Redazione

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Lunedì, 06 Maggio 2024 01:26

F1, Miami: Norris da favola

Norris finalmente artiglia il suo primo successo in F1, battendo Verstappen. Ferrari sul podio con Leclerc, adesso è la terza forza

di Matteo Landi

In F1 dal 2019, pilota con il più alto numero di podii senza vittorie. Eterna promessa, capace di battere spesso i compagni di squadra ma non di trionfare. Per Norris la gioia della vittoria pareva non arrivare mai. Nel 2021, in Italia, raccolse forse il secondo posto più amaro, dietro al team mate Ricciardo, di solito alle sue spalle ma in grado di cogliere l'unica occasione valida per vincere con una vettura buona ma non eccezionale. Dalla metà della scorsa stagione la McLaren ha cambiato marcia ma là davanti da battere rimanevano comunque Ferrari e soprattutto Red Bull. Questo weekend a Miami, prima della gara principale, tutti parlavano dell'annunciato addio dalla Red Bull del leggendario progettista Adrian Newey fantasticando circa la sua prossima destinazione professionale. Vestirà di Rosso nel 2025, andando a comporre un dream team con Hamilton e Leclerc? Oppure riporterà in vita l'attuale moribonda Mercedes, ex team pigliatutto ora in disgrazia? Mentre i riflettori erano puntati altrove in McLaren preparavano il colpaccio, portando sulle loro vetture degli aggiornamenti importanti. Sviluppi che, ad esempio, Ferrari ancora non si è sentita pronta di installare sulle sue monoposto. Quinto in griglia di partenza, Norris ha mostrato in gara un bel passo. Nella prima frazione di corsa ha lasciato sfogare Verstappen, Piastri e Leclerc ed ha atteso poi il momento propizio per poter eseguire l'unica sosta per il cambio gomme. Quando verso metà gara è entrata in pista la safety car, per permettere ai commissari di rimuovere la vettura incidentata di Sargeant, Norris, in testa in quanto unico fra i primi a non essersi ancora fermato, è riuscito ad eseguire il pit stop in tutta tranquillità, mantenendo la leadership. Finita la fase di neutralizzazione in molti credevano che Verstappen si sarebbe sbarazzato velocemente del pilota McLaren, che invece ha incrementato il suo vantaggio andando poi ad artigliare la sua tanto sospirata prima vittoria. Lacrime, sorrisi, abbracci, il box papaya ha riscoperto la gioia del successo e Norris si è scrollato finalmente di dosso l'antipatica etichetta di eterna promessa.

Verstappen battuto

Ha vinto con la solita facilità la gara corta, eppure a Miami Verstappen si è sentito da subito meno sicuro del solito. In pole position in entrambe le corse del weekend, Max ha costantemente fatto presente, nelle sue dichiarazioni, di non sentirsi del tutto a suo agio sull'asfalto del particolare tracciato di Miami. Il risultato della gara principale ha confermato che l'olandese non fingeva: sulla lunga distanza questa non è stata la solita implacabile Red Bull. Come confermato anche dall'impalpabile Perez, solo quinto ed alle prese con una monoposto in continua derapata. Purtroppo per i tifosi ferraristi stavolta ad approfittare del momento di (leggero) sbandamento del team anglo-austriaco non è stato "il solito" Sainz, e neanche un Leclerc sempre più alla disperata ricerca di una vittoria che gli manca da troppo tempo.

Ferrari terza forza, in attesa degli sviluppi

A celebrare i 70 anni della presenza del marchio oltreoceano Ferrari ha sfoggiato, insieme al rosso, un insolito azzurro che ha colorato anche le tute dei piloti. La Ferrari è giunta a Miami forte anche del nuovo sponsor principale, HP, la cui presenza ora è ben visibile sulla carrozzeria delle vetture del Cavallino. Importanti risorse che serviranno anche per convincere il genio Newey a portare i suoi talenti a Maranello? Il tempo dirà. Intanto negli USA il Cavallino Rampante ha corso ancora una volta senza importanti aggiornamenti, che vedremo solo dalla corsa di Imola. Non è andata male per la squadra di Vasseur. Leclerc si è preso il podio sia nella Sprint, secondo, che nella gara lunga, terzo. Sainz, quinto sabato, è transitato quarto sotto alla bandiera a scacchi della corsa principale, penalizzato da una partenza folle di Perez e da una lunga lotta con Piastri che gli ha inoltre fruttato un richiamo dai commissari per il post gara. Rimane però l'amaro in bocca dell'occasione sprecata, visto lo stato di forma non eccezionale del binomio Red Bull-Verstappen. Stavolta però a meritare il trionfo è stata la McLaren. Dalla prossima gara, con gli aggiornamenti che finalmente arriveranno sulle vetture di Maranello, avremo un quadro più preciso delle prestazioni.

Bentornato Ricciardo!

La faentina Racing Bulls ha festeggiato per il settimo posto di Tsunoda nell'evento principale del weekend ma anche per la grandissima quarta piazza ottenuta nella Sprint da un ritrovato Ricciardo. L'australiano si è poi purtroppo smarrito già dalle successive qualifiche, però la performance di sabato ha dimostrato che il race winner australiano c'è ancora, eccome. In affanno quando si trova a combattere nelle retrovie trova nuova linfa quando sente di avere fra le mani una buona monoposto. Bentornato Daniel e speriamo che non sia la classica rondine che non fa primavera.

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