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"Quando lo sport fa bene e fa del bene", questo è il motto che anima tutto il popolo del Group Cycling. 

L'ennesima occasione è stata colta lo scorso 9 giugno grazie all'organizzazione di Luca Bertinelli,  supportato da  Massimo Porcari della palestra Squash Inn e da istruttori di altre palestre cittadine, dando vita al Group Cycling Eurotorri.

Un modo per rinforzare il legame con l'associazione Giocamico di Corrado Vecchi che si è vista assegnare una somma di ben 1.100€ derivante dalle iscrizioni e donazioni dei numerosi partecipanti.

"Quando lo sport fa bene e fa del bene", questo è il motto che anima tutto il popolo del Group Cycling costantemente presente ed entusiasta in manifestazioni come questa le cui finalità sono il piacere di stare insieme, fare sport e contribuire a cause nobili quali appunto Giocamico.

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Venerdì, 15 Giugno 2018 10:07

Buon compleanno, Telefono Amico

Martedì 19 giugno - il servizio di volontariato della Pubblica compie 29 anni e inizia a raccogliere le adesioni per il prossimo corso di formazione.

Parma, 15 giugno 2018 – Martedì prossimo Telefono amico compie 29 anni. Questo servizio di volontariato dell'Assistenza Pubblica Parma Onlus conta oltre 10mila giorni di ascolto, offrendo una possibilità di dialogo a tutti sulle tematiche più disparate. Nel rispetto di alcuni valori fondamentali per la fiducia tra chi chiama e chi risponde: anonimato, accoglienza, empatia, assenza di pregiudizi.

Nato il 19 giugno 1989 con il primo «Pronto, Telefono amico...», il servizio sociale della Pubblica risponde tutti i giorni dell'anno, feste comprese, alle due linee telefoniche dello 0521.284344, dalle 17 alle 23.

Nel corso del 2017, ha ricevuto 7.880 chiamate, e il tempo complessivo che i volontari hanno trascorso al telefono è stato di circa 1.225 ore. Le tematiche maggiormente trattate dal servizio, che non si rivolge ad un'utenza particolare, ma offre ascolto a chiunque senta la necessità di parlare e confrontarsi, hanno riguardato la sfera personale, emozionale, lavorativa, famigliare, amicale ed economica.

«La crescita costante dei contatti telefonici pervenuti al nostro servizio dimostra che oggi ci sono moltissime persone che necessitano di qualcuno con cui poter parlare – spiega Francesca Anedda, consigliere della Pubblica con delega al Telefono amico ¬– e ciò che tali persone cercano sono la possibilità di un confronto, di un altro punto di vista, di un'occasione di dialogo aliena da pregiudizi e incomprensioni, ormai troppo presenti e pervasivi nella nostra vita di tutti i giorni. E i nostri volontari, che quotidianamente rispondono alle numerose richieste, sono sempre mossi dall'intenzione primaria di contribuire a formare una società basata sul dialogo aperto, creando relazioni sociali sane, pacifiche, lontano dai conflitti e dalla rabbia imperante: il dialogo è prima di tutto condivisione piena e opportunità di creare rapporti sereni, con gli altri e con noi stessi».

Telefono amico organizza ogni anno un corso di formazione iniziale della durata di circa 12 incontri, gestito da un formatore professionista, per gli aspiranti volontari che, una volta entrati in servizio, saranno costantemente aggiornati e formati. «Il volontario ideale non necessita solo di tempo libero e buona volontà – sottolinea Anedda -, ma anche di una naturale predisposizione all'ascolto e al dialogo e di un'innata apertura al confronto. Il suo compito non è quello di dare consigli o di risolvere problemi, ma di offrire il proprio tempo e il proprio ascolto alle persone che chiamano per accompagnarle nel dialogo e nella riflessione interiore».

Il prossimo corso di formazione partirà a settembre 2018. Per informazioni, è possibile chiamare lo 0521.224922 o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

 

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Giovedì, 14 Giugno 2018 17:10

Cena solidale al Castello di Roccabianca

Serata benefica per raccolta fondi a sostegno di progetti di solidarietà. 28 giugno 2018 ore 19,30 al Castello di Roccabianca (PR). 

 

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SOSTEGNO OVALE ONLUS
L'Associazione Onlus Sostegno Ovale nasce dalla volontà della Società Rugby Colorno e da un gruppo di persone convinte che il rugby non sia solo uno sport, ma una metafora del gioco della vita e che il sostegno tra i giocatori aiuti ad affrontare ed a superare gli ostacoli che nella vita si presentano imprevedibilmente, come i rimbalzi della palla ovale.

Nel concreto l'Associazione si pone l'obiettivo di svolgere attività d'intervento sul sociale volte a prevenire il disagio giovanile attraverso reperimento di risorse economiche, culturali ed umane.

I PROGETTI
- "Il Sorriso che non si dimentica", che si propone attraverso tre diverse borse di studio, dedicate alla memoria Filippo Cantoni, di premiare studenti e atleti meritevoli in ambito sportivo, scolastico e sociale;
- "Bufali Rossi", una squadra di ragazzi che, dopo un break down psicologico, attraverso il rugby tornano a frequentare i circuiti ordinari della società;
- "Giovani 4.0 - creatività in movimento", progetto che promuove e facilita incontri a carattere didattico, tra giovani generazioni e adulti, specialmente all'interno dell'ambiente scolastico;
- "Adotta uno sportivo", che cerca di aiutare concretamente famiglie in difficoltà, affinché i figli possano praticare attività sportiva e ludica.

Maggiori info riguardo ai progetti su: www.sostegnoovale.it 

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Torna il TROFEO APARECIDA, il triangolare di calcio che vedrà contrapporsi I FRATI della Fraternità Francescana di Betania, I SINDACI e gli amministratori locali e LA MONTEBELLO calcio.

Sarà il Centro sportivo IL NOCE a ospitare il torneo il prossimo 9 giugno a partire dalle ore 18,00.

Alle 21,00 ci saranno le premiazioni e a seguire torta fritta, salume e musica live...

Nell'occasione verrà anche presentata la "Missione in Brasile" alla quale saranno destinate le offerte liberali e parte del ricavato della torta fritta e del salume.

 

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Le aziende nascono per realizzare prodotti o servizi e generare profitti. È la forza della loro mission indispensabile per garantirsi un futuro solido e duraturo necessario per finanziare la longevità imprenditoriale.

di Guido Zaccarelli Mirandola 26 maggio 2018 - Il modello piramidale è lo schema di riferimento da sempre adottato dall'imprenditore per definire i livelli di relazione tra le persone e le funzioni esercitate dagli individui all'interno dell'impresa. Il presente è in continuo movimento complice l'urgenza di rispondere tempestivamente alle sollecitazione dei mercati che chiedono di appagare rapidamente i bisogni latenti dei clienti e, fattore conseguente, di incrementare i fatturati.

Queste sollecitazioni incontrano lungo la loro strada la responsabilità degli individui nel dare riscontro immediato alle singole istanze e avviare azioni-reazioni tangibili che abbiano impatto concreto nella realtà economica e produttiva. La complessità è il fattore che domina all'interno delle imprese sempre più ancorate a concentrare le proprie risorse sui fattori centrali di crescita eliminando le attività che non rientrano negli schemi strategici imbevuti di redditività. Gli scenari prospettati abilitano il pensiero a immaginare aziende indirizzate ad adottare schemi organizzativi orientati al decentramento logistico e produttivo avvalendosi di strutture esterne capaci di assolvere in tempi rapidi alle richieste provenienti dall'impresa.

In futuro avremo aziende puzzle? Le prime forme di organizzazione del lavoro riportano il vivere "il senso compiuto della comunità" dove le persone collaboravano alla pari per raggiungere il fine comune. Il cambio di paradigma si è verificato quando la società è passata dalla cooperazione alla dominazione impiegando lo schema piramidale per rappresentare i differenti livelli sociali ed economici.

Con un lungo salto sul dorso del tempo si arriva agli anni '90 dove il modello piramidale ha iniziato a mettere in evidenza i propri limiti e il management a decentrare alcune forme di attività rimaste da sempre concentrate all'interno dell'impresa. Il passaggio al terzo millennio ha ulteriormente intensificato l'azione del management verso ulteriori forme di esternalizzazione spinti dalla volontà di concentrare gli sforzi solo sulle attività ritenute ad elevata redditività.

La frammentazione iniziale a vantaggio di poche attività ha subito ultimamente una forte accelerazione che porta a considerare un futuro sempre più esposto a modelli organizzativi orientati al core business sostenuti da strutture esterne contrattualmente vincolate.

In futuro, ci troveremo sottoposti alla luce di aziende a forma di puzzle dove ogni singolo pezzo è un servizio che dall'interno si sposta verso l'esterno svuotandole di identità e di contenuti. Nel mentre, la piramide ha già iniziato una lenta e inesorabile fase di decomposizione, impercettibile per molti, dove si intravedono due figure geometriche differenti e distanti tra loro: in alto, un piccolo triangolo che individua i ruoli manageriali e sotto un trapezio che identifica la struttura organizzativa dell'impresa.

Al suo interno le singole divisioni ben rappresentate dai pezzi del puzzle, che di volta in volta si staccano dall'azienda per migrare all'esterno ed essere connessi con il manager di riferimento il cui compito è di verificare i costi da inserire ad inizio anno nel BP (Business Plan) e di controllo remoto delle prestazioni da erogare e completate.

In futuro avremo un elevato livello di frammentazione dove le persone avranno notevoli difficoltà a identificarsi nel comune senso di agire per il venir meno dello spirito che li lega alle funzioni e alle relazioni di prossimità con i colleghi. Il turn over sarà elevatissimo e tutto sarà legato alle prestazioni esterne poste a contratto fortemente dipendenti dalle richieste provenienti dai mercati globali. Le aziende stanno perdendo e sempre più in futuro verrà a meno la loro identità, in nome del progresso tecnico ed economico. È il futuro che desideriamo?

 

GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

CURRICULUM
Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio. 

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Lunedì, 21 Maggio 2018 08:04

La Corsa per Tommy - le foto

Domenica 20 maggio si è rinnovato l'appuntamento con "La Corsa di Tommy".  A San Prospero, per il settimo anno, è stata una giornata all'insegna dello sport, del benessere e della beneficenza in memoria del piccolo Tommaso Onofri, il «bimbo di Parma» rimasto nel cuore di tutti i parmigiani. 

Il trofeo della gara competitiva è stato dedicato alla memoria di Marco Federici, scomparso nel luglio 2013, il giornalista della "Gazzetta di Parma" che aveva seguito da vicino il caso del piccolo Tommy.

Per la cronaca sportiva, la vittoria è andata a Yonas Tsegaye e fra le donne la prima a tagliare il traguardo è stata Sara Martinelli.

(Le foto di Francesca Bocchia)

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Domenica, 20 Maggio 2018 07:56

Il rumore della solidarietà

di Guido Zaccarelli Mirandola 19 maggio 2018 - Silenzio e rumore sono le due facce della stessa medaglia. Da un lato il silenzio – silentium - tacere, non fare rumore, dall'altro il non silenzio, il rumore – rumorem. Vivere il silenzio significa: fare in assenza di rumore.

La parola fare indica l'azione. L'agire occupa tutto lo spettro che si colloca tra il silenzio e il rumore al pari di quando l'uomo attraversa l'arcobaleno partendo dal nero assoluto per congiungersi con i colori del bianco.

La solidarietà si riferisce all'agire in solidus, in modo concreto, per il benessere della persona e della propria comunità. È un impegno etico e sociale che si svolge alla pari a favore di altri. Da non confondere con l'elemosina, che esprime un rapporto di disparità tra gli individui. La solidarietà è un dono che valorizza la relazione, al contrario del regalo che valorizza l'oggetto della relazione: va enunciata facendo rumore, (renderla pubblica) oppure esperita in silenzio, al cospetto di pochi? Esiste un confine dove le persone possono scegliere tra: mostrare il fare al mondo e il fare senza mostrare? tra il mettere in movimento le onde del silenzio perché possano emettere un sibilo affinché raggiunga l'anima dell'uomo oppure è necessario fare tutto in silenzio?: Italo Calvino, nelle Città invisibili narra: Marco Polo descrive un ponte pietra per pietra.

"Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?" chiede Kublai Khan. Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra – risponde Marco – ma dalla linea dell'arco che formano. Kublai Khan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge: "Perché mi parli delle pietre? È solo dell'arco che mi importa". Polo risponde: "Senza pietre non c'è arco". Diventa difficile stabilire il punto dove puntellare il silenzio oppure vedere la linea del rumore. La domanda è fortemente condizionata dalla contrapposizione che lega le due parole alla solidarietà, dalla linea di confine che separa il vedere dal non vedere, dal sentire il silenzio al non sentire.

Cosa fare allora? Fare con rumore e diffondere al mondo il gesto della solidarietà per evitare di vivere come nella caverna di Platone attorniato da una luce soffusa e mostrarsi solo alle persone che transitano in quel momento nella grotta dopo averla attraversata per lunghissimi tratti.

La solidarietà merita la luce della vita, perché la vediamo, la tocchiamo, l'ascoltiamo e la odoriamo in ogni singola frazione del tempo e dimensione della realtà circostante. È energia allo stato puro che sprigiona il desiderio del fare condiviso, dove finalmente poter fare rumore alla luce del sole e vivere a colori il bianco della solidarietà, coscienti di non disturbare il silenzio.

I colori del bianco:
La mia missione è regalare un sorriso. Anche Due. O dieci. Cento. Mille. Un firmamento se possibile. Non posso prendere a cazzotti gli angeli. Mi faccio le bolle di sapone. Sono un clown e combatto il bianco. Traghetto colori e ascolto. M'immergo senza tuta da sub in quell'età ... quando il purè ha un profumo immenso e le stelle sono conchiglie appese al cielo. Quando i sogni sono le prime seduzioni e ogni centimetro di mondo è un oceano. Quando persino la malattia si permette di esistere eppure il sorriso può scaturire, anche solo per un istante. Questa è la mia missione. La mia grande missione. Verde, giallo, blu, arancione, azzurro... forza che si comincia!

Tratto da: Il rumore degli occhi, La confraternita dell'uva. EC, Edizioni Creative, pag. 35,36.

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Ci sono le nonne di Felino che hanno venduto le copertine fatte all'uncinetto, c'è la sposa di maggio che, insieme al fidanzato, ha deciso di destinare la spesa delle bomboniere all'Ospedale dei bambini, c'è il futuro papà che ha pensato agli altri bambini prima del suo in arrivo semplicemente perché "si sentiva di farlo" e, infine, c'è Cinzia Arcari che, coinvolgendo i bambini della Comunità "Il lago di pane", ha rinnovato il suo sostegno alla Pediatria generale e d'urgenza del "Pietro Barilla". Insieme hanno coronato il sogno della caposala del reparto, Giuseppina Nicosia, che è così riuscita ad acquistare un'apparecchiatura utile per affrontare e risolvere le crisi respiratorie gravi in pazienti sotto l'anno di età.

"Si chiama Airvo 2 e ora ne abbiamo uno in dotazione esclusiva a questo reparto così possiamo intervenire immediatamente sui bambini che ne hanno bisogno - dice Giuseppina Nicosia presentandolo ai donatori riuniti nella sala d'attesa della pediatria d'urgenza. "E' un'apparecchiatura indispensabile per l'astanteria pediatrica – continua il direttore del Dipartimento materno-Infantile Gianluigi de' Angelis ringraziando la sensibilità dei presenti – è facile da utilizzare per il personale ed è facile da sopportare per i piccoli pazienti".

Al loro fianco la responsabile assistenziale del dipartimento Rita Dicembrino, il direttore del reparto di Pediatria generale e d'urgenza Icilio Dodi e il direttore generale dell'Azienda ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi che ha sottolineato l'importanza del gesto: "Un grazie a nome dei colleghi e del personale infermieristico che è il tessuto connettivo tra medici e pazienti. Con la vostra attenzione avete dimostrato che l'ospedale è un patrimonio comune da tutelare insieme".

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Grazie alle loro iniziative hanno donato una stampante per ecografo da sala operatoria all'Ospedale dei bambini "Pietro Barilla".

Al centro delle loro animate discussioni la squadra del cuore, amata e seguita nella buona e nella cattiva sorte. Ma durante i loro incontri i Danè del Parma, un gruppo di tifosi che quest'anno celebra 45 anni di fede calcistica vissuta insieme, hanno raccolto i fondi per giocare una partita impegnativa. "La più impegnativa", aggiunge Simone Burani nominato presidente del fans club parmigiano per meriti acquisiti sul campo. Si erano infatti posti l'obiettivo di acquistare una stampante per l'ecografo della sala operatoria dell'Ospedale dei Bambini. E lo hanno raggiunto.

Sabato mattina, grazie all'intercessione dell'associazione Giocamico presieduta da Corrado Vecchi, hanno consegnato l'apparecchiatura nelle mani di Luciano Bortone, medico della 1° Anestesia e Rianimazione dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma che l'ha presa in consegna per i bambini del Maggiore. "La stampante completa un ecografo frutto di un'altra generosa donazione e in questo modo abbiamo uno strumento che poche sale operatorie hanno ma che soprattutto ci consente di intervenire presto e bene sui pazienti più piccoli" ha spiegato Luciano Bortone che ha ringraziato gli amici con i quali condivide la fede calcistica anche a nome del personale del comparto e del direttore Sandra Rossi.

Soddisfatto il nutrito gruppo di Dané capitanato dal presidente. "Siamo nati nel '73 – spiega Simone Burani - e abbiamo sempre seguito il Parma in tutte le trasferte, quando vince è una festa. Però la partita più bella è stata quella che abbiamo giocato per l'Ospedale dei bambini. E' stata la nostra prima iniziativa personale e abbiamo centrato l'obiettivo che ci eravamo prefissati". A colpi di sciarpe, cuscini, gadget del gruppo, piano piano il gruzzolo è cresciuto e si è tradotto in un'apparecchiatura che consente di agevolare il lavoro dell'equipe in sala operatoria. E ora sono pronti per il prossimo obiettivo, ancora più ambizioso del primo.

 

Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma

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Apre la nuova casa dei papà. Nel giorno della festa della mamma, il servizio di ospitalità di soccorso per padri separati inaugura la prima casa

E' stato scelto un giorno speciale, la Festa della mamma, per dare avvio a un progetto tutto nuovo, dedicato ai papà ma che ha nel cuore soprattutto il benessere dei figli: domenica 13 maggio l'Associazione San Cristoforo, un pezzo di strada insieme, ha tagliato il nastro della prima casa dedicata ad accogliere padri separati in emergenza abitativa. Un appartamento luminoso, curato in ogni dettaglio, con quell'amore che rende un luogo ancor più bello e accogliente. In questa palazzina, affacciata su una strada tranquilla di un quartiere residenziale della città, da oggi co-abiteranno due papà che, oltre alla fatica di una separazione, hanno dovuto affrontare la difficoltà di trovarsi fuori casa con uno stipendio non più sufficiente a coprire le spese.

Un problema sommerso ma neanche troppo che anche a Parma ha numeri importanti. Perché ci sono troppi padri che, lasciando la casa alla compagna, si trovano senza un tetto o sono costretti a ritornare nella cameretta della loro infanzia, nuovamente a casa dei genitori, ora anziani. Anche questo ha spinto l'associazione a inventarsi una risposta innovativa con il progetto Io sto con te. Ai papà si offre una soluzione abitativa dignitosa, la tranquillità di non sentirsi soli e, soprattutto, la possibilità di condividere nuovamente la quotidianità con i propri ragazzi, in una casa "normale", dentro una situazione "normale". Perché, quando la propria vita è sconvolta da un cambiamento indesiderato e traumatico, la normalità diventa il desiderio più grande. E dalla normalità si può tornare a costruire guardando avanti.

Ora che il progetto è partito, l'associazione che sta preparando altri tre appartamenti, rivolge un invito esplicito a tutti i papà in difficoltà: "chiamateci, scriveteci, fatevi sentire, vi stiamo aspettando e non vediamo l'ora di poter condividere con voi questo sogno che, giorno dopo giorno, si sta realizzando".

Da quando è stato presentato alla città, lo scorso 19 marzo, Festa del papà, il tam tam non si è mai interrotto.

Da Parma, la proposta ha fatto il giro dello stivale e presto, da tutta Italia, sono arrivate telefonate e manifestazioni di interesse per questa idea che, inaspettatamente, si è dimostrata travolgente.

Ancora una volta, per vincere la parola chiave è stata rete; è la comunità che fa quadrato intorno a chi si trova in un momento difficile.

L'elenco di chi ci ha messo un pezzo è lungo: la Fondazione Munus con un fondo dedicato al progetto, il Comune di Parma e il Centro per le famiglie, la Fondazione Pizzarotti che ha contribuito a ristrutturare l'appartamento, il Gruppo Immobiliare Paluan, Ilma Mobili, la cooperativa Eidè, la Comunità di Sant'Egidio, Famiglia più, i Laboratori famiglia, l'Associazione mamme e papà separati, l'ASP e la parrocchia dell'Immacolata.

Ognuno con un ruolo diverso ha permesso di arrivare fino qui, che è solo l'inizio di un percorso che ogni giorno si arricchisce e che ancora ha bisogno del sostegno di tutti.

Per saper di più: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  www.iostoconteparma.it 

 

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