La campagna informativa del Ministero della Salute ha come principali obiettivi:
- raccomandare semplici regole di prevenzione volte a prevenire il rischio di contagio del virus come il lavaggio frequente e accurato delle mani, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, coprire bocca e naso se si starnutisce o si tossisce;
- segnalare l’importanza di utilizzare come fonte di informazione il sito del Ministero;
- invitare tutti i cittadini ad essere responsabili e solidali per fronteggiare questa emergenza così come si evince dal semplice ma efficace messaggio finale recitato da Amadeus “Aiutiamoci l’un l’altro. Insieme ce la facciamo”.
Il claim della campagna è “Proteggi te stesso e gli altri dal nuovo coronavirus”.
Target - Tutta la popolazione.
Strumenti e mezzi
Tenuto conto del target di riferimento, è stata ideata una campagna informativa che prevede la realizzazione di uno spot televisivo ed uno spot radiofonico.
La campagna sarà veicolata sulle Reti Rai negli spazi messi a disposizione gratuitamente dal Dipartimento Informazione e Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri e sui canali social del Ministero.
Richiamato ghiaccio a cubetti per cocktails Polo Nord Ice Cubes per conta batterica Escherichia Coli fuori dai limiti
Rischio microbiologico per contaminazione da E coli. Questo il motivo che ha spinto il ministero della Salute a diffondere un avviso di richiamo di un lotto di ghiaccio a cubetti per cocktails a marchio Polo Nord Ice Cubes per conta batterica fuori dai limiti. Il prodotto interessato è venduto in sacchetti da 2 kg con il numero di lotto 9057 su cartone e sacchetto e il termine minimo di conservazione 31/08/2020. Il ghiaccio per cocktails è stato prodotto Polo Nord Ice Cubes Srl nello stabilimento di via dell’Artigianato 5 a Pastrengo in provincia di Verona.
A scopo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza dei consumatori, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si raccomanda di non consumare il ghiaccio a cubetti con il numero di lotto indicato e restituirlo al punto vendita d’acquisto.
(6 settembre 2019)
Acqua Santa Croce con particelle in sospensione da caratterizzare, il Ministero della Salute ritira un lotto di bottiglie da 1 litro in vetro. Chi ha in casa acqua " Santa Croce - Oligominerale, nel formato da 1 L in vetro, imbottigliata presso lo stabilimento Sorgente Fiuggino con numero di lotto BL060A10, con data di scadenza Marzo 2020, deve evitare di consumarla e riportarla al negozio dove è stata acquistata. Il richiamo è avvenuto su indicazione dello stesso produttore in via precauzionale: "Si garantisce l'assoluta purezza per tutti gli altri prodotti"
Il Ministero della Salute invita chi ha in casa acqua "Santa Croce" – Oligominerale, nel formato da 1 litro in vetro, imbottigliata presso lo stabilimento Sorgente Fiuggino-Canistro (Aq) con numero di lotto BL060A10, con data di scadenza Marzo 2020, a evitare di consumarla e a riportarla al negozio dove è stata acquistata. Il Ministero, in un comunicato diffuso il 10 agosto, informa che quel lotto contiene una presenza consistente di particelle in sospensione da caratterizzare.
Tutti gli altri lotti sono sicuri, precisa il Ministero. La stessa Santa Croce srl, via G. Amendola n 46 Roma il 10 agosto ha disposto, in via preventiva e precauzionale, il ritiro dal commercio del lotto delle bottiglie da 1 litro di acqua oligominerale in vetro.
Secondo quanto riportato nell'avviso del ministero della Salute, il richiamo è avvenuto su indicazione dello stesso produttore. Pertanto l'azienda Santa Croce, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", invita a "non consumare i prodotti appartenenti al lotto sopraindicato e a restituirli al punto vendita". Precisa, inoltre, che "il richiamo si riferisce solo ed esclusivamente all'acqua minerale limitatamente al lotto indicato. Mentre "si garantisce l'assoluta purezza per tutti i prodotti e i lotti non indicati nella comunicazione".
(10 agosto 2018)
Ancora un nuovo richiamo di prodotti alimentari da parte degli operatori. Il Ministero della salute ha pubblicato ieri sul sito web nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza", il richiamo di numerosi altri lotti di alacce in olio di girasole a marchio Capricci di Franciacorta per presenza di istamina oltre i limiti. I prodotti interessati dal nuovo provvedimento sono:
Alacce in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g), lotto AB356 con scadenza 05/2019.
Alacce stese in vasetto di vetro da 314 ml (peso netto 280 g), lotto AB353 con scadenza 05/2019, lotti AB150, AB144, AB131 e AB128 con scadenza 10/2018.
Alacce stese in vasetto di vetro da 150 ml (peso netto 130 g), lotto AB146 con scadenza 10/2018.
Alacce stese in vasetto di vetro da 1.062 ml (peso netto 950 g), lotto AB139 con scadenza 10/2018.
Alacce stese in vasetto di vetro da 80 ml (peso netto 70 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.
Alacce stese in vasetto di vetro da 212 ml (peso netto 180 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.
Alacce stese in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g), lotto AB122 con scadenza 10/2018
Alacce con prezzemolo in vasetto di vetro da 314 ml (peso netto 280 g), lotto AB353 con scadenza 05/2019.
Alacce con prezzemolo in vasetto di vetro da 80 ml (peso netto 70 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.
Alacce con prezzemolo in vasetto di vetro da 212 ml (peso netto 180 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.
Alacce con prezzemolo in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.
Alacce con peperoncino in vasetto di vetro da 80 ml (peso netto 70 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.
Alacce con peperoncino in vasetto di vetro da 212 ml (peso netto 180 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.
Alacce con peperoncino in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.
Alacce arrotolate in vasetto di vetro da 212 ml (peso netto 180 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.
Aggiornamento del 9 marzo 2018: il Ministero della salute ha pubblicato il richiamo di altri tre lotti di alacce stese in olio di girasole a marchio Capricci di Franciacorta per presenza di istamina oltre i limiti. Le nuove confezioni interessate sono:
Vasetti di vetro da 314 ml (peso netto 280 g) con numero di lotto AB143 e scadenza 10/2018
Vasetti di vetro da 580 ml (peso netto 520 g) con numero di lotto AB355 e scadenza 05/2019
Vasetti di vetro da 580 ml (peso netto 520 g) con numero di lotto AB314 e scadenza 04/2019
Il Ministero della salute ha diffuso il richiamo di alcuni lotti di alacce (Sardinella aurita) in olio di semi di girasole a marchio Capricci di Franciacorta per la presenza di istamina oltre ai limiti di legge. I prodotti interessati sono:
Alacce a pezzetti in vasetto di vetro da 314 ml (peso netto 280 g) con numero di lotto AB345 e scadenza 05/2019
Alacce stese in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g) con numero di lotto AB347 e scadenza 05/2019
Alacce con peperoncino in vasetto di vetro da 314 ml (peso netto 280 g) con numero di lotto AB341 e scadenza 05/2019.
Alacce con peperoncino in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g) con numero di lotto AB348 e scadenza 05/2019.
etichette alacce in olio di semi di girasole.
I vasetti richiamati sono stati prodotti da Conserve Coradi Italia Srls nello stabilimento a Ospitaletto (BS) in via Padana Superiore 180. Per ulteriori informazioni è possibile contattare Conserve Coradi al numero 0307281350 o all'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.
(16 marzo 2018)
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La sindrome sgombroide è una patologia simil-allergica risultante dall'ingestione di pesce alterato. È il secondo tipo più frequente di intossicazione da prodotti ittici, seconda solo alla ciguatera. Spesso tuttavia non viene rilevata perché assomiglia e confusa con l'allergia alimentare. Viene riportata con la massima frequenza relativamente a specie ittiche a carne rossa, appartenenti alle famiglie Scombridae (come il tonno, tonno pinna gialla, tonnetto striato (chiamato anche bonito), sgombro, lampuga, Clupeidae (sardine, aringhe, cheppie) ed acciughe e specie ittiche imparentate con queste, refrigerate o conservate in modo non adeguato dopo la pesca. La sindrome sgombroide può derivare dall'inappropriato trattamento del pesce durante l'immagazzinamento o la lavorazione; quando per l'innesco di processi di degradazione si producono quantità importanti di istamina.
L'istamina è una delle sostanze tossiche implicate nell'intossicazione sgombroide. Nel tessuto di pesci in decomposizione sono state trovate altre sostanze chimiche, ma la loro associazione con la sindrome sgombroide non è stata stabilita chiaramente. Le manifestazioni cliniche dell' intossicazione riguardano l'apparato gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea) il sistema nervoso centrale (vertigini, cefalea), la cute (rush) ; raramente si osservano disturbi respiratori e ipotensione. L'inizio della sintomatologia è rapido (20-30 minuti dall'assunzione dell'alimento) e i disturbi, abitualmente di lieve entità, si risolvono generalmente in breve tempo; solitamente durano meno 24 ore. La sindrome, sebbene frequente, viene spesso diagnosticata come reazione allergica alimentare.
Istamina oltre i livelli consentiti. Con questa motivazione numerosi lotti di Alacce con peperoncino in olio di semi di girasole stanno per essere ritirati dagli scaffali dei supermercati perché considerati potenzialmente pericolosi per la nostra salute.
La segnalazione ancora una volta arriva dal Ministero della salute. Nello specifico si tratta del prodotto con marchio Capricci di Franciacorta della Ditta Coradi.
I lotti oggetto di richiamo sono quattro: AB341 contenuti nelle anfore di vetro da 314 ml, peso netto 280 gr. TMC 05/2019, AB345 contenuti nelle anfore di vetro da 314 ml, peso netto 280 gr con TMC 05/219, AB347 contenuti nelle anfore di vetro da 580 ml, peso netto 520 gr con TMC 05/219 e in ultimo AB348 contenuti nelle anfore di vetro da 580 ml, peso netto 520 gr con TMC 05/219.
Secondo quanto riferito dal Ministero, il richiamo è stato reso necessario dalla "presenza di un tasso di istamina superiore ai limiti consentiti dalla legge". Per questo è stato disposto il ritiro in autocontrollo a scopo precauzionale dallo stesso produttore Conserve Coradi Italia srls con sede ad Ospitaletto (BS) via Padana Superiore n 180.
La sindrome sgombroide è una patologia simil-allergica risultante dall'ingestione di pesce alterato. È il secondo tipo più frequente di intossicazione da prodotti ittici, seconda solo alla ciguatera. Spesso tuttavia non viene rilevata perché assomiglia e confusa con l'allergia alimentare. Viene riportata con la massima frequenza relativamente a specie ittiche a carne rossa, appartenenti alle famiglie Scombridae (come il tonno, tonno pinna gialla, tonnetto striato (chiamato anche bonito), sgombro, lampuga, Clupeidae (sardine, aringhe, cheppie) ed acciughe e specie ittiche imparentate con queste, refrigerate o conservate in modo non adeguato dopo la pesca. La sindrome sgombroide può derivare dall'inappropriato trattamento del pesce durante l'immagazzinamento o la lavorazione; quando per l'innesco di processi di degradazione si producono quantità importanti di istamina.
L'istamina è una delle sostanze tossiche implicate nell'intossicazione sgombroide. Nel tessuto di pesci in decomposizione sono state trovate altre sostanze chimiche, ma la loro associazione con la sindrome sgombroide non è stata stabilita chiaramente. Le manifestazioni cliniche dell' intossicazione riguardano l'apparato gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea) il sistema nervoso centrale (vertigini, cefalea), la cute (rush) ; raramente si osservano disturbi respiratori e ipotensione. L'inizio della sintomatologia è rapido (20-30 minuti dall'assunzione dell'alimento) e i disturbi, abitualmente di lieve entità, si risolvono generalmente in breve tempo; solitamente durano meno 24 ore. La sindrome, sebbene frequente, viene spesso diagnosticata come reazione allergica alimentare.
Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.
(2 marzo 2018)
I Carabinieri del NAS di Milano, nell'ambito dei controlli finalizzati alla tutela della sicurezza alimentare, hanno proceduto al sequestro di oltre 200 mila confezioni di integratori alimentari (per un valore di più di 3 milioni di euro), prodotti in Francia e commercializzati in Italia da un'azienda milanese, in quanto tra gli ingredienti del prodotto figurava anche un additivo il cui impiego è vietato.
L'additivo (paraidrossibenzoato di propile), infatti, non è inserito nella lista di quelli consentiti dal legislatore comunitario (All. II del Regolamento CE 1333/208) per la preparazione di prodotti destinati al consumo alimentare. I militari hanno, contestualmente al sequestro penale, denunciato il titolare dell'azienda italiana per produzione di alimenti con aggiunta di additivi non autorizzati.
(Salute.gov.it - NAS 7 febbraio 2018)
Troppo rame nel vino: Ministero della salute richiama un lotto di vino Barbera del Monferrato Ca' Fornara. Scatta il ritiro nei supermercati
Scatta di nuovo un'allerta alimentare per eccesso di rame nel vino.
Il Ministero della Salute il 16 ottobre ha comunicato il richiamo di un lotto di vino Barbera del Monferrato Ca' Fornara per la presenza di livelli di rame al di sopra dei limite legale. Il lotto in questione è prodotto da Laronchi Vini Srl nello stabilimento di via San Rocco, 3, a Boca in provincia di Novara. Il prodotto richiamato appartiene al lotto L18817B ed è venduto in bottiglie da 75 cl.
Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", consiglia di non consumare il lotto di vino in questione e di restituirlo al punto vendita d'acquisto. Il rame è un elemento utile per l'organismo in piccole quantità. Un'assunzione eccessiva di rame per via alimentare può causare sintomi come nausea, vomito, diarrea e febbre.
(17 ottobre 2017)
L'azienda CAROZZI FORMAGGI ha richiamato in via precauzionale un lotto di formaggio Taleggio latte crudo per sospetta contaminazione da Listeria monocytogenes.
Ne dà comunicazione il Ministero della salute attraverso il portale dedicato ai richiami alimentari. Oggetto del richiamo un tipo di formaggio preincartato e porzionato commercializzato dall'azienda CAROZZI FORMAGGI srl con sede a BARZIO (LC), LOC. PRATO BUSCANTE. Il lotto n° 04827 riguarda il "TALEGGIO DOP LATTE CRUDO".
A scopo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza dei consumatori si raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto con medesimo lotto di appartenenza, di NON consumarlo e di restituirlo al punto vendita nel quale è stato acquistato. Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, non esclude che l'ingerimento del prodotto gastronomico possa provocare un pericolo per la salute, e mette perciò in guardia la popolazione. La listeriosi è un'infezione che si trasmette prevalentemente per via alimentare e può avere effetti gravi nell'uomo.
Il germe (Listeria monocytogenes), è un batterio largamente diffuso nell'ambiente, nel terreno e nelle acque di superficie, che tollera gli ambienti salati e le basse temperature (+2/+4°C). Alcune categorie di persone sono più a rischio di contrarre la malattia se presentano un sistema immunitario indebolito: anziani, neonati, donne in gravidanza, soggetti con altre malattie in corso che compromettono il sistema immunitario. Tuttavia anche i soggetti non considerati a rischio possono contrarre l'infezione e in qualche caso manifestare la malattia nella forma gastrointestinale.
Il veicolo principale di infezione nell'uomo è il consumo di alimenti pronti al consumo (in inglese: RTE "ready-to-eat") e di cibo crudo. Il batterio della Listeria si trova più comunemente sulla crosta di formaggi freschi molli, o in formaggi a base di latte crudo, salmone affumicato, carni fresche non stagionate, salumi, ma anche nei vegetali crudi. La cottura dei cibi uccide il germe, la conservazione in frigorifero no.
Una persona affetta da listeriosi può manifestare i segni di una sindrome simil-influenzale caratterizzata da febbre e dolori muscolari, a volte preceduti da diarrea o altri sintomi gastro-intestinali. Nel caso di pazienti immuno-compromessi la malattia può evolvere in modo molto più grave con setticemia e meningite. Nelle donne in gravidanza la malattia può portare a complicanze anche gravi per la gestazione. I primi sintomi si possono rilevare anche a distanza di 70-90 giorni dall'assunzione di cibo contaminato.