l'ha preceduta, risulta impossibile non notare la complessità dei deviatori di flussi posti davanti alle pance laterali. Ma il Cuore pulsante della vettura che correrà questa stagione è la nuova power unit, con il motore 6 cilindri dalle teste ridisegnate , che dovrà mantenere lo status di prima della classe mostrato dall'unità della scorsa stagione. Figlia della stabilità regolamentare che verrà interrotta nella stagione 2021, quando vedremo vetture profondamente diverse, la SF1000 appare come una naturale evoluzione della monoposto dell'anno scorso. I concetti sono stati effettivamente estremizzati ma la nuova creatura dovrà consentire a Vettel e Leclerc di stare al vertice con più costanza. Il lavoro degli ingegneri di Maranello si è quindi focalizzato sulla ricerca di quel carico aerodinamico mancante sulla SF90, in difficoltà sulle piste più guidate.

Un sogno da realizzare

2007 è la data dell'ultimo titolo mondiale piloti, 2008 è l'anno dell'ultimo costruttori. La fame di vittorie non manca a Maranello, come evidenziato da un John Elkann felice ed emozionato. Il Presidente srotola quel Tricolore nato proprio a Reggio Emilia, Vettel e Leclerc lo tengono teso, lo ammirano. Il loro volto pare illuminarsi, nella consapevolezza, oggi ancor più forte, che oltre alle loro ambizioni personali dovranno soddisfare il desiderio di un intero popolo. Il 2000, anno del ritorno al mondiale dopo un digiuno di 21 anni, sembra lontano. Ma quelle sensazioni, quella voglia di rivincita, sono presenti oggi come allora. In bocca al lupo Charles, in bocca al lupo Sebastian. Il 15 Marzo, data del primo Gp dell'anno, è ormai alle porte.

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Lunedì, 10 Febbraio 2020 15:53

Serie A: Parma Calcio, è davvero una Var-gogna!

I crociati escono sconfitti dal posticipo con la Lazio per uno a zero. A tenere banco le polemiche per un rigore non concesso nel finale di gara a Cornelius nemmeno richiamato dalla Var. Molto polemico l’allenatore D’Aversa nel post gara.

di Luca Gabrielli Parma, 10 febbraio 2019 -  All’improvviso si ritorna indietro di dieci anni. L’arbitro Lo Bello al 91’ non vede una trattenuta vistosa di Acerbi ai danni dell’attaccante danese Cornelius e fischia la fine del match. Ad essere grave non è tanto la decisione errata del direttore di gara, una tra le tante tra l’altro, bensì il non intervento del Var per attirare appunto la sua attenzione sull’episodio. A cosa serve la tecnologia se poi non viene sfruttata a modo da chi di dovere? A essere indignato per primo è proprio Roberto D’Aversa che a fine gara, davanti ai giornalisti, esplode tutta la sua rabbia e delusione per l’accaduto è il mancato intervento dalla sala Var. Un vero e proprio scippo che avrebbe dato la possibilità al Parma di conquistare un punto prezioso contro una grande squadra per il proprio sogno europeo. Ma come sempre gli arbitri vogliono fare le prime donne e rovinare il gioco più bello del mondo con decisioni o non-decisioni a discapito della lealtà. Sta di fatto che i crociati rimangono con un pugno di mosche mentre la Lazio vola a -1 alle spalle delle capoliste Juventus e Inter. Per fortuna al danno non si è aggiunta una possibile beffa di squalifica di qualche giocatore grazie all’intervento tempestivo del Presidente e del team manager subito accorsi in campo a placare gli animi dei giocatori. La Società si fare però sicuramente sentire in settimana per un vero e proprio danno subito dall’organo arbitrale.

A testa alta contro una candidata allo Scudetto

A parte questo vergognoso episodio, si deve però mettere in risalto l’ennesima buona prestazione della squadra crociata che per tutta la partita ha giocato ad armi pari contro una Lazio che a questo punto della stagione si trova ad una sola lunghezza dal primo posto. Ormai il Parma sembra essere cosciente della propria forza e scende in campo in ogni match con la giusta concentrazione e determinazione. Da risolvere è solo la querelle Gervinho che a quanto sembra potrebbe presto rientrare in gruppo dopo aver chiesto scusa ai compagni e dare una mano alla squadra nel proseguo della stagione. La buona notizia è il rientro di Kulusevski dopo lo stop forzato per un risentimento muscolare e già dal prossimo match contro il Sassuolo riprenderà il suo posto tra i titolari. Come ha detto D’Aversa non bisogna crearsi alibi per questa sconfitta e analizzare fin da subito gli errori commessi per poter riprendere subito a fare punti fondamentali per la salvezza. Al resto si penserà poi.

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La stella del basket è deceduta in seguito ad un incidente a bordo del suo elicottero privato. Solo pochi giorni fa circolava in rete la fake news sulla sua presunta morte. Nell'impatto ha perso la vita anche sua figlia Gianna Maria di 13 anni.

Di Nicola Comparato Felino 26 gennaio 2020 - La stella del basket Kobe Bryant, soprannominato Black Mamba, ex cestista dei Los Angeles Lakers, è deceduto a Calabasas in un incidente sul suo elicottero privato. Il velivolo oltre a Bryant e al pilota aveva a bordo altri passeggeri, compresa Gianna Maria, la figlia tredicenne di Kobe, tutti morti nello schianto. Dopo aver preso fuoco il mezzo è precipitato e i soccorsi giunti sul posto sono risultati inutili. Alto 1.98 cm per un peso di 96 kg, Kobe Bryant era nato a Philadelphia il 23 agosto 1978 ed era considerato dalla critica sportiva come uno dei migliori giocatori di basket del mondo.

Dopo aver indossato la maglia dei Lakers, diede l’addio al basket nel 2016. Il suo ritiro fu documentato in un cortometraggio che gli valse addirittura un Oscar nel 2018. Nello stesso anno pubblicò un libro dal titolo "The Mamba Mentality – Il mio basket" a cui seguì un altro volume l’anno seguente "The Wizenard Series: Training Camp". Protagonista di spot televisivi, film e serie tv, Kobe era anche molto attivo nell'impegno sociale.

A livello sportivo fece le sue prime esperienze in Italia giocando a Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia, ma é negli States che detenne il record di 20 anni di permanenza con la stessa maglia, quella dei Los Angeles Lakers. Nel 2003 avvenne l’arresto per stupro con il rilascio su cauzione, ma le accuse furono infine ritirate. Kobe aveva altre 3 figlie avute dalla moglie Vanessa: Natalia Diamante, Bianka Bella e Capri Kobe.

 

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(Fonte foto tratta da web :  Olimpiadi Pechino 22 August 2008- Richard Giles from Perth, Australia )

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di Luca Gabrielli Parma 26 gennaio 2020 - D’Aversa sta incominciando davvero a credere che questa stagione possa essere quella della svolta, per poter ambire a quell’Europa che sarebbe un sogno per la città. La gara di ieri con l’Udinese ha confermato che la squadra può lottare con tutti senza paura e ad armi pari. La gara contro i bianconeri non è stata delle più entusiasmanti ma i crociati hanno colpito l’avversario nei momenti topici della gara. Prima passando in vantaggio con un Gagliolo in versione bomber che con un sinistro al volo dentro l’area ha battuto l’incolpevole portiere bianconero Musso. Colpe che invece l’estremo difensore argentino ha nel raddoppio del Parma di Kulusevski che sfrutta una sua papera con un debole tiro di destro dal limite dell’area. I ducali hanno di fatto chiuso la partita nei primi 45’ con questi due goal e ha protetto Sepe senza troppi affanni dalla reazione debole dell’Udinese.

Non una partita brillante quella dei crociati ma sicuramente solida, da squadra pronta per provare a competere per traguardi ben più importanti della salvezza.

Il salto di qualità si sta compiendo

I crociati sono sempre più vicini al traguardo salvezza con quasi tutto il girone di ritorno da giocare. Un sesto posto davvero stupefacente vedendo le numerose squadre ben più blasonate alle loro spalle. Nella scorsa stagione, di questo periodo, il Parma mostrava tutti i limiti tecnici, ma soprattutto caratteriali che l’avrebbero portato poi con grande fatica alla salvezza. È dal punto di vista della maturità che la squadra sembra maggiormente cresciuta in questo campionato.

I ragazzi di D’Aversa hanno dimostrato infatti di saper andare oltre i propri limiti, di essere cresciuti non solo dal punto di vista qualitativo della rosa con gli innesti di Hernani, Darmian, Kurtic, Cornelius e soprattutto Kulusevski ma soprattutto in termini di personalità, l'ingrediente mancato l'anno scorso quando serviva fare il salto di qualità e cambiare obiettivo di classifica. Il Parma dà l’impressione di poter puntare più in alto con un Cagliari-Parma in arrivo. Il prossimo potrebbe essere davvero lo spareggio decisivo per il ruolo di rivelazione della Serie A 19/20.

 

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Domenica, 26 Gennaio 2020 13:19

Formula 1 2020: la sfida è servita

A metà marzo scatterà il mondiale di F1. In attesa dello stravolgimento regolamentare del 2021 ci attende una stagione che si preannuncia avvincente, con una probabile sfida al vertice fra Mercedes, Ferrari e Red Bull. Il futuro, rappresentato da Leclerc e Verstappen, scalpita ma Hamilton vuole continuare il suo dominio. Vediamo quali saranno gli attori del prossimo campionato del mondo di F1.

di Matteo Landi

Dove eravamo rimasti? Hamilton vincente ad Abu Dhabi, nel primo weekend del dicembre scorso, al volante della solita imbattibile Mercedes dell'era turbo-ibrida, e Leclerc sul podio alle spalle di Verstappen. Una Ferrari divenuta terza forza del mondiale dopo aver addirittura recitato il ruolo di protagonista nel mese di settembre. La Scuderia era partita lo scorso anno con il favore dei pronostici, traditi già in avvio di stagione con un marzo da incubo, ma non è riuscita ad impensierire la squadra coordinata da Toto Wolff, se non sporadicamente. Guizzi che ci hanno consegnato il nuovo beniamino dei tifosi Ferrari, Charles Leclerc, capace alla prima stagione in Rosso, la sua seconda assoluta in F1, di fare meglio del pluricampione e team mate Vettel, e addirittura di vincere due gran premi consecutivi tra Belgio e Italia, ovvero Spa, l'Università delle quattro ruote, e Monza, il tempio della velocità. Avrebbe potuto aggiudicarsi anche la gara di Singapore, ma le strategie di gara lo relegarono secondo dietro al compagno di squadra Vettel. Il tedesco ha vissuto un 2019 complicato, lontano dalle performance che in Red Bull sembravano avvicinarlo addirittura al record dei 7 titoli vinti da Schumacher. Un'impresa alla portata di Hamilton, a quota 6 mondiali, se quest'anno dovesse ripetersi sui livelli mostrati nelle ultime stagioni. Dovrà però fare i conti con un Leclerc velocissimo e più maturo e con il talento di un Verstappen, tre volte race winner nel 2019, che potrà contare su un'ottima power unit Honda. Ovviamente tutto dipenderà dalla competitività delle vetture che presto sforneranno Mercedes, Ferrari e Red Bull. Ed attenzione alla "sorpresa" McLaren: sarebbe un ritorno ai piani alti senz'altro ben accettato dagli appassionati. In attesa della grande rivoluzione regolamentare del 2021, quando vedremo in pista vetture dall'aspetto più accattivante a causa di un'aerodinamica completamente rivista, la stagione che scatterà il 13 marzo prossimo, con le prove libere del Gp d'Australia, non portarà con se scossoni regolamentari particolari e sarà all'insegna della continuità. Addirittura le squadre hanno bocciato le gomme che Pirelli aveva progettato per questa stagione, preferendo optare per le già note coperture del 2019. Gomme frutto dello sviluppo degli pneumatici che il costruttore italiano aveva portato in alcune gare nel 2018, risolvendo i problemi di adattamento Mercedes ma indigesti a tanti, in primis Ferrari. Con un anno di esperienza alle spalle adesso i team avranno una variabile in meno da dover gestire.

Da Mercedes a Williams, facciamo il punto su quello che ci aspetta.

Mercedes AMG Petronas Formula One Team: Lewis Hamilton-Valtteri Bottas

Squadra che vince non si cambia. Toto Wolff ha così confermato Bottas anche per questa stagione, un pilota ben voluto da Hamilton. Come ogni pre-season il finlandese dichiara di aspirare al titolo mondiale ma vedremo se anche nel 2020 dovrà scontrarsi con la solita realtà difficile da accettare. Dopo aver patito la convivenza con Rosberg, il quale però a titolo mondiale vinto, stremato, si è dato rapidamente alla fuga, all'inglese non par vero di dover convivere con il mansueto Valtteri. Sono entrambi piloti velocissimi ma Hamilton è senza dubbio su un altro livello, quello dei campionissimi. I test pre-stagionali 2019 avevano mostrato una Mercedes in difficoltà, la Ferrari sembrava superiore, poi giunti a Melbourne la musica cambiò: 8 (!!) vittorie consecutive Mercedes inaugurarono la stagione e gli avversari capirono subito che avrebbero dovuto accontentarsi delle briciole. Anno nuovo, vita nuova? Se Ferrari e Red Bull vorranno battere la squadra anglo-teutonica dovranno contare solo sulle loro forze perchè da Mercedes non ci si aspettano passi falsi. Sui calendari di tutte le squadre vi è un bel cerchio grigio sul 14 febbraio, data della presentazione della nuova Mercedes.

Scuderia Ferrari Mission Winnow: Sebastian Vettel-Charles Leclerc

Non vince un titolo costruttori dal lontano 2008, un mondiale piloti dal 2007. Non siamo ancora ai livelli del lungo digiuno 1979-2000, solo Schumacher spezzò un incantesimo che sembrava eterno, ma a Maranello la musica deve cambiare. Lo merita il blasone della squadra più titolata, da sempre presente nella massima Formula. Doveva essere quella passata la stagione giusta, ma il sogno è durato solo un inverno. Potevano essere le due precedenti, ma affidabilità e qualche errore di troppo di Vettel hanno spento le velleità. Il tedesco chiamato ad interrompere il dominio Mercedes è invece reduce da un 2019 particolarmente difficile ed in Ferrari sembra evidente che contino sempre di più su Leclerc. Autore di una bella prima stagione presso la Scuderia del Cavallino, due volte race winner, il monegasco è entrato ormai nei Cuori degli appassionati, che rivivono una sorta di "Febbre Villeneuve", e a Maranello hanno deciso di blindarlo con un contratto valido fino al 2024 da 9 milioni di Euro a stagione. Su Vettel invece pende la questione rinnovo: sarà questa la sua ultima stagione in Rosso? Una questione che potrebbe turbarlo ulteriormente, per questo in Ferrari dovranno decidere rapidamente le sorti del Campione tedesco. Al suo posto, dal 2021, c'è chi ci vorrebbe Hamilton, in realtà sempre più vicino al rinnovo con Mercedes, chi pensa a Giovinazzi, chi vedrebbe bene un Sainz di Rosso vestito e chi sogna Ricciardo. La verità è che tutto dipenderà dallo stesso Vettel e dalle prestazioni che mostrerà nelle prime gare della stagione. Il problema piloti rimane comunque marginale per la Ferrari: per prima cosa dovranno fornirgli una vettura costantemente veloce, capace di adattarsi alle Pirelli in ogni condizione. La Ferrari SF90 era rapidissima in rettilineo, ma (Singapore a parte) particolarmente a disagio nei tratti lenti. La nuova vettura potrebbe quindi perdere qualcosa in termini di penetrazione aerodinamica a vantaggio di un maggior carico verticale. L'undici febbraio la Ferrari svelerà la sua nuova creatura presso il Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia.

Aston Martin Red Bull Racing: Max Verstappen-Alexander Albon

Poteva essere un 2019 interlocutorio a causa del debutto della power unit Honda sulle vetture austriache. Invece lo sgrossamento portato a termine dalla cugina Toro Rosso nel 2018 si è rivelato prezioso. I motori Honda si sono dimostrati performanti ed affidabili, con addirittura un finale di stagione in crescendo. Il talento smisurato del progettista Adrian Newey, quello del pilota Verstappen e l'entusiasmo Honda, tornata ai vertici con tre vittorie di tappa durante la stagione scorsa, potrebbero giocare un brutto scherzo a Mercedes e Ferrari. Oltre a Verstappen, confermato fino al 2023, in Red Bull potranno contare sul buon Alexander Albon, vicino al colpaccio nell'ultimo Gran Premio del Brasile, prima dello speronamento operato da un maldestro Hamilton.

McLaren F1 Team: Carlos Sainz Jr-Lando Norris

Suo padre si è appena aggiudicato l'ultima Dakar, Sainz Jr. ancora attende di vincere la sua prima gara di F1 in carriera. Intanto lo scorso anno ha artigliato uno stupendo podio in Brasile. Al volante della buona, ma non eccezionale, McLaren va considerato un risultato davvero rilevante. Lo spagnolo si merita senz'altro di più e chissà che la stagione 2020 non possa consegnargli qualche gioia importante. Dopo le delusioni dell'epoca Alonso ed Honda la McLaren ha compiuto passi da gigante. L'addio del due volte campione del mondo sembrava essere la pietra tombale per la squadra inglese che invece è risorta, giungendo quarta nel campionato costruttori 2019: era dal 2012 che non terminava in top four. Nella stagione del debutto Lando Norris ha confermato quanto di buono mostrato nelle formule propedeutiche e non ci sono motivi per cui non debba confermarsi anche nel campionato che verrà. Le prestazioni dei piloti, ovviamente, saranno subordinate alle performance della nuova McLaren che verrà svelata il 13 Febbraio.

Renault F1 Team: Esteban Ocon-Daniel Ricciardo

Convincente in Force India nelle stagioni 2017 e 2018, terzo pilota Mercedes lo scorso anno, Ocon torna alle corse attive. Il francese è stato strappato dalle mani di Toto Wolff ed andrà ad affiancare il forte Ricciardo. Daniel, in precedenza abituato a correre al vertice con Red Bull, lo scorso anno ha masticato amaro, giungendo solamente nono nella classifica finale piloti. In Renault non sono riusciti a trovare la quadra e da quando sono tornati in F1 nel 2016 hanno raccolto tante delusioni. L'accoppiata 2019 Ricciardo-Hulkenberg era di primo livello ma non è bastata per togliere dalle lotte di metà schieramento la squadra francese. Quinta lo scorso anno, dovrà per forza di cose fare molto meglio nel 2020. Altrimenti il consiglio di amministrazione potrebbe staccare la spina.

Scuderia AlphaTauri Honda: Daniil Kvjat-Pierre Gasly

Ad un appassionato verrà da piangere guardando il nome di quella che fu Toro Rosso e prima ancora Minardi. In Red Bull hanno deciso di cambiare denominazione alla squadra basata a Faenza, che adesso porterà le insegne di un brand di moda. Non resta che sperare che porti fortuna considerando i risultati che Benetton ottenne in F1! Kvjat e Gasly la scorsa stagione sono riusciti addirittura a salire sul podio, rinverdendo i fasti della memorabile stagione 2008, quella di Vettel su Toro Rosso. Sarà probabilmente bianco-nera, ma colorazione a parte saranno importanti le performance. Considerando il livello raggiunto da Honda c'è da credere che a Faenza si toglieranno delle belle soddisfazioni anche quest'anno.

SportPesa Racing Point F1 Team: Sergio Perez-Lance Stroll

Motore Mercedes ed un bel pò di soldi, quelli di papà Stroll (patrimonio netto stimato pari a 2,6 miliardi di dollari). Ci sono tutti gli ingredienti per risalire la classifica dopo la settima piazza ottenuta nel costruttori 2019, anno in cui era reduce da importanti difficoltà economiche a causa della bizzarra gestione Mallya, titolare della squadra che fino al 2018 si chiamava Force India. Il 2020 sarà un anno importante per la Racing Point ed, al di là di Lance Stroll, c'è da credere che sarà il veterano Sergio Perez a concretizzare quanto realizzato in fabbrica. In teoria hanno tutto quel che serve per avvicinare le performance McLaren.

Alfa Romeo Racing Orlen: Kimi Raikkonen-Antonio Giovinazzi

57 punti ed ottavo posto fra i costruttori. Poteva andare meglio la stagione del ritorno Alfa Romeo, ma anche sensibilmente peggio. Un 2019 tutto sommato convincente, con tanti arrivi a punti, la quarta posizione di Raikkonen in Brasile ed alcuni giri al comando di Giovinazzi a Singapore. Il marchio Alfa Romeo merita di più, ma quanto ottenuto dalla ex-Sauber è comunque rimarchevole. Forti dell'esperienza dell'ultimo campione del mondo Ferrari Kimi Raikkonen e dell'entusiasmo di Giovinazzi, adesso possono avvalersi anche dei servigi del nuovo test driver Robert Kubica e della preziosa sponsorizzazione del colosso petrolifero Orlen, derivante proprio dalla presenza in squadra del nuovo arrivato. In ogni caso il ruolo di terzo pilota rappresenta per Kubica il gancio per rimanere aggrappato al Grande Circus e per gli appassionati una speranza in più di rivederlo al volante. Il ritorno dell'ingegnere Simone Resta in Ferrari è un brutto colpo per Alfa Romeo, non è sbagliato dire che a Maranello abbiano gestito a loro piacimento le situazioni contrattuali del progettista italiano. Al team italo-svizzero non mancano comunque i motivi per poter far bene in questa stagione. Ed il 19 Febbraio, giorno della presentazione della nuova vettura, sarà un momento importante per gli appassionati.

Haas F1 Team: Romain Grosjean-Kevin Magnussen

Troppe volte lo scorso anno il Team Principal Gunther Steiner è arrivato ad alzare la voce con i suoi irruenti piloti, colpevoli di lotte fratricide che hanno privato la squadra di punti importanti. Un bottino amaro quello del 2019: 28 punti e solo nona fra i costruttori. La nuova vettura dovrà adattarsi meglio alle Pirelli ed un anno di esperienza alle spalle con tali coperture non potrà che giovare ai tecnici della squadra americana, presente in F1 dal 2016 ma giunta al punto più basso della sua storia proprio nella passata stagione.

ROKiT Williams Racing: George Russell, Nicholas Latifi

Se un appassionato si risvegliasse oggi dopo essersi fatto ibernare a metà anni '90 non crederebbe ai suoi occhi: Williams ultima nel costruttori ed un solo punto conquistato. Il misero bottino del 2019 è qualcosa che non rende merito al blasone di una delle squadre più anziane del Circus. Campione del mondo per l'ultima volta nel 1997, race winner successivamente con motorizzazione e finanze BMW, è caduta ormai in un baratro profondo dal quale non si sa come possa uscirne. Russell è un velocissimo pilota del bacino Mercedes, ma ancora acerbo. Latifi si appresta a debuttare in F1 dopo una carriera non brillantissima nelle altre formule ma, benchè canadese, è supportato dall'azienda torinese Lavazza, che quindi sponsorizzerà Williams durante la stagione 2020. Un tappo all'emorragia finanziaria dovuta all'addio di Orlen, marchio che ha seguito Kubica in Alfa Romeo. Fare meglio del 2019 non sembra impossibile e gli appassionati si augurano che la prestigiosa squadra inglese possa risalire la china. Il 15 Marzo, al termine del Gran Premio d'Australia, si avrà una fotografia migliore del livello del team gestito da Claire Williams e di tutte le squadre.

Le prove invernali, che dal 19 al 28 Febbraio vedranno in pista a Barcellona le nuove creature concepite dalle dieci scuderie, ci daranno i primi riscontri.

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Torneo di Calcio Balilla la prossima settimana a sostegno del Parma Pride 2020 a Lemignano, presso il Twickenham Pub & Billiards in Strada Privata del Commercio 11.

Di Nicola Comparato Felino 18 gennaio 2020 - Venerdì 24 gennaio a partire dalle ore 20, Parma Pride in collaborazione con Twickenham Pub & Billiards organizza e invita tutti a partecipare a "Vietato Rullare", il
Torneo di Calcio balilla a sostegno del Parma Pride 2020.

Il programma dell'evento:

- iscrizione squadre (max 2 persone per squadra) 10€

-cena con hamburger+patatine+birra 15€ ( possibilità di hamburger vegetariano)

Cena e Torneo 20 euro a persona più un fantastico gadget Parma Pride in omaggio, e per chi lo desidera, é possibile anche partecipare ai due eventi separatamente.

Sarà una sfida all'ultima pallina e ci saranno tanti ricchi premi in palio!!!

Per info e Prenotazioni contattate il numero 3401226889 entro il 23 gennaio, oppure visitate la pagina Facebook Parma Pride a questo link:

https://www.facebook.com/PrideParma/ 

 

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I crociati chiudono il girone d’andata con uno stupefacente settimo posto con 28 punti in classifica. La vittoria di ieri sera con il Lecce ha dato un ulteriore dimostrazione di maturità della squadra che sta stupendo per l’alto rendimento e per i risultati. Buona la prestazione del neoacquisto Kurtic che ha portato maggiore qualità nella manovra offensiva.

di Luca Gabrielli Parma, 14 gennaio 2020 - Il Parma chiude la prima metà di campionato con tre punti importantissimi che lo posizionano al settimo posto della classifica in zona Europa League. Una cavalcata impressionante per una squadra costruita per raggiungere una salvezza tranquilla il prima possibile e poi giocarsi le sue carte una volta conquistati i famosi 40 punti. Ma il ruolino di marcia di quest’anno per il momento ha davvero dell’incredibile con squadre del calibro di Napoli e Milan lasciate alle proprie spalle e un ambiente che sta rivivendo vecchie emozioni provate negli anni del Parma di Nevio Scala. E dire che la partita di ieri sera non era iniziata sotto i migliori auspici, dopo un primo tempo noioso per il gioco offerto da entrambe le squadre. Nessuna occasione da goal e partita bloccata sullo zero a zero. A incanalare il match verso i gialloblu ci ha pensato ad inizio ripresa la classica rete su calcio d’angolo di Iacoponi che con un colpo di testa ha battuto l’incolpevole portiere leccese Gabriel. Una doccia fredda per gli ospiti che hanno reagito subito buttandosi in attacco e scaldando i guantoni di Sepe ma la perfetta gestione mentale della partita da parte dei ragazzi di D’Aversa ha permesso di raggiungere il raddoppio e di chiudere definitivamente la partita con il goal di potenza del subentrato Cornelius. Una gara dai due volti che ha visto però trionfare la squadra di casa contro un Lecce sempre più immischiato nella zona retrocessione.

Che il Parma abbia fatto il famoso salto di qualità?

E’ la domanda che si stanno ponendo tutti i tifosi dopo il meraviglioso girone d’andata concluso al settimo posto. Ma già l’anno scorso i crociati avevano compiuto un’impresa simile, crollando però nell’ultima metà di campionato sia dal punto di vista delle prestazione sia da quello dei risultati. Si era infatti salvato solo nelle ultime tre giornate dopo i voli pindarici dei tifosi che sognavano l’Europa. Quest’anno però la speranza è che si possa aver imparato dagli errori passati ma l’impressione è che la società abbia migliorato la squadra oltre che numericamente anche qualitativamente con un organico che può contare su valide riserve ai livelli dei titolari come Grassi, il neoacquisto Kurtic e soprattutto il “puntero” Cornelius, capocannoniere del Parma. Fagigano oltretutto ha già fatto intendere che migliorerà la rosa soprattutto in difesa per mettere il mister nelle migliore condizioni di scelta. Il sogno Europa League è quanto mai alla portata soprattutto per l’annata storta di squadre ben più blasonate che non riescono a ingranare e mantenendo questo spirito e questa concentrazione nulla è precluso per i gialloblù. Il weekend prossimo si dovrà andare a giocare a Torino contro la Juventus nella più difficile gara della stagione ma il Parma ci ha abituati a imprese non da poco negli ultimi anni e allora perché non fare un bel regalo ai tifosi nel ventennale del “goal definitivo” di Hernan Crespo contro gli odiati bianconeri?!

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Parma,10 gennaio 2020. In occasione dell'incontro di calcio Parma Calcio 1913 contro Lecce, previsto lunedì 13 gennaio, alle 20.45, sono previste le seguenti modifiche alla viabilità.

Istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata, dalle ore 8 alle ore 23, nel Parcheggio scambiatore Nord - Largo Maestà del Taglio.

Istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata, dalle ore 15 alle ore 23, lungo le seguenti strade: Via Torelli; Viale Duca Alessandro (nel tratto compreso da Piazzale Risorgimento a Via Viotti); Via Puccini; Via Pezzani; Via Scarlatti; Viale Partigiani d’Italia, da Piazzale Risorgimento alla rotatoria con viale Campanini; Via Viotti, da Via Torelli al civ.16 ambo i lati; nel parcheggio (lato Sud) compreso tra Viale S. Michele, Piazzale Risorgimento e Viale P. M. Rossi, escluso venditore ambulante autorizzato; Viale San Michele (eccetto veicoli accreditati con apposito permesso “Parma Calcio “); Viale Pier Maria Rossi, (eccetto invalidi primi tre stalli di sosta righe blu da P.le Risorgimento in direzione Piazzale Vittorio. Emanuele. II e veicoli accreditati con apposito permesso “Parma Calcio “); Via Paganini, da Via Furlotti a Viale Partigiani D’Italia; Piazzale Risorgimento.

Dalle ore 15:30, fino a cessate esigenze (per montaggio strutture temporanee a servizio della manifestazione sportiva), istituzione del divieto di circolazione veicolare nella bretella di collegamento di via Torelli con viale Partigiani d’Italia. Istituzione del divieto di circolazione veicolare in viale Partigiani d’Italia da Piazzale Risorgimento a Via Puccini (corsia Sud) fronte ingresso Curva Nord dello Stadio “E. Tardini”. Istituzione del divieto di circolazione pedonale in viale Partigiani d’Italia marciapiede lato sud fronte ingresso Curva Nord dello Stadio “E. Tardini”. I pedoni dovranno servirsi del marciapiede lato opposto.

Dalle ore 16, fino a cessate esigenze (per montaggio strutture temporanee a servizio della manifestazione sportiva), istituzione del divieto di circolazione veicolare in via Torelli, da Via Puccini a Piazzale Risorgimento, ed in Via Viotti, da Viale Duca Alessandro a Via Torelli .

Dalle ore 16:30, fino a cessate esigenze (per montaggio strutture temporanee a servizio della manifestazione sportiva), istituzione del divieto di circolazione veicolare in Via Puccini. Istituzione del divieto di circolazione veicolare in Via Massari all’intersezione con Via Torelli, con istituzione del senso unico alternato nel tratto ricompreso tra Via Montagnana e Via Torelli.

Dalle ore 18:30, fino a cessate esigenze, istituzione del divieto di circolazione veicolare, da attuarsi a richiesta del Funzionario Dirigente i servizi di Ordine Pubblico, nelle seguenti strade e piazze: Viale Martiri della Libertà; Viale Partigiani d’Italia, da rotatoria Campanini a Piazzale Risorgimento; Via Bellini, da Via Bolzoni a Viale Partigiani d’Italia; Via Puccini ; Via Pezzani; Via Scarlatti; Via Torelli; Via Viotti, da Via Torelli a Via Duca Alessandro; Viale Duca Alessandro, da Piazzale Risorgimento a Via Viotti; Via Pelacani, da Via Melegari a Via Racagni; Viale Rimembranze; Via Vitali; Via Smeraldi; Via Nervesa; Via Racagni, da Stradone Martiri Libertà a Via Melegari; Viale San Michele; Piazzale Risorgimento; Viale Pier Maria Rossi, da Viale Campanini a P.le Vittorio Emanuele II; Via Paganini, da Via Furlotti a Viale Partigiani D’Italia.

Dal provvedimento di divieto di circolazione sono esclusi i residenti che esibiscono “pass di cortesia”, rilasciato dalla Società Parma Calcio in accordo con il Comune di Parma o un documento d’identità (fatto salvo quanto disposto dal Funzionario Dirigente i servizi di Ordine Pubblico), fatta eccezione per Via Torelli il cui transito è consentito ai soli residenti titolari di posto auto interno - i veicoli delle Forze di Polizia e di pubblica assistenza e di soccorso, i mezzi Azienda TEP SpA destinati al trasporto dei tifosi locali, i taxi, i velocipedi, i ciclomotori, i pullman dei giocatori delle due Società calcistiche interessate alla manifestazione sportiva, i veicoli accreditati dalla Società Parma Calcio 1913 con apposito permesso diretti ai posti auto dedicati in Viale Pier Maria Rossi e Viale San Michele (totale 20 stalli riservati) e i veicoli con autorizzazione cat. invalidi nazionale.

Istituzione del divieto di circolazione anche pedonale dalle ore 18:30, per i tifosi locali in: Via Torelli (nel tratto compreso tra da P.le Risorgimento all’intersezione con Via Anna Frank); Via Viotti (tra Via Torelli e Via Duca Alessandro); Via Massari (nel tratto compreso tra Via Montagnana e Via Torelli eccetto residenti).

Istituzione del divieto di circolazione anche pedonale, dalle ore 18:30 per i tifosi ospiti in: Via Duca Alessandro (nel tratto compreso tra P.le Risorgimento e Via Viotti).

Dalle ore 19:00 alle ore 23:00 : istituzione di area di sosta riservata ai veicoli che espongono l’autorizzazione invalidi nazionale in Via Puccini (nel tratto compreso tra Viale Partigiani d’Italia e Via Bandini).

Dalle ore 15:00 alle ore 23:00: Destituzione della corsia preferenziale di strada Zarotto e contestuale disattivazione del sistema elettronico di rilevamento dei transiti.

Dalle ore 18:00 fino a cessate esigenze.

Rotatoria ad intersezione Casello A1, Via S.Leonardo, Viale Europa Istituzione del divieto di circolazione tra le uscite di Via Colorno e ingresso Casello autostrada A1 e contestuale obbligo dei veicoli che percorrono, di uscita su ramo di immissione in Via Colorno SP343 R.
I veicoli giunti in rotatoria A1/Viale Europa, diretti in autostrada, proseguiranno verso Via Colorno, rotatoria Via Versailles, invertiranno la marcia in direzione Sud, percorreranno carreggiata Ovest di Via Colorno per poi deviare su bretella di collegamento con casello autostradale.

Via Colorno – carreggiata Ovest – Istituzione del divieto di circolazione sulla bretella di collegamento con rotatoria ad intersezione Casello A1, Via S. Leonardo, Viale Europa.

Via Casello Poldi: Istituzione del senso unico di marcia con direzione da Sud a Nord

I provvedimenti di cui alla presente ordinanza possono essere suscettibili di variazioni temporali e di modifiche all’estensione/localizzazione sulla base delle disposizioni dei Responsabili i Servizi di Ordine Pubblico – unitamente ai soggetti individuati dall’art. 12 del Codice della Strada – in particolare relativamente alla progressiva riapertura delle strade a seguito del termine effettivo della manifestazione.

L’annuncio a tutta la tribù del calcio è lanciato: da martedì 14 a domenica 19 gennaio al “Campo Teatrale, Snodo Creativo” di Via Casoretto 41/A a Milano, Gianfelice Facchetti racconterà il mondo del pallone mixando antropologia e ricordi, aneddoti e musica. E lo farà tramite uno spettacolo dal titolo, appunto, “La Tribù del Calcio”, spiegando come l’uomo si è trasformato da cacciatore… in calciatore. Il figlio di Giacinto, indimenticata bandiera dell’Inter di Helenio Herrera, utilizzerà tutto il percorso artistico e sportivo che negli anni ha costruito attraverso esperienze personali (di lettura e sul campo) per mettere in scena il suo nuovo spettacolo tratto dall’opera di Desmond Morris, autore del saggio “La scimmia nuda”: “C’è qualcosa di primitivo che parte da molto lontano. Il calcio è una caccia ritualizzata, metaforizzata in cui la porta diventa la preda. L’uomo con il tempo si è evoluto. Poi, nel 1800, compare la palla in Inghilterra. Da usare con le mani (nel rugby) o con i piedi (nel calcio). Inizia così, partendo dal saggio, il mio adattamento teatrale”.

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C’è tanto di suo in questo lavoro?

“Direi di sì. Per rendere più caldo il testo del saggio era necessario inserire qualche storia. Ho scelto racconti che infiammano tutt’ora anche me. In un certo senso, sento di essere da sempre nel racconto della vita del pallone e del calcio”.

Qualche esempio?

“Racconto retroscena della partita del Maracanà, la finale del mondiale 1950 tra Brasile e Uruguay, forse il dramma sportivo più grande mai vissuto dal popolo verdeoro. Una curiosità: Alcides Ghiggia, l’uomo che segnò il 2-1 per la Celeste, fu il primo avversario che mio padre affrontò all’esordio in serie A, tanti anni dopo”. 

Quali altri profili ha tratteggiato?

“Non poteva mancare Pelè, per me il più grande di tutti. Nella parte dello spettacolo dedicata al gol, momento culminante del gioco, parlo di lui e della finalissima contro l’Italia, nel 1970 in Messico”.

C’è anche una storia che riguarda il nostro territorio?

“Esattamente: nella tribù del calcio non ci sono solo i campioni ma anche coloro che hanno fatto un’onesta carriera e che, forse, avrebbero meritato di più. Sto parlando di Denis Bergamini, un calciatore di grande talento. Un ragazzo che, quando morì nel 1989, aveva puntati gli occhi delle grandi squadre. E chissà se, anche lui, sarebbe riuscito a entrare nel gruppo di Azeglio Vicini per i mondiali di Italia ‘90”.

Tanti racconti ma non solo.

“Con me sul palco ci sarà “La banda del fuorigioco”: abbiamo già lavorato insieme e li ho voluti ancora al mio fianco perché desideravo che la musica non fosse solo uno contorno allo spettacolo. Nella mia idea, voce e suoni si uniscono in una direzione di racconto ben precisa”.

Questa direzione è piaciuta all’autore del saggio?

“L’autore del saggio e la casa editrice hanno dato grande disponibilità nell’accettare la mia rivisitazione. Il teatro è effimero, basato su intuizioni rapide: è difficile barattarlo con troppe titubanze. Per questo voglio ringraziarli. Hanno avuto fiducia. Sono stati eccezionali”.

Pietro Razzini

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