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Oggi, mercoledì 20 maggio 2015, alle ore 16 alla scuola Fermi di Langhirano. L'incontro è aperto a tutti ed è riconosciuto ai fini della formazione per i docenti.

Parma, 20 maggio 2015 –

Oggi, alle ore 16 nella Sala Riunioni della Scuola secondaria di I grado Enrico Fermi di Langhirano Via XXV Aprile, 3 si terrà una giornata di studio dedicata ai temi dell'utilizzo delle nuove tecnologie a scuola, in particolare in ambienti cloud dal titolo «...e adesso che abbiamo (anche!) le tecnologie?»
L'iniziativa rientra nel progetto europeo Rural school cloud - Cloud computing for school networking & learning.

Interverranno: Luca Ferrari del Dipartimento Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna con "Nuove tecnologie tra miti e realtà. Rendere l'innovazione didattica sostenibile!" e Roberto Bondi, Responsabile del gruppo Marconi, Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia-Romagna con "le tecnologie": insegnanti e studenti nei nuovi spazi dell'apprendimento.

Al progetto aderiscono l'Istituto Comprensivo di Corniglio, di Borgotaro, di Fornovo, di Neviano e Valceno. L'incontro è aperto a tutti ed è riconosciuto ai fini della formazione per i docenti.

Il progetto che è iniziato nel 2013 e terminerà nel settembre 2015, si pone l'obiettivo di migliorare la qualità di apprendimento e di insegnamento in piccole scuole rurali/disperse in Europa attraverso soluzioni basate sulle TIC e strumenti gratuiti on-line cloud based.

I paesi partecipanti sono, oltre all'Italia, Regno Unito, Danimarca, Grecia, Macedonia e la Spagna (ente coordinatore del progetto).
L'ente coordinatore del progetto è Galicia Supercomputing Centre (Spagna) – partecipano in qualità di partners l'Università di Santiago de Compostela (Spagna), Devon Local Authority (Regno Unito), AKETH (Development Centre of Thessaly) (Grecia), VIA University College (Danimarca), Macedonian Institute for Integration (Macedonia), la Provincia di Parma con i 5 istituti scolastici del nostro territorio.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Alla struttura mancano tutte le autorizzazioni ambientali e di agibilità e il collaudo, ma era pubblicizzata come agibile anche per bambini e famiglie. -

Parma, 18 maggio 2015 –

Mercoledì scorso a seguito di un esposto di Legambiente e su richiesta della Regione Emilia-Romagna si sono attivati gli uffici del Servizio Ambiente della Provincia, congiuntamente al Nucleo di Polizia provinciale che è distaccato presso lo stesso Servizio. Dopo il sopralluogo presso il Rifugio Faggio dei tre comuni sito all'interno del demanio regionale del Sic "Monte Penna, Monte Trevine, Groppo e Groppetto".

Dall'accertamento è risultata la presenza di un sentiero alpinistico attrezzato (via ferrata), corredato da due ponti tibetani realizzato nelle pareti rocciosa del Monte Trevine all'interno del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) "Monte Penna, Monte Trevine, Groppo e Groppetto". L'impianto è risultato totalmente privo delle autorizzazioni necessarie: SCIA (Segnalazione certificata di inizio di attività edilizia), valutazione di incidenza, svincolo idrogeologico e paesaggistico,.
La struttura, che non è neanche stata collaudata, era pubblicizzata sui social media come agibile anche per bambini e famiglie.

La Polizia provinciale ha posto sotto sequestro la struttura, e il 16 maggio scorso l'Autorità giudiziaria (Procura della Repubblica di Parma) ha convalidato il sequestro.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

La strada è minacciata da un'enorme frana e la carreggiata è ridotta a meno della metà, la struttura in acciaio del ponte è deteriorata. Sabato scorso il sopralluogo dei tecnici, a cui hanno partecipato il Delegato provinciale Serpagli, la consigliera regionale Lori e il sindaco di Calestano Peschiera. Le istituzioni fortemente impegnate. -

Parma, 18 maggio 2015 –

La Strada Provinciale 15 di Calestano continua ad essere chiusa a Ravarano.
Non è stato possibile infatti riaprire al traffico la strada, che rimane l'unico asse stradale di penetrazione tra Calestano e Berceto, nonostante i lavori di questi giorni, anzi la situazione sembra in peggioramento, dopo l'alluvione del 13 ottobre 2014, le nevicate di febbraio e le piogge intense di fine marzo 2015.

In questi giorni si stanno terminando i lavori di disgaggio presso il ponte di Armorano, con la conseguente chiusura della strada, stante il pericolo per chi transita.
Si sta infatti ripulendo il versante da alberi, sassi e fanghiglia in parte pericolanti e in parte trattenuti dalle reti paramassi.
Nel frattempo la Provincia di Parma ha provveduto alla sistemazione di muretti laterali e parapetti.
La totale chiusura della strada ha permesso di operare saggi sia sul ponte di Armorano che sulla strada sotto il castello di Ravarano.

Le notizie al riguardo sono pessime. Le acque hanno provocato un forte movimento franoso sulla Sp 15 all'altezza del castello di Ravarano, con la riduzione della carreggiata a soli 3 metri di larghezza. Alberi divelti e pendenze elevate rendono arduo ogni lavoro di ripristino.

Anche il ponte di acciaio di Armorano mostra i segni del tempo, in particolare nella campata centrale, dove si notano gravi riduzioni degli spessori.
In pericolo tutto il transito nella vallata, e in particolare la frazione di Ravarano rischia l'isolamento per mesi.

Sabato 16 maggio scorso i tecnici della Provincia hanno compiuto sopralluogo a cui hanno partecipato il Delegato provinciale Gianpaolo Serpagli, la consigliera regionale Barbara Lori e il sindaco di Calestano Francesco Peschiera.

Serpagli ha assicurato che, pur nella ristrettezza delle risorse, la Provincia interverrà con interventi di somma urgenza per cercare di fermare lo scivolamento del versante.
La Provincia ha già chiesto cospicue risorse alla regione Emilia-Romagna per far fronte alle esigenze delle strade, complessivamente un milione e 400 mila euro. La consigliera regionale Barbara Lori ha assicurato il suo impegno per una soluzione di valle, da raggiungere d'intesa con i diversi soggetti istituzionali interessati.

Il Sindaco di Calestano Peschiera ha manifestato tutta la sua preoccupazione per la grave situazione in atto, che mostra diversi fenomeni erosivi per l'interruzione della SP 15.

(fonte: Ufficio stampa Provincia di Parma)

Si prevede che vengano conclusi in 35 giorni. La strada è interrotta dal maggio 2014. I lavori, del costo di 100 mila euro, sono stati finanziati dalla Regione. Serpagli: "Al lavoro per ridare rapidamente percorribilità alla strada a senso unico alternato." -

Parma, 1 aprile 2015 –

Il Servizio Viabilità della Provincia comunica che sono cominciati i lavori urgenti per la riapertura a senso unico alternato della strada provinciale Sp 36 "Val Toccana", che è interrotta dal maggio del 2014 a Castelmozzano, in Comune di Neviano Arduini.

La strada è interessata da un vasto movimento franoso che coinvolge il versante ovest della montagna, dalla Chiesa frazionale di Castelmozzano di Sopra fino alla piana della frazione di Lago.
I lavori sono stati consegnati all'impresa aggiudicataria il 30 marzo 2015, con autorizzazione ad operare in somma urgenza per l'avvio immediato delle fasi esecutive.

Il tempo per l'esecuzione dei lavori è fissato in 35 giorni.

Il costo complessivo dell'intervento, ammonta a 100 mila euro, importo finanziato interamente dalla Regione Emilia-Romagna, con due stralci: il 1° dell'importo di 30.000,00 euro e il 2° di 70.000,00. Entrambi gli stralci devono essere realizzati in tempi molto ravvicinati fra loro, per non vanificare il lavoro.

"Ottenere questo finanziamento non è stato semplice – spiega il Delegato alla Viabilità della Provincia Gianpaolo Serpagli – e la sua entità purtroppo non consente un intervento risolutore di consolidamento e stabilizzazione dell'intero versante, perciò l'intervento è finalizzato alla riapertura del transito della Sp 36 a senso unico alternato. La riapertura, meteo permettendo, potrebbe essere anticipato. Però sarà comunque soggetta a verifiche e il transito potrebbe essere di nuovo interrotto in caso di forti piogge."

Sarebbero necessarie opere particolarmente strutturate in profondità, con il consolidamento della Chiesa di Castelmozzano, ma per il momento verranno realizzate opere di ripristino del corpo stradale, di allontanamento delle materie franate e di primaria stabilizzazione delle masse in movimento nell'area immediatamente a monte della strada medesima.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Contributi per gli studenti delle prime due classi delle superiori e del secondo anno dell'IeFP. Scadenza per la presentazione della domanda 22 maggio 2015. -

Parma, 31 marzo 2015 -

Si è aperto ieri, il bando regionale per le borse di studio per l'anno scolastico 2014/2015. I contributi sono destinati agli studenti che frequentano i primi due anni delle scuole superiori e il secondo anno del sistema regionale IeFP, residenti sul territorio provinciale con una certificazione ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) di valore non superiore a € 10.632,94, riferito alla situazione economica del nucleo familiare di appartenenza per l'anno 2013.

La certificazione ISEE è rilasciata gratuitamente dai Centri di Assistenza Fiscale (CAAF) convenzionati con l'INPS e dagli Uffici INPS.

La verifica del completamento dell'anno scolastico/formativo, condizione necessaria per ottenere il beneficio, verrà richiesta alla Scuola/Organismo di formazione professionale frequentati.

Saranno anche premiati gli studenti che, oltre a possedere gli altri requisiti, nello scorso anno scolastico hanno ottenuto una media di valutazione pari o superiore al sette, con la maggiorazione dell'importo della borsa di studio del 25% rispetto a quella di chi non ha conseguito tale media. Importo maggiorato anche per gli studenti in situazione di handicap certificato, ferma restando la condizione di aver completato l'anno scolastico.

La domanda deve essere presentata entro le ore 13 del 22 maggio 2015 alla Segreteria della Scuola/Organismo di formazione professionale frequentati.
Bando e modulo di domanda si possono ritirare alla segreteria della scuola o scaricare dal sito www.scuola.parma.it. 

Per informazioni: Servizio Programmazione Rete Scolastica della Provincia di Parma, Viale Martiri della Libertà 15, dalle ore 9 alle 13 dal lunedì al venerdì e dalle 15 alle 17 il lunedì e giovedì.
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(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

In Provincia un rappresentante di Libera Parma per parlare di mafia. Il Presidente Fritelli: "L'impegno è quello di non abbassare mai la guardia". -

Parma, 24 marzo 2015 -

"L'attività della mafia è subdola, sotterranea: è un'organizzazione radicata sul territorio e permea anche il mondo sociale ed economico. Bisogna conoscerla per poterla combattere". Così il Presidente della Provincia Filippo Fritelli introduce l'assemblea dei sindaci della Provincia.
Ed è Antonio Pignalosa, rappresentate di Libera Parma a ricordare ai sindaci del parmense che la mafia esiste, è molto presente in Emilia-Romagna e che l'impegno a contrastare la mafia deve essere costante. E' quello che fa Libera. "Sabato c'è stata la grande manifestazione di Bologna: il 21 marzo, XX giornata della Memoria e dell'impegno per ricordare le vittime innocenti di mafia, ha un significato importantissimo e Libera vuole che questa giornata venga riconosciuta a livello internazionale. Il motto di questa edizione è stato "La verità illumina la giustizia": questo perché l'80% dei familiari non sa ancora per quale ragione i loro cari sono morti e chi sono i colpevoli. Al termine della marcia vengono letti 800 nomi delle vittime di mafia, dalla memoria nasce l'impegno. Parma e provincia erano a Bologna con 600 cittadini. Molto attiva è stata la Consulta degli Studenti, e molte erano le associazioni presenti. C'erano anche tanti Comuni e alcuni territori hanno rappresentato un'eccellenza: Fidenza e Salsomaggiore hanno messo a disposizione pullman gratuiti per i propri cittadini. Proprio a Salsomaggiore è nato, in questi giorni, un presidio di Libera".

L'incontro è stata l'occasione per ricordare quanto sta accadendo in Emilia-Romagna. "Il 28 gennaio 2015 si apre nella regione un'inchiesta imponente: è evidente il livello di radicamento delle mafie nel nostro territorio con un'infiltrazione molto pesante. Eppure non è la prima inchiesta che riguarda l'Emilia-Romagna: alcune persone sono a processo per la prima inchiesta detta "Black money", per cui Libera si è costituita parte civile. Nel 2011 sono state arrestate 20 persone, ora sono 200 in un crescendo che preoccupa davvero molto".

Pignolosa sottolinea l'attività di Libera sul territorio e, allo stesso tempo, chiede la disponibilità dei sindaci presenti a farsi promotori d'iniziative sensibilizzando, così, i propri cittadini.

A prendere la parola è quindi il Prefetto di Parma, Giuseppe Forlani: "Voglio sottolineare che il tema della criminalità organizzata non può essere visto in alternativa a quella della criminalità diffusa. E' stretto il collegamento fra l'attività di prevenzione e quella d'indagine e non c'è il mondo che è sfilato a Bologna da una parte e lo Stato dall'altra. E poi c'è il grande tema della memoria: oggi siamo così immersi nell'informazione che facciamo fatica a trattenere memoria. E soprattutto non riusciamo a indignarci. Tutti dobbiamo concorrere a rendere consapevoli i cittadini del pericolo che corrono per le loro attività: ciò che viene messo in discussione è l'economia legale, la solidarietà, il welfare. La grande sfida è migliorare gli strumenti per la prevenzione e dimostrare che l'impresa legale è possibile".

All'incontro sono stati invitati i massimi rappresentanti delle istituzioni: presenti i deputati Patrizia Maestri e Giuseppe Romanini e la consigliera regionale Barbara Lori.

Molti gli interventi dei sindaci presenti: Cristina Merusi, sindaco di Sala Baganza, dopo aver dato la sua disponibilità per organizzare iniziative sul suo territorio sottolinea che i Comuni che si trovano coinvolti hanno pochi strumenti per contrastare: "a cominciare dall'informazione. Per esempio non abbiamo la possibilità di leggere gli atti: ci si trova coinvolti e quasi non si sa il perché. Il Comune di Sala Baganza si è costituito parte civile perché ci sentiamo parte lesa".

Luigi Lucchi, sindaco di Berceto, ricorda che il primo pensiero va alle 800 vittime. "La grande questione è quella dei beni confiscati. Noi abbiamo una villa a Berceto, bene confiscato; servirebbero anche normative ad hoc per poter utilizzare al meglio questi beni, per esempio da parte dei Comuni".

Nicola Cesari, sindaco di Sorbolo, ricorda molto bene che cosa è accaduto il 28 gennaio: "Ci siamo svegliati con gli elicotteri sulla testa e i Sorbolesi hanno pagato per un'informazione fuorviante: le notizie non erano esatte e questo penalizza le comunità".

Andrea Censi, sindaco di Zibello e Delegato Provinciale alla pianificazione territoriale, ammette che la crisi economica morde tutti e che i sindaci si trovano a dover dare molte risposte: "La mafia trova terreno dove lo stato e la politica mancano. Bisogna dire che se lo spazio è occupato, la mafia non trova spazio"

Domenico Altieri, sindaco di Fontanellato, ravvisa una tentativo di minimizzare la questione. "Stiamo attenti a non abbassare la guardia e anche avere un'infiltrazione piccola è un bruttissimo segnale. Il movimento d'insinuazione del malaffare in questo territorio si percepisce, è molto evidente. Tutti i segnali devono preoccuparci e non possono lasciarci indifferenti".

Lino Franzini, sindaco di Palanzano, riporta un'esperienza personale e ricorda che "la mafia esiste perché esistono quelli che si fanno corrompere".

I sindaci presenti hanno quindi firmato due documenti: il primo è un esposto relativo alla mancata erogazione della fornitura di energia elettrica a circa 12.000 utenze della provincia di Parma il 6 febbraio 2015 e nei giorni seguenti, indirizzato al Presidente dell'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico; il secondo un manifesto a difesa dei Comuni e relativo ai pesanti tagli economici indirizzato all'ANCI e al Governo.

L'assemblea si chiude con l'illustrazione, da parte dei sindacati CGIL, CISL e UIL, delle problematiche relative la mobilità del personale provinciale verso i Comuni. Infatti venerdì 20 marzo è stato siglato dalla Regione Emilia-Romagna, dall'ANCI, dall'UPI e dalle Organizzazioni sindacali un protocollo per l'attuazione della legge 56/2014 e per la gestione del personale degli enti interessati al riordino. La richiesta ai Sindaci è stata quella di trovare modalità di solidarietà tra l'ente locale e l'ente provincia: quindi di valutare il fabbisogno della propria amministrazione e di valorizzare le professionalità presenti in Provincia.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Chiesti 215 mila euro per intervenire sul crollo parziale di un tratto di traversa a valle del ponte sul Torrente Enza, sulla SP 513R. Fritelli e Manghi hanno scritto agli Assessori alle Infrastrutture Donini e alla Protezione Civile Gazzolo e ad Aipo. Intervento rapido o rischi per la stabilità. -

Parma, 24 marzo 2015 –

Quando si è sciolta l'abbondante neve caduta il 6 e 7 febbraio 2015 sui territori parmensi e reggiani, per il torrente Enza sono arrivate le piene e per il ponte di San Polo sono stati guai: un tratto di traversa, collocata subito a valle del ponte della SP 513R, è crollato a seguito dello scalzamento al piede.
L'hanno verificato i tecnici delle Province di Parma e Reggio, in un sopralluogo congiunto che si è svolto il 13 marzo scorso.
La situazione è grave: a causa del rilevante dislivello idraulico dell'area, se non si interviene alla svelta lo scalzamento è destinato ad amplificarsi e ad interessare le fondazioni del ponte mettendone a rischio la stabilità strutturale.
E si tratta di un ponte su cui scorre un traffico veicolare e commerciale non indifferente.

Così, i Presidenti della Provincia di Parma Filippo Fritelli e di Reggio Emilia Gianmaria Manghi hanno scritto agli Assessori alle Infrastrutture Donini e alla Protezione Civile Gazzolo per chiedere alla Regione un primo finanziamento di € 215.000 in base dell'art. 10 della legge regionale 1/2005 per tamponare rapidamente il crollo.
Diversamente, non potranno intervenire, per l'ormai cronica mancanza di risorse finanziarie; tra l'altro, di recente la Provincia di Parma è stata costretta ad intervenire con fondi propri per chiudere una falla in sponda sinistra per un importo di circa 30.000 €.
L'attuale crollo è posto in massima parte nel territorio reggiano, perciò i due enti hanno concordato di affidare alla Provincia di Reggio Emilia il ruolo di ente capofila per la realizzazione di un intervento urgente di ripristino, che consiste nella fornitura e posa di massi cementati a difesa del tratto di traversa crollato e di altri tratti a rischio.

Fritelli e Manghi hanno informato della situazione anche l'ing. Mioni Direttore di Aipo, ente gestore del tratto del torrente, e hanno chiesto un suo intervento immediato, in quanto oggi il ponte con la sua traversa di valle di fatto svolge il compito di salvaguardare il tratto superiore dell'alveo da una erosione che potrebbe mettere in difficoltà le derivazioni idriche e la sicurezza idraulica del territori parmensi e reggiani posti a monte.
Trattandosi pertanto di un fenomeno connaturato al corso d'acqua, i due Presidenti chiedono ad AIPO in qualità di ente gestore, di intervenire nel tratto tra Montecchio e San Polo d'Enza con interventi di regimazione al fine di stabilizzare il fondo dell'alveo del torrente Enza.
Se tale intervento non verrà effettuato, precisano Fritelli e Manghi, saranno vanificati gli interventi realizzati dagli enti gestori della viabilità in via d'urgenza, per proteggere le pile del ponte tra San Polo d'Enza e Traversetolo.

I DATI TECNICI

L'alveo del Torrente Enza è interessato ormai da tempo (anni ′60) da un fenomeno regressivo di abbassamento del talweg a seguito pure delle massicce escavazioni per la costruzione dell'A1 e della sua terza corsia.
Già negli anni ′80 il fenomeno fu oggetto di diversi studi ed interpellanze in Regione. Fu poi necessario salvaguardare il ponte sullo stesso Torrente Enza a Montecchio (1964) e successivamente le opere di presa del Canale della Spelta.
L'abbassamento del talweg supera oggi i 7÷8 metri rispetto al 1960 e, seppur rallentato negli ultimi anni, ha comportato interventi di protezione per salvaguardare le fondazioni. Interventi diversificati (tetrapodi, traversa, massi intasati di cls).
La traversa funge da briglia, evitando il propagarsi verso monte del fenomeno di abbassamento del talweg, funzione peraltro impropria.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Terminati i lavori per il ripristino della viabilità sulla strada provinciale di Salsomaggiore e Bardi al Km. 82 in località Masanti. Il traffico è ora a doppio senso di marcia per tutti i mezzi. Serpagli: "Abbiamo rispettato i tempi".

Parma, 3 marzo 2015 –

La Provincia di Parma – Servizio Viabilità comunica che sono terminati i lavori per il ripristino della viabilità sulla Sp.359r di Salsomaggiore e Bardi al Km. 82 in località Masanti. La strada era stata interrotta l'11 dicembre 2014 da un movimento franoso, con gravi problemi alla circolazione del traffico, sia civile che produttivo.

Il Servizio Viabilità aveva pertanto provveduto ad appaltare i lavori per un importo di circa 90 mila euro. L'opera è consistita in palificata e realizzazione di cordolo superiore, con fornitura e posa di barriere di sicurezza. E' stato anche predisposto un allargamento della strada in prossimità della curva. Ora rimane solo da eseguire il manto d'asfalto, che avverrà nella tarda primavera.

Il traffico ora è a doppio senso di marcia per tutti i mezzi.

"Si è operato con la massima celerità – sottolinea il Consigliere Delegato Gianpaolo Serpagli – Abbiamo reperito le risorse all'interno del bilancio della Provincia con enormi sacrifici, abbiamo fatto i conti anche con le difficoltà meteo, ma abbiamo rispettati tempi. Ci rendiamo conto che il presidio occupazionale dello stabilimento Norda, a monte della frana, è indispensabile per il territorio."

(Fonte: Ufficio stampa Provincia di Parma)

Aggiornamento sulle strade provinciali: questa mattina smottamento sulla Massese, lavori in corso sulla SP15 di Calestano. In entrambe le strade si circola a senso unico alternato -

Parma, 27 febbraio 2015 –

Stamattina si è verificato uno smottamento sulla Sp 665R Massese al km 59+100, in località Cozzanello, nel Comune di Monchio delle Corti. Lo smottamento interessa metà carreggiata, la corsia di valle. Le maestranze della Provincia stanno intervenendo per drenare le acque sorgive a monte della strada, in modo da togliere la principale causa di criticità.
E' stato istituito il senso unico alternato e nei prossimi giorni, terminati i lavori, si verificherà se occorrerà procedere con lavori più cospicui o se sarà già possibile ripristinare la carreggiata danneggiata.

Intanto proseguono i lavori sulla Sp 15 di Calestano al km 18 + 200, in località Pioppone, a sud di Marzolara, che ieri era stata interessata da un movimento franoso e su cui si circola a senso unico alternato con semaforo e torre faro.
Da parte della Provincia sono stati posizionati diversi picchetti, allo scopo di monitorare il fenomeno franoso in atto. Il Servizio Tecnico di Bacino interverrà nelle prossime ore per drenare le acque del Baganza che hanno eroso il piede del versante. La fognatura di acque nere è già stata deviata, per evitare ulteriori sversamenti nel corpo di frana.
Nei prossimi giorni le maestranze della Provincia interverranno per drenare il più possibile le acque a monte della strada e alcune sorgenti presenti, le cui acque entrano nel corpo di frana.

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(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Presentato in Provincia il progetto di rilancio della residenza che fu di Maria Luigia. Coinvolti: Comune di Colorno, Provincia di Parma, Università e Soprintendenza -

Parma, 18 dicembre 2014 –

All'inizio fu Glauco Lombardi, quello del Museo omonimo, a pensare di riportare a Colorno gli arredi della Regia sottratti dai Savoia. Ora, dopo un lavoro di restauro da parte della Provincia di Parma dell'edificio e del giardino durato vent'anni, ecco un grande progetto di rilancio turistico e culturale della residenza che fu di Maria Luigia e poi ospedale psichiatrico, con la restituzione di parte degli arredi, che saranno riportati di nuovo al piano nobile dell'edificio.

Lo hanno presentato stamattina in Piazza della Pace il Sindaco di Colorno e consigliere provinciale Michela Canova, la Soprintendente Mariella Utili, Carlo Mambriani dell'Università di Parma e Giovanni Buttarelli, professore di Storia e già Vice presidente della Provincia, che compongono il Comitato scientifico del progetto.

"Non potremo riavere la scrivania del Presidente della Repubblica e nemmeno gli arazzi del Quirinale – precisa Michela Canova – ma certamente molti atri mobili importanti, arredi, statue e suppellettili che erano a Colorno e che ora sono sparsi in edifici pubblici e depositi, e non valorizzati. La Reggia potrà così rispondere meglio alla sua vocazione di grande contenitore culturale, e attrattiva turistica per l'intero territorio."

"Colorno è un luogo del cuore, la cassaforte della storia di queste terre - ha affermato la Soprintendente Mariella Utili – e questo progetto ha grandi potenzialità di attrarre visitatori, come già accede per altre grandi residenze storiche del nostro Paese."

"Ci auguriamo che Parma pensi a Colorno come Parigi a Versailles – ha affermato Giovanni Buttarelli – e che già in concomitanza con Expo 2015 la Reggia possa presentarsi con questa nuova offerta, richiamando visitatori come già accadde all'epoca delle grandi mostre."

Carlo Mambriani ha illustrato nel dettaglio il progetto, che verrà realizzato per stralci successivi e comprenderà la restituzione degli arredi originali documentati che storicamente facevano parte della dotazione dell'edificio, ma anche arredi originali dell'epoca compatibili per qualità e caratteri formali con la Reggia e riproduzioni bidimensionali in plexiglass degli arredi originali che non sarà possibile riavere. Inoltre è in programma un percorso di documentazione sonora sulla storia dell'edificio in cui le guide virtuali saranno gli stessi protagonisti: Glauco Lombardi, Barbara Sanseverino, Ferdinando Bibiena, Elisabetta Farnese, e Francesco Bianchini.
Spazi espositivi temporanei completeranno l''offerta museale della Reggia, i cui visitatori già nel 2014 hanno già raggiunto la rispettabile cifra di 25 mila unità.

(Fonte: Provincia di Parma)

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