THE VILLAGE
Come e perché si continua a vivere in un luogo di morte?
Viaggio nel piccolo villaggio bielorusso di Kirov
Mostra fotografica di Catalina Isabel Nucera
Inaugurazione domenica 9 ottobre ore 10.30 - Sede municipale
Strada Primo Maggio 1, San Polo di Torrile
THE VILLAGE
Come e perché si continua a vivere in un luogo di morte?
Viaggio nel piccolo villaggio bielorusso di Kirov
Mostra fotografica di Catalina Isabel Nucera
Inaugurazione domenica 9 ottobre ore 10.30 - Sede municipale
Strada Primo Maggio 1, San Polo di Torrile
Venerdì 29 aprile alle ore 17.30, nella Sala Civica, del Parco Matilde, in via San Prospero a Carpineti, sarà inaugurata la Mostra fotografica “Una finestra sul tempo”
Martedì 3 maggio, alle ore 12, inaugura la mostra fotografica Parma, cambiamo aria!, allestita in Viale Maria Luigia lungo i cancelli dell’Istituto Tecnico C.Rondani, del Liceo G.Ulivi e del Liceo G.D. Romagnosi
"Le Ciel En un Clic"
Da oggi fino al 24 alla Galleria AOT, strada nino Bixio 5, sarà possibile visitare la creazione fotografica realizzata dall'artista Giacomo Faccini "Le Ciel En un Clic".
Sabato 6 novembre alle 11:00 inaugura, alla Galleria AOT, strada nino Bixio 5, la creazione fotografica realizzata dall'artista Giacomo Faccini "Le Ciel In un Clic".
Michele Buda | Giovanni Lami | Marco Zanella - Ex Ospedale Testi e Chiesa del Pio Suffragio, Cotignola (Ravenna) - 10 ottobre 2021 – 9 gennaio 2022
NATURA & DONNA
Caterina Orzi
Mostra fotografica
2-29 Marzo 2020
Oratorio di San Quirino, Parma
Via Ospizi Civili,1
Parma, 2 marzo 2020 - Ha aperto i battenti presso l’Oratorio di San Quirino la mostra fotografica “Natura & Donna” di Caterina Orzi, curata da Stefania Provinciali, critica d’arte, dove rimarrà aperta sino al 29 marzo, visitabile al pubblico tutti i giorni con ingresso contingentato secondo le disposizioni dell’ordinanza emanata dal Ministero della Salute d’intesa con la Regione Emilia Roma-gna per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica da Coronavirus.
La mostra, che rientra tra i progetti di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020, presenta trenta scatti che affascinano e interrogano. Hanno qualcosa del ritratto, della natura morta e poi molti fiori, risultato di un tempo dell’artista passato a distillare riflessioni, emozioni e pensieri: Na-tura e Donna sempre al centro. In questo percorso del vedere e del percepire, la luce naturale va aqui-sendo una propria autonomia compositiva.
Una peonia, un calla, un papavero. Una sequenza di forme, in bilico tra delicatezza e forza. Sono frammenti di istanti reali che regalano una rappresentazione intima, ravvicinata e cromaticamente delicata della femminilità. Accanto, immagini di donne, mani e volti. Poi, il registro visivo cambia sino a dissacrare il soggetto pittorico forse più famoso della storia dell’arte, la Gioconda di Leonardo Da Vinci, punto di partenza per una rielaborazione artistica inconsueta e suggestiva, un fil rouge fra arte, natura, donna e bellezza senza tempo.
«A stimolarmi nella realizzazione di questa mostra, è stato il desiderio di contrapporre due linguaggi tecnicamente diversi - afferma Caterina Orzi - Da un lato quello dello still life, dell’evidenza che vuole imporsi in maniera netta e densa, tanto agli occhi quanto al cuore. Dall’altro quello della decorazione e rielaborazione digitale, dell’artificio e del surreale dove la Gioconda si trasforma assumendo le sembianze di animali in via d’estinzione. Una sperimentazione che mette a nudo l’anima di chi osserva».
Scrive Stefania Provinciali: «Le fotografie, realizzate con una Canon Eos 1000, sono spesso il frutto di pochi scatti, espressione di una ricerca volta a cogliere il momento ideale di luce e di rapporto fra oggetto fotografato e mondo esterno. Vengono così fissate piccole storie che diventano grandi storie di vita, che colgono particolari e li rendono centrali all’immagine fino a trasferirne i significati oltre il proprio contesto, la loro funzione originale, rielaborando nuovi modi di percepire la funzione stessa degli elementi colti dall’obiettivo della macchina fotografica».
Accanto alle immagini di fiori e di volti, in mostra si potrà ammirare la Gioconda - quattordici ver-sioni decorate ciascuna con animali in via d’estinzione - e l’Ultima cena di Leonardo da Vinci decorata con carteggi che rappresentano frutti e fiori antichi. Una scelta che può apparire inconsue-ta, ma che «in realtà - continua Stefania Provinciali - si rivela di grande coerenza intellettuale se si tien conto che animali di ogni specie, frutti e fiori, si rincorrono in un panorama dove la vita e la natura si impongono con la loro forza anche se dentro a scelte visive che sono parte di un contesto culturale passato».
La mostra, allestita dall’Architetto Tommaso Brighenti nel settecentesco Oratorio di San Quirino, è promossa da FAI Delegazione di Parma e da ADA ONLUS - Associazione Donne Ambientaliste con il contributo di Fondazione Cariparma, il sostegno di Coop Alleanza 3.0 e la collaborazione di Ciaccio Arte Broker Insurance Goup. Ha il patrocinio e la collaborazione del Comune di Parma e il patrocinio di Ascom Terziario Donna.
Testimonial d’eccezione: PPA Poaching Prevention Academy, AIEA Associazione Italiana Esperti d’Africa e Footprint che si occupano della salvaguardia delle biodiversità naturali e culturali.
I ringraziamenti vanno anche a Codere per aver creduto nel progetto artistico di Caterina Orzi, come già in passato. Infine un grazie anche a I Love my House Barazzoni, Bervini 1955 e Vivaio Attilio Neri.
Le opere d’arte sono raccolte nel prezioso catalogo “Natura & Donna” (Corsiero Editore) disponibile in mostra, con una introduzione di Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma, Gio-vanni Fracasso, responsabile della delegazione Fai di Parma, Nicoletta Paci, Assessore alla Partecipa-zione e ai Diritti dei cittadini, e Laura Dello Sbarba di ADA Onlus. Il testo critico è di Stefania Provin-ciali.
Sempre presso l’Oratorio di San Quirino si svolgeranno tre incontri aperti al pubblico: “L’estinzione per sempre” a cura dell’Associazione Italiana Esperti d’Africa (AIEA), Poaching Prevention Academy (PPA), con il Direttore di AIEA Fabio Ghirardi (7 marzo ore 16), “Fotografia e arte visiva - Una dialettica creativa” a cura di SITPA Società Italiana di Terapia Psicoanalitica, incontro con l’Artista Fotografa Caterina Orzi e la Psicologa Psicoanalista Maria Adele Azzi (21 marzo ore 16), “Biodiver-sità culturali” a cura dell’Associazione Footprint, incontro con il Presidente Andrea Chiesi (28 marzo ore 16).
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APERTURA MOSTRA
Dal 2 al 29 marzo
Dal lunedì al giovedì dalle ore 16 alle 19 (mattino su prenotazione)
Venerdì - sabato - domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 15 alle 19
Info: 338.9257725
Caterina Orzi si è diplomata in Decorazione pittorica all’Istituto P. Toschi di Parma e ha studiato al DAMS di Bologna. Da molti anni porta avanti un concetto di Arte legato da una ricerca etica di felicità da condividere attraverso temi dal forte impatto sociale, quali la violenza contro le donne, la rinascita e il riscatto delle stesse. Un’operazione artistica introspettiva che ha vissuto una lunga evoluzione e che ha portato l’artista a realizzare numerose mostre personali e collettive in prestigiosi spazi pubblici e pri-vati, dal 2000 curate dalla critica d’arte Stefania Provinciali. La donna, ed in particolare la violenza sulle donne, diventa il tema della sua ricerca. Nascono così mostre come “Donne&Donne” (2007), mostra che immobilizza lo sguardo e lo trattiene fino all’ultimo sul dramma delle donne della Sierra Leone rea-lizzata al Centro Culturale Villa Soragna; la mostra fotografica “Cronaca” (2011), negli spazi della Pro-vincia di Parma, corredata da un catalogo di racconti firmati da giovani autori e personalità del mondo culturale fra cui Franca Rame. Seguono “Amori Senza” (2013), presso la sede della Regione Emilia Romagna; “Amori dalla cenere” (2014), ospitata presso la sede della Biblioteca della Camera dei Depu-tati con testimonial Lucia Annibali, emblema della lotta alla violenza sulle donne; “Canto di Donna” (2016) in Biblioteca Palatina a Parma.
Stefania Provinciali, laureata in Giurisprudenza, è giornalista e critica d’arte. Dalla fine degli anni Settanta ha iniziato a collaborare con quotidiani e riviste nazionali per la critica d’arte, la cultura e la crona-ca. Ha pubblicato cataloghi d’arte e libri per Edizioni d’Arte Ghelfi, Mup Editore, Editoriale Giorgio Mondadori, Corsiero Editore. Cura mostre e rassegne internazionali in spazi pubblici e privati. Dal 1992 scrive d’arte, di cultura e storia sulle pagine della “Gazzetta di Parma” per la quale dal 2011 cura la pagina dell’arte. Dal 2000 cura le mostre dell’artista Caterina Orzi dedicate a temi di forte impatto socia-le, dalla violenza contro le donne e alla rinascita di fronte alla consapevolezza acquisita, alla guerra dei diamanti nella Sierra Leone con una mostra ed un catalogo che narrano accanto alle immagini frutto del reportage dell’artista, storie vere di donne che hanno saputo riscattarsi.
(galleria immagini di Francesca Bocchia)
Taglio del nastro per la mostra "E' successo quel '68. Appunti fotografici" con Nadalini, Castellucci, Garibaldo e Gambetta
La Presidente Saliera: "Si lottò per i diritti delle persone, quegli stessi diritti da troppi anni dimenticati nel nome dei bilanci dell'economia"
Il sindacato, l'Università, la politica. A 50 anni di distanza "quelli che fecero il '68" si sono ritrovati nei locali dell'Assemblea legislativa regionale dell'Emilia-Romagna per l'inaugurazione di "E' successo quel '68. Appunti fotografici", mostra fotografica che ripercorre "l'anno che cambiò il mondo".
Francesco Garibaldo, una vita ai vertici della Cgil, Federico Castellucci, uomo delle Istituzioni e del Pci, Guido Gambetta, politologo e docenti di vaglia. Sono stati loro, con i loro ricordi di testimoni oculari del tempo, ad accompagnare la Presidente del Parlamento di viale Aldo Moro Simonetta Saliera nel taglio del nastro attraverso le foto di Luciano Nadalini e di altri famosi fotografi bolognesi che ricordano gli anni delle lotte studentesche e operaie, del primo Guccini e dei grandi concerti sotto le Due Torri.
"Nel '68 si lottò per i diritti delle persone: da troppi anni, invece, ci si è dimenticati di quei diritti e di quelle persone in nome del primato dei numeri dei bilanci e dell'economia", spiega Saliera nel sottolinea come "a Bologna il '68 coincise temporalmente con l'inverarsi delle grandi progettazioni dell'era del sindaco Guido Fanti: dalla tangenziale costruita in soli 3 anni al primo asilo nido voluto dall'assessore Adriana Lodi".
A ricordare lo snodo politico dell'anno cruciale è stato Garibaldo: "La mostra promossa dall'Assemblea legislativa ha il merito di toccare gli aspetti fondamenti della lotta studentesca e operai: furono anni – sottolinea il sindacalista – di lotte per proposte di miglioramento della vita delle persone che trovarono risposta positiva dalle amministrazioni pubbliche regionali e comunali. Battaglie che gli operai condussero nonostante che lo Stato avesse scelto l'arma della repressione autoritaria: quando scioperavamo venivamo picchiati e arrestati. Furono anni di speranza, un momento solare che purtroppo oggi non c'è più."
A raccontare un'epoca in cui i fermenti sociali trovavano risposta o quanto meno ascolto dalla politica e dai partiti è stato il compito di Federico Castellucci, una vita tra Pci, Comune di Bologna e Regione: "All'epoca ero responsabile politiche per il lavoro del Partito Comunista Italiano: demmo idee e contributi a quell'impegno sociale e civile che veniva da studenti e operai. Mai come in questo momento storico l'Assemblea regionale ha fatto bene – ha sottolineato Castellucci – a promuovere questa mostra perché motivo di riflessione politica, quella riflessione di cui abbiamo bisogno". "Si posero le basi degli anni successivi e delle grandi riforme come il Sistema Sanitario e lo Statuto dei lavoratori", fa eco Aldo Bacchiocchi, che visse quegli anni dall'osservatorio privilegiato di via Barberia, sede della federazione bolognese del più grande Partito Comunista dell'Occidente.
Occhio rivolto al contesto internazionale nelle parole del professor Gambetta, che ha ricordato come "nel '68 in tutto il mondo ci furono movimenti per i diritti e la pace, fu un anno indimenticabile".
Ricordi, impegni. Passione, nostalgia. Un mix che, come ricordano tutti gli intervenuti, non valgono solo per i libri di storia, ma anche per il nostro presente.
La mostra "E' successo quel '68. Appunti fotografici" è visitabile nei locali dell'Assemblea legislativa regionale dell'Emilia-Romagna in viale Aldo Moro, 50 tutti i giorni nei giorni feriali dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19.